Percentuale laureati

Spazio dove discutere dei problemi relativi ai rapporti tra i TdG e il mondo che li circonda

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Achille
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Percentuale laureati

Messaggio da Achille »

Educational Rank - Religion - Percentage of members that are college grads

1. Unitarian Universalist: 49.5%
2. Hindu: 47%
3. Jewish: 46.7%
7. Agnostic: 36.3%
18. Catholic: 20%
19. Mormon: 19.2%
20. Lutheran 18%
21. Seventh Day Adventist: 17.9%
27. Baptist: 10.4%
28. Pentecostal: 6.9%
30. Jehovah's Witnesses: 4.7%

Fonte: http://www.culthelp.info/index.php?opti ... 5&Itemid=8" target="_blank
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Ely
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Messaggio da Ely »

E' già buono che la wts sia fra i primi 30!! Mi aspettavo la sua totale assenza tra i primi 100!

Ely
Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo ..., di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, ... quasi che il giorno del Signore sia imminente. (II Tess. 2,1-2)

Mia presentazione: http://freeforumzone.leonardo.it/discus ... 370991&p=1" onclick="window.open(this.href);return false;
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Ely
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Messaggio da Ely »

Ah ecco, ora ho letto meglio: i gurppi religiosi esaminati erano 30! :risatina:


Ely
Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo ..., di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, ... quasi che il giorno del Signore sia imminente. (II Tess. 2,1-2)

Mia presentazione: http://freeforumzone.leonardo.it/discus ... 370991&p=1" onclick="window.open(this.href);return false;
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agabo
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Messaggio da agabo »

Achille Lorenzi ha scritto:Educational Rank - Religion - Percentage of members that are college grads

1. Unitarian Universalist: 49.5%
2. Hindu: 47%
3. Jewish: 46.7%
7. Agnostic: 36.3%
18. Catholic: 20%
19. Mormon: 19.2%
20. Lutheran 18%
21. Seventh Day Adventist: 17.9%
27. Baptist: 10.4%
28. Pentecostal: 6.9%
30. Jehovah's Witnesses: 4.7%

Fonte: http://www.culthelp.info/index.php?opti ... 5&Itemid=8" target="_blank" target="_blank
Qualcuno come polymetis ci resterà un po' male nell'apprendere che, tutto sommato, gli Avventisti sono allo stesso livello dei Luterani e con soli 3 punti percentuali (data la differenza numerica totale dei rispettivi membri) rispetto alla Chiesa Cattolica.
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Messaggio da Sal80 »

Chi sono gli "Unitarian Universalist"? :boh:
Ci sono due errori che si possono fare lungo la via verso la verità...non andare fino in fondo, e non iniziare.
Confucio

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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Ho trovato questo link
http://www.uua.it/" target="_blank" target="_blank -
Gabriella
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Messaggio da Sal80 »

Gabriella: Ho trovato questo link
http://www.uua.it/" target="_blank" target="_blank
Grazie!! È la prima volta che ne sento parlare...
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Messaggio da polymetis »

Vorrei una statistica di quanti tra i TdG sono laureati in filosofia, sono sicuro che sarebbero una percentuale esigua. Infatti, si può essere laureati ma in materie che non ti danno strumenti per pensare il problema religioso, e dunque puoi essere ad es. laureato in ingegneria, ma una totale capra nelle questioni spirituali.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Achille
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Messaggio da Achille »

polymetis ha scritto:Vorrei una statistica di quanti tra i TdG sono laureati in filosofia, sono sicuro che sarebbero una percentuale esigua. Infatti, si può essere laureati ma in materie che non ti danno strumenti per pensare il problema religioso, e dunque puoi essere ad es. laureato in ingegneria, ma una totale capra nelle questioni spirituali.
Secondo me non ce n'è nemmeno uno.
Per i TdG in genere filosofia è sinonimo di inganno e di ragionamento falso e fuorviante.
La WTS parla in maniera molto negativa della filosofia. Per esempio:
*** w01 1/8 p. 8 parr. 6-7 Sapete “distinguere il bene e il male”? ***

Tuttavia l’apostolo Paolo avvertì: “State attenti che qualcuno non vi porti via come sua preda per mezzo della filosofia e di un vuoto inganno secondo la tradizione degli uomini, secondo le cose elementari del mondo e non secondo Cristo”. (Colossesi 2:8) Perché Paolo disse queste parole?

