Emily ha scritto:
praticamente Dio non è piu geloso?
E dove avrei asserito ciò? Io ho detto altro. Ho detto che Dio è geloso, ma è anche misericordioso. Nella prima fase della Rivelazione Dio manifestò soprattutto la sua gelosia, per distogliere Israele dall’idolatria, dal feticismo e dal magismo in senso stretto. Solo che, per i cristiani, la Rivelazione di Dio si è compiuta nell’incarnazione, nel fatto che Dio stesso si è fatto carne, nel fatto che Dio stesso ha assunto la creaturalità, santificandola. Per cui tale gelosia va intesa in un altro senso, un senso in cui trova giustificazione la distinzione tra culto di adorazione e di venerazione. Solo a Dio si deve l’adorazione, ma le creature sono degne di venerazione nella misura in cui sono riflesso della perfezione di Dio e nella misura in cui sono illuminate dalla sua Grazia. Questo fermo restando che Dio è geloso solo in senso metaforico.
non mi pare che sia così
altrimenti non avrebbe senso che stiamo a discettare sulla differenza che ce' tra venerazione e adorazione,
Qui il problema è meramente linguistico, tu non distingui a livello semantico i termini “culto” ed “adorazione” i quali hanno però due accezioni diverse. In italiano, infatti, “culto” ha un senso molto più generico rispetto a quello di “adorazione”. Si parla, per esempio, di culto religioso dei morti, il che non ha nulla a che vedere con l’adorazione. Il termine “culto”, come dicevo, ha un’estensione semantica che non combacia né con quella di “adorazione” né con quella di “venerazione”. Sia l’adorazione che la venerazione sono forme di culto, per intenderci.
se dici che è finalizzato al dio che non si vede perchè il grande assente, è assente, non per volere suo ma perchè ce' sempre ''il terzo incomodo'' (rispettosamente parlando del santo di turno) la questione è una questione di termini non di sostanza perchè la chiesa in realtà pospone per importanza sulle parole cio che nella vita di fede rimane una difficoltà pratica poichè mette in primis tutto l'apparato nell'intimo rapporto che ci deve essere tra dio e il credente, è una questione d'amore come dicevamo pochi posts addietro che rischia di essere una bolgia
Che Dio sia il grande assente lo dici tu, io, nella mia esperienza personale, invece, mi sono reso conto che Dio è il protagonista assoluto della pietà popolare. Del resto, come spiegava polymetis nel suo ultimo post, la Chiesa, per voce dei suoi pastori, non fa che chiarire e specificare che certe forme di devozione hanno un senso solo in quanto teocentriche, se poi ad alcuni questo non piace e preferiscono vivere tali esperienze come una sorta di operazioni magiche, questo è un problema loro e della loro coscienza. Per ciò che so, però, questo avviene molto di rado.
se io vado a scuola con tutte le buone intenzioni e pur con le mie limitazioni intellettive e non imparo la cosa piu importante
di chi è la colpa?
Non certo degli insegnanti che si attengono alle direttive del Ministero ed ai programmi da questo stabiliti, il che, fuor di metafora, significa: non certo del Magistero e dei ministri a questo fedeli, perché il primo non fa che ricordare che il culto dei santi deve essere inteso come avente un valore cristocentrico ed i secondi non fanno che additare all’insegnamento del primo. Il fatto è che si vorrebbe un Dio astratto ed etereo, un Dio che se ne sta in cielo e non rompe le scatole. Invece il Cristianesimo ci parla di un Dio che si è fatto carne, un Dio che colma di sé tutto il creato e che ha scelto degli enti materiali (i Sacramenti) quali veicolo della sua Grazia.
idem con patate come sopra..
perchè non basta scrivere che...
se poi....
E su questo “se poi” che non mi trovo concorde, e non per una mia mera speculazione astratta, ma perché ho vissuto e vivo la pietà popolare a contatto con i suoi diretti protagonisti (tra le altre cose di formazione sono un antropologo) e sono certo del fatto che, dal Papa all’ultimo dei parroci di campagna, i pastori della Chiesa non fanno che ammaestrare i fedeli sul senso vero della medesima e sull’unica via che può conferire alla stessa un valore davvero spirituale.
eh proprio questo, la chiesa non rende le cose facili con tutto questo ''lassismo santificiero'' e con questo ''permissivismo tribale'' e retrogrado
il ''culto'' è culto e a permetterlo non ce piu' la differenza che paventate nei magisteri
Retrogrado? Retrogrado rispetto a cosa? Rispetto al processo di censura del sacro di cui, in primo luogo il protestantesimo ed in secondo luogo lo scientismo illuminista e positivista si sono resi fautori? Se è così, viva la retrograda Chiesa cattolica che ci ricorda come Dio sia presente fin nella più infima particella del creato e di come Dio si è fatto carne per salvarci e ha elevato la materia (attraverso i Sacramenti) a mezzo della nostra salvezza.