AIDS E BATTESIMO

Spazio dove discutere dei problemi relativi ai rapporti tra i TdG e il mondo che li circonda

Moderatore: Gocciazzurra

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Ray
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Messaggio da Ray »

In una piscina con un buon filtraggio è' contenente cloro, io non avrei difficoltà a farmi un bel tuffo, anche se ci sono siero+.
Non faccio discriminazioni ma solo precauzioni.... :mare:
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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PARIGI23
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Messaggio da PARIGI23 »

Luciano ha scritto:svegliatevi 22/3/94 pag 15
Cosa dovrebbe fare una persona che sa di avere l’AIDS quando desidera diventare testimone di Geova e battezzarsi? Per rispetto verso la sensibilità altrui, potrebbe essere saggio che chieda di essere battezzata privatamente, sebbene non esista nessuna prova che l’AIDS sia stata trasmessa nelle piscine. Anche se molti cristiani del I secolo furono battezzati in grandi riunioni pubbliche, altri furono battezzati in maniera più riservata a motivo di circostanze diverse. (Atti 2:38-41; 8:34-38; 9:17, 18) Un’altra possibilità sarebbe quella di battezzare per ultimo il candidato con l’AIDS.
Secondo la vostra sensibilità
l'evenienza del battesimo privato vi sembra una precauzione equilibrata?

ciao

Si trovo la posizione abbastanza equilibrata sia per le soluzioni proposte che per ciò che era la malattia nel 1994, tralaltro dall’estratto della svegliatevi postato si afferma che il virus non è trasmissibile attraverso bagni in comune dimostrando di avere le conoscenze corrette dell’epoca.
Fino al 95 le terapie retrovirali non erano state ancora introdotte e purtroppo chi era infettato aveva altissime probabilità di sviluppare l’immunodeficienza che a quel punto aveva decorso fatale, e la psicosi era altissima me ne ricordo molto bene, quindi direi che bisogna tenere conto della situazione in cui è stato scritto l’articolo per comprendere in che tipo di atmosfera ci si muoveva, giustificando le eventuali precauzioni prese.
Il fatto di essere battezzato in maniera riservata non avrebbe umiliato la persona tanto che non credo all’interno della congregazione si dovessero dare spiegazioni del modus operandi del battesimo, rispettando così la privacy;e ancora meglio direi la soluzione di battezzarsi per ultimo.
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

PARIGI23
...
Nel corso di questo 3d si è sviscerato la tematica.
Se leggi solo il primo post e poi esprimi il tuo parere senza tenere conto delle molteplici risposte alle obiezioni da te sollevate, non apporti niente all'argomento ma sveli solo la tua pertigianeria.
Sei pregato di leggere e controbattere; sii cortese e non ci indurre a ribatterti rigo per rigo e con gli stessi argomenti. ciao
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

PARIGI23 ha scritto: Si trovo la posizione abbastanza equilibrata sia per le soluzioni proposte che per ciò che era la malattia nel 1994, tralaltro dall’estratto della svegliatevi postato si afferma che il virus non è trasmissibile attraverso bagni in comune dimostrando di avere le conoscenze corrette dell’epoca.
Fino al 95 le terapie retrovirali non erano state ancora introdotte e purtroppo chi era infettato aveva altissime probabilità di sviluppare l’immunodeficienza che a quel punto aveva decorso fatale, e la psicosi era altissima me ne ricordo molto bene, quindi direi che bisogna tenere conto della situazione in cui è stato scritto l’articolo per comprendere in che tipo di atmosfera ci si muoveva, giustificando le eventuali precauzioni prese.
Il fatto di essere battezzato in maniera riservata non avrebbe umiliato la persona tanto che non credo all’interno della congregazione si dovessero dare spiegazioni del modus operandi del battesimo, rispettando così la privacy;e ancora meglio direi la soluzione di battezzarsi per ultimo.
No, non è equilibrata e ti spiego:
un'organizzazione che si denomina religiosa non può imporre regole discriminanti, se lo fa per adeguarsi alla psicosi imperante, sbaglia due volte, inoltre, non nascondiamoci dietro ad un dito: in congregazione si sa tutto di tutti, proprio perchè è volutamente costruita così, quindi, di un battesimo fatto privatamente, tutti sanno il motivo.
E, dulcis in fundo, che io sappia, tali regole discriminanti non sono state, a tutt'oggi, abrogate.
Gabriella
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caribu70
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Messaggio da caribu70 »

