LA TORRE DI GUARDIA 1° GIUGNO 2010 (EDIZ. PER IL PUBBLICO)

Un'analisi delle pubblicazioni passate e presenti dei TdG

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golden68
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LA TORRE DI GUARDIA 1° GIUGNO 2010 (EDIZ. PER IL PUBBLICO)

Messaggio da golden68 »

I LETTORI CHIEDONO ... (pag. 27)

Cosa pensano i testimoni di Geova dell'unione delle fedi?

Secondo un'opera di consultazione, "in tutto il mondo ci sono circa 10.000 religioni". (World Christian Encyclopedia) Viste le indicibili sofferenze causate dai conflitti religiosi, molte persone devote guardano con speranza all'idea di unire le varie fedi. Ritengono che questo possa favorire la pace e l'unità in un mondo dilaniato.

La Bibbia incoraggia l'unità. L'apostolo Paolo paragonò la congregazione cristiana al corpo umano, "armoniosamente unito ed essendo fatto per cooperare". (Efesini 4:16) Sulla stessa linea, l'apostolo Pietro incoraggiò i compagni di fede: "Siate tutti dello stesso pensiero". - 1 Pietro 3:8.

I primi cristiani vivevano in una società multiculturale e multireligiosa. Eppure, quando scrisse a proposito della possibilità di amalgamare religioni differenti, Paolo chiese: "Quale parte ha il fedele con l'incredulo?" Poi diede ai cristiani questa esortazione: "Uscite di mezzo a loro". (2 Corinti 6:15, 17) Chiaramente Paolo stava parlando in termini negativi dell'unione delle fedi. Perché?

L'apostolo spiegò che in fatto di adorazione l'unione tra un vero cristiano e uno che non lo era sarebbe stata una cosa irrealizzabile, paragonabile all'essere "inegualmente aggiogati". (2 Corinti 6:14) Per la fede del cristiano sarebbe stato solo dannoso. Le preoccupazioni di Paolo erano simili a quelle di un padre il quale sa che alcuni ragazzi del vicinato si comportano male. Da genitore premuroso, pone saggiamente dei limiti stabilendo con chi può giocare suo figlio. Questi limiti potrebbero non piacere a qualcuno. Viste le circostanze, però, tenendo lontano da loro suo figlio lo proteggerà da cattive influenze. Similmente, Paolo lo sapeva che rimanere separati dalle altre religioni avrebbe protetto i cristiani dal compiere pratiche dannose.

Affermando questo concetto, Paolo imitava Gesù. Anche se fu il massimo esempio in quanto a promuovere la pace tra gli uomini, Gesù non sostenne l'unione delle fedi. All'epoca in cui si svolse il suo ministero terreno c'erano molti gruppi religiosi, come i farisei e i sadducei. Ma lui comandò ai suoi seguaci di "guardarsi ... dall'insegnamento dei farisei e dei sadducei". (Matteo 16:12) Oltre tutto queste fazioni religiosi fecero fecero fronte unito contro di lui, arrivando a complottare per ucciderlo.

Che dire oggi? L'avvertimento biblico contro l'unione delle fedi è ancora valido? Sì. La ragione è che credenze religiose differenti non si possono fondere attraverso l'unione delle fedi, proprio come acqua e olio non si possono mischiare semplicemente versandoli insieme in un recipiente. Riflettete: quando persone di religioni diverse si riuniscono allo scopo di pregare per la pace, a quale divinità si rivolgono? Al Dio trino della cristianità? A Brahma, venerato dagli induisti? A Budda? O a qualcun altro?

Il profeta Michea predisse che "nella parte finale dei giorni" persone di tutte le nazioni avrebbero detto: "Venite, e saliamo al monte di Geova e alla casa dell'Iddio di Giacobbe; ed egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi certamente cammineremo nei suoi sentieri". (Michea 4:1-4) Ne sarebbero risultate pace e unità a livello mondiale non grazie all'unione delle fedi, ma grazie al fatto che tutti avrebbero abbracciato l'unica vera fede.
Non t'amo se non perché t'amo e dall'amarti a non amarti giungo e dall'attenderti quando non t'attendo passa dal freddo al fuoco il mio cuore.
Ti amo solo perché io ti amo, senza fine t'odio, e odiandoti ti prego, e la misura del mio amor viandante è non vederti e amarti come un cieco.
(Pablo Neruda)
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Indubbiamente il comitato scrittori gioca sull'equivoco tra collaborazione e fusione.
Una cosa è che credenti di varie religioni collaborino a sedare conflitti sia d'origine religiosa che politica, altro concetto è che confluiscano in una religione formata da dottrine diverse.
Nessuno, spero, auspica quest'ultimo evento.
Non è rinnegando la propria fede che si costruisce, ma collaborando con il prossimo indipendentemente, appunto, dalle diversità, compreso quellle religiose.
Ma questo concetto alla WTS non piace.
Gabriella
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Ancientofdays
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Messaggio da Ancientofdays »

solito modo appiattito di svolgere temi delicati.
Premesse infantili, sillogismi da Topolino e conclusioni campate in aria.

