Capernaum o Cafarnao?

La Bibbia dei Testimoni di Geova è davvero una traduzione fedele ed accurata delle Sacre Scritture?

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Ray
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Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Quixote
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Mi ci ero già imbattuto, ma grazie lo stesso, Naaman. Solo che qui si parla di traduzione. Piuttosto ho un dubbio, che non so se risolvibile. Né dal latino, né dal greco riesco con sicurezza a risalire al corretto accento italiano, anche se devo accettare e sottoscrivere l’uso comune, cioè Cafàrnao. In base all’ebraico, o all’aramaico (vedi come sono ignorante) si può risalirvi? Grazie e un caro saluto.

P.S. Splendido video Ray, solo che il mio olandese è un po’ arrugginito. Comunque qualcosa ho capito (dorp è villaggio che dovrebbe corrispondere a Kfar). :ok:
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
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Malcico71
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piccola esperienza personale ...

Messaggio da Malcico71 »

Quixote ha scritto:In un thread attuale mi sono imbattuto per caso, su questa “perla” traduttiva della TNM. Confesso che ero tentato a immetterla nella sezione Umorismo, ma poi mi sono chiesto se il mio compatimento fosse immotivato e necessitasse invece, di un approfondimento. Inoltre mi sono anche domandato se vi siano altri casi, altri termini, altri toponimi, che seguano queste assurde “regole” di traduzione. Non si tratta, come si vedrà, di motivi dottrinali, ma di sola opportunità traduttiva. Che però va contro ogni regola del buon senso, oltre che a quelle del buon italiano, e a quelle di una facile comprensione del testo, che TNM/NWT rivendicano, salvo smentite ad ogni passo.

Cito dalla TNM, Giovanni 2:12, ma il termine è tradotto così anche altrove:

«Dopo ciò, egli e sua madre e i suoi fratelli e i suoi discepoli scesero a Capernaum, ma non vi restarono molti giorni»

Confesso che di fronte a quell’inqualificabile Capernaum, ho creduto, a tutta prima, a un errore del testo in rete, tanto che ho controllato sul libro, che ha in effetti, Capernaum, inaccettabile in italiano; che poi è reso anche altrove, allo stesso modo. Le domande sono molteplici:

1) È un inglesismo (Capernaum è corretto inglese), o è un omaggio a una lezione, considerata inferiore, del testo tràdito? (Καπερναούμ è lezione attestata, seppur assai dubbia, rispetto a Καφαρναούμ).
2) Come lo pronunciano i TdG italiani? Stando all’inglese si dovrebbe dire, più o meno "Kepèneiem”, inaccettabile in italiano. Ma inaccettabile è anche, per l’accento, l’adattamento "Capèrnaum”: se mai l’italiano leggerebbe "Capernàum”, che non sta né al greco (Kapernaùm = Καπερναούμ), né al latino (Cafàrnaum = Capharnaum), né — e ci mancherebbe anche questa! — all’inglese.
3) Come trattano i TdG gli altri nomi di luogo? perché allora modernizzano, che so? Gerusalemme? E d’ora in poi, io, italiano, che devo dire? London? C’è una logica in tutto questo?

Basta. La questione è troppo stupida e insulsa. Chiedo solo che qualcuno mi dica come lo pronunciano i TdG italiani, e con ciò chiudo il disturbo. Davvero, di fronte a queste insulsaggini, mi cascano le braccia.

Ricordo che parecchi anni fa quando ero lettore allo studio di libro, mi era sorto il dubbio in merito. Così ascoltai la lettura dalle cassette della WTS, ricordate che veniva consigliato di ascoltare questi nastri per poter capire come pronunciare bene le parole strane ?

Ebbene alla parola CAPERNAUM, nella cassetta veniva pronunciato con l'accento sulla U , cioè Capernaùm .

Quando allo studio di libro ho letto questa parola con l'accento della cassetta il conduttore di studio mi ha guardato in modo strano , come dire :boh: :boh: , che cosa stà dicendo ?

Al che io dissi che era come veniva pronunciata nella cassetta della Società , ma in realtà stonava di brutto , almeno per come eravamo abituati a pronunciarla di solito : Capernàum.


:conf: Malcico :conf:
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Ciao Malcico, la questione dell’accento, e anche quella del nome, di per sé sono irrilevanti e potrei sorriderei anch’io al TdG che dicesse che sto a cercare il pelo nell’uovo. Però alcune considerazioni di un certo peso, e che esulano dalle pure questioni linguistiche, vanno riepilogate.

