LacrimadiLuna ha scritto:A mio parere, che si creda o no a Gesù, le sue parole sono buone prese come principio. Cioè non bisogna lasciarsi al primo ostacolo ma divorziarzi solo per motivi gravi. Invece i tdg in questo riescono solo a tirare fuori regolette ingiuste.
Va poi da se anche il lato umano.
Ora non per fare l'avvocato del diavolo, ma penso che in una congregazione di gente più o meno normale, se una sorella dovesse lasciare un marito che la picchia per rifarsi la vita con un'altra persona, penso che i TDG di quella congregazione capirebbero tale situazione e, immagino che anche gli anziani, pur essendo costretti a doverla disassociare, a meno che non tronchi la sua relazione con il nuovo compagno, potrebbero pianificare per questa persona un rientro più rapido in congregazione.
La cosa può complicarsi se tale persona non sta simpatica al corpo degli anziani, o se il marito è un TDG di quella congregazione che riesce a mantenere delle apparenze molto forti ed avere amicizie tra anziani ed altri TDG.
In questo caso, le cose inizierebbero a complicarsi, a meno di denunce formali alle autorità sanitarie o delle forze dell'ordine da parte della sorella, dove le malefatte del marito verrebbero fuori in maniera inoppugnabile.
Purtroppo in molti casi gli anziani si limitano a non entrare troppo nel privato di una coppia, e per non avere troppi problemi, e per evitare di diventare una sorta di consultorio famigliare.
Inoltre, il primo scopo degli anziani è quello di mantenere alto il nome di Geova e la reputazione della congregazione con le persone del territorio, motivo per cui, cercheranno di lavare i panni sporchi dei propri confratelli, all'interno delle mura congregazionali.
Questo implica un lungo periodo di colloqui tra i coniugi e gli anziani, periodo di osservazione, di scazzi e di riappacificazioni, di pressioni psicologiche sul fare la cosa giusta anche se comporta sacrifici.
Poi dipende dal savoir faire del corpo degli anziani, della loro sensibilità ed esperienza, nonchè delle direttive che verranno date loro sia dal sorvegliante viaggiante che ha in carico la congregazione in quel periodo, sia delle direttive della Bethel o filiale di zona.
Per quello che ne so io, i casi del genere sono molto particolari, anche perchè è sempre la parola della vittima contro quella del suo carnefice.
Ed a meno che le cose non sono palesi, spesso si trascende in giustificazioni, distinguo e non prese di posizione da parte degli anziani che vorrebbero evitare problemi con la parte accusata o problemi di reputazione della congregazione e delle persone che la frequentano.
Pertanto, il tutto si traduce in mesi, oppure anni di attese dove alti e bassi si alternano.
Ora, a meno di prove lampanti, molte situazioni che ci sono all'interno dei TDG e che potrebbero essere considerate più o meno tollerabili per delle persone del mondo (abituate a vivere una sorta di libertà molto più ampia), sono appunto sopportate per anni dai vari protagonisti di queste vicende.
D'altronde, il modus operandi da me descritto ed osservato di persona (a volte anche fatto a fin di bene da alcuni anziani, altre volte portato avanti per ipocrisia e salvare la faccia o il carnefice-amico) porta anche ai disastri che conosciamo bene riguardanti i casi di pedofilia.
Ma questo è un cane che si morde la coda.
Infatti, il sistema TDG, a forza di pubblicizzare e pubblicizzarsi come religione migliore, come l'unica religione scelta da Dio, che ha al suo interno un collettivo che cerca di sforzarsi di mettere in pratica i principi biblici e di persone che hanno trasformato la propria vita, si finisce per cadere in un paradosso, dove, i mostri o le situazioni scabrose ci sono, ma, visto il preambolo appena detto, si finirebbe per sconfessare tutte queste cose nei confronti delle persone del territorio, che per una vita, si sono sentite dire dai TDG che predicavano alle loro case quanto loro fossero migliori dei cattolici e di molte persone del mondo.
Ora, questo auto convincimento, mette gli anziani di congregazione ed i fratelli della congregazione in una posizione imbarazzante, dove si vedono costretti a dover salvare il salvabile senza esporre la congregazione al pubblico ludibrio.
Pertanto, si cerca di tenere la cosa nascosta o sotto controllo il più possibile.
Poi, quando pero la vicenda sfugge di mano, esplode la famosa pentola a pressione, lasciata per troppo tempo sopra il fuoco dello scandalo.
E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Ora, da quel che vedo e sento, tale atteggiamento non mi sembra che sia solo delle congregazioni di provincia come quelle delle mie parti, o tipiche della cultura italica.
Mi sembra che tale sistema di gestione di lavare i panni sporchi tra le mura congregazionali, sia un metodo trasversale in tutto il mondo.
Uno, perchè ci si è sempre posti in contrapposizione tra noi TDG e quelli del mondo, che fa si, che una tale spocchia, quando va bene fa ergere il TDG di turno a giudice morale delle persone che lo circondano, ma quando va male.... he, bella non è.
E secondariamente, perchè alla fine, la congregazione, anche se sta in una grande metropoli, è in realtà una piccola comunità, e come tale, è afflitta dal fenomeno del provincialismo, del salvare le apparenze, del vivere e conoscere vizi e virtù di tutti, di lavare i panni sporchi in famiglia.
Scusate se sono andato un pò OT con la mia solita sociologia spicciola, ma penso che per conoscere come vengono vissuti certi problemi dai TDG all'interno della loro religione, o di come vengono gestiti dagli anziani o da chi prende la direttiva, bisogna anche capire un minimo di background sociale che forma la realtà delle congregazioni dei TDG.