Giovanni64 ha scritto:Una volta un certo profeta oltre a fare il solito giro di mogli e schiave sessuali, stava approfittando di una schiava nel letto della moglie prediletta. Promise alla moglie prediletta di non farlo più ma poi Dio gli disse: perché vuoi proibire a te ciò che Dio non ti ha proibito? E il profeta si regolò di conseguenza.
Interessante!
Di chi si tratta?
Giovanni64 ha scritto:Questo per dire solo che un po' di tempo fa avevo già cominciato a rispondere a questo messaggio e poi avevo proibito a me stesso di farlo.
Ma che fai?
Ti auto censuri?
E perché?
Giovanni64 ha scritto:Ora ho cambiato idea
Giovanni64 ha scritto:ma Dio non c'entra niente.
Eh!
Lo credo che non c'entra niente!
Decidendo di scrivere hai semplicemente fatto uso del tuo libero arbitrio.
Giovanni64 ha scritto:Intanto è una proposizione valida e quel sarebbe è del tutto fuori luogo.
Quel "sarebbe" era inserito nel contesto di una domanda, non di un'affermazione!
Sono d'accordo che sia una proposizione valida, valida per tutti i personaggi storici compreso Gesù.
Giovanni64 ha scritto:Ovviamente vale per tutti
Perfetto, siamo d'accordo allora.
Giovanni64 ha scritto:anche per le persone "comuni", non solo per i personaggi pubblici o i personaggi storici, anche se in misura diversa, per esempio, a seconda di tante cose, non solo dei dati a disposizione. Posso dire che conosco Socrate dando giustamente per scontato che lo conosco per quella parte più plausibilmente ricavabile dai dati sconosciuti, per quella parte di Socrate che ha inciso nella storia, per quella parte che interessa, secondo quello che di quella parte conosco dell'interpretazione corrente, salvo errori, salvo miracoli, salvo una miriade di altre cose.
Questo è vero anche se, invece, Socrate fosse diventato storicamente rilevante nel corso dei secoli per caratteristiche religiose, per esempio per le qualità mirabolanti o soprannaturali che gli fossero state attribuite. Ma, di fatto, in questo secondo ipotetico caso, sarebbe molto meno implicito o corretto dire di conoscere Socrate o il pensiero di Socrate e sarebbe quindi molto più utile richiamare il fatto che alcune certezze su Socrate, che pure valgono per quel che valgono, sono comunque sia molto più in dubbio di altre cose mirabolanti che, in un modo o nell'altro, pure sono attribuite a Socrate e pure si vogliono lasciare nel dubbio.
Mi viene da esclamare: quindi?!
Mi sembra di capire che tu sia d'accordo con me: come possiamo studiare il Socrate storico, allo stesso modo possiamo studiare il Gesù storico.
In sintesi non è che i metodi della ricerca storica valgono per tutti tranne che per Gesù.
Non capisco l'esigenza di rimarcarlo: dovrebbe essere addirittura un'ovvietà...e per me lo è.
Giovanni64 ha scritto:Sì ma spesso tu, fra l'altro, tendi più o meno surrettiziamente a confondere Gesù storico, cioè Gesù per come correntemente emerge dalla valutazione dei pochi dati conosciuti, con Gesù per quello che è stato. Gesù per come realmente, naturalmente è stato è diverso da come Gesù è correntemente ricostruito.
Non tendo a confondere proprio nulla Giovanni: non so perché ti sei fatto questa idea assurda e bizzarra.
La storia si occupa del Gesù storico e ricostruisce il Gesù storico attraverso l'analisi dei dati disponibili.
Questo avviene non soltanto per Gesù ma per qualunque altro personaggio storico.