Luciano ha scritto:PARIGI23
...
Nel corso di questo 3d si è sviscerato la tematica.
Se leggi solo il primo post e poi esprimi il tuo parere senza tenere conto delle molteplici risposte alle obiezioni da te sollevate, non apporti niente all'argomento ma sveli solo la tua pertigianeria.
Sei pregato di leggere e controbattere; sii cortese e non ci indurre a ribatterti rigo per rigo e con gli stessi argomenti. ciao
Non trovo corretto questo tuo intervento, l'utente in questione ha semplicemente espresso la sua opinione sull'argomento da te posto e risposto al quesito da te proposto all'inizio.....occhio al parere degli altri
Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!» (Mc10,51)
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

caribu70 ha scritto:
Luciano ha scritto:PARIGI23
...
Nel corso di questo 3d si è sviscerato la tematica.
Se leggi solo il primo post e poi esprimi il tuo parere senza tenere conto delle molteplici risposte alle obiezioni da te sollevate, non apporti niente all'argomento ma sveli solo la tua pertigianeria.
Sei pregato di leggere e controbattere; sii cortese e non ci indurre a ribatterti rigo per rigo e con gli stessi argomenti. ciao
Non trovo corretto questo tuo intervento, l'utente in questione ha semplicemente espresso la sua opinione sull'argomento da te posto e risposto al quesito da te proposto all'inizio.....occhio al parere degli altri
Caribù,
il quesito da me proposto non si fermava alla mera raccolta di opinioni come se si trattasse di un sondaggio,
infatti avevo scritto:
di Luciano » 14/09/2012, 7:55

Più che chiarirmi le idee o di conoscere il pensiero dei foristi, mi premeva avviare una discussione su un argomento sconosciuto ai più e sottolinare il grado di sottomissione richiesto ai tdg pure in aspetti che non richiederebbero una specifica legiferazione o trattamento secondo prassi.
Cosa c'è di scorretto nel mio intervento?
Anch'io ammetto che ha espresso "il parere richiesto"[ "e poi esprimi il tuo parere"], gli chiedo solo di apportare nuove argomentazioni o ribattere alle obiezioni sollevate.
Mi sono anche espresso con "sei pregato" e "sii cortese ", cosa c'è di scorretto a chiedere gentilmente anche di leggere le controargomentazioni e controbatterle?
ciao
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Mentalist
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Messaggio da Mentalist »

Questo 3d è proprio la sintesi della situazione con cui si dovrebbero confrontare i TdG.
Pure se è pacifico che l'aids non si trasmette in piscina molti sono comunque timorosi. Ora piuttosto che bussare alle case di tutti i fratelli spiegando loro che non ci sono problemi la società risolve la questione chiedendo al malato di AIDS di fare un battesimo privato. E' una scelta opinabile ma non scandalosa. Vi immaginate nel bel mezzo di un battesimo Tizio che non se la sente, Caio che ha paura per suo figlio e Sempronio che affetto da disturbi da ansia va in iperventilazione.

Rispetto ai problemi che vivono e fanno vivere i TdG questo mi sembra un voler ciurlare nel manico.

I problemi dei TdG sono altri. Io per esempio trovo che il dibattito si dovrebbe concentrare solo su 3 aspetti 1) Sangue 2) Ostracismo 3) Pressione sociale all' interno del gruppo.

Ciao.
PARIGI23
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Messaggio da PARIGI23 »

Luciano
Nel corso di questo 3d si è sviscerato la tematica.
Il 3D è ancora aperto significa che c’è ancora spazio per postare altre riflessioni.
Se leggi solo il primo post e poi esprimi il tuo parere senza tenere conto delle molteplici risposte alle obiezioni da te sollevate, non apporti niente all'argomento ma sveli solo la tua pertigianeria.
Ti stai confondendo non ho sollevato nessuna obiezione ma ho dato un parere che peraltro hai chiesto tu. Lo ritieni inutile o superfluo alla discussione? Prendo atto della tua opinione…Per quanto riguarda la partigianeria credo che abbiamo concezioni profondamente diverse di cosa sia uno scambio di vedute, opinioni e riflessioni senza “accusare” di faziosità. Respingo al mittente.

Sei pregato di leggere e controbattere; sii cortese e non ci indurre a ribatterti rigo per rigo e con gli stessi argomenti. ciao

Sereno non sei obbligato a ribattere nulla
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

MENTALIST ha scritto:Questo 3d è proprio la sintesi della situazione con cui si dovrebbero confrontare i TdG.
Pure se è pacifico che l'aids non si trasmette in piscina molti sono comunque timorosi. Ora piuttosto che bussare alle case di tutti i fratelli spiegando loro che non ci sono problemi la società risolve la questione chiedendo al malato di AIDS di fare un battesimo privato. E' una scelta opinabile ma non scandalosa. Vi immaginate nel bel mezzo di un battesimo Tizio che non se la sente, Caio che ha paura per suo figlio e Sempronio che affetto da disturbi da ansia va in iperventilazione.

Rispetto ai problemi che vivono e fanno vivere i TdG questo mi sembra un voler ciurlare nel manico.

I problemi dei TdG sono altri. Io per esempio trovo che il dibattito si dovrebbe concentrare solo su 3 aspetti 1) Sangue 2) Ostracismo 3) Pressione sociale all' interno del gruppo.

