Approfitto della giornata di festa per buttare giù qualche pensiero in ordine sparso…
Ma di cosa ti stupisci Achille se in una pubblicazione degli anni ’80 dicevano che le traduzioni letterali erano il meglio, e adesso nel 2017 dicono il contrario? Non lo sai che la verità dei TdG ha la data di scadenza come la marmellata? Il tasso di cambiamento e di continue revisioni è impressionante, e non si tratta solo di pareri di linguistica, ma di pareri teologici su Dio, il quale, presumo, invece non è affatto cambiato negli ultimi 40 anni. Solo è mutato il parere che i vertici dei TdG hanno su di lui e i suoi piani.
I TdG, che non pensano, ormai non ci fanno più caso, e così rispondono a pappagallo delle non-risposte. Dire che gli esseri umani sarebbero imperfetti, e dunque l’Organizzazione è impossibilitata a fornire del cibo sicuro, che dunque deve essere continuamente aggiornato, non si vede come possa rispondere alla tremenda e distruttiva inquietudine che questo problema solleva. Se si chiede come sia mai possibile fidarsi di una dottrina che continua a modificarsi, e come si possa fare affidamento su chi continua a contraddirsi e a cambiare opinione, non si vede come possa essere una risposta a questo quesito il replicare che siamo solo uomini e dunque i cambiamenti sono inevitabili. Questa non è una risposta al problema di come si possa aver fiducia in qualcosa che cambia continuamente, al massimo è una spiegazione della causa di questo fenomeno di continuo cambiamento che rende obsolete le cose credute precedentemente. Ma spiegare le cause di una malattia non implica avere una cura, spiegare come nasca l’Alzheimer e che essa è ereditaria non rassicura i discendenti di chi ha contratto la malattia, anzi, dovrebbe terrorizzarli, perché significa che potrebbero essere pure loro passibili di ammalarsi. Io non affiderei mai la mia vita o la mia obbedienza ad una religione che cambia parere tanto rapidamente. Ed è pura menzogna sostenere che in tutte le religioni funzioni così. Il punto poi è che si richiede obbedienza per queste dottrine che però possono cambiare da un giorno all’altro, e ciò è tragico. C’è gente che per queste dottrina potrebbe perdere la vita: chi ci dice che domani il divieto del sangue non verrà dimenticato come il divieto dei trapianti che erano definiti “cannibalismo” nonché una pratica a cui “Geova non diede il permesso”? Inoltre, come si può pensare di arrivare ad ostracizzare una persona se dovesse rifiutare una dottrina e disassociarsi, se poi sappiamo che quella dottrina potrebbe cambiare l’anno prossimo? Non è forse una contraddizione pratica esigere obbedienza su dottrine di cui non si vuole garantire l’infallibilità?
Come già detto io non darei mai il mio assenso ad una religione che cambia dottrina, e infatti, nonostante si sia tentato di far passare l’idea che questo sia un problema di tutte le religioni, non è affatto un problema della mia. Il meccanismo cattolico è ben chiaro: le asserzioni cattoliche si dividono in due gruppi, ossia quelle che sono dogmatiche e nelle quali la Chiesa si impegna a dire che sono irriformabili e dunque certamente parola di Dio, e quelle che dogma non sono e sulle quali c’è libera discussione e dunque possono mutare. Quindi il cattolico sa quali sono le dottrine che non cambieranno mai, ed è su quelle, che sono il nucleo della fede, che può edificare la propria vita, perché sono proposizioni di fede definite da Concili Ecumenici o dal papa ex cathedra.
La differenza coi TdG è che su tutte le altre, proprio perché non sono coperte da dogma, c’è libera discussione. Quando il magistero prende posizione, lo fa senza scomuniche, se il teologo in questione ha messo in questione una dottrina non coperta da dogma. Dovete sapere che la Chiesa, in quanto corpo mistico di Cristo, è infallibile, ed è per questo che le dottrine proclamate dai Concili ecumenici, ossia dalla Chiesa tutta, sono coperte da infallibilità. Si può dunque dire che se una dottrina non è coperta da dogma, non è necessariamente una dottrina della Chiesa, perché se fosse della Chiesa sarebbe di Cristo, e magari dunque è solo la dottrina di questo o quel papa, ma non della Chiesa. E solo se quel papa la definisse dogmaticamente quella sua dottrina personale, parlando cioè come portavoce della Chiesa, avremmo la certezza che essa è indubitabilmente vera.
