L’improvviso silenzio delle femministe sull’utero in affitto per non sembrare “omofobe”

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mario
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L’improvviso silenzio delle femministe sull’utero in affitto per non sembrare “omofobe”

Messaggio da mario »

http://www.ilfoglio.it/cultura/2016/01/ ... e_c401.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Ma quale silenzio? Questo articolo è di un mese fa: http://www.tempi.it/parigi-atei-femmini ... tybPobYOK0" onclick="window.open(this.href);return false;
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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Vieri
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Messaggio da Vieri »

Solo per informazione senza accendere ulteriori polemiche riporto questo articolo:

http://www.repubblica.it/salute/benesse ... f=HREC1-10" onclick="window.open(this.href);return false;

Utero in affitto, la legge di Ap: carcere e maximulta per chi ricorre alla maternità surrogata

Presentato dai ministri Lorenzin ed Alfano il ddl di Area popolare: fino a 5 anni di prigione e 2 milioni di euro per gli aspiranti genitori che ricorrono alla maternità surrogata (anche all'estero). Sanzioni persino più pesanti per chi acquista embrioni. La sottosegretaria Bianchi: "Basta aberrazioni, la maternità deve restare atto d'amore fra uomo e donna". L'associazione Coscioni: "Crociata senza senso, espone Italia a figuraccia mondiale"

"Chiunque, in qualsiasi modo, organizza, pubblicizza, utilizza o ricorre alla surrogazione di maternità è punito con la reclusione da 2 a 5 anni e con la multa da 1,2 milioni a 2 milioni di euro". E' quanto prevede l'articolo 1 del Ddl 'Proposta di legge sulla disciplina del divieto di maternità surrogata', presentata oggi a Roma dai ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, e degli Interni, Angelino Alfano insieme alle parlamentari di Area popolare e ad esponenti del movimento 'Idea' di Gaetano Quagliariello. Per fare un banale esempio di attualità, se una legge simile fosse stata in vigore sarebbero finiti in carcere sia il leader di Sel, Nichi Vendola, che il deputato Sergio Lo Giudice, entrambi omosessuali e freschi genitori grazie alla maternità surrogata.

"Chiunque organizza o pubblicizza - continua l'articolo 1 del Ddl - la commercializzazione di gameti o embrioni è punito con la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da euro 600.000 a euro 1.000.000". L'articolo 1 del Ddl, secondo i promotori, dovrebbe sostituire l'articolo 12 della legge 40. Lo stesso articolo stabilisce che, "salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la pena della reclusione da 2 a 8 anni e con la multa da euro 25.000 a 200.000, chiunque commercia, vende, acquista ovvero, in qualsiasi modo e a qualsiasi titolo, riceve un compenso per ottenere cellule e tessuti di origine umana prelevati da persona vivente".
Utero in affitto, la t-shirt delle parlamentari Ap: ''Il corpo delle donne non si vende''

"Con il ddl e la mozione per perseguire l'utero in affitto come reato universale - ha spiegato Valentina Castaldini, portavoce Ncd - abbiamo presentato in Parlamento due atti a tutela delle donne e dei futuri bambini. E' una pratica che finalmente può essere effettivamente perseguita come reato anche se fatta all'estero con pene severe. Dobbiamo dare alla giustizia gli strumenti per difendere i diritti e i nostri valori. Sono sicura che ci sarà una convergenza trasversale di tutto il Parlamento". "L'utero in affitto è punito in Italia dalla legge 40 - ha aggiunto il senatore di Ap, Nico D'Ascola - . Ciononostante, questo è il punto, è un divieto eludibile, queste pratiche sono addirittura pubblicizzate. Sorge una questione giuridica semplice, non si puó punire in Italia ció che è commesso all'estero. Questo porta all'introduzione di una disposizione che renda punibile la violazione dell'articolo 12 della legge anche se commesso all'estero".

"Area popolare - ha aggiunto la deputata Paola Binetti - sottopone una mozione e un disegno di legge alla maggioranza e all'intero Parlamento, che porteremo avanti con forza. Queste due azioni parlamentari sono il nostro modo per blindare il testo sulle unioni civili e per ribadire con fermezza che il nostro sì a certi valori permane anche attraverso tutti gli strumenti normativi che la legge ci consente. Queste due scelte di oggi rispondono al desiderio di sostenere un progetto politico molto più ampio che fa della famiglia il cuore intorno al quale deve ruotare tutta l'azione politica del nostro Parlamento". A completare lo schieramento anche la sottosegretaria Dorina Bianchi: "Contro l'utero in affitto, Area Popolare porta avanti una battaglia di civiltà. La pratica della gestazione per altri è un'aberrazione. E' impensabile ridurci a un apparato riproduttivo a disposizione dei desideri di genitorialità di altri. Per questo auspico una larga convergenza in Parlamento sul disegno di legge e sulla mozione che abbiamo presentato oggi. La maternità è e deve restare un atto d'amore fra un uomo e una donna e non merce di scambio. Non esiste un diritto ad avere figli a tutti i costi ma esiste il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre e una loro identità".

Prima a commentare l'iniziativa è stata Filomena Gallo, segrtetario dell'associazione Luca Coscioni: "Mi auguro che Governo e Parlamento italiano non si imbarchino in una nuova insensata crociata internazionale, proponendo la messa al bando della maternità surrogata e scontrandosi con alcune delle più importanti democrazie liberali al mondo". "Oltre a danneggiare il diritto all'autodeterminazione individuale di tante donne - afferma Gallo - , esporrebbero le istituzioni italiane a nuove umiliazioni internazionali, come già accaduto per le condanne europee in materia di fecondazione assistita e aborto".

Il Ddl prevede anche una responsabilità amministrativa degli enti: "In relazione alla commissione dei delitti di cui all'articolo 12 della legge 40, si applicano all'ente, anche di diritto straniero, nella cui struttura è commesso il delitto la sanzione pecuniaria fino a 800 quote e le sanzioni interdittive previste dall'art. 9 comma 2 per una durata non inferiore ad 1 anno". L'articolo 3 del Ddl sottolinea la necessità della tracciabilità a scopi medici per i nati da maternità surrogata e stabilisce che è "garantito il diritto alla conoscenza delle proprie origini e la tracciabilità a scopi medici, per i nati da maternità surrogata. Nel certificato di nascita vanno riportati gli estremi anagrafici dei genitori biologici che hanno contribuito al concepimento e al parto, ovvero padre e madre genetica, nonché madre gestazionale".

Quanto al dubbio che la legge penale italiana possa essere applicata per fatti commessi all'estero, i promotori del Ddl affermano che "secondo le più autorevoli ricostruzioni scientifiche, la legge penale italiana è, quanto alla sua sfera di applicazione in rapporto al territorio, caratterizzata dal principio della tendenziale universalità. Al riguardo basterà ricordare che l'articolo 7 Codice penale contiene un catalogo di reati ai quali è applicabile la legge penale italiana - senza alcun condizionamento alla punibilità e procedibilità - indipendentemente dal luogo in cui essi siano stati commessi".
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