Premessa 1): Le religioni causano guerre
Premessa 2): La Bibbia promuove uinità
Premessa 3): Paolo dice separati dagli increduli
Premessa 4): Gesù fustigava i farisei
conlusione : La Bibbia è contro l'unione delle fedi !

Che dir edi oggi ?
Premessa 1) L'acqua e l'olio non si mischiano
Premessa 2) Brama e Buddha non si sopportano
Conclusione : diventiamo tutti testimoni di Geova !!
piergiorgio

Messaggio da piergiorgio »

Concordo con quanto espresso da Gabriella,l’unificazione delle varie fedi resta una bellissima utopia. Ritengo che ci siano due aspetti distinti da analizzare: uno di ordine religioso e l’altro di ordine politico economico.
Il primo concerne il riconoscimento ufficiale di chi è il vero rappresentante delle parole di Paolo. Il secondo, forse di più difficile soluzione,è la rinuncia a posizioni egemoniche acquisite nel corso dei secoli,nelle società mondiali.

Se poi crediamo a quanto il profeta Michea predisse : "nella parte finale dei giorni" persone di tutte le nazioni avrebbero detto: "Venite, e saliamo al monte di Geova e alla casa dell'Iddio di Giacobbe; ed egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi certamente cammineremo nei suoi sentieri".
Facciamo le cose con calma, senza fretta che necessità c’è di anticipare quella parte finale dei giorni.

:occhiol:
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Gabriele Traggiai
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Messaggio da Gabriele Traggiai »

Come sempre, prendono dei versetti singoli e traggono conclusioni a loro uso e costume. Nessuna considerazione per il contesto storico, nessuna considerazione su cos'era il cristianesimo nel 1 secolo e su cos'è oggi.
Trovare punti d'accordo su diverse correnti di cristianesimo non è accostabile a punti d'intesa tra cristiani e mussulmani (anche se ci sarebbero delle considerazioni da fare). Ma, ovviamente, a Brookyn conviene sempre fare "un gran frullato".

Gabry
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Messaggio da Citocromo »

