Gesù: Veramente Principe di Pace ?

Spazio dove discutere dei problemi relativi ai rapporti tra i TdG e il mondo che li circonda

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Socrate69
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Gesù: Veramente Principe di Pace ?

Messaggio da Socrate69 »

Dai cristiani Gesù viene definito trà altri titoli, Principe di Pace.
Ma come allora interpretare le sue parole riportate in Matteo 10: 34 a 37 ? Me lo sono sempre chiesto...
 34 Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada.  35 Sono venuto infatti a separare
il figlio dal padre, la figlia dalla madre,
la nuora dalla suocera:
 36 e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
 37 Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me;  
E tanto più sapendo che alcuni, specie i tdg, prendono questo passo per giustificare le divisioni (addirittura l'ostracismo) trà familiari "credenti" e "increduli".

Voi, che ne pensate di queste parole di Gesù, se proprio le pronunciò ?

PS Notate la grande perspicacia di Gesù per quanto riguarda i rapporti tra nuora e suocera... :ironico:
Ogni religione si fonda sulla paura dei molti e sull’astuzia dei pochi - Stendhal

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Ray
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Messaggio da Ray »

(Mt 10,34-39) Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama il padre o la madre più di me, non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me: Chi avrà trovato la sua vita la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.

17.) Gesù disse: - Gli uomini certamente credono che io sia venuto a portare la pace nel mondo, ed essi non sanno che io sono venuto a portare sulla terra le discordie, il fuoco, la spada, la guerra. Infatti saranno cinque in una casa e si schiereranno tre contro due e due contro tre, padre contro figlio e figlio contro padre¹, e si leveranno come solitari².
1) Mt. X 34-36; Lc. XII 49, 51-53.

2) L'espressione non va intesa «si troveranno isolati gli uni dagli altri», in lotta e in odio tra di loro, ma: il fermento che le parole di Gesù produrranno tra gli uomini li stimolerà a discutere e meditare tra di loro e li porterà a cercare la solitudine (a farsi solitari), condizione necessaria per intraprendere la via della gnosi.

L'autore del rotolo evidentemente aveva visto con i propri occhi che seguire Gesù provocava divisione,e forse proprio con i giudei che incominciarono le prime divisioni.. e lo scrisse.
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Victor67

Messaggio da Victor67 »

Socrate69 ha scritto:Dai cristiani Gesù viene definito trà altri titoli, Principe di Pace.
Ma come allora interpretare le sue parole riportate in Matteo 10: 34 a 37 ? Me lo sono sempre chiesto...
 34 Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada.  35 Sono venuto infatti a separare
il figlio dal padre, la figlia dalla madre,
la nuora dalla suocera:
 36 e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
 37 Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me;  
E tanto più sapendo che alcuni, specie i tdg, prendono questo passo per giustificare le divisioni (addirittura l'ostracismo) trà familiari "credenti" e "increduli".

Voi, che ne pensate di queste parole di Gesù, se proprio le pronunciò ?

PS Notate la grande perspicacia di Gesù per quanto riguarda i rapporti tra nuora e suocera... :ironico:
Quello che hai citato è uno dei brani più dimenticati del Vangelo, perché è un brano scomodo, difficile da conciliare con il messaggio di amore di Gesù. Ma è uno dei brani più significativi perché mette in luce la mancanza di compromessi che esige la vita cristiana. Quando abbiamo capito chi è Gesù, non possono esistere altri legami più forti di quello che abbiamo con lui, nemmeno i legami familiari. Se nostro padre e nostra madre ci allontanano dalla vita vera e piena indicata da Gesù, allora è lecito rompere i legami anche con loro. La fede esige molto coraggio, è facile notarlo anche nella vita di ogni giorno, dove comunicare la fede diventa sempre più difficile, per non essere considerati retrogradi, illusi, o pazzi. E' molto più facile stemperare, tradendolo, il messaggio cristiano in una gnosi, ovvero in una forma di conoscenza superiore, riservata agli eruditi, a coloro che hanno fatto un percorso di iniziazione, oggi facilmente identificabile con certa accademia. In questo modo si viene accolti nei salotti radical chic, e non si corre il rischio di rompere quella "pace" con molti benpensanti, una pace fatta di vigliaccheria, ed oserei dire di apostasia, perché in tal modo si è rinnegato Gesù, esattamente come fece Pietro, che per paura di essere ucciso disse: "Non conosco quell'uomo!".
Tutto questo non va confuso con il fondamentalismo od il fanatismo di certe sette, o movimenti religiosi. Ma Gesù è stato chiaro, noi non possiamo avere altri padroni, o signori, all'infuori di Lui.

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Vittorio
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

Versetti contraddittori...ma chissà perché, quando certi cristiani vogliono dimostrare di fare sul serio, scelgono di litigare con la suocera e non di donare tutto ai poveri...
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Ricordo il commento di un biblista che faceva notare come quelle frasi illustrino tutte un conflitto fra generazioni diverse: figlio e padre, figlia e madre, nuora e suocera. Non parlano di separare fratello da fratello, moglie da marito. L'interpretazione che ne dava era di conflitto tra il nuovo messaggio (seguire il Cristo) e la tradizione.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Victor67

Messaggio da Victor67 »

Giovanni64 ha scritto:Versetti contraddittori...ma chissà perché, quando certi cristiani vogliono dimostrare di fare sul serio, scelgono di litigare con la suocera e non di donare tutto ai poveri...
Certi cristiani litigano con i propri familiari proprio perché gli impediscono di donare tutto ai poveri. Basti pensare a quello che fece San Francesco.

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Vittorio
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Socrate69
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Messaggio da Socrate69 »

Cogitabonda ha scritto:Ricordo il commento di un biblista che faceva notare come quelle frasi illustrino tutte un conflitto fra generazioni diverse: figlio e padre, figlia e madre, nuora e suocera. Non parlano di separare fratello da fratello, moglie da marito. L'interpretazione che ne dava era di conflitto tra il nuovo messaggio (seguire il Cristo) e la tradizione.
Ci sarà sempre chi, in un modo o nell'altro, perché fortemente credente, cercherà di edulcorare queste parole attribuite a Gesù, ma il messaggio, tale come è stato riportato, non lascia molti dubbi sul loro lato altamente sovversivo e divisivo, che ha poco da vedere con la pace, e di conseguenza con l'amore, che spesso si vuole enfatizzare quando si parla di Gesù.
Se io mi sarei trovato ad ascoltare quelle parole lì per lì, come le avrei capite ?
...
Certo che il suo messaggio avrebbe e ha creato forti dissensi nelle persone e trà le persone, perché avrebbe causato in loro una rivalutazione radicale dei loro pensieri, ma le parole che in queste circostanze Gesù adopera (prendendo sia Matteo che Luca) vanno oltre, e incitano, se prese letteralmente, all'odio e alla violenza, in nome suo.
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

All'epoca seguire Gesù era l'equivalente moderno di seguire una setta visionaria di protesta.
E' normale che per molte famiglie con un certo tenore di vita o che avevano ambizioni maggiori per i propri figli, questo avrebbe causato scandalo e vergogna.

