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Filippesi 1:23

Inviato: 19/12/2017, 8:56
da Achille
Cito dalla TNM vecchia edizione:

21 Poiché nel mio caso vivere è Cristo, e morire, guadagno. 22 Ora se sia il continuare a vivere nella carne, questo è frutto della mia opera, eppure ciò che sceglierei non lo faccio conoscere. 23 Sono messo alle strette da queste due cose; ma ciò che desidero è la liberazione e di essere con Cristo, poiché questo, certo, è molto meglio. 24 Comunque, è più necessario che io rimanga nella carne a motivo di voi. 25 E avendo questa fiducia, so che rimarrò e dimorerò con tutti voi per il vostro progresso e la gioia che appartiene alla [vostra] fede (Filippesi 1:21-25)

Questo passo, come veniva reso nella TNM, mi è sempre sembrato incomprensibile.
Che significa, per esempio, “questo è frutto della mia opera”?
Notate anche il versetto 23, in particolare la punteggiatura: «Sono messo alle strette da queste due cose; [e qui c’è un punto e virgola, che interrompe la frase] ma ciò che desidero è la liberazione e di essere con Cristo, poiché questo, certo, è molto meglio».

Come spiegava (si fa per dire) queste parole la WTS? Ecco cosa si legge nell’Appendice della TNM 1987, edizione a caratteri grandi:

*** Rbi8 p. 1580 5D La liberazione per essere con Cristo ***
5D La liberazione per essere con Cristo
Flp 1:23 — “liberazione”. Gr. analỳsai; lat. dissolvi
Il verbo analỳsai è qui usato come verbo sostantivato. Lo si trova solo un’altra volta nelle Scritture Greche Cristiane, in Lu 12:36, dove si riferisce al ritorno di Cristo. Il relativo nome anàlysis è usato una sola volta, in 2Tm 4:6, dove l’apostolo dice: “Il tempo stabilito della mia liberazione è imminente”. In Lu 12:36 abbiamo reso il verbo “torna” perché si riferisce al fatto che il signore dei servitori si accomiata, se ne va dalla festa nuziale, sciogliendo così la festa. Ma qui in Flp 1:23 non abbiamo reso il verbo come “ritorno” o “partenza” bensì come “liberazione”. La ragione è che la parola può trasmettere due pensieri: la liberazione dell’apostolo per essere con Cristo al suo ritorno e la liberazione del Signore dai vincoli celesti per tornare come promesso.
In nessun modo l’apostolo dice qui che alla propria morte sarebbe stato immediatamente mutato in uno spirito per essere eternamente con Cristo. Non sarebbe stato possibile essere con Cristo, il Signore, prima del suo ritorno, quando i morti in Cristo sarebbero risorti per primi, conforme alla dichiarazione ispirata dello stesso apostolo in 1Ts 4:15-17. È a questo ritorno di Cristo e alla liberazione dell’apostolo per essere sempre col Signore che Paolo si riferisce in Flp 1:23. Qui egli dice di avere due possibilità immediate, cioè (1) continuare a vivere nella carne e (2) morire. A causa delle circostanze da considerare, si espresse come essendo messo alle strette da queste due cose, non facendo sapere quale avrebbe scelto. Quindi ne presenta una terza, che realmente desidera. Non c’è dubbio che preferisca più di ogni altra questa, cioè “la liberazione”, poiché significa per lui essere con Cristo.
Perciò l’espressione to analỳsai, “la liberazione”, non si può applicare alla morte dell’apostolo come creatura umana e alla sua dipartita da questa vita. Si deve riferire agli avvenimenti relativi al tempo del ritorno e della presenza di Cristo (vedi App. 5B) e alla risurrezione di tutti quelli morti in Cristo affinché siano eternamente con lui.

Secondo la WTS quindi in questi versetti si parla di tre possibili scelte che si presentavano all’apostolo.

Ora se voi leggete questi versetti in altre traduzioni, per esempio “La Parola del Signore”, il senso è molto chiaro, senza bisogno di ricorrere a “spiegazioni” tortuose:

21Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. 22 Ma se la mia vita può ancora essere utile al mio lavoro di apostolo, non so che cosa scegliere. 23 Sono spinto da opposti desidèri: da una parte desidero lasciare questa vita per essere con Cristo, e ciò sarebbe certamente per me la cosa migliore!; 24 dall'altra, è molto più utile per voi che io continui a vivere. 25 Convinto di questo, so che resterò e continuerò a rimanere con voi tutti per aiutarvi ancora, e perché proviate quella gioia che viene dalla fede.