Ecco perché, esistendo una distinzione in casa cattolica tra dogmi che non possono cambiare e altre dottrine che invece sono suscettibili di revisione, io non mi sento affatto in balia dei flutti come dovrebbe sentirsi su TdG, il quale sostanzialmente ha in mano delle dottrine che probabilmente saranno considerate merda nel 2080 esattamente come lui considera merda le dottrine del 1960. Quello che non capisce è che se a lui non importa niente delle riviste di 40 anni fa, tuttavia ai TdG di 40 anni di quelle riviste importava, su di esse hanno riversato la loro vita. E come a lui non importa nulla delle riviste del 1960, a un tdG del 2080 non importerà nulla delle riviste del 2017. Ma il problema è che le riviste del 2017 sono quelle che lui sta leggendo ora! Voglio cioè dire che se le riviste del 1960 sono merda e contengono un mucchio di fesserie, allora le contenevano già nel 1960, dunque i TdG del 1960 credevano già allora ad un mucchio di fesserie. E dunque anche lui, a meno che non creda, per qualche strano privilegio, di essere diverso dai TdG del 1960, legge un mucchio di fesserie, e tali saranno considerate dai TdG del 2080 che si rifiuteranno di rendere conto ai futuri detrattori di quelle riviste imbarazzanti, che sono quelle che oggi lui legge. E il TdG del 2017 non ha nessun elemento per poter sperare di essere diverso da quello del 1960, perché la sua fallibile organizzazione è sempre la stessa. Se dunque Rutherford vedeva profetizzati i treni a vapore nella Bibbia, lui con tutta probabilità sta proclamando altre dottrine altrettanto strampalate. Ciò non vale per il cattolicesimo, come già detto: la nostra divisione tra ciò che è dogma e ciò che non lo è ci permette di poter rendere conto di quanto scritto nei dogmi dei Concili di Calcedonia e di Trento. Altro che riviste che scadono dopo 40 anni, qui non scadono dopo millenni. E quanto al resto, magari un’enciclica di Giovanni Paolo II, che non è una forma di magistero infallibile, e che può essere superata anche domani, la differenza coi TdG sta proprio nel fatto che quando quell’enciclica uscì nessuno veniva scomunicato se discuteva del contenuto, e, soprattutto, chi dissentiva da essa sapeva che c’erano invece delle altre cose fisse a cui poter credere, ossia i dogmi (privilegio che i TdG odierni non hanno).
Tra l’altro questo meccanismo dei TdG secondo cui tutto è rivedibile è autodistruttivo, perché, se tutto è rivedibile, non è forse anche rivedibile l’interpretazione sul versetto dello “Schiavo fedele e discreto”, e dunque è rivedibile l’interpretazione su chi debba dare cibo spirituale? Ma se essa è rivedibile, allora non siamo neppure certi che la fonte che abbiamo scelto per darci il cibo spirituale garantisca di essere davvero la fonte. Ma allora può essere che finora ci siamo abbeverati da una fonte sbagliata? Questa non è un’ipotesi peregrina: chi sia lo “Schiavo fedele e discreto” è qualcosa che è cambiato nel corso dei decenni (eppure di dovrebbe trattare dell’unica dottrine che dev’essere assolutamente chiara e immutabile, perché da essa dipendono tutte le altre dottrine). Se non sai qual è il canale di Dio, non puoi sapere da chi farti dare le dottrine, dunque un errore in questa dottrina, o il ritenerla modificabile, può far sì che tu ti sia finora abbeverato da uno schiavo sbagliato. Com’è noto, per ricapitolare alcuni (ma non tutti) fra i vari passaggi prima si credette che lo Schiavo fosse Russell stesso, poi si pensò che fossero tutti gli unti, poi il piccolo gruppo del CD. Ma se questa dottrina non è certa, e dunque è suscettibile di revisione, che cosa impedisce di pensare che domani si decida che lo Schiavo non è il CD ma, che so, l’insieme di tutti gli anziani e dei sorveglianti? Ma il problema è proprio questo: se lo schiavo attuale è passibile di non essere lo schivavo (come Russell che fu detronizzato dal ruolo), allora tutta la letteratura attuale potrebbe derivare dal canale sbagliato, visto che oggi non sono tutti gli anziani e sorveglianti che danno il cibo, ma il solo CD.
