Papiro Fouad

Un'analisi delle pubblicazioni passate e presenti dei TdG

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cercaverità
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Papiro Fouad

Messaggio da cercaverità »

Le pubblicazioni TDG come questa spesso menzionano, fra gli altri, il papiro fouad per provare la presenza del tetragramma nella settanta. Ora io credo che la citazione sia gonfiata per fare più effetto. Ho provato a trovare su internet tutti i riferimenti e purtroppo mi imbatto solo in siti che riprendono pari pari la WT. Sono riuscito comunque a trovare un sito in cui si può vedere Det 31:26-29 come si presenta sul papiro fouad 266c qui. A me sembra di non vedere nè il nome nè kuryos da nessuna parte semplicemente perché mancano troppi pezzi. Sapendo che su questo sito c'è gente più preparata di me vi chiedo se sto prendendo una cantonata o ci troviamo di fronte l'ennesima manipolazione TDG. Vorrei anche aiuto per trovare tutte le foto dei frammenti del papiro per verificare tutti i 49 riferimenti citati dalla WT. :ciao:
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Dt 18:21,22 Se tu pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta? Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore; l'ha detta il profeta per presunzione: di lui non devi aver paura.

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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Credi male, amico caro; o meglio, la citazione non è gonfiata per fare piú effetto, ma semplicemente distorta ai fini che la WTS si propone. Il papiro Fouad, se non erro il secondo per antichità nella tradizione della Septuaginta, riporta effettivamente il tetragramma, scritto in ebraico, su precedente testo in onciale greco, che aveva lasciato in bianco gli spazi all’uopo (vale a dire che ci troviamo di fronte, in un solo manoscritto, ad almeno due copisti, uno di lingua greca, l’altro ebreo, o che l’ebraico conosceva e sapeva scrivere). Puoi vederne qui una riproduzione comprensibile, e comprensiva del tetragramma:

http://www.lenomdivin.info/archeologie/fouad.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

Nota che ne sarebbero rimasti ben oltre 100 frammenti. Da quanto ne sappiamo il papiro riporta il solo Pentateuco, e nella Genesi il tetragrammaton non è riportato, ma lo è nel Deuteronomio. Resta che ciò non incide minimamente sui quasi 6000 manoscritti che riportano il NT, ove il tetragrammaton non è mai presente, per cui sarebbe un vero e proprio arbitrio filologico immettervelo.

Resta però anche che, dopo la sua scoperta, avvenuta se ben ricordo nel 1939, si è giocoforza dovuto considerare con piú flessibilità – che postula nel mondo ebraico una certa disparità di vedute in età precristiana – la questione non tanto della pronunciabilità del nome sacro, ma della sua traslitterazione all’interno della Bibbia, Settanta inclusa.

Ciò non riguarda però la concorde tradizione propriamente cristiana, di matrice giudaica o gentile che sia, in quanto la stessa sostituisce sistematicamente il tetragramma con kyrios, ‘Signore’. Sicchè è questione di lana caprina, e le ipotesi della WTS, al riguardo, valgono quanto quelle di Biglino sugli alieni.
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Wyclif
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Messaggio da Wyclif »

Rimanendo nel Tema del Nome di Dio, ho letto questa settimana su un forum gestito da Testimoni di Geova che una loro adepta diceva : "È inutile che lo nascondono....questo nome si trova dappertutto! In chiese, edifici, monete antiche, libri ecc...io personalmente ho avuto modo di riscontrarlo!!!

