La lega vuole sabotare la festa per i 150 anni dell'unità

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polymetis
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La lega vuole sabotare la festa per i 150 anni dell'unità

Messaggio da polymetis »

Dal Corriere della Sera on-line:
Calderoli: «Uffici aperti il 17 marzo»
La Russa: «È deciso, la festa si farà»
Il leghista: «Si può festeggiare lavorando». Il titolare della Difesa: «Mi auguro si rispetti la nostra decisione»

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LO SPECIALE - 1861-2011, nascita di una Nazione

Il ministro Roberto Calderoli (Lanni) MILANO - Visto il momento di crisi economica, il 17 marzo si può festeggiare lavorando. Per questo, è preferibile che gli uffici pubblici restino aperti. Roberto Calderoli ne è convinto e spiega che la questione sarà affrontata mercoledì in Consiglio dei ministri. «Ho votato contro, a suo tempo, in Cdm, e sono e resto completamente contrario al fatto che l'attribuzione delle caratteristiche di festività nazionale, conferita alla data del 17 di marzo, comporti la chiusura di molti uffici pubblici. In un periodo di crisi come quello attuale appare paradossale caricarsi dei costi di una giornata festiva, un evento significativo quale il 150esimo dell'Unità d'Italia può essere celebrato degnamente lavorando e non restando a casa». Un altolà alle parole di Calderoli arriva però da Ignazio La Russa. «Ma certo che il 17 marzo non si va a lavorare, è una festa già decisa» ha spiegato il ministro della Difesa, ribadendo la sua posizione sulla festività indetta quest'anno per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Riguardo alla polemica con la Lega, contraria alla chiusura degli uffici per il 17 marzo, il ministro delle Difesa si augura che «ci sia il rispetto della nostra decisione, hanno anche la libertà di pensarla come ritengono su una materia opinabile come festa o festa a metà». «Oltretutto - ha aggiunto La Russa - quest'anno si risparmia, perché tutte le principali festività cadono di domenica e quindi c'è un grande risparmio».
ROMANI, CONFINDUSTRIA E SINDACATI - Sulla stessa linea il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, secondo il quale i 150 anni dall'Unità d'Italia si festeggiano solo quest'anno e quindi «per una volta si possa festeggiare senza andare a lavorare». D'accordo con Calderoli, invece, è la leader degli industriali Emma Marcegaglia ha ripetuto quanto già sostenuto in altre occasioni. «I festeggiamenti sono essenziali - ha detto -, ma in un momento come questo, un onere di quattro miliardi di euro per le imprese forse non è la cosa migliore per la loro crescita». per la presidente di Confindustria, insomma, «è giusto celebrare solennemente il 17 marzo, che il presidente Napolitano e le istituzioni hanno indicato come giorno in cui è nata l'Unità d'Italia, noi diciamo però che lo si può celebrare andando a scuola o lavorando». «A me dispiace che si debba litigare anche sulla giornata dell'Unità d'Italia» è l'opinione del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale «le istituzioni avrebbero fatto bene a discutere e a verificare con le parti sociali l'impatto economico della festa. Se le avessero coinvolte, sarebbe stato meglio. Mi dispiace e sono preoccupato che ci si divida - ha ripetuto Bonanni - anche sull'Unità d'Italia». Da parte sua, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ribadisce la proposta di «unificare la festa del 2 giugno con quella del 17 marzo».

«BOICOTTAGGIO LEGHISTA» - Non ha apprezzato le parole di Calderoli l'Italia dei Valori. Secondo il partito di Di Pietro infatti le dichiarazioni del ministro sono solo la dimostrazione del fatto che da parte della Lega «continua a persistere una sorta di resistenza passiva nei confronti dei 150 anni dell'Unità d'Italia». Per Silvana Mura «tirare in ballo la crisi e il rischio di un eventuale ponte appaiono argomentazioni strumentali volte esclusivamente a sminuire il significato di una ricorrenza di assoluto valore che è però in contrasto con la propaganda leghista». Critiche anche dal PdCI-Federazione della sinistra. «Calderoli - ha detto Alessandro Pignatiello - farebbe bene a preoccuparsi dell'inattività del governo, e della sua produttività, per di più in un momento di grave crisi economica e sociale, e non di quello dei lavoratori, che il 17 marzo vogliono ricordare l'unità d'Italia. Non si è mai visto un governo di nullafacenti come questo».

Redazione online
08 febbraio 2011
Che scandalosa e provocatoria mancanza di patriottismo in casa leghisla. Del resto non sono gli unici a non amare la patria, nevvero? Qualcuno ritiene che ogni stato, ogni organismo politico, faccia parte di un sistema satanico destinato ad essere distrutto ad Harmaghedon, e sono gli stessi poi che vogliono l'intesa con lo stato italiano. Sicché a Calderoli, agli anti-patriottici imbottiti di pessimismo e nichilismo a causa di squallidi sermoni dal palco, dedico questo bel video per i 150 della nostra amata Italia:

[youtube][/youtube]

Buon compleanno Italia!
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Paxuxu
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Messaggio da Paxuxu »

Quindi per festeggiare il 17 marzo, chiudiamo anche gli ospedali, farmacie, bar, ristoranti e cimiteri, ecc ecc?

