La Bibbia non è interpretabile... Menzogna!!!
Moderatore: Achille
La Bibbia non è interpretabile... Menzogna!!!
Prendiamo il passo biblico sulle altre pecore.
Giovanni 10,16 recita cosi: "E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore".
Una scrittura, tre interpretazioni.
INTERPRETAZIONE CATTOLICA: Le altre pecore sono i gentili, coloro che non provengono dal popolo di israele.
INTERPRETAZIONE GEOVISTA: Le altre pecore sono coloro che vivranno per sempre sulla terra, a dispetto dei 144.000 che andranno in cielo.
INTERPRETAZIONE DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI (Mormoni): Le altre pecore sono le tribù di Israele che si staccarono dagli Ebrei (i Giarediti e i Lehiti) e furono guidati da Dio fino in America.
Chi di questi ha ragione???
Ognuna di queste religioni porta passi biblici per avvalorare la loro teoria.
Giovanni 10,16 recita cosi: "E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore".
Una scrittura, tre interpretazioni.
INTERPRETAZIONE CATTOLICA: Le altre pecore sono i gentili, coloro che non provengono dal popolo di israele.
INTERPRETAZIONE GEOVISTA: Le altre pecore sono coloro che vivranno per sempre sulla terra, a dispetto dei 144.000 che andranno in cielo.
INTERPRETAZIONE DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI (Mormoni): Le altre pecore sono le tribù di Israele che si staccarono dagli Ebrei (i Giarediti e i Lehiti) e furono guidati da Dio fino in America.
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- Gabriella Prosperi
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Potrei, ad esempio, suggerirti di rileggere le lettere di Paolo.
Se ha interpretato male anche lui, allora, potresti anche aver ragione.
Gabriella
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La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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Certo, la mia ovviamente è una provocazione.Gabriella Prosperi ha scritto:Potrei, ad esempio, suggerirti di rileggere le lettere di Paolo.
Se ha interpretato male anche lui, allora, potresti anche aver ragione.
Gabriella
Per quelle persone che dicono che la Bibbia non possa essere interpretabile.
Non è cosi, o meglio, non è cosi se non la si studia veramente a fondo.
Con questo semplice versetto si può dimostrare che ognuno può leggere quello che vuole nella Bibbia e dargli un'interpretazione che, apparentemente, possa essere ragionevolmente corretta.
D'altronde ognuna di queste religioni porta altre scritture bibliche per avvalorare il versetto, ma solo una può avere ragione.
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La comcluione logica, come hai giustamente detto, è che ogni versetto a sè può voler dire tutto, il contrario di tutto e perfino le sfumature del tutto.ryuzaki77 ha scritto:Certo, la mia ovviamente è una provocazione.Gabriella Prosperi ha scritto:Potrei, ad esempio, suggerirti di rileggere le lettere di Paolo.
Se ha interpretato male anche lui, allora, potresti anche aver ragione.
Gabriella
Per quelle persone che dicono che la Bibbia non possa essere interpretabile.
Non è cosi, o meglio, non è cosi se non la si studia veramente a fondo.
Con questo semplice versetto si può dimostrare che ognuno può leggere quello che vuole nella Bibbia e dargli un'interpretazione che, apparentemente, possa essere ragionevolmente corretta.
D'altronde ognuna di queste religioni porta altre scritture bibliche per avvalorare il versetto, ma solo una può avere ragione.
Non si possono interpretare singoli versi estrapolati dal contesto.
Ed è ciò che fanno in molti culti e, purtroppo, in molti cadono nell'aquivoco.
Gabriella
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Errore. Sono i TdG (in quanto fautori della sola Scrittura) ad essere convinti che la Bibbia si intepreti con la Bibbia. Sia i cattolici che i mormoni sono convinti del fatto che il deposito della fede non si limiti alla Bibbia. Infatti, per i cattolici la Bibbia non è che parte della Tradizione apostolica, alla luce della quale questa va intepretata. Per i Mormoni, invece, la Bibbia non è che una parte della Scrittura (alla quale essi aggiungono altri testi, primo tra tutti il Libro di Mormon) ed in più costoro sono convinti che la Rivelazione sia ancora in corso, pensando ai dirigenti della loro Chiesa come a dei profeti non diversi dagli antichi profeti di cui la Bibbia parla. Il problema, quindi, da questo punto di vista, sussiste solo per i TdG e per tutti coloro che sono fautori della dottrina della sola Scrittura.Chi di questi ha ragione???
Ognuna di queste religioni porta passi biblici per avvalorare la loro teoria.
Ti sbagli, i TdG si rifanno alle loro pubblicazioni oltre che alla bibbia.Trianello ha scritto:Errore. Sono i TdG (in quanto fautori della sola Scrittura) ad essere convinti che la Bibbia si intepreti con la Bibbia. Sia i cattolici che i mormoni sono convinti del fatto che il deposito della fede non si limiti alla Bibbia. Infatti, per i cattolici la Bibbia non è che parte della Tradizione apostolica, alla luce della quale questa va intepretata. Per i Mormoni, invece, la Bibbia non è che una parte della Scrittura (alla quale essi aggiungono altri testi, primo tra tutti il Libro di Mormon) ed in più costoro sono convinti che la Rivelazione sia ancora in corso, pensando ai dirigenti della loro Chiesa come a dei profeti non diversi dagli antichi profeti di cui la Bibbia parla. Il problema, quindi, da questo punto di vista, sussiste solo per i TdG e per tutti coloro che sono fautori della dottrina della sola Scrittura.Chi di questi ha ragione???
