GIUSTIFICAZIONE PER FEDE? TROVIAMO GEMME SPIRITUALI...

Domande sui TdG che vengono fatte di frequente

Moderatore: Francesco Franco Coladarci

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Metallo Pesante
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GIUSTIFICAZIONE PER FEDE? TROVIAMO GEMME SPIRITUALI...

Messaggio da Metallo Pesante »

Dalla parte "Scaviamo per trovare gemme spirituali" della settimana che va dal 5 all'11 ottobre 2020 (di 10 min, ex "Punti notevoli della lettura biblica settimanale")

Eso 32:32, 33 — Perché possiamo dire che la dottrina secondo cui “una volta salvati si è salvati per sempre” è falsa? (w87 1/9 29 https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1987648#h=1:0-9:0" onclick="window.open(this.href);return false;).

- Commento da PIMO: perché nessuna chiesa della cosidetta "cristianità" dice questa bufala, almeno non in maniera così superficiale. Casomai che si è salvati per grazia, ma anche per fede (e lì bisognerebbe aprire una partentesi immensa sulla "giustificazione per fede", dato che nella teologia paolina infatti l'apostolo Paolo, in base alla lettera ai Romani, sostiene che se noi avremo fede saremo giustificati da Dio per i meriti di nostro signore Gesù Cristo. Dio, e lui solo, ci darà la grazia, la salvezza giustificandoci, e vedere le differenze di veduta fra cristiani cattolici ed evangelici, ma in 30 sec. è impossibile, caro il mio anzianotto :sorriso: posso solo dire che Lutero si soffermò in particolare su alcuni passi, come: «poiché non c'è distinzione: tutti infatti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, essendo giustificati gratuitamente per la Sua grazia, mediante la redenzione in Gesù Cristo, che Dio ha esposto per espiazione col Suo sangue mediante la fede», da Romani 3:23-25; «poiché noi riteniamo che l'uomo è giustificato per mezzo della fede, senza le opere della legge», da Romani 3:28; «giustificati dunque per la fede, abbiamo pace con Dio, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci gloriamo, nella speranza della Gloria di Dio», da Romani 5:1-2). Solo che non sono le nostre azioni (o meglio, quelle watchtoweriane: predicazione, frequenza alle adunanze e contribuzioni :ironico: ) a garantirci la salvezza, ma l'amore divino. Questo perché il favore di Dio non è qualcosa che si possa guadagnare, ma viene concesso per immeritata benignità (o grazia) a coloro che manifestano fede. È questo il punto centrale di tutta la dottrina Luterana: egli infatti intende giustificati in senso letterale (iustum facere): essere resi giusti da ingiusti che siamo per natura (cfr. V. Subilia, La giustificazione per fede, Brescia 1976). È l'onnipotenza divina che è in grado di fare questo: trasformare il nero in bianco, rendere giusto ciò che per sua natura è profondamente ingiusto. È inutile che l'uomo "con le sue corte braccia" tenti di raggiungere Dio. L'uomo non può lusingare Dio con le buone opere, tanto più che il peccato originale lo porterà di nuovo irrimediabilmente a peccare. Tutto dipende da Lui, che interviene direttamente sull'uomo. Non c'è più bisogno del mediatore tra Dio e l'uomo: il sacerdote, ma è Dio che nella sua onnipotenza salva chi ha deciso ab aeterno (dall'eternità) di salvare. Ma invece è facile travisare gli insegnamenti altrui quando i propri sono fallaci.

Credete che giovedì posso commentare? :sorriso: O è meglio che mi tappo la bocca? :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata:

Domanda agli utenti: perché i TdG predicano la giustificazione per fede, ma al contempo il fatto che devo fare delle determinate azioni (recarmi in sala, in predicazione e contribuire e fare anche, ogni tanto, buone azioni) per compiacere Geova ed esser salvato? Perché tale schizofrenia, come notava Raymond Franz nel libro In Search of Christian Freedom?
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Marvin The Martian
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Messaggio da Marvin The Martian »

Metallo Pesante ha scritto:Dalla parte "Scaviamo per trovare gemme spirituali" della settimana che va dal 5 all'11 ottobre 2020 (di 10 min, ex "Punti notevoli della lettura biblica settimanale")

Eso 32:32, 33 — Perché possiamo dire che la dottrina secondo cui “una volta salvati si è salvati per sempre” è falsa? (w87 1/9 29 https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1987648#h=1:0-9:0" onclick="window.open(this.href);return false;).