La prima è che la Chiesa offre un magistero coerente, ove tutti i preti scrivono e pronunciano alla stessa maniera, ove tutti i fedeli e non fedeli hanno percepito da secoli queste grafia e pronuncia, e le adottano in modo uniforme. Viceversa i TdG non solo pronunciano in tre maniere diverse, ma, se è vero quanto avete scritto, sono le stesse direttive dell’organizzazione ad essere incoerenti. Infatti tu parli di cassette WTS con pronuncia Capernaùm, ma più sopra Ray citava Perspicacia, I, p. 423 con Capèrnaum. Il bello poi è che la maggior parte dei TdG, stando sempre alle vostre testimonianze, accenta Capernàum , cioè proprio quello che né le cassette né Perspicacia autorizzano. Su tutto ciò no comment se non quello già dato da Polymetis: «un'altra delle scene circensi di questa buffa religione...».

Quanto alla seconda e più seria: tu traduttore TdG sai che Capernaum è un guasto della tradizione, tu TdG sai che il termine giusto è gr. Καφαρναούμ, lat. Capharnaum, e quindi it. ‘Cafàrnao’, che oltretutto c’è, esiste da secoli, e da secoli è scritto e pronunciato così dalla presso che totalità degli Italiani. Oddio, do per scontato che tu lo sappia, perché in caso contrario saresti un ciabattino e non un traduttore di testi sacri. E, sapendolo, scrivi «Capernaum»??? Davvero bell’esempio di fedeltà alle Scritture, quella fedeltà di cui tanto ti fai vanto! Ha detto bene sopra Siegil, è un po’ come la storia del nome Geova… Ma hai ragione, caro traduttore, non sembra problema di dottrina; però la dottrina si basa sulle parole e se tu manipoli le parole, e vanti come verità di Dio le tue falsità filologiche, la tua dottrina diventa aria fritta, perché manipolando le parole, manipoli anche le idee che sottendono. No, caro TdG, la tua tradizione protestante non c’entra un fico secco. La tradizione protestante è sbagliata, punto. Caro TdG, avevi l’occasione di rettificare un errore già noto a tutti i filologi dell’Ottocento. Ma ancora una volta, hai voluto privilegiare la tua mentalità preilluministica.

E con ciò, salvo omissioni, per quanto mi riguarda la questione è chiusa, ma prima due distinguo:

1) Ho criticato la TNM, non la NWT; Nella NWT Capernaum è lecito in quanto giustificato dall’uso dei parlanti anglosassoni nella loro presso che totalità.
2) Se la mia metafora del ciabattino fosse considerata volgare dai TdG; dico loro che non è né casuale, né ingiuriosa; essa riprende esplicitamente un mito (o aneddoto) greco, ed è quindi non un paragone offensivo, ma una sorta di parabola. Se poi ignorassero il mito, si documentino. Non ho detto ‘ciabattino’ per caso. Avessi scritto facchino, spazzino, contadino ecc. allora sì che l’intenzione sarebbe stata ingiuriosa. Ciao a tutti.
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Naaman
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Messaggio da Naaman »

Quixote ha scritto:Mi ci ero già imbattuto, ma grazie lo stesso, Naaman. Solo che qui si parla di traduzione.
Certo che si parla di traduzione. Ma nel "ventaglio" delle scelte traduttive è contemplata anche la scelta di lasciare intradotti (ma con traslitterazione fonetica) i nomi di persona e di luogo. E' una convenzione. Se leggi libri e giornali dei primi del novecento ti capiterà di leggere dello sbarco di emigranti italiani a "Nuova York"......oggi leggi tranquillamente riferimenti a New York. Stranamente però se si parla di London leggerai qualcosa su Londra. Io opterei dunque per la resa fonetica ebraica del "villaggio di Nahum"!
Quixote ha scritto:Piuttosto ho un dubbio, che non so se risolvibile. Né dal latino, né dal greco riesco con sicurezza a risalire al corretto accento italiano, anche se devo accettare e sottoscrivere l’uso comune, cioè Cafàrnao. In base all’ebraico, o all’aramaico (vedi come sono ignorante) si può risalirvi?
No...perchè secondo me non ha alcun senso l'operazione che tu proponi.
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Quixote
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D’accordo su tutto Naaman, soprattutto sulla poca legittimità della mia richiesta. Ma incompetente come sono di lingue semitiche, anche se immaginavo la risposta, ho postulato lo stesso la domanda, essendo il primo a considerarla ingenua. Quanto alla traduzione, dipende dal grado di scientificità della stessa. TNM e NWT non sono traduzioni scientifiche stricto sensu, ma pretendono, in inglese “fanno finta”, di esserlo, that is the question. Per il resto non ho intenzione di annoiare nessuno con lunghe o brevi (di cui già allora si era perso, o si stava perdendo, il valore oppositivo) su un presunto dittongo (-naum da Nahum?) poi complicati dal fatto che ci troviamo di fronte a una parola composta. Per me il problema originario dell’accento è irrisolvibile. Ma tutto ciò è discorso che mi piacerebbe fare con te in pizzeria, alternando con discorsi di donne, ecc. Qui annoieremmo e basta. Con tanta stima.