Il mio giudizio è molto di parte in merito, perchè se analizziamo bene la bibbia, Gesù parlava a giochi fatti, lui sapeva di essere il figlio di Dio e ne aveva avuto la prova diretta su lui stesso, mentre gli altri facevano a fidarsi....
Quindi già siamo in due piani molto distanti uno dall'altro.
Gesù mischiava molto il reame spirituale con delle rinunce terrene per dei presunti benefici nel regno dei cieli.... :conf: :fronte:
Dopo 2000 anni di storia, l'uomo è comunque andato avanti a prescindere dall'applicazione o meno del vangelo, ed andrà avanti fino alla fine del sistema solare..... :strettamano:
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
Johann Wolfgang von Goethe

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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Socrate69 ha scritto:Ci sarà sempre chi, in un modo o nell'altro, perché fortemente credente, cercherà di edulcorare queste parole attribuite a Gesù, ma il messaggio, tale come è stato riportato, non lascia molti dubbi sul loro lato altamente sovversivo e divisivo, che ha poco da vedere con la pace, e di conseguenza con l'amore, che spesso si vuole enfatizzare quando si parla di Gesù.
Edulcorare? Non mi pare di avere riportato un'interpretazione che si possa definire edulcorata. Comunque se t'interessa, il biblista a cui mi riferivo è Alberto Maggi, e qui puoi leggere gli appunti di una sua conferenza su quel passo del Vangelo: http://www.studibiblici.it/appunti/Non% ... 0spada.pdf
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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Messaggio da Victor67 »

deliverance1979 ha scritto: All'epoca seguire Gesù era l'equivalente moderno di seguire una setta visionaria di protesta.
E' normale che per molte famiglie con un certo tenore di vita o che avevano ambizioni maggiori per i propri figli, questo avrebbe causato scandalo e vergogna.
I primi cristiani erano certamente una sorta di setta del giudaismo, staccatasi dalla religione ufficiale proprio perché hanno riconosciuto in Gesù il messia annunciato dalle Scritture. Erano visionari nel senso che dicevano a tutti di aver visto Gesù vivo dopo la sua morte, alcuni credevano nella loro testimonianza, altri li consideravano pazzi. Certamente non erano una setta con scopi politici, Gesù non ha mai incitato alla ribellione contro il potere di allora.
Il mio giudizio è molto di parte in merito, perchè se analizziamo bene la bibbia, Gesù parlava a giochi fatti, lui sapeva di essere il figlio di Dio e ne aveva avuto la prova diretta su lui stesso, mentre gli altri facevano a fidarsi....
Certamente gli altri si fidavano di Gesù, ma non era una fiducia cieca, irragionevole, lo avevano visto risorto dai morti. Quale altra prova avrebbero dovuto avere per capire che era lui il messia?
Quindi già siamo in due piani molto distanti uno dall'altro.
Gesù mischiava molto il reame spirituale con delle rinunce terrene per dei presunti benefici nel regno dei cieli....
Assolutamente non è così che veniva e viene percepito Gesù dai suoi seguaci. Gesù fornisce una vita piena, gioiosa, bella già nella vita di ogni giorno. Chi lo segue non deve aspettare un aldilà per essere pienamente felice, comincia ad esserlo già ora. Le rinunce, i sacrifici, ovvero la croce, è qualcosa di inevitabile per chi vive nell'amore. Per fare un esempio, chiunque abbia dei figli sa quali rinunce e sacrifici l'amore per loro comporti, ma viene ripagato con il centuplo. Chi ama veramente è felice già ora.
Dopo 2000 anni di storia, l'uomo è comunque andato avanti a prescindere dall'applicazione o meno del vangelo, ed andrà avanti fino alla fine del sistema solare.....
Oppure non sarà che l'uomo è andato avanti grazie all'applicazione del Vangelo?

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Vittorio
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Storicamente direi che se l’uomo è andato avanti, è proprio perché si è distaccato dai valori portati avanti dalla Bibbia, e non parlo della rivoluzione scientifica, che pure ha tanto condizionato e continua a condizionare il pensiero. Di certo ciò ha portato a una crisi di valori prima inconcepibile. Nietzsche, che è stato il piú conseguente in ciò, lo prova con la sua stessa vita: è diventato pazzo. D’altra parte dopo che la ragione ha distrutto tutte le certezze dell’uomo, nemmeno è ipotizzabile poter tornare indietro, né si può piu dare una lettura tradizionale ai versetti citati. Del resto esiste nella Bibbia qualcosa di ancor piú aberrante, come il sacrificio di Isacco; che mi par riduttivo leggere come solo mito, nel senso di passaggio dal sacrificio dell’uomo, del primogenito (quasi lettura freudiana) al sacrificio del suo sostituto animale, ovvero nel senso di un evoluzione che poi si tradurrà nel sacrificio di Cristo, e poi nel suo succedaneo simbolico (la comunione). Il messaggio di Cristo è invece fortemente eversivo, e quindi anche politico: l’odio, quello vero, si esplica con gli uguali, non con i diversi, e quindi, in primis, con chi ci è piú vicino, perfino e soprattutto con i consanguinei: rimane che se noi crediamo veramente a un’idea, sia essa religiosa o meno, quell’idea dev’essere piú importante di tutto, anche dei nostri legami affettivi, che, essendo i piú radicati e forti in noi, sono l’ostacolo piú forte al nostro ideale. Il problema vero è: vale questo ideale il sacrificio di quanto abbiamo di piú caro? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre, che Cristo ci pone. Non credo che la risposta sia poi tanto importante, perchè sarà comunque soggettiva, in base alle nostre idee, al nostro vissuto, e al nostro modo personale di concepire la vita. Credo però che con questa domanda ci dobbiamo comunque confrontare, possibilmente in modo non riduttivo, cercando di coglierne tutte le valenze. In altre parole, essendo questo un forum critico nei confronti dei TdG, a fronte delle loro letture infantili di passi come questo, rischiamo di appiattirli, non solo perchè non riusciamo piú a coglierne il significato originario, che, vecchio di 2000 anni com’è, potrebbe benissimo non soddisfarci, potrebbe benissimo non essere più valido per noi. Di fatto la domanda rimane, con tutta la sua forza di rottura, che va sí adeguata e rivista coi nostri criteri, ma non può venire elusa con discorsi semplicistici o aprioristici. Non è da passi come questo che si può sminuire la Bibbia, anzi è proprio per passi scomodi come questo che la Bibbia è ancora attuale. Che poi la sua risposta, se risposta esprime, non ci soddisfi piú, questo è altro discorso.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
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Socrate69
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Messaggio da Socrate69 »

Cogitabonda ha scritto:
Socrate69 ha scritto:Ci sarà sempre chi, in un modo o nell'altro, perché fortemente credente, cercherà di edulcorare queste parole attribuite a Gesù, ma il messaggio, tale come è stato riportato, non lascia molti dubbi sul loro lato altamente sovversivo e divisivo, che ha poco da vedere con la pace, e di conseguenza con l'amore, che spesso si vuole enfatizzare quando si parla di Gesù.
Edulcorare? Non mi pare di avere riportato un'interpretazione che si possa definire edulcorata. Comunque se t'interessa, il biblista a cui mi riferivo è Alberto Maggi, e qui puoi leggere gli appunti di una sua conferenza su quel passo del Vangelo: http://www.studibiblici.it/appunti/Non% ... 0spada.pdf
L'ho letto, grazie Cogi, e lo trovo interessante per aiutare a ragionare su certi aspetti, ma rimane pur sempre una spiegazione da parte di un teologo cattolico, dunque con una certa dose di parzialità in favore di Gesù.