Questo è solo un esempio: quello che voglio dire è che la possibilità che tutto sia rivedibile, senza che ci siano dogmi, rende possibile sostenere che persino la dottrina che fonda i TdG, ossia che esista uno Schiavo fedele e discreto (e chi sia costui), sia rivedibile e potenzialmente falsa. Così com’è potenzialmente falsa la dottrina della stessa luce progressiva. Ecco perché mi chiedo come sia possibile ai tdG affidarsi ad una religione che pretende obbedienza pur cambiando parere dalla mattina alla sera, e poi osare dire che anche le altre religioni fanno similmente. Mi viene solo da dire: col cavolo! La mia Chiesa scriva chiaro e tondo che allorché definisce un dogma è assistita dallo Spirito Santo e dunque quello che dice è irriformabile.
I TdG anche su questo punto sono confusi, forse volutamente, perché non hanno mai spiegato chiaramente di che entità sarebbe l’aiuto che Dio dà al CD (e, la cosa comica è che, se lo spiegassero, pure questa spiegazione sarebbe passibile di essere rivista). I TdG scrivono chiaramente che il CD è assistito dallo Spirito Santo (v. sotto la citazione). Questa frase se usata in casa cattolica vuol dire che s’è proclamato un dogma. Come si fa infatti ad essere aiutati dallo Spirito Santo e poi sbagliare? È impossibile. Eppure i TdG definiscono i membri del CD aiutati dallo Spirito Santo nel trovare la verità, e, contemporaneamente, passibili di errore dottrinale. Si legga questa Torre di Guardia del 2010:
“Nei nostri giorni, quando arriva il momento di chiarire un punto di natura spirituale, lo spirito santo aiuta fratelli responsabili dello ‘schiavo fedele e discreto’ che prestano servizio alla sede mondiale a comprendere verità profonde che in precedenza non erano state comprese. (Matt. 24:45; 1 Cor. 2:13) Quindi l’intero Corpo Direttivo valuta se una data spiegazione deve essere modificata. (Atti 15:6) Le conclusioni a cui giunge vengono pubblicate a beneficio di tutti.” (La Torre di Guardia 15 Luglio 2010, pag.22-23, par.9,10)
Ma il punto è che è sempre il CD che aveva partorito la dottrina che ora viene modificata. Ma se lo Spirito li aiuta, come mai prima l’aiuto li portò ad una tesi, ed ora ad una tesi opposta? Forse si potrebbe dire che li guida solo in questa seconda occasione, e non li avevi guidati nella prima, dunque lo Spirito non si contraddice. Ma, visto che lo Spirito non si manifesta in modo palese facendo muovere il bicchierino, come facciamo a sapere che sia mai intervenuto? Se non erano assisiti dallo Spirito la prima volta, come possiamo sapere che lo siano questa seconda volta? Non è più logico dire che non sono affatto assistiti dallo Spirito Santo? Infatti, ci potrebbero spiegare i TdG come si fa a dichiararsi assistiti dallo Spirito Santo e al contempo passibili di errore? Non è una contraddizione? Perché insistono a dire che c’è una guida divina della loro organizzazione, se le dottrine continuano a cambiare?
Il cattolicesimo non muta le dottrine per le quali ha proclamato l’assistenza dello Spirito Santo.
