AIDS E BATTESIMO

Spazio dove discutere dei problemi relativi ai rapporti tra i TdG e il mondo che li circonda

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Luciano
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AIDS E BATTESIMO

Messaggio da Luciano »

svegliatevi 22/3/94 pag 15
Cosa dovrebbe fare una persona che sa di avere l’AIDS quando desidera diventare testimone di Geova e battezzarsi? Per rispetto verso la sensibilità altrui, potrebbe essere saggio che chieda di essere battezzata privatamente, sebbene non esista nessuna prova che l’AIDS sia stata trasmessa nelle piscine. Anche se molti cristiani del I secolo furono battezzati in grandi riunioni pubbliche, altri furono battezzati in maniera più riservata a motivo di circostanze diverse. (Atti 2:38-41; 8:34-38; 9:17, 18) Un’altra possibilità sarebbe quella di battezzare per ultimo il candidato con l’AIDS.
Secondo la vostra sensibilità
l'evenienza del battesimo privato vi sembra una precauzione equilibrata?

ciao
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Amalia
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Luciano ha scritto:svegliatevi 22/3/94 pag 15
Cosa dovrebbe fare una persona che sa di avere l’AIDS quando desidera diventare testimone di Geova e battezzarsi? Per rispetto verso la sensibilità altrui, potrebbe essere saggio che chieda di essere battezzata privatamente, sebbene non esista nessuna prova che l’AIDS sia stata trasmessa nelle piscine. Anche se molti cristiani del I secolo furono battezzati in grandi riunioni pubbliche, altri furono battezzati in maniera più riservata a motivo di circostanze diverse. (Atti 2:38-41; 8:34-38; 9:17, 18) Un’altra possibilità sarebbe quella di battezzare per ultimo il candidato con l’AIDS.
Secondo la vostra sensibilità
l'evenienza del battesimo privato vi sembra una precauzione equilibrata?

ciao
In che senso "equilibrata"?
"Chi porta il paraocchi si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza."
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Amalia
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Messaggio da Amalia »

Scusate...ho postato qui un messaggio privato per errore e l'ho dovuto cancellare :scuse:
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Verdemare
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Messaggio da Verdemare »

Luciano ha scritto:svegliatevi 22/3/94 pag 15
Cosa dovrebbe fare una persona che sa di avere l’AIDS quando desidera diventare testimone di Geova e battezzarsi? Per rispetto verso la sensibilità altrui, potrebbe essere saggio che chieda di essere battezzata privatamente, sebbene non esista nessuna prova che l’AIDS sia stata trasmessa nelle piscine. Anche se molti cristiani del I secolo furono battezzati in grandi riunioni pubbliche, altri furono battezzati in maniera più riservata a motivo di circostanze diverse. (Atti 2:38-41; 8:34-38; 9:17, 18) Un’altra possibilità sarebbe quella di battezzare per ultimo il candidato con l’AIDS.
Secondo la vostra sensibilità
l'evenienza del battesimo privato vi sembra una precauzione equilibrata?

ciao
Ma credo che nel 1994 si sapesse gia' he l' AIDS non si trasmette per mezzo dell' acqua, a cosa servirebbe questa discriminazione? :test:
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Verdemare ha scritto: Ma credo che nel 1994 si sapesse gia' he l' AIDS non si trasmette per mezzo dell' acqua, a cosa servirebbe questa discriminazione? :test:
Ma, Verdemare, suppongo tu abbia ragione. Ma è altrettanto vero che la scienza è fallibile, e che medicinali considerati innocui in realtà non si sono dimostrati tali. Non è questione di razzismo, ma io non farei il bagno nella stessa acqua. Precauzione sicuramente inutile. Gesù andava fra i lebbrosi, io non lo farei. C’è chi lo ha fatto e lo fa tuttora, e tanto di cappello. Resta il fatto che alcuni di loro la lebbra l’hanno presa.
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Ray
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Messaggio da Ray »