Ciao.
Perchè dovrebbero bussare alle case di tutti i fratelli per spiegare fra l'altro quello che sanno già e cioè che non esiste alcun pericolo di contagio, quando invece hanno un potentissimo mezzo di dissuasione e persuasione che si chiama "torre di guardia" con il quale sono riusciti a fare ingoiare rospi ben più grossi come quello di morire pur di non ricevere una trasfusione e di non parlare più con il proprio figlio?

Basta che si smentiscano ufficialmente sulle pubblicazioni dichiarando che il disagio procurato al malato è più pesante delle ansie infondate di chi teme l'impossibile e che Geova non vuole la discriminazione inutile e deleteria dei suoi seguaci.
Vi immaginate nel bel mezzo di un battesimo Tizio
Immagina invece che un sieropositivo non se la senta di sbandierare il proprio stato( ha tutte le ragioni per tenerlo per sè) e vada in ansia nel momento dell'immersione per essere guardato da tutti per via del marchio che la prassi geovista gli ha messo in fronte.
Pressione sociale all' interno del gruppo
.

Mi sembra che l'argomento di questo 3d faccia parte proprio di questa categoria.

ciao
PARIGI23
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Messaggio da PARIGI23 »

Gabriella Prosperi

No, non è equilibrata e ti spiego:
un'organizzazione che si denomina religiosa non può imporre regole discriminanti, se lo fa per adeguarsi alla psicosi imperante, sbaglia due volte, inoltre, non nascondiamoci dietro ad un dito: in congregazione si sa tutto di tutti, proprio perchè è volutamente costruita così, quindi, di un battesimo fatto privatamente, tutti sanno il motivo
.


Beh che sia religiosa o meno una struttura,organizzazione o quant'altro non dovrebbe conoscere discriminazioni non giustificate...
Per quanto riguarda il pettegolio su questo non posso esprimermi più di tanto infatti sono stato possibilista nell'affermare che la cosa sarebbe rimasta privata.
E, dulcis in fundo, che io sappia, tali regole discriminanti non sono state, a tutt'oggi, abrogate.

Questo è un altro paio di maniche
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

MENTALIST ha scritto:I problemi dei TdG sono altri. Io per esempio trovo che il dibattito si dovrebbe concentrare solo su 3 aspetti 1) Sangue 2) Ostracismo 3) Pressione sociale all' interno del gruppo.

Ciao.
Si, è vero, tuttavia ritengo l'argomento di questo 3D facente parte del terzo gruppo.
La pressione sociale consiste anche nell'obbligare un adepto a rivelare il proprio stato di salute.
Non credi?
Gabriella
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

PARIGI23 ha scritto:
Visto che non vuoi leggere le argomentazioni, ne vuoi controargomentare secondo la mia gentile richiesta, dovrò nuovamente riproporle, pazienza..
Si trovo la posizione abbastanza equilibrata sia per le soluzioni proposte che per ciò che era la malattia nel 1994, tralaltro dall’estratto della svegliatevi postato si afferma che il virus non è trasmissibile attraverso bagni in comune dimostrando di avere le conoscenze corrette dell’epoca.
Prorio perchè avevano conoscenza che il virus non si trasmette con il bagno sensatamente dovevano permettere l'immersione comune, proprio questa conoscenza rende insensata tale prassi.
Fino al 95 le terapie retrovirali non erano state ancora introdotte e purtroppo chi era infettato aveva altissime probabilità di sviluppare l’immunodeficienza che a quel punto aveva decorso fatale, e la psicosi era altissima me ne ricordo molto bene, quindi direi che bisogna tenere conto della situazione in cui è stato scritto l’articolo per comprendere in che tipo di atmosfera ci si muoveva, giustificando le eventuali precauzioni prese.
Se nel 94 la prognosi era nefasta non toglie ne aggiunge niente che essa si trasmettesse in acqua, per cui occorresse prendere precauzioni.
Oggiche la scienza ha trovato delle cure, c'è stato cambiamento delle precauzioni da tenere negli scritti della wts?
Se allora la psicosi era giustificabile e oggi non lo è, dov'è la smentita?
Il fatto di essere battezzato in maniera riservata non avrebbe umiliato la persona tanto che non credo all’interno della congregazione si dovessero dare spiegazioni del modus operandi del battesimo, rispettando così la privacy;e ancora meglio direi la soluzione di battezzarsi per ultimo.
Anche senza dare spiegazioni dettagliate sul motivo che imponeva il battesimo privato, esso era palese per il semplice fatto che la sieropositività era l'unico motivo che lo imponeva visto che Svegliatevi vi dedicava un intero articolo.

Quanto all'umiliazione che provi o non provi una persona nel dichiarare a una folta schiera di persone che rivedrà settimana dopo settimane la propria malattia, la cosa è assolutamente lampante.
Prova ad immaginare una speciale fila alla posta per tutti quelli che hanno la sifilide.