Si parla solo di due scelte, non di tre: «Sono spinto da opposti desidèri: da una parte [1° desiderio] desidero lasciare questa vita per essere con Cristo, e ciò sarebbe certamente per me la cosa migliore!; 24 dall'altra, è molto più utile per voi [2* desiderio] che io continui a vivere.

Se un TdG avesse sostenuto qualcosa del genere sarebbe stato accusato di esprimere opinioni apostate.

Ma, e qui veniamo al dunque, come traduce ora la nuova TNM?

21 Per me, infatti, vivere è Cristo e morire è un guadagno. 22 Ora, se devo continuare a vivere nella carne, la mia opera darà questo frutto; eppure cosa sceglierei non lo dico. 23 Sono combattuto fra queste due cose: [qui ci sono due punti, che introducono e continuano il discorso] da una parte [1° desiderio] desidero essere liberato e stare con Cristo, che di certo è la cosa migliore; 24 dall’altra è più utile per il vostro bene [2° desiderio] che io rimanga nella carne. 25 Perciò, convinto di questo, so che rimarrò e continuerò a stare con tutti voi perché possiate progredire e provare la gioia che nasce dalla fede”.

Quindi ora anche i TdG parlano solo di due opzioni che Paolo aveva di fronte: la vita per continuare a fare l’opera di apostolo, e la liberazione per essere con Cristo.
Non c’è nessuna terza opzione, come invece dicevano in precedenza.
Si sono quindi allineati anche loro al resto delle chiese (e traduzioni) “apostate”. Un altro esempio di “luce... regressiva”, che li ha portati cioè indietro, agli intendimenti della “falsa religione”.

Da notare che fino a prima che venisse prodotta questa nuova traduzione, i seguaci avrebbero difeso con le unghie e con i denti la “spiegazione” della WTS. Come dicevo sopra, ogni altra spiegazione non sarebbe stata ammessa e chi avesse detto, per esempio, che nella lettera ai Filippesi Paolo parlava solo di due possibili scelte sarebbe stato accusato di apostasia, e, in assenza di “pentimento” (cioè se non avesse ritrattato queste sue convinzioni), sarebbe stato espulso.

Un altro dettaglio: le note in calce. Io ricordo che i TdG criticavano le Bibbie della “cristianità” perché contenevano note esplicative. “Non si deve aggiungere nulla alla Bibbia”, dicevano.
“La Bibbia si spiega da sola, non c’è bisogno di note o di commenti che riportano le interpretazioni di uomini”.
Ecco, anche questo è cambiato nella nuova edizione della TNM: ci sono non solo note che rimandano al testo greco od ebraico o ad altri possibili modi di rendere certi passi, ma ci sono anche dei commenti esplicativi. Per esempio, la frase di Filip. 1:22 “Ora, se devo continuare a vivere nella carne, la mia opera darà questo frutto” (in precedenza resa in maniera poco comprensibile, “questo è frutto della mia opera”), viene così commentata nella nota: “Cioè la magnificazione di Cristo.” Viene data una spiegazione del versetto, cosa che la traduzioni della "Cristianità" hanno sempre fatto e che i TdG criticavano.

Nei miei "studi" di...

Inviato: 19/12/2017, 12:01
da virtesto
tanti , tanti anni fa avevo trattato questi versetti ed avevo riportato un brano da un libro di Sconocchini che spiega molto bene il tutto. :

Leggiamo Filippesi 1.21-24 : “Per me, infatti, il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere in carne, questo deve significare per me frutto di apostolato, allora non so cosa preferire. Sono preso infatti fra queste due brame: desidero andarmene ed essere con Cristo, cosa di gran lunga migliore, ma d’altra parte, il rimanere ancora nella carne è più necessario per il vostro bene”

Sulla TNM: “ Poiché nel mio caso vivere è Cristo, e morire, guadagno. Ora se sia il continuare a vivere nella carne, questo è il frutto della mia opera, eppure ciò che sceglierei non lo faccio conoscere. Sono messo alle strette da queste due cose; ma ciò che desidero è la liberazione e di essere con Cristo, poiché questo, certo, è molto migliore. Comunque, è più necessario che io rimanga nella carne a motivo di voi”

Leggiamo il commento a questa ennesima manipolazione dal libro. “La Bibbia dei Testimoni di Geova’ di Paolo Sconocchini,Edizioni Elle Di Ci” :

“Nella TNM è impossibile capire il senso, perché il testo è talmente manipolato da risultare incomprensibile; nell’altra il pensiero dell’Apostolo è chiarissimo.
Per Paolo, la morte è un guadagno, perché gli consente di vivere con Cristo. Ma il bene dei Filippesi esige che egli non muoia subito, e continui a vivere nel corpo. Quindi l’Apostolo è combattuto da questi due desideri contrari: morire subito per essere con Cristo o continuare a vivere per il bene dei Filippesi. Sulla TNM si manipola il testo in due modi:

Prima il testo viene reso incomprensibile. La virgola posta tra ‘morire’ e ‘guadagno’ è un errore.
‘Morire’ è un infinito sostantivato, con funzione di soggetto, preceduto dall’articolo: “il morire” (in greco ‘Tò apothanein’) ‘guadagno’ è predicato nominale (‘il morire è un guadagno’). Sbagliato quel:” ciò che sceglierei non lo faccio conoscere”. Si parla di ‘due cose’ (‘sono messo alla strette da queste due cose’), ma non si capisce quali siano queste ‘due cose’. E’ un discorso incomprensibile.

