A PROPOSITO DI VOTO

Domande sui TdG che vengono fatte di frequente

Moderatore: Francesco Franco Coladarci

NOSTROMO
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A PROPOSITO DI VOTO

Messaggio da NOSTROMO »

In relazione al voto europeo di domenica, ho voluto documentarmi circa le motivazioni per cui i TDG non vanno a votare, ma sono rimasto scioccato nell'apprendere che oltre motivazioni religiose esiste un divieto, pena l'esclusione o dissociazione, come ho potuto leggere in questo sito circa la violazione di un patto di neutralità con Geova.
Per mia fortuna non sono mai stato TDG e forse per questo non riesco proprio a concepire nessuna motivazione che possa giustificare tale divieto.
Mi chiedo e vorrei chiedere a tutti voi, è legale tutto questo? Può esistere legalmente in Italia una associazione, una organizzazione, una onlus....o altro, entro cui oltre a tante assurdità contempla l'esclusione nel caso si vada a votare? Mi sembra di ricordare che il voto, oltre che un diritto rappresenta anche un dovere per il cittadino.
Mi viene impossibile pensare che una persona si voglia volontariamente privare di un diritto garantito dalla Costituzione e per il quale migliaia di uomini hanno dato la vita e che costituisce la base della nostra civiltà.....
Grazie.
Nostromo.
mr-shadow

Messaggio da mr-shadow »

Il voto obbligatorio (che vigeva per le sole elezioni politiche, pena la menzione per cinque anni sul certificato di buona condotta), è stato abrogato nel 1996. In Italia il voto è oggi solo un dovere civico, ma il non votare non comporta più alcuna sanzione, e per logica conseguenza sono state implicitamente abrogate le norme penali che punivano le campagne di non voto.
NOSTROMO
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Messaggio da NOSTROMO »

Il mio quesito circa la legalità riguardava la possibilità di escludere qualcuno da una organizzazione se vai a votare, più che essere legata al dovere civico del voto. Solo per chiarire il pensiero.
Nostromo.
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

NOSTROMO ha scritto:Il mio quesito circa la legalità riguardava la possibilità di escludere qualcuno da una organizzazione se vai a votare, più che essere legata al dovere civico del voto. Solo per chiarire il pensiero.
Nostromo.

L'istigazione o l'incentivazione a non votare è punibile per legge, per questo in nessuna pubblicazione dei tdg ci sarà mai scritto che non devono andare a votare, usano un linguaggio che capiscono solo i tdg (del tipo "neutralità cristiana" ecc...) oppure usano la famosa strategia teocratica ovvero scrivono che il tdg può andare a votare, ma che in cabina elettorale dovrà usare la sua coscienza cristiana sul da farsi, che tradotto per i non tdg vuol dire che non dovrà votare.
il risultato del violare la "neutralità cristiana" (tradotto: chi vota e lo dice a qualcuno) è l'espulsione o meglio il tdg in questione viene considerato dissociato (un altro stratagemma per pararsi il sedere nel caso lo venissero a sapere le autorità).
ciao caro
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

Mario70 ha scritto:
NOSTROMO ha scritto:Il mio quesito circa la legalità riguardava la possibilità di escludere qualcuno da una organizzazione se vai a votare, più che essere legata al dovere civico del voto. Solo per chiarire il pensiero.
Nostromo.

L'istigazione o l'incentivazione a non votare è punibile per legge, per questo in nessuna pubblicazione dei tdg ci sarà mai scritto che non devono andare a votare, usano un linguaggio che capiscono solo i tdg (del tipo "neutralità cristiana" ecc...) oppure usano la famosa strategia teocratica ovvero scrivono che il tdg può andare a votare, ma che in cabina elettorale dovrà usare la sua coscienza cristiana sul da farsi, che tradotto per i non tdg vuol dire che non dovrà votare.
il risultato del violare la "neutralità cristiana" (tradotto: chi vota e lo dice a qualcuno) è l'espulsione o meglio il tdg in questione viene considerato dissociato (un altro stratagemma per pararsi il sedere nel caso lo venissero a sapere le autorità).
ciao caro
che articolo di legge e' ?
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:sorriso:
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

LIALA ha scritto:
Mario70 ha scritto:
NOSTROMO ha scritto:Il mio quesito circa la legalità riguardava la possibilità di escludere qualcuno da una organizzazione se vai a votare, più che essere legata al dovere civico del voto. Solo per chiarire il pensiero.
Nostromo.

