Immagini e Chiesa

Per discutere di temi ed argomenti di vario genere.

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Tiziano
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Messaggio da Tiziano »

Trianello ha scritto:Mamma mia, che obrobbrio questo video!
Evidentemente, le autorità ecclesiali si sono rese conto che c'è bisogno di dare alle suore una formazione teologica più completa

SE, fino ad oggi, non si sono accorti che le suore, dico le suore, non sanno,(e anche molti preti, basta domandare) possiamo immaginarci quanto ne sanno i singoli credenti,ma...probabilmente è colpa mia :piange:
Signore dammi la pazienza...perchè se mi dai la forza...faccio una strage

Voglio ancora una carezza dalla mia mamma .............. Roma 1°dicembre 2010

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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Caro opepo,

il problema dipende tutto, secondo me, da una cattiva intepretazione di quanto stabilito nel Concilio Vaticano II. Ad esempio, a partire da questo si è deciso di eliminare il catechismo demenicale e, a parte i corsi canonici che precedono i sacramenti, si è deciso di lasciare la formazione teologica di ognuno alla sua libera iniziativa. Oggi come oggi, però, la Chiesa sta correndo ai ripari, le autorità si sono rese conto che non è possibile più basare l'evangelizzazione sulla sola testimonianza, ma che è necessario anche fare un'opera capillare di catechesi dottrinale. Praticamente, ormai, ogni parrocchia organizza corsi biblici e corsi di catechesi per adulti. Quello che lascia perplessi è, però, il fatto che spesso questi non sono così frequentati quanto dovrebbero. Spesso ho sentito con queste mie orecchie alcuni ex-cattolici passati ad un qualche movimento di ispirazione pentecostale o avventista che la Chiesa cattolica non incoraggia i suoi allo studio della Bibbia, e magari, come nel caso di una mia ex con-parrocchiana, frequentavano una parrocchia che regolarmente organizza incontri e corsi biblici (nella mia parocchia ce ne sono due a settinaman, uno dedicato specificatamente ai vangeli ed uno dedicato alla Bibbia nel suo complesso) e corsi di catechesi per adulti (nella mia parrocchia, ad esempio, una volta a settimana il parroco incontra i fedeli adulti per leggere assieme a loro il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica e commentarlo, in tutto il "corso" si basa su un ciclo di due anni). Questo senza contare che ogni diocesi organizza corsi di teologia per laici tenuti da docenti universitari ad i quali la partecipazione è assolutamente gratuita e che, per chi vuole sostenere l'esame finale (che non è obbligatorio) comporta anche il ricevimento di uno specifico attestato.
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Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Sia' l'uno che l'altro sono errati ed il culto và prestato a D_o solo, nella Bibbia non c'è accenno ad altri culti in senso positivo, nemmeno negli apocrifi, almeno in tutti quelli che ho letto.

Come dicevo quello di Avarez Valdes è un testo divulgativoò. Si potrebbe discutere molto sulla questione e, al momento, non sei il solo che non ha tempo per queste cose.
Devo segnalare, però, quello che a mio avviso è l'errore di fondo della tua lettura del culto delle immagini così come praticato dai cattolici e dagli ortodossi. Bisogna. infatti, distinguere tra il culto di adorazione e quello di venerazione. A Dio solo va l'adorazione, la venerazione va, invece, a quelle creature che si sono rese degne di Dio, in quanto costituiscono un esempio di quanto la Grazia del Signore possa fare per noi se ci facciamo conquestare da questa. Onestamente sono contrario a tutti i fondamentalisti e ho sempre guardato con profondo rispetto tutte le manifestazioni del cristianesimo popolare, purché, appunto "cristocentriche". Per intenderci, quando mia moglie è lontana, a me capita di guardare la sua foto che tengo sempre con me e, ogni tanto, di sussurrarle delle paroline dolci o di baciarla. Ovviamente, mia moglie non diventa gelosa per questo, perché sa che, baciando la sua foto, io esprimo il mio affetto verso di lei, mica verso la sua foto. Ora, non credo che mia moglie sia più "matura" di Dio.
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ClintEastwood
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Messaggio da ClintEastwood »

"Bisogna. infatti, distinguere tra il culto di adorazione e quello di venerazione."
Questa è una delle cose che non mi convince, una differenza etimologica che in realtà mi sembra costruita apposta per avvallare culti esterni a quello di D_o, nonchè la tanta confusione che regna nella letteratura su queste due parole e come spesso se ne faccia uso come se indicassero la stessa cosa, anche in diverse traduzioni biblica dell'AT i due termini sono sinonimi.

"Per intenderci, quando mia moglie è lontana, a me capita di guardare la sua foto che tengo sempre con me e, ogni tanto, di sussurrarle delle paroline dolci o di baciarla. "
Però tu non accendi ceri davanti alla sua foto ne io brucio incenso davanti alla mia ragazza per prestarle culto, quello che a cui ti riferisci è semplice affetto, amore. Se ci mettessimo a portare in processione immagini delle nostre amate e a pensare solo a loro estraneando totalmente D_o o mettendolo in secondo piano allora faremmo lo stesso errore della pietà popolare.


Stay tuned on the future.
pavel43
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Messaggio da pavel43 »

X Clint
Però tu non accendi ceri davanti alla sua foto ne io brucio incenso davanti alla mia ragazza per prestarle culto, quello che a cui ti riferisci è semplice affetto, amore. Se ci mettessimo a portare in processione immagini delle nostre amate e a pensare solo a loro estraneando totalmente D_o o mettendolo in secondo piano allora faremmo lo stesso errore della pietà popolare.
Ovviamente! Il gesto simbolico è legato alla dimensione che si vive.
Il culto dei Santi ha una dimensione pubblica e un senso comunitario nella Chiesa
Così la Congregazione per il culto divino si esprime a proposito delle espressioni gestuali e simboliche:

15. Una grande varietà e ricchezza di espressioni corporee, gestuali e simboliche caratterizza la pietà popolare. Si pensi esemplarmente all’uso di baciare o toccare con la mano le immagini, i luoghi, le reliquie e gli oggetti sacri; intraprendere pellegrinaggi e fare processioni; compiere tratti di strada o percorsi “speciali” a piedi scalzi o in ginocchio; presentare offerte, ceri e doni votivi; indossare abiti particolari; inginocchiarsi e prostrarsi; portare medaglie e insegne… Simili espressioni, che si tramandano da secoli di padre in figlio, SONO MODI DIRETTI E SEMPLICI DI MANIFESTARE ESTERNAMENTE IL SENTIRE DEL CUORE E L’IMPEGNO DI VIVERE CRISTIANAMENTE. SENZA QUESTA COMPONENTE INTERIORE C’È IL RISCHIO CHE LA GESTUALITÀ SIMBOLICA SCADA IN CONSUETUDINI VUOTE E, NEL PEGGIORE DEI CASI, NELLA SUPERSTIZIONE.