7 Paolo diede questo avvertimento perché si rendeva conto che dietro il modo di pensare di chi era attratto dal mondo si nascondeva un pericolo reale. Il fatto che parli “della filosofia e di un vuoto inganno” è particolarmente degno di nota. Il termine “filosofia” significa letteralmente “amore e ricerca della sapienza”. Questo di per sé può essere utile. Infatti la Bibbia, particolarmente il libro di Proverbi, incoraggia a cercare la giusta conoscenza e sapienza. (Proverbi 1:1-7; 3:13-18) Paolo, però, associò la “filosofia” al “vuoto inganno”. In altre parole, considerò vuota e ingannevole la sapienza che il mondo offriva. Come un palloncino, essa aveva una parvenza di solidità ma era priva di sostanza. Sarebbe stato senz’altro inutile, addirittura disastroso, basare la propria scelta del bene e del male su qualcosa di così privo di solidità come ‘la filosofia e il vuoto inganno’ del mondo.
Secondo la WTS quindi la filosofia sarebbe solo "sapienza mondana" in contrasto con la verità e la sapienza divina. Non ricordo di aver mai letto pubblicazioni della WTS in cui si parlasse in termini positivi della filosofia in genere..

Achille
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Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

La percentuale si riferisce al numero di adepti di ogni credo o in relazione a tutti i laureati?

Cioè è tipo il 4,9% di tutti i tdg o di tutti i laureati esaminati?
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Messaggio da polymetis »

Qualcuno come polymetis ci resterà un po' male nell'apprendere che, tutto sommato, gli Avventisti sono allo stesso livello dei Luterani e con soli 3 punti percentuali (data la differenza numerica totale dei rispettivi membri) rispetto alla Chiesa Cattolica
.

COsa c'entra la differenza numerica tra cattolici e avventisti? Qui c'è semplicemente scritto che il 20% dei cattolici e il 18% degli avventisti è laureato.
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Messaggio da agabo »

polymetis ha scritto:
Qualcuno come polymetis ci resterà un po' male nell'apprendere che, tutto sommato, gli Avventisti sono allo stesso livello dei Luterani e con soli 3 punti percentuali (data la differenza numerica totale dei rispettivi membri) rispetto alla Chiesa Cattolica
.

COsa c'entra la differenza numerica tra cattolici e avventisti? Qui c'è semplicemente scritto che il 20% dei cattolici e il 18% degli avventisti è laureato.
Davvero? Ecco perchè essere laureati anche nelle scienze tecniche e sociali serve, caro Poly ... riflettici.
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Messaggio da Achille »

Aquarivs ha scritto:La percentuale si riferisce al numero di adepti di ogni credo o in relazione a tutti i laureati?

Cioè è tipo il 4,9% di tutti i tdg o di tutti i laureati esaminati?
«Nel 1993, due ricercatori hanno pubblicato il risultato di un sondaggio di massa per individuare le tendenze nei principali gruppi religiosi degli Stati Uniti. Kosmin Barry A. e P. Seymour Lachman hanno chiamato il loro progetto National Survey of Religious Identification. L'indagine ha preso in esame un campione di 113.000 persone, tra cui 900 Testimoni di Geova. Dei trenta gruppi religiosi inclusi nel sondaggio, i Testimoni di Geova avevano la più bassa percentuale di membri laureati» ( http://www.culthelp.info/index.php?opti ... 5&Itemid=8" target="_blank )

Achille
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prays

Messaggio da prays »

polymetis ha scritto:Vorrei una statistica di quanti tra i TdG sono laureati in filosofia, sono sicuro che sarebbero una percentuale esigua. Infatti, si può essere laureati ma in materie che non ti danno strumenti per pensare il problema religioso, e dunque puoi essere ad es. laureato in ingegneria, ma una totale capra nelle questioni spirituali.
Ergo, solo chi è laureato in filosofia ne capisce qualcosa di questioni religiose?