L'istigazione o l'incentivazione a non votare è punibile per legge, per questo in nessuna pubblicazione dei tdg ci sarà mai scritto che non devono andare a votare, usano un linguaggio che capiscono solo i tdg (del tipo "neutralità cristiana" ecc...) oppure usano la famosa strategia teocratica ovvero scrivono che il tdg può andare a votare, ma che in cabina elettorale dovrà usare la sua coscienza cristiana sul da farsi, che tradotto per i non tdg vuol dire che non dovrà votare.
il risultato del violare la "neutralità cristiana" (tradotto: chi vota e lo dice a qualcuno) è l'espulsione o meglio il tdg in questione viene considerato dissociato (un altro stratagemma per pararsi il sedere nel caso lo venissero a sapere le autorità).
ciao caro
che articolo di legge e' ?



Art. 48.

"Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.

Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge."
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
mr-shadow

Messaggio da mr-shadow »

La Corte Costituzionale ha stabilito che dovere non è sinonimo di obbligo. A seguito di tale pronuncia la norma che rendeva obbligatorio il voto alle politiche, contenuta nel DECRETO LEGISLATIVO LUOGOTENENZIALE 10 marzo 1946, n. 74, è stata abrogata dalla legge 18 febbraio 2009, n. 9.
Trascrivo qui di seguito l'articolo 1 della legge del 1946, che fa comprendere in quale atmosfera venne sancito l'obbligo del voto (la costituzione non era ancora approvata).

Art. 1. L'Assemblea Costituente e' eletta a suffragio universale con voto
diretto, libero e segreto, attribuito a liste di candidati
concorrenti.
La rappresentanza e' proporzionale.
L'esercizio del voto e' un obbligo al quale nessun cittadino puo'
sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il Paese in
un momento decisivo della vita nazionale.
L'elenco di coloro che si astengono dal voto nelle elezioni per la
Costituente, senza giustificato motivo, sara' esposto per la durata
di un mese nell'albo comunale.
Per il periodo di cinque anni la menzione "non ha votato" sara'
iscritta nei certificati di buona condotta che vengano rilasciati a
chi si sia astenuto dal voto senza giustificato motivo
.
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

LEGGE ELETTORALE - ART. 98 [ T.U. DELLE LEGGI ELETTORALI; TITOLO VII ] Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un pubblico servizio, l’esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all’astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000.
mr-shadow

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Questo articolo riguarda l'abuso di potere, non ha alcuna attinenza col discorso delle campagne di non voto. Qui si parla di induzione e costrizione, non di invito. E ci sarebbe da scrivere la storia dei preti di tutta Italia che ricattavano la gente nel confessionale, se non voti DC non ti posso assolvere.
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

"campagne di non voto" equivale ad "indurli all’astensione",
l'ho pure sottolineato.

esattamente quello che fa la wts tramite i suoi incaricati ministri di culto.
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

mr-shadow ha scritto:Questo articolo riguarda l'abuso di potere, non ha alcuna attinenza col discorso delle campagne di non voto. Qui si parla di induzione e costrizione, non di invito. E ci sarebbe da scrivere la storia dei preti di tutta Italia che ricattavano la gente nel confessionale, se non voti DC non ti posso assolvere.
Scusa ma quando il corpo direttivo o l'anziano di turno abusando del suo potere ti "induce all'astenzione" pena la dissociazione, tu come lo chiami se non abuso di potere? Dei preti non me ne frega un cavolo, qui si parla di testimoni di Geova e induzione all'astenzione a votare, mi sembra che la questione sia fin troppo chiara.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Messaggio da Luciano »

Dei preti non me ne frega nulla, sono evangelico.
Gettare fango sui cattolici non rende mal comune mezzo gaudio.
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Luciano
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Fratello Mario
abbiamo usato la stessa frase.
Sintonia.
Ciao
mr-shadow

Messaggio da mr-shadow »