Quixote ha scritto:
Verdemare ha scritto: Ma credo che nel 1994 si sapesse gia' he l' AIDS non si trasmette per mezzo dell' acqua, a cosa servirebbe questa discriminazione? :test:
Ma, Verdemare, suppongo tu abbia ragione. Ma è altrettanto vero che la scienza è fallibile, e che medicinali considerati innocui in realtà non si sono dimostrati tali. Non è questione di razzismo, ma io non farei il bagno nella stessa acqua. Precauzione sicuramente inutile. Gesù andava fra i lebbrosi, io non lo farei. C’è chi lo ha fatto e lo fa tuttora, e tanto di cappello. Resta il fatto che alcuni di loro la lebbra l’hanno presa.
:ok: Amorevoli si....ma non stupidi-... :occhiol:
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Neca
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Messaggio da Neca »

Luciano ha scritto:svegliatevi 22/3/94 pag 15
Cosa dovrebbe fare una persona che sa di avere l’AIDS quando desidera diventare testimone di Geova e battezzarsi? Per rispetto verso la sensibilità altrui, potrebbe essere saggio che chieda di essere battezzata privatamente, sebbene non esista nessuna prova che l’AIDS sia stata trasmessa nelle piscine. Anche se molti cristiani del I secolo furono battezzati in grandi riunioni pubbliche, altri furono battezzati in maniera più riservata a motivo di circostanze diverse. (Atti 2:38-41; 8:34-38; 9:17, 18) Un’altra possibilità sarebbe quella di battezzare per ultimo il candidato con l’AIDS.
Secondo la vostra sensibilità
l'evenienza del battesimo privato vi sembra una precauzione equilibrata?

ciao
Se questo crea imbarazzo alla persona, si! Una cosa che non capisco è, sapendo che la persona è affetta da AIDS non vedo perchè uno debba "sensibilizzarsi" visto che per loro il battesimo è occasione di gioia! La piscina contagiata? Già quella volta sapevano come si trasmetteva il virus dell'AIDS. Farla battezzare separatamente mi sembra una forma di discriminazione!
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Gocciazzurra
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Messaggio da Gocciazzurra »

Quixote ha scritto:
Verdemare ha scritto: Ma credo che nel 1994 si sapesse gia' he l' AIDS non si trasmette per mezzo dell' acqua, a cosa servirebbe questa discriminazione? :test:
Ma, Verdemare, suppongo tu abbia ragione. Ma è altrettanto vero che la scienza è fallibile, e che medicinali considerati innocui in realtà non si sono dimostrati tali. Non è questione di razzismo, ma io non farei il bagno nella stessa acqua. Precauzione sicuramente inutile. Gesù andava fra i lebbrosi, io non lo farei. C’è chi lo ha fatto e lo fa tuttora, e tanto di cappello. Resta il fatto che alcuni di loro la lebbra l’hanno presa.
Condivido il concetto.
Tra l'altro, va anche osservato che può esserci l'eventualità che una persona possa avere, senza saperlo, una lesione che potrebbe esporla al contagio: pertanto qui non c'entra la discriminazione, ma solo l'accortezza dettata dal buon senso.
Inoltre nella SV citata da Luciano esiste anche la possibilità di battezzare per ultimo il candidato con l’AIDS, il che non renderebbe il battesimo privato.
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

Cosa si intende per battesimo in modo privato?
Dovrebbe significare o in separata occasione o in una separata vasca.
L'accorgimento di per sè, credo, sveli una motivazione igienica sanitaria con conseguente palesamento lesivo della privacy;


Dice Quixote
Ma è altrettanto vero che la scienza è fallibile, e che medicinali considerati innocui in realtà non si sono dimostrati tali. Non è questione di razzismo, ma io non farei il bagno nella stessa acqua.
Io non berrei nello stesso bicchiere di una persona soprattutto se questa è malata e avrei cura di sterilizzare il bicchiere da lei usato; certamente mi sembra esagerato che faccia un brindisi in un'altra stanza o il giorno prima.