Angelo
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Amalia
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Quixote ha scritto:D’accordo su tutto Naaman, soprattutto sulla poca legittimità della mia richiesta. Ma incompetente come sono di lingue semitiche, anche se immaginavo la risposta, ho postulato lo stesso la domanda, essendo il primo a considerarla ingenua. Quanto alla traduzione, dipende dal grado di scientificità della stessa. TNM e NWT non sono traduzioni scientifiche stricto sensu, ma pretendono, in inglese “fanno finta”, di esserlo, that is the question. Per il resto non ho intenzione di annoiare nessuno con lunghe o brevi (di cui già allora si era perso, o si stava perdendo, il valore oppositivo) su un presunto dittongo (-naum da Nahum?) poi complicati dal fatto che ci troviamo di fronte a una parola composta. Per me il problema originario dell’accento è irrisolvibile. Ma tutto ciò è discorso che mi piacerebbe fare con te in pizzeria, alternando con discorsi di donne, ecc. Qui annoieremmo e basta. Con tanta stima.

Angelo
Se vi trovate in pizzeria o altrove a disquisire di questi argomenti ed affini invitatemi perchè vado in solluchero quando si parla di questi dettagli, deliziosamente futili per i più, ma affascinanti per alcuni che si dilettano di filologia e linguistica... :ok: :strettamano: :appl:

Con tanta stima per entrambi...non mi annoiate mai!
"Chi porta il paraocchi si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza."
Stanisław Jerzy Lec
"Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere." Voltaire
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Quixote ha scritto:D’accordo su tutto Naaman, soprattutto sulla poca legittimità della mia richiesta. Ma incompetente come sono di lingue semitiche, anche se immaginavo la risposta, ho postulato lo stesso la domanda, essendo il primo a considerarla ingenua. Quanto alla traduzione, dipende dal grado di scientificità della stessa. TNM e NWT non sono traduzioni scientifiche stricto sensu, ma pretendono, in inglese “fanno finta”, di esserlo, that is the question. Per il resto non ho intenzione di annoiare nessuno con lunghe o brevi (di cui già allora si era perso, o si stava perdendo, il valore oppositivo) su un presunto dittongo (-naum da Nahum?) poi complicati dal fatto che ci troviamo di fronte a una parola composta. Per me il problema originario dell’accento è irrisolvibile. Ma tutto ciò è discorso che mi piacerebbe fare con te in pizzeria, alternando con discorsi di donne, ecc. Qui annoieremmo e basta. Con tanta stima.

Angelo
Caro Angelo sarebbe un vero piacere trascorrere una serata in pizzeria...se passi dalle mie parti magari si potrebbe anche organizzare...
Cari saluti...
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Naaman ha scritto:
Caro Angelo sarebbe un vero piacere trascorrere una serata in pizzeria...se passi dalle mie parti magari si potrebbe anche organizzare...
Cari saluti...
Caro Naaman, ma anche caro Ray, visti i miei interessi leopardiani (intendi soprattutto Biblioteca Nazionale napoletana con la sua montagna di autografi) non è escluso. Nel caso, sarebbe scortesia non informarvi. Eppoi ho un amore viscerale per Napoli (e per le Napoletane…).
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Naaman
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Quixote ha scritto:
Naaman ha scritto:
Caro Angelo sarebbe un vero piacere trascorrere una serata in pizzeria...se passi dalle mie parti magari si potrebbe anche organizzare...
Cari saluti...
Caro Naaman, ma anche caro Ray, visti i miei interessi leopardiani (intendi soprattutto Biblioteca Nazionale napoletana con la sua montagna di autografi) non è escluso. Nel caso, sarebbe scortesia non informarvi. Eppoi ho un amore viscerale per Napoli (e per le Napoletane…).
Molto bene Angelo! Tienici informati allora. Ti aspettiamo.
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Quixote ha scritto:
Amalia ha scritto:Non è un toponimo come quello di cui state parlando ma mi sorge un'altra domanda...perchè anzichè Abramo traducono Abraamo? In italiano non si usa solitamente questa seconda versione del nome...o sbaglio?
Toponimo o antroponimo non fa differenza, domandavo come la TNM traducesse i nomi propri in generale. Nel caso di Abraamo la Vulgata ha Abraham, il greco 'Αβραάμ. Ma Abraamo è inaccettabile in italiano, perché, essendo fuori del suo sistema linguistico, è impronunciabile, in quanto o separi in due parole (abra-amo) o pronunci comunque, sia pur scritto con una a o con due, abramo, perché fonologicamente l’italiano non distingue vocali brevi e vocali lunghe come invece fa l’inglese (ragion per cui in inglese Abraham è non solo giustificato, ma obbligato). Comunque, andando avanti con questa “logica”, la TNM dovrebbe scrivere Ierusalem o chissà quale altra barbarie.