Non capisco l’accezione negativa a “pietà popolare” che esprime manifestazioni non proprio liturgiche legate a tradizioni culturali locali, quali processioni e sacre rappresentazioni della Settimana Santa, che la Chiesa definisce “vero tesoro del popolo di Dio”

Personalmente frequento con la famiglia le feste patronali , viviamo insieme momenti di preghiera in celebrazioni liturgiche comunitarie nel nome di Cristo, tutto a lode di Dio, compresa la figura del santo di turno, poi momenti di festosa aggregazione, nessun eccesso dionisiaco per intenderci ma qualche grigliata.
Spero con questo di non scadere nella tua considerazione.


Scusa Trianello non intendo sostituirmi alla tua risposta.
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Scusa Trianello non intendo sostituirmi alla tua risposta.
Per carità, siamo in un Forum, ognuno può esprimere liberamente le proprie osservazioni. Nella fattispecie, questo tuo intervento mi esula dal rispondere a Clint in quanto mi ritrovo perfettamente in quanto hai scritto.
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Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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emily
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Per rispondere con la mia opinione ad alcuni degli ultimi..

Messaggio da emily »

Per rispondere con la mia opinione ad alcuni degli ultimi messaggi in corso in questo tread, in effetti le riflessioni di clint sono molto interessanti, in quanto io penso che non è cosi facile fare una distinzione vera fra ''adorazione'' che va all'unico dio e venerazione e devozione di cui sono oggetto i santi tramite statue immagini e reliquie varie, perchè in effetti la differenza sta proprio nell'amore e nell'affetto che si sente verso una persona o verso un altra, siamo sicuri che certe forme di ''devozione popolare'' nella sostanza siano in grado di portare venerazione a chi, e amore esclusivo e piu grande a dove?

Perchè io la vedo ardua, la confidenza l'affetto l'amore e la devozione che devono essere la sostanza vera che si deve a mio parere intendere quando diciamo ''adorazione'' non è così palese come quando lo definiamo con la ''venerazione'' che si porta solitamente ai propri santi quelli a cui siamo piu affezzionati, il concetto che viene fuori nei termini di dio sono in realtà spesso solo ''devozione e timore'' giustamente mio parere, perchè non si prova amore più per una persona che per un altra solo perchè è giusto e solo perchè è insito in una differezazzione doverosa.

Definiamo bene cos'è adorazione e cosa è venerazione, l'assunto per cui a uno spetterebbe una cosa e all'altro, l'altra, perchè nella natura dei miei sentimenti, non amerò più un altro solo perchè è più importante, nemmeno mi sembra valido l'assunto per i cattolici e per la religione cattolica i santi portano tutto all'unico dio in quanto i santi ne sono il corpo mistico,

perchè altrimenti non ha senso nemmeno una specificazione tra i due significati, ed io se fossi cattolica praticante a questo punto potrei essere oggetto almeno di venerazione :risata:
in effetti questa è la conclusione a cui voglio arrivare, non è che la ''minestra'' è un ''minestrone'' in un grande ''calderone''? I sapori sono netti ma il calderone di dio dice che dio è il sapore più sublime ma io mica mi mangio la pentola, ma la zucchina, il fagiolo, la patata, la carota, eccecc scusate l'irriverenza, e il modo un po truce di esprimermi con la scrittura, ma spero comunque di aver spiegato cosa penso.
ciao
emily
^^^^Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede;
e quali sono le caratteristiche di Clark Kent?!
È debole, non crede in sé stesso ed è un vigliacco.
Clark Kent rappresenta la critica di Superman
alla razza umana (Kill bill.Vol.2)
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Giovanni da Fasano
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Messaggio da Giovanni da Fasano »

ryuzaki77 ha scritto:Ecco il video:

[youtube][/youtube]
perdonatemi ma io questa ex suora la sento parlare come i tdg e i pentecostali
MEGLIO ATEI CHE TESTIMONI DI GEOVA......Giovanni Carparelli
http://www.facebook.com/giovanni.carpar ... ef=tn_tnmn" onclick="window.open(this.href);return false;
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berescitte
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Messaggio da berescitte »

“La nostra fede cristiana è caratterizzata dall’immagine, cioè dalla visibilità di Dio e dell’uomo; basti pensare a Gen 1,27: «E Dio creò l’uomo a sua immagine: a immagine di Dio li creò, maschio e femmina li creò».
Ma c’è di più. Gesù è l’immagine del Padre, il volto visibile (Col 1,15) del Dio invisibile; questo è il dato di fondo per cui tuta la liturgia cristiana, celebrazione visibile della fede e della grazia, è fatta di segni. Il segno è appunto una realtà visibile che rimanda a una invisibile, come ad esempio il gesto d’amore si vede, mentre l’amore non si vede.” (Sebastiamo Dho, vescovo di Alba – in Vita pastorale n. 7/2009 p. 73)

Dio non ha proibito le immagini tout-court, infatti le ha accettate come ornamento nel tabernacolo. Le ha proibite solo in quanto idoli. Infatti Esodo precisa “non ti prostrerai a loro né li servirai”. Ed era una proibizione che aveva senso dato l’infantilismo del popolo che, attorniato da paganesimo politeista, doveva fare ancora un gran tragitto-sviluppo verso l’adultità per capire che non si può “cosizzare” il divino che è trascendente.
Come Topsy ha ricordato, perfino il serpente di bronzo che Dio aveva ordinato per la salvezza, nel momento che il popolo ha iniziato a trattarlo da idolo, Dio stesso ha ordinato di distruggerlo.
E così mentre Dio un tempo ordinò, sempre per motivo analogo, che c’erano animali puri e impuri, poi passò a dire che ciò che entra nella bocca finisce nello stomaco e poi va in fogna, così che “il regno di Dio non è questione di cibo o bevanda” e l’unica ragione sensata per “non mangiar carne in eterno” è che l’occhio del fratello “debole” si scandalizza, ma in sua assenza “omnia munda mundis”.

Per noi cattolici è sorprendente quanto questo argomento delle immagini, così semplice e del tutto innocuo per una civiltà che ha abolito da secoli l’idolatria classica,* scateni l’interesse di tanti foristi, siano essi TG o evangelici come la suora del filmato. Non possiamo che augurare a chi ne ha bisogno di liberarsi dalle pastoie di quello che è soltanto un condizionamento teso a far sottovalutare dottrine che pesano assai di più.