Ora posso capire che entri per ultimo nella vasca, qualcuno deve pur entrare per ultimo, ma mi sembra eccessivo, quasi una ghettizazione il battesimo privato.

ciao
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arwen
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Messaggio da arwen »

Luciano ha scritto: Io non berrei nello stesso bicchiere di una persona soprattutto se questa è malata e avrei cura di sterilizzare il bicchiere da lei usato; certamente mi sembra esagerato che faccia un brindisi in un'altra stanza o il giorno prima.

Ora posso capire che entri per ultimo nella vasca, qualcuno deve pur entrare per ultimo, ma mi sembra eccessivo, quasi una ghettizazione il battesimo privato.

ciao
Già uno è malato, deve sentirsi anche messo da parte e battezzarsi "privatamente". Fatelo entrare per ultimo, se avete tutte queste paure....anche se, avevte mai pensato, quando andate ad una piscina pubblica, d'estate, a quante persone potrebbero avere "l'alone viola " ?. Qualsiasi medico vi direbbe che le vostre paure sono alquanto infondate. L'aids lo si conosce bene adesso, potrei capire nei primi anni ottanta, quando il contagio era agli inizi e se ne sapeva poco o nulla, ma oggi....
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" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
Mamy

Messaggio da Mamy »

arwen ha scritto:
Luciano ha scritto: Io non berrei nello stesso bicchiere di una persona soprattutto se questa è malata e avrei cura di sterilizzare il bicchiere da lei usato; certamente mi sembra esagerato che faccia un brindisi in un'altra stanza o il giorno prima.

Ora posso capire che entri per ultimo nella vasca, qualcuno deve pur entrare per ultimo, ma mi sembra eccessivo, quasi una ghettizazione il battesimo privato.

ciao
Già uno è malato, deve sentirsi anche messo da parte e battezzarsi "privatamente". Fatelo entrare per ultimo, se avete tutte queste paure....anche se, avevte mai pensato, quando andate ad una piscina pubblica, d'estate, a quante persone potrebbero avere "l'alone viola " ?. Qualsiasi medico vi direbbe che le vostre paure sono alquanto infondate. L'aids lo si conosce bene adesso, potrei capire nei primi anni ottanta, quando il contagio era agli inizi e se ne sapeva poco o nulla, ma oggi....

:quoto100: Stavo per scrivere la stessa cosa :ok:
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ilnonnosa
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Messaggio da ilnonnosa »

Dalla lettera circolare indirizzata a Tutti i Sorveglianti di Circoscrizione e di Distretto del 2 gennaio 1991, al punto 7 dell’allegato – Direttive relative al trattamento delle vittime di AIDS associate con la congregazione si evince:

“7. In quanto a battezzare qualcuno che si sa essere affetto da AIDI, costui dovrebbe rendersi conto del pericolo di infettare altri. La condotta saggia sarebbe che il battesimo si svolgesse in forma privata e che gli anziani si occupassero della cosa nel modo più sollecito. Forse il battesimo potrebbe aver luogo in riva al mare o dove ci sia una grande quantità d’acqua piuttosto che in una piscina privata o in una vasca per il battesimo. Non si sa se la malattia potrebbe essere trasmessa battezzandosi insieme ad altri in una piccola piscina, ma per precauzione sarebbe saggio consigliare un battesimo privato. Certamente chi ha raggiunto il punto del battesimo vorrà tener conto del possibile rischio per gli altri cristiani a capire la necessità di una disposizione del genere, almeno finché non si saprà di più dei vari modi in cui la malattia viene trasmessa.”

Ciao. Ilnonnosa
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“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”. (Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Mha, colgo un'ignoranza greve in queste disposizioni, penso che sia assai più pericoloso alla comunita' il fratello/sorella zelante che vanno all'adunanza incimurriti e con febbre a 40, ogni volta che starnutiscono.
Gabriella
La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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anto
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MA...

Messaggio da anto »

Mi permetto di fare una battuta....(con rispetti di chi ha un male) dovuta al mio instinto di rabbia verso l'organizzazione...