Possiamo ad esempio parlare del Napoleone storico, che ovviamente non corrisponderà in tutto e per tutto al Napoleone reale, intendendo per Napoleone reale l'insieme dei pensieri, dei sentimenti, delle sensazioni, delle cose che ha mangiato, delle persone che ha incontrato, delle volte che ha fatto pipì, dei mal di testa che ha avuto Napoleone in tutto il corso della sua vita dal primo vagito fino alla tomba. Nessuno storico può ovviamente restituirci e ricostruire questo Napoleone, ovvero il Napoleone reale.
Detto questo non si può nemmeno affermare che il Napoleone reale (che per ovvie ragioni non è "ricostruibile" dagli storici) sia stato necessariamente diverso dal Napoleone come è correntemente ricostruito dagli storici. Chi lo dice ed in base a cosa si può dire che il Napoleone storico sia "diverso" dal Napoleone reale?
Si può ben dire che il Napoleone storico ed il Napoleone reale non siano ovviamente "coincidenti", ma non che siano "necessariamente" diversi: al contrario il Napoleone storico ci restituisce un aspetto del Napoleone reale.
Il Napoleone storico sconfitto a Waterloo è infatti parte integrante del Napoleone reale, ovvero quel Napoleone che nessuno storico potrebbe ricostruire...ma che allo stesso modo è stato sconfitto a Waterloo.
Se dunque dall'analisi storica dei dati disponibili risulta che il Gesù storico non ha mai detto o preteso di essere Dio e non ha mai detto di essere di natura divina, non credo che tu abbia elementi per affermare che il Gesù reale dicesse qualcosa di diverso.
Giovanni64 ha scritto:Oltretutto, ma questo è ancora un altro discorso, se non si decide a priori di esludere circostanze soprannaturali e quindi di ricavare le nostre certezze, che pure valgono per quel che valgono, nel mondo naturale,
Ma chi lo dice che si dovrebbe decidere a priori di escludere il soprannaturale?
Per fare lo storico non occorre essere necessariamente atei, agnostici o scettici: gli storici fanno semplicemente il loro lavoro e spesso le loro ricerche convergono nei punti essenziali a prescindere se si tratta di storici atei o di storici credenti "aperti" al soprannaturale.
Come ci spiega Bart Ehrman:
Citazione tratta dal volume: "
E Gesù divento Dio. L’esaltazione di un predicatore ebraico della Galilea di Bart D. Ehrman".
Dunque non è affatto vero che gli storici per fare il loro lavoro debbano partire da presupposti scettici o da presupposti che escludono il soprannaturale.
Non so perché tu abbia questa idea.
Giovanni64 ha scritto:non possiamo nemmeno escludere che altri, in maniera soprannaturale, abbiano più dati conosciuti di quelli che hanno gli storici.
Infatti in linea di principio non possiamo escluderlo ma non si può nemmeno dimostrare che chi si vanta di averli li abbia sul serio, anche perché coloro che si vantano di conoscere in maniera soprannaturale "più dati conosciuti di quelli che hanno gli storici" sono in competizione tra loro e ci riferiscono dati diversi e spesso addirittura contrastanti!
Tanto per dire: per i musulmani Gesù è un profeta, per gli ariani Gesù era una creatura angelica incarnata, per gli gnostici Gesù era un "eone sceso dal pleroma", per i proto-ortodossi (e per quelli che discendono storicamente da loro) Gesù sarebbe la presunta seconda persona di una trinità, poi c'è il Gesù della fede mandea, il Gesù della fede bahai, il Gesù della fede doceta, il Gesù dei modalisti, etc. etc.
Quelli che si vantano di avere in maniera soprannaturale "più dati conosciuti di quelli che hanno gli storici" ci raccontano tantissimi Gesù, ovvero tantissimi Gesù delle "FEDI".
Possiamo investigare e conoscere ovviamente anche tutti questi numerosi Gesù, come possiamo investigare il Gesù storico: i Gesù della fede sono tanti, il Gesù storico uno solo.
Ovviamente ognuno può preferire di interessarsi ad uno dei tanti Gesù delle fedi ad esclusione di altri, ed eventualmente anche disinteressarsi completamente del Gesù storico.