Se è festa per tutti lo sia davvero per TUTTI e non SOLO per i pochi privilegiati!

Troppo comodo avere i cittadini A che stanno a casa ed i cittadini B che vanno lo stesso a lavorare!

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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Caro poly........purtroppo festeggiare 150 anni di una nazione che appena nasci ti appioppa 30.000 euro di debito non è che incoraggia molto il patriottismo.....

che in 150 anni di unità ha ancora dei problemi che si trascina dietro proprio dall'inizio non è che ti fà esultare di gioia.....

che ha una classe politica ultra corrotta.......che non rispecchia per niente quei patrioti che con coraggio e rischiando in prima persona unirono l'Italia....... :ok:

E poi la Lega si sà ha le sue fisime mentali e per farsi pubblicità ogni tanto le caccia fuori...... :strettamano:

Certo il controsenso enorme sta nel fatto che la lega è rappresentante di un governo unitario nazionale del quale però non rispetta i valori.....effettivamente qualche piccolo problema di incoerenza c'è.....ma noi italiani siamo anche questo...... :strettamano:
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Io è meglio che sto zitto altrimenti si ricomincia la battaglia politica e mi sale la pressione... poly ovviamente concordo con te.
Paxuxu anche io lavoro in albergo e le feste non esistono, del resto quando abbiamo deciso di fare questo mestiere lo sapevamo come sarebbe andata, lamentarcene ora a che serve? Guarda il lato positivo almeno ce la pagano doppia.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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otello44
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Messaggio da otello44 »

Sono d'accordo con Polimetis
VIVA L' ITALIA UNITA e indivisibile :appl: :appl: :appl: :appl: :appl: :appl: :appl: :appl: :appl:
In quanto a chi lavora per le festivita' posso dire che tantissimi anni fa quando lavoravo in una stazione di
servizio ( ed allora non c'erano la pompe automatiche) facevo festa solo una domenica al mese :triste:
ma per questo non mi sentivo un cittadino di serie B, anzi, pensavo di essere utile per gli altri che facevano festa e cosi'
mi sentivo un cittadino di serie A (e anche per lo stipendio che era maggiorato) :cer:
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Paxuxu
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Messaggio da Paxuxu »

Il discorso di essere pagato doppio, non compensa il fatto di poter riposare e/o stare in famiglia, quindi se dev'essere festa lo sia per TUTTI o per NESSUNO!
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Amore e Psiche
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Messaggio da Amore e Psiche »

Paxuxu ha scritto:Il discorso di essere pagato doppio, non compensa il fatto di poter riposare e/o stare in famiglia, quindi se dev'essere festa lo sia per TUTTI o per NESSUNO!
:quoto100: se deve essere un giorno di festa che venga chiuso tutto e tenuto aperto solo cose emergenti
. Il destino non invia araldi. È troppo saggio o troppo crudele per farlo. (O. Wilde)

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polymetis
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Messaggio da polymetis »

E' ovvio che non può fermarsi un intero paese, alcune cose come gli ospedali devono stare aperti anche a Natale e Pasqua, e dunque, anche il 17 marzo.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Paxuxu ha scritto:Quindi per festeggiare il 17 marzo, chiudiamo anche gli ospedali, farmacie, bar, ristoranti e cimiteri, ecc ecc?

Se è festa per tutti lo sia davvero per TUTTI e non SOLO per i pochi privilegiati!

Troppo comodo avere i cittadini A che stanno a casa ed i cittadini B che vanno lo stesso a lavorare!

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Paxuxu
Attento, che a voler per forza provocare, poi si rischia di scrivere cretinate.
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Dingus JJ
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NON FESTEGGIARE L'UNITA' E' DA APOSTATI!!!!!!!!!!!

Messaggio da Dingus JJ »

...Lo sapeva bene Mameli che ha titolato l'inno nazionale :" FRATELLI" d'Italia!
:risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata:
CHIAMIAMO CINICO CHI NON CONDIVIDE LE NOSTRE ILLUSIONI.
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

No, in origine e fino a che non fu riconosciuto come inno Nazionale (solo nel 1947), si titolava "il canto degli Italiani". :sorriso:
Gabriella
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Dingus JJ
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Accidenti....