* Dico così perché è evidente che il paganesimo moderno è passato ad altre “idolatrie” a tutti note… Idolatrie nel senso che ad esse si tributa venerazione e dedizione di vita quasi potessero costituire il “fine” della recita, mentre ne sono soltanto il “mezzo”.
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Definiamo bene cos'è adorazione e cosa è venerazione, l'assunto per cui a uno spetterebbe una cosa e all'altro, l'altra, perchè nella natura dei miei sentimenti, non amerò più un altro solo perchè è più importante,
La distinzione tra culto di adorazione e culto di venerazione è nettissima. Per riprendere l'esempio che fai tu, noi possiamo amare le creature e Dio, solo che le creature avranno il nostro amore, mentre Dio "è" il nostro amore. Se si comprende questo, si comprende benssimo che cosa vuol dire che la venerazione ha un senso e non è confondibile con l'adorazione nella misura in cui è "cristocentrica".
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

SI potrebbe scioccare del tutto gli amici protestanti consigliando loro di leggersi il saggio di Florenskij sull'icona, ma quella è roba per chi voglia pensare veramente, e non per chi viva la propria fede come un mero ripetere slogan insipidi.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Topsy
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Messaggio da Topsy »

Credo che ci si affanni in un'impresa impossibile, quello di far coincidere l'approccio ebraico alla questione con quello tradizionale cristiano che di fatto si muovono su premesse diverse. E' noto che tra l'uno e l'altro ci siano elementi di continuità, ma anche di rottura. Quegli elementi di rottura in un certo qualsenso le contraddistinguono, tenendo in debito conto che ciascuna fede religiosa possiede delle parole e delle forme che riflettono il suo specifico approccio filosofico alla divinità (e che possono risultare anche totalmente incomprensibili a persone di fede diversa), il tentativo di far combaciare ogni cosa, significa anche stravolgere una tale specificità.
L'ottica ebraica sulla questione "immagini e sculture" è imprenscindibilmente connessa alla concezione che Israele possiede della divinità, che tuttavia non è quella cristiana. Da questa premessa seguiranno pratiche devozionali divergenti.
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Esattamente. Per noi Dio non è più solo YHWH l'irrapresentabile, in quanto Totalmente Altro rispetto a qualsiasi cosa ci sia sulla terra, ma è anche invece il DIo che s'è fatto uomo, e che ha preso una forma concreta. Tra l'altro la lezione dell'aniconismo israelita è servita per insegnare all'occidente che Dio non ha una forma plastica, e che non esiste nulla che possa rappresentarlo nella sua trascendenza, e che quindi tutto è ciò che rappresentiamo sulla terra è un simulacro. L'aniconismo yhawista è stato un salutare scossone contro l'idolatria, necessario per far progredire i popoli della Terra verso una concezione più alta della divinita. Ora abbiamo appreso questa lezione filosofica e religiosa. Tuttavia, una volta che ne sia stato appreso il senso, se ne snaturerebbe lo spirito qualora si continuasse ad applicare un aniconismo rigito anche quando sono venuti meno i presupposti che l'avavano ispirato. E questi presupposti per i cristiani sono venuti meno per due motivi: a)Dio s'è fatto uomo, assumendo la forma umana. b)Non esiste più il pericolo che si creda ad immagini cui rendere culto per se stesse, o che qualcuno creda che la rappresentazione plastica della divinità sia il vero aspetto della divinità.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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polymetis ha scritto:SI potrebbe scioccare del tutto gli amici protestanti consigliando loro di leggersi il saggio di Florenskij sull'icona, ma quella è roba per chi voglia pensare veramente, e non per chi viva la propria fede come un mero ripetere slogan insipidi.
Ho insrito una breve scheda su questo testo qui:

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=31&t=786" target="_blank
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Messaggio da emily »

Trianello ha scritto:
Definiamo bene cos'è adorazione e cosa è venerazione, l'assunto per cui a uno spetterebbe una cosa e all'altro, l'altra, perchè nella natura dei miei sentimenti, non amerò più un altro solo perchè è più importante,
La distinzione tra culto di adorazione e culto di venerazione è nettissima. Per riprendere l'esempio che fai tu, noi possiamo amare le creature e Dio, solo che le creature avranno il nostro amore, mentre Dio "è" il nostro amore. Se si comprende questo, si comprende benssimo che cosa vuol dire che la venerazione ha un senso e non è confondibile con l'adorazione nella misura in cui è "cristocentrica".
me la spiega ma mi resta la difficoltà perchè se è vero che Dio è persona prima persona della Trinità, è anche vero che l'amore è una sostanza che non puo prescindere dall'intenzione della persona, se è vero come dice Polymetis che Dio non è '''plastico'' non puo essere rappresentato da niente sulla terra nella sua trascendenza, non posso nemmeno rendergli culto di adorazione se non tramite alltre figure, che giustamente devo solo venerare, mentre io credo in realtà che Dio è tutto il contrario di ciò, cioè dio è plasticissimo, mutevolissimo e si fa rapprensentare da tutte le sue figure, quindi vuol dire che in ognuna di queste figure umane che noi chiamiamo santi, c'è una scintilla divina, una particella di dio, allora devo scindere questa ''scintilla'' che non è di nessuno se non di se stesa, la persona di dio a questa va l'adorazione e alla persona che contiene la particella di dio, la venerazione, è vero la distinzione è netta ma è difficoltoso ed un pochino innaturale non credi?
Sopratutto quando ci sono di mezzo dei culti, che si rivolgono a queste persone
ciao
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Messaggio da Trianello »

Dio non è la prima Persona della Trinità, ma tutta la Trinità. Il Padre è la prima Persona della Trinità, il Figlio è la seconda e lo Spirito Santo è la terza. Le tre Persone non sono però tre Dei distinti, ma un'unico Dio. Ecco perché, incarnandosi il Figlio, tutto Dio, nella sua unità, si è incarnato, anche se solo la Persona del Figlio si è incarnata.
Ora, Dio è l'ente assolutamente semplice, in cui tutte le perfezioni coincidono e ne costituiscono l'indivisa sostanza. Per noi, l'amore è un accidente, così come lo è per tutte le creature, mentre Dio è amore sostanziale. Siccome ogni cosa creata non è che un riflesso della perfezione divina, in quanto è come ente partecipante dell'Essere, che è Dio stesso, ogni creatura indica a Dio, quale fonte del suo essere e delle sue perfezioni. Ora, i santi, di cui le immagini sono simulacri, meritano la nostra venerazione perché, con le loro virtù, rendono palese la forza trasformatrice della Grazia divina, questo in quanto non si è santi grazie ai propri sforzi, ma per Grazia divina.
Tu mi dici: ma questi sono tutti discorsi teologici che il popolo non comprende. Potrà anche essere così, ma è più giusto vietare una pratica che in sé non ha nulla di male e che, se ben compresa, può essere di grande giovamento spirituale perché alcuni non ne comprendono il senso o impegnarsi perché tutti possano comprenderne il senso e goderne gli effetti spirituali?
Fermo restando che queste cose quando tocca spiegarle con parole umane sono complicate, ma la gente dalla fede genuina, per quanto "semplice", sa capirle senza bisogno di parolini e considerazioni di ordine metafisico. Mia mamma, per esempio, ha un'istruzione elementare, ma sa benissimo che quando prega Padre Pio in realtà sta pregando Dio all'ombra di Padre Pio (assieme a Padre Pio, che con lei prega al cospetto del Signore), il quale, con la sua santità di vita, ci aiuta ad essere maggiormente umili nel rivolgerci al nostro Creatore.
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Messaggio da ClintEastwood »