Forse dovreste chiudere il forum...
Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Ma 13.000 diviso 30 non fa 900. Come si può ottenere una statistica concreta sei i gruppi non ripostano una cifra di adepti equa? Del resto come si può pretendere in questo modo di poter avere nelle religioni minori (e di numero minore) una percentuale simile alle religioni più vaste?
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Aquarivs ha scritto:Ma 13.000 diviso 30 non fa 900. Come si può ottenere una statistica concreta sei i gruppi non ripostano una cifra di adepti equa? Del resto come si può pretendere in questo modo di poter avere nelle religioni minori (e di numero minore) una percentuale simile alle religioni più vaste?
In effetti nutro dubbi anche io.
Gabriella
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Achille
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Messaggio da Achille »

Aquarivs ha scritto:Ma 13.000 diviso 30 non fa 900. Come si può ottenere una statistica concreta sei i gruppi non ripostano una cifra di adepti equa? Del resto come si può pretendere in questo modo di poter avere nelle religioni minori (e di numero minore) una percentuale simile alle religioni più vaste?
Non conosco i dettagli tecnici con cui è stata realizzata questa statistica. Però 113.000 (non 13.000) persone prese in esame mi sembrano un campione significativo. Come lo sono anche 900 TdG.
113.000 : 30 = 3766. Se consideriamo che nel campione preso in esame sono stati inclusi gruppi e religioni molto più numerosi dei TdG, mi sembra normale che abbiano intervistato più persone appartenenti a questi gruppi.
Io credo che i ricercatori abbiano seguito dei criteri scientifici prima di pubblicare questi risultati.
Simili risultati fra l'altro sono confermati anche da altri studi.
Per esempio:

http://religions.pewforum.org/pdf/table ... dition.pdf" target="_blank

Anche qui il risultato del sondaggio indica che i TdG hanno il minor numero di laureati rispetto ad altri gruppi religiosi.
Per altri dettagli si veda qui: http://religions.pewforum.org/reports" target="_blank

Achille
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Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Beh, certo, lo so anche io che i laureati frai i tdg sono molto pochi.. abbiamo vissuto tutti quella realtà quindi ne siamo a conoscenza. Ma vorrei capire in base a quale metodo sono state espresse le percentuali. Perché se prendi un campione di 113.000 persone e il 3% ad esempio è Tdg e il 21% è cattolico (come esempio) entra in gioco un fattore statistico chiamato Numerosità del campione (in metodologia della ricerca ho preso 30e lode :verde: )che rende più probabile la presenza (nella casualità) di dindividui corrispondenti ai risultati. Finche due gruppi si equivalgono per numerosità si può parlare di misurazione equa. Ma se i due gruppi sono molto diversi tra loro si può ipotizzare che vi sia stata un'incidenza della probabilità nella casualità più bassa nel gruppo più piccolo.

Questo parametro è spesso considerato ad esempio nelle misurazioni in cui un gruppo è non so un terzo di un altro. I risultati quindi dovranno poi essere divisi per tre per equiparare le percentuali. Non so se mi sono spiegato bene. Questo ramo delle ricerche sociali è talmente complesso che spesso si pubblicano solo i risultati ma i parametri della ricerca vengono espressi solo in sedi specifiche.
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Achille
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Messaggio da Achille »