Messaggio da Dingus JJ »

Gabriella Prosperi ha scritto:No, in origine e fino a che non fu riconosciuto come inno Nazionale (solo nel 1947), si titolava "il canto degli Italiani". :sorriso:
Gabriella
....ma allora saranno stati davvero gli americani a far dilagare nel dopoguerra la "VERITA'"?
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ponzio pilato
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Messaggio da ponzio pilato »

credo , onestamente e senza finti moralismi , che il cittadino italiano abbia bisogno di una societa' comunque migliore . che l'italia sia intera , divisa o frazionata , e la qualita' della vita di ogni giorno che conta . il resto e' solo chiacchere .....
non e' la bandiera a farci vivere ......... :ilovejesus:
dicono che i soldi non fanno la felicita' , figuriamoci allora la miseria .....
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

No, non è una bandiera, ma il senso dell'unità nazionale, la dignità d'un popolo, le sue radici, la sua cultura.
Gabriella
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Il problema della lega è proprio che alla sua base ha moltissime ideologie anti-patriottiche o nazionali e questo in altri stati con un senso civico molto più alto avrebbe fatto si che tale partito fosse visto alla stregua dell'ETA o di altri movimenti di secesionismo....

Quando Bossi disse chiaramente "con il tricolore mi ci pulisco il c..o".....non sò se fosse stato americano ed avesse detto la stessa cosa.......come se la sarebbe passata..... :boh: :boh: :boh:
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Mamy

Messaggio da Mamy »

Quando Bossi disse questa stupidata ,se non sbaglio fu accusato di vilipendio alla bandiera(si dice così?) :saggio:

comunque tornando alla festa,ci sono servizi che non si possono chiudere ne per un giorno o per un ora,
ho lavorato tante volte a Natale,Capodanno,Pasqua e via dicendo,
questo è il mio lavoro,come dice Mario,che ho scelto e che amo e amo anche il mio paese e se si fa festa sono contenta(per chi può)
tanta gente è morta per quest'Unità D'italia,ricordarli con una festa non mi sembra poi un così grosso sacrificio.


Mamy :pace:
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ponzio pilato
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Messaggio da ponzio pilato »

Tanto si parla di Europa , di popoli uniti , di pensiero globale , tanto si' e' convinti di far parte di una societa' odierna ricca di cultura , di aver sconfitto l'ignoranza ,
mentre la realta' di ogni giorno e' molto distante da questo .
Molte persone e sono milioni di italiani ,che appoggiano la Lega , hanno compreso che la qualita' della vita dipende anche da come la collettivita' prende delle decisioni .
E poi in tante zone d'Italia , siano al sud , nord , le spinte di secessione sono molto forti .
In tante parti d'Italia sono oramai proclamate lingue autoctone , con tanto di cartelli stradali bilingue e carte d'identita' bilingue , e studio del dialetto nelle scule primarie .
Tutto questo non e' la sola Lega , ma sono le spinte naturali che gli esseri umani hanno per necessita' .Che poi per convenzione si inventano la patria e la bandiera fa parte del gioco che dei grandi bambini hanno ideato .........
:ilovejesus:
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lovelove84
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Messaggio da lovelove84 »

ma come si fa a festeggiare l unitati d Italia, se proprio per questa festa sembra di scannarsi....come mai per per la riammissione del 2 giugno non si è sentito nulla? il mio ragazzo quante volte ha lavorato durante giorni festivi? chi vuole rimanere aperto rimane, chi no no, ma senza fare tutto questo rumore, lo so che magari per le fabbriche è un po più difficile, ma basta mettersi daccordo tra di loro...... non so se in tutta la toscana,ma ho sentito che il 1 maggio saranno tutti aperti.,.,,.,festività o no penso che uno è libero...

:blu: :triste: :blu: :triste:
SI DEVE INSEGNARE A PENSARE, E NO A COSA PENSARE..
Margaret Mead


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Patrizia-B
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Messaggio da Patrizia-B »

non e' la bandiera a farci vivere .........
La bandiera deve far vivere in noi il rispetto di chi,giovanissimo, donò la sua vita per unire un'Italia libera ,dove noi stiamo vivendo...la bandiera serve per non dimenticare,come tanti vorrebbero, che l' Italia è una...e va difesa, come va difesa e ricordata la sua storia di secoli di lotte , di secoli di invasioni ma anche di grandi letterati che attraverso la lingua, che è anche la nostra ,hanno reso l'Italia eterna...Dante diceva " là , dove il sì...suona..."
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

i ma la bandiera e la patria proprio come dicono gli americani, andrebbe difesa da nemici esterni e soprattutto interni......