Ma ribadiamo il punto: se le riviste del 1940 sono piene di falsità, e così tante da essere inguardabili, allora non c’è nessuna ragione per ritenere che debbano essere diverse le riviste del 2017, e che come tali saranno guardate dai TdG del 2080, visto che la fonte che le promana, è la medesima, e dunque, se era inaffidabile allora, lo è anche adesso.
Tutto ciò era partito dalla mia constatazione che la nuova TNM non cancella la vecchia, nel senso che non cancella le conclusioni che possiamo trarre sulla WTS osservando la vecchia traduzione. La conclusione è che se hanno partorito una versione poco seria decenni fa, potrebbero averne partorita una poca seria anche oggi. Tutto qui. Ciò non implica che questa nuova versione sia poco seria, ma solo che potrebbe esserlo, e che non è affatto vero che i discorsi sulla vecchia TNM debbano andare in pensione. Essi sono invece importanti e si deve continuare a farli perché, come ripeto, stabilire quali prerogative e quali errori abbia fatto la WTS nel 1980 ci dice automaticamente quali errori potrebbe fare oggi, visto che li ha già fatti, ed è sempre la stessa fonte, non cangiata in natura da allora.
E sappiamo quale fosse la natura della WTS: un’organizzazione in grado di dare una Bibbia da tradurre a persone che non ne avevano alcuna competenza, anzi, il cui più qualificato era F. Franz, che aveva studiato solo greco un paio d’anni: meno di chi abbia finito la quinta ginnasio dunque. Sappiamo tutto ciò, com’è noto, da R. Franz, suo nipote, e membro del Corpo Direttivo dei tdG. Ora è stato detto che la testimonianza di R. Franz non conta, per il solo fatto che è un ex. Che cosa orribile da sentire! Quanto fanatismo trasuda verso una persona che neppure conoscono, etichettata come bugiardo a priori, solo perché ha preferito non proseguire la strada insieme a loro! Ma per chiunque non condivida il pregiudizio dei TdG su chiunque se ne vada dal loro gruppo, e dunque immagina che possano esistere dei motivi seri e fondati per andarsene da qualunque religione (anche semplicemente perché ci ha annoiato, senza per questo divenire cani rabbiosi), e chiunque avendo buon senso sa pure che aspettarsi del rancore da un ex membro non equivale a poter dire che, oltre che maldisposto, sia anche un bugiardo, in sintesi, per chiunque non sia TdG e non condivida i loro pregiudizi, il loro stucchevole atteggiamento verso R. Franz lascia del tutto indifferenti. Quello che penso io, da esterno, è che me la rido di quanto possano dire TdG che non hanno neppure mai messo piede ai piani alti della WTS, e che mi chiedo con che faccia tosta un qualsiasi TdG italiano possa pensare di saperne più su chi ha tradotto la NWT di un ex membro del CD, che era pure nipote del presidente in persona. Ma come si fa a pensare che io possa giudicare di pari livello le informazioni che mi può dare su questo argomento un ex membro del CD e un ignoto TdG italiano qualsiasi del 2017? Anche perché R. Franz non era affatto un apostata arrabbiato: il suo libro è quanto di più pacato possa esistere. E, anche se fosse stato un ex arrabbiato, dire che una persona può essere maldisposta non implica che l’essere maldisposti implichi il diventare programmaticamente bugiardi. Sono due cose molto differenti il raccontare, con rancore, che una religione ci ha sempre trattato male, quando magari non è vero, e invece il mettersi a dire nomi e cognomi inventando delle calunnie. Insomma, per fare un esempio, è diverso il caso di una donna divorziata che, dopo la fine del matrimonio, si convinca che infondo suo marito non l’aveva mai veramente amata, e si convinca di averlo sempre pensato, e il caso invece di questa stessa donna che si inventi d’aver visto il marito rubare in banca. Questo non sarebbe semplice e comprensibile risentimento postumo, ma una menzogna deliberata. Inventarsi che suo zio era il principale traduttore di una Bibbia e darci pure la bella lista di tutti gli altri nomi è un tipo di bugia che non può dipendere da un’autosuggestione postuma, come quella di chi si convinca d’essere sempre stato trattato male da una setta, ma sarebbe una bugia premeditata. E ciò è intollerabile, che si permettano di dare della bugiarda ad una persona che s’è presa le responsabilità di quello che ha scritto firmando con nome e cognome e non è mai stata smentita. Lui la faccia ce l’ha messa, gli anonimi TdG internettiani che non hanno mai messo piede nel CD invece no. R. Franz ci dice che suo zio era il principale traduttore di quella Bibbia. Non posso minimamente valutare questa affermazione come una bugia senza avere prova alcuna del contrario, visto che avere dell’eventuale rancore non implica diventare dei bugiardi, e soprattutto non posso fare finta di non avere questa informazione se la persona in questione era esattamente in una posizione in cui non poteva non sapere chi fossero gli autori della NWT. Se non lo sanno i membri del CD chi altro lo dovrebbe sapere?