Se questo ragionamento rende valido il nome da loro esaltato lo stesso varrebbe per la Croce

A questo punto potremmo dire :

"Avete tolto la croce dalla Torre di Guardia negli anni 30 E inutile che cercate di oscurarla essa si trova dappertutto! In chiese, edifici, monete antiche, libri ecc...io personalmente ho avuto modo di riscontrarlo!!!"
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Freelance
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Messaggio da Freelance »

Forse mi sbaglio! Ma la pagina web indicata da Quixote mi sembra estrapolata da un sito formato da tdg. Infatti basta leggere nella home la presentazione, e scorrere le altre pagine per vederci espressioni, frasi, ragionamenti e luoghi comuni tipiche delle letture della Torre di guardia sull'argomento. Il sito vuole passare per scientifico ma non è impostato secondo "scienza".
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cercaverità
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Forse non sono stato chiaro. Non nego che sia presente il Tetragramma, sto sottolineando che da quel che riesco a recuperare finora da internet non appare in tutti i frammenti che invece la WT sostiene essere presente. Non dico che il Tetragramma non poteva essere presente in tutto il papiro Fouad quando è stato scritto, ma che sembra che la WT vuol dare ad intendere che è presente e attualmente leggibile nei frammenti a noi giunti anche dove sono troppo rovinati come quello che ho citato sopra. Può sembrare una pignoleria, ma non lo è. Sul fatto che il Nome è inutile nasconderlo, io dico che sembra che fanno apposta a scordare che è stato tradotto erroneamente da un frate cattolico del tredicesimo secolo, un membro della apostasia secondo i TDG. :risatina: Inoltre si lanciano in assurdità come quella di Giosuè e Gesù per far sembrare che già gli ebrei dicessero Geova, quando in realtà in Yehowah la 'Y' e la 'e' erano pronunciate tutte e due come i ; ciò avviene anche in lingue attuali come il francese e l'inglese dove gruppi diversi di lettere hanno lo stesso suono. Poi chi nasconderebbe il nome? In chiesa si canta l'alleluia e al catechismo era spiegato che voleva dire in ebraico " lode a Dio". In più tra i vari nomi con cui Dio è chiamato nella bibbia ho notato che i TDG evitano (oltre ad affermare vere e proprie menzogne) di riportarne alcuni nel filmato "Dio ha un nome" come Padre nel padre nostro Se i TDG vogliono accusare i cattolici di usare, come sinonimi del Nome, Dio e Signore mi devono spiegare dov'è la colpa quando loro stessi sostengono che Geova non è l'originale. Mi chiedo invece cos'è questa esplosione di siti sul papiro Fouad, ricordo benissimo un anno fa che erano pochissimi e sopratutto che non sembravano fotocopie della WT e Wikipedia.
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Ray
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Messaggio da Ray »

Nota che ne sarebbero rimasti ben oltre 100 frammenti. Da quanto ne sappiamo il papiro riporta il solo Pentateuco, e nella Genesi il tetragrammaton non è riportato, ma lo è nel Deuteronomio. Resta che ciò non incide minimamente sui quasi 6000 manoscritti che riportano il NT, ove il tetragrammaton non è mai presente, per cui sarebbe un vero e proprio arbitrio filologico immettervelo
:ok: :bravo:

Sono d'accordo con Angelo,un po come per assurdo, dopo una guerra nucleare :ironico: tipo fra un 2000 anni vengano
ritrovati delle chiavette usb con all'interno la bibbia dei tdg più l'intera collezione di torri di guardia e svegliatevi
(lo so è un incubo)
qualcuno potrebbe pensare che quella traduzione sia verace
o era letta da una maggioranza di persone. :bleah:

...ritrovano una bibbia dei tdg in forma digitale.... :test: :test: :test:
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

cercaverità ha scritto:
Mi chiedo invece cos'è questa esplosione di siti sul papiro Fouad, ricordo benissimo un anno fa che erano pochissimi e sopratutto che non sembravano fotocopie della WT e Wikipedia.
Non conosco la situazione della rete un anno fa, ma ho fatto una breve ricerca su Google, digitando papiro Fouad 266, trovando solo 11.000 e rotti risultati; davvero pochi, se consideri che persino il mio nome e cognome, che al contrario non hanno una voce propria su Wikipedia, ne hanno oltre 1.000 in piú. È evidente che la maggior parte di queste voci sia di origine geoviana, ma ciò mi sembra comprensibile e “lecito”. Dopotutto, se la pensassi come loro, a che altro mi dovrei attaccare, se non a testimonianze come queste? Che naturalmente, ai loro fini, non dimostrano nulla, ma va da sé che al TdG “aggiornato”, e che voglia dare un minimo di sostanza alle sue argomentazioni, non rimane che appoggiarsi, per es., all’ipercritico Samuelsson sulla questione del palo, o ai ricordati, anche in questo sito, Arduini- Pizzorni, che non a caso menzionano in piú di un luogo il suddetto papiro. Nel che non vedo alcun motivo di scandalo, fermo restando che è tesi che sta in piedi solo sovrapponendo l’interpretazione al dato, e non, come sarebbe metodologicamente corretto, adottando il processo inverso.