Ora una classe politica che a partire dai sindaci ed assessori di piccoli paesi fino a quelli che siedono al senato ci sono di tutto e di più: corrotti, collusi con la mafia, affiliati a logge massoniche, terrorismo, servizi segreti deiviati.....e molto altro ancora

Ora mi domando.......ma con quale faccia da c..o poi questa gente ci chiede a noi cittadini di onorare Patria, Dio e Bandiera.......e di dare l'esempio anche per loro.........c'è qualcosa di veramente grottesco in tutto questo...... :boh: :boh: :boh:

Quei patrioti del risorgimento morirono perchè vedevano in Mazzini, Garibaldi e molti intellettuali illuminati dell'epoca una guida alla giustizia ed all'equità dei popoli.......soprattutto vedevano il coraggio di queste persone che per prime rischiavano il loro c..o per la causa e non mandavano altri a crepare per loro.... ed una speranza che li avrebbe condotti ad una sorta di nuova società per lo meno migliore :strettamano:

I patrioti che avevano dovuto sorbirsi secoli di ca...e monarchiche con tutte le loro ingiustizie, tra l'altro molto simili a quelle della nostra classe politica mediocre e corrotta......che per quanto riguarda privilegi, sperpero di denaro pubblico, assenza di coraggio, prepotenza, nepotismo e quant'altro non hanno veramente nulla da invidiare alla grottesca nobiltà del 1700 e del 1800.......avevano questi motivi per andare avanti e creare una patria per bene.....

Noi che motivi abbiamo :boh: :boh: :boh:
Motivi seri parlo, non solo delle cose che ci uniscono all'italica maniera ahhh cioè siamo italiani solo per la moda, la pizza, la nazionale e le opere che i nostri antenati fecero nel passatto..... :strettamano:
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Messaggio da Patrizia-B »

un conto è onorare la bandiera e la patria ,un conto è prendere atto della corruzione che anima gli strati politici ...non è rinunciando a un'unità di popolo che miglioreremo le sorti della nazione....
Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Il problema di questa discussione sapete dove sta?
Nel fatto che negli ultimi anni di scuola la porzione di storia che va dalla rivoluzione francese a oggi (nel contesto italiano) si studia poco, di fretta e grossolanamente.
Sapremmo tutti altrimenti come l'Italia è stata unita. Con quali imbrogli. Con quali compravendite, con quali forzature, violenze e massacri. Dovremmo conoscerla meglio la nostra "nazione" prima di crederla giusta nell'essere tale..
Lucio
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Messaggio da Lucio »