Comunque, avrei desiderato avere dalla parte dei foristi un parere personale su come percepiscono queste parole di Gesù quando le leggono.
Oppure non sarà che l'uomo è andato avanti grazie all'applicazione del Vangelo?
Oppure non sarà che le religioni, tutte le religioni, da quando esistono, hanno creato maggiori divisioni negli uomini per sostenere in fin dei conti ideologie che si basano su poco di solido, e manipolando la credulità delle persone ?

Caro saluto
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Victor67

Messaggio da Victor67 »

Quixote ha scritto: rimane che se noi crediamo veramente a un’idea, sia essa religiosa o meno, quell’idea dev’essere piú importante di tutto, anche dei nostri legami affettivi, che, essendo i piú radicati e forti in noi, sono l’ostacolo piú forte al nostro ideale. Il problema vero è: vale questo ideale il sacrificio di quanto abbiamo di piú caro? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre, che Cristo ci pone.
Cristo non ci pone affatto questa domanda, non è venuto a chiederci di sacrificare quello che abbiamo di più caro. L'episodio di Isacco non è un "sacrificio", il brano non è nemmeno da intendersi in senso mitologico, ma al contrario è un invito verso il popolo ebraico a non compiere i sacrifici dei figli che in quell'epoca avvenivano in ambito cananeo. Infatti nell'interpretazione ebraica l'episodio si chiama "legatura di Isacco" e non sacrificio.
Certamente ognuno è libero di avere la visione di Gesù che preferisce, ma altrettanto certamente la tua è molto lontana da quella che hanno i cristiani.
Mi sembra molto evidente nel tuo discorso un errore fondamentale, spero te lo facciano notare altri cristiani migliori di me. Confondi il cristianesimo con un ideale, una dottrina, una filosofia. Cristo non ci ha lasciato ideologie, dottrine politiche come fece Marx, o filosofie come fece Nietzsche, o teorie psicologiche come fece Freud. Non ci ha lasciato nemmeno innanzitutto una morale, fosse anche la più alta e caritatevole. Semmai la morale viene dopo aver capito chi egli è veramente. Gesù ci ha lasciato innanzitutto egli stesso. È un po' come quando conosciamo una persona nuova, bella e piacevole, la percepiamo subito come positiva, prima ancora ella abbia espresso la sua visione del mondo. Quella persona ci piace subito, e non sappiamo bene spiegarcelo, ma ci convince, ci piace e la seguiamo, vorremmo stare sempre con lei. Un po' come quando incontriamo una bella donna.
Ovviamente non ti sto dicendo che devi condividere la mia, anzi nostra, visione di Gesù, sei liberissimo di considerarlo un personaggio eversivo sul piano politico, un ideologo o un filosofo. Ma se vuoi capire cosa egli rappresenti per noi, devi cambiare prospettiva, altrimenti resterai sempre in superficie.

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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Cristo non pone domande, ma espone ai suoi seguaci la sua missione e ciò che questa missione comporta; se vi è una cosa evidente nell’etica del Cristianesimo essa è proprio il sacrificio, il cui esempio è proprio la passione di Cristo; ergo il cristiano, se vuol definirsi tale, è tenuto a comportarsi come Cristo, e quindi a sacrificare, all’occasione, quanto ha di piú caro, inclusi i suoi affetti piú stretti e la sua stessa vita. La domanda quindi è nostra, ed è una domanda di senso, la cui risposta è variabile a seconda del nostro pensiero; e poiché il nostro pensiero non è uniforme, e tantomeno è costretto nei limiti di una ortodossia discussa e discutibile, la risposta varierà a seconda delle nostre credenze e della nostra visione della vita. La risposta cattolica soddisferà un cattolico, ma non può soddisfare chi cattolico non è. Io non intendo affatto sminuire il valore della risposta cristiana, ma non è la mia, in quanto parto da altri presupposti, fatalmente divergenti da ortodossie di stampo religioso; e non si tratta di superiorità di una risposta sull’altra, discorso che lascio di buon grado a chi crede di avere in tasca le chiavi della verità. Si tratta invece di rendere attuale il contenuto di un pensiero vecchio di 2000 anni che nella nostra epoca profondamente diversa va interpretato secondo schemi completamente diversi da quelli originari. In ogni caso qui non è in gioco l’interpretazione cattolica dei versetti citati, ma quella geovista. Poiché questa è fondamentalista, va da sé che una lettura di questo tipo possa avallare anche comportamenti assurdi come l’ostracismo. Per controbattere questa lettura antistorica e retrograda non è certo al Cristianesimo che occorre guardare, ma proprio a quel pensiero che al Cristianesimo si è opposto, soprattutto a partire dal ’700, quando il Cattolicesimo somigliava assai a quello che sono i TdG oggi, e che se non è più cosí lo deve proprio a quel pensiero; sicché mi sembra molto piú sensato ricercare in quel pensiero, antidommatico, antitradizionale, e perché no, anticattolico – naturalmente rivisto e aggiornato nelle sue posteriori evoluzioni – le ragioni e gli argomenti per una critica seria e fondata ai Tdg.

Quanto al sacrificio di Isacco (la “legatura” preferisco lasciarla alla notazione musicale) mi sembrava di aver detto chiaramente che non accetto né una sua lettura mitologica, né una lettura storica ad essa soggiacente; quello che oggi dovrebbe importare a un cristiano è, di nuovo, l’attualità dell’episodio, la sua ”giustificazione”, perché una lettura “cananea” fatalmente riduce il libro ispirato a un qualunque libro pagano antico che con Dio ha a che fare solo in chiave di cultura; per questo ho cercato di collegarlo a Gesú, per coglierne con questo nesso il valore simbolico e allegorico. Che poi la mia lettura dell’episodio, o di altri passi della Bibbia sia diversa da quella cristiana ortodossa è tautologico, dal momento che cristiano non sono. Ciò di per sé, a prescindere dai miei limiti culturali, non significa né che la mia lettura sia superiore, né che sia inferiore. Di piú, nemmeno che sia antitetica, perché se mai è complementare.

