polymetis ha scritto:Potrei ,nella mia ignoranza,produrre una documentazione tale da condurre decine di conferenze,a similitudine del Dott. Aveta ,sulle contraddizioni della chiesa di Roma.
Ti sfugge una piccola differenza. Il magistero cattolico ha vari livelli, e nessuno è obbligato a prendere per vero tutto il magistero ordinario del pontefice, che è infallibile solo quando definisca dogmi di fede ex cathedra, o quando ribadisca dottrina già dogmaticamente sancite altrove. Vale a dire che la Chiesa non s'è mai contraddetta riguardo ai suoi dogmi, e, quanto a ciò che è traseunte, oggi come ieri, il credere o meno a queste dottrine non pregiudica l'appartenenza alla CHiesa. Non ti danno dell'eretico né ti scomunicano se usi il preservativo, o lo difendi, tanto per intenderci.
Al contrario tra i TdG nulla è chiamato col nome di dogma, ma tutto lo è. I TdG sono tenuti a prestare obbedienza, pena la disassociazione, ai più minuti insegnamenti dello schiavo, anche su una singola profezia biblica. O meglio, possono non essere d'accordo, purché si tengano il loro dissenso per sé e non ne facciano menzione ad altri.
Ad maiora[/quote][/quote]
1.Il mio intervento critico alla conferenza del Dott. Aveta, era limitato al primo documento discusso,cioè quello indirizzato al Terzo Raich. Ho trovato inappropriato l’uso strumentale di tale documento ,poiché non contestualizzato nel momento storico. E’ chiaro come il sole che la lettera in discussione rappresentava un tentativo disperato ,peraltro non riuscito, di salvare la comunità geovista dalle persecuzioni naziste. Ripeto, ritengo alquanto inopportuno speculare ,oggi, su tragici compromessi perpetuati 70 anni fa. La confutazione ai Tdg dovrebbe interessare argomenti di altra natura ( e non sono pochi)
2. Per quanto concerne le contraddizioni della chiesa riguardo al dogma dell’infallibilità è necessario un notevole atto di fede ( di cui personalmente non sono stato capace) per accettarlo. Peraltro i supporti storici non ci aiutano ,tra i tanti esempi ,mi viene in mente la dichiarazione di Papa Adriano V intorno al 1520 ( vado a memoria ,ma la sostanza è la seguente): 'Se per Chiesa romana si intende il suo capo o pontefice, è indiscutibile che egli possa errare anche su argomenti concernenti la fede. Inoltre per tornare a eventi più recenti con la lettera enciclica “Ut unum sint” nel Maggio del ’95,Papa Giovanni Paolo II espresse chiaramente la volontà di una intera revisione dell’interpretazione del dogma.
Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini ...
Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!" (Marco 7:7,8)