articolo semiurgente

Un'analisi delle pubblicazioni passate e presenti dei TdG

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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

:scuse: chi mi trova e mi copia l articolo dell’haiku, vedi Svegliatevi! dell’8 gennaio 1989. :grazie: ?
Presentazione


Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Filippesi 4:13


Considera ogni giornata come una vita a sé stante” (Arthur Schopenhauer]
:sorriso:
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Neca
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Messaggio da Neca »

Un petalo caduto
torna al suo ramo:
una farfalla

Che immagine delicata racchiusa in poche parole! Infatti, in giap-
ponese sono appena 17 sillabe. Sì, i giapponesi, sempre maestri
nel campo della miniaturizzazione, decantano la loro terra e la
loro gente con il cosiddetto haiku, un genere poetico in tre versi
non rimati. In origine l'haiku faceva parte di un componimento in
cinque versi, di 31 sillabe, detto waka o tanka. Nel Medioevo gli
aspiranti poeti amavano usare il waka in una specie di gioco let-
terario: uno diceva i primi tre versi e un altro rispondeva con
due versi corrispondenti.Col tempo il genere iniziale di tre versi
acquistò popolarità per conto suo e così nacque l'haiku.

Come si fa a comporre un "haiku"

L'haiku è un capolavoro di concisione. Il primo e l'ultimo verso so-
no di cinque sillabe e quello intermedio di sette.Tradizionalmente
ciascun haiku contiene il nome di una stagione o una persona che
faccia capire il periodo dell'anno. La parola "neve" fa pensare all'in-
verno, "rana"o"bocciolo" evoca la primavera, mentre il termine
"caldo" può dare al lettore l'idea di trovarsi in una soffocante gior-
nata estiva. Sì, l'esperto "haikuista" sa ricreare uno stato d'animo
in una o due sillabe soltanto.

L'orzo asciuga davanti alla porta;
Pende la vecchia tenda di bambù

Riuscite a visualizzare la vecchia fattoria? L'orzo è lasciato nell'aia
ad asciugare. Davanti alla porta è appesa una tenda di bambù, al-
quanto sbiadita dal sole di stagioni passate. Alcuni definiscono que-
sto genere "poesia della sensazione"; infatti un'haiku ben costruito
può far sentire l'ambiente al lettore.

Piccolo uomo come lumaca sali sul Fujiyama

Immaginate la scena.Il torreggiante Fujiyama, coi suoi 3700 metri
e più sopra il livello del mare, si innalza bruscamente, facendo scom-
parire le circostanti colline.Arrivare in vetta non è impresa da poco,
e il piccolo uomo deve salire lentamente, come una lumaca. Vi pare
quasi di sentire gli arti doloranti. I poeti che coltivavano l'haiku, co-
me Kobayashi Issa dei primi anni del XIX secolo, vedevano il lato umo-
ristico della vita di ogni giorno, anche se era un'umorismo un po' nero.
Lo si vede anche in questo haiku:

Cambiarsi d'abito sì, cambiato, ma gli stessi pidocchi

Tutti questi esempi di haiku contengono i tradizionali accenni alla na-
tura e alla stagione. Risvegliano il sentimento del lettore per la flora
e la fauna, i cambiamenti delle stagioni, i paesaggi delicati e tanti al-
tri particolari sul paese e sulla sua gente. Senza descrivere quello che
prova, il poeta desta i sentimenti del lettore con la sua abile scelta
di parole. Quale splendido modo di usare il dono del linguaggio!

Insegnare con l'haiku

Per la sua semplicità l'haiku permette di iniziare facilmente chiunque
alla poesia. Alcuni insegnanti ritengono che l'haiku sia un utile primo
passo per imparare a scrivere in maniera creativa. Inoltre, il delicato
approccio alla natura e alle stagioni induce lo studente a essere più
cosciente del mondo che lo circonda. E l'osservare così da vicino la
bellezza del creato può far nascere una più profonda riconoscenza
verso il Creatore. Una maestra d'asilo di Osaka (Giappone) ha avuto
delle grandi soddisfazioni insegnando l'haiku ai suoi piccoli alunni.
Bambini di tre-cinque anni hanno imparato un centinaio di haiku nell'ar-
co di un anno scolastico. come risultato, si è notato che questi bambini
erano "più sensibili nei confronti della natura e avevano più considera-
zione verso gli animali". Un felice risultato in quest'epoca di divertimen-
ti frenetici e avulsi dalla realtà! Si potrebbe far rilevare a questo punto
che alcuni professionisti ritengono che per eccellere in questo genere
poetico ci si debba interessare degli aspetti religiosi,come il buddismo
e la meditazione zen. Tuttavia i giapponesi in generale imparano a cono-
scere l'haiku semplicemente come parte della letteratura giapponese,
e tale sarà sempre per loro.