Parlando poi di confusione, trovo ben confuso un discorso che legga idealismo nelle mie affermazioni. Per quanto mi riguarda l’idealismo è morto con Hegel, e se è vero che Croce mi abbia lasciato un’imparaggiabile lucidità pratica a saper cogliere i distinguo sui piani etico teoretico ed estetico, è altrettanto vero che il mio interesse va tutto ai punti in cui questi piani si incontrano. Quanto a Marx, per cortesia non confondiamolo con certo marxismo da due soldi: Marx è ben piú grande come sociologo e filosofo che come politico, che quasi non è stato; Nietzsche poi non è filosofia, ma la distruzione della filosofia; e ciò che è ancor vivo di Freud non è certo la sua psicologia, ma il confronto critico con essa, tanto che i suoi frutti migliori sono venuti proprio dalla contestazione della sua metodologia. Quanto poi alla morale, o meglio all’etica, se mai essa viene prima del Cristianesimo; anzi, ciò che da secoli è in discussione nel Cristianesimo è proprio la scala di valori che la Chiesa stabilisce in campo etico. Mi permetto di rimandare a un mio vecchio post, ove appunto ribaltavo i valori assoluti proposti dal card. Biffi in relativi, e viceversa:

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... 67#p275067" onclick="window.open(this.href);return false;

in effetti, proponendo come valori assoluti il bene, il vero, il bello, è proprio la Chiesa che pecca di idealismo, per cui, qualora ne avessi proposto una lettura idealistica – ma non l’ho fatto – questa sarebbe pienamente giustificata. Ma qui il punto semplicemente è: se il bene conta di piú del rispetto per la natura e l’amore per la pace, come vuole Biffi, resta che senza rispetto per la natura e amore per la pace il mondo si autodistrugge; e se il mondo si autodistrugge, spariscono anche il bene, il bello, il vero…ovvero sparisce anche l’Assoluto, per cui quella di Biffi è una vera e propria contraddizione in termini.

Infine, non si tratta di condividere o meno la visione cattolica, o generalmente cristiana, di Gesú. Ciò non rileva questo forum che non è nato per fare apologia al Cattolicesimo, o per criticarlo; una lettura storica del Cristianesimo è perfettamente legittima, e in tale ottica Gesú può benissimo essere letto, con tutti i distinguo, come un rivoluzionario. Non altrettanto si può fare con le retrive posizioni odierne della Chiesa, malgrado il suo variegato dibattito interno, ma anche questo poco rileva, o meglio, proprio per questo, per poter fare critica costruttiva al geovismo, preferisco rifarmi, invece che alle posizioni della Chiesa, minate da troppe contraddizioni, a posizioni esterne ad essa, in quanto molto piú conseguenti e probanti a ottenere lo scopo di questo forum. Tanto piú che, come si è già accennato, se la Chiesa oggi è piú aperta rispetto al passato lo deve proprio a quei movimenti e a quelle filosofie, in senso lato, che le si sono opposte, per cui preferisco rifarmi direttamente alla fonte, perché come è noto, è alle fonti che l’acqua è piú pura.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
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Messaggio da Cogitabonda »

Per Quixote: La lucidità di certi tuoi interventi, come questo di stamattina, mi sembra paragonabile a una brezza che dissipa nubi e nebbie, e aiuta i naviganti a fare il punto.

Per Socrate69: Se ciò che vuoi sapere è se per un cristiano sia possibile interpretare quei versetti come invito a impugnare una spada, no, non è possibile. I Vangeli parlano di armi in senso letterale, e lo fanno molto chiaramente: "Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada." Matteo 26:52. Nei versetti citati da te, invece, è Gesù stesso a usare la spada, anzi ad essere la spada che fende l'umanità e la divide fra chi sta da una parte e chi dall'altra. Gesù non nasconde mai che seguirlo comporta lasciar andare ciò che si aveva, ciò che si sapeva, ciò che si era. Non nasconde mai che seguirlo porterà ad essere incompresi, disapprovati e addirittura perseguitati. Mai però autorizza a perseguitare. Quanto alle divisioni create dalle religioni, io credo che noi esseri umani siamo portati alle divisioni e ai conflitti a causa di avidità, invidie, orgoglio, sensi d'inferiorità e altre debolezze, e le religioni sono state usate, sono tutt'ora usate, troppo spesso come pretesto per nobilitare i nostri bassi istinti.
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Messaggio da goodvin60 »

Prendere una frase scritta da Matteo 2000 anni fa ed analizzarla nel contesto odierno è una pratica sciocca. I fatti hanno dimostrato che la venuta di Gesù ha scatenato infinite guerre , persecuzioni, divisioni fra uomini di tutte le razze , in una maniera mai verificatesi prima. Gesù conosceva il futuro? Se si ...allora cosa era.. un malvagio? Se invece era un semplice agitatore religioso del Primo Secolo cosa serve oggi analizzare le frasi , che Matteo riferisce aver sentito da Gesù? Lasciate perdere queste sciocchezze! Guardiamo avanti. Fra poco delle religioni si ricorderanno solo i monumenti. Ciao.
Victor67

Messaggio da Victor67 »