Ciao
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Messaggio da PARIGI23 »

Luciano
Prorio perchè avevano conoscenza che il virus non si trasmette con il bagno sensatamente dovevano permettere l'immersione comune, proprio questa conoscenza rende insensata tale prassi.
Che ci sia stato un eccesso di prudenza alla luce delle conoscenze mediche mi trovi d’accordo, quello che trovo abbastanza corretto, comunque, sono le soluzioni proposte di un battesimo separato o come ultima abluzione; piuttosto l’errore è quello di aver reso pubblico attraverso una pubblicazione comune il modus operandi potendo rendendo rintracciabile i perché di diverse metodologie. Si sotto questo punto di vista potevano agire meglio.

Oggiche la scienza ha trovato delle cure, c'è stato cambiamento delle precauzioni da tenere negli scritti della wts?
Se allora la psicosi era giustificabile e oggi non lo è, dov'è la smentita?
Come già detto questo, è un altro paio di maniche, qui stiamo parlando del significato che poteva avere nel 94.
Chiederò agli amici testimoni se hanno apportato modifiche.
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

PARIGI23 ha scritto:.
Se l'eccesso di prudenza non avesse implicato mettere alla gogna il malcapitato non avrei aperto questo 3d.
Coloro che giudicano sensato l'articolo in questione non riescono a provare empatia nè a spendere una sola parola in difesa del soggetto.
Consumano invece i tasti a difesa del portavoce di turno della wts e dell'isteria immotivata di chi non si vuole bagnarsi nelle stesse acque.


Ora poichè la norma è attuale e non smentita, non si tratta di un altro paio di maniche ma dello stesso ennesimo maglione mal riuscito.

qui stiamo parlando del significato che poteva avere nel 94.
No, si parla sia del significato di allora, quando già si conosceva l'inesistenza di pericolo di contagio, che di quello attuale che ne ribadisce l'innocuità alla luce dei trascorsi 18 anni senza casi conosciuti, durante i quali la prassi discriminatoria non è stata cambiata.

Ciao
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

PARIGI23 ha scritto:Che ci sia stato un eccesso di prudenza alla luce delle conoscenze mediche mi trovi d’accordo, quello che trovo abbastanza corretto, comunque, sono le soluzioni proposte di un battesimo separato o come ultima abluzione; piuttosto l’errore è quello di aver reso pubblico attraverso una pubblicazione comune il modus operandi potendo rendendo rintracciabile i perché di diverse metodologie. Si sotto questo punto di vista potevano agire meglio.
A costo di sembrare bastian contrario, dissento ancora:
se questo era il pensiero perchè non renderlo pubblico? Di fatto è il pensiero che è errato, non la sua pubblicazione o peggio, il renderlo partecipe a pochi intimi d'alto lignaggio.
Piuttosto, se proprio si volevano seguire regole di prudenza a oltranza, perchè non sostituire l'immersione con l'aspersione per tutti?
Ah, gia', è babilonica :sorriso: .
Gabriella
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Messaggio da Luciano »

Chiederò agli amici testimoni se hanno apportato modifiche
Sai dovresti chiedere in questi termini:
"Un (ipotetico) amico mio non si è voluto battezzare nella xxxx confessione religiosa poichè gli era stato imposto di battezzarsi in altra vasca in quanto sieropositivo, nonostante sia la scienza che la stessa confessione sono concordi nell'affermare che non esiste pericolo di contagio."

Io presumo che si scandalizzeranno degli altri....

ciao
PARIGI23
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Messaggio da PARIGI23 »

Gabriella Prosperi

Piuttosto, se proprio si volevano seguire regole di prudenza a oltranza, perchè non sostituire l'immersione con l'aspersione per tutti?
sono d'accordo
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Messaggio da Luciano »

PARIGI23 ha scritto: ..

Caro P.,
forse ti sono sembrato brusco nell'interfacciarmi con te, cerca di capire io scrivo a fatica e impiego 5 minuti a rigo e debbo cercare i vocaboli uno per uno, non sono Poly che scrive 2000 parole ogni quarto.
Dopo avere dedicato una decina di ore a questo 3d, ricominciare a scrivere le stesse cose mi fa venire il mal di testa.
Ti faccio un esempio se avessi letto qualche post addietro:
https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... 85#p200285
*** g94 8/11 p. 30 I lettori ci scrivono ***
Vittime dell’AIDS Ho letto il vostro articolo “Come aiutare chi ha l’AIDS” (22 marzo 1994). Sono sieropositivo e mi è stato molto difficile mandar giù quell’articolo. I miei familiari hanno pianto per come si sono sentiti feriti e respinti.
B. J., Stati Uniti
Non avresti ipotizzato che la persona non avrebbe provato umiliazione. Se l'argomento è stato riportato nella rubrica vuol dire che ci furono molte proteste e ancor di più umiliazioni
PARIGI23 ha scritto: Il fatto di essere battezzato in maniera riservata non avrebbe umiliato la persona tanto che non credo all’interno della congregazione si dovessero dare spiegazioni del modus operandi del battesimo, rispettando così la privacy;e ancora meglio direi la soluzione di battezzarsi per ultimo..
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Messaggio da Chubby »

