Pensiero di V.Sgarbi

Spazio dove discutere dei problemi relativi ai rapporti tra i TdG e il mondo che li circonda

Moderatore: Gocciazzurra

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mario
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Pensiero di V.Sgarbi

Messaggio da mario »

Interpretazione diversa ne dà Vittorio Sgarbi sulle pagine de Il Giornale. Il critico d'arte, in modo logico e piano, spiega che l'introduzione della legge sulle unioni civili altro non fa che regolamentare una situazione fattuale. Le coppie omosessuali esistono, normiamole. Ma allora occorre normare anche un'altra situazione già esistente, collaudata e spesso perfettamente funzionante: l'adulterio. Tra i musulmani, la poligamia non solo è consentita, ma prevista dal Corano. Un uomo può convivere con 4 donne/mogli diverse, e spesso non lo fa solo per una questione economica. Perché, si chiede Sgarbi, non può farlo anche un italiano, regolarizzando magari le sue relazioni extraconiugali che vanno avanti da anni?
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Predestinato74
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Messaggio da Predestinato74 »

La gente non è ancora pronta, forse tra 5 anni la poligamia potrà divenire realtà. Dai tempo al tempo
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Vieri
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La cosa bella.....

Messaggio da Vieri »

Predestinato74 ha scritto:La gente non è ancora pronta, forse tra 5 anni la poligamia potrà divenire realtà. Dai tempo al tempo
La cosa bella è che quando (forse) avverrà io non sarò sicuramente presente....ma ci rendiamo conto di quali "fantavaccate" sta dicendo Sgarbi ?
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

Ho espresso, tanto tempo fa anche su questo forum, considerazioni in relazione al matrimonio, per certi versi simili a quelle che riporta Mario di Sgarbi (ma non ho letto l'articolo di Sgarbi). Talvolta, sempre alcuni anni fa, mi è capitato di dire qualcosa in un commento a qualche giornale online e di rivederlo poi espresso da politici o altri (che spesso non stimavo neanche molto) anche se in forma molto più semplificata e talvolta distorta. Sarà stato sicuramente un caso, perché noi umani alla fine siamo molto simili, però qualche volta il dubbio mi è venuto che...

In ogni caso, io sono ancora dell'opinione che lo Stato non dovrebbe entrare in facende private, anzi privatissime, come sono le faccende sentimentali. Il credo religioso o sessuale corrente di un cittadino dovrebbe essere cosa privata, appunto, magari da celebrare o vivere nei gruppi in cui le persone hanno un credo simile. Lo Stato dovrebbe solo vigilare che non vi siano abusi (ad esempio contrastare la violenza più o meno psicologica che si scatena quando, sempre per fare degli esempi, una donna cambia idea sui propri partner o quando un tdg cambia idea sul corpo direttivo).

Libero Matrimonio in libero Stato.

Purtroppo, invece, sopravvive, forte, una mentalità che è allo stesso tempo molto conservatrice, cioè una mentalità che tende a conservare usanze e riti spesso anancronistici, ma anche una mentalità fortemente proibizionistica, che vuole cioè ad ogni costo proibire ciò che è invece, di fatto, ampiamente diffuso. Ora io non so se il matrimonio a 2 faccia più male o sia più pericoloso del matrimonio a 3, o se fare un contratto con il corpo direttivo sia più pericoloso che fare un contratto matrimoniale. Tuttavia lo Stato non dovrebbe "officiare" né questioni sentimentali né questioni religiose, ma dovrebbe lasciare ai cittadini di scegliere il credo religioso o matrimoniale che ritengono più congeniale alle loro esigenze e vedute. Io non credo in Dio e non credo nemmeno nel Matrimonio: mi piacerebbe uno Stato che non si occupasse di religione e che non si occupasse di Matrimonio e che, invece, come dicevo, vigilasse sugli abusi che possono derivare da un credo religioso qualsiasi o da un credo matrimoniale qualsiasi.


C'è, insomma e più in generale, un atteggiamento ipocrita e bigotto, che coinvolge tante ideologie, ed in particolare quella cattolica e quella post-illuminista. Da una parte le relazioni multiple sono diffusissime e dall'altra si fa finta di vietarle in maniera sdegnata e categorica, lasciandole colpevolmente nell'ambito del "proibito", del "clandestino", nell'ambito in cui cioè, il più forte più facilmente può far valere la legge del più forte.

Voglio anche sottolineare che io, da felice (ma critico) fedele post-illuminista, sono anche fortemente critico nei confronti di un certo tipo di poligamia fortemente maschilista che pure si è affermata storicamente, per esempio in ambito islamico. Tuttavia non possiamo proibire la poligamia solo perché ci possono essere degli abusi. Inoltre, se vogliamo essere accoglienti non solo a parole, dovremmo anche rispettare nei fatti, culture diverse dalle nostre. Non possiamo dire, ad esempio, io ti rispetto come islamico a patto che rinunci ad essere islamico. Spesso l'islamico si sente fortemente rifiutato nella sua identità culturale più intima e per questo, spesso, il terrorismo fa strage proprio di quelle persone che, nei fatti, più lo rifiutano, anche se a parole, o ad "assistenza", sono quelli che più fingono di accoglierlo. L'identità culturale non si baratta con l'assistenza e tanto meno con le parole.
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