Che i Testimoni di Geova siano profondamente vincolati ad un Corpo Direttivo che, in maniera invasiva, detta legge e ficca il naso nelle scelte private in campo medico dei singoli, non è una prassi che si limita al solo uso del sangue o, come avveniva negli anni '30 e '50, con le vaccinazioni (oggi in senso inverso: il Corpo Direttivo da una parte lascia al Testimone la "libertà di coscienza", ma dall'altra fa intendere che egli deve vaccinarsi, non prima di aver dato l'ok dopo essersi accertati dell'assenza di tracce di sangue, altrimenti sarebbero stati no-vax!). Infatti, questo modo di vedere le cose lo dimostra un fatto accaduto in una congregazione italiana negli anni '80. Il corpo degli anziani di quella congregazione, pensando di essere autorizzati a farlo, stava per disassociare una dei loro, solo perché.... prendeva troppe pillole per il mal di testa! Con la lettera siglata SCD:SSE del 7 dicembre 1985, la Società scrisse al corpo degli anziani della congregazione di Salerno Sud, dicendo loro:
Abbiamo notato, su tale rapporto, che viene menzionata una sorella che ‘usa farmaci per il suo mal di testa’ e viene detto che verrà portata di fronte ad un comitato giudiziario nel caso che continuasse a farne uso. Crediamo che ciò non sia corretto. Come indicano le riviste Svegliatevi! del 22 ottobre 1965 alle pagine da 16 a 20 e La Torre di Guardia del 15 agosto 1978 alla pagina 32, l’uso di analgesici è una questione personale. Pertanto, in questo caso, sarà la sorella che dovrà valutare se frane uso o meno. Da parte vostra vorrete aiutare questa sorella affinché possa comprendere a quali rischi può andare incontro, a discapito della sua salute, se ne dovesse continuare a fare indebito uso.
Questo atteggiamento intromissorio degli anziani non può essere attribuito esclusivamente alla loro ristrettezza di vedute. Quegli uomini sapevano bene, infatti, che il Corpo Direttivo ha sempre voluto entrare nel merito delle cure mediche alle quali i Testimoni si sottopongono, molto spesso sanzionando con divieti le scelte in quel campo. Come quando con la lettera siglata SCB:SSA e datata 24 aprile 1975, la Società scrisse ad una "sorella" della congregazione di Grottaglie (TA), dicendole:
Rispondiamo alla tua lettera nella quale ci parli dell’uso di lozioni per i capelli contenenti placenta. La placenta è un annesso fetale comune a tutti i mammiferi. La sua principale funzione è quella di permettere il passaggio dal sangue materno a quello fetale di tutte le sostanze necessarie per il normale accrescimento del feto. Il sangue materno riempie le cavità della placenta denominati spazi intervillosi. Esso vi circola liberamente. Di conseguenza la placenta contiene sangue materno. Per questo motivo riteniamo che le lozioni per i capelli e qualsiasi altro prodotto contenente placenta umana o animale siano da evitarsi onde sia rispettata la legge sulla santità del sangue. La preparazione di prodotti contenenti placenta implica infatti l’improprio uso del sangue.
Era del tutto naturale che gli anziani di Salerno, si preoccupassero dei farmaci che assumeva una della loro congregazione, sapendo che la Società interveniva persino sulle lozioni per capelli!