Luciano ha scritto:svegliatevi 22/3/94 pag 15
Cosa dovrebbe fare una persona che sa di avere l’AIDS quando desidera diventare testimone di Geova e battezzarsi? Per rispetto verso la sensibilità altrui, potrebbe essere saggio che chieda di essere battezzata privatamente, sebbene non esista nessuna prova che l’AIDS sia stata trasmessa nelle piscine. Anche se molti cristiani del I secolo furono battezzati in grandi riunioni pubbliche, altri furono battezzati in maniera più riservata a motivo di circostanze diverse. (Atti 2:38-41; 8:34-38; 9:17, 18) Un’altra possibilità sarebbe quella di battezzare per ultimo il candidato con l’AIDS.
Secondo la vostra sensibilità
l'evenienza del battesimo privato vi sembra una precauzione equilibrata?

ciao

Vorrei solo sottolineare un dettaglio, e cioè che qui non si parla di "persona HIV+" ma di "persona che ha l'AIDS", che sono due cose legate tra di loro, ma di significato diverso. Un malato di AIDS può avere delle evidenti lesioni cutanee e forse è questo che secondo l'articolo dovrebbe "urtare la sensibilità altrui". :boh:
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

Chubby ha scritto: Vorrei solo sottolineare un dettaglio, e cioè che qui non si parla di "persona HIV+" ma di "persona che ha l'AIDS", che sono due cose legate tra di loro, ma di significato diverso. Un malato di AIDS può avere delle evidenti lesioni cutanee e forse è questo che secondo l'articolo dovrebbe "urtare la sensibilità altrui". :boh:
Corriggetemi se sbaglio.
Un malato di aids può trasmettere il virus.
Un sieropositivo può trasmettere il virus.

Un malato di aids può avere o non avere lesioni cutanee
Un sieropositivo può avere o non avere lesioni cutanee.

L'articolo parla di malati di aids a prescindere se abbiano o meno lesioni cutanee, ma anche di persone contagiate dal virus che non sono strettamente quelle che hanno sviluppato la malattia "Tragicamente, però, moltissime persone innocenti vengono contagiate dal virus dell’AIDS".Per estensione sia la rivista che noi abbracciano anche i sieropositivi.

ciao
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Francesco Franco Coladarci
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Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

"Come non si trasmette il virus
Il virus non si trasmette attraverso: strette di mano, abbracci, vestiti baci, saliva, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore, muco, urina e feci bicchieri, posate, piatti, asciugamani e lenzuola punture di insetti.

Il virus non si trasmette frequentando: palestre, piscine, docce, saune e gabinetti scuole, asilo e luoghi di lavoro ristoranti, bar, cinema e locali pubblici mezzi di trasporto.

Come si evita il contagio

L’uso corretto del profilattico può annullare il rischio di infezione durante ogni tipo di rapporto sessuale con ogni partner.
Nei rapporti sessuali il preservativo è l'unica reale barriera protettiva per difendersi dall'HIV.
Non vanno usati lubrificanti oleosi (vaselina, burro) perché potrebbero alterare la struttura del preservativo e provocarne la rottura.
E' necessario usare il preservativo all’inizio di ogni rapporto sessuale (vaginale, anale, orogenitale) e per tutta la sua durata.

Anche un solo rapporto sessuale non protetto potrebbe essere causa di contagio.

Per un uso corretto del profilattico è importante:
leggere le istruzioni accluse
indossarlo dall’inizio alla fine del rapporto sessuale
usarlo solo una volta srotolarlo sul pene in erezione, facendo attenzione a non danneggiarlo con unghie o anelli
conservarlo con cura: lontano da fonti di calore (cruscotto dell'auto ed altro) e senza ripiegarlo (nelle tasche, nel portafoglio).
La pillola, la spirale e il diaframma sono metodi utili a prevenire gravidanze indesiderate, ma non hanno nessuna efficacia contro il virus dell’HIV.
L’uso di siringhe in comune con altre persone sieropositive costituisce un rischio di contagio pertanto è necessario utilizzare siringhe sterili.
Sarebbe opportuno sottoporsi ad agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing utilizzando aghi monouso e sterili. Le trasfusioni, i trapianti di organo e le inseminazioni, nei Paesi europei, sono sottoposti a screening e ad accurati controlli per escludere la presenza dell'HIV.
http://www.salute.gov.it/hiv/paginaInte ... =conoscere" onclick="window.open(this.href);return false;