bellum5 ha scritto:un conto è onorare la bandiera e la patria ,un conto è prendere atto della corruzione che anima gli strati politici ...non è rinunciando a un'unità di popolo che miglioreremo le sorti della nazione....
Ho fatto qualche settimana fa un intervento in merito al 150° e i suoi festeggiamenti, vi quoto qualche riflessione. Ho 30 anni e non ho fatto il militare, ma sono convinto che il rispetto per i simboli sia fondamentale per trasferire il rispetto nella vita quotidiana. Chi non rispetta i simboli non rispetterà nemmeno quello che quei simboli rappresentano.
Un federalismo per un’Italia più unita
“Buon compleanno Italia”. Con queste parole molti quotidiani italiani e stranieri hanno salutato l’ingresso nel 2011, l’anno del 150° dell’unità d’Italia. Ed è vero che questa occasione, festosa e solenne nello stesso tempo, segna il passaggio dell’Italia all’età adulta, attraverso vicissitudini, conquiste, guerre e difficoltà che hanno segnato nel bene e nel male la nostra Nazione e i suoi abitanti.
Ma come tutti i compleanni che si rispettino anche il nostro deve prevedere per il festeggiato, la nostra Nazione, un bel regalo. E il regalo che da più parti sembra si desideri portare al nostro paese in questo 2011 ancora tutto da svelare è il Federalismo.
Ci limitiamo invece, nei pochi minuti che abbiamo a disposizione, con la serenità che caratterizza le domeniche mattina e con alle spalle questo fantastico scenario del nostro lago a farci da contorno, a rispondere alla domanda se il federalismo sia coniugabile con l’idea di un’Italia più unità o se invece il rischio è che la riforma federale frammenti e frantumi la nostra nazione.
Se appunto evitiamo i tecnicismi e intendiamo il federalismo come una maggiore autonomia agli organismi locali, con l’aumento di competenze degli enti locali e una razionale distribuzione delle risorse dall’ente centrale agli enti periferici, la prima cosa a cui pensiamo è proprio la parola divisione.
Pensiamo all’abbandono dell’unità nazionale, pensiamo al disappunto per i simboli di una nazione unita in favore di una suddivisione in tante piccole unità indipendenti. E, visto il contesto delle celebrazioni per i 150 anni forse pensiamo che non sarebbe un bel regalo per la nostra Italia se per festeggiare i 150 anni della sua unità le proponessimo proprio di dividerla.
Il federalismo auspicabile, la cui formulazione risale non agli ultimi decenni ma è ben più antica e ricca di dibattiti storici, deve rafforzare l’unità dell’Italia e non frammentarla.
Uno stato può essere federale e nel contempo mostrare le caratteristiche del rispetto per l’autonomia, per la sussidiarietà, per la territorialità. In una nazione non è ammissibile definire un peso morto una città colpita da un terremoto in cui hanno perso la vita centinaia di persone. La nazione unita interviene per assistere chi affronta delle difficoltà. Oggi è toccato ad altri, e se domani toccasse a noi?
Nell’Italia unita, dopo aver raccolto la sfida del federalismo, viaggiare da Milano a Roma e da Reggio Calabria a Roma deve richiedere lo stesso tempo. Curarsi al nord o al centro o al sud deve costare uguale ed essere equivalente per qualità e professionalità. Le sfide di un federalismo solidale non sono poche. Sarebbe facile implementare un federalismo dove chi sta bene sta bene e chi sta male si arrangia.
Ma se così fosse faremmo un passo indietro, diremmo ai nostri Padri che il gran lavoro che hanno fatto per costruire una nazione unita è stato inutile. E non sarebbe un bel regalo per il nostro paese.
Noi auspichiamo un’Italia unita nelle sue differenze. Si propone anche uno Stato più efficiente e meno invadente, e da questo punto di vista il federalismo non può che essere un mezzo utile per raggiungerlo. E’ possibile che la nostra Italia abbia questo futuro?
Mentre ci accingiamo a celebrare il 2011 come pietra miliare della storia della nostra Patria, ragioniamo sui simboli che ci uniscono. Riflettiamo sul fatto che qualunque sia la parte d’Italia che noi chiamiamo casa, il tricolore e l’inno nazione ci accomunano. Possiamo essere uno stato federale, possiamo vivere in regioni e comuni diversi, ma questi due simboli non possono che essere ancora di più emblemi dell’unità nazionale.
Perché il rischio latente, una volta trascorso il 2011 e messa in atto la riforma federalista, è che si dimentichi l’unità nazionale. Allora ricordiamo questi due simboli che non sono di Roma, di Torino o di Napoli, ma sono nostri, di noi italiani.
Per dirla con le parole di Carducci, che disse quanto segue in occasione di una celebrazione del primo centenario del Tricolore, “il bianco significa la fede serena alle idee che fanno divina l'anima nella costanza dei savi; il verde rappresenta la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene della gioventù dei poeti; il rosso indica la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi!".
E parte di quel sangue fu versato anche qui, nei campi e nei prati che circondano San Martino e Solferino. Possiamo dimenticarcene? Per noi che viviamo in riva a questo lago la torre di San Martino con il suo faro che riproduce proprio i colori della nostra bandiera dovrebbe essere più che mai un’occasione per ricordare quanto è qui accaduto.
L’altro simbolo dell’unità nazionale è l’inno di Mameli, Fratelli d’Italia. Ignorato, poco rispettato e da alcuni addirittura osteggiato, racchiude invece altri importanti richiami all’unità nazionale.
Perché quando saremo cittadini di uno stato federale dovremo ricordare ancora di più che la nostra Patria è l’Italia unita e che qualunque sia il nostro comune di origine siamo tutti Fratelli d’Italia.
Quando cantiamo “Noi siamo da secoli / Calpesti, derisi, / Perché non siam popolo, / Perché siam divisi. / Raccolgaci un'unica / Bandiera, una speme: /Di fonderci insieme / Già l'ora suonò.” capiamo che il sogno di un’Italia unita allora tanto coltivato e costato tanti sacrifici è ora una solida realtà: perché mai dovremmo voler tornare indietro?
Non vogliamo che questa celebrazione susciti, come per altre forse ci è capitato, noia. Non vogliamo che il 150° passi tra l’indifferenza, come un’occasione per pochi che sanno cosa è successo in passato. Ricordiamo il grande sacrificio fatto dai nostri Padri, per cercare di capire cosa possiamo fare noi per i nostri figli.
Il lago alle nostre spalle ha visto passare eserciti invasori, ha visto truppe straniere accamparsi e combattere per queste terre. Ma sempre questo lago ha visto gli Italiani reagire, una ,due ,tre ,quattro e più volte, ma poi quelle truppe straniere se ne sono andate. Ed è così nata l’Italia unita.
Non vogliamo essere noi, colmi di buone intenzioni, a dividere quello che con tanta fatica è stato costruito. Attuaiamo pure il federalismo sfruttandone i vantaggi, aumentando le autonomie locali e lasciando maggior libertà agli enti periferici. Ma ricordiamo sempre la nostra identità nazionale, e la nostra appartenenza alla Patria Italica.
“Buon compleanno Italia”, “Buon compleanno Italiani”, e buon compleanno a ciascuno di noi.
A seguito di questi interventi e altri sono seguite proposte bipartisan in consiglio comunale in relazione ai festeggiamenti del 150° che sono state votate all'unanimità ad eccezione della Lega. Questo ha suscitato delusione sui giornali locali. D'altronde finchè penseremo che Garibaldi faceva meglio a non imbarcarsi i problemi della nostra Nazione non saranno mai affrontati e risolti.

Buon compleanno Italia!

