RIFLESSIONE SU GV 1,17

La Bibbia dei Testimoni di Geova è davvero una traduzione fedele ed accurata delle Sacre Scritture?

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Necche
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RIFLESSIONE SU GV 1,17

Messaggio da Necche »

RIFLESSIONE SU GV 1,17
Più leggo la TNM, più vedo storture da tutte le parti, trovo sempre qualcosa che non riporta. GV 5,17 sia nella traduzione vecchia che in quella nuova della TNM è scritto “Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora e io continuo a operare”. La Cei invece traduce” Il Padre mio opera sempre e anch’io opero”.Dio è l’eterno presente,in Lui non scorre il tempo come per noi e questo ce lo dimostra quel versetto che dice” Tutto si logora come un vestito, ma io sono sempre lo stesso” e inoltre il nome stesso che si è dato,” Io sono”, parla chiaro del suo essere presente sempre. Ora se Dio è il Presente, come si può tradurre una sua azione nel passato” ha continuato”? E già qui non ci siamo!Per togliere l’uguaglianza tra Padre e Figlio il CD ha fatto lavorare il Padre fino ad un certo punto, poi l’operare l’ha passato al Figlio in modo che le operazioni non coincidessero: prima lavora il Padre e poi il Figlio. Ma mi domando ( so che queste domande non se le pongono minimamente per la troppa fiducia che hanno per i loro capi),Geova va in pensione? Si mette a riposo come qualsiasi mortale dopo una vita di lavoro, lasciando la sua attività al Figlio? Ma di chi stiamo parlando, di un essere allo stesso livello nostro, o di un Dio superiore a noi? Se mettiamo le azioni dell’uno e dell’altro al presente come penso sia nell’interlineare, è chiaro che le azioni coincidono perfettamente dimostrando in tal modo che il Padre è uguale al Figlio nell’operare e come tale ambedue sono l’unico Dio insieme allo Spirito Santo che è sempre con loro. Vi saluto
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Sbagli, Necche, perché i TdG non negano affatto l’eterno presente di Geova, se mai lo negano a Gesú. Quello «ha continuato» non nega il presente, perché l’imperfetto o passato prossimo si riferisce, in italiano, a un’azione passata che continua nel presente. Messa cosí la loro traduzione potrebbe valere anche per un trinitario, è l’intenzione con cui l’hanno fatta che è discutibile, non il testo in sé e per sé. Nel testo greco c’è un parallelismo che loro hanno eliminato: «Mio Padre, fino ad ora opera, e anch’io opero». Né piú ne meno, ovviamente sostituirlo con «ha continuato a operare fino ad ora e io continuo a operare» cancella il parallelismo perfetto (e quindi, se intesa a senso unico, la natura identica di Padre e Figlio), ma non è scorretto se non nelle intenzioni, perché come libera traduzione ci può stare, non nega nulla, adopera una sintassi temporale piú rigorosa, e non libera come il greco antico, e come l’italiano colloquiale, che da questo lato gli somiglia (diversamente dal latino, che è molto piú schizzinoso, almeno quello classico). Ciò per altro è usuale nel greco giovanneo, quello che stupisce, se mai, è la contraddizione, dichiarata nella vecchia TNM, di tradurre sempre alla lettera, ma diversamente, quando fa comodo alla loro teologia, di tradurre liberamente. Ad ogni modo il senso è, anche nella loro traduzione: Mio Padre non ha mai smesso di operare, ergo anch’io opero di sabato (si riferisce alla guarigione del paralitico), perché Dio non conosce sabato; quindi sono costretti, loro malgrado, a dire (Gv 5,18, vecchia TNM) che Gesú «chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio». Se poi non ne sanno trarre le conseguenze, per le loro teorie fantasiose, altro discorso.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
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Necche
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Messaggio da Necche »

