Il lessico può servire al condizionamento?

Spazio dove discutere dei problemi relativi ai rapporti tra i TdG e il mondo che li circonda

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Gabriella Prosperi
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Il lessico può servire al condizionamento?

Messaggio da Gabriella Prosperi »

Non sono una psicologa, ma sin dai primi contatti con i Testimoni, mi ha colpito il particolare lessico usato.
Non parlo solo delle parole che tutti abbiamo imparato a conoscere ( adunanza, servizio, pioniere, amorevole benignità, ecc.), ma soprattutto dei significati che assumono certe espressioni e che si comprendono solo dopo una lunga frequentazione.
In ogni gruppo di persone legate sia da vincoli famigliari che di lavoro che di amicizia, si sviluppa un proprio lessico, ma questo credo nasca spontaneamente e credo sia frutto della "collaborazione" dei vari membri, ma quello che ho trovato, tra i Testimoni era, da una parte imposto al gruppo e, dall'altra, acquisito senza che alcuno pensasse che ogni parola potesse essere benissimo sostituita da altre con lo stesso significato, amzi, quando si voleva dare autorevolezza ad una affermazione, ho notato che si "pescava" a piene mani proprio nel lessico dell'organizzazione.
Da qui il dubbio che anche questa particolare forma di linguaggio sia un metodo per condizionare la mente.
Gabriella
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Ely
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Messaggio da Ely »

"Il culto distruttivo ha un suo "proprio" linguaggio, che contempla parole ed espressioni tipiche. Poichè il linguaggio fornisce i simboli che usiamo per pensare, controllare determinate parole significa anche controllare i pensieri. Molti gruppi infatti condensano situazioni complesse, danno loro un'etichetta e le trasformano in clichè di gruppo. Questa etichetta, che altro non è che l'espressione verbale del gego interno, governa il modo di pensare di ogni singolo individuo, quale che sia il contesto in cui si trova."

Tratto da "Mentalmente liberi" di S.Hassan, pag.97

Quindi sì, anche secondo Hassan l'uso di un "gergo interno" è determinante per controllare il pensiero.


Ciao, Ely
Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo ..., di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, ... quasi che il giorno del Signore sia imminente. (II Tess. 2,1-2)

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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Ely ha scritto:"Il culto distruttivo ha un suo "proprio" linguaggio, che contempla parole ed espressioni tipiche. Poichè il linguaggio fornisce i simboli che usiamo per pensare, controllare determinate parole significa anche controllare i pensieri. Molti gruppi infatti condensano situazioni complesse, danno loro un'etichetta e le trasformano in clichè di gruppo. Questa etichetta, che altro non è che l'espressione verbale del gego interno, governa il modo di pensare di ogni singolo individuo, quale che sia il contesto in cui si trova."

Tratto da "Mentalmente liberi" di S.Hassan, pag.97

Quindi sì, anche secondo Hassan l'uso di un "gergo interno" è determinante per controllare il pensiero.


Ciao, Ely
Grazie Ely, non ho ancora letto il libro, lo farò al più presto.
Mi spiace però d'aver trovato conferma di ciò che temevo.
E' incredibile da quante "informazioni" possiamo essere condizionati e che se non si ha una adeguata preparazione o una "sana" diffidenza, come sia facile cadervi.
Gabriella
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kitty
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Messaggio da kitty »

Sai Ely che è proprio vero, mi ricordo quando la mia collega mi chiedeva se andavo alla "riunione",
io la correggevo un po' stizzita dicendole" Adunanza, si chiama adunanza!"
Ero proprio infastidita, e lei poverina era mortificata...
:triste:
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ladyfeline
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Messaggio da ladyfeline »

hai ragione anche io sono stata molto colpita dal linguaggio tipo l' uso della parola svago, "la persona segreta del cuore", fratello sorella :lingua: , l'uso ossessivo della parola felice e benedizioni nelle pubblicazioni varie, poi magari sono io fissata con il lessico da quando ho cominciato ad approfondire l' italiano ma parlano in un modo rigido, quasi citando, usando certe frasi che mi suonavano strane tipo (pensa come..., non pensi che...con chiave quasi retorica) anche in una conversazione semplice.
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Una Simpatizzante
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Messaggio da Una Simpatizzante »

uno dei termini che mi colpirono e mi colpiscono tutt'ora anche quando sento parlare ex tdg è senz'altro la parola VERITA'.

Quando non conoscevamo la verità.......
La verità vi renderà liberi........ECC..
o successivamente..
quando ero nella verità.