Inoltre l’atteggiamento dei TdG verso l’inessenzialità di traduttori antichisti qualificati per rendere il testo biblico s’è manifestato nell’agghiacciante articolo dell’ottobre 1997 sulle versioni nelle lingue diverse dall’inglese:
“Lo stile piuttosto letterale della Traduzione del Nuovo Mondo in inglese ne facilita la traduzione in altre lingue. Per velocizzare il lavoro e renderlo più accurato, le équipe di traduttori della Società si avvalgono attualmente di un sofisticato sistema computerizzato. Questo sistema aiuta i traduttori a compilare elenchi di termini vernacolari equivalenti per ciascuna parola principale. Inoltre permette loro di analizzare com'è stata resa in inglese ciascuna parola ebraica e greca della Bibbia.
Ci sono notevoli vantaggi a tradurre dall'inglese anziché direttamente dall'ebraico e dal greco. Oltre a ridurre i tempi di traduzione, rende possibile una maggiore uniformità in tutte le lingue. Perché? Perché è molto più facile tradurre con precisione da una lingua moderna all'altra che non tradurre da una lingua antica in varie lingue moderne. Dopo tutto nel caso delle lingue moderne i traduttori possono consultare persone di quella data madrelingua, ma non gente che si esprimeva in lingue parlate migliaia di anni fa.”
(Torre di Guardia del 15/10/1997)
Ma come si fa, dopo aver letto simili assurdità partorite a Brooklyn, a dubitare del fatto che queste persone non conoscessero nulla delle lingue originali, al punto di poter mandare in giro un articolo simile? E come si può dubitare che la TNM sia stata tradotta direttamente dall’inglese senza passare per il greco, quando in questo articolo demenziale ci si vanta su quanto fare questa belle trovata sarebbe vantaggioso? Ma come fa ad essere vantaggioso, mi chiedo? Ma sono folli? Devono rendere bene il testo inglese o quello greco? E cosa conta dunque di poter essere fedeli al testo inglese, se è quello greco da tradurre, e la fedeltà all’inglese rende due volte più distanti dai testi originali?
Possiamo essere certi che non esistano esperti biblisti TdG, né inglesi né dunque tanto meno degli italiani negli anni ’60, e dunque nessuno in grado di fare un lavoro simile, per la banalissima ragione che non esistono oggi e dunque a maggior ragione non esistevano allora. Mentre il mondo abbonda di biblisti cattolici e protestanti alle bibliografie di scienze bibliche internazionali sono ignoti autori TdG.
Posso presumere che tra i TdG, anche visto il modo in cui demonizzano l’università, il numero di laureati in lettere classiche sia basso, ma qui non si tratta neppure di essere laureati in lettere classiche, quello che sto chiedendo è dove siano i biblisti TdG. Per tradurre la Bibbia servono conoscenze che né io né alcuna persona con una formazione universitaria in greco classico possiede, perché gli studi sul greco del Nuovo Testamento (per non parlare di quelli sull’ebraico biblico) sono molto settoriali. I TdG non riescono a documentare di possedere dei laureati in lettere classiche che lavorino per il CD, figurarsi dei biblisti. Se ci fossero dei biblisti tdG dove hanno fatto carriera, dove sono i loro nomi nel mondo degli studiosi? Perché nessuno li conosce? Non esiste nessuno studioso di grosso calibro tra i TdG, perché se esistesse se ne avrebbe notizia anche in ambiti extra-WTS, grazie alle sue pubblicazioni. Eppure non risulta nessun biblista di proclamata fede TdG, nessuno che venga pubblicato sul Journal of Biblical Literature intendo.