Poi il verbo ‘analysai’. Tale verbo, che tutti gli studiosi traducono ‘essere disciolto, partire, morire’ viene reso sulla TNM con il sostantivo ‘liberazione’ .Leggiamo ora dalla loro ‘TNM con riferimenti’ a pag.1580:
“ in nessun modo qui Paolo afferma che, immediatamente, alla sua morte, egli sarebbe stato mutato in spirito per essere sempre con Cristo… Paolo vuol parlare del ritorno di Cristo e della liberazione dell’apostolo per essere sempre col Signore”

Quindi, mentre tutti gli studiosi sanno che ‘analysai’ significa ‘essere sciolto o liberato dal corpo’ e quindi ‘morire’, sulla TNM danno a questo verbo il significato contrario: ‘essere liberato dalla morte nella resurrezione finale’. In altre parole Paolo direbbe ai Filippesi:
“ Non vedo l’ora di morire, per essere con Cristo alla fine del mondo!” Che questa interpretazione sia insensata, lo dimostra l’espressione ‘per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno’. Se l’Apostolo avesse pensato che la morte non l’avrebbe riunito a Cristo subito, ma avrebbe dovuto aspettare nella tomba sino alla fine del mondo, che cosa avrebbe guadagnato morendo subito?

Il suo desiderio della morte, definita ‘un guadagno’, sarebbe incomprensibile. E’ lo stesso contesto che indica chiaramente che ‘analysai’ significa ‘essere sciolto o liberato dal corpo e quindi morire. Paolo afferma di essere combattuto da due desideri contrari: 0 ‘rimanere nella carne’ cioè vivere per il bene dei Filippesi, o, al contrario, ‘essere liberato dalla carne’ cioè morire. Preferirebbe morire, perché la morte è ‘un guadagno’, in quanto gli consente di essere con Cristo. Il verbo ‘analysai’ e il sostantivo corrispondente ricorrono altre volte nel N.T. e sempre col significato di morire.

In 2Timoteo 4.6 Paolo riferendosi alla sua morte, che egli sente imminente, scrive:” Io sono già offerto in libagione e il tempo della mia partenza (‘analyyseos’) è imminente” . La TNM traduce anche qui, il sostantivo ‘analyseos’ con ‘liberazione’ (“il tempo della mia liberazione è imminente”). Ma l’aggettivo ‘imminente’ li costringe ad ammettere che qui Paolo parla della sua morte. Perché la TNM, qui in Filippesi, non dà il significato di morire? Lo sappiamo leggendo sempre a pag.1480 della TNM con riferimenti:
“Il verbo ‘analysai’ non può applicarsi alla morte dell’Apostolo come creatura umana e perciò alla sua dipartita da questa vita. Deve trattarsi degli avvenimenti del tempo del ritorno di Cristo”

Ecco dunque il motivo:’ Deve trattarsi del tempo del ritorno di Cristo’ Ma perché ‘deve’? Perché così esige la dottrina geovista!””””

Ed è incontrovertibile che le cose non stanno come sostiene il CD dei TdG, in quanto ,sulla TNM con riferimenti, a pag.1480, ove trattano il problema di Filippesi 1.21-24, non riescono a citare nemmeno una traduzione di una Bibbia che sostenga la loro tesi. A volte riescono a scovare vecchie e sconosciute traduzioni di qualcuno che la pensa come loro, ma non in questo caso, nessuno. Nella sua trattazione, Sconocchini, continua a dire che, il testo del versetto sulla TNM, è incomprensibile; ma lui non sa bene il perché in quanto non suppone che, secondo il CD, Paolo è un Unto che si rivolge, nelle sue Lettere, solo agli Unti; noi invece lo sappiamo e comprendiamo quindi il motivo: quei versetti,tradotti correttamente, ancora una volta smentiscono il’ dogma’ dei 144.000

Inviato: 19/12/2017, 12:36
da Achille
La stragrande maggioranza delle "pecore" non si renderà nemmeno conto di questi cambiamenti.