L'haiku all'estero

Sebbene sia nato, cresciuto e coltivato in Giappone, l'haiku ha finito per
essere conosciuto in lungo e in largo come il più corto genere poetico
del mondo. Alla fine degli anni "50", questo genere poetico suscitò un
crescente interesse in Occidente, specie negli Stati Uniti, dove esistono
varie pubblicazioni contenenti questo genere poetico in inglese. Una mae-
stra della California, per esempio, ha scoperto con piacere che i suoi alun-
ni afferravano in fretta gli elementi basilari dell'haiku. Ecco la prima poesia
di un alunno:

Dalle colline lenta sale la Luna verso le stelle

Niente male per un bambino! L'haiku si è fatto strada anche nel Terzo Mondo,
in Africa. I senegalesi si sono dimostrati poeti sensibili. Ecco un esempio del
loro lavoro:

Le pieghe nel letto del fiume sorridono tristi sotto il sole fiammeggiante

Con quanta efficacia questo haiku esprime l'intensità del sole africano! Lì la
gente vive vicino alla natura ed è ben cosciente della sua forza e della sua
bellezza. Gli africani sono bravissimi in questo genere poetico. Naturalmente,
quando si deve tradurre l'haiku dal giapponese in qualsiasi altra lingua, sorge
il problema della forma. Mentre in giapponese il componimento in cinque-sette-
cinque sillabe è perfetto, la stessa combinazione di sillabe può risultare molto
difficile da pronunciare in un'altra lingua. Pertanto, alcuni insegnanti suggerisco-
no di non badare al numero delle sillabe oppure di scrivere solo due versi. Al-
tri sono favorevoli a conservare il componimento in tre versi, con il medio appe-
na più lungo. Ecco un haiku non giapponese, che rispetta la forma e il contenuto:

Freddo mattino passeri tutt'in fila non han più collo

Ci dice che è un gelido mattino d'inverno. i passeri si stringono l'uno contro l'al-
tro, forse su un cavo del telefono, ciascuno col collo affondato nelle piume del-
le spalle per stare al caldo. Il tutto descritto in un attimo! Qui sta la crescente
attrattiva dell'haiku: riuscire ad esprimere la bellezza della natura, catturare i
minuscoli dettagli di una scena e toccare i sentimenti del lettore in appena tre
versi e diciassette sillabe. Troverete tutto questo nell'haiku.

Svegliatevi 8/1/1989 pag.12-14 (Per dirlo con 17 sillabe)
Presentazione Se violenti una donna o un bambino, violenti te stesso! Ma tu non vuoi farti del male, vero? Allora smettila di violentare ed uccidere donne e bambini! Solo i vigliacchi lo fanno!
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Tranqui
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Neca ha scritto:Un petalo caduto
torna al suo ramo:
una farfalla

Che immagine delicata racchiusa in poche parole! Infatti, in giap-
ponese sono appena 17 sillabe. Sì, i giapponesi, sempre maestri
nel campo della miniaturizzazione, decantano la loro terra e la
loro gente con il cosiddetto haiku, un genere poetico in tre versi
non rimati. In origine l'haiku faceva parte di un componimento in
cinque versi, di 31 sillabe, detto waka o tanka. Nel Medioevo gli
aspiranti poeti amavano usare il waka in una specie di gioco let-
terario: uno diceva i primi tre versi e un altro rispondeva con
due versi corrispondenti.Col tempo il genere iniziale di tre versi
acquistò popolarità per conto suo e così nacque l'haiku.

Come si fa a comporre un "haiku"

L'haiku è un capolavoro di concisione. Il primo e l'ultimo verso so-
no di cinque sillabe e quello intermedio di sette.Tradizionalmente
ciascun haiku contiene il nome di una stagione o una persona che
faccia capire il periodo dell'anno. La parola "neve" fa pensare all'in-
verno, "rana"o"bocciolo" evoca la primavera, mentre il termine
"caldo" può dare al lettore l'idea di trovarsi in una soffocante gior-
nata estiva. Sì, l'esperto "haikuista" sa ricreare uno stato d'animo
in una o due sillabe soltanto.

L'orzo asciuga davanti alla porta;
Pende la vecchia tenda di bambù

Riuscite a visualizzare la vecchia fattoria? L'orzo è lasciato nell'aia
ad asciugare. Davanti alla porta è appesa una tenda di bambù, al-
quanto sbiadita dal sole di stagioni passate. Alcuni definiscono que-
sto genere "poesia della sensazione"; infatti un'haiku ben costruito
può far sentire l'ambiente al lettore.