Ho portato l'esempio dei preti per sottolineare una lieve differenza tra i due comportamenti. Ho prima citato l'art. 1 nella formulazione del 1946
Art. 1. L'Assemblea Costituente e' eletta a suffragio universale con voto
diretto, libero e segreto, attribuito a liste di candidati
concorrenti.
La rappresentanza e' proporzionale.
L'esercizio del voto e' un obbligo al quale nessun cittadino puo'
sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il Paese in
un momento decisivo della vita nazionale.
L'elenco di coloro che si astengono dal voto nelle elezioni per la
Costituente, senza giustificato motivo, sara' esposto per la durata
di un mese nell'albo comunale.
Per il periodo di cinque anni la menzione "non ha votato" sara'
iscritta nei certificati di buona condotta che vengano rilasciati a
chi si sia astenuto dal voto senza giustificato motivo.
Divenuto art. 4 nel testo unico del 1957 per l'elezione della camera, la sua attuale formulazione è
art. 1 Il voto e' un dovere civico e un diritto di tutti i cittadini,
il cui libero esercizio deve essere garantito e promosso dalla
Repubblica.
Ogni elettore dispone di un voto per la scelta della lista ai
fini dell'attribuzione dei seggi in ragione proporzionale, da
esprimere su un'unica scheda recante il contrassegno di ciascuna
lista.
Questo significa (Corte Costituzionale: sentenza 6 - 12 settembre 1995, n. 422, sentenza 4 dicembre - 13 gennaio 2014 n. 1) che la propaganda per l'astensione è del tutto legittima, e rientra nella libertà di opinione del cittadino a prescindere dalle motivazioni, siano esse religiose (come i TdG), o politiche (Unione Combattenti RSI). Quindi, mentre continuano a commettere reato gli ecclesiastici che condizionano la scelta elettorale, non lo commette chi fa propaganda di astensione perché non confida nelle capacità umane o non si sente rappresentato da nessuna formazione.
Quello del non votare è un diritto che altri paesi riconoscono da sempre. Ora che lo abbiamo finalmente conquistato (e spesso ho la tentazione di avvalermene, non esistendo più un partito che mi rappresenti ideologicamente), magari sareste pronti a combatterlo solo per fare dispetto ai TdG che comunque, costretti a recarsi al seggio, continuerebbero a non votare annullando la scheda.
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

mr-shadow ha scritto:Ho portato l'esempio dei preti per sottolineare una lieve differenza tra i due comportamenti. Ho prima citato l'art. 1 nella formulazione del 1946
Art. 1. L'Assemblea Costituente e' eletta a suffragio universale con voto
diretto, libero e segreto, attribuito a liste di candidati
concorrenti.
La rappresentanza e' proporzionale.
L'esercizio del voto e' un obbligo al quale nessun cittadino puo'
sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il Paese in
un momento decisivo della vita nazionale.
L'elenco di coloro che si astengono dal voto nelle elezioni per la
Costituente, senza giustificato motivo, sara' esposto per la durata
di un mese nell'albo comunale.
Per il periodo di cinque anni la menzione "non ha votato" sara'
iscritta nei certificati di buona condotta che vengano rilasciati a
chi si sia astenuto dal voto senza giustificato motivo.
Divenuto art. 4 nel testo unico del 1957 per l'elezione della camera, la sua attuale formulazione è
art. 1 Il voto e' un dovere civico e un diritto di tutti i cittadini,
il cui libero esercizio deve essere garantito e promosso dalla
Repubblica.
Ogni elettore dispone di un voto per la scelta della lista ai
fini dell'attribuzione dei seggi in ragione proporzionale, da
esprimere su un'unica scheda recante il contrassegno di ciascuna
lista.
Questo significa (Corte Costituzionale: sentenza 6 - 12 settembre 1995, n. 422, sentenza 4 dicembre - 13 gennaio 2014 n. 1) che la propaganda per l'astensione è del tutto legittima, e rientra nella libertà di opinione del cittadino a prescindere dalle motivazioni, siano esse religiose (come i TdG), o politiche (Unione Combattenti RSI). Quindi, mentre continuano a commettere reato gli ecclesiastici che condizionano la scelta elettorale, non lo commette chi fa propaganda di astensione perché non confida nelle capacità umane o non si sente rappresentato da nessuna formazione.
Quello del non votare è un diritto che altri paesi riconoscono da sempre. Ora che lo abbiamo finalmente conquistato (e spesso ho la tentazione di avvalermene, non esistendo più un partito che mi rappresenti ideologicamente), magari sareste pronti a combatterlo solo per fare dispetto ai TdG che comunque, costretti a recarsi al seggio, continuerebbero a non votare annullando la scheda.
Guarda non sono un avvocato e non ho studiato legge, ma non credo ci voglia un laureato per capire che stiamo parlando di due cose diverse:
In base all'articolo che hai evidenziato tu si può tranquillamente non votare, e questo nessuno di noi lo ha messo in dubbio, quello che l'articolo che hai postato tu non contraddice sono gli altri due che abbiamo postato noi, ovvero è punibile per legge l'incentivazione a non votare, specie se a farlo è un ministro di culto, tale "spinta" come capirai è una cosa diversa dalla libertà individuale di non votare, ci siamo capiti?
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
mr-shadow