- Commento da PIMO: perché nessuna chiesa della cosidetta "cristianità" dice questa bufala, almeno non in maniera così superficiale. Casomai che si è salvati per grazia, ma anche per fede (e lì bisognerebbe aprire una partentesi immensa sulla "giustificazione per fede", dato che nella teologia paolina infatti l'apostolo Paolo, in base alla lettera ai Romani, sostiene che se noi avremo fede saremo giustificati da Dio per i meriti di nostro signore Gesù Cristo. Dio, e lui solo, ci darà la grazia, la salvezza giustificandoci, e vedere le differenze di veduta fra cristiani cattolici ed evangelici, ma in 30 sec. è impossibile, caro il mio anzianotto :sorriso: posso solo dire che Lutero si soffermò in particolare su alcuni passi, come: «poiché non c'è distinzione: tutti infatti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, essendo giustificati gratuitamente per la Sua grazia, mediante la redenzione in Gesù Cristo, che Dio ha esposto per espiazione col Suo sangue mediante la fede», da Romani 3:23-25; «poiché noi riteniamo che l'uomo è giustificato per mezzo della fede, senza le opere della legge», da Romani 3:28; «giustificati dunque per la fede, abbiamo pace con Dio, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci gloriamo, nella speranza della Gloria di Dio», da Romani 5:1-2). Solo che non sono le nostre azioni (o meglio, quelle watchtoweriane: predicazione, frequenza alle adunanze e contribuzioni :ironico: ) a garantirci la salvezza, ma l'amore divino. Questo perché il favore di Dio non è qualcosa che si possa guadagnare, ma viene concesso per immeritata benignità (o grazia) a coloro che manifestano fede. È questo il punto centrale di tutta la dottrina Luterana: egli infatti intende giustificati in senso letterale (iustum facere): essere resi giusti da ingiusti che siamo per natura (cfr. V. Subilia, La giustificazione per fede, Brescia 1976). È l'onnipotenza divina che è in grado di fare questo: trasformare il nero in bianco, rendere giusto ciò che per sua natura è profondamente ingiusto. È inutile che l'uomo "con le sue corte braccia" tenti di raggiungere Dio. L'uomo non può lusingare Dio con le buone opere, tanto più che il peccato originale lo porterà di nuovo irrimediabilmente a peccare. Tutto dipende da Lui, che interviene direttamente sull'uomo. Non c'è più bisogno del mediatore tra Dio e l'uomo: il sacerdote, ma è Dio che nella sua onnipotenza salva chi ha deciso ab aeterno (dall'eternità) di salvare. Ma invece è facile travisare gli insegnamenti altrui quando i propri sono fallaci.


Credete che giovedì posso commentare? :sorriso: O è meglio che mi tappo la bocca? :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata:

penso che ti farebbero cadere la connesione a zoom alla fine della prima fase ... :ironico:

Domanda agli utenti: perché i TdG predicano la giustificazione per fede, ma al contempo il fatto che devo fare delle determinate azioni (recarmi in sala, in predicazione e contribuire e fare anche, ogni tanto, buone azioni) per compiacere Geova ed esser salvato? Perché tale schizofrenia, come notava Raymond Franz nel libro In Search of Christian Freedom?
perchè altrimenti come potrebbero misurare la tua fede? mi spiego quali parametri avrebbero per determinare se sei un uomo "spirituale" visto che la fede e la spiritualita sono una questione personale, questo non sarebbe possibile, ecco perchè ci vengono richieste delle azioni visibili e misurabili e controllabii da chi e preposto a mantenere le pecore all'interno del recinto. Aggiungo anche che sono tutte azioni che fanno si che tu ti senta sempre in'anadatto e da questo nasce la schizzofrenia del raggiungere a tutti i costi certi obbiettivi...
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

A prescindere da come la si voglia guardare, anche la salvezza per immeritata benignità, cela una trappola "da senso di colpa perpetuo" non indifferente, poichè se non hai fede, verrai logicamente rigettato da Dio e quindi o distrutto o mandato all'inferno o mandato a fanc.... :ironico:

Se ti comporti cosi cosi non lo sai, quindi è una specie di roulette russa.
Solo se ti comporti bene hai la speranza, ma non la certezza di essere salvato da Dio.