Ps: per Aquarius, la storia raccontata è sempre inficiata del parere dei vinti e di chi comanda. Penso che fatti successi 150 anni fa possano essere sepolti nello scopo di cercare un percorso comune. Altrimenti se io scopro che i miei bisnonni si sono sposati non per amore ma per un matrimonio combinato per interesse, devo mandare all'aria tutta la mia storia familiare?

[youtube][/youtube]
Patrizia-B
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Messaggio da Patrizia-B »

Caro Aquarius...sono d'accordo nel dire che la storia si conosce poco...sappiamo benissimo che l'Italia era l'insieme di tnt stati, prima comuni, poi signorie e infine principati con qualche eccezione...purtroppo tra dominio austriaco, spagnolo e della chiesa l'Italia non riusci mai ad equiparare gli stati nazionali che si ressero su forti monarchie, come la Spagna, la Francia, l'Inghilterra...avemmo quindi bisogno della Francia, della Prussia e dell'Inghilterra...ma è innegabile che molti combatterono con insurrezioni isolate che avrebbero portato sicuramente alla morte ma era pur sempre una dichiarazione di difesa per la libertà ...piccoli moti insurrezionali ma denunciavano comunque una voglia di gridare " l'Italia libera!"...e così fu...
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Biceleon
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Premesso che per me una festa in più o in meno sul calendario non mi cambia la vita visto che appunto lavoro in ospedale, volevo sottoporvi sulla questione un diverso punto di vista meritevole di valutazione, l'autore è un noto comico Natalino Balasso:

«Retorica di sinistra: Ho sempre trovato vacuamente retorico l’inno di Mameli, non per il buon Mameli, che era anche tanto giovane e quindi giustificabile, ma perché qualunque inno è necessariamente retorico. Ora che lo canta Benigni non vedo perché dovrei cambiare idea. Se poi dovessimo cantarlo tutto intero, ci sarebbero anche strofe a dir poco imbarazzanti per chi crede nella democrazia. Che l’Italia sia unita nella crescita culturale e sociale di un Paese mi va bene, che l’Italia sia unita nella retorica del volemosebene o dell’orgoglio dei soldati no.

L’orgoglio è un sentimento pericoloso, non vedo perché dovrei sentirmi orgoglioso di essere italiano, quando questo dovrebbe significare che preferisco essere italiano invece di francese o lèttone o curdo o israeliano o americano. Mi sarebbe indifferente appartenere a qualsiasi nazionalità, perché ritengo che l’amor patrio sia una cosa vuota oltre che pericolosa. E in fondo non è da questo che nascono le guerre? Non è dagli inni nazionali? Non è dallo stringiamci a coorte? Dalle bandiere?

Quando al telegiornale danno notizia di un disastro o di un attentato all’estero, si affrettano a dire che fra le vittime non vi sono italiani. Ma, fatte salve le preoccupazioni degli eventuali parenti delle vittime, per quale motivo dovrei sentirmi sollevato se fra centinaia di morti non ci sono italiani? Non sono morti gli altri? C’è da dispiacersi meno se i morti non parlavano la nostra lingua? Rispondere alla retorica della Lega con una retorica ancor più vecchia non mi sembra cosa utile. No, Benigni che canta l’inno nazionale non mi commuove affatto e a dire il vero mi preoccupa una sinistra che sembra rispondere alla mancanza di moralità e all’arroganza dei governanti con un bigottismo cieco o una vacua retorica.» - link
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gocciadistella
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Messaggio da gocciadistella »

Biceleon ha scritto:Premesso che per me una festa in più o in meno sul calendario non mi cambia la vita visto che appunto lavoro in ospedale, volevo sottoporvi sulla questione un diverso punto di vista meritevole di valutazione, l'autore è un noto comico Natalino Balasso:

«Retorica di sinistra: Ho sempre trovato vacuamente retorico l’inno di Mameli, non per il buon Mameli, che era anche tanto giovane e quindi giustificabile, ma perché qualunque inno è necessariamente retorico. Ora che lo canta Benigni non vedo perché dovrei cambiare idea. Se poi dovessimo cantarlo tutto intero, ci sarebbero anche strofe a dir poco imbarazzanti per chi crede nella democrazia. Che l’Italia sia unita nella crescita culturale e sociale di un Paese mi va bene, che l’Italia sia unita nella retorica del volemosebene o dell’orgoglio dei soldati no.

L’orgoglio è un sentimento pericoloso, non vedo perché dovrei sentirmi orgoglioso di essere italiano, quando questo dovrebbe significare che preferisco essere italiano invece di francese o lèttone o curdo o israeliano o americano. Mi sarebbe indifferente appartenere a qualsiasi nazionalità, perché ritengo che l’amor patrio sia una cosa vuota oltre che pericolosa. E in fondo non è da questo che nascono le guerre? Non è dagli inni nazionali? Non è dallo stringiamci a coorte? Dalle bandiere?