Messaggio da mr-shadow »

Nemmeno io faccio l'avvocato. Da 24 anni sono presidente di seggio e quindi obbligato a conoscere normative, circolari interpretative di ministero e prefettura e sentenze civili e penali, perché nell'esercizio delle funzioni devo saper rispondere alle domande più diverse, specie da quando su internet imperversano le bufale elettorali. Quello che sto dicendo io è che con l'abrogazione del voto politico obbligatorio l'incentivazione e gli appelli al non voto non sono più considerati reato, nemmeno se dettati dall'autorità (o presunta tale), di chi la sostiene. Sarebbe punibile la costrizione, ma nel caso dei ministri di culto (cattolici, tdg o di qualsivoglia confessione), è una costrizione morale, non fisica (come nel 1948: "nella cabina elettorale dio ti vede e Stalin no"), e quindi alquanto difficile da dimostrare senza l'ammissione diretta di chi viene costretto a una determinata azione.
Questo significa che in Italia i TdG possono parlare liberamente di non voto, senza ricorrere a trucchi dialettici.
NOSTROMO
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Messaggio da NOSTROMO »

Ringrazio anzitutto quanti hanno scritto sull'argomento che hanno fatto chiarezza sul voto anche da un punto puramente civico.
Quello che io realmente volevo sapere, e per questo concordo con Mario 70, è:
Può esistere in Italia una associazione religiosa o laica, che esclude un associato solo perchè è andato a votare?
Poco importa in questo caso il diritto di astenersi o meno dal voto.
Nostromo.
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

Quello che sto dicendo io è che con l'abrogazione del voto politico obbligatorio l'incentivazione e gli appelli al non voto non sono più considerati reato, nemmeno se dettati dall'autorità (o presunta tale), di chi la sostiene. Sarebbe punibile la costrizione, ma nel caso dei ministri di culto (cattolici, tdg o di qualsivoglia confessione), è una costrizione morale, non fisica (come nel 1948: "nella cabina elettorale dio ti vede e Stalin no"), e quindi alquanto difficile da dimostrare senza l'ammissione diretta di chi viene costretto a una determinata azione.
Questo significa che in Italia i TdG possono parlare liberamente di non voto, senza ricorrere a trucchi dialettici.

l'art 98 è valido tutt'oggi.
Dei tre casi menzionati e separati dalla congiunzione "o", tutti validi presi singolarmente, quello che ci interessa è:

"il ministro di qualsiasi culto che si adopera ad indurli all’astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni"

Vuoi commentare questa frase? Occorre essere avvocati per comprenderla? O non si vuole comprenderla perchè non conviene?

Le campagne all'astensione sono legittime, se non si appartiene alle tre categorie menzionate, quindi il semplice cittadino non commette reato. http://digilander.libero.it/vallarsa/do ... onismo.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Ma i ministri di culto tdg, compreso la classe dirigiente geovista, per la loro posizione istituzionale e per l'ascendente che hanno sugli adepti, operano costrizione, generalmente "morale" ove non operano quella fisica. Comunque la legge vieta sia questa che quella.


Ora tutti conoscono la costrizione al non voto in ambito tdg, costrizione non solo morale ma anche con implicito ricatto(espulsione). Comportamento in contrasto con la legge e che dovrebbe essere perseguita legalmente.
mr-shadow

Messaggio da mr-shadow »