Quindi?
Giovanni64 ha scritto:E' nel mondo naturale, mondo dove, fra l'altro è ovvio che non esistono fate e profeti, che valgono anche le nostre certezze, sempre per quel che valgono.
Salvo errori gli storici non commettono errori e salvo miracoli Gesù non ha fatto miracoli.
Gli storici non affermano e nemmeno negano che Gesù abbia fatto dei miracoli: gli storici rilevano correttamente solo il "dato storico" rilevante. Ovvero rilevano che c'erano delle persone ai tempi di Gesù che interagendo con Gesù si convinsero che Gesù faceva dei miracoli. Non è ovviamente compito degli storici dirci se queste esperienze fossero davvero soprannaturali oppure no.
Giovanni64 ha scritto:Non credo sia ragionevole trarre le nostre certezze partendo dal presupposto che gli storici difficilmente sbagliano
Dipende pure da cosa intendi per certezze: la storia e la ricerca storia ci offrono anche delle certezze, certezze storiche appunto...ovviamente quando tali certezze emergono dalle indagini storiche.
C'è da dire infatti che gli storici fanno semplicemente il loro lavoro: analizzano i dati disponibili e traggono le loro conclusioni.
Certe questioni possono essere incerte quando i dati risultano essere insufficienti, mentre altre questioni risultano essere storicamente fondate e soprattutto "condivise" quando i dati disponibili sono sufficienti a trarre certe conclusioni.
Giovanni64 ha scritto:e invece poi avere timore a dire che Gesù non ha fatto miracoli partendo dal presupposto che i miracoli difficilmente esistono.
Ma non si tratta di avere timore: molto semplicemente non è compito degli storici dire se i miracoli che i contemporanei di Gesù gli attribuivano fossero "autentici" o meno!
Qualsiasi spiegazione, scettica o meno che sia, non cambia il dato storico: ai tempi di Gesù c'erano persone convinte che Gesù facesse dei miracoli.
Erano autentici?
Non lo erano?
Non sono certo gli storici che devono rispondere a queste domande!
Giovanni64 ha scritto:Prima c'è la certezza che non esistono i miracoli e molto dopo c'è la certezza che gli storici non sbagliano.
E questo chi lo dice?
Quelli che hanno la certezza che non esistono i miracoli sono gli atei, gli agnostici e gli scettici: ma non è detto che gli storici debbano essere necessariamente atei, agnostici o scettici o che debbano partire necessariamente da presupposti anti-soprannaturali.
Inoltre avere la certezza che gli "storici non sbagliano" non dipende dal fatto che si debba essere certi che "non esistono i miracoli": gli storici "per non sbagliare" devono solo sforzarsi di valutare correttamente i dati disponibili.
Come spiega anche Ehrman infatti non c'è alcuna necessità che gli storici debbano avere dei pregiudizi anti-soprannaturali.
Sempre Ehrman (che tra l'altro è agnostico!) ci spiega che
non è affatto necessario che gli storici: "debbano necessariamente nutrire dei pregiudizi anti-soprannaturali. Significa invece che devono sospendere i loro pregiudizi — favorevoli o contrari che siano — per fare il loro lavoro: ricostruire al meglio delle loro capacità ciò che probabilmente è accaduto in passato, sulla base delle prove disponibili"
Giovanni64 ha scritto:Se tu puoi lasciare nel dubbio se Gesù ha fatto veramente un qualche miracolo
Ma lo storico non è chiamato a lasciare nel dubbio "se Gesù ha fatto veramente un qualche miracolo", lo storico può al limite rilevare se all'epoca di Gesù c'erano persone che credevano che Gesù compisse miracoli o meno. E, storicamente, risulta che all'epoca di Gesù ci fossero delle persone convinte che Gesù compisse miracoli.
Erano fenomeni soprannaturali?
Non lo erano?
Mica te lo deve dire lo storico?