Aquarivs ha scritto:Beh, certo, lo so anche io che i laureati frai i tdg sono molto pochi.. abbiamo vissuto tutti quella realtà quindi ne siamo a conoscenza. Ma vorrei capire in base a quale metodo sono state espresse le percentuali. Perché se prendi un campione di 113.000 persone e il 3% ad esempio è Tdg e il 21% è cattolico (come esempio) entra in gioco un fattore statistico chiamato Numerosità del campione (in metodologia della ricerca ho preso 30e lode :verde: )che rende più probabile la presenza (nella casualità) di dindividui corrispondenti ai risultati. Finche due gruppi si equivalgono per numerosità si può parlare di misurazione equa. Ma se i due gruppi sono molto diversi tra loro si può ipotizzare che vi sia stata un'incidenza della probabilità nella casualità più bassa nel gruppo più piccolo.

Questo parametro è spesso considerato ad esempio nelle misurazioni in cui un gruppo è non so un terzo di un altro. I risultati quindi dovranno poi essere divisi per tre per equiparare le percentuali. Non so se mi sono spiegato bene. Questo ramo delle ricerche sociali è talmente complesso che spesso si pubblicano solo i risultati ma i parametri della ricerca vengono espressi solo in sedi specifiche.
Bisognerebbe chiedere ai ricercatori che hanno pubblicato queste statistiche. Io posso solo presumere che - se si tratta di studiosi seri, che hanno utilizzato criteri scientifici - abbiano considerato anche gli aspetti che tu sottolinei. E il fatto che altre ricerche indipendenti confermino la bassa percentuale di laureati fra i TdG (che sappiamo corrispondere alla realtà da noi conosciuta) mi sembra un'indicazione che le loro statistiche sono attendibili.
Barry A. Kosmin e Seymour P. Lachman sono dei sociologi che lavorano al Graduate School of the City University of New York.
I loro studi sono stati pubblicati in numerosi lavori di ricerca (per esempio: http://www.adherents.com/rel_USA.html" target="_blank )

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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Non so con quale percentuale gli Unitarian Universalist sono presenti tra i gruppi religiosi intervistati.
Senza nulla togliere alla professionalità dei ricercatori è questo primo posto in classifica che mi lascia perplessa.
Non conoscendo, ovviamente, il loro numero.
Gabriella
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Messaggio da bigotta »

Rimango comunque del parere, (avendo vissuto all'interno dell'org.e quindi conosciuto un considerevole numero di fratelli)che a prescindere dalle statistiche ,il numero dei laureati rimane comunque bassissimo rispetto al numero degli adepti.

Se negli ultimi anni c'è qualche laureato in più è stato dovuto al fatto che per un breve periodo di tempo la società fece dietro front sull'argomento, per poi riprendere la posizione originaria.

Mio fratello ha fatto in tempo a laurearsi perchè si è trovato in quel lasso di tempo.Molti altri anche se avevano iniziato ,hanno seguito i "consigli" e hanno poi abbandonato!
La legge, ai nemici si applica , agli amici si interpreta.
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Messaggio da Achille »

Gabriella Prosperi ha scritto:Non so con quale percentuale gli Unitarian Universalist sono presenti tra i gruppi religiosi intervistati.
Senza nulla togliere alla professionalità dei ricercatori è questo primo posto in classifica che mi lascia perplessa.
Non conoscendo, ovviamente, il loro numero.
Gabriella
Al secondo posto ci sono gli Indù, come nel sondaggio del Pewforum: http://religions.pewforum.org/pdf/table ... dition.pdf" target="_blank

Non avendo elmenti per valutare i criteri scientifici del sondaggio, dobbiamo solo fidarci del fatto che si tratta di due sociologi che lavorano in un'università americana. Avranno, presumo, contattato un numero rappresentativo di Unitariani per poter stilare questa "classifica"...

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Messaggio da Achille »

bigotta ha scritto:Rimango comunque del parere, (avendo vissuto all'interno dell'org.e quindi conosciuto un considerevole numero di fratelli)che a prescindere dalle statistiche ,il numero dei laureati rimane comunque bassissimo rispetto al numero degli adepti.

