virtesto ha scritto:
A Quixote per via dei sacrifici che hanno fatto i 'fratelli' a costruire le sale. Anche le Chiese sono state costruite con sacrifici, volontariato e offerte. E' tutto uguale. Nulla di nuovo sotto il sole, come sempre.
Certamente c'è una evidenza sulla dismissione delle Chiese: qui senza dubbio il motivo risiede solamente nella mancanza di fedeli.
Lo so; ma quel qualcuno di cui io parlavo è spesso morto da secoli. Quel qualcuno si è servito di quella chiesa ora dismessa, se ne sono serviti i suoi figli e i suoi nipoti. Molte chiese in disuso, qui in Romagna ne ho viste diverse, nascono dal movimento della popolazione, nascono dallo spopolamento delle campagne. Ragioni e motivazioni non di pochi anni, ma di parecchi decenni e di secoli. Ed è effettivamente vera la mancanza di fedeli, ma essa non è dovuta tanto a ateismi materialismi menefreghismi, ma a fattori decisamente diversi. Qui a Oriola (10 km da Cesena), minuscola frazioncina, c’è una chiesetta co-gestita con una frazione limitrofa. Un tempo qui c’era il fornaio, l’ufficio postale fisso (ora è rimasto aperto solo il sabato), un ristorante. Ora non c’è più nulla: complice anche la libertà di movimento, grazie ai mezzi privati, questa è la logica storica che sta dietro a questi abbandoni. E questa logica, nel caso dei TdG, a me sembra completamente assente, perché non giustificata da costrizioni geopolitiche, ma solo da quelle economiche di una società che non sa più come arrangiarsi per far soldi, calpestando anche coloro che in lei hanno avuto fiducia, e vi hanno speso lavoro, fatica e soldi, che in casi come questi non hanno nemmeno la scusante di essere stornati ad altra opera di fede, ma solo una pura convenienza di lucro. Questo in generale, e lungi da me negare le motivazioni di un caso particolare. È vero,
nil sub sole novum, ma qualche distinguo quando va fatto, va fatto. Se è bene sottolineare le convergenze, riduttivo sarebbe chiudere gli occhi sulle divergenze: un’opera non secolare, costruita or non sono molti anni, e ora dismessa, o rivela la miopia di chi l’ha costruita, o rivela l’assoluto disinteresse e il menefreghismo verso chi, in buona fede, effettivamente, l’ha costruita, a sue spese e col suo sudore.