Che problema c'è battezzarsi prima o dopo...tanto LORO NON SI SALVERANNO TUTTI!!!!

SCUSATE..
un giorno aprirai gli occhi, la tua mente si risvegliera' e capirai che sei stato chiuso dentro una setta..allora tornerai a essere solo MIO FRATELLO
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arwen
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Messaggio da arwen »

Gabriella Prosperi ha scritto:Mha, colgo un'ignoranza greve in queste disposizioni, penso che sia assai più pericoloso alla comunita' il fratello/sorella zelante che vanno all'adunanza incimurriti e con febbre a 40, ogni volta che starnutiscono.
Gabriella
:quoto100: :bravo:
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" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
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Mi sembra una precauzione legittima, forse, ma parecchio idiota.
Ecco perchè:
1) fuori dalle piscine pubbliche non c'è il cartello "Vietato l'ingresso ai sieropositivi", per cui il contagio potrebbe parimenti avvenire lì
2) il "battista" è immerso con il battezzando nella vasca: per lui, anche facendolo per ultimo, il rischio non c'è?
3) di solito le piscine non si svuotano (tranne quelle portatili), ma l'acqua si filtra. E non mi risulta che il cloro sia sufficiente per debellare eventuali tracce ematiche infette. Per cui se proprio volevano fare i secchioni dovevano prescrivere in seguito lo svuotamento e la disinfezione della vasca
4) il darsi la mano continuo che avviene tra i TDG è un micidiale veicolo di germi e batteri. Per cui, sempre per le possibili lesioni, sarebbe da bollare il malato anche alla luce di eventuali futuri scambi di saluti
5) allora perchè non estendere questa procedura a tutte le malattie trasmissibili col sangue? Epatiti in testa, per esempio?

Mi sa molto di caccia all'untore...
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Lucio ha scritto:Mi sembra una precauzione legittima, forse, ma parecchio idiota.
Ecco perchè:
1) fuori dalle piscine pubbliche non c'è il cartello "Vietato l'ingresso ai sieropositivi", per cui il contagio potrebbe parimenti avvenire lì
2) il "battista" è immerso con il battezzando nella vasca: per lui, anche facendolo per ultimo, il rischio non c'è?
3) di solito le piscine non si svuotano (tranne quelle portatili), ma l'acqua si filtra. E non mi risulta che il cloro sia sufficiente per debellare eventuali tracce ematiche infette. Per cui se proprio volevano fare i secchioni dovevano prescrivere in seguito lo svuotamento e la disinfezione della vasca
4) il darsi la mano continuo che avviene tra i TDG è un micidiale veicolo di germi e batteri. Per cui, sempre per le possibili lesioni, sarebbe da bollare il malato anche alla luce di eventuali futuri scambi di saluti
5) allora perchè non estendere questa procedura a tutte le malattie trasmissibili col sangue? Epatiti in testa, per esempio?

Mi sa molto di caccia all'untore...
Non solo, ma diverrebbe un'azione illegale in quanto si costringe in tal modo la persona sieropositiva a dichiarare alla comunita' il proprio stato con buona pace della privacy.
Ribadisco, è disposizione disgustosa oltre che dichiaratamente illegittima e gravemente ignorante.
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Messaggio da polymetis »

Sappiamo benissimo come si trasmette l'AIDS, neppure baciarsi con la lingua produce contagio (altrimenti a quest'ora saremmo tutti morti!)
Inoltre, come ha ben detto qualcuno, i sieropositivi fanno tranquillamente il bagno nelle piscine pubbliche, ergo, se l'AIDS si trasmettesse così, ogni volta che andate a fare un bagno alla piscina comunale sareste a rischio contagio. Neanche se il sieropositivo perdesse del sangue in piscina perché ha una lesione cutanea cambierebbe qualcosa...
No, questa disposizione è assurda, discriminate, ed offende i diritti umani dei sieropositivi.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Messaggio da polymetis »

Ma vi dico di più, bisognerebbe ricavare una pagina internet per il sito di Achille dove denunciare questo comportamento vergognoso basato su paure ancestrali (particolarmente forti in questo caso perché si tratta di una malattia sessualmente trasmissibile, e dunque, in quanto legata al sesso, coperta da atavici tabù). I TdG sono una società primitiva, incapace di gestire la sessualità, legati come sono alla loro mentalità tabuistica, motivo per cui non ci si poteva aspettare altro nella gestione delle persone sieropositive.

