Watch Tower,..ma che scrivi?
Inviato: 28/08/2017, 21:30
Libro L' UOMO ALLA RICERCA DI DIO
Pag.49 14 Infine Gilgamesh trova Utnapishtim, che gli racconta la storia del diluvio. Come si legge nell’XI tavoletta dell’Epopea, nota come Tavoletta del Diluvio, Utnapishtim riferisce le istruzioni dategli riguardo al diluvio: “Abbatti (questa) casa, costruisci una nave! Abbandona i possedimenti, cerca la vita. . . . Trasporta nella nave il seme di tutte le cose viventi”. Non si nota qui qualche analogia con quanto dice la Bibbia di Noè e del Diluvio? Ma Utnapishtim non può conferire l’immortalità a Gilgamesh. Deluso, Gilgamesh torna a Uruk. Il racconto si conclude con la sua morte. Ciò che questo poema epico vuole trasmettere è la tristezza e l’ineluttabilità della morte e dell’aldilà. Quegli uomini del passato non trovarono l’Iddio della verità e della speranza.
Proprio in questo periodo stavo concludendo alcune letture sulle civiltà mesopotamiche tra cui l’ epopea di Ghilgamesh, o meglio una sua riedizione più semplice…ma il primo numero di una collana di libri Storici ( l’ antico Egitto e le civiltà Mesopotamiche della Mondadori), riporta il finale in modo migliore, in esso a pag 149 infatti è scritto: “ Quanto a te o Gilgamesh riempi il tuo ventre di cose buone, giorno e notte danza e sii lieto, banchetta e rallegrati. Indossa vesti nuove, lavati la testa e fai un bagno. Abbi caro il fanciullo che ti prende la mano e sii felice, sii felice abbracciando tua moglie. Perché questo, questo è il fato dell’ uomo.
E sì…è proprio il caso di dirlo,…quegli uomini non trovarono l’ iddio della Verità e della Speranza.
Ma è proprio così?
Certo che se lo si pensa in chiave Cristiana,...questa affermazione potrebbe suonare vera , ma all' epoca in cui questo poema era diffuso e famoso, nella bibbia si trovava di meglio?
Sia che questo finale appartenga alla versione Assira o che ancora appartenesse all’ originale racconto Sumerico, stà di fatto che tra i due periodi il più grande e saggio re della nazione Ebraica, alias Salomone, avrebbe compoesto i seguenti versi:
Ecclesiaste 3: 12-13: Ho conosciuto che per loro non c’è nulla di meglio che rallegrarsi e fare il bene durante la vita; e anche che ogni uomo mangi e in realtà beva e veda il bene per tutto il suo duro lavoro. È il dono di Dio.
Ecclesiaste 5:18-19 Ecco, la cosa migliore che io stesso ho visto, che è bella, è che uno mangi e beva e veda il bene per tutto il suo duro lavoro a cui lavora duramente sotto il sole per il numero dei giorni della sua vita che il [vero] Dio gli ha dato, poiché questa è la sua porzione. Inoltre, a ogni uomo cui il [vero] Dio ha dato ricchezze e possedimenti materiali, ha anche dato facoltà di mangiarne e di portare via la sua porzione e di rallegrarsi del suo duro lavoro. Questo è il dono di Dio.
Si scorgono forse in queste parole speranze e verità migliori di quante enunciate nel poema di Gilgamesh?
Io vi trovo numerosissimi punti in comune,..tanto che mi domando se non sia quell’ antico poema Sumero ad aver ispirato i pensieri dello scrittore di Ecclesiaste.
Quindi..cara la mia Watchtower,...ma che cavolo scrivi?
Quegli uomini del passato avrebbero trovato nelle Sacre Scritture le stesse identiche verità e speranze...che si erano già inventati loro!!
Pag.49 14 Infine Gilgamesh trova Utnapishtim, che gli racconta la storia del diluvio. Come si legge nell’XI tavoletta dell’Epopea, nota come Tavoletta del Diluvio, Utnapishtim riferisce le istruzioni dategli riguardo al diluvio: “Abbatti (questa) casa, costruisci una nave! Abbandona i possedimenti, cerca la vita. . . . Trasporta nella nave il seme di tutte le cose viventi”. Non si nota qui qualche analogia con quanto dice la Bibbia di Noè e del Diluvio? Ma Utnapishtim non può conferire l’immortalità a Gilgamesh. Deluso, Gilgamesh torna a Uruk. Il racconto si conclude con la sua morte. Ciò che questo poema epico vuole trasmettere è la tristezza e l’ineluttabilità della morte e dell’aldilà. Quegli uomini del passato non trovarono l’Iddio della verità e della speranza.
Proprio in questo periodo stavo concludendo alcune letture sulle civiltà mesopotamiche tra cui l’ epopea di Ghilgamesh, o meglio una sua riedizione più semplice…ma il primo numero di una collana di libri Storici ( l’ antico Egitto e le civiltà Mesopotamiche della Mondadori), riporta il finale in modo migliore, in esso a pag 149 infatti è scritto: “ Quanto a te o Gilgamesh riempi il tuo ventre di cose buone, giorno e notte danza e sii lieto, banchetta e rallegrati. Indossa vesti nuove, lavati la testa e fai un bagno. Abbi caro il fanciullo che ti prende la mano e sii felice, sii felice abbracciando tua moglie. Perché questo, questo è il fato dell’ uomo.
E sì…è proprio il caso di dirlo,…quegli uomini non trovarono l’ iddio della Verità e della Speranza.
Ma è proprio così?
Certo che se lo si pensa in chiave Cristiana,...questa affermazione potrebbe suonare vera , ma all' epoca in cui questo poema era diffuso e famoso, nella bibbia si trovava di meglio?
Sia che questo finale appartenga alla versione Assira o che ancora appartenesse all’ originale racconto Sumerico, stà di fatto che tra i due periodi il più grande e saggio re della nazione Ebraica, alias Salomone, avrebbe compoesto i seguenti versi:
Ecclesiaste 3: 12-13: Ho conosciuto che per loro non c’è nulla di meglio che rallegrarsi e fare il bene durante la vita; e anche che ogni uomo mangi e in realtà beva e veda il bene per tutto il suo duro lavoro. È il dono di Dio.
Ecclesiaste 5:18-19 Ecco, la cosa migliore che io stesso ho visto, che è bella, è che uno mangi e beva e veda il bene per tutto il suo duro lavoro a cui lavora duramente sotto il sole per il numero dei giorni della sua vita che il [vero] Dio gli ha dato, poiché questa è la sua porzione. Inoltre, a ogni uomo cui il [vero] Dio ha dato ricchezze e possedimenti materiali, ha anche dato facoltà di mangiarne e di portare via la sua porzione e di rallegrarsi del suo duro lavoro. Questo è il dono di Dio.
Si scorgono forse in queste parole speranze e verità migliori di quante enunciate nel poema di Gilgamesh?
Io vi trovo numerosissimi punti in comune,..tanto che mi domando se non sia quell’ antico poema Sumero ad aver ispirato i pensieri dello scrittore di Ecclesiaste.
Quindi..cara la mia Watchtower,...ma che cavolo scrivi?
Quegli uomini del passato avrebbero trovato nelle Sacre Scritture le stesse identiche verità e speranze...che si erano già inventati loro!!