Inviato: 19/12/2017, 13:03
da Tranqui
Achille ha scritto:La stragrande maggioranza delle "pecore" non si renderà nemmeno conto di questi cambiamenti.
si quelle ipnotizzate :conf:

Inviato: 19/12/2017, 17:36
da Romagnolo
Ciao quando si tratta di esegesi profonda....cosa pensiamo possa mai interessare ai figli minorenni dei Tdg?
Se sono adolescenti hanno ben altro per la testa che scrutare le cose profonde di Dio!
La stragrande maggioranza degli adulti tra lavoro e impegni teocratici ha ben altro a cui pensare che investire tempo ad approfondire certi passi di cibo solido con la S maiuscola.
La stragrande maggioranza di quelli avanti d' età ha una formazione scolastica di base.
Tutti nutriti alla sola tavola di mamma Wt convintissimi che si tratti di cibo a suo tempo, mai e poi mai gli verrebbe in mente che ci siano intendimenti sbagliati o profondamente errati; in più se non capiscono qualcosa i più tirano dritto pensando che tanto questa religione è la Verità e se capiscono , bene....se non capiscono fa uguale,....magari si afferreranno quei concetti quando ci sarà tempo e voglia di mettersi a studiare!
( del resto facevo così pure io. :ironico: )

Un'altra Scrittura...

Inviato: 19/12/2017, 19:09
da virtesto
...sullo stesso tema che hanno falsificato è Romani 8/23.

Per noi è "....la redenzione del corpo..." Per loro diventa: "...la liberazione DAL nostro corpo..." Su, su, tutti in cielo i 144.000!

Inviato: 02/01/2021, 17:03
da Achille
Ho fatto una paginetta su questo passo:

https://www.infotdgeova.it/filippesi-1-23.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Inviato: 02/01/2021, 19:10
da Achille
Achille ha scritto:Un altro dettaglio: le note in calce. Io ricordo che i TdG criticavano le Bibbie della “cristianità” perché contenevano note esplicative. “Non si deve aggiungere nulla alla Bibbia”, dicevano.
“La Bibbia si spiega da sola, non c’è bisogno di note o di commenti che riportano le interpretazioni di uomini”.
Ecco, anche questo è cambiato nella nuova edizione della TNM: ci sono non solo note che rimandano al testo greco od ebraico o ad altri possibili modi di rendere certi passi, ma ci sono anche dei commenti esplicativi. Per esempio, la frase di Filip. 1:22 “Ora, se devo continuare a vivere nella carne, la mia opera darà questo frutto” (in precedenza resa in maniera poco comprensibile, “questo è frutto della mia opera”), viene così commentata nella nota: “Cioè la magnificazione di Cristo.” Viene data una spiegazione del versetto, cosa che la traduzioni della "Cristianità" hanno sempre fatto e che i TdG criticavano.
Fra l'altro la nota esplicativa non sarebbe stata nemmeno necessaria se, anche in questa nuova traduzione, avessero tradotto più chiaramente il versetto. Altre versioni in italiano risultano essere molto più chiare della TNM ed. 2017 senza che vi sia bisogno di note esplicative:

Ma se la mia vita può ancora essere utile al mio lavoro di apostolo, non so che cosa scegliere. (Parola del Signore);
Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa debba scegliere (CEI);
Ma se il vivere nella carne porta frutto all'opera mia, non saprei che cosa preferire (Nuova Riveduta);
Ma non so se il vivere nella carne sia per me un lavoro fruttuoso, né posso dire che cosa dovrei scegliere (Nuova Diodati);
Ma se vivere mi darà più occasioni di portare la gente a Cristo, allora non so davvero che cosa sia meglio, se vivere o morire! (La Parola è Vita).

Persino la Versione Riveduta del 1925 è più chiare dalla TNM del 2017:

Ma se il continuare a vivere nella carne rechi frutto all'opera mia e quel debba preferire, non saprei dire.

La Traduzione del Nuovo Mondo ed. 1987 non si poteva certo dire che era scritta in un "italiano chiaro, moderno e comprensibile", come si leggeva in certi scritti della WTS (si veda https://www.infotdgeova.it/la-tnm-esemp ... zione.html" onclick="window.open(this.href);return false; ). Tuttavia, nonostante vi siano stati dei miglioramenti, anche l'attuale traduzione non è certamente migliore di altre Bibbie tradotte in lingua italiana.

Inviato: 04/01/2021, 9:25
da Marvin The Martian
Per come si sta studiando la bibbia oggi nelle congregazioni,con concetti da bambini di 5 anni ed immagini emozionali, dubito che qualsiasi TDG, si metta ad analizzare in questo mnodo i versetti, ne tanto meno che si accorgano delle incongruenze delle traduzioni fatte dalla dirigenza WTS.