Come si trasmette il virus
Il virus dell'Hiv è presente nei seguenti liquidi biologici:
sangue liquido pre-eiaculatorio
sperma
secrezioni vaginali
latte materno
Il virus si trasmette quindi attraverso:
sangue infetto (stretto e diretto contatto tra ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe)
rapporti sessuali (vaginali, anali, orogenitali), con persone con Hiv, non protetti dal preservativo
da madre con Hiv a figlio durante la gravidanza, il parto oppure l’allattamento al seno
Trasmissione attraverso il sangue

A partire dal 1985 la selezione dei donatori di sangue, mirata all’individuazione di comportamenti a maggior rischio di esposizione al virus responsabile dell’AIDS e lo screening delle unità di sangue, effettuata attraverso la ricerca di anticorpi specifici anti-HIV, con l’uso di metodiche validate e kit appositi, hanno ridotto il rischio di contagio attraverso le terapie emotrasfusionali. Il miglioramento delle metodiche in linea con le conoscenze scientifiche ha di fatto contribuito in breve tempo all’abbattimento del rischio di contagio trasfusionale con HIV.

La trasmissione attraverso il sangue rappresenta, invece, la principale modalità di contagio responsabile della diffusione dell’infezione nella popolazione dedita all’uso di droga per via endovenosa. L’infezione avviene a causa della pratica, diffusa tra i tossicodipendenti, di scambio della siringa contenente sangue infetto.

Con la stessa modalità è possibile la trasmissione sia dell’HIV che di altri virus tra i quali quelli responsabili dell’epatite B e C, infezioni anch’esse molto diffuse tra i tossicodipendenti.

Trasmissione sessuale

La trasmissione sessuale è nel mondo la modalità di trasmissione più diffusa dell’infezione da HIV. I rapporti sessuali, sia eterosessuali che omosessuali, non protetti dal profilattico possono essere causa di trasmissione dell’infezione. Tale trasmissione avviene attraverso il contatto tra liquidi biologici infetti (secrezioni vaginali, liquido pre-eiaculatorio, sperma, sangue) e mucose -anche integre- durante i rapporti sessuali.

Ovviamente tutte le pratiche sessuali che favoriscano traumi o lesioni delle mucose possono provocare un aumento del rischio di trasmissione. Per questo motivo i rapporti anali sono a maggior rischio: la mucosa anale è, infatti, più fragile e meno protetta di quella vaginale e quindi il virus può trasmettersi più facilmente.
Ulcerazioni e lesioni dei genitali causate da altre patologie possono far aumentare il rischio di contagio.

I rapporti sessuali non protetti possono essere causa di trasmissione non solo dell’HIV. Esistono, infatti, oltre 30 malattie sessualmente trasmissibili (MST).
Il coito interrotto non protegge dall'HIV, così come l'uso della pillola anticoncezionale, del diaframma e della spirale. Le lavande vaginali, dopo un rapporto sessuale, non eliminano la possibilità di contagio.

Trasmissione verticale e perinatale (da madre a figlio)

La trasmissione da madre sieropositiva al feto o al neonato può avvenire durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno. Il rischio per una donna sieropositiva di trasmettere l’infezione al feto è circa il 20% (cioè 1 su 5). Oggi è possibile ridurre questo rischio al di sotto del 4% se viene somministrata la terapia antiretrovirale alla madre durante la gravidanza e al neonato per le prime sei settimane di vita. Per stabilire se è avvenuto il contagio il bambino deve essere sottoposto a controlli in strutture specializzate per almeno i primi due anni di vita.

Tutti i bambini nascono con gli anticorpi materni. Per questa ragione, il test HIV effettuato sul sangue di un bambino nato da una donna sieropositiva risulta sempre positivo. Anche se il bambino non ha contratto l’HIV gli anticorpi materni possono rimanere nel sangue fino al diciottesimo mese di vita, al più tardi entro i due anni. Il bambino viene sottoposto a test supplementari per verificare se è veramente portatore del virus o se ha ricevuto solo gli anticorpi materni.
http://www.salute.gov.it/hiv/paginaInte ... =conoscere" onclick="window.open(this.href);return false;

Franco
“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger )

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Chubby
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Messaggio da Chubby »

Luciano ha scritto:
Chubby ha scritto: Vorrei solo sottolineare un dettaglio, e cioè che qui non si parla di "persona HIV+" ma di "persona che ha l'AIDS", che sono due cose legate tra di loro, ma di significato diverso. Un malato di AIDS può avere delle evidenti lesioni cutanee e forse è questo che secondo l'articolo dovrebbe "urtare la sensibilità altrui". :boh:
Corriggetemi se sbaglio.
Un malato di aids può trasmettere il virus.
Un sieropositivo può trasmettere il virus.

Un malato di aids può avere o non avere lesioni cutanee
Un sieropositivo può avere o non avere lesioni cutanee.