Quando al telegiornale danno notizia di un disastro o di un attentato all’estero, si affrettano a dire che fra le vittime non vi sono italiani. Ma, fatte salve le preoccupazioni degli eventuali parenti delle vittime, per quale motivo dovrei sentirmi sollevato se fra centinaia di morti non ci sono italiani? Non sono morti gli altri? C’è da dispiacersi meno se i morti non parlavano la nostra lingua? Rispondere alla retorica della Lega con una retorica ancor più vecchia non mi sembra cosa utile. No, Benigni che canta l’inno nazionale non mi commuove affatto e a dire il vero mi preoccupa una sinistra che sembra rispondere alla mancanza di moralità e all’arroganza dei governanti con un bigottismo cieco o una vacua retorica.» - link


e allora che SE NE VA VIA dallitalia! COMUNISTA!!!! :cer:
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Nel Nome Santo e glorioso di Gesù Cristo, nella potenza del Suo preziosissimo Sangue, sia distrutta ogni contaminazione occulta penetrata dentro di me per effetto di qualsiasi rito magico, fattura, sortilegio, maleficio, magia o cose del genere. Amen.
Lucio
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Messaggio da Lucio »

Biceleon ha scritto:«Retorica di sinistra: Ho sempre trovato vacuamente retorico l’inno di Mameli, non per il buon Mameli, che era anche tanto giovane e quindi giustificabile, ma perché qualunque inno è necessariamente retorico. Ora che lo canta Benigni non vedo perché dovrei cambiare idea. Se poi dovessimo cantarlo tutto intero, ci sarebbero anche strofe a dir poco imbarazzanti per chi crede nella democrazia. Che l’Italia sia unita nella crescita culturale e sociale di un Paese mi va bene, che l’Italia sia unita nella retorica del volemosebene o dell’orgoglio dei soldati no.
Premetto che diffido da chi per guadagnarsi da vivere deve per forza fare audience e notizia. Quindi le considerazioni che seguono le faccio considerando le parole di Balasso scevre di "interesse commerciale" e di polemica finalizzata al vendere il suo prodotto, cosa che secondo me è vera in parte.
Gli inni nazionali sono tutti ricchi di figure retoriche o frasi che ad oggi potrebbero sembrare imbrarazzanti. Dire come quello americano Their blood has wash'd out their foul footsteps' pollution o come la Marsigliese Qu'un sang impur Abreuve nos sillons! oggi forse sarebbe imbarazzante, ma dobbiamo pensare alla nostra storia e nessuno è vergine, per dirla con una metafora. Anche gli edifici del fascismo e i campi di concentramento sono imbarazzanti, che facciamo, li radiamo al suolo?
Lasciamo da parte i soldati, stiamo parlando di noi italiani, che viviamo dopo 150 anni ancora la differenza nord-centro-sud, ma anche bergamo-brescia-mantova e via via in scale più piccole quartiere 1 contro quartiere 2 ecc. Possiamo pensare che ci faccia bene come nazione essere così divisi? Se Balasso è convinto di sì, buon per lui. I romani dicevano "divide et impera", forse se lo è dimenticato.
Biceleon ha scritto:L’orgoglio è un sentimento pericoloso, non vedo perché dovrei sentirmi orgoglioso di essere italiano, quando questo dovrebbe significare che preferisco essere italiano invece di francese o lèttone o curdo o israeliano o americano. Mi sarebbe indifferente appartenere a qualsiasi nazionalità, perché ritengo che l’amor patrio sia una cosa vuota oltre che pericolosa. E in fondo non è da questo che nascono le guerre? Non è dagli inni nazionali? Non è dallo stringiamci a coorte? Dalle bandiere?
Anche dalle squadre di calcio, dall'appartenenza politica, dal fatto che una ragazza ti dice no in discoteca nascono risse, ferimenti e uccisioni. L'orgoglio è un sentimento importante, che portato all'eccesso diventa negativo. Io sono orgoglioso di essere italiano e quando vado all'estero incontro gente orgogliosa di essere francese o israeliana. Mica per questo la uccido! Come io sono orgoglioso di essere interista e ieri ero a cena con milanisti e juventini e non ci siamo presi a botte.
Biceleon ha scritto:Quando al telegiornale danno notizia di un disastro o di un attentato all’estero, si affrettano a dire che fra le vittime non vi sono italiani. Ma, fatte salve le preoccupazioni degli eventuali parenti delle vittime, per quale motivo dovrei sentirmi sollevato se fra centinaia di morti non ci sono italiani? Non sono morti gli altri? C’è da dispiacersi meno se i morti non parlavano la nostra lingua? Rispondere alla retorica della Lega con una retorica ancor più vecchia non mi sembra cosa utile. No, Benigni che canta l’inno nazionale non mi commuove affatto e a dire il vero mi preoccupa una sinistra che sembra rispondere alla mancanza di moralità e all’arroganza dei governanti con un bigottismo cieco o una vacua retorica.» -
A me ha commosso invece, non perchè fosse Benigni (che per Balasso forse è un concorrente scomodo), ma perchè come dicevo prima se ci fosse rispetto per i simboli e per le istituzioni ci sarebbe anche per il carabiniere, per la vecchietta, per la denuncia dei redditi che sarebbe reale e non truccata.
L'inno nazionale e la bandiera sono due simboli di una nazione come il cognome lo è di una famiglia. Ora l'esempio dell'attentato o dell'incidente è una gran cagata, permettimi l'espressione. Se succede un incidente sull'autostrada e muoiono 10 persone mi dispiace, ma se c'erano miei amici e famigliari mi dispiace di più. Quindi non significa che se muore Ryan o Francois me ne frego e se muore Giuseppe invece mi contristo. Mi spiace comunque in entrambi i casi, solo che nel caso di Giuseppe posso pensare che magari io e lui tifavamo la stessa squadra, adoravamo entrambi la pasta e mia mamma e sua mamma magari hanno chiacchierato fuori dall'aula professori.
E' una questione di vicinanza, anche al buon Natalino se c'è un incidente d'auto a Manila frega poco ma se avviene sotto casa sua credo che un po' di attenzione gliela dia.