Abbiamo poi una precisa prova del fatto che la TNM italiana è stata prodotta traducendo dall’inglese senza consultare i testi originali.
Com’è noto F. Franz aveva studiato greco solo due anni all’università ed era autodidatta in ebraico, dunque capitò, a lui o a qualcun altro della sua équipe di supporto, di scambiare due parole ebraiche scritte in maniera simile e di tradurre Lv 23,21: "And you must proclaim on this very day Jehovah's holy convention for yourselves.”, corretto qualche decennio dopo eliminando il nome Geova con un: "And you must make a proclamation on this very day; there will be a holy convention for yourselves.".
Lev. 23:21 ha יהיה ("ci sarà") che è simile a יהוה (Yhwh), da qui l’errore. Ebbene, quello che ci interessa non è tanto questa svista, ma il fatto che la si trovi paro paro nell’edizione italiana del 1967 che traduce: “E in questo stesso giorno dovete proclamare per voi stessi il santo congresso di Geova”. Questa è la prova provata che la commissione italiana non ha letto il testo ebraico, altrimenti si sarebbe accorta dell’errore. Non si può spiegare che si copino gli errori da una lingua all’altra in altro modo.
Inoltre non voglio affermare che se il CD demonizza gli studi universitari allora sia impossibile trovare laureati tra i TdG (mai detto questo).
Per prima cosa voglio spiegare perché affermo che il CD disprezzi gli studi universitari, e non solo li scoraggia. Li disprezza perché li descrive come un peso, qualcosa da evitare: in una recente immagine li ha paragonati a del ciarpame su una strada che sarebbe meglio sgomberare per arrivare a Dio.
Il fatto stesso che i TdG si affannino a produrre liste di studiosi TdG, non è forse la prova più lampante che sono così pochi da rendere possibile che se ne stili una lista? Una lista del genere non sarebbe possibile per gli studiosi ebrei. Inoltre, che senso hanno queste liste, visto che queste persone eccellono in ambiti secondo cui per la WTS è bene non eccellere? Si si vanta di ciò che è sconsigliato?
Ebbene, chiarito perché ritengo che li spregino, vogliono ora spiegare in che senso ritengo contraddittorio che la WTS vanti traduttori competenti, ma poi disprezzi gli studi accademici. Infatti, che senso ha vantarsi che i propri traduttori sarebbero qualificati, se quelle qualifiche avrebbero potuto ottenerle proprio ingombrandosi la strada del ciarpame che loro invece cercavano di estirpare? Non si può vantare la competenza di un traduttore e poi scoraggiare un altro che volesse raggiungere lo stesso livello, perché altrimenti si dovrebbe ammettere che queste qualifiche a qualcosa servono, visto che la WTS se ne è servita per tradurre.