Come dicevo, molti continuano ad usare il termine inapropriato di verità, anche se si sa che quella non lo era affatto.
La WTS condiziona la vita degli adepti con questo termine poichè inconsciamente dalla parte opposta delle barricate dovresti usare il termine FALSITà. :ciao:
Un uccellino sogna di volare. Sbatte le ali, ma ha paura di sollevarsi in aria. Un giorno, un uccello gli chiede: "perché non provi? Hai le ali per farlo!" Questi risponde: "ho le ali, è vero, ma ho anche molta paura." "Avere gli strumenti giusti per realizzare un sogno alla nostra portata non basta se non si ha anche il coraggio di realizzarlo."
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Ho letto qualcosa sulla PNL, programmazione neuro linguistica. mi pare che qualcosa in comune con questa pseudoscienza (così viene definita), le tecniche della ccTdG l'abbiano.
Anche se il lessico e i metodi comportamentali propri del movimento, sono antecedenti rispetto alla divulgazione della PNL
Chi ne sa di più?
Gabriella
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Gabriele Traggiai
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Messaggio da Gabriele Traggiai »

Come ha già ben detto Ely, i "culti distruttivi" hanno un proprio linguaggio per creare nella mente dell'aderente il concetto "di esclusività". Questa caratteristica è comune a molte sette che hanno lo stesso stampo dei testimoni di Geova. E io che credevo che solo i testimoni di Geova.........

Una mera illusione.

Ciao
Gabry
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bigotta
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Messaggio da bigotta »

Non a caso alcune parti della scuola di ministero teocratico ribadivano di non usare termini poco comprensibili cioè tecnici ,con le persone che iniziavano a studiare o alle prime visite ulteriori,ma mettevano in risalto di essere chiari spiegando il significato del vocabolo utilizzato.

Questo mi fa prorio pensare che sono ben coscienti dell'esistenza di un linguaggio condizionato. :cer:
La legge, ai nemici si applica , agli amici si interpreta.
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vesperis
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Quando il lessico fa la differenza

Messaggio da vesperis »

L'utilizzo di nuove parole o dare un diverso significato a un lemma di utilizzo corrente è tipico di ambienti e comunità specifiche.
Ogni settore ad es. quello dell'economia o medico etc. tende a trasferire o modificare il concetto del linguaggio.
Altrettanto chi entra in queste comunità si appropria immediatamente del nuovo lessico perchè così facendo dimostra già di farne parte, dall'altra definisce la propria diversità o superiorità verso gli altri che non ne fanno parte.
Questo processo è ben descritto nel libro di Orwell "1984" che caldamente ne consiglio la lettura a tutti.
E' vero che il lessico serve al condizionamento ma anche il contrario che il condizionamento può servire all'appropriazione del nuovo lessico senza il quale ci si troverebbe spiazzati o emarginati quindi rifiutati nella nuova comunità.
I conservi TdG stessi nella loro opera di campo marcano volutamente questo nuovo atteggiamento verbale per sottolineare la estraneità dal "mondo".
Se vogliamo le prime due cose che saltano agli occhi in una persona a noi estranea sono l'abbigliamento e il linguaggio.
Tutte e due questi elementi sono distintivi.
Il nuovo lessico fa parte di quello "stravolgimento" che avviene quando si entra in una nuova fede, filosofia, moda, ambiente di lavoro, studio etc etc.
C'è chi non lo ostenta in maniera palese , c'è chi ne fa motivo di forte distinzione e differenza come tra i TdG.
Molti di voi ex TdG ve ne sarete accorti quando avete abbandonato la Congregazione.
Oltre allo sforzo di recuperare il rispetto per Voi e la Vostra libertà c'è stato anche lo sforzo di riordinare il significato e il valore delle parole che avevate abbandonato
Italia

Messaggio da Italia »

Una Simpatizzante ha scritto:uno dei termini che mi colpirono e mi colpiscono tutt'ora anche quando sento parlare ex tdg è senz'altro la parola VERITA'.

Quando non conoscevamo la verità.......
La verità vi renderà liberi........ECC..
o successivamente..
quando ero nella verità.

Come dicevo, molti continuano ad usare il termine inapropriato di verità, anche se si sa che quella non lo era affatto.
La WTS condiziona la vita degli adepti con questo termine poichè inconsciamente dalla parte opposta delle barricate dovresti usare il termine FALSITà. :ciao:
a me ha sempre colpito l'espressione "quelli del mondo" per indicare i non TDG,perche' i TDG dove abitano,sulla luna forse? :felice:
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Grazie vesperis.
in alcune forme di linguaggio, tuttavia, mi pare di leggere qualcosa di più che una distinzione o un'appartenenza.
Ti faccio un esempio:
la frase "immeritata benignità" usata nel lessico dei Testimoni, può benissimo essere sostituita dalla parola "grazia", il significato non cambia, in quanto è qualcosa che si ottiene pur non essendone pienamente all'altezza.
E però, quel "immeritata" mi fa sentire in colpa proprio ottendendo ciò che mi si concede.
Non so se sono stata chiara.
Gabriella
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vesperis
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Messaggio da vesperis »