Giovanni64 ha scritto:non vedo perché uno non possa lasciare nel dubbio se gli storici ci hanno azzeccato su una loro certezza corrente.
Guarda Giovanni che, volendo, si può dubitare di tutto...si può dubitare anche della sfericità della terra e, non a caso, ci sono i terrapiattisti.
Qualcuno può anche dubitare del fatto che gli storici hanno accertato delle cose riguardo al Gesù storico e fare finta di niente!
Qualcuno ad esempio può anche far finta di niente e non prendere atto del fatto che gli storici hanno accertato, in base alle evidenze storiche disponibili, che Gesù era un ebreo osservante che non ha mai detto o creduto di essere Dio e non ha mai detto o creduto di essere di natura divina, anche considerando il fatto che su questo aspetto c'è un consenso tra studiosi.
Più che altro come nel caso dei terrapiattisti si dovrebbe argomentare perché si ritiene che la terra sia piatta e perché ed in base a quali evidenze si ritiene di negare, pur in presenza di un consenso accademico a riguardo, che Gesù non ha mai pensato, detto o lasciato ad intendere di essere Dio o di natura divina.
Giovanni64 ha scritto:Ripeto, anche se è ovvio: è molto più certo il fatto che Gesù non fece miracoli
Più che altro è storicamente certo che ai suoi tempi c'erano persone che erano convinte che Gesù facesse miracoli.
Che poi fossero "autentici" o meno è tutto un altro paio di maniche: atei, agnostici e scettici riterranno di no, i credenti riterranno di si.
Il dato storico certo non riguarda la "natura" dei miracoli (veri o presunti che siano) di Gesù, ma il dato storico certo riguarda il fatto che i suoi contemporanei fossero convinti che Gesù fosse in grado di fare miracoli.
Giovanni64 ha scritto:che il fatto che Gesù non pensava di essere Dio.
C'è qualche evidenza storica in proposito?
Non mi risulta.
A me risulta che gli storici, in base all'analisi dei dati disponibili, siano concordi nel ritenere che Gesù non ha mai detto di essere Dio e non ha mai detto di essere di natura divina.
Se poi vogliamo ammettere la possibilità che qualcuno in maniera soprannaturale abbia dati diversi è libero di affermarlo anche se non è in grado di dimostrarlo!
Tra l'altro anche quelli che, per fede, credono che una determinata chiesa sappia (per rivelazione soprannaturale ovviamente!) che Gesù fosse di natura divina, in genere non si sognano di smentire gli storici. I più avveduti prendono atto del fatto che, in effetti, Gesù non ha mai detto di essere Dio o di natura divina, ma risolveranno la questione affermando che Gesù "nella sua umanità" addirittura non sapeva di esserlo! E dalla mia prospettiva è questa, e solo questa, l'unica risposta "apologeticamente sensata" che possa aspettarmi.
Giovanni64 ha scritto:La distorsione è a monte.
Non c'è alcuna distorsione.
O meglio una distorsione c'è ma non è quella che indichi tu.
Giovanni64 ha scritto:Gesù è un personaggio storico in senso molto particolare.
Appunto Giovanni!
La vera distorsione è che se certe persone sentono parlare del "Socrate storico" o sentono parlare della ricostruzione storica di altri personaggi storici come Pericle non si faranno assalire da reazioni più o meno emotive!
Se invece certe persone si accorgono che la ricostruzione storica di certi personaggi storici è in qualche modo diversa (se non addirittura antitetica) all'idea che si aveva di quella persona...allora si faranno venire il mal di pancia!
Gli storici diverrano un branco di atei, agnostici che congiurano contro la chiesa!
Assurdo!
Giovanni64 ha scritto:Non è strano che ci si interessa o si mettono in evidenza alcune cose solo quando le questioni interessano di più. E' molto probabile che se a Gesù non fosse associata la storia religiosa sviluppatasi nei secoli in una vasta regione del mondo, gli storici non avrebbero avuto l'opportunità e l'esigenza di interessarsi alla sua esistenza e al "suo" pensiero.