Per Freelance — Francamente ho solo dato un’occhiata sussultoria alla pagina che conteneva la riproduzione di alcuni frammenti, e quel poco che ho letto mi sembrava sostanzialmente corretto; quindi non mi sono curato di approfondire, perché mi interessava solo fornire l’immagine, che è chiara, e si trova anche altrove, ma senza una cosí esplicita indicazione del tetragramma. Ho dato or ora un occhiata alla home e a un altro paio di pagine, e se indubbio è l’interesse per il nome divino, non ho trovato nient’altro che possa chiaramente accostare il sito alla WTS. Ma se anche cosí fosse, non cambierebbe nulla: il papiro è quello, e i dati di supporto sono pressoché acquisiti. Quanto all’interpretazione, naturalmente, è altro discorso, e non vado certo a ricercarla in un sito divulgativo, TdG o non TdG che sia. In ogni caso, a questo ulteriore link, di cui non capisco la matrice perché polacca (Amalia, dove sei?) si troveranno almeno quindici certificazioni della presenza del tetragrammaton nel papiro Fouad (a metà pagina; per trovarle al volo digitare Fouad nella funzione Cerca/Find del browser; delle due è la seconda):

http://bibliokrety.vgh.pl/readarticle.p ... cle_id=106" onclick="window.open(this.href);return false;
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cercaverità
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Messaggio da cercaverità »

Grazie dell'aiuto Quixote. Almeno in quei 12 frammenti allora è possibile leggere ancora oggi il Tetragramma. E' confortante sapere che ogni tanto anche le pubblicazioni TDG riportano i fatti senza alterazioni. Completamente in accordo con te e Ray riguardo alle interpretazioni che si possono dare a questi mss come il Fouad. Io personalmente trovo interessante che in zona ebraica leggessero la LXX invece che il pentateuco in lingua e scrittura ebraica, forse è spiegabile con un ritorno di alcuni ebrei zelanti in palestina che ormai non conoscevano più neanche l'ebraico :boh: Da una lettura a quel sito polacco risulta essere un sito TDG tanto per cambiare. La mia sola preoccupazione è che come diceva qualcuno:" Se una menzogna è ripetuta un numero sufficiente di volte diventa verità". Vale anche per verità parzial con annesse manipolazion e conclusioni costruite sul nulla spacciate come fatti reali.
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domingo7
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Qualche sito non geovitico

Messaggio da domingo7 »

Qualche pagina dedicata alle copie più antiche della Settanta


http://ccat.sas.upenn.edu/rak//earlypap.html" onclick="window.open(this.href);return false;

http://ccat.sas.upenn.edu/rak//earlylxx ... #jewishmss" onclick="window.open(this.href);return false;

http://ccat.sas.upenn.edu/rak//earlylxx/jewishpap.html" onclick="window.open(this.href);return false;

http://ccat.sas.upenn.edu/rak//lxxjewpap/tetragram.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
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Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Il papiro in questione non ha cambiato le posizioni del mondo accademico sulla presenza del tetragramma nella versione originaria del Pentateuco LXX, e neppure sul problema assai diverso della presenza del tetragramma nei papiri della LXX o delle altre versioni greche che gli agiografi neotestamentari potevano avere per le mani e citare , infatti la capacità di una copia papiracea di documentare un testo originale perduto non dipende dalla sua antichità ma dalla sua posizione sullo stemma codicum.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Messaggio da Quixote »