Ha ragione Gabriella. A parte il fatto che mi piacerebbe sapere chi sono i lettori che fanno queste domande balzane. Non penso che siano tdg, perchè sanno già la risposta. Ad ogni modo, la risposta è già nella domanda. Io non so dove abbiano sentito che ci debba essere "unione di fedi", che già è un tema senza senso. Se lo chiediamo a un bambino di 7 anni ci sa dare la risposta senza che debba far uso di Bibbia. Secondo me, vogliono puntare il dito sull'ecumenismo e sul dialogo interreligioso. In questo caso occorre fare delle precisazioni (in sintesi, ovviamente) proprio per evitare confusioni e fraintendimenti. Per dialogo ecumenico si intende il dialogo tra i Cristiani (cattolici, ortodossi, protestanti) per ricostituire l'unità persa, per la quale Gesù aveva pregato prima della Passione. E i Cristiani hanno le basi per questo dialogo: la fede in Dio Uno e Trino, l'Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Cristo e il Battesimo come Sacramento. Per quanto riguarda il dialogo interreligioso, le varie religioni dialogano tra loro per collaborare alla pace, al rispetto e alla libertà religiosa, ecc... Non si parla di unione di fedi, perché un Cristiano non ha la stessa fede di un mussulmano o di un indù!
Riflettete: quando persone di religioni diverse si riuniscono allo scopo di pregare per la pace, a quale divinità si rivolgono? Al Dio trino della cristianità? A Brahma, venerato dagli induisti? A Budda? O a qualcun altro?
Ecco, dove volevano arrivare! Qui c'è una allusione alla preghiera per la pace organizzata ad Assisi da Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002 (che la WTS definì con disprezzo "babele di preghiere"). Però, in questo articolo la wts fa finta di non sapere. Ma è chiaro che ogni rappresentante di una religione prega a modo suo il suo Dio. Il Papa non può pregare la stessa preghiera e lo stesso Dio del mussulmano o dell'indù. Perchè il cristiano si rivolge a Dio Padre, per mezzo di Cristo, nello Spirito Santo. Il musulmano si rivolge ad Allah, che non è il Dio Trino. Idem per indù e buddisti (anche se il buddismo vero è ateo). A questo riguardo, vorrei aggiungere una cosa che mi ha detto un mio amico prete. Una volta, parlando dello Spirito Santo mi disse che Giovanni Paolo II ha avuto una grandissima intuizione nel fare quella preghiera per la pace, perchè alla base del suo pensiero c'era tutto un pensiero specifico sullo Spirito Santo, che culminerà nell'enciclica Dominum et Vivificantem.
Vi quoto una parte del discorso che Giovanni Paolo II fece ai partecipanti alla preghiera per la pace nel 1986, proprio per farvi vedere che la wts fa disinformazione:
È infatti la mia convinzione di fede che mi ha fatto rivolgere a voi, rappresentanti di Chiese cristiane e comunità ecclesiali e religioni mondiali, in spirito di profondo amore e rispetto. Con gli altri cristiani noi condividiamo molte convinzioni, particolarmente per quanto riguarda la pace. Con le religioni mondiali condividiamo un comune rispetto e obbedienza alla coscienza, la quale insegna a noi tutti a cercare la verità, ad amare e servire tutti gli individui e tutti i popoli, e perciò a fare pace tra i singoli e tra le nazioni.
Sì, noi tutti siamo sensibili e obbedienti alla voce della coscienza di essere un elemento essenziale nella strada verso un mondo migliore e pacifico. Potrebbe essere diversamente, giacché tutti gli uomini e le donne in questo mondo hanno una natura comune, un’origine comune e un comune destino?
Anche se ci sono molte e importanti differenze tra noi, c’è anche un fondo comune, donde operare insieme nella soluzione di questa drammatica sfida della nostra epoca: vera pace o guerra catastrofica?
3. Sì, c’è la dimensione della preghiera, che pur nella reale diversità delle religioni, cerca di esprimere una comunicazione con un Potere che è al di sopra di tutte le nostre forze umane. La pace dipende fondamentalmente da questo Potere che chiamiamo Dio, e che, come noi cristiani crediamo, ha rivelato se stesso in Cristo. Questo è il significato di questa giornata di preghiera.
Per la prima volta nella storia ci siamo riuniti da ogni parte, chiese cristiane e comunità ecclesiali e religioni mondiali, in questo luogo sacro dedicato a san Francesco per testimoniare davanti al mondo, ciascuno secondo la propria convinzione, la qualità trascendente della pace. La forma e il contenuto delle nostre preghiere sono molto differenti, come abbiamo visto, e non è possibile ridurle a un genere di comune denominatore.
4. Sì, ma in questa stessa differenza abbiamo scoperto di nuovo forse che, per quanto riguarda il problema della pace e la sua relazione all’impegno religioso, c’è qualcosa che ci unisce.
La sfida della pace, come si pone oggi a ogni coscienza umana, comporta il problema di una ragionevole qualità della vita per tutti, il problema della sopravvivenza per l’umanità, il problema della vita e della morte. Di fronte a tale problema, due cose sembrano avere suprema importanza e l’una e l’altra sono comuni a tutti noi.
La prima, come ho appena detto, è l’imperativo interiore della coscienza morale, che ci ingiunge di rispettare, proteggere e promuovere la vita umana, dal seno materno fino al letto di morte, in favore degli individui e dei popoli, ma specialmente dei deboli, dei poveri, dei derelitti: l’imperativo di superare l’egoismo, la cupidigia e lo spirito di vendetta.
La seconda cosa comune è la convinzione che la pace va ben oltre gli sforzi umani, soprattutto nella presente situazione del mondo, e che perciò la sua sorgente e realizzazione vanno ricercate in quella Realtà che è al di là di tutti noi. È questa la ragione per cui ciascuno di noi prega per la pace.
Anche se pensiamo, come realmente pensiamo che la realizzazione tra quella realtà e il dono della pace è differente, secondo le nostre rispettive convinzioni religiose, tutti però affermiamo che tale relazione esiste. Questo è quanto esprimiamo pregando per essa. Ripeto umilmente qui la mia convinzione: la pace porta il nome di Gesù Cristo.
Ecco, cari tdg. Noi non accettiamo quanto dice la wts! Noi non aspettiamo la pace dall’ONU. La pace è un dono di Dio. Gesù disse: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo…” Nel mondo, gli uomini di buona volontà, al contrario della wts, si danno da fare per collaborare e perseguire la pace, che è dono di Dio. E per lo meno queste religioni hanno avuto l’umiltà di pregare per la pace. Ma la wts dov’era??? Ah, è vero! La wts aspetta Armaghedon.
:grazie: :ciao:
Le verità della fede sono una collana di perle preziose, tenute insieme da un filo che è la divinità di Cristo. Tagliato il filo perdete tutta la collana. (padre A. Gasparino)
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Grazie Citocromo per avermi rammentato quelle importanti parole.
Questo link è solo un esempio di dialogo interreligioso auspicabile anche in altre sedi

http://www.ildialogo.org/dialogofedi/No ... 214325.htm" target="_blank" target="_blank

Gabriellla
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Messaggio da Citocromo »

Grazie a te, Gabriella. Il problema è che la wts non accetta alcun tipo di dialogo interreligioso. Basta vedere cosa scrivono (ecco, ad esempio, a cosa serve il nome Geova!):
Il profeta Michea predisse che "nella parte finale dei giorni" persone di tutte le nazioni avrebbero detto: "Venite, e saliamo al monte di Geova e alla casa dell'Iddio di Giacobbe; ed egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi certamente cammineremo nei suoi sentieri". (Michea 4:1-4) Ne sarebbero risultate pace e unità a livello mondiale non grazie all'unione delle fedi, ma grazie al fatto che tutti avrebbero abbracciato l'unica vera fede.
Ancientofdays ha capito bene il loro scopo:
Conclusione : diventiamo tutti testimoni di Geova !!
:grazie: :ciao:
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