Cugini

Sezione dove porre domande sulla Bibbia e sulla sua interpretazione

Moderatore: Achille

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shanina
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Cugini

Messaggio da shanina »

Io sapevo che in ebraico il termine "cugini",non esisteva.

Mi è stato fatto notare che ,nelle versioni bibliche protestanti, in Geremia 32,12 ,il termine "cugino" viene riportato.

La Cei e la Tnm, non lo riportano,infatti recitano:

CEI"Diedi il contratto di compra a Baruc figlio di Neria, figlio di Macsia, sotto gli occhi di Canamèl FIGLIO DI MIO ZIO e sotto gli occhi dei testimoni che avevano sottoscritto il contratto di compra e sotto gli occhi di tutti i Giudei che si trovavano nell'atrio della prigione.".



TNM:"e diedi quindi l’atto d’acquisto a Baruc figlio di Neria figlio di Maseia davanti agli occhi di Hanamel [FIGLIO DEL] mio zio paterno e davanti agli occhi dei testimoni, quelli che avevano scritto nell’atto d’acquisto, davanti agli occhi di tutti i giudei che sedevano nel Cortile della Guardia.


Le altre versioni bibliche riportano il termine"cugino" ,al posto di "figlio di mio zio":


Nuova Riveduta:Geremia 32,12

"e consegnai l'atto di acquisto a Baruc, figlio di Neria, figlio di Maseia, in presenza di Canameel MIO CUGINO, in presenza dei testimoni che avevano sottoscritto l'atto d'acquisto, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione."


Geremia 32,12

"e consegnai l'atto di compra a Baruk, figlio di Neriah, figlio di Mahseiah, in presenza di Hanameel MIO CUGINO, in presenza dei testimoni che avevano firmato l'atto di compra, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione."


Geremia 32,12

e consegnai l'atto di compra a Baruc, figliuolo di Neria, figliuolo di Mahseia, in presenza di Hanameel MIO CUGINO, in presenza dei testimoni che avevano sottoscritto l'atto di compra, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione.


Geremia 32,12

e diedi la scritta della compera a Baruc, figliuolo di Neria, figliuolo di Maaseia, in presenza di Hanameel, MIO CUGINO, e in presenza de' testimoni che aveano sottoscritto nella scritta della compera, alla vista di tutti i Giudei, che sedevano nel cortile della prigione."



Capisco che ,a differenza della Cei e della Tnm,le altre versioni bibliche,abbiano voluto "semplificare" il passo e piuttosto che dire"figlio di mio zio",abbiano tradotto "mio cugino",ma è giusto dire che gli ebrei conoscevano il termine "cugino"?

Esattamente,cosa dice il testo di Geremia:"figlio di mio zio" o "cugino"?
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Il testo è già in sé controverso. La Biblia Hebraica Stuttgartensia, che è il testo critico su cui in genere vengon fatte le traduzioni moderne, raccorda il testo del versetto 12 con quello del versetto 8, e lì dove il testo masoretico dice solo דֹּדִי, che letteralmente dovrebbe essere tradotto con "mio zio", questo propone un בֶּן־דֹּדִי, che letteralmente va tradotto "figlio di mio zio". Ovviamente, in italiano va benissimo renderlo con "cugino", solo che il testo ebraico non dice "cugino", ma "figlio di mio zio" (secondo appunto la lettura che ne fa la BHS), in quanto non esiste in ebraico un equivalente diretto del termine "cugino".
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shanina
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Messaggio da shanina »

Trianello ha scritto:Il testo è già in sé controverso. La Biblia Hebraica Stuttgartensia, che è il testo critico su cui in genere vengon fatte le traduzioni moderne, raccorda il testo del versetto 12 con quello del versetto 8, e lì dove il testo masoretico dice solo דֹּדִי, che letteralmente dovrebbe essere tradotto con "mio zio", questo propone un בֶּן־דֹּדִי, che letteralmente va tradotto "figlio di mio zio". Ovviamente, in italiano va benissimo renderlo con "cugino", solo che il testo ebraico non dice "cugino", ma "figlio di mio zio" (secondo appunto la lettura che ne fa la BHS), in quanto non esiste in ebraico un equivalente diretto del termine "cugino".
Grazie infinite!!!! :fiori:
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Ancora oggi in ebraico cugino si può dire "ben dod" (figlio dello zio)
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Ray
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Marco capitolo 3 :31

Messaggio da Ray »

polymetis ha scritto:Ancora oggi in ebraico cugino si può dire "ben dod" (figlio dello zio)
E in greco ? E lo stesso o indica che Gesù ebbe realmente fratelli e non erano i cugini quelli di cui l'evangelista Marco parlava ?
31 I SUOI fratelli adunque, e sua madre, vennero; e, fermatisi di fuori, mandarono a chiamarlo.
3:31 E giunsero sua madre ed i suoi fratelli; e fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare.
3:31 Giunsero sua madre e i suoi fratelli; e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare.
3:31 Nel frattempo giunsero i suoi fratelli e sua madre e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare.
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Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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cattolico
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fratelli di Gesù

Messaggio da cattolico »

Ray, parla in modo più esplicito: ma secondo te Gesù ha avuto dei fratelli carnali?
Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perchè molti falsi profeti sono venuti nel mondo. (1 Givanni 4:1)
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