In riferimento al referendum sulla ricerca delle cellule staminali e sulla procreazione assistita, a prescindere dal tipo di voto, o SI o NO; i cittadini comunque la pensino, devono andare a votare e non possono essere invitati da personaggi istituzionali ad astenersi dal voto.
Da notare che proprio nei politici Italiani c’è la più grande fetta d’ignoranza legislativa. Non tutti conoscono esattamente la legge elettorale, difatti, l’art. 98 sulla legge elettorale prevede che l’istigazione all’astensione è un reato. Si può configurare il reato di violazione della legge elettorale ed istigazione a delinquere; di seguito il testo della legge:
Allora nel 2005 bisognava ingabbiare il cardinale Ruini, che istigò gli italiani a non andare ai seggi per il referendum sulla legge 40. In effetti il ginecologo Severino Antinori lo denunciò proprio in base all'art. 98, ma la Magistratura inquirente (quindi non la giudicante, ci si è fermati all'istruttoria), ha stabilito che le parole di Ruini "avevano solo il valore di un'indicazione". Ciò anche in virtù di precedenti pareri del Consiglio di Stato, che fin dagli anni '70 ha recepito come prassi accettabile per i referendum il non recarsi ai seggi, "poiché la registrazione dell'elettore può dar corso a brogli in sede di scrutinio, introducendo surrettiziamente nell'urna schede votate in numero pari a quello dei cittadini che hanno optato per la scelta dell'astensione".
Ha ragione l'autore della pagina linkata, anche tra i politici c'è una generale ignoranza in materia elettorale (basti pensare ai politici che si fanno fotografare mentre introducono la scheda nell'urna, cosa che invece deve fare il presidente del seggio previo controllo esterno della stessa), ma in Italia più che a leggi andiamo avanti a circolari interpretative di quello che le norme dicono e (più spesso) non dicono. Noi presidenti del resto non siamo un alveare borg, ognuno ragiona con la propria testa, e il Ministero degli Interni è costretto a decidere per tutti quando la difformità dei pareri raggiunge punte di scontro sulla effettiva validità delle operazioni e sull'attribuzione dei seggi agli eletti.
Uno dei punti deboli della normativa elettorale (che richiederebbe una riforma strutturale, non le pezze dei decreti legge ad hoc per ogni consultazione), è che la prassi fa presto a diventare legge. Per fare un esempio: nel 1976 è stata abolita l'appendice numerata delle schede elettorali, e quindi il presidente non deve più compiere l'operazione di staccarla prima che la scheda vada nell'urna. Questa abolizione ha fatto si che sia diventata legge la consuetudine che ogni elettore introduce da se la scheda nell'urna, mentre il presidente dovrebbe comunque prenderla in mano per verificare la presenza del bollo della sezione e della firma dello scrutatore (oggi lo facciamo a vista).
Lo stesso è di fatto avvenuto per le campagne di astensione. Quando i preti ricattavano la gente con l'alternativa "o voti DC o non ti assolvo" era impossibile comprovare la costrizione dell'elettore credente, poiché nè quest'ultimo, nè il prete, avrebbero mai ammesso il fatto. A sostenere l'azione delle parrocchie intervenne poi la sentenza d'appello sul caso di monsignor Fiordelli: all'opposizione dei coniugi "concubini" Bellandi che «le leggi della Chiesa non possono contenere norme che autorizzino le autorità ecclesiastiche a ledere un bene del cittadino tutelato dalle leggi dello Stato», la magistratura, nell'assolvere Fiordelli, rispose che i coniugi erano “suoi sudditi [del monsignore, e quindi della chiesa, n.d.a.], perché battezzati”.
Il famoso articolo 98 ("il ministro di qualsiasi culto che si adopera ad indurli all’astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni"), è quindi di fatto inapplicabile, perché se si perseguono i TdG (ammesso che venga dimostrata la costrizione), si devono perseguire TUTTI i ministri di culto che forzano i risultati elettorali facendosi forza della propria autorità, sempre ammesso che si riesca a comprovare il fatto al di là di ogni ragionevole dubbio.
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Messaggio da Luciano »

Il famoso articolo 98 ("il ministro di qualsiasi culto che si adopera ad indurli all’astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni"), è quindi di fatto inapplicabile, perché se si perseguono i TdG (ammesso che venga dimostrata la costrizione), si devono perseguire TUTTI i ministri di culto che forzano i risultati elettorali facendosi forza della propria autorità, sempre ammesso che si riesca a comprovare il fatto al di là di ogni ragionevole dubbio.
Certo chi viola questa legge deve essere perseguito, sia che porti l'abito talare o l'etichetta di anziano e sorvegliante.
Al di fuori di ogni ragionevole dubbio l'azione svolta dai vertici tdg nei confronti delle masse ad essi piegati rientra nel reato descritto dall'art 98.