Tornando a Capernaum non mi meravigliano Diodati e Riveduta, perché Καπερναούμ è la lezione del Textus Receptus, sostituita con Καφαρναούμ da Wescott-Hort e Nestle-Aland. Mi sembra una scelta infelice e ascientifica quella di rifarsi a una lezione superata ma penso che ciò sia dovuto anche a una duplice influenza dell’inglese: una linguistica, e una economica, ovvero ci vedo dietro la WTS e il CD, che se ne fregano bene del sistema linguistico italiano, ma mirano a uniformizzare il più possibile. In alternativa c’è la solita insipienza dei traduttori nostrani.

In ogni caso l’italiano non segue tanto le edizioni critiche ma le sue regole, che nella fattispecie sono il buon senso e il latino; il buon senso (ovvero la pronuncia comune della quasi totalità dei parlanti una data lingua) dice Cafarnao, il latino e la Vulgata anche (evidentemente Girolamo leggeva da ottimi manoscritti). Se mai il problema nasce quando le due cose sono in disaccordo (molto spesso l’accento nei nomi di origine greca, es. il pop. Edìpo, ma dotto e etim. Èdipo), altrimenti il risultato è scontato, come è scontato che i TdG ragionino spesso a rovescio; per cui, se hai un dubbio su un problema biblico, guarda come lo risolvono loro: ecco, quella è la soluzione sbagliata…


P.S. nel caso di Abramo vs Abraamo quello che conta è l’usus dei parlanti (che, lo si voglia o non lo si voglia, prevale quasi sempre sul latino, altrimenti dovremmo dire Cleòpatra) o meglio degli scriventi, assodato che la pronuncia è la medesima. In ciò v’è un netta tendenza a favore del primo; provare su Google libri:

XIX sec.: Abramo 6.000 Abraamo 82
XX sec.: Abramo 10.500 Abraamo 152
XXI sec.: Abramo 11.400 Abraamo 30

Da notare poi che le occorrenze recenti di Abraamo, sempre meno, sono per lo più citazione o dal latino o da scrittori non moderni. Quindi la TNM, è al solito in netta controtendenza, ennesimo indice della sua posizione reazionaria.
Espongo al pubblico ludibrio quel saccentuzzo presuntuoso di Angelo Fregnani, alias Alonso Chisciano, alias Chisciotte, che se ne viene qui a sproloquiare su ‘Abramo’ vs ‘Abraamo’ manifestando al mondo la sua macroscopica ignoranza di Genesi 17, 5 nec ultra vocabitur nomen tuum Abram, sed Abraham erit nomen tuum, quia patrem multarum gentium constitui te:

asine in cathedra, toto caelo errasti!

ad minora…

P.S. — Che la C.E.I. online traduca Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò non mi pare giustifichi il cavaliere dalla trista figura (pliis, evitare commenti su ‘figura’), né mi sembra filologicamente corretto: probabilmente la scelta migliore è ‘Abrahamo’, sul modello etimologico latino e, per quel poco che ne so, l’ebraico; contrariamente al greco, che a interno di parola con l’acca è messo quasi come l’italiano. Meno rispettoso del nostro idioma mi pare la coppia ‘Abram-Abraham’, come da altra versione online della C.E.I. L’«Abraamo» della TNM continua a non convincermi, ma a questo punto mi sento come il bue che dà del cornuto all’asino.
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