Vuoi dire recentiores non deteriores? secondo il grande Pasquali, che forse il gran pubblico conosce solo per un’ironica citazione in Uccellacci e uccellini di Pasolini? Inutile aggiungere che sono d’accordo con te, anche perché, nell’assoluta rarità di queste testimonianze, è un andare d’inzecco. Potremmo ben aver scoperto l’unico papiro che immette il tetragramma, mentre l’altro 99 per cento non lo faceva. È solo un gioco di probabilità, nell’infinita casistica del possibile, e una probabilita dell’1 x 100, ma anche dell’1 x 100.000, è nell’ordine delle cose. Vale a dire possiamo fare solo delle ipotesi, che non documentano nulla, se non che nel I-II sec. a. C. c’era qualcuno che, redigendo in greco il libro sacro, pensava fosse bene immettere il tetragramma (e, si badi bene, non di pronunciarlo, perchè questo il testo non lo dice; come, per onestà, nemmeno dice il contrario). Possiamo ben immaginarci posizioni teologiche e culturali diverse, di maggioranza e minoranza, specie in un ambito erudito come quello alessandrino; curiosamente leggevo proprio in questi giorni Callimaco, e le sue idiosincrasie per i “Telchini”. Già, c’era Apollonio fra essi? Mistero, come, a maggior ragione, mistero rimane questo papiro, indecifrabile, non solo perché in giurisprudenza testis unus, testis nullus, ma perché non ne conosciamo, se non per ipotesi, il substrato culturale. In ogni caso, fondarsi su di esso per suffragare un’ipotetica apostasia protocristiana, con conseguente abbandono della pronuncia del tetragramma e del nome divino – come se le due cose non fossero distinte e non equiparabili – è davvero ilare, e mi fa terminare l’anno con un sorriso.
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

È un po' condensato perché i tempi erano stretti, ma ho parlato dei papiri greci precristiani col Nome in questo intervento durante un convegno alla mia università qualche mese fa:

[youtube][/youtube]
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Achille
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Messaggio da Achille »

polymetis ha scritto:È un po' condensato perché i tempi erano stretti, ma ho parlato dei papiri greci precristiani col Nome in questo intervento durante un convegno alla mia università qualche mese fa:

[youtube][/youtube]
Complimenti. Esposizione estremamente interessante, esauriente e chiara. Mi unisco agli applausi conclusivi. :ok: :strettamano:
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Messaggio da Mario70 »

polymetis ha scritto:È un po' condensato perché i tempi erano stretti, ma ho parlato dei papiri greci precristiani col Nome in questo intervento durante un convegno alla mia università qualche mese fa:

[youtube][/youtube]
Ma vieni! Bravo e bello, dovresti deliziarci di più con questi video.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Nella mia povera testa....

Messaggio da Ray »

polymetis ha scritto:È un po' condensato perché i tempi erano stretti, ma ho parlato dei papiri greci precristiani col Nome in questo intervento durante un convegno alla mia università qualche mese fa:

" onclick="window.open(this.href);return false;
:bravo: :grazie:

Questo video lo conserverò per i detrattori.. :occhiol:

P.S.

Ora dovrò nuovamente resettare il tutto ,togliere il volto di Bekim Fehmiu è inserire il nuovo Bekim con voce. :ironico:

:ciao:
Ray

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Messaggio da Achille »

Qui ci sono altri interventi: https://www.youtube.com/channel/UCUGsAJ ... GXgc5U2L8Q" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da polymetis »

Avrei voluto che ci foste anche voi amici, il dibattito col pubblico è stato stimolante, ma in questa relazione non c'è nulla di più di quanto voi potreste leggere con maggior estensione in questo stesso forum.
Odio scrivere, odio far video, sono un platonico e vorrei solo parlare e chiacchierare. Eppure anche Platone scrisse, condannando se stesso in quanto scrittore.