Caro Quixote,
avrò pure sbagliato, però so da sempre che il passato prossimo è un’azione anteriore al presente e che ci sono pure delle sfumature. Le azioni al passato possono essere presentate con un aspetto momentaneo che una volte avvenute sono concluse nel tempo oppure(c’è un oppure) possono essere presentate con un aspetto duraturo. Quindi non è detto che tutte le azioni al passato durano nel tempo, differiscono per come è presentata l’azione, per il suo aspetto. Esempio:Marco ieri è caduto, non vuol dire che continua a cadere anche oggi: l’azione si è conclusa ieri, il cadere è circoscritto nel passato! Se invece dico:il bambino cadeva quando era piccolo, quel cadere è duraturo nel tempo poiché può continuare a cadere anche durante il suo sviluppo. Ritornando al versetto in questione, quel “fino ad ora” fa si che “ha operato” sia un’azione, secondo me,non duratura, ma momentanea poiché si mette un limite all’azione cioè prima opera fino a quel momento e poi smette. Qui il passato non va avanti nel tempo, ma proprio questa espressione ferma l’azione al passato. Ma quando si crea confusione nell’interpretazione, la cosa migliore è la traduzione letterale .Cosa mette l’interlineare geovista? Il presente? Ben venga il presente e ognuno poi se la interpreta come vuole. Ma certo, qualcosa dovevano pur cambiare per non far coincidere l’uguaglianza tra Padre e Figlio! Ti saluto
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Cara Necche mi complimento con te, perché vedo che sei preparata, ma non tieni conto di alcuni fattori, oltre che mi sembra ti sia sfuggito quello piú importante, all’inizio del mio post precedente: cioè che i TdG ritengono che Geova abbia operato, operi e opererà; ergo non hai scelta, non puoi interpretare quell’«ha operato» come «non durativo», tanto piú che loro non scrivono affatto cosí, ma scrivono «ha continuato a operare”, ove il senso durativo te lo dà il significato del verbo «continuare». Vedi, l’italiano non è il greco, ove il verbo basta da solo a esprimere l’aspetto verbale: se dici «Marco ieri è caduto», l’azione è momentanea, e il greco tradurrà con un aoristo, che in italiano si esprime normalmente col passato remoto; ovvero tradurrà invariabilmente «Mario ieri cadde» (ma già se scrivi «Berlusconi è caduto dal suo piedistallo», non sottolinei il passato, ma il presente: cioè finalmente si è tolto dalle scatole; quindi il greco tradurebbe con un perfetto, che rimanda a una azione passata che dura nel presente, non con un aoristo).

Viceversa in italiano generalmente si può dire in entrambi i modi: un settentrionale dirà «è caduto», un siciliano «cadde» (questo come tendenza, in italiano colto la scelta si baserà sullo stile). Ovviamente un imperfetto, come «il bimbo cadeva da piccolo», non fa testo, perché è un imperfetto, che esprime azione iterativa, cioè ripetitiva. Non importa se ora cada o meno, anzi il senso lo esclude: se dici da piccolo, ovviamente non lo fa da grande.

Ad ogni modo, e senza tediarvi oltre con altri aspetti piú o meno scolastici, l’espressione della TNM, nella prima parte su Dio, è ambigua solo in apparenza, perché nelle cose di lingua quel che conta non è solo la lettera: altrimenti dovrei dire che la CEI è piú scorretta dei TdG, perché traduce con «sempre» (che si badi bene, equivale ad «ha continuato») quello che i TdG traducono letteralmente «fino a ora». A un obiezione come la tua un TdG risponderebbe: Sei fuori strada, o addirittura Sei prevenuta, perché sai bene che per noi Geova opera tuttora. E avrebbe non poche ragioni di dirlo, vai a dimostrare il contrario!

Se mai devi concentrarti sulla seconda frase (quella su Gesú), come vedi bene ho fatto anch’io. Che poi mi appare problema secondario; la tua critica è piú teologica che filologica. Come filologo il problema nemmeno si pone: basta leggere il prologo giovanneo per capire che Giovanni considerava Gesú alla stregua di Dio. Se sia vero o meno non ha importanza. il Logos era con Dio in principio, en arche. Chiuso il discorso, se i TdG volessero essere davvero coerenti con le loro teorie dovrebbero eliminare il Vangelo di Giovanni dal loro canone, come hanno fatto per i deuterocanonici.
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Messaggio da Necche »

Caro Quixote,
non sono preparata quanto te. Non conosco il latino(solo alcune riminescenze scolastiche) e tanto meno il greco. Posso perciò sbagliare. Ti ringrazio delle spiegazioni e dei consigli su come intavolare un eventuale discorso con loro su questo versetto e se , come dici tu, un tdg mi dice che per lui quel versetto vuol dire che "Geova opera tuttora", ben venga questa affermazione che va collegata con "l'operare tuttora di Cristo", l'uguaglianza delle azioni delle due Persone corrisponde perfettamente al versetto" Tutto ciò che il Padre fa, anch'io lo faccio".ti saluto
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