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Spazio dove discutere dei problemi relativi ai rapporti tra i TdG e il mondo che li circonda

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polymetis
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Messaggio da polymetis »

"Ovviamente poichè il corso di studi seguito sarà stato un'altro invece che il naturale sbocco delle sue fantasticherie cognitive, afferirà ad un ambito professionale differente. Nondimeno questo non lo rende incapace di 'pensare spirituale' (è una bella espressione questa che hai usato)."
Sarà allora un diamante allo stato grezzo, senza gli strumenti concettuali per elaborare in modo più raffinato quello che pensa. Comunque, giacché generalmente una persona segue le sue inclinazioni nello studio, dobbiamo presumere che non ci siano molti filosofi mancati ad ingengneria.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
BioScientist
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Messaggio da BioScientist »

polymetis ha scritto:
"Ovviamente poichè il corso di studi seguito sarà stato un'altro invece che il naturale sbocco delle sue fantasticherie cognitive, afferirà ad un ambito professionale differente. Nondimeno questo non lo rende incapace di 'pensare spirituale' (è una bella espressione questa che hai usato)."
Sarà allora un diamante allo stato grezzo, senza gli strumenti concettuali per elaborare in modo più raffinato quello che pensa. Comunque, giacché generalmente una persona segue le sue inclinazioni nello studio, dobbiamo presumere che non ci siano molti filosofi mancati ad ingengneria.
Sono d'accordo ;)
piergiorgio

Messaggio da piergiorgio »

[quote="polymetis"][quote]

Il futuro filosofo si riconosce perché a 14 anni, quando gli altri ragazzi pensano ai videogames, pensa se esista un senso della vita, o se la categoria senso abbia senso. I filosofi sono quelli che dubitano della loro esistenza e dell'esistenza del mondo esterno, sono quelli che arrivano a spaccare un capello in diecimila parti per vedere un problema da mille angolature, sono quelli che hanno messo in crisi la certezza del senso comune, il realismo, e spesso si trovano un tantino inorriditi nel vedere il modo aproblematico in cui la gente pensa il mondo. A 15 anni il filosofo crede all'esistenza di un bene trascendente perché ha studiato Platone, a 15 anni e mezzo crede all'etica finalistica perché conosce Aristotele, a 16 anni non crede più all'esistenza della legge naturale perché gli spiegano Hume, a 16 anni e mezzo tutta l'etica prescrittiva va un crisi perché gli spiegano Kant, a 17 tutta l'etica crolla perché gli spiegano Nietzsche, a 18 non sa più cosa pensare e vaga nel mare dell'ermeneutca del XX secolo... Ergo, non dire mai ad un filosofo che pensa bianco o nero, perché probabilmente quel filosofo si sta chiedendo in che senso tu sia un essere singolo, o se ti possa concepire come un'unità, o se tu invece non sia altro che un aggregato senza natura formale...
[quote]

Noto che il futuro filosofo nella sua evoluzione culturale sia giunto al 18° anno in uno stato confusionale.Ecco dopo aver studiato Platone,Aristotele,Hume,Kant,Nietzsche , spero che arrivando a Popper tu riesca ad elaborare una forma cerebrale tale da non considerare mai un individuo "un aggregato senza natura formale".La Scienza nella sua totalita è alla ricerca della "Particella di Dio" anche chiamato Bosone di Higgins,chissà se ti applichi....con la teoria delle ombre.... potresti aspirare al Nobel (ma in questo caso sarebbe per la Fisica e non Filosofia) :ciao:
piergiorgio

Messaggio da piergiorgio »

Caro Polymetis
la mia non giovane età(over 60)non mi consente di partecipare al gioco di chi è più in gamba.
La vita mi ha insegnato che troverai sempre uno più puro che ti epura.
Peraltro sei ancora diciottenne,e dopo aver conosciuto Platone,Aristotele,Hume,Kant,Nietzche sei nel dubbio se considerare un undividuo,un essere singolo,o un aggregato senza natura formale.(prova a rivisitare S.Agostino,Bacone,o Popper.)
Se ti può consolare anch'io mi trovo di fronte a forti dubbi(di natura diversa);da un decennio sto cercando la massa di una particella,priva di massa.
piergiorgio