L'articolo parla di malati di aids a prescindere se abbiano o meno lesioni cutanee, ma anche di persone contagiate dal virus che non sono strettamente quelle che hanno sviluppato la malattia "Tragicamente, però, moltissime persone innocenti vengono contagiate dal virus dell’AIDS".Per estensione sia la rivista che noi abbracciano anche i sieropositivi.

ciao
Già, le cose sono mixate. La mia impressione è che abbiano cercato di affrontare il discorso con tatto (qualcosa tipo "noi siamo preoccupati che i fratelli/sorelle siano turbati dalla presenza di un HIV+/malato di AIDS") ma poi fallendo miseramente perchè alla fine hanno discriminato una minoranza. Curioso come si voglia fare apparire "saggio" colui che si pone il problema, quando in realtà la cosa veramente più saggia da fare era proprio quella di non dare nessuna indicazione in merito. Forse avrebbero fatto meglio a scrivere un articolo sulla probabilità di beccarsi qualche fungo ai piedi, durante il battesimo, era una possibilità senz'altro più concreta.... :risata:

Chubby
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

Chubby ha scritto: Forse avrebbero fatto meglio a scrivere un articolo sulla probabilità di beccarsi qualche fungo ai piedi, durante il battesimo, era una possibilità senz'altro più concreta.... :risata:

Chubby
certamente!
avevo già scritto:
https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... 86#p200186" onclick="window.open(this.href);return false;
Luciano ha scritto:Si insiste in una profilassi inutile; si fa altrettanto per prevenire il contagio micotico?

ciao
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Gabriele Traggiai
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Messaggio da Gabriele Traggiai »

Per Gabriele: Sarebbe utile sapere quando il fatto che hai descritto è successo. Lodevole comunque l’atteggiamento di chi si è opposto.
Se non ricordo male è un'episodio del 2003........

Ciao
Gab
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Mentalist
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Messaggio da Mentalist »

Gabriella Prosperi ha scritto:
MENTALIST ha scritto:I problemi dei TdG sono altri. Io per esempio trovo che il dibattito si dovrebbe concentrare solo su 3 aspetti 1) Sangue 2) Ostracismo 3) Pressione sociale all' interno del gruppo.

Ciao.
Si, è vero, tuttavia ritengo l'argomento di questo 3D facente parte del terzo gruppo.
La pressione sociale consiste anche nell'obbligare un adepto a rivelare il proprio stato di salute.
Non credi?
Gabriella
Gabriella che ti devo dire, se mi chiedessero di battezzarmi per ultimo perchè sieropositivo non mi strapperei le vesti.
La pressione sociale di cui parlo è più subdola e si sente in molti aspetti della vita quotidiana di un TdG.
Ciao :strettamano:
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

MENTALIST ha scritto:Gabriella che ti devo dire, se mi chiedessero di battezzarmi per ultimo perchè sieropositivo non mi strapperei le vesti.
La pressione sociale di cui parlo è più subdola e si sente in molti aspetti della vita quotidiana di un TdG.
Ciao :strettamano:
Ma coloro che emanano tali direttive non possono sapere le reazioni d'ognuno, se tu fossi cosciente di salaguardare con questo tuo gesto la salute dei fratelli in fede, buon per te, ma sai che non è così.
Ad altri, invece, tale rivelazione può suonare come una condanna.
Non siamo tutti uguali ed è proprio chi vorrebbe ergersi a tutore delle nostre anime e del nostro corpo che dovrebbe avere tale sensibilita'
Perchè sai bene che si inizierebbe a mormorare sul perchè della tua sieropositivita' e cioè come l'hai acquisita, per quali vizi, per quali disobbedienze all'organizzazione.
Ed è lì che la pressione sociale, subdolamente, la sentiresti, quando vedresti certi atteggiamenti di ripulsa mal nascosti, certe scuse, certe mezze parole da gente che DEVI frequentare a vita.
Poi, se tutto ciò non ti tange, ripeto, meglio per la tua tranquillita', ma vuol dire che non nutri troppa empatia per gli altri se li consideri simili a te.
Gabriella
La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

Mentalist:
Gabriella che ti devo dire, se mi chiedessero di battezzarmi per ultimo perchè sieropositivo non mi strapperei le vesti.
Svegliatevi offre due soluzioni al battezzando sieropositivo: per ultimo o in separata vasca..
Tu sopporteresti di entrare per ultimo ma cosa faresti nell'altro caso che equivale a mostrare a tutti il risultato positivo all'esame hiv ?
Comunque il parere di un sano che dice a chi ha ustioni di terzo grado su tutto un braccio "io non mi lamenterei come fai tu!", lascia il tempo che trova.
Non occorre andare nel campo delle ipotesi per stabilire cosa si provi ad essere emarginati, in quanto nella realtà si conosce benissimo la sofferenza dei soggetti alla prassi:
*** g94 8/11 p. 30 I lettori ci scrivono ***
Vittime dell’AIDS Ho letto il vostro articolo “Come aiutare chi ha l’AIDS” (22 marzo 1994). Sono sieropositivo e mi è stato molto difficile mandar giù quell’articolo. I miei familiari hanno pianto per come si sono sentiti feriti e respinti.
B. J., Stati Uniti
Se l'argomento è stato riportato nella rubrica vuol dire che ci furono molte proteste, e ancor di più vesti strappate, sofferenze e umiliazioni.