Perché vedi, Fedro, la scrittura (graphè) ha una strana qualità, simile veramente a quella della pittura (zographìa). I prodotti della pittura ci stanno davanti come se vivessero; ma se domandi loro qualcosa, tengono un maestoso silenzio. Nello stesso modo si comportano i discorsi (logoi): crederesti che potessero parlare quasi che pensassero; ma se tu, volendo imparare, domandi loro qualcosa di ciò che dicono, ti manifestano una cosa sola e sempre la stessa. E una volta che sia messo per iscritto, ogni discorso (logos) si rivolge a tutti, tanto a chi l'intende quanto a chi non ci ha nulla da fare, e non sa a chi gli convenga parlare e a chi no. Prevaricato ed offeso oltre ragione esso ha sempre bisogno che il padre gli venga in aiuto, perché esso da solo non può difendersi né aiutarsi [275c - d]" (trad. it. di P. Pucci, Laterza, p. 119, con alcune correzioni).
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Messaggio da Achille »

Ho pensato ascoltando questa esposizione di Polymetis a come è davvero interessante e intellettualmente stimolante ascoltare un simile intervento.
E ho pensato all'assoluta banalità, ripetitività, e alla mortificazione intellettuale che si sperimenta nelle adunanze dei TdG.
Non c'è nulla di originale, di spontaneo, di creativo. Il cervello si appiattisce e si finisce per soccombere al martellante indottrinamento.
Si disimpara ad usare il proprio intelletto, adeguandosi pedissequamente alle direttive della WTS.
Basta pensare ai commenti: paragrafi sottolineati e risposte che sono o la ripetizione pappagallesca del punto sottolineato, oppure un'esposizione "con parole proprie" del concetto espresso nel paragrafo.
Ricordo anche quando pronunciavo i discorsi pubblici: bisognava attenersi strettamente allo schema provveduto dalla WTS senza introdurre nulla di originale o di personale.
Che differenza fra la libertà intellettuale e l'originalità creativa di certi interventi, come questo di Polymetis.
Grazie a Dio per essere riusciti a liberarsi da quella gabbia mortificante.
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Messaggio da cercaverità »

Bella esposizione, grazie Poly, Socrate aveva ragione che il problema dei libri è che non puoi fare domande, come nel caso delle conferenze registrate ecc., ma è vero che forse Socrate non sapeva scrivere?
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Messaggio da polymetis »

cercaverità ha scritto:Bella esposizione, grazie Poly, Socrate aveva ragione che il problema dei libri è che non puoi fare domande, come nel caso delle conferenze registrate ecc., ma è vero che forse Socrate non sapeva scrivere?
Attento a quello che domandi. Le due frasi: a)"è vero che Socrate non sapeva scrivere?, e b)"è vero che Socrate forse non sapeva scrivere?" sono diverse, perché nella seconda si domanda la veridicità di una possibilità, e non la veridicità di un'affermazione data per certa. E' vero che forse la Cina non esiste. Io risponderei di sì. Non essendoci il sottoscritto mai stato, è vero che sarebbe possibile immaginare che forse non esista, qualora io sia vittima di un complotto globale come Truman Burbank nel film The Truman Show. Dunque è vero che è possibile che Socrate non sapesse scrivere, perché nulla vieta che tutte le fonti che ci parlano di lui capace di scrivere siano falsificate.
Ma, tralasciando queste sottigliezze, la risposta alla tua domanda è: non ho mai trovato nessuna fonte in cui si dicesse che Socrate non sapesse scrivere. E' vero che non vergò col suo stilo alcuna opera filosofica, ma ciò si deve forse ad una precisa scelta teoretica, che è poi quella di cui parla Platone, cioè l'inadeguatezza dello scritto per fare filosofia.
Abbiamo per contro testimonianze che ci dicono che Socrate sapeva leggere e scrivere. Le due cose non vanno necessariamente insieme, perché se nella nostra società si impara a fare le due cose all'unisono, ciò non è sempre stato vero per tutti i metodi didattici impiegati durante la storia. Si legge ad esempio molte volte l'affermazione che Carlo Magno fosse analfabeta, ma la notizia è falsa: egli sapeva leggere (e pure in latino) ma non scrivere , essendosi dedicato all'esercizio della scrittura solo in vecchiaia e, come ci riferisce Eginardo, il suo biografo ufficiale, con scarsi risultati.
Venendo a Socrate dunque, siccome non scrisse nulla a noi sopravvissuto, bisogna rifarci a testimonianze di altre persone per avere dati su di lui. Se prendiamo per buono il Socrate che Platone mette in scena nel Fedone, allora abbiamo notizia sia della capacità di leggere che di scrivere.
Quanto alla scrittura Socrate racconta racconta un sogno ai suoi discepoli che sono venuti a trovarlo in prigione prima della sua esecuzione:

" Spesso, infatti, mi è capitato, per il passato, che lo stesso sogno, in diversi modi, mi ripetesse la medesima cosa: ‹Socrate,› mi diceva, ‹scrivi e componi musica›; ed io, in
un primo tempo, credevo che il sogno mi incoraggiasse a far quello che già facevo, cioè, come si incitano i corridori in una corsa, mi esortasse a dedicarmi sempre più alla filosofia, che consideravo la più alta espressione dell'armonia, ma dopo il giudizio, poiché la cerimonia in onore del dio Apollo aveva rimandato l'esecuzione della sentenza, pensai se il sogno
non avesse voluto intendere che io avrei dovuto dedicarmi alla composizione di vera e propria musica e se, dunque, non fosse stato il caso di obbedire al sogno e, prima di andarmene, mettermi in pace con la coscienza componendo versi e rispettando il suggerimento. «Fu così che feci, per prima, una poesia per il dio di cui si celebrava la festa, poi, pensando che un poeta, per essere veramente tale, deve scrivere per immagini e non per deduzioni logiche ed io non essendone capace, decisi di prendere spunto da quelle favole di Esopo che ricordavo a memoria, così come mi venivano in mente.
" (61 ab)

Socrate dunque compose poesia musicata con strumento a corda. Potrebbe ovviamente averla composta a mente, ma è più probabile che un poeta principiante butti giù alcuni versi e poi li corregga in itinere. A meno che non ti chiami Omero (ammesso che Omero sia esistito), è assai probabile che un dilettante che voglia fare poesia abbia bisogno di un supporto scritto per comporre (con tutto il rispetto per le infinite chiacchiere di Havelock e compari sulla civiltà greca come "civiltà orale", ed in realtà non più orale ma aurale, cioè una società che scrive allo scopo di fare performance di lettura a voce alta, il che è un passaggio intermedio prima della società dello scritto). Neppure si accenna al fatto che in carcere avesse uno scriba cui poter dettare i versi, e comunque il lavoro di composizione tramite uno scriba può essere molto macchinoso.

Quanto al leggere Socrate dice sempre nel Fedone di aver letto con avidità, rimanendone deluso, gli scritti di Anassagora:

"Ah, a nessun costo avrei ceduto queste speranze e così , con grande entusiasmo, mi gettai sui suoi libri e li lessi di furia per sapere, il più presto possibile, il meglio o il peggio delle cose." (Fedone 98 b)


Dunque sapeva, secondo la ricostruzione che ne dà Platone, leggere.

Ad maiora
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Quixote
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Tu invece, Poly, sai scrivere? Intendiamoci, non ho bisogno di chiedertelo, ma qualcuno in rete si è divertito a traslitterare il tuo discorso – e ci vuole davvero una bella pazienza, degna di sant’Antonio, o di chi non ha di meglio da fare — e ha trovato “il suo piacere”, come direbbe Lawrence d’Arabia, nell’annotare le tue espressioni extra-linguistiche, e nel definirti «sgrammaticato» (dimenticando che i grammata sono scritti, non parlati, perché, fino a prova contraria, quando parliamo non usiamo lettere, ma suoni prodotti dalla nostra voce).

Non che la cosa mi importi, ci importi, e soprattutto importi a te. Ma mi diverte constatare (?) alcune delle tue presunte “sgrammaticature” (??): davvero hai detto:
quando troviamo il tetragramma YHWH la Settanta renda con kuriòs
A parte l’ossitono, non pensi che sarebbe stato meglio kyrios?