Se negli ultimi anni c'è qualche laureato in più è stato dovuto al fatto che per un breve periodo di tempo la società fece dietro front sull'argomento, per poi riprendere la posizione originaria.

Mio fratello ha fatto in tempo a laurearsi perchè si è trovato in quel lasso di tempo.Molti altri anche se avevano iniziato ,hanno seguito i "consigli" e hanno poi abbandonato!
Conosci questo discorso vero?

http://www.infotdgeova.it/video/losch.php" target="_blank

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Messaggio da Aquarivs »

Al secondo posto ci sono gli Indù, come nel sondaggio del Pewforum: http://religions.pewforum.org/pdf/table" target="_blank ... dition.pdf

Non avendo elmenti per valutare i criteri scientifici del sondaggio, dobbiamo solo fidarci del fatto che si tratta di due sociologi che lavorano in un'università americana. Avranno, presumo, contattato un numero rappresentativo di Unitariani per poter stilare questa "classifica"...
Bisognerebbe vedere tutti i parametri e le variabili della ricerca che si sono controllate.. dato che questa è una ricerca correlazionale ci saranno dei parametri che camminano in parallelo e delle variabili fisse da controllare. Alcune impossibili da tenere in conto. Se gli indù possono ad esempio essere ricercati tutti in una medesima area, così non è per i testimoni che vengono da ogni parte del mondo. A meno che anche questa variabile non sia tenuta sotto controllo prendendo campioni di un medesimo stato anche se pur in questo caso, l'orgine straniera inciderebbe sul paramtero.. insomma.. è una ricerca molto molto complessa..
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Messaggio da agabo »

Avrete sentito parlare della "media del pollo", non è vero?

E' quel calcolo che affibbia una certa percentuale di consumo medio uguale per tutti. Così, se in Italia, per esempio, si consuma mediamente "tot" Kg di carne procapite, la medesima quantità la si attribuisce anche ai vegetariani.

Mi sovviene un dubbio: forse dovrebbero ridefinirla "la media per il polli"!
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piergiorgio

Messaggio da piergiorgio »

Achille Lorenzi ha scritto:Educational Rank - Religion - Percentage of members that are college grads

1. Unitarian Universalist: 49.5%
2. Hindu: 47%
3. Jewish: 46.7%
7. Agnostic: 36.3%
18. Catholic: 20%
19. Mormon: 19.2%
20. Lutheran 18%
21. Seventh Day Adventist: 17.9%
27. Baptist: 10.4%
28. Pentecostal: 6.9%
30. Jehovah's Witnesses: 4.7%

Fonte: http://www.culthelp.info/index.php?opti ... 5&Itemid=8" target="_blank" target="_blank

E' doveroso evidenziare che tali dati sono stati elaborati,nel '93 limitatamente agli USA su un campione di 113.000 persone,di cui 900 tdg.
Da un punto di vista prettamente tecnico, senza conoscere i criteri di scelta del campione , tale lista non ha alcun valore.
Potrei farla un'analoga in Italia e invertire i dati a piacimento, scegliendo campioni diversi.
Statisticamente parlando,ad esempio,un orologio rotto (quindi fermo) e meglio di uno che va avanti di un minuto.
L'orogio fermo infatti due volte nelle 24 ore segna l'ora esatta,quello che va avanti di un minuto,non segnerà mai l'ora giusta.
Se poi il fautore del sito voleva dimostrare (ed essere credibile) che i tdg hanno una bassa scolarizzazione, bastava prendere un campione valido di tdg e confrontare i dati del campione con la media nazionale.
Visto che siamo in tema di dati, sempre negli USA, il migliore score dei primi dieci studenti laureati nel 2008,nelle prime cinque università USA (Harward,MIT.Yale.Columbia Un. e Stanfort),sono Hindu (Indiani,Coreani, Pakistani)
BioScientist
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Messaggio da BioScientist »

polymetis ha scritto:Vorrei una statistica di quanti tra i TdG sono laureati in filosofia, sono sicuro che sarebbero una percentuale esigua. Infatti, si può essere laureati ma in materie che non ti danno strumenti per pensare il problema religioso, e dunque puoi essere ad es. laureato in ingegneria, ma una totale capra nelle questioni spirituali.