Piccolo uomo come lumaca sali sul Fujiyama

Immaginate la scena.Il torreggiante Fujiyama, coi suoi 3700 metri
e più sopra il livello del mare, si innalza bruscamente, facendo scom-
parire le circostanti colline.Arrivare in vetta non è impresa da poco,
e il piccolo uomo deve salire lentamente, come una lumaca. Vi pare
quasi di sentire gli arti doloranti. I poeti che coltivavano l'haiku, co-
me Kobayashi Issa dei primi anni del XIX secolo, vedevano il lato umo-
ristico della vita di ogni giorno, anche se era un'umorismo un po' nero.
Lo si vede anche in questo haiku:

Cambiarsi d'abito sì, cambiato, ma gli stessi pidocchi

Tutti questi esempi di haiku contengono i tradizionali accenni alla na-
tura e alla stagione. Risvegliano il sentimento del lettore per la flora
e la fauna, i cambiamenti delle stagioni, i paesaggi delicati e tanti al-
tri particolari sul paese e sulla sua gente. Senza descrivere quello che
prova, il poeta desta i sentimenti del lettore con la sua abile scelta
di parole. Quale splendido modo di usare il dono del linguaggio!

Insegnare con l'haiku

Per la sua semplicità l'haiku permette di iniziare facilmente chiunque
alla poesia. Alcuni insegnanti ritengono che l'haiku sia un utile primo
passo per imparare a scrivere in maniera creativa. Inoltre, il delicato
approccio alla natura e alle stagioni induce lo studente a essere più
cosciente del mondo che lo circonda. E l'osservare così da vicino la
bellezza del creato può far nascere una più profonda riconoscenza
verso il Creatore. Una maestra d'asilo di Osaka (Giappone) ha avuto
delle grandi soddisfazioni insegnando l'haiku ai suoi piccoli alunni.
Bambini di tre-cinque anni hanno imparato un centinaio di haiku nell'ar-
co di un anno scolastico. come risultato, si è notato che questi bambini
erano "più sensibili nei confronti della natura e avevano più considera-
zione verso gli animali". Un felice risultato in quest'epoca di divertimen-
ti frenetici e avulsi dalla realtà! Si potrebbe far rilevare a questo punto
che alcuni professionisti ritengono che per eccellere in questo genere
poetico ci si debba interessare degli aspetti religiosi,come il buddismo
e la meditazione zen. Tuttavia i giapponesi in generale imparano a cono-
scere l'haiku semplicemente come parte della letteratura giapponese,
e tale sarà sempre per loro.

L'haiku all'estero

Sebbene sia nato, cresciuto e coltivato in Giappone, l'haiku ha finito per
essere conosciuto in lungo e in largo come il più corto genere poetico
del mondo. Alla fine degli anni "50", questo genere poetico suscitò un
crescente interesse in Occidente, specie negli Stati Uniti, dove esistono
varie pubblicazioni contenenti questo genere poetico in inglese. Una mae-
stra della California, per esempio, ha scoperto con piacere che i suoi alun-
ni afferravano in fretta gli elementi basilari dell'haiku. Ecco la prima poesia
di un alunno:

Dalle colline lenta sale la Luna verso le stelle

Niente male per un bambino! L'haiku si è fatto strada anche nel Terzo Mondo,
in Africa. I senegalesi si sono dimostrati poeti sensibili. Ecco un esempio del
loro lavoro:

Le pieghe nel letto del fiume sorridono tristi sotto il sole fiammeggiante

Con quanta efficacia questo haiku esprime l'intensità del sole africano! Lì la
gente vive vicino alla natura ed è ben cosciente della sua forza e della sua
bellezza. Gli africani sono bravissimi in questo genere poetico. Naturalmente,
quando si deve tradurre l'haiku dal giapponese in qualsiasi altra lingua, sorge
il problema della forma. Mentre in giapponese il componimento in cinque-sette-
cinque sillabe è perfetto, la stessa combinazione di sillabe può risultare molto
difficile da pronunciare in un'altra lingua. Pertanto, alcuni insegnanti suggerisco-
no di non badare al numero delle sillabe oppure di scrivere solo due versi. Al-
tri sono favorevoli a conservare il componimento in tre versi, con il medio appe-
na più lungo. Ecco un haiku non giapponese, che rispetta la forma e il contenuto:

Freddo mattino passeri tutt'in fila non han più collo

Ci dice che è un gelido mattino d'inverno. i passeri si stringono l'uno contro l'al-
tro, forse su un cavo del telefono, ciascuno col collo affondato nelle piume del-
le spalle per stare al caldo. Il tutto descritto in un attimo! Qui sta la crescente
attrattiva dell'haiku: riuscire ad esprimere la bellezza della natura, catturare i
minuscoli dettagli di una scena e toccare i sentimenti del lettore in appena tre
versi e diciassette sillabe. Troverete tutto questo nell'haiku.

Svegliatevi 8/1/1989 pag.12-14 (Per dirlo con 17 sillabe)
:grazie: :bacio:
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