Quindi il problema di fondo della fede biblica, che si spaccia per amorevole (io diffido sempre da coloro che hanno una maschera da buoni), è quella poi di metterti in sospensione di giudizio che viene delegata alla famosa "Immeritata benignità di Dio"...

Quindi, per la serie, se tutto va bene siamo rovinati...
Potresti essere salvato ma..... dubbio, sensi di colpa, insicurezze, giudizio sospeso.... :ciuccio: :ciuccio: :ciuccio:

Beati coloro che ci credono a queste fanta vaccate.
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
Johann Wolfgang von Goethe

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Vieri
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Lettera di Giacomo

Messaggio da Vieri »

Dalla lettera di Giacomo il Giusto
La fede e le opere....
La Lettera di Giacomo è una delle lettere cattoliche (nel senso di "lettere universali") del Nuovo Testamento, tradizionalmente attribuita a Giacomo il Giusto e datata attorno al 50[Nota 1]. Gli studiosi di critica biblica propongono diverse attribuzioni - tra le quali la maggiormente diffusa è quella pseudoepigrafica[Nota 2] - e ne collocano la datazione alla fine del I secolo, tra il 70 e il 100.
Versione CEI
La fede e le opere
14Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? 15Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano 16e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? 17Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. 18Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. 19Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! 20Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza calore? 21Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? 22Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta 23e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. 24Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. 26Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
Dal Vangelo di Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «21Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. 23Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.

24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. 26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quindi la sola fede non è un fattore salvifico se non è accompagnata anche dalle opere.

Queste però non devono essere messe a catalogo da una organizzazione in "tanto al peso"ma nascere direttamente dal cuore e dalla volontà delle persone.......e la parabola della vecchia vedova del tempo dovrebbe insegnare qualche cosa..... :ironico:
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Metallo Pesante
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Messaggio da Metallo Pesante »

Vieri ha scritto:Dalla lettera di Giacomo il Giusto
La fede e le opere....
La Lettera di Giacomo è una delle lettere cattoliche (nel senso di "lettere universali") del Nuovo Testamento, tradizionalmente attribuita a Giacomo il Giusto e datata attorno al 50[Nota 1]. Gli studiosi di critica biblica propongono diverse attribuzioni - tra le quali la maggiormente diffusa è quella pseudoepigrafica[Nota 2] - e ne collocano la datazione alla fine del I secolo, tra il 70 e il 100.
Versione CEI
La fede e le opere
14Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? 15Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano 16e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? 17Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. 18Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. 19Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! 20Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza calore? 21Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? 22Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta 23e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. 24Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. 26Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
Dal Vangelo di Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «21Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. 23Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.

24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. 26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quindi la sola fede non è un fattore salvifico se non è accompagnata anche dalle opere.

Queste però non devono essere messe a catalogo da una organizzazione in "tanto al peso"ma nascere direttamente dal cuore e dalla volontà delle persone.......e la parabola della vecchia vedova del tempo dovrebbe insegnare qualche cosa..... :ironico:

Vieri, infatti la lettura cattolica (che hai fatto citando Giacomo) e quella luterana (che cita Romani) per me si integrano, e non vanno scisse. Scinderle significa non capire la salvezza, come non è senz'altro un qualcosa di passivo. Va detto che la WTS legge Giacomo 2:26 ("la fede senza le opere è morta") senza leggere il contesto, i versetti precedenti, e così le "opere" sono la predicazione porta a porta, l'andar in sala e il metter mano al portafogli e contribuire, mentre il resto passa in secondo piano. Alt, non dico che il TdG non compie opere buone, ma sono subordinate a quelle della congregazione.
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