Non sono d'accordo con l'asserzione che fai. Non è vero che materie come ingegneria non ti diano strumenti per pensare il problema religioso. L'approccio probabilmente è diverso, ma in definitiva non tanto.
Alle volte uno crede di essere incompleto ed è soltanto giovane . . .
piergiorgio

Messaggio da piergiorgio »

BioScientist ha scritto:
polymetis ha scritto:Vorrei una statistica di quanti tra i TdG sono laureati in filosofia, sono sicuro che sarebbero una percentuale esigua. Infatti, si può essere laureati ma in materie che non ti danno strumenti per pensare il problema religioso, e dunque puoi essere ad es. laureato in ingegneria, ma una totale capra nelle questioni spirituali.

Non sono d'accordo con l'asserzione che fai. Non è vero che materie come ingegneria non ti diano strumenti per pensare il problema religioso. L'approccio probabilmente è diverso, ma in definitiva non tanto.
L'effermazione di Polymetis è tipica di chi ha un'età in cui la realtà è "totalmente nera o candidamente bianca".La mia mi porta a vedere il tutto in un
prevalente colore grigio, dove le certezze assolute sono nascoste da infiniti veli di verità relative. Le discipline scientifiche usano una logica differente nell'approccio al trascendete, più pragmatica.Non so se qualcuno conosce la dimostrazione dell'esistenza di Dio attraverso gli infinitesimali (qualsiasi numero diviso zero tende ad infinito,mentre qualsiasi numero diviso infinito da zero.etc....).
Se mi consentite, poi, un pizzico di ironia, anche se fossi un tdg,da bilaureato(ing.aereonautica, dott. in Scienze Marittime e Navali) sentirmi dare della capra, mi darebbe leggermente fastidio. :saggio:
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Messaggio da polymetis »