Parlar male e screditare è facile purtroppo, e poco costruttivo. A me sinceramente lavorare o meno il 17 cambia poco. Già normalmente lavoro i sabati, le domeniche e le notti quando ho dei lavoro da finire (ultimamente spesso peraltro). Non vogliamo mettere una x sul calendario per attaccarci un bel ponte al mare, e nemmeno fermare l'Italia.
Si vuole ragionare sul fatto che chi non ricorda le proprie radici e non le rispetta, difficilmente mostrerà rispetto per il proprio futuro. Un politico che mi dice "me ne sbatto" de1ll'unità non merita di sedere nel palazzo dove quell'unità è stata acclamata e sulla cui poltrona han seduto chi l'aveva duramente conquistata.
Si tratta di rispetto. Se poi vogliamo fare il processo alla storia facciamo pure tanto non serve a niente. E se lo facciamo partiamo direi... da Carlo Magno, anzi no da Giulio Cesare... magari i primi errori sono stati lì
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Paxuxu
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Messaggio da Paxuxu »

Allora è deciso, il 17 marzo, siamo invitati nell'albergo dove lavora Mario70 almeno si vede lavorare, grande pranzo e parliamo anche del Forum.


:mrgreen:


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Biceleon
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Messaggio da Biceleon »

Lucio ha scritto:Un politico che mi dice "me ne sbatto" de1ll'unità non merita di sedere nel palazzo dove quell'unità è stata acclamata e sulla cui poltrona han seduto chi l'aveva duramente conquistata.
No posso che essere d'accordo, la mia segnalazione è voluta essere solo uno stimolo per ulteriori riflessioni.
Comunque restando in tema già l'anno scorso il presidente della provincia di Salerno Cirielli affermava che l'Italia è stata liberata solo grazie agli americani, alla faccia di tutti quei italiani che col sangue hanno dato il loro contributo.
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lorenzo74
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Messaggio da lorenzo74 »

deliverance1979 ha scritto:i ma la bandiera e la patria proprio come dicono gli americani, andrebbe difesa da nemici esterni e soprattutto interni......

Ora una classe politica che a partire dai sindaci ed assessori di piccoli paesi fino a quelli che siedono al senato ci sono di tutto e di più: corrotti, collusi con la mafia, affiliati a logge massoniche, terrorismo, servizi segreti deiviati.....e molto altro ancora

Ora mi domando.......ma con quale faccia da c..o poi questa gente ci chiede a noi cittadini di onorare Patria, Dio e Bandiera.......e di dare l'esempio anche per loro.........c'è qualcosa di veramente grottesco in tutto questo...... :boh: :boh: :boh:
Se la nostra classe dirigente fa schifo,non si deve ripercuotere sull’unita’ d’italia!
Questa per me’ e’ un autocritica verso un difetto che pero’ noto in tantissime persone: quando le cose vanno male parliamo di politici corrotti e puntiamo loro il dito contro,ma se ci facciamo caso ,possiamo notare che in quel preciso istante, mentre puntiamo il dito la nostra mano ne ha altre 3 puntate contro di noi!
E’ questo un problema grosso che abbiamo noi italiani,non capiamo che la politica la possiamo e la dobbiamo fare noi e non essere “i guardoni della politica” (espressione coniata da Beppe Grillo),delegando tutto a persone che stanno in parlamento e si vendono per 150.000 euro facendo il salto della quaglia da destra a sinistra e viceversa!
Se poi le cose ci stanno bene cosi’ allora non lamentiamoci,e guardiamoci felicemente tutti insieme,unitamente, “grande fratello”! :saggio: :ciao:
È meglio essere ignorante di una cosa piuttosto che apprenderla male (Publilio Siro)
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