Inoltre, non che sia una prova, ma forse è un indizio: se un’organizzazione disprezza la formazione accademica perché la ritiene superflua (perché, ingenuamente, si baloccano nell’idea che la parola di Dio sia chiara, e non serva per capirla essere dei cervelloni), ebbene, da un’organizzazione siffatta, che sottostima l’importanza dell’istruzione accademica, non sarebbe sensato aspettarsi che affidino delle traduzioni a persone non qualificate, proprio perché pensano che le qualifiche siano tempo perso o non così importanti? Lo pensano infatti perché, non capendo nulla di lingue bibliche o di traduzione (come s’è visto dall’articolo pubblicato sopra), possono pensare, ignorando quali siano le finezze richieste dal lavoro del traduttore, quale sia la preparazione necessaria per svolgere questa professione. Del resto i TdG, specie quelli internettiani, hanno questo vizio: pur non sapendo neppure l’alfabeto greco, si permettono di dire che il modo in cui traduce Gv 1,1 tutta la cristianità sarebbe ugualmente probabile, o equipollente, o altrettanto corretto, di quello scelto dalla TNM, perché in ambo i casi si tratterebbe di traduzioni sulla base di un gusto teologico. Sulla base di cosa lo affermino non è dato saperlo, visto che non conoscono il greco, né dunque potrebbero capire grammatiche o studiosi che discutano di questi passi. Noi, sul valore dei predicati nominali senza articolo precopulativi rimandiamo agli studi di P.Harner, Qualitative Anarthrous Predicate Nouns: Mark 15:39 and John 1:1, JBL, n.92, pp. 75-87, 1973. Non che nelle scienze umane vi sia la certezza matematica, ma esiste un’altra cosa, ossia lo
status quaestionis accademico su una problematica, prodotto dall’accumulo degli studi, che ha generato un consenso accademico più o meno ampio, e dunque probabilità molto diverse per l’eventuale correttezza delle opzioni in campo. Da questo punto di vista confuse miscellanee di pareri cronologicamente diastanti e generalmente non capiti, tipiche di personaggi come Felice Buon Spirito, mischellanee che tra l’altro non trasmettono la consapevolezza di che percentuale dell’intero quei pareri rappresentino, non sono di alcun aiuto per un’autentica valutazione di quali siano le probabilità dietro ciascuna opzopme traduttiva, né di quale sia lo status quaestionis più aggiornato. Che poi, tra l’altro, su questo passo è da sempre lo stesso: il voler definire il Logos Dio come il Padre, senza per questo essere il Padre. Tutta la poposa simmetria chiastica con cui è costruito il Prologo del Vangelo di Giovanni cade se esso avesse come messaggio il partorire quell topolino che I TdG pensano, ossia l’esistanza di un dio inferior accanto a Dio.
Venendo poi alla questione delle frasi della Genesi. Ribadisco che la resa della nuova TNM è erronea nello stile dell’italiano. Non si può cambiare l’accordo di un pronome complemento debole da una frase all’altra, e la punteggiatura non rende ciò possibile. Non si può dire “voglio del tè. Passamela”. Oppure “Ho preso una scopa. Guardalo!”. Le eccezioni proposte, che sono del tipo “è la stella della Scala. Voglio conoscerlo”, parlando ad es, di Roberto Bolle, dipendono dal fatto che il testo o gli interlocutori sanno di chi si sta parlando, e dunque il pronome non è concordato con un elemento del discorso ma con una persona fisica extra testuale. Ed è proprio questo che lascia perplessi nella traduzione dei TdG, e che ha causato un improvviso pugno nell’occhio al lettore, ossia il fatto che senza nessun avviso, dopo un termine femminile che indica in italiano una stirpe di qualcuno, si introduce un singolare maschile, senza che nulla nel testo ci prepare a dirci chi sia costui, e dunque, guardando la parola precedente che è l’unico antecedente, si nota la discordanza di genere, perché non si capisce proprio chi sia questo “lo”. Dire che ‘zera in ebraico si può riferire sia ad un singolo discendente sia a tanti discendenti è abbastanza irrilevante, perché qui si parla delle regole di concordanza dell’italiano, e dunque riferirsi ad un maschio mai nominato prima, che non si da donde sbuchi, crea un’improvvisa e subitanea discordanza grammaticale, perché la mente va all’ultimo sostantivo cui il pronome si riferisce.
Gen 4,25 riutilizza il termine zera’ per parlare di Seth, ma non può riferirsi al solo Seth, visto che si dice che lui è “un’altra” discendenza dopo che Caino aveva ucciso Abele, dunque pare che discendenza sia un termine collettivo per riferirsi a tutti i discedenti, che, prima del susseguirsi delle generazioni, ovviamente erano solo i figli della coppia di progenitori.