Messaggio da piergiorgio »

Scusate ho fatto un po' di casino sopra,qualcuno può cancellare il superfluo?
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

“spero che arrivando a Popper tu riesca ad elaborare una forma cerebrale tale da non considerare mai un individuo "un aggregato senza natura formale”
Popper non è un autore molto utile quando si vogliano affrontare questioni di ontologia analitica del tipo che avevo proposto, cioè in che senso esistano enti singoli.
“.La Scienza nella sua totalita è alla ricerca della "Particella di Dio" anche chiamato Bosone di Higgins”
Grazie al cielo no.
“Peraltro sei ancora diciottenne,e dopo aver conosciuto Platone,Aristotele,Hume,Kant,Nietzche sei nel dubbio se considerare un undividuo,un essere singolo,o un aggregato senza natura formale.(prova a rivisitare S.Agostino,Bacone,o Popper.)”
Non ho 18 anni, ho solo preso i due estremi della formazione liceale, dai 14 ai 18, per mostrare come in pochi anni un programma di filosofia ben fatto possa spiegarti perché non è dimostrabile che domani sorga il sole, e dunque il filosofo non è colui che vede solo o bianco o nero, semmai colui che si chiede se esistano il bianco e il nero (il mare magnum della percettologia), in che senso esistano bianco e nero, se abbiano senso gradi intermedi, se esista la verità, se abbia senso parlare di verità. Comunque, tornando in tema, e riprendendo Wittgenstein, non è ai fisici che in prima battuta dobbiamo fare delle domande circa il senso della vita, perché, come ricordava Schopenhauer, la scienza empirica si limita a collegare fenomeni tra di loro. Quando non lo fa, e problematizza il suo stesso sguardo con riflessioni epistemologiche, si dà alla filosofia, e allora è un po' meno rigorosa, lasciando il campo aperto alle intepretazioni, ma è anche più interessante.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
Aquarivs

Messaggio da Aquarivs »

Ma non siamo oltremodo fuori tema? Non dice niente nessuno? :boh:
piergiorgio

Messaggio da piergiorgio »

Si effettivamente siamo andati fuori tema,parlando di una statistica,siamo finiti alla polingenetica obliterazione dell'io coscente che si infutura nell'archetipo prototipo dell'antropomorfismo universale.
Cioè ciò che divide un fisico teorico da uno sperimentale.(un'annosa diatriba) :non posto:
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Achille
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Messaggio da Achille »

Per tornare in tema:

Immagine

Pagina 109 del libro di Massimo Introvigne, I Testimoni di Geova: già e non ancora (Elledici, Leumann, Torino, 2002).

Anche questa statistica - riportata da una persona piuttosto "amichevole" nei confronti dei TdG - attesta una bassa percentuale di laureati fra i Testimoni.

Achille
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piergiorgio

Messaggio da piergiorgio »

In the last few years, the Watchtower Society has started to relax their rules and now some Jehovah's Witnesses are allowed to go to college. However the anti-education attitudes persist, and very few Witnesses go to college. Why do so few Witnesses still not go to college, despite the softening of the Society's official position on college education?

It is because the Society continues to warn of the dangers of college and remind followers that college education will not be necessary in the soon to arrive paradise. Note these recent quotes from the Watchtower: " In the present system of things under Satan's control, there are many things that may seem to promise fine benefits but can actually be damaging to our relationship with God. Such things as climbing the corporate ladder, pursuing higher education to advance one's position, courting unbelievers, or engaging in questionable business schemes can easily lead to a loss of faith and an eventual fall from Jehovah's favor. We must carefully count the cost when confronted with such temptations.


C'è stato un cambio di attitudine,ma resta ancora un forte impedimento culturale, come spiegato nel paragrafo sopra riportato.
Il "Dividit et impera" romano lo hanno interpretato come "l'ignorante si controlla meglio".Non sono stati i primi e non saranno gli ultimi.
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