X Pavel
"Non capisco l’accezione negativa a “pietà popolare” che esprime manifestazioni non proprio liturgiche legate a tradizioni culturali locali, quali processioni e sacre rappresentazioni della Settimana Santa, che la Chiesa definisce “vero tesoro del popolo di Dio”"
Per noi cristiani che professiamo una fede monoteista, si dovrebbe invece capire bene "l'accezione negativa", visto che simili manifestazioni tutto lodano tranne che D_o.
"Personalmente frequento con la famiglia le feste patronali , viviamo insieme momenti di preghiera in celebrazioni liturgiche comunitarie nel nome di Cristo, tutto a lode di Dio, compresa la figura del santo di turno, poi momenti di festosa aggregazione, nessun eccesso dionisiaco per intenderci ma qualche grigliata. "
Lo facevo anch'io da più giovane, e non eventualmente disprezzando anche bei momenti divertenti con il parroco e con amici, non posso non criticare una forma di devozione che mi allontanava sempre di più dalla ricerca del Padre presentato da Gesù nei vangeli, il "tutto a lode di D_o" come da te detto, l'ho riscontrato veramente poco ai fatti, nella fede intima delle persone io non posso indagare, io parlo della manifestazione esteriore. La storia mi ha poi illuminato ancora di più sull'argomento.

La mia non è una critica alla evangelico o alla tdg, non condanno di inferno e di dannazione nessuno che partecipa a manifestazioni popolari, la mia è una semplici analisi critica basata sui vangeli e sulla storia e di come queste manifestazioni, per quanto mi riguarda, non possono connettere con la mia fede cristiana.

X Berescitte
"Per noi cattolici è sorprendente quanto questo argomento delle immagini, così semplice e del tutto innocuo per una civiltà che ha abolito da secoli l’idolatria classica,* scateni l’interesse di tanti foristi, siano essi TG o evangelici come la suora del filmato. Non possiamo che augurare a chi ne ha bisogno di liberarsi dalle pastoie di quello che è soltanto un condizionamento teso a far sottovalutare dottrine che pesano assai di più."
Innocua, così tanto innocua che era un dogma di fede verso la cui critica spettavano pene non leggere, ci volle la riforma per fare un pò di pulizia in questo senso, per non parlare di tutto il commercio simoniaco di reliquie anche false che ha invaso quasi tutta l'antichità, la ricerca del martire aveva preso il posto della ricerca di D_o per molti.

Le fesserie di esempi con il mondo ebraico ve li ha anche confutati topsy ma vedo che si continuano a sostenere.. vabbè.. :blu:


X Trianello
"Tu mi dici: ma questi sono tutti discorsi teologici che il popolo non comprende. Potrà anche essere così, ma è più giusto vietare una pratica che in sé non ha nulla di male e che, se ben compresa, può essere di grande giovamento spirituale perché alcuni non ne comprendono il senso o impegnarsi perché tutti possano comprenderne il senso e goderne gli effetti spirituali?"
Per esperienza, anzi, per grande esperienza di gioventù, essendo stato in decine di santuari cattolici, partecipato a decine di sagre e feste patronali e visitato luoghi di riposo di diversi santi, andato a trovare diversi personaggi cattolici cui si attribuisce santità, posso solo dire che simili "locazioni religiose" chiamiamole così, sono mariocentriche, rosariocentriche e santocentriche. D_o Padre e Gesù Cristo sono veramente a livelli bassi. Se questo non ha nulla di male.., chiaramente al paesano poco istruito non gli frega niente chi venera o adora, i parroci non istruiscono, ognuno rimane nelle sue credenze. Sinceramente, e lo dico da cristiano, trovo un rapporto più diretto con D_o in moschea e in sinagoga che in simili luoghi.


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emily
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Messaggio da emily »

Trianello ha scritto:Dio non è la prima Persona della Trinità, ma tutta la Trinità. Il Padre è la prima Persona della Trinità, il Figlio è la seconda e lo Spirito Santo è la terza. Le tre Persone non sono però tre Dei distinti, ma un'unico Dio. Ecco perché, incarnandosi il Figlio, tutto Dio, nella sua unità, si è incarnato, anche se solo la Persona del Figlio si è incarnata.
Ora, Dio è l'ente assolutamente semplice, in cui tutte le perfezioni coincidono e ne costituiscono l'indivisa sostanza. Per noi, l'amore è un accidente, così come lo è per tutte le creature, mentre Dio è amore sostanziale. Siccome ogni cosa creata non è che un riflesso della perfezione divina, in quanto è come ente partecipante dell'Essere, che è Dio stesso, ogni creatura indica a Dio, quale fonte del suo essere e delle sue perfezioni. Ora, i santi, di cui le immagini sono simulacri, meritano la nostra venerazione perché, con le loro virtù, rendono palese la forza trasformatrice della Grazia divina, questo in quanto non si è santi grazie ai propri sforzi, ma per Grazia divina.
Tu mi dici: ma questi sono tutti discorsi teologici che il popolo non comprende. Potrà anche essere così, ma è più giusto vietare una pratica che in sé non ha nulla di male e che, se ben compresa, può essere di grande giovamento spirituale perché alcuni non ne comprendono il senso o impegnarsi perché tutti possano comprenderne il senso e goderne gli effetti spirituali?
Fermo restando che queste cose quando tocca spiegarle con parole umane sono complicate, ma la gente dalla fede genuina, per quanto "semplice", sa capirle senza bisogno di parolini e considerazioni di ordine metafisico. Mia mamma, per esempio, ha un'istruzione elementare, ma sa benissimo che quando prega Padre Pio in realtà sta pregando Dio all'ombra di Padre Pio (assieme a Padre Pio, che con lei prega al cospetto del Signore), il quale, con la sua santità di vita, ci aiuta ad essere maggiormente umili nel rivolgerci al nostro Creatore.
sono daccordo, ma mi sfugge qualcosa, bisogna adorare Dio o il Padre? O entrambi quando si venerano i santi? :blu:
Capisco cosa vuoi dire quando parli della fede di tua madre, buon per lei ma io non sono sicura che dentro al cuore della maggior parte dei cattolici sia la stessa cosa, sul discorso di padre pio anzi anzi mi sembra la palese dimostrazione della difficoltà che ho appena evidenziato, perchè mai per adorare dio abbiamo bisogno della presenza del cadavere mascherato del santo? Non dico che la CC deve impedire queste forme di devozione che io trovo cruente e inutili e nemmeno penso che la chiesa debba fare più di quello che fa per evidenziare i due significati differenti, ma io temo che non sia possibile e che tutte queste sottigliezze teologiche sono solo teoriche per la grande maggiornaza dei fedeli, perchè è la confidenza che induce l'amore non l'adorazione, l'adorazione rende l'importanza e il tributo, ''adorazione'' sembra essere qualcosa che va reso nel mentre ho una relazione spirituale amorosa con qualcun altro, tu credi che dio non pretenda anche l'amore e non solo il tributo? Dunque non credi che sia estremamente facile che tutte queste figure oggetto di culti popolari e di preghiere in realta sono fonte di enorme distrazione ?