Quixote ha scritto:Cristo non pone domande, ma espone ai suoi seguaci la sua missione e ciò che questa missione comporta; se vi è una cosa evidente nell’etica del Cristianesimo essa è proprio il sacrificio, il cui esempio è proprio la passione di Cristo; ergo il cristiano, se vuol definirsi tale, è tenuto a comportarsi come Cristo, e quindi a sacrificare, all’occasione, quanto ha di piú caro, inclusi i suoi affetti piú stretti e la sua stessa vita.
Il sacrificio cristiano non è inteso come rinuncia, ma come dono totale di sé. Lo chiamiamo impropriamente sacrificio, sarebbe più corretto chiamarlo dono di amore. Un cristiano sa che seguendo Gesù dovrà subire la croce, perché questo fa parte della condizione in cui si trova l’umanità. Per fare un esempio molto attuale, in un ambiente di persone corrotte, la persona onesta subirà le ritorsione dei corrotti, che potranno arrivare anche ad ucciderlo. Il concetto teologico che esprime molto bene questo stato di corruzione dell’umanità, è il concetto di peccato originale. E, sempre per restare nell’attuale paragone, per fare giustizia occorre un magistrato che arresti i corrotti, e salvi la nostra società da questa corruzione, così più in generale un cristiano sa che è Cristo colui che salva l’umanità corrotta. Non si tratta quindi di sacrificare gli affetti più cari e la vita se necessario, ma di donarli per cambiare veramente le cose sia nella propria vita che in quella del mondo intero.
Per controbattere questa lettura antistorica e retrograda non è certo al Cristianesimo che occorre guardare, ma proprio a quel pensiero che al Cristianesimo si è opposto, soprattutto a partire dal ’700, quando il Cattolicesimo somigliava assai a quello che sono i TdG oggi, e che se non è più cosí lo deve proprio a quel pensiero; sicché mi sembra molto piú sensato ricercare in quel pensiero, antidommatico, antitradizionale, e perché no, anticattolico – naturalmente rivisto e aggiornato nelle sue posteriori evoluzioni – le ragioni e gli argomenti per una critica seria e fondata ai Tdg.
Non condivido assolutamente. Per fare una critica seria e fondata ai TdG vanno benissimo le analisi storiche, sociologiche, filosofiche ecc., derivate anche dal pensiero che si opponeva al cattolicesimo di una certa epoca. Tutte queste letture hanno la loro indubbia utilità, ma la visione cristiana e cattolica è profondamente coerente, e visto che i TdG attaccano aspramente i cattolici, esporre la nostra fede, correttamente intesa, può essere di grande utilità, perché possano vedere quanto insensate siano le loro accuse. Con questo non voglio negare le colpe dei cattolici del passato che in certe epoche sono stati caratterizzati da un cieco fondamentalismo, ma lo hanno fatto proprio perché si sono allontanati dal vero messaggio cristiano.
in effetti, proponendo come valori assoluti il bene, il vero, il bello, è proprio la Chiesa che pecca di idealismo, per cui, qualora ne avessi proposto una lettura idealistica – ma non l’ho fatto – questa sarebbe pienamente giustificata. Ma qui il punto semplicemente è: se il bene conta di piú del rispetto per la natura e l’amore per la pace, come vuole Biffi, resta che senza rispetto per la natura e amore per la pace il mondo si autodistrugge; e se il mondo si autodistrugge, spariscono anche il bene, il bello, il vero…ovvero sparisce anche l’Assoluto, per cui quella di Biffi è una vera e propria contraddizione in termini.
Per capire il pensiero di Biffi, bisogna leggere ben più di un semplice articoletto posto in rete. E’ un cardinale a cui io devo moltissimo, e non smetterò mai di ringraziarlo per le cose che mi ha fatto capire. Il discorso di Biffi non è filosofico, ma, come dire, pratico, fattuale. Non c’è proprio nessun idealismo nel suo pensiero, che è poi quello della Chiesa da duemila anni. Seguire Gesù, oggi come duemila anni fa, significa innanzitutto seguire una persona corporalmente viva, non un’idea, per quanto elevata e nobile possa essere questa idea . Biffi vuole ribadire proprio questo, ovvero noi non dobbiamo confondere valori importanti come la solidarietà, la pace, il rispetto della natura, o dei diritti umani, con altri valori, precedenti a questi, perché fondanti, come appunto il bene, il vero, il bello. Questi valori non sono “assoluti” solo perché qualcuno come il card Biffi ce lo dice, ma perché fanno parte della natura umana. Anche tu che non credi in Dio, non vuoi essere ingannato da nessuno, quindi cerchi il “vero”. Se sei un musicista, per non fare scappare i tuoi ascoltatori, cercherai un’armonia, e quindi cerchi il “bello”. Credo che certamente di fronte alle ingiustizie tu ti indignerai, e quindi cerchi il “bene”. Esistono dei valori indipendenti dalla nostra fede, ma facenti parte della nostra natura umana. Tant’è che quando un uomo è molto malvagio lo paragoniamo ad una bestia, non lo riteniamo più degno di essere chiamato uomo. Questi valori “assoluti” (nel senso in cui ho detto) per un cristiano si identificano in Gesù, non nel senso che egli ce li propone, ma in senso ontologico, ovvero Gesù non propone la verità, “è” la verità, non propone il bene, “è” il bene, non propone il bello ma “è” la bellezza. Di conseguenza, se noi confondiamo certi valori, di fatto relativi, perché subordinati, con quelli assoluti, perché fondamentali e profondamente umani, e tutti identificabili in Gesù, abbiamo tradito il suo messaggio, abbiamo subito l’inganno dell’Anticristo indicato nel racconto di Soloviev. E’ questo quello che vuol dire Biffi e tutta la Chiesa.
Infine, non si tratta di condividere o meno la visione cattolica, o generalmente cristiana, di Gesú. Ciò non rileva questo forum che non è nato per fare apologia al Cattolicesimo, o per criticarlo; una lettura storica del Cristianesimo è perfettamente legittima, e in tale ottica Gesú può benissimo essere letto, con tutti i distinguo, come un rivoluzionario.
Certamente i modi di vedere Gesù sono diversi e tutti hanno una loro legittimità, non voglio certo affermare il contrario, quindi chi vuole vedere Gesù come un rivoluzionario politico, può farlo benissimo, Gesù può essere letto in modo sociologico, politico, filosofico, storico, ecc. Sono tutte letture utilissime, anche se non sempre condivisibili, ma quello che invece mi interessava far notare è, al contrario di quanto tu sostieni, la profonda coerenza della lettura cristiana.

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Victor67 ha scritto: Il sacrificio cristiano non è inteso come rinuncia, ma come dono totale di sé. Lo chiamiamo impropriamente sacrificio, sarebbe più corretto chiamarlo dono di amore. Un cristiano sa che seguendo Gesù dovrà subire la croce, perché questo fa parte della condizione in cui si trova l’umanità. Per fare un esempio molto attuale, in un ambiente di persone corrotte, la persona onesta subirà le ritorsione dei corrotti, che potranno arrivare anche ad ucciderlo. Il concetto teologico che esprime molto bene questo stato di corruzione dell’umanità, è il concetto di peccato originale. E, sempre per restare nell’attuale paragone, per fare giustizia occorre un magistrato che arresti i corrotti, e salvi la nostra società da questa corruzione, così più in generale un cristiano sa che è Cristo colui che salva l’umanità corrotta. Non si tratta quindi di sacrificare gli affetti più cari e la vita se necessario, ma di donarli per cambiare veramente le cose sia nella propria vita che in quella del mondo intero.
E chi ha mai detto che vada inteso come rinuncia? ma soprattutto, chi è che può veramente dire come vada inteso, se la nostra comprensione dello stesso diverge? Il sacrificio potrà anche divenir dono per un cristiano, ma poiché implica sofferenza, sacrificio rimane, e sacrificio va propriamente definito, a meno di non voler fare insulsi giochi paralinguistici per dimostrare il nulla: starei fresco ad usare con proprietà il vocabolario se mi dovessi affidare a quello cristiano… A maggior ragione, poi, ciò vale per chi cristiano non è, a prescindere che, visto in quest’ottica diverrebbe un sacrificio inutile, di un povero esaltato, a meno di non connotarlo per quei valori che esso può comunque comunicare, anche a un non credente. Lo stesso dicasi per il peccato originale, che può definirsi colpa o peccato solo all’interno di un’ottica cristiana, che oggi si giustifica sempre meno. E beninteso controversa presso gli stessi cristiani, una volta che una lettura letterale della Genesi può venir messa in discussione. Ne consegue che anche la presunta e non dimostrata corruzione dell’uomo può parimenti venir negata, per cui il sacrificio di sé o dei propri affetti può facilmente divenire non necessario e ingiustificato, a meno di non connotarlo con valori non cristiani, ma in qualche modo condivisi. E qui mi fermo perché questo è quello che posso opporre al Geovismo; se poi la mia critica colpisce anche il Cattolicesimo, lo fa di riflesso, per la sua posizione ideologica sorpassata, ma non era questo il mio scopo, che per quanto mi riguarda sarebbe off-topic.
Victor67 ha scritto:Non condivido assolutamente. Per fare una critica seria e fondata ai TdG vanno benissimo le analisi storiche, sociologiche, filosofiche ecc., derivate anche dal pensiero che si opponeva al cattolicesimo di una certa epoca. Tutte queste letture hanno la loro indubbia utilità, ma la visione cristiana e cattolica è profondamente coerente, e visto che i TdG attaccano aspramente i cattolici, esporre la nostra fede, correttamente intesa, può essere di grande utilità, perché possano vedere quanto insensate siano le loro accuse. Con questo non voglio negare le colpe dei cattolici del passato che in certe epoche sono stati caratterizzati da un cieco fondamentalismo, ma lo hanno fatto proprio perché si sono allontanati dal vero messaggio cristiano.
Che tu non sia d’accordo non ha alcuna importanza; il rapporto Cattolici-TdG è di per sé inconciliabile, e non è una teologia superiore che può facilmente venirne a capo, ma il fatto che questa teologia, per risolverlo a suo favore, possa usufruire di quegli argomenti che storia filologia scienza ecc. le offrono, e con cui deve essa stessa fare i conti. E se non ci fossero stati, né ci fossero questi strumenti, la teologia cattolica sarebbe certo piú raffinata, ma nella pratica porterebbe avanti, se non proprio le stesse, aberrazioni molto simili a quelle del geovismo. In altre parole è per merito di filologia storia scienza ecc. che la Chiesa, oggi, è un gradino sopra al geovismo: il 607, le profezie con l’elastico, l’ibrido del nome Geova, lo stauros e compagnia bella non si risolvono con la teologia cattolica, ma con gli strumenti che le scienze, umane e non, offrono. In altre parole non è il confronto con la Chiesa che chiude la questione, tant’è che spesso chi esce dai TdG non diviene cattolico; certo anche il pensiero cattolico può servire, ma non è che un’arma come un’altra, di per sé non strettamente necessaria, se non per il sostrato storico e culturale comune che si porta dietro.

