“Se però devo essere sincero fino in fondo, non mi sento di condannare
uno Stato che scelga la pena di morte in casi veramente gravi ..
Penso allo stupro di bambini in età pre pubere, ad omicidi di ferocia brutale, a crimini di genocidio, a delinquenza organizzata, a fatti di terrorismo, a gente sciolta viva nell'acido, a torture mortali su inermi e handicappati...”
La gravità della colpa è irrilevante, e, tra parentesi, io trovo molto più folle, diabolico, e da malati di mente la pianificazione dell’esecuzione operata dallo Stato. Pensa, esattamente come i serial killer hanno i loro nascondigli per far fuori le vittime, allo stesso modo le prigioni americane hanno le loro stanze predisposte con un lettino per legare a forza della gente, trascinarli alla morte mentre si dimenano, ed iniettale loro del veleno. C’è una freddezza nella pena di morte è qualcosa di spietato, e lo Stato non è migliore di nessun serial killer facendo friggere il cervello alla gente, o avvelenandola. La gravità della colpa di qualcuno è irrilevante, ciò che conta è che non possiamo commettere il suo stesso errore togliendo una vita.
“Persone che compiono tali atti sono totalmente prive di ogni segno di umanità”
Non spetta a te stabilire chi sia umano e cosa no, e, tra parentesi, non mi risulta che esista qualcosa che possa far sì che un umano non sia più tale.
“ed i vantaggi che la collettività ricava eliminandoli sono sicuramente maggiori
alle colpe di cui la società si copre decidendone la morte .......”
Quali vantaggi? Abbiamo già stabilito che l’ergastolo ha gli stessi vantaggi? O ancora osi riproporre la tua nenia già demolita? Inoltre, non c’è bisogno che i vantaggi siano “maggiori della colpa della società che lo uccide”, perché la società può ottenere gli stessi vantaggi non commettendo nessuna colpa, cioè spedendoli in prigione a vita. La pena di morte non ripara nulla, e non dà alcun vantaggio, è solo un alimentare il circolo del male facendone altro.
“Esiste pur sempre un Dio che conosce meglio di noi i pensieri e gli animi dell'uomo
e che può accogliere ciò che la società non riesce a gestire, perdonando e purificando anche i peccatori più incalliti ...”
??? Ancora? S’è già detto che: 1)Non è vero che la società non riesce a gestire queste persone, sia perché a)tu non hai i mezzi per stabilire chi sarebbero gli irrecuperabili, sia perché b) l’ergastolo li gestisce benissimo, impedendo loro di fare altro male, ergo la pena di morte è inutile. 2)Lo stato è LAICO, non può basare le sue esecuzioni sul fatto che dopo la morte ci sia Dio… Inoltre, uccidendo un criminale, qualora sia ancora in stato di peccato mortale, non gli diamo il tempo di pentirsi, se proprio vogliamo fare un ragionamento religioso, o di ravvedersi, se ne vogliamo fare uno laico.
“Evidentemente in tutto ciò è necessaria calma, calcolo, raziocinio, prudenza, moderazione e tempi lunghi
affinché la verità possa emergere in tutta la sua chiarezza..... magari rinunciando anche ad azioni spettacolari”
Non c’è nessuna garanzia che ad essere giustiziati, anche dopo 20 anni, siano solo dei colpevoli. Inoltre, il raziocinio, è una parola spaventosa applicata a questo tuo piano per togliere la vita umana. Stai programmando uno sterminio, e ne parli come se fosse l’organizzazione di un campeggio, cioè una cosa che si possa pensare di “pianificare”. Io penso che invece se una società inizia a pianificare quando e come può ammazzare una persona, allora questa società è malata, perché la vita altrui non è un bene dello stato, e dunque nessuno la può togliere.
“fermo restando che, nel caso di dubbi anche minimi, la pena di morte andrebbe comunque e sempre convertita in ergastolo....”
Questo è impossibile, anche perché è ben difficile stabilire cosa sia un dubbio, e soprattutto viene da chiedersi chi debba decidere cosa sia degno di morte. C’è gente che non bada troppo ai “dubbi”, ansiosa com’è di trovare un capro espiatorio.
“Dal punto di vista sociale mi pare poi che qualche distinguo andrebbe fatto:
gli iracondi, i fanatici, gli psicopatici ed i maniaci sono forse scarsamente sensibili al valore deterrente della pena
ma la criminalità organizzata penso che valuti e ponderi molto bene ogni sua azione”
Non ho alcun dubbio che la criminalità organizzata ponderi le sue azioni è sia intimorita della pene, quello che ancora non hai capito è che la pena di morte non ha dimostrato di essere più deterrente di altre pene. Non è la durezza della pena infatti ad essere deterrente, ma la certezza della pena. Non c’è dunque dubbio che la pena di morte sia un deterrente, il problema è che non c’è alcuna prova che sia un deterrente maggiore dell’ergastolo, quindi ti pregherei di smetterla con questa nenia insensata, visto che ti è già stato detto chiaro e tondo che nessuna tua informazione gratuita resterà in piedi.
“Molti di coloro che difendono la pena di morte lo fanno per convinzione e per desiderio onesto e sincero di arginare il male, per evitare che il male cresca, per mettere una diga all'esondazione del crimine e dell'iniquità.....”
Pare che tu non sia tra questi. Tra le righe si legge chiaramente. Hai frasi come: “certo che, per gli stupri dei bambini… come possiamo condannare la pena di morte?”. E allora dillo a chiare lettere, che per te la pena di morte serve a togliere di mezzo degli sporchi bastardi che per te non meritano di vivere….
“Avere parole di umanità verso ogni tipo di crimine e bollare così che diverge dal nostro pensiero è, a dir poco, preoccupante e contradditorio .......
“
Io non ho parole di umanità verso ogni crimine, ho parole di umanità verso ogni criminale. Ergo, siccome tu proponi un crimine, cioè uccidere una persona che non sta più nuocendo, io attacco la tua apologia del crimine. (O almeno, crimine in Italia, visto che non è in vigore la pena di morte, e dunque sarebbe un crimine se lo stato uccidesse qualcuno).
“Del resto pure Paolo scrisse dell'autorità Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male. [Romani 13,4]
“
Il che, come già detto, 1)Non è applicabile ai nostri giorni, perché noi abbiamo altri mezzi per difenderci dal crimine, cioè l’istituto carcerario, che invece allora non esisteva. 2)Paolo non parla in questo passo di gente arrestata e poi giustiziata, potrebbe benissimo parlare di gente che rimane uccisa da quella che noi oggi chiameremmo la “polizia” mentre stava compiendo il male, ad esempio un poliziotto che spara a qualcuno che fa una rapina a mano armata in una banca.
In conclusione: che delusione questo tuo ultimo messaggio. Avevi smesso di ripetere le tue argomentazioni già demolite, e adesso invece le riproponi tutte da capo, come se nulla di fosse già stato replicato? Dimmi, che vuoi dirci ora? Vuoi parlarci ancora della presunta deterrenza della pena di morte? Quale delle tue argomentazioni già smontate vuoi riproporre, fingendo che nulla sia stato detto?