La WTS, nella sua prefazione alla "Traduzione del Nuovo Mondo" dice di aver consultato varie traduzioni in ebraico del "Nuovo Testamento" per avere indicazioni sui luoghi dove "ripristinare" il Nome "Geova". Tali traduzioni in ebraico sono identificate con la lettera J seguita da un numero.La Società si dimostra poi incoerente nell'applicare la regola di citare traduzioni ebraiche. Quando, infatti, queste traduzioni sono in contrasto con la sua "teologia", le note in calce rimangono stranamente mute. Per esempio, in Ebrei 1:10-12 si legge nella TNM (il grassetto è aggiunto):
10 E: "Tu in principio, Signore, ponesti le fondamenta della terra e i cieli sono [le] opere delle tue mani. 11 Essi periranno, ma tu rimarrai continuamente; e tutti invecchieranno come un abito, 12 e tu li avvolgerai come un mantello, come un abito; e saranno mutati, ma tu sei lo stesso e i tuoi anni non finiranno mai".
Perché non vi è alcuna nota in calce che rimanda alle traduzioni ebraiche di questo passo? Non vi è alcun dubbio che qui si stia parlando di JHWH, il Creatore del mondo. Il silenzio della nota e la mancanza del "ripristino" del nome Geova in questo versetto dipende semplicemente dal fatto che qui lo scrittore ispirato si sta riferendo al Figlio di Dio: sarebbe molto contrastante con le dottrine dei TdG chiamare il Figlio di Dio Geova...
Fra queste traduzioni in ebraico vi è la versione J8:
«*** Rbi8 p. 10 Introduzione ***
J8 Scritture Greche Cristiane, ebr., di William Robertson, Londra, 1661».
Questa è la riproduzione del passo di Ebrei 1:10 come viene reso in questa versione ebraica:
Qui ci si riferisce al Signore Gesù con il tetragramma YHWH.
Ma la TNM si è ben guardata dal "ripristinare" il nome "Geova" in questo passo...
Achille