Victor67 ha scritto:Per capire il pensiero di Biffi, bisogna leggere ben più di un semplice articoletto posto in rete. E’ un cardinale a cui io devo moltissimo, e non smetterò mai di ringraziarlo per le cose che mi ha fatto capire. Il discorso di Biffi non è filosofico, ma, come dire, pratico, fattuale. Non c’è proprio nessun idealismo nel suo pensiero, che è poi quello della Chiesa da duemila anni. Seguire Gesù, oggi come duemila anni fa, significa innanzitutto seguire una persona corporalmente viva, non un’idea, per quanto elevata e nobile possa essere questa idea . Biffi vuole ribadire proprio questo, ovvero noi non dobbiamo confondere valori importanti come la solidarietà, la pace, il rispetto della natura, o dei diritti umani, con altri valori, precedenti a questi, perché fondanti, come appunto il bene, il vero, il bello. Questi valori non sono “assoluti” solo perché qualcuno come il card Biffi ce lo dice, ma perché fanno parte della natura umana. Anche tu che non credi in Dio, non vuoi essere ingannato da nessuno, quindi cerchi il “vero”. Se sei un musicista, per non fare scappare i tuoi ascoltatori, cercherai un’armonia, e quindi cerchi il “bello”. Credo che certamente di fronte alle ingiustizie tu ti indignerai, e quindi cerchi il “bene”. Esistono dei valori indipendenti dalla nostra fede, ma facenti parte della nostra natura umana. Tant’è che quando un uomo è molto malvagio lo paragoniamo ad una bestia, non lo riteniamo più degno di essere chiamato uomo. Questi valori “assoluti” (nel senso in cui ho detto) per un cristiano si identificano in Gesù, non nel senso che egli ce li propone, ma in senso ontologico, ovvero Gesù non propone la verità, “è” la verità, non propone il bene, “è” il bene, non propone il bello ma “è” la bellezza. Di conseguenza, se noi confondiamo certi valori, di fatto relativi, perché subordinati, con quelli assoluti, perché fondamentali e profondamente umani, e tutti identificabili in Gesù, abbiamo tradito il suo messaggio, abbiamo subito l’inganno dell’Anticristo indicato nel racconto di Soloviev. E’ questo quello che vuol dire Biffi e tutta la Chiesa.
Che Biffi sia una persona rispettabile non l’ho mai messo in dubbio, ma per la mia formazione preferisco pensatori cattolici piú consistenti e capaci di schemi un po’ piú fuori da regole vetuste e inattuali. Che il pensiero della Chiesa non sia idealista solo perché Cristo è risorto e vive col corpo in mezzo a noi è assunto indimostrabile che non mi curo nemmeno di confutare, non fosse altro perché non pertiene all’argomento del thread, ed è quindi irrilevante e per il thread e per la discussione in essere. Piuttosto, che la natura umana presupponga certi valori assoluti è una balla colossale, tant’è che questi valori cosiddetti assoluti si segnalano proprio per la loro variabilità e relatività nel tempo. E il discorso che fai è per l’appunto un discorso idealistico, perché cerchi di ipostatizzare un bene in sé, un vero in sé ecc. che sono per l’appunto, nudi nomi, senza corrispondenti nel reale. Quanto a Soloviev, lasciando perdere la sua natura misticheggiante ed esaltata, che certo fa miglior prova di sé in altri scritti, è chiaro che io non lo leggo storicamente e letterariamente, ma lo attualizzo, e in ciò, semplicemente, sto, piuttosto che con la sua chiesa visionaria e irreale, con l’Anticristo, perché questi rileva tutte le contraddizioni e i ritardi in cui la Chiesa dell’oggi si dibatte.
Victor67 ha scritto: Certamente i modi di vedere Gesù sono diversi e tutti hanno una loro legittimità, non voglio certo affermare il contrario, quindi chi vuole vedere Gesù come un rivoluzionario politico, può farlo benissimo, Gesù può essere letto in modo sociologico, politico, filosofico, storico, ecc. Sono tutte letture utilissime, anche se non sempre condivisibili, ma quello che invece mi interessava far notare è, al contrario di quanto tu sostieni, la profonda coerenza della lettura cristiana.
Lasciamo perdere per favore: se coerenza si chiama restare sempre indietro alle conquiste dolorose della società, te la raccomando proprio. Se coerenza è battersi contro le battaglie laiche come il divorzio ecc. ne faccio volentieri a meno. Se coerenza è continuare a scrivere, nel Catechismo, che la sodomia è un peccato che grida al cielo… ti risparmio il commento perchè sarebbe molto volgare. Il fatto è invece che la decadenza della Chiesa, il suo distacco dalle persone, è frutto proprio di questa conclamata coerenza, e della incapacità cronica di superarla nell’idea (perché nei fatti, in realtà, è continuamente contraddetta). Anche per questo non mi dispiacerebbe un Anticristo, che naturalmente non vedo in senso teologico. Penso che la Chiesa ne avrebbe bisogno, avrebbe cioè bisogno di riacquistare il suo originario spirito rivoluzionario. Francamente non so se ciò sia possibile; come che sia, la posta, è la sopravvivenza della Chiesa stessa, il che, francamente, non è mio problema: io scrivo in questo forum per combattere la WTS, non la Chiesa, per cui tutto questo bel discorso mi diviene praticamente inutile, e anzi controproduttivo, perché, costringendomi a criticare, mio malgrado, la CC, invece che i TdG, finisco per tirar acqua al loro mulino.
Ultima modifica di Quixote il 09/06/2014, 18:26, modificato 1 volta in totale.
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Victor 67:
Il sacrificio cristiano non è inteso come rinuncia, ma come dono totale di sé. Lo chiamiamo impropriamente sacrificio, sarebbe più corretto chiamarlo dono di amore.
Mi sembra di aver già risposto .. :boh:
Mah.. comunque anche per il fondamentalista che si fa saltare in aria, e un dono a D-o il suo sacrificio.. :ironico:

94.) Gesù disse: - Infelice il corpo che è soggetto ad un corpo, e infelice l'anima che è soggetta a tutti e due!¹