Sull'entrare per ultimo ti rimando alla osservazione della mia consorte
di angela » 13/09/2012, 18:30

Il titolo della rivista è......come aiutere chi è ha l' AIDS.
Rendere pubblica la situazione di salute di chi è affetto di questa malattia (e altre).......
battezzandolo privatamente , non è certo d'aiuto.
Entrare in piscina per ultimo, credo che sia più a rischio una persona con le difese immunitarie
basse, piuttosto che essere un pericolo per gli altri.
Ora ci proteggiamo gratuitamente ed inutilmente dal virus hiv e non abbiamo il minimo riguardo di chi è più debole e bisognoso di protezione.


Senza contare che se davvero si trasmettesse hiv per acqua, il battezzatore non sarebbe protetto dalla profilassi.
ciao
Ultima modifica di Luciano il 19/09/2012, 8:58, modificato 1 volta in totale.
Mamy

Messaggio da Mamy »

Forse ,anzi sicuramente,dirò una scemenza ma .......
va bene fare battezzare per ultimo un malato di aids ma chi lo sorregge nell'immersione ? Si butta da solo ?

Perché se sono a rischio i battezzandi lo sono pure gli aiutanti (o come si chiamano ) o no ?

:scuse:
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Messaggio da arwen »

Mamy ha scritto:Forse ,anzi sicuramente,dirò una scemenza ma .......
va bene fare battezzare per ultimo un malato di aids ma chi lo sorregge nell'immersione ? Si butta da solo ?

Perché se sono a rischio i battezzandi lo sono pure gli aiutanti (o come si chiamano ) o no ?

:scuse:
Più che altro io mi domando : ma che bisogno c'è di immergersi tutti interi ?. Non si può fare un'aspersione come fanno i cattolici ?. Tanto, non è certo per la quantità d'acqua utilizzata che il battesimo è più o meno valido !. L'acqua è un SIMBOLO, è la grazia di Dio che ci fa suoi figli gratuitamente, a far si che il battesimo sia valido, ovviamente nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo....ma loro, cosi ligi alla Bibbia, non si attengono a questo....chissà perchè....
Un mio amico sacerdote, scherzava sul fatto della quantità dell'acqua, dicendo, certo, allora se uno si battezza durante uno tsunami ( :lingua: ), forse viene battezzato " di più" di uno in piscina, se stiamo a questa assurda regola della quantità dell'acqua.... :ironico:
Presentazione

" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

Le cause principali di morte da HIV/AIDS sono le infezioni opportunistiche e i tumori......
(http://it.wikipedia.org/wiki/AIDS#Prognosi" onclick="window.open(this.href);return false;)

Una infezione opportunistica è una infezione causata da patogeni (batteri, virus, funghi o protozoi) in organismi caratterizzati da un sistema immunitario compromesso[1].
( http://it.wikipedia.org/wiki/Infezioni_opportunistiche" onclick="window.open(this.href);return false;)

La logica geovese funziona al contrario, invece di proteggere la categoria debole del malato facendolo immergere per primo, così che non si prenda delle infezioni per lui mortali, gli si chiede di immergersi per ultimo infischiandosene del suo stato, tanto la cusa della malattia con ogni probabilità l'ha contratta per condotta immorale, dissoluta o accettando trasfusioni di sangue.
In realtà la profilassi va fatta in senso contrario.
Chi pensa di lavarsi le mani dopo aver toccato un sieropositivo farebbe bene a lavarsele prima di toccarlo.

Per quanto riguarda la vera protezione verso l'hiv che rimane oltremodo valida,
(sangue infetto (stretto e diretto contatto tra ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe), rapporti sessuali (vaginali, anali, orogenitali), non protetti dal preservativo, trasmissione attraverso il sangue,,consideriamo che questi comportamenti danneggiano anche il sieropositivo che può prendere una infezione opportunistica per lui fatale.
La sieropositività non deriva poi esclusivamente per condotte non gradite a Geova.
Classici sono gli esempi di chi viene punto accidentalmente da siringhe infette o dell'infermiera colpita agli occhi da spruzzi di sangue e di chi si infetta alla nascita.
Anche un sieroposito però può essere punto accidentalmente da una siringa e prendere l'epatite.


La soluzione del battesimo separato non tiene conto del suo diritto alla privacy e alla indiscriminazione.

Ciao
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