Poi lo ion ki pur. Va be’, io non conosco l’ebraico, puoi darmi delucidazioni? non si dovrebbe dire yom kippur?

e infine, tralasciando altro, scusa tanto, ma che mi dici, Jahvè? non Yahweh? Ti facevo piú filologico. :risata:

Fuor d’ironia, è triste, come l’anno che se ne va, constatare tanta attenzione a una grammatica estemporanea piuttosto che alla sostanza del messaggio trasmesso; oltretutto tradito da una grafia provinciale. Davvero mi unisco a te in un ideale simposio, ove solo intende chi ha a che farci, mentre astigmatiche e illetterate ideologie non comprendono la virtú del silenzio, perché il discorso non necessita dell’ausilio del padre, quando è il padre che viene attaccato, non il discorso. E poiché di questo abbiamo già detto, e nessuno ha contrastato, al padre mi accosto, come fraterno sodale.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Per Quixote
Tu invece, Poly, sai scrivere? Intendiamoci non ho bisogno di chiedertelo, ma qualcuno in rete si è divertito a traslitterare il tuo discorso – e ci vuole davvero una bella pazienza, degna di sant’Antonio, o di chi non ha di meglio da fare — e ha trovato “il suo piacere», come direbbe Lawrence d’Arabia, nell’annotarne le espressioni extra-linguistiche, e nel definirti «sgrammaticato» (dimenticando che i grammata sono scritti, non parlati, perché, fino a prova contraria, quando parliamo non usiamo lettere, ma suoni prodotti dalla nostra voce).
Mi sembra un'operazione epistemologicamente discutibile trascrivere una conversazione qualora si voglia screditare qualcuno. La lingua parlata è diversa da quella scritta, perché ha a disposizione cose come il tono della voce ed un mucchio di altri espedienti che non sono veicolabili nello scritto, sicché ciò che può andar bene per un discorso orale improvvisato non necessariamente sarebbe corretto nello stampato su carta.
Comunque chi voglia sapere che cosa ho detto è invitato a riferirsi al video, nessuno ha il tempo di mettersi a revisionare trascrizioni non autorizzate che non danno alcuna garanzia circa la corretta trasposizione del messaggio nello scritto. E' possibile infatti che l'autore della trascrizione cui fai riferimento non capisca quello che pronuncio.
A parte l’ossitono, non pensi che sarebbe stato meglio kyrios?
E' una traslitterazione diversa da quella scientifica standard, ma non mi sento di considerarla un errore. Si tratta semplicemente del tentativo di dar conto di come suoni la vocale nella dizione erasmiana del greco.
"Poi lo ion ki pur; va be’, io non conosco l’ebraico, puoi darmi delucidazioni? non si dovrebbe dire yom kippur?"
Esatto, si tratta del Giorno dell'espiazione. Questa trascrizione è pesantemente sbagliata.
"e infine, tralasciando altro, scusa tanto, ma che mi dici, Jahvè? non Yahweh? Ti facevo piú filologico."
Anche qui l'autore della trascrizione ha usato una resa diversa da quella che avrei usato io, ma che non mi sento di condannare.

Certamente il testo trascritto da ignota mano avrà altri errori, ma come ripeto non vedo che senso abbia leggerlo quindi fatene a meno.
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cercaverità
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Attento a quello che domandi. Le due frasi: a)"è vero che Socrate non sapeva scrivere?, e b)"è vero che Socrate forse non sapeva scrivere?" sono diverse, perché nella seconda si domanda la veridicità di una possibilità, e non la veridicità di un'affermazione data per certa.
La mia era la seconda, Luciano De Crescenzo ha scritto in un suo libro che forse Socrate non sapeva scrivere anche se lo dice con un tono da pura ipotesi. Su chi si attacca alla grammatica per criticare gli altri quando scrivono al di fuori di libri o testi ufficiali invece di concentrarsi sui contenuti che si può dire? Se è deformazione professionale, che so, professore di Italiano, può anche passare, ma se lo si fa per il gusto di screditare il prossimo perché non si riesce a surclassarlo allora non è critica ma pura, squallida denigrazione :bleah:
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Dt 18:21,22 Se tu pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta? Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore; l'ha detta il profeta per presunzione: di lui non devi aver paura.