...infelice è l'uomo che è soggetto alle religioni fatte dagli uomini,in special modo a quella dei tdg. :triste:
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Quixote ha scritto:Quanto a Soloviev, lasciando perdere la sua natura misticheggiante ed esaltata, che certo fa miglior prova di sé in altri scritti, è chiaro che io non lo leggo storicamente e letterariamente, ma lo attualizzo, e in ciò, semplicemente, sto, piuttosto che con la sua chiesa visionaria e irreale, con l’Anticristo, perché questi rileva tutte le contraddizioni e i ritardi in cui la Chiesa dell’oggi si dibatte.
Non avevo dubbi che tu fossi dalla parte dell'Anticristo. E' una posizione, la tua, insieme a quella di molti altri oggi, messa in luce molto bene da Soloviev. Diciamo che è un inganno molto sottile e ben congegnato, come lo era la gnosi dei primi secoli, ma di inganno si tratta appunto. Non sto dicendo tu ne sia consapevole, anzi credo tu sia in buona fede, ed il tuo pensiero sia solo il frutto di certi ambienti eruditi. Infatti l'Anticristo di Soloviev ha una laurea honoris causa a Tubinga, è un filantropo, uno che vuole portare la pace universale, ma che ripete continuamente: "Non è risorto, non è risorto, è marcito," esattamente come fai tu e la maggioranza delle persone oggi, che non possono certo abbassarsi a credere a certe balzane idee retrograde, senz'altro folli, e indimostrabili, soprattutto oggi che ormai la scienza può spiegare tutto, o quasi. Chi mai potrebbe pensare nel 2014 che i morti possano risorgere? Che un ebreo di duemila anni fa adesso sia vivo? Forse solo io e Biffi. È molto più facile e comodo pensare Gesù sia solo un grande uomo del passato, che ci ha lasciato un grande insegnamento da meditare attraverso le scienze umane come la filologia, la storia, l'antropologia, ecc, che sole possono portare al progresso dell'umanità, e della Chiesa stessa, altrimenti chiusa nel suo fondamentalismo dogmatico. Il punto di divisione fra gli uomini deriva proprio da questo, la spada di cui parla Gesù nel Vangelo citato all'inizio del thread divide inevitabilmente gli uomini. Ma i cristiani devono decidere da che parte stare: se con Cristo o con l'Anticristo.

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Victor 67:
Non avevo dubbi che tu fossi dalla parte dell'Anticristo. E' una posizione, la tua, insieme a quella di molti altri oggi, messa in luce molto bene da Soloviev. Diciamo che è un inganno molto sottile e ben congegnato, come lo era la gnosi dei primi secoli, ma di inganno si tratta appunto.

L’Anticristo secondo Soloviev-- :cer:

http://www.conciliovaticanosecondo.it/d ... -soloviev/" onclick="window.open(this.href);return false;



CHI È IL VERO DIO DI MASSIMO CACCIARI? L'ANTICRISTO...

http://www.parrocchie.it/correggio/asce ... cristo.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

--

http://www.agerecontra.it/public/pres30/?p=13620" onclick="window.open(this.href);return false;

MAGISTERO GNOSTICO DELL’ORDINARIO ANTICRISTO: QU’EN PENSER?

di Arai Daniele
La ragione dell’Enciclica Humani Generis di Pio XII “circa alcune false opinioni che minacciano di sovvertire i fondamenti della dottrina cattolica” era d’impedire la futura scalata della «nuova teologia», matrice di una «nuova chiesa» di tendenza gnostica; quella che ora imperversa sempre più col «magistero» mediatico bergoglione. Essa dimostra la sua origine in «modo infallibile» svelando la sua tendenza gnostica-ecumenistica, opposta al Magistero dei Papi fino a Pio XII.
Un primo modo per verificarlo sta nel confrontala con quanto è in questa Enciclica papale del 1950 (risalti nostri).......

Quello che è certo è che per la Chiesa deve essere una fissa vedere nella gnosi l'anticristo .. :cer:
:boh:
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Victor67 ha scritto: Non avevo dubbi che tu fossi dalla parte dell'Anticristo. E' una posizione, la tua, insieme a quella di molti altri oggi, messa in luce molto bene da Soloviev. Diciamo che è un inganno molto sottile e ben congegnato, come lo era la gnosi dei primi secoli, ma di inganno si tratta appunto. Non sto dicendo tu ne sia consapevole, anzi credo tu sia in buona fede, ed il tuo pensiero sia solo il frutto di certi ambienti eruditi. Infatti l'Anticristo di Soloviev ha una laurea honoris causa a Tubinga, è un filantropo, uno che vuole portare la pace universale, ma che ripete continuamente: "Non è risorto, non è risorto, è marcito," esattamente come fai tu e la maggioranza delle persone oggi, che non possono certo abbassarsi a credere a certe balzane idee retrograde, senz'altro folli, e indimostrabili, soprattutto oggi che ormai la scienza può spiegare tutto, o quasi. Chi mai potrebbe pensare nel 2014 che i morti possano risorgere? Che un ebreo di duemila anni fa adesso sia vivo? Forse solo io e Biffi. È molto più facile e comodo pensare Gesù sia solo un grande uomo del passato, che ci ha lasciato un grande insegnamento da meditare attraverso le scienze umane come la filologia, la storia, l'antropologia, ecc, che sole possono portare al progresso dell'umanità, e della Chiesa stessa, altrimenti chiusa nel suo fondamentalismo dogmatico. Il punto di divisione fra gli uomini deriva proprio da questo, la spada di cui parla Gesù nel Vangelo citato all'inizio del thread divide inevitabilmente gli uomini. Ma i cristiani devono decidere da che parte stare: se con Cristo o con l'Anticristo.
Inganno, mio caro Victor, è il credere di poter conoscere le cose, ignorando la cultura. Inganno è abdicare alla ragione in nome di un’illusione. Inganno è affidarsi a risposte irrazionali declassando proprio ciò che ha fatto sí che il messaggio cristiano trionfasse, ovvero gli uomini di cultura. Non hai capito nulla, e sí che l’avevo ben specificato: il mio Anticristo non è che la volontà di togliere il velo, di guardare oltre, di smascherare le ipocrisie, di affrontare senza ideologie precostituite e reazionarie il mondo in cui siamo costretti a vivere; quindi non ha nulla a che fare con Soloviev, se non il nome. Tutto il tuo discorso è apologetico, e non attiene questo thread: non attiene questo thread la tua fede, non attiene a questo thread il Risorto. E quando mai, poi, io ho parlato del progresso dell’umanità, cui non credo affatto? anzi, la scienza e la ragione saranno sí utili, ma sono la cosa che piú allontana, invece di avvicinare, l’uomo alla felicità. Se ci fosse un peccato originale – che naturalmente io non definisco peccato – sarebbe proprio questo… La spada che divide gli uomini non divide credenti e non credenti, fra cui non v’è vera differenza, ma persone che hanno il coraggio di guardare la realtà in faccia, e persone che questo coraggio non hanno, ma preferiscono, per loro comodo, affidarsi al dogmatismo, e squalificare chi non è come loro. I Cristiani devono sí decidere da che parte stare: se con la ricerca, spesso dolorosa e aspra, della verità, o con il possesso, aprioristico insensato immeditato, della stessa.
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Continuo a rimanere basito.....
Vedo che alla fine le religioni rivelate si richiudono su se stesse, con quella superiorità dettata da un auto referenzialità che non si può di mostrare.....