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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Messaggio da Gocciazzurra »

Premesso che la decisione spetta solo al diretto interessato affetto da HIV se usare precauzioni o meno nel battezzarsi, confermo la mia idea, seppur giudicata idiota e ignorante, di evitare certe situazioni, in vista del fatto che nella mucosa vaginale e nell'ano spesso sono presenti microlesioni che possono facilitare l'ingresso del virus.
Il cloro ammazza il virus? Ok, ma in natura accadono un sacco di stranezze, seppur eccezionalmente, ma accadono, punto.
Pertanto mi sentirei più tranquilla evitando. :lingua:
Ovvio che quanto sopra si riferisce al fatto di sapere con certezza che c'è una persona affetta da HIV.
Inoltre che ne sappiamo che se la persona affetta dal virus non lo fosse, anch'essa potrebbe avere delle remore di "pecauzione"?
Bisognerebbe essere dall'altra parte della barricata per verificare se la nostra ideologia non possa essere soggetta ad un cambiamento.
Comunque secondo la mia opinione occorre rispettare le scelte di ciascuno, anche perchè se scelgo di non immergermi con un sieropositivo, quest'ultimo dovrebbe avere la sensibilità di comprendere.
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Gocciazzurra ha scritto:Premesso che la decisione spetta solo al diretto interessato affetto da HIV se usare precauzioni o meno nel battezzarsi, confermo la mia idea, seppur giudicata idiota e ignorante, di evitare certe situazioni, .
Ognuno ha il diritto d'avere le proprie opinioni, nessuno giudica i comportamenti del singolo, ma se permetti, quelle d'una organizzazione che si spaccia pure per religiosa, si.
Ora, se ne ho l'autorevolezza e l'autorita',emetto una disposizione di tal genere e tra i miei battezzandi si trova un sieropositivo, lo metto nelle condizioni morali di ammettere la sua malattia fisica di fronte ad una comunita' scegliendo di battezzarsi o privatamente o per ultimo e magari avvisando prima colui che è a mollo con me per aiutarmi:"occhio che sono infetto, mettiti la tuta come i RIS"
Capisci che è diverso?
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Messaggio da polymetis »

Un sieropositivo non ha bisogno di rispettare alcuna sensibilità altrui, se questa è solo frutto della paura ancestrale che deriva dall'ignoranza, e se il cosiddetto rispettare la sensibilità altrui lede i diritti umani dell'ammalato. In questo caso il suo diritto a non essere trattato come un appestato, visto che non c'è alcun rischio di contagio, e il suo diritto alla privacy, visto che mantenere questo segreto nel caso di bagni in piscina non mette a rischio nessuno.
Inoltre, ribadisco il punto: il cloro è un di più irrilevante. L'HIV per trasmettersi ha bisogno di un contatto diretto tra una carica virale molto forte, ed una lesione aperta nell'altra persona che rischia il contagio. Basta la sola diluizione dell'acqua della vasca a rendere il virus inefficace.