Non mi sento di condividere questo tuo pensiero, come detto...non è questa la vera "distorsione".
Ciò che dici non è vero perché a smentirlo sono i fatti: non ci si interessa e non si studia il Gesù storico per i motivi che adduci.
Come dicevo lo provano i fatti: sapessi gli storici di quali e quanti personaggi storici (appartenenti anche al panorama della storia delle religioni) si occupano, senza che ad essi sia associata una storia religiosa sviluppatasi in una vasta regione del mondo. Tanto per dire gli storici si occupano anche della ricostruzione storica di personaggi storici quali Zoroastro e Mani.
Ora se in Italia pubblico un libro su Zoroastro e parlo del Zoroastro storico nessuno si risentirà (non saprei dire però se una persona che professa lo zoroastrismo si risentirebbe!).
Se invece si parla del Gesù storico...
Ad ogni modo non è affatto vero che ci si occupa del Gesù storico solo ed esclusivamente per la rilevanza storica del personaggio: gli storici si occupano anche di personaggi storici legati alla storia delle religioni che, secondo certi standard, possono essere considerati di minore rilevanza.
Giovanni64 ha scritto:Per le stesse simili ragioni è probabile che Virtesto non abbia interesse a mettere in dubbio l'esistenza di Socrate e metta in dubbio, invece, l'esistenza di Gesù.
E questo lo capisco, come del resto capisco certi religiosi che non si fanno nessun problema ad accogliere i risultati della ricerca storica quando si parla di Siddarta Gautama, di Maometto, di Mani, di Zoroastro e di Guru Nanak, ma si inventano la congiura degli storici quando la ricostruzione storica riguarda Gesù e riguarda, quello che predicava, quello che sosteneva di essere, etc. etc.
Giovanni64 ha scritto:Se tu ti prendi le certezze del Mani storico, valutandole per quel che sono, e nello stesso tempo, dai per certo che Mani non avesse poteri soprannaturali, io non ho niente da dire.
Io posso prendere le certezze sul Mani storico, comprendere cosa diceva e cosa predicava e, per esempio, vedere se quello che Mani diceva di se coincideva con quello che i seguaci di Mani dicevano di lui. Poi magari uno storico potrebbe essere anche un manicheo e credere che Mani fosse un "vero profeta".
Giovanni64 ha scritto:Se tu invece dici che bisogna occuparsi solo di quello di cui si occupano gli storici e che bisogna prendere come chiodo fisso le loro certezze mentre per il resto tutto è possibile, allora ho tanto da dire.
In realtà Giovanni, io dico altro.
Chi ha mai detto che "bisogna occuparsi" solo di quello di cui si occupano gli storici: se è per questo qualcuno può anche disinteressarsi completamente a quello che dicono gli storici!
Mica lo ha prescritto il medico?
Ora io mi occupo e parlo del Gesù storico: in base alle evidenze storiche comprendo chi era Gesù nel contesto del suo tempo, cosa pensava, quale religione praticava, cosa predicava, di quali istanze religiose ed etiche si faceva promotore, quale visione escatologica accoglieva, etc. etc.
Allo stesso modo studiando la storia posso anche capire in quali e quanti modi diversi siano stati formulati vari "Gesù della fede" nei vari ambiti culturali ed etnici e nei vari periodi storici.
Cosa significa "per il resto tutto è possibile"?
Giovanni64 ha scritto:Se uno è miticista è ovvio che non crederà all'esistenza di Gesù. Lapalissiano direi.
Quindi?
Se uno è un terrapiattista non crederà nemmeno che la terra sia uno sferoide.
Lapalissiano direi.
Un miticista (come un terrapiattista) dovrebbe semplicemente produrre evidenze a sostegno delle proprie tesi.