ciao emily
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Trianello
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Caro Clint, rimane sempre la questione di fondo che ti rende assai difficile concepire la leggittimità di certe forme di devozione popolare, vale a dire il tuo tendenziale arianesimo. La tua posizione è, pertanto, da questo punto di vista (ma non solo da questo) molto più prossima a quella ebraica che non a quella cristiana. Da qui l'idea che in moschea o in sinagoga si è più vicini a Dio che non in tanti santuari cattolici. Non dipenderà forse ciò dal fatto che la tua idea di Dio è molto più simile a quella degli ebrei e dei mussulmani che non a quella dei cattolici (e dei cristiani in genere)?
In sé la venerazione dei santi non ha nulla di male, anzi... Ergo, non c'è un motivo per cui la Chiesa dovrebbe vietarla. Ci sono un sacco di motivi (e su questo convengo) per cui, invece, le autorità ecclesiastiche dovrebbero insistere di più sul senso che il vero cristiano dovrebbe dare alla venerazione dei santi ed ai pellegrinaggi nei santuari. Del resto, ogni forma di espressione religiosa è cosa buona e giusta nella misura in cui chi ne è il protagonista agisce in buona fede.
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polymetis
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Per esperienza, anzi, per grande esperienza di gioventù, essendo stato in decine di santuari cattolici, partecipato a decine di sagre e feste patronali e visitato luoghi di riposo di diversi santi, andato a trovare diversi personaggi cattolici cui si attribuisce santità, posso solo dire che simili "locazioni religiose" chiamiamole così, sono mariocentriche, rosariocentriche e santocentriche. D_o Padre e Gesù Cristo sono veramente a livelli bassi. Se questo non ha nulla di male.., chiaramente al paesano poco istruito non gli frega niente chi venera o adora, i parroci non istruiscono, ognuno rimane nelle sue credenze. Sinceramente, e lo dico da cristiano, trovo un rapporto più diretto con D_o in moschea e in sinagoga che in simili luoghi.
E' incredibile questa smania di giudicare ereditata da certo protestantesimo, che pretende chissà come si sapere cosa c'è nel cuore degli uomini. Ma che cosa nei sai di quello che passa per la gente delle folle che vanno in questi santuari?
Io invece ho avuto solo esempi opposti. A Lourdes ad esempio, in pellegrinaggio, la guida non ha fatto che ripeterci che la devozione dev'essere cristocentrica, e similmente è stato fatto ad ogni messa cui ho assistito. E sempre a Lourdes, che è il santuario mariano per eccellenza, nella parete dietro l'altare, incisa a caratteri cubitali così da essere visibile in tutta la navata, sta un gigantesco "PER MARIAM AD CHRISTUM" (Attraverso Maria fino a Cristo), a testimoniare sin nella pietra viva lo scopo di quel luogo.
Queste forme appartengono alla fede cristiana, il culto dei santi fa parte della fede della Chiesa ancora da prima che la Chiesa avesse l'attule NUovo Testamento. Non ha senso nessuna forma di "Bibbia sì, chiesa no", solo nella Chiesa si ha la retta interpretazione del messaggio cristiano, e di che cosa voglia dire essere cristiani. Se la Chiesa ha da sempre praticato il culto dei santi, questo da solo è garanzia di genuinità, perché questo cristianesimo, il cristianesimo da cui è scaturito il NT, è il cristianesimo della Trinità, del culto dei santi, e di tutte le altre cose che gli eretici hanno perso per starda illudendosi di aderire maggiormente alla fede delle origini, quando invece il NT altro non è che un'espressione tra le altre dell'unica Chiesa che essi hanno deciso di ripudiare.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Trianello ha scritto: -----
Ci sono un sacco di motivi (e su questo convengo) per cui, invece, le autorità ecclesiastiche dovrebbero insistere di più sul senso che il vero cristiano dovrebbe dare alla venerazione dei santi ed ai pellegrinaggi nei santuari. Del resto, ogni forma di espressione religiosa è cosa buona e giusta nella misura in cui chi ne è il protagonista agisce in buona fede.
concordo con la prima parte del quotato, ma non sulla seconda che grassettato
ti faccio un esempio x assurdo (dato che le bollette sono gia intestate)io quando vado a pagare il riscaldamento devo fare il versamento all'ente che mi rifornisce, non posso farlo alla società dei telefoni, altrimenti se mi sbaglio l'ente che mi rifornisce il riscaldamento osserverà che non ha ricevuto i soldi per l'erogazione e puo essere che non sia tanto contento della nostra buona fede puo' essere che per questa un ente magnanimo non ci sanzioni personalmente, ma secondo te x chi ha creato e non ha impedito l'equivoco cosa pensi ci sia in riservo, tanti ringraziamenti? :inca:
le mie sono ipotesi ovviamente,
ciao
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emily ha scritto: concordo con la prima parte del quotato, ma non sulla seconda che grassettato
ti faccio un esempio x assurdo (dato che le bollette sono gia intestate)io quando vado a pagare il riscaldamento devo fare il versamento all'ente che mi rifornisce, non posso farlo alla società dei telefoni, altrimenti se mi sbaglio l'ente che mi rifornisce il riscaldamento osserverà che non ha ricevuto i soldi per l'erogazione e puo essere che non sia tanto contento della nostra buona fede puo' essere che per questa un ente magnanimo non ci sanzioni personalmente, ma secondo te x chi ha creato e non ha impedito l'equivoco cosa pensi ci sia in riservo, tanti ringraziamenti? :inca:
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La società del gas ha bisogno dei nostri soldi e ci garantisce il servizio in cambio dei nostri soldi, ergo, si arrabbia se i soldi della nostra bolletta del gas noi li versiamo alla società della corrente elettrica. Dio non ha bisogno del nostro amore, Dio ci ama gratis. In più Dio è la Verità ed ogni cosa partecipa di Dio nella misura in cui è vera. Ergo, ogni uomo sulla faccia della terra ama Dio e serve Dio nella misura in cui ama e serve la verità che conosce.
Per ciò che concerne l'equivoco, questo, se c'è, sta nella testa dei singoli devoti e non è certamente la Chiesa ad averlo creato, in quanto i testi del Magistero della Chiesa parlano chiaro a riguardo della venerazione dei santi e dell'uso delle immagini religiose. Ora, bisogna solo stabilire se l'ignoranza della gente dipenda da difetto di volontà o difetto materiale. Solo nel primo caso ci sarà colpa da parte dei singoli, perché, tornando a bomba, tale ignoranza sarebbe proprio il frutto di una mancanza di amore per la verità. Nel secondo caso, invece, non ci sarebbe colpa da parte di nessuno, perché l'ignoranza dei singoli sarebbe l'effetto accidentale di una concomitanza di cause e, pertanto, non voluta direttamente da alcuno.
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Dio non ha bisogno del nostro amore, Dio ci ama gratis.
Hai ragione, allora mettiamola così dio vuole il nostro amore, questo amore non è coercitivo certo ma lo vuole una volta che gli si dice che lo si dà x adesione alla sua religione quindi non ha senso che a lui rendo il tributo dell'adorazione e poi amo tutti sti santi e santarellini,oggetti e oggettini raffigurativi, cadaveri e culti correlati e non avrebbe nemmeno senso la religione cattolica ne il cristianesimo
e mi pare d'aver letto da qualche parte nella bibbia che dio è un dio geloso :prega: :santo:
per altro è vero i testi parlano chiaro ma le chiese e i culti dei santi ci confondono non tutti eh solo i piu cruenti e i piu ridicoli per palesata superstizione
allora di chi è la responsabilità se la CC non prende posizione e si dissocia da tali pratiche?
ciao emily
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La "gelosia" di Dio appartiene ad una fase della Rivelazione in cui era necessario far comprendere ad Israele che il suo Dio non era un idolo o un feticcio e che non poteva essere confuso con le creature (così come invece avveniva per gli dei adorati dai popoli che lo circondavano). Dal momento in cui Dio stesso si è fatto carne, dal momento in cui Dio stesso ha assunto la natura umana e creaturale, tale "gelosia" assume un altro senso, un senso in cui trovano spazio tutto l'amore e la misericordia di Dio stesso. Ora, se la gente non è in grado di comprendere che il culto dei santi ha senso solo in ragione dell'adorazione di Dio, di chi è la colpa? Del magistero della Chiesa? Non credo, perché in ogni documento del Magistero concernente la materia le cose sono chiarite in modo ineccepibile, così come in ogni testo catechistico (dai più semplici ai più complessi) la materia viene trattata e chiarita in termini che non lasciano molto spazio ai fraintendimenti. Allora, di chi è la colpa? In alcuni casi, sarà anche colpa dei singoli fedeli o pastori, i quali non hanno "voglia" di approfondire le ragioni della propria o altrui fede e lasciano quindi che questa degeneri in una forma di cripto-magismo, ma in molti casi i fraitendimenti dipendono da semplici circostanze storico-culturali. Fermo restando che io ritengo che si tenda spesso e volentieri a scambiare per "idolatria" la devozione di quei semplici che idolatri non sono affatto, ma che simplicemente, vivendo la propria fede senza "complicazioni" teologiche, non dispongno dei mezzi linguistici e concettuali per esprimere compiutamente il senso di ciò che fanno quando si rivolgono in preghiera ad un santo o a la Vergine o si recano in pellegrinaggio in un santuario (e qui torna l'esempio di quella santa donna di mia mamma che addito sempre in queste circostanze ed alla quale staranno fischiando le orecchie).
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emily ha scritto:
Dio non ha bisogno del nostro amore, Dio ci ama gratis.
Hai ragione, allora mettiamola così dio vuole il nostro amore, questo amore non è coercitivo certo ma lo vuole una volta che gli si dice che lo si dà x adesione alla sua religione quindi non ha senso che a lui rendo il tributo dell'adorazione e poi amo tutti sti santi e santarellini,oggetti e oggettini raffigurativi, cadaveri e culti correlati e non avrebbe nemmeno senso la religione cattolica ne il cristianesimo
e mi pare d'aver letto da qualche parte nella bibbia che dio è un dio geloso :prega: :santo:
per altro è vero i testi parlano chiaro ma le chiese e i culti dei santi ci confondono non tutti eh solo i piu cruenti e i piu ridicoli per palesata superstizione
allora di chi è la responsabilità se la CC non prende posizione e si dissocia da tali pratiche?
ciao emily
Io credo che, a parte la presunta confusione (ma è tutto da verificare che esista) di alcuni cristiani tra venerazione e adorazione, quello che viene contestato in alcuni post, siano le manifestazioni esteriori proprie di certe celebrazioni patronali.
Alcuni, di indole più riservata, vedono ciò che giudicano eccessivo, non solo una mancanza di dignità verso il culto, ma anche un'aria più "tribale" che fokloristica, se così si può dire..
Ero, all'inizio, infastidita anch'io da certe manifestazioni, ma poi ho capito che ognuno ha il diritto di manifestare la propria fede come gli aggrada e se io mi sentivo imbarazzata, non ero obbligata a parteciparvi, visto che da Dio abbiamo la libertà di adorarlo in base al nostro sentire.