Mai discutere con un TDG, ti trascina al suo livello e ti frega con l'esperienza : Wilde
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

La mia era la seconda, Luciano De Crescenzo ha scritto in un suo libro che forse Socrate non sapeva scrivere anche se lo dice con un tono da pura ipotesi.
Caro vecchietto. E' un simpatico divulgatore, ma ovviamente sconsiglio di prenderlo sul serio.
Su chi si attacca alla grammatica per criticare gli altri quando scrivono al di fuori di libri o testi ufficiali invece di concentrarsi sui contenuti che si può dire?
Ma è proprio questo il punto: io non ho scritto nulla, semmai possono girare in rete trascrizioni fatte da altri eventualmente piene di errori di gente che non capisce che cosa dico.
Qui non si tratta della grammatica dei testi scritti ufficiali da contrapporre alla grammatica dei testi scritti informali, si tratta della grammatica dello scritto contrapposta a quella del parlato. Come ripeto un testo comprensibilissimo a voce può essere illeggibile una volta trascritto, questo perché con l'intonazione della voce puoi trasmettere informazioni, aprire più parentesi, usare la gestualità, e fare tante altre cose che per iscritto richiederebbero di usare parole apposite per far capire che ad esempio esegui un intercalare, una domanda, una sospensione che poi sarà ripresa,ecc..
Ricordo poi che non leggevo un testo scritto già pronto, la mia era un' improvvisazione sulla base di un handout dove si riportavano dei passi di autori antichi.

Ovviamente, sebbene non li abbia citati nominandoli, nella mia mente frullavano le argomentazioni di un accademico estraneo alla setta (Howard) e di alcuni autori TdG (Arduini, Furuli, Gertoux, Fontaine), quindi ad un certo punto rispondevo ad interlocutori diversi. Ho citato solo il prof. Howard sia perchè tutti gli altri ricalcano il suo profilo argomentativo e non aggiungono granché, sia perché in sede accademica non mi pareva opportuno citare letteratura di stampo confessionale.
Se volete sapere come espongo questo argomento quando scrivo, e non quando parlo, andate a rileggere un mio scritto. Ad esempio avevo confutato le pagine del libro "La Bibbia prima del dogma" in questa discussione dove Achille aveva postato la scansione del capitolo in cui si tratta del Nome divino nel NT:

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... t=#p280080" onclick="window.open(this.href);return false;

Come vedrete confrontandolo con la conferenza orale, sebbene sia diversa la forma perché diverso era il mezzo di diffusione, il contenuto è molto simile. Infatti il libro di Arduini non presenta nulla di particolare, e dunque le critiche alla tesi di Howard della conferenza a voce sono uguali a quelle con le quali risposi ad Arduini usando uno scritto.
Se è deformazione professionale, che so, professore di Italiano, può anche passare, ma se lo si fa per il gusto di screditare il prossimo perché non si riesce a surclassarlo allora non è critica ma pura, squallida denigrazione
Io non ho nulla da criticare alla mia elocuzione.

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Dopo anni da questo trehad mi inserisco per apportare un' aggiunta, tempo fa vidi un video dove uno studioso affermava che Gesù uso' più frequentemente la parola Abba (padre) per rivolgersi a Dio che non il tetragramma....o meglio...le volte che i TdG inseriscono il nome Geova nei vangeli, sono inferiori per numero alle volte che lui uso' il termine padre.
Questo per dire che per Gesù era più importante dichiarare il Dio Padre che non il yhwh del vecchio testamento.
Poi ringrazio (anche se tardivamente ) Poly per la sua spiegazione a video, perché recentemente con dei fratelli abbiamo guardato un video dove si parlava del papiro Fouad e della suo riportare il tetragramma come una prova che ai tempi di Gesù gli apostoli sicuramente leggevano il nome sacro nelle scritture ebraiche greche e senz' altro lo usavano.
Ringrazio nuovamente Poly per aver messo in luce le carenze di questa opinione. :strettamano:
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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