Giovanni64 ha scritto:Battuta a parte: uno può credere per fede all'esistenza dei profeti anche se non la considera una cosa ragionevole: non ho nulla da dire. Oppure la considera una cosa ragionevole: ancora non ho nulla da dire. Oppure pensa che sia ragionevole credere all'esistenza dei profeti, perché magari non è stato dimostrato o non è dimostrabile che non esistono, e allo stesso momento considera non ragionevole considerare il possibile errore degli storici su che cosa pensava un tizio di duemila anni fa di cui per giunta si hanno notizie indirette, vaghe e apologeticamente connotate. A questo punto ho qualcosa da dire e infatti la dico.
Ed esattamente cosa diresti?
Perché non mi è affatto chiaro il tuo "punto".
Giovanni64 ha scritto:Ma io non sto dicendo agli storici di cosa si devono occupare o non occupare o come devo risolvere l'eventuale conflitto tra fede e professione. Sto, per esempio, confrontando alcune deboli certezze correnti degli storici
In base a quali elementi puoi dire che certe certezze storiche siano "deboli"?
Se fossero deboli non sarebbero certezze, perché in effetti in storia le questioni incerte e le questioni aperte ci sono, come del resto ci sono anche questioni a cui si è giunti a risultati su cui esiste un largo consenso.
Di solito gli storici quando considerano insufficienti i dati disponibili per trarre delle certezze lasciano la questione "aperta".
Ora se torniamo alla questione del "Gesù storico": come ho sempre detto sulla questione del Gesù storico ci sono delle certezze allo stesso modo di come ci sono delle incertezze ovvero delle questioni che per gli storici risultano essere ancora questioni "aperte".
Potrei parlare (ed infatti parlo) sia delle prime che delle seconde sia delle certezze che gli storici hanno riguardo a Gesù sia delle incertezze che pure esistono.
Giovanni64 ha scritto:con certezze che derivano da altre osservazioni o materie. Ad esempio, con i dati naturali conosciuti, è certo che non si resuscita, si sa, non c'è nemmeno bisogno della biologia.
Se sei uno scettico, un agnostico o un ateo non mi sorprenderebbe di apprendere che non credi possibile la resurrezione.
Allo stesso modo non mi sorprenderebbe la posizione che ha un credente a riguardo.
Più che altro sposterei la questione dal piano storico a quello filosofico.
Credere o meno alla resurrezione infatti non ha nulla a che fare con l'indagine storica: uno storico può credere alla resurrezione oppure non crederci, ma né l'una né l'altra posizione ha a che fare con i metodi dell'indagine storica.
Giovanni64 ha scritto:Ma sono praticamente tutte cose che io non ho messo in dubbio e spero poi che tutti si comportino con la massima professionalità.
Ok!
Giovanni64 ha scritto:Però è inutile nascondere che tutto dipende anche dal tipo di credente e dal modo in cui crede.
Beh anche questo è vero: non c'è un modo univoco di "essere credenti".
Questo lo sostengo anche io.
Giovanni64 ha scritto:Ma io non faccio lo storico né voglio insegnare agli altri a fare gli storici.
Giovanni64 ha scritto:Non sta scritto da nessuna parte che tutte le domande le dobbiamo porre agli storici
Sono d'accordo.
Giovanni64 ha scritto:e se gli storici non si interessano della facennda allora la dobbiamo lasciare nel dubbio.
Non ho detto questo infatti.
Giovanni64 ha scritto:Nella vita esistono altre certezze oltre a quelle degli storici.
Sono d'accordo.
Giovanni64 ha scritto:Non è che si può fissare solo su alcune certezze
Giovà...ma chi è che si fissa "solo su alcune certezze"?
Abbi pazienza: in una discussione dove contestualmente si parla di storia, parlo di storia e mi soffermo sulle certezze storiche disponibili.
Poi ovviamente si può discutere di tanti altri argomenti e di tante altre cose.
Giovanni64 ha scritto:fra l'altro fra le più deboli.
Dipende.