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Gabriella Prosperi ha scritto: Io credo che, a parte la presunta confusione (ma è tutto da verificare che esista) di alcuni cristiani tra venerazione e adorazione, quello che viene contestato in alcuni post, siano le manifestazioni esteriori proprie di certe celebrazioni patronali.
Alcuni, di indole più riservata, vedono ciò che giudicano eccessivo, non solo una mancanza di dignità verso il culto, ma anche un'aria più "tribale" che fokloristica, se così si può dire..
Ero, all'inizio, infastidita anch'io da certe manifestazioni, ma poi ho capito che ognuno ha il diritto di manifestare la propria fede come gli aggrada e se io mi sentivo imbarazzata, non ero obbligata a parteciparvi, visto che da Dio abbiamo la libertà di adorarlo in base al nostro sentire.
Gabriella
Ma infatti non è una cosa che si puo spiegare ne verificare facilmente, l'ignoranza non è una prerogativa dei cattolici( compresa me cattolica non praticante), ma quanti cattolici conoscono i fondamenti della propria religione? Non è anche per questo che tanti cattolici anni addietro sopratutto, son ''fuggiti'' altrove? Personalmente io non contesto nemmeno certe forme esteriori di venerazione ma le faccio rientrare all'interno di varie tradizioni popolari più che cultuali, fatto sta che in alcune è evidente che in certi atteggiamenti è insita una certa rammemorazione pagana e superstiziosa, per non parlare dell'evidente necrofilia che si ravvisa con l'esposizione cadaverica degli stessi, vedi padre pio santa bernadette, e tantissimi altri santi e questa è opera della chiesa non si puo darne responsabilità al popolo, mi pare che siano operazioni che sono palesemente antibibliche, il corpo di mosè fu occultato proprio per queste ragioni, se è vero che la chiesa nasce prima della bibbia è anche vero che non puo assolutamente mettersi in contrasto con ciò che ha scelto essere ''la parola di dio''
credo per lo meno ma non ne sono sicura del tutto :risata:
ciao
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La "gelosia" di Dio appartiene ad una fase della Rivelazione in cui era necessario far comprendere ad Israele che il suo Dio non era un idolo o un feticcio e che non poteva essere confuso con le creature (così come invece avveniva per gli dei adorati dai popoli che lo circondavano). Dal momento in cui Dio stesso si è fatto carne, dal momento in cui Dio stesso ha assunto la natura umana e creaturale, tale "gelosia" assume un altro senso, un senso in cui trovano spazio tutto l'amore e la misericordia di Dio stesso.
praticamente Dio non è piu geloso?
quindi non bisogna rendergli l'esclusività del culto?
non mi pare che sia così
altrimenti non avrebbe senso che stiamo a discettare sulla differenza che ce' tra venerazione e adorazione,
detto questo se la chiesa permette il ''culto dei santi'' tu puo fare le distinzioni che vuoi che resteranno solo filosofiche all'atto pratico saranno sempre ''culto reso ai santi'' e non a dio non fa nulla che il culto lo chiami ''venerazione'' o se dici che è finalizzato al dio che non si vede perchè il grande assente, è assente, non per volere suo ma perchè ce' sempre ''il terzo incomodo'' (rispettosamente parlando del santo di turno) la questione è una questione di termini non di sostanza perchè la chiesa in realtà pospone per importanza sulle parole cio che nella vita di fede rimane una difficoltà pratica poichè mette in primis tutto l'apparato nell'intimo rapporto che ci deve essere tra dio e il credente, è una questione d'amore come dicevamo pochi posts addietro che rischia di essere una bolgia
Ora, se la gente non è in grado di comprendere che il culto dei santi ha senso solo in ragione dell'adorazione di Dio, di chi è la colpa?
se io vado a scuola con tutte le buone intenzioni e pur con le mie limitazioni intellettive e non imparo la cosa piu importante
di chi è la colpa?
Del magistero della Chiesa? Non credo, perché in ogni documento del Magistero concernente la materia le cose sono chiarite in modo ineccepibile, così come in ogni testo catechistico (dai più semplici ai più complessi) la materia viene trattata e chiarita in termini che non lasciano molto spazio ai fraintendimenti. Allora, di chi è la colpa?
idem con patate come sopra..
perchè non basta scrivere che...
se poi....
In alcuni casi, sarà anche colpa dei singoli fedeli o pastori, i quali non hanno "voglia" di approfondire le ragioni della propria o altrui fede e lasciano quindi che questa degeneri in una forma di cripto-magismo, ma in molti casi i fraitendimenti dipendono da semplici circostanze storico-culturali. Fermo restando che io ritengo che si tenda spesso e volentieri a scambiare per "idolatria" la devozione di quei semplici che idolatri non sono affatto, ma che simplicemente, vivendo la propria fede senza "complicazioni" teologiche, non dispongno dei mezzi linguistici e concettuali per esprimere compiutamente il senso di ciò che fanno quando si rivolgono in preghiera ad un santo o a la Vergine o si recano in pellegrinaggio in un santuario
eh proprio questo, la chiesa non rende le cose facili con tutto questo ''lassismo santificiero'' e con questo ''permissivismo tribale'' e retrogrado
il ''culto'' è culto e a permetterlo non ce piu' la differenza che paventate nei magisteri
(e qui torna l'esempio di quella santa donna di mia mamma che addito sempre in queste circostanze ed alla quale staranno fischiando le orecchie).
eh comincia a diventare una scusa eh :risata:
mo tiro fuori mia nonna eh :mrgreen: :fiori e bacio:
ciao
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Messaggio da Trianello »