Ma cosa cambia essere cristiani o no, continuo a chiedere a tutti i credenti.....

Dove sono questi vantaggi concreti, reali e tangibili tra chi serve il solo, unico e vero Dio, rispetto a tutti gli altri....

Nell'aldilà? :help:
In un reame intangibile? :fronte:
In un'altra dimensione? :ciuccio: :ciuccio: :ciuccio:

Cioè, ancora stiamo qui a dibattere di questo, con l'onnipresente spada di Damocle delle condanne di Cristo o bibliche o islamiche o ebraiche su tutti coloro che non credono, non hanno fede o non vogliono ascoltare il messaggio?

Ma è cosi contorto sto Dio?

Bo, contenti voi....
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
Johann Wolfgang von Goethe

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Quixote ha scritto:il mio Anticristo non è che la volontà di togliere il velo, di guardare oltre, di smascherare le ipocrisie, di affrontare senza ideologie precostituite e reazionarie il mondo in cui siamo costretti a vivere; quindi non ha nulla a che fare con Soloviev
Il tuo Anticristo lo conosco bene, ed è proprio quello descritto da Soloviev. E' un personaggio che, come dici tu, ha la pretesa di essere colui che toglie il velo da ogni cosa, di essere il protagonista della Rivelazione (o Apocalisse), attraverso il progresso delle scienze, di cui lui è un grande cultore, non per niente gli hanno dato la laurea honoris causa a Tubinga. Di anticristi così direi che siamo pieni. Al contrario, se leggi l'Apocalisse, il protagonista è proprio il Vivente, il quale c'entra eccome in questo thread, e non per fare apologetica, ma perché, se vogliamo parlare di chi ha detto di essere venuto a portare una spada, non possiamo fare a meno di parlare di Lui. Non farlo significherebbe tradire le intenzioni dell'evangelista, che era appunto cristiano, e conosceva bene il Risorto, lo aveva visto, ed ha scritto il suo Vangelo proprio per testimoniarlo.
I Cristiani devono sí decidere da che parte stare: se con la ricerca, spesso dolorosa e aspra, della verità, o con il possesso, aprioristico insensato immeditato, della stessa.
I cristiani hanno già deciso, hanno già trovato la Verità, o comunque sanno dove cercarla, e sanno che non può essere nell'Anticristo.

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Messaggio da Quixote »

Mio caro, io non ho nessuna pretesa, tant’è che l’ho definita, un po’ alla Shopenhauer (da qui anche il velo, quindi nulla a che fare coi tuoi cristi e anticristi), «volontà», che non implica la sua realizzazione. Ma li leggi gli altri? Ti ho specificato a chiare note che non credo nel progresso, quindi la tua equiparazione fa acqua da tutte le parti. Se c’è una pretesa, da parte di qualcuno, è la tua convinzione (ma dovrei dire fissazione) di sapere a priori quello che gli altri pensano, quello che gli altri sono. Devo ripeterti per l’ennesima volta che dell’Anticristo di Soloviev m’interessa solo l’archetipo? termine jungiano, oltre che filologico e solo questo ti dovrebbe suggerire che la mia lettura su Freud è molto piú complessa di quello che tu immagini. Viceversa sei tu stesso a confermare che i Cristiani hanno già trovato la verità… complimenti, ho sempre ammirato il vostro privilegio di poter arrivare in paradiso in carrozza. Con l’augurio che il buon Dio, se c’è, la pensi allo stesso modo. Quanto infine all’apologetica ammetto che qui non l’hai fatta: qui hai fatto propaganda.
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Messaggio da Victor67 »

Quixote ha scritto: Viceversa sei tu stesso a confermare che i Cristiani hanno già trovato la verità… complimenti, ho sempre ammirato il vostro privilegio di poter arrivare in paradiso in carrozza.
E' una carrozza spesso fatta con il legno della croce.

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Messaggio da Quixote »

Ma non era un palo? scusa sai, ma fra certo geovismo, e certo pseudo-cattolicesimo, mi confondo.
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Messaggio da Justee »

Viceversa sei tu stesso a confermare che i Cristiani hanno già trovato la verità… complimenti, ho sempre ammirato il vostro privilegio di poter arrivare in paradiso in carrozza. Con l’augurio che il buon Dio, se c’è, la pensi allo stesso modo.
Non essere cosi categorico , mi piace leggerti ..... I Cristiani Cattolici non hanno trovato la verità, credono ma il giudizio aspetta solo e solamente a Lui, abbiamo tutta una liturgia legata a questo ma il finale è in mano solo a Lui ...questo è sempre ribadito ma molti si dimenticano ...
Ciao
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Messaggio da Cogitabonda »

Caro Justee, è vero che molti dimenticano, succede troppo spesso, ma forse meno di quanto appaia quando si assiste a una discussione come questa. Le dispute teoriche spesso prendono la mano, e così ci si lancia a volte in affermazioni categoriche ed estreme, quando in realtà il modo in cui vediamo e viviamo la realtà è assai più variegato e sfumato.
Pur non conoscendo di persona Victor sono sicura che il suo modo di vivere il cristianesimo sia assai più ricco di sfaccettature e di fermenti di quanto non riveli in ciò che scrive qui nel forum. A volte ciò che scrive dà l'impressione che si senta, come i testimoni di Geova, avviato verso la Salvezza grazie alla fortuna di essere salito sul treno giusto. Di sicuro non è così, ma a volte nella foga del discorso scrive cose che danno questa impressione.
Quixote lo conosco meglio e so che è un vero agnostico, ma in certe discussioni può appparire un ateo militante, un anti-cristiano, quando in realtà ha un profondo rispetto per chi è credente, pur ponendo dei distinguo fra i vari modi in cui le persone intendono e vivono la loro fede.
In sostanza volevo dare a te, e ad altri che leggono, un messaggio ottimista, ricordandoti quanto è facile, nel corso di una discussione, scrivere cose che non rendono giustizia alle proprie intime convinzioni.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Justee ha scritto: Non essere cosi categorico
...
Categorico? Veramente categorica era la frase cui rispondevo e su cui proprio per questo ho ironizzato. Lessing grossomodo diceva: se Dio mi offrisse nella destra la verità, e nella sinistra la sua ricerca, sceglierei quest’ultima, e direi: Dio, la verità è per te solo. Dal momento che scrivi «il finale è in mano solo a Lui» direi che la pensi, piú o meno, allo stesso modo. Viceversa pare proprio che alcuni, siano essi TdG, musulmani, cristiani ecc. (ed è discorso che vale anche per gli atei) ritengano di aver la verità in tasca, di averla trovata, di sapere dove cercarla, o di sapere che cosa non è verità. Personalmente trovo in questo atteggiamento la stessa superbia di Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre: la stessa arroganza di Lucifero che suadente ti dice: Sarete come dei, diventerete Dio. Ma beati non sono i superbi, sono gli umili, coloro che sanno riconoscere la propria pochezza e la propria vanità: se il Paradiso c’è saranno loro i primi ad arrivarci; ma nemmeno loro ci andranno in carrozza.

PS – Ciao Cogi, mi hai preceduto, al solito, di due minuti; ma lo fai apposta? :risata:
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
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