L'effermazione di Polymetis è tipica di chi ha un'età in cui la realtà è "totalmente nera o candidamente bianca".La mia mi porta a vedere il tutto in un
prevalente colore grigio, dove le certezze assolute sono nascoste da infiniti veli di verità relative
Il futuro filosofo si riconosce perché a 14 anni, quando gli altri ragazzi pensano ai videogames, pensa se esista un senso della vita, o se la categoria senso abbia senso. I filosofi sono quelli che dubitano della loro esistenza e dell'esistenza del mondo esterno, sono quelli che arrivano a spaccare un capello in diecimila parti per vedere un problema da mille angolature, sono quelli che hanno messo in crisi la certezza del senso comune, il realismo, e spesso si trovano un tantino inorriditi nel vedere il modo aproblematico in cui la gente pensa il mondo. A 15 anni il filosofo crede all'esistenza di un bene trascendente perché ha studiato Platone, a 15 anni e mezzo crede all'etica finalistica perché conosce Aristotele, a 16 anni non crede più all'esistenza della legge naturale perché gli spiegano Hume, a 16 anni e mezzo tutta l'etica prescrittiva va un crisi perché gli spiegano Kant, a 17 tutta l'etica crolla perché gli spiegano Nietzsche, a 18 non sa più cosa pensare e vaga nel mare dell'ermeneutca del XX secolo... Ergo, non dire mai ad un filosofo che pensa bianco o nero, perché probabilmente quel filosofo si sta chiedendo in che senso tu sia un essere singolo, o se ti possa concepire come un'unità, o se tu invece non sia altro che un aggregato senza natura formale...
Le discipline scientifiche usano una logica differente nell'approccio al trascendete, più pragmatica.Non so se qualcuno conosce la dimostrazione dell'esistenza di Dio attraverso gli infinitesimali (qualsiasi numero diviso zero tende ad infinito,mentre qualsiasi numero diviso infinito da zero.etc....).
Ci sono materie che aiutano nella comprensione del divino, come la fisica, che si interroga sull'origine dell'universo, o la biologia, che si occupa dell'evoluzione dei viventi. Ma queste discipline di per sé non ti danno gli strumenti per interrogarti sul senso del tutto. La filosofia è la regina, perché da ogni campo pretende i risultati che sono di interesse per una disamina della questione antropologica e li sviscera. Accade così che un filosofo sappia di meccanica quantistica, perché essa è stata usata contro principi filosofici come il terzo escludo e la causalità, o che sappia di biologia, perché è imprescindibile il darwinismo nella riflessione sulla natura dei viventi e sulla teleologia del mondo.
Non so se qualcuno conosce la dimostrazione dell'esistenza di Dio attraverso gli infinitesimali (qualsiasi numero diviso zero tende ad infinito,mentre qualsiasi numero diviso infinito da zero.etc....).
A dimostrare l'esistenza di DIo con la matematica provarono Cantor e Goedel, ma le loro dimostrazioni sono inconcludenti.
"Se mi consentite, poi, un pizzico di ironia, anche se fossi un tdg,da bilaureato(ing.aereonautica, dott. in Scienze Marittime e Navali) sentirmi dare della capra,"
Ho detto capra in questioni spirituali. E' il motivo per cui la WTS spara fulmini contro la filosofia e non contro l'ingegneria.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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polymetis ha scritto:Il futuro filosofo si riconosce perché a 14 anni, quando gli altri ragazzi pensano ai videogames, pensa se esista un senso della vita, o se la categoria senso abbia senso. I filosofi sono quelli che dubitano della loro esistenza e dell'esistenza del mondo esterno, sono quelli che arrivano a spaccare un capello in diecimila parti per vedere un problema da mille angolature, sono quelli che hanno messo in crisi la certezza del senso comune, il realismo, e spesso si trovano un tantino inorriditi nel vedere il modo aproblematico in cui la gente pensa il mondo. A 15 anni il filosofo crede all'esistenza di un bene trascendente perché ha studiato Platone, a 15 anni e mezzo crede all'etica finalistica perché conosce Aristotele, a 16 anni non crede più all'esistenza della legge naturale perché gli spiegano Hume, a 16 anni e mezzo tutta l'etica prescrittiva va un crisi perché gli spiegano Kant, a 17 tutta l'etica crolla perché gli spiegano Nietzsche, a 18 non sa più cosa pensare e vaga nel mare dell'ermeneutca del XX secolo... Ergo, non dire mai ad un filosofo che pensa bianco o nero, perché probabilmente quel filosofo si sta chiedendo in che senso tu sia un essere singolo, o se ti possa concepire come un'unità, o se tu invece non sia altro che un aggregato senza natura formale...
Quello che sarebbe dovuto essere futuro filosofo può essere diventato invece un ingegnere.

Ovviamente poichè il corso di studi seguito sarà stato un'altro invece che il naturale sbocco delle sue fantasticherie cognitive, afferirà ad un ambito professionale differente. Nondimeno questo non lo rende incapace di 'pensare spirituale' (è una bella espressione questa che hai usato).

Quanto alla prova ontologica dell'esistenza di Dio di Godel (un libricino di una considerevole pesantezza semantica e pure sintattica) mi pare che egli stesso la definì un esercizio di stile. Ho qualche perplessità sull'utilizzo della fisica, allo stato delle conoscenze attuali, per compiere il salto di conoscenza a prima del Big Bang.

Tuttavia l'approccio Bio-fisico al tentativo di comprendere lo spirituale mi affascina parecchio.
Alle volte uno crede di essere incompleto ed è soltanto giovane . . .
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