Emily ha scritto:
praticamente Dio non è piu geloso?
E dove avrei asserito ciò? Io ho detto altro. Ho detto che Dio è geloso, ma è anche misericordioso. Nella prima fase della Rivelazione Dio manifestò soprattutto la sua gelosia, per distogliere Israele dall’idolatria, dal feticismo e dal magismo in senso stretto. Solo che, per i cristiani, la Rivelazione di Dio si è compiuta nell’incarnazione, nel fatto che Dio stesso si è fatto carne, nel fatto che Dio stesso ha assunto la creaturalità, santificandola. Per cui tale gelosia va intesa in un altro senso, un senso in cui trova giustificazione la distinzione tra culto di adorazione e di venerazione. Solo a Dio si deve l’adorazione, ma le creature sono degne di venerazione nella misura in cui sono riflesso della perfezione di Dio e nella misura in cui sono illuminate dalla sua Grazia. Questo fermo restando che Dio è geloso solo in senso metaforico.
non mi pare che sia così
altrimenti non avrebbe senso che stiamo a discettare sulla differenza che ce' tra venerazione e adorazione,
Qui il problema è meramente linguistico, tu non distingui a livello semantico i termini “culto” ed “adorazione” i quali hanno però due accezioni diverse. In italiano, infatti, “culto” ha un senso molto più generico rispetto a quello di “adorazione”. Si parla, per esempio, di culto religioso dei morti, il che non ha nulla a che vedere con l’adorazione. Il termine “culto”, come dicevo, ha un’estensione semantica che non combacia né con quella di “adorazione” né con quella di “venerazione”. Sia l’adorazione che la venerazione sono forme di culto, per intenderci.
se dici che è finalizzato al dio che non si vede perchè il grande assente, è assente, non per volere suo ma perchè ce' sempre ''il terzo incomodo'' (rispettosamente parlando del santo di turno) la questione è una questione di termini non di sostanza perchè la chiesa in realtà pospone per importanza sulle parole cio che nella vita di fede rimane una difficoltà pratica poichè mette in primis tutto l'apparato nell'intimo rapporto che ci deve essere tra dio e il credente, è una questione d'amore come dicevamo pochi posts addietro che rischia di essere una bolgia
Che Dio sia il grande assente lo dici tu, io, nella mia esperienza personale, invece, mi sono reso conto che Dio è il protagonista assoluto della pietà popolare. Del resto, come spiegava polymetis nel suo ultimo post, la Chiesa, per voce dei suoi pastori, non fa che chiarire e specificare che certe forme di devozione hanno un senso solo in quanto teocentriche, se poi ad alcuni questo non piace e preferiscono vivere tali esperienze come una sorta di operazioni magiche, questo è un problema loro e della loro coscienza. Per ciò che so, però, questo avviene molto di rado.
se io vado a scuola con tutte le buone intenzioni e pur con le mie limitazioni intellettive e non imparo la cosa piu importante
di chi è la colpa?
Non certo degli insegnanti che si attengono alle direttive del Ministero ed ai programmi da questo stabiliti, il che, fuor di metafora, significa: non certo del Magistero e dei ministri a questo fedeli, perché il primo non fa che ricordare che il culto dei santi deve essere inteso come avente un valore cristocentrico ed i secondi non fanno che additare all’insegnamento del primo. Il fatto è che si vorrebbe un Dio astratto ed etereo, un Dio che se ne sta in cielo e non rompe le scatole. Invece il Cristianesimo ci parla di un Dio che si è fatto carne, un Dio che colma di sé tutto il creato e che ha scelto degli enti materiali (i Sacramenti) quali veicolo della sua Grazia.
idem con patate come sopra..
perchè non basta scrivere che...
se poi....
E su questo “se poi” che non mi trovo concorde, e non per una mia mera speculazione astratta, ma perché ho vissuto e vivo la pietà popolare a contatto con i suoi diretti protagonisti (tra le altre cose di formazione sono un antropologo) e sono certo del fatto che, dal Papa all’ultimo dei parroci di campagna, i pastori della Chiesa non fanno che ammaestrare i fedeli sul senso vero della medesima e sull’unica via che può conferire alla stessa un valore davvero spirituale.
eh proprio questo, la chiesa non rende le cose facili con tutto questo ''lassismo santificiero'' e con questo ''permissivismo tribale'' e retrogrado
il ''culto'' è culto e a permetterlo non ce piu' la differenza che paventate nei magisteri
Retrogrado? Retrogrado rispetto a cosa? Rispetto al processo di censura del sacro di cui, in primo luogo il protestantesimo ed in secondo luogo lo scientismo illuminista e positivista si sono resi fautori? Se è così, viva la retrograda Chiesa cattolica che ci ricorda come Dio sia presente fin nella più infima particella del creato e di come Dio si è fatto carne per salvarci e ha elevato la materia (attraverso i Sacramenti) a mezzo della nostra salvezza.
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Trianello ha scritto:Emily ha scritto:
(.........)
Caro Trianello, scusami se non quoto tutto, per evitare polemiche inutili ti dico subito che per acuni versi non ci incontriamo, ma per altri che hai evidenziato precedentemente nel tread siamo pressochè daccordo.
Avevo comrpeso cosa intendi quando parli di semantica delle parole e del sigificato che hanno due azioni diverse ma distinte dalla stessa parola, forse tu sei un po piu soft nel considerare dei controlli da parte delle istituzioni ecclesiastiche per forme di devozione che comunque tendi a giustificare, ma alcuni culti sembrano non differenziarsi affatto dal culto reso a dio però non le sto criticando in toto, ce ne sono alcune che sono piu fastidiose, e non è solo un fatto interiore altrimenti verrebbe meno l'utilità di se stesso, rendere un culto è un fatto che è sopratutto esteriore sono gesti consuetudini azioni e parrole che hanno dei significati che spesso non si differenziano, ci sono delle preghiere che non sembrano affatto essere parte di quella ''venerazione'' ma sono dei veri e propri atti di adorazione alla madonna, son daccordo che non si puo imputare tutta colpa alla chiesa, infatti vorrei usare un altro termine, non colpa ma responsabilità, non ho detto nemmeno che son sicura di aver ragione, ho evidenziato quello che a parer mio possono essere delle difficoltà nel fine della confidenza con dio, che poi ci siano anche delle tradizioni direttamente istituite dalla chiesa che sono discutibili, e pure fuor di dubbio, me lo devi concedere, l'esposizione dei cadaveri dei santi a me fan parecchio impressione, le trovo inutili e fuorvianti, penso che siano una forma di necrofilia ed è discutibile che le si facciano passare per devozioni cultuali cristocentriche o che si comodamente le si racchiudino tutte nella ''pietà popolare'' del resto anche all'interno della CC ci sono dissensi e annose polemiche, in merito all'utilità di tali pratiche, o come sono fatte certe pratiche ma... son le cose ''dentro'' la chiesa ad essere più ''scandalose'' che quelle dei fedeli che tuttavia pur discutibili lasciano il tempo che trovano, insomma ognuno giudica per se entro certi limiti, non si puo chiamare''pietà popolare'' pratiche devozionali sanguinolente che hanno più del pagano che del venerativo che con tutto il rispetto sarebbe meglio fossero dichiarate esplicitamente fuori dalla chiesa, ma questa è una mia opinione che non toglie nulla al valore invece, delle consuete pratiche religiose strettamente rituali e dogmatiche
per i cristiani, la Rivelazione di Dio si è compiuta nell’incarnazione, nel fatto che Dio stesso si è fatto carne, nel fatto che Dio stesso ha assunto la creaturalità, santificandola. Per cui tale gelosia va intesa in un altro senso, un senso in cui trova giustificazione la distinzione tra culto di adorazione e di venerazione. Solo a Dio si deve l’adorazione, ma le creature sono degne di venerazione nella misura in cui sono riflesso della perfezione di Dio e nella misura in cui sono illuminate dalla sua Grazia. Questo fermo restando che Dio è geloso solo in senso metaforico.
su questo mi trovi perfettamente concorde, solo che non riesco a capire cosa significa ''Dio è geloso solo in senso metaforico.'' :conf: :boh:
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Messaggio da predestinato74 »

ecco cosa intendono i cattolici col termine adorazione (dal Catechismo della Chiesa Cattolica):
2628
L'adorazione
è la disposizione fondamentale dell'uomo che si riconosce creatura davanti al suo Creatore. Essa esalta la grandezza del Signore che ci ha creati 106 e l'onnipotenza del Salvatore che ci libera dal male. È la prosternazione dello spirito davanti al « re della gloria » 107 e il silenzio rispettoso al cospetto del Dio « sempre più grande di noi ». 108 L'adorazione del Dio tre volte Santo e sommamente amabile ci colma di umiltà e dà sicurezza alle nostre suppliche.
è questo l'atteggiamento interiore del fedele verso i santi? allora sta peccando di idolatria.
Ma se in cuor suo sa distinguere una creatura (Madonna, santi e angeli) dal Creatore, ogni atto di culto che farà, sarà per se stesso un atto di venerazione.
Non sono gli atti a dirci se una persona sta venerando o adorando, ma l'atteggiamento interiore.
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