Ora la costrizione è reale, non vorrai negare anche questo?, e che sia indimostrabile è solo un tuo parere.
Solo che nessuno si è preso la briga di sollevare la questione nelle sedi opportune, fino a prova contraria, e se lo ha fatto, non ha avuto l'efficacia necessaria.
Non riuscire a dimostrare comunque non significa che delitto non sia commesso. L'obbligo di non votare pena esclusione dal gruppo richiesto dai vertici tdg è dunque fuori legge a prescindere dalle corrispondenti pressioni esercitate dall'altro gruppo religiosio che comunque non arriva mai alla scomunica, come di fatto avviene fra i tdg.
L'art. 98 non è inapplicabile, è inapplicato.
Il principio che lo alimenta è genuino e liberale: nessuno che abbia presa sulle persone dovrebbe impedire loro di non votare usando l'autorità esercitata.
Nel caso dei tdg c'è anche l'aggravante della sanzione più pesante: non essere più tdg.
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Messaggio da malcom11 »

C'è un piccolo particolare che sfugge... :blu:
Prendendoli uno a uno, i tdg ( perlomeno i più ferrati ) e chiedendo perchè non votano, nessuno di loro direbbe che sono costretti, influenzati, coercizzati, indotti, plagiati o lavati nella materia grigia...
Risponderebbero con il solito: "il governo di geova è il più affidabile. Confidiamo solo sulla sua direttiva celeste ecc... ecc... In questo modo, senza prove scritte in modo diretto e senza testimonianze, sono esenti da colpe! I capoccioni TDG sono sempre stati scaltri e furbi, ma negli ultimi tempi, vedi pedofilia, sangue, ostracismo e appunto voto politico, si sono ulteriormente affinati!! :pred:
I 'nuovi intendimenti' sono le 'toppe' che lo schiavo mette sui tessuti lacerati dei loro errori.(ryuzaky77)
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Esatto. Se fosse possibile una tale azione, del resto, sarebbe già in corso o addirittura conclusa.
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Messaggio da Luciano »

C'è una cosa che vi sfugge:
la querela per ostracismo al voto non deve essere presentata da chi è costretto, influenzato, coercizzato, indotto, plagiato o lavato nella materia grigia...
ma da chi fu costretto, influenzato, coercizzato, indotto, plagiato o lavato nella materia grigia...
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Luciano ha scritto:C'è una cosa che vi sfugge:
la querela per ostracismo al voto non deve essere presentata da chi è costretto, influenzato, coercizzato, indotto, plagiato o lavato nella materia grigia...
ma da chi fu costretto, influenzato, coercizzato, indotto, plagiato o lavato nella materia grigia...
:ok: Acuta osservazione! Cambiando il tempo del verbo è tutto più attuabile. Bisogna uscire fuori dal tunnel [non illuminato], per apprezzare la luce... :strettamano:
I 'nuovi intendimenti' sono le 'toppe' che lo schiavo mette sui tessuti lacerati dei loro errori.(ryuzaky77)
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Luciano ha scritto: C'è una cosa che vi sfugge:
la querela per ostracismo al voto non deve essere presentata da chi è costretto, influenzato, coercizzato, indotto, plagiato o lavato nella materia grigia...
ma da chi fu costretto, influenzato, coercizzato, indotto, plagiato o lavato nella materia grigia...
E perchè non la fa nessuno? Forse perché la parola "di chi fu..." non basta.
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

Suona come una sfida...
Il diavolo fa le pentole...
prima o poi verrà alla luce anche questa malefatta, come è venuta fuori la pedofilia e l'ostracismo.
Intanto chi legge sa che è reato da parte dei ministri di culto tdg ostracizzare le votazioni. Opere di illegalità, non perseguite solo perchè la parte lesa non ha ancora preso coscienza del danno subito e gli ideatori si difendono con il parlare doppio nascondendo la verità alle autorità.
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Cinzia
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scheda bianca

Messaggio da Cinzia »

Com'è considerata oggi in Italia la scheda bianca?
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mr-shadow

Messaggio da mr-shadow »

Concorre a fare il quorum dei votanti ma non contribuisce al quoziente delle liste o dei candidati. Su internet girano delle bufale relative a ipotetici utilizzi che se ne potrebbero fare per avvantaggiare questa o quella lista, ma sono tutte stronzate.
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Luciano
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L'argomento è stato trattato anche
quì
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Cinzia
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Messaggio da Cinzia »

Vi ringrazio, mr shadow e Luciano, delle vs risposte e indicazioni.
Quindi anche in Italia, se ho ben capito, la scheda bianca non è ancora considerata come indicante una scelta. Quella cioè, fra le altre non proposte dalle liste elettorali.
In Francia c'è qlc partito politico che si batte per il suo riconoscimento, e ci stanno riuscendo, per gradi. ..
Dare la possibilità a chi fa della scelte "diverse" da quelle proposte (che sono limitate e non rappresentative di tutte le minoranze e maggioranze) mi sembra una soluzione democratica per permettere a tutti di esercitare il proprio diritto/dovere di voto, e comunicare pubblicamente l esistenza di altre realtà.
:strettamano:
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