Quanto poi al fatto che la scienza potrebbe sbagliarsi sulle modalità di contagio... Beh, è decisamente da escludere, viste le decine di migliaia di casi ormai studiati. Inoltre con questo argomento si potrebbe giustificare una qualsiasi irrazionalità: perché ad esempio non impedire alle persone sieropositive di respirare l'aria nelle stanze dove noi siamo presenti? Dopotutto, chi ci assicura che la scienza non si stia sbagliano, e che non si scopra che il virus si trasmette per via aerea? :risata:
Già che ci siamo, deportiamoli tutti sull'isola di Pasqua...
Vi lascio queste belle immagini di una campagna fatta qualche anno fa:

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Una volta si diceva che l'AIDS era la malattia dei gay, ed era un motivo in più per discriminare il sieropositivo. Oggi invece, siccome gli omosessuali sono stati ipersensibilizzati su questo problema e hanno iniziato a stare più attenti, il contagio è più diffuso tra gli eterosessuali che tra i gay, col risultato che questa malattia sta uscendo dalla ghettizzazione a cui prima veniva relegata in quanto "malattia degli omosessuali". Eppure, le paure ancestrali basate sul pregiudizio pare siano dure a morire...
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Verdemare
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Messaggio da Verdemare »

Ma poi, dove la mettete la protezione di Geova? :saggio:
Piu' di vent' anni fa, una sorella scopri' che il marito era sieropositivo , proprio mentre lei era incinta, ebbene, ne' lei, ne' il bambino erano sueropositivi, il marito' mori' di AIDS, anche perche' allora non c' era ancora la cura, ma lei, nonostante i rapporti non protetti non e' stata infettata, boh! :boh:
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Messaggio da Ray »

non si tratta di urtare la sensibilità dei siero+
ma di usare + precauzioni possibili....prendiamo esempio dai giapponesi ....che girano con mascherina sia chi è influenzato e chi non lo è----



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Messaggio da polymetis »

L'influenza si trasmette per via aerea, l'HIV no. Ergo se qualcuno dicesse che i sieropositivi devono portare mascherine sarebbe un idiota.
Similmente, l'HIV in piscina non si trasmette, quindi non si può passare sopra i diritti umani dell'ammalato nel nome di presunte "precauzioni" che in realtà non servono a nulla, perché l'HIV non si trasmette così.

Ad maiora
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Messaggio da Citocromo »

Sono di passaggio, ma voglio dare il mio contributo su questo argomento, dato che ho studiato microbiologia. Quello che scrivo è tratto dai miei appunti.
HIV è presente in alcuni liquidi biologici, quali sangue, liquido pre-eiaculatorio, sperma, secrezioni vaginali e latte materno. Il virus si trasmette mediante sangue infetto (contatto con ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe tra tossicodipendenti e uso di aghi infetti per fare piercing, agopuntura, mesoterapia e tatuaggi), anche se dal 1995 lo screening delle unità di sangue, il minore ricorso a trasfusioni inutili e l'autotrasfusione hanno di fatto eliminato il pericolo di contagio mediante il sangue. La modalità di trasmissione più diffusa è quella sessuale durante rapporti etero e omosessuali non protetti da profilattico. Poi c'è anche la trasmissione verticale (madre-feto durante gravidanza e/o parto) e quella perinatale (allattamento).
Il virus non si trasmette attraverso: saliva, baci, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore, muco, urina, feci, strette di mano, abbracci, vestiti, bicchieri, piatti, posate, asciugamani, lenzuola e punture di insetti. Inoltre, non si trasmette frequentando palestre, docce, gabinetti, saune, piscine, bar, ristoranti, cinema, locali pubblici, scuole asilo, luoghi di lavoro e mezzi di trasporto.
Io al loro posto avrei spiegato ai tdg che l'HIV non si trasmette nelle piscine e, quindi, avrei fatto battezzare il sieopositivo, portatore del virus, assieme agli altri. Quale sensibilità altrui? Ritorniamo all'"impuro, impuro" dell'Antico Testamento? E poi la lebbra è una malattia diversa dall'AIDS; infatti il Mycobacterium Leprae si trasmette per contatto diretto e per via respiratoria.
Le verità della fede sono una collana di perle preziose, tenute insieme da un filo che è la divinità di Cristo. Tagliato il filo perdete tutta la collana. (padre A. Gasparino)
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angela
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Messaggio da angela »

Il titolo della rivista è......come aiutere chi è ha l' AIDS.
Rendere pubblica la situazione di salute di chi è affetto di questa malattia (e altre).......
battezzandolo privatamente , non è certo d'aiuto.
Entrare in piscina per ultimo, credo che sia più a rischio una persona con le difese immunitarie
basse, piuttosto che essere un pericolo per gli altri.