Gabriella Prosperi ha scritto:Grazie vesperis.
in alcune forme di linguaggio, tuttavia, mi pare di leggere qualcosa di più che una distinzione o un'appartenenza.
Ti faccio un esempio:
la frase "immeritata benignità" usata nel lessico dei Testimoni, può benissimo essere sostituita dalla parola "grazia", il significato non cambia, in quanto è qualcosa che si ottiene pur non essendone pienamente all'altezza.
E però, quel "immeritata" mi fa sentire in colpa proprio ottendendo ciò che mi si concede.
Non so se sono stata chiara.
Gabriella

Dici bene Gabriella. ti quoto in pieno.
Vediamo per esempio la parola benignità. Opposto di Malignità.
Parole ormai desuete nel lessico normale e letterario.
Il TdG l'hanno riscoperta nel suo significato di bene e di grazia ma la Grazia nel significato della teologia Cattolica ha ben altro intendimento. Per es. : I sacramenti sono beni inestinguibile della Grazia istituiti da Gesù Cristo per santificarci.
Così recita la dottrina Cristiana nel Catechismo di S. Pio V che ai miei tempi si studiava.
Quindi per differenziarsi da questo lemma se ne riscopre un altro ancora più vecchio.
Lo si rivaluta e gli si dà una veste nobile e distinta.
La stessa cosa accade con tutte le parole provenienti dal lemma'"edificio".
Edificante, edificato,questo pensiero o azione è edificante o meno.
Oppure con parole il cui significato è preso direttamente dalla Bibbia come inciampo, pietra d'inciampo, inciampare.
traslato con il significato di cattivo esempio.
Un altro è proprio apostata, apostasia, apostatare.
Provate a chiedere ai vostri amici cosa voglia dire apostatare o esprimere un convincimento apostatata.
Se non sei dentro alla Congregazione o ex della congregazione non riesci a cogliere l'essenza del significato e le sue conseguenze .

Di esempi ce ne sono a migliaia.
Ma questo aspetto secondo me non è prerogativa del mondo dei TdG ma di tutti gli ambienti.
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Messaggio da polymetis »

Immeritata benignità... Che italiano orrribile.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Messaggio da Gabriele Traggiai »

polymetis ha scritto:Immeritata benignità... Che italiano orrribile.
Orribile ma serve a far sentire i testimoni di Geova perennemente in colpa e in debito verso Dio che nel linguaggio proprio del CD equivale ad essere debitori della WTS.

Gabry
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ladyfeline
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Messaggio da ladyfeline »

vesperis ha scritto:L'utilizzo di nuove parole o dare un diverso significato a un lemma di utilizzo corrente è tipico di ambienti e comunità specifiche.
Ogni settore ad es. quello dell'economia o medico etc. tende a trasferire o modificare il concetto del linguaggio.
Altrettanto chi entra in queste comunità si appropria immediatamente del nuovo lessico perchè così facendo dimostra già di farne parte, dall'altra definisce la propria diversità o superiorità verso gli altri che non ne fanno parte.
Questo processo è ben descritto nel libro di Orwell "1984" che caldamente ne consiglio la lettura a tutti.
E' vero che il lessico serve al condizionamento ma anche il contrario che il condizionamento può servire all'appropriazione del nuovo lessico senza il quale ci si troverebbe spiazzati o emarginati quindi rifiutati nella nuova comunità.
I conservi TdG stessi nella loro opera di campo marcano volutamente questo nuovo atteggiamento verbale per sottolineare la estraneità dal "mondo".
Se vogliamo le prime due cose che saltano agli occhi in una persona a noi estranea sono l'abbigliamento e il linguaggio.
Tutte e due questi elementi sono distintivi.
Il nuovo lessico fa parte di quello "stravolgimento" che avviene quando si entra in una nuova fede, filosofia, moda, ambiente di lavoro, studio etc etc.
C'è chi non lo ostenta in maniera palese , c'è chi ne fa motivo di forte distinzione e differenza come tra i TdG.
Molti di voi ex TdG ve ne sarete accorti quando avete abbandonato la Congregazione.
Oltre allo sforzo di recuperare il rispetto per Voi e la Vostra libertà c'è stato anche lo sforzo di riordinare il significato e il valore delle parole che avevate abbandonato
:bravo: essatamente e una cosa naturale appropiarsi del linguaggio del gruppo, si nota di più negli adolescenti che sono più malleabili, ma vale per tutti.
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