Non so a cosa ti riferisci di preciso quando parli di "certezze deboli", in quanto l'espressione in un certo senso è anche un ossimoro.
L'indagine storica può condurre a certezze ed anche ad incertezze, ma appunto, dipende: bisogna vedere caso per caso.
Giovanni64 ha scritto:Io prendo le certezze della fisica, della biologia, della matematica, degli storici, quelle derivanti dalle mie esperienze dirette, e le confronto fra loro, per capire quali credenze sono più ragionevoli e quali meno.
Bene!
Quindi?
Cosa c'entra questo con gli argomenti di cui parlo?
Se ti interessa cercare di capire quali credenze possano essere più ragionevoli e quali meno, fallo pure.
Ma di nuovo: questi tuoi interessi non c'entrano nulla con gli argomenti di cui parlo.
Giovanni64 ha scritto:E, per esempio, se proprio dovessi scegliere, troverei più ragionevole credere che Gesù pensava di essere Dio, nonostante gli storici
Più che altro...contraddicendo gli storici.
Solo si dovrebbe capire in base a quali evidenze.
Non è che puoi improvvisarti storico "a sentimento", e non è che se una cosa ti sembra plausibile o ragionevole vuol dire che sia anche storicamente fondata.
O mi sbaglio?
Giovanni64 ha scritto:che credere che Gesù sia resuscitato, nonostante la biologia.
Pure perché si dovrebbe innanzitutto capire e chiarire cosa c'entra la biologia con la resurrezione.
Ma lasciamo stare ovviamente questa cosa, in quanto prima dovresti dare una definizione univoca di resurrezione e poi metterla eventualmente in relazione con la biologia.
Se, poniamo il caso, la resurrezione non ha a che fare con la biologia e non è un "evento biologico" cosa cappero c'entrerebbe la biologia?!?!?
Giovanni64 ha scritto:Mi fermo qui anche perché nel seguito continui, fra l'altro, a difendere in maniera scomposta cose che io non ho messo in discussione.
Non so perché tu dica in "maniera scomposta", ma fa niente.
Anche io ho notato che ciò che mi scrivi non mette in discussione gran parte delle cose che scrivo eccezion fatta per alcune questioni su cui dissentiamo.
Considerando questa cosa mi viene da chiedermi: ma, qual è il punto?
Ma forse sarà un mio limite.
Io penso semplicemente che Gesù sia un personaggio storico, penso pure che abbiamo dati sufficienti per delinearne una ricostruzione storica che ci informi su questioni che riguardano la sua persona, ovvero chi era, cosa diceva di essere, quale religione praticava, quale messaggio escatologico proclamava, quali istanze etiche e religiose promuoveva, come era percepito dai suoi contemporanei, a quali gruppi giudaici era più vicino teologicamente, se abbia mai pensato o inteso fondare una religione (gli storici rilevano che Gesù non abbia mai inteso fondare una religione), etc. etc.
Gli storici fanno questo con Gesù come con qualsiasi altro personaggio storico della storia delle religioni: lo fanno con Zoroastro, con Maometto, con Mani, con Siddarta Gautama, etc. etc.
Ora se ci soffermiamo sulla "vexata questio" della presunta deicità di Gesù non è che gli storici affermano che Gesù non ha mai detto di essere Dio e non ha mai detto di essere di natura divina, perché "costretti" da un "paradigma scettico" secondo il quale una "incarnazione divina" è impossibile. Si tratta semplicemente del fatto che dai dati disponibili emerge che Gesù non ha mai affermato di essere Dio e non ha mai affermato di essere di natura divina. Se dai dati disponibili fosse emerso il contrario gli storici lo avrebbero rilevato tranquillamente.
Esistono infatti personaggi storici che hanno affermato di essere una incarnazione divina, il punto è che Gesù non è tra questi.
Poi possiamo anche prendere in considerazione in quali e quanti modi Gesù è stato recepito nei vari gruppi etnici e nei vari periodi storici, ma questo è ancora un altro discorso.