Dovrebbero aggiornarsi invece, perchè non si risulta che si sia mai presa l'AIDS in piscina.
In ogni caso......perchè non mettere ogni cosa nelle mani di Geova?
Vuoi che non sappia proteggere chi fa la sua volontà? :ciao:
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Gabriele Traggiai
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Messaggio da Gabriele Traggiai »

Non credo proprio che in piscina si possa trasmettere l'HIV, nemmeno se chi ne è affetto avesse qualche taglio e rilasciasse piccole particelle di sangue in acqua. Diciamo che la WTS si pone sempre al di sopra della scienza e spesso "i dirigenti" sono affetti da mania di protagonismo ed esagerano. Ricordo un caso, alla sala assemblee di Cameri (NO), dove una persona affetta da HIV non venne battezzata nella piscina ma venne portata sul fiume ticino (ad una decina di KM) per essere battezzata. In quell'occasione vidi molti testimoni di Geova indignati, compresi coloro che dovevano effettuare il battesimo.

Gabry
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Amalia
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Messaggio da Amalia »

Ho una parente stretta che è sieropositiva e vi posso assicurare che si può anche vivere insieme sotto lo stesso tetto e condividere tutte le attività quotidiane senza correre rischi, ovviamente con le dovute attenzioni...e guarda caso più volte abbiamo anche fatto il bagno insieme...la persona sieropositiva riceve dettagliate istruzioni da chi la cura su come comportarsi e quali precauzioni prendere per non esporre i famigliari al rischio di contagio quindi se è responsabile e con il sale in zucca sa benissimo cosa fare e cosa non fare...(per dirne una, se una persona sieropositiva usa il rasoio poi sa che deve disinfettare dove l'ha usato con un prodotto apposito, per precauzione, e in ogni caso il virus è vitale per pochissimo tempo fuori dal corpo umano...)
...la malattia peggiore in questo caso è l'ignoranza e la disinformazione credo...

...e tanto per la cronaca, ha anche avuto un figlio nato sieronegativo...sempre per via delle precauzioni prese al momento del parto e nel periodo perinatale...

Per quanto riguarda il battesimo, molto semplicemente, a mio avviso, è una questione di coscienza della persona affetta da HIV comunicarlo prima...se i TDG sanno così tanto di sangue e hanno anche dei comitati medici per consigliare i fratelli che necessitano di cure che implicano trasfusioni etc...dovrebbero sapere anche cosa fare in casi come questo. E se si amano tanto tra di loro come fratelli non dovrebbero essere immuni alla discriminazione per motivi di salute?

Questa discussione mi sta facendo venire il mal di testa :conf: ...nel caso della persona che conosco tutta la congregazione sa della sua situazione ma non ho mai visto nessuno farsi problemi a stare con lei, non capisco tutto questo dibattito attorno a un problema che problema non è...se si sa di cosa si sta parlando. Mah, non so più che pensare...scusatemi :triste:
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Mentalist
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Messaggio da Mentalist »

Questa discussione è veramente speciosa. Ragazzi non è che sia obbligaotrio criticare tutto quello che fanno i TdG. Nello specifico le disposizioni mi sembrano dettate dal buon senso. E in caso di una lesione ?
E in caso di un contagio ?
E' vero che le possibilità sono remote ma che si prenderebbe la responsabilità di esporre persone incosapevoli a questo tipo di rischio ?
A me sembra veramente una questione di lana caprina, anzi mi indispettisce vedere che per alcuni non conta l'effettiva pertinenza della critica, l' importante è evidenziare il "bicchiere mezzo vuoto".

In questo caso non trovo nulla di male nelle disposizioni della società. E' un argomento delicato.
Nessuno è d'accordo con me ?
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