Ognuna di queste religioni porta passi biblici per avvalorare la loro teoria.
Cmq, scherzi a parte...
Il discorso non cambia. Restano sempre tre interpretazioni diverse di un unico passo biblico.
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L'ermeneutica contemporanea ci insegna che di ogni testo è possibile dare diverse interpretazioni, specie di un testo così composito come la Bibbia. Ecco perché ogni testo va interpretato a partire del proprio contesto, che per la Bibbia è quella tradizione apostolica a cui appartiene. Ed ecco perché i cattolici non fondano la loro fede sulla Bibbia, ma sulla Chiesa, così come i mormoni non fondano la loro fede sulla Bibbia o sulle loro altre Scritture, ma sul profeta J. Smith ed i suoi attuali successori. Come dicevo, il problema è tutto dei bibbiolatri come i TdG.
- Achille
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L'interpretazione più plausibile è quella che le "altre pecore" siano i "gentili".
Le vedute die TdG e deiMormoni richiedono acrobazie esegetiche e salti... transoceanici.
Anche quando ero TdG pensavo che se ci si limita a leggere semplicemente la Scrittura, l'intepretazione più ovvia è quella relativa ai "gentili".
Per quanto riguarda l'idea che la Bibbia non si interpreta, questo è un luogo comune abbastanza diffuso ra i TdG, i quali spesso affermano che "La Bibbia si spiega da sola". La realtà dimostra invece che la stragrande maggioranza delle peculiari credenze dei TdG sono il risultato di una particolare interpretazione tei testi sacri.
Il fatto che ogni tanto il CD pubblichi dei "nuovi intendimenti" ne è la chiara dimostrazione.
Achille
Le vedute die TdG e deiMormoni richiedono acrobazie esegetiche e salti... transoceanici.
Anche quando ero TdG pensavo che se ci si limita a leggere semplicemente la Scrittura, l'intepretazione più ovvia è quella relativa ai "gentili".
Per quanto riguarda l'idea che la Bibbia non si interpreta, questo è un luogo comune abbastanza diffuso ra i TdG, i quali spesso affermano che "La Bibbia si spiega da sola". La realtà dimostra invece che la stragrande maggioranza delle peculiari credenze dei TdG sono il risultato di una particolare interpretazione tei testi sacri.
Il fatto che ogni tanto il CD pubblichi dei "nuovi intendimenti" ne è la chiara dimostrazione.
Achille
Su come sia più appropriato accostarsi alla lettura della Bibbia, sono stati versati fiumi d’inchiostro e di parole, esprimo perciò anche il mio pensiero. La lettura della Bibbia può, a parer mio, essere affrontata in tre modi:
1) Lettura fondamentalista, che si attiene alla sola “lettera”; “C’è scritto così, quindi dev’essere per forza così”. E’ una lettura terribile in cui la Bibbia diventa un repertorio di frasi per sostenere delle opinioni. San Paolo dice che la lettera uccide (II Cor 3,6). La Bibbia presa alla lettera, senza essere compresa, uccide.
2) Lettura spiritualista, dove prevale il lettore. La Bibbia interessa solo per ciò che dice a me, uno strumento per farla coincidere con il mio pensiero. Sono io che parlo a me stesso.
3) La lettura corretta viene invece definita “esegesi”. E’ termine greco e vuol dire “azione del condurre fuori, tirar fuori”. L’esegesi tiene così conto del senso del testo, e del messaggio divino in esso contenuto, nelle diverse epoche, situazioni storiche e culturali.
La Bibbia nasce in una cultura orientale, legata ad altre culture orientali. Gli autori parlano, scrivono da orientali, col loro linguaggio, col loro modo di vedere. Scrivono della creazione convinti che la terra sia piatta e che al di sopra del cielo vi siano le acque. Per poter comprendere la Bibbia nel suo reale messaggio, noi dobbiamo perciò tradurre, non solo le parole, ma quella cultura nella nostra cultura. Questo problema si evidenziò già quando, con la diffusione della Bibbia, si rese necessario tradurla in altre lingue e dialetti.
Nelle isole Figi, un traduttore incontrò difficoltà considerevoli per far comprendere termini come “pace”, “fede”, “giustizia” ad alcune tribù che, essendo costantemente in guerra, non possedevano nel loro vocabolario termini equivalenti.
In lingua Kulivin (Nuove Ebridi), credere si dice trangugiare.
In un dialetto delle Montagne Rocciose, la “corona incorruttibile” è stato possibile renderla comprensibile solo con “un cappello che non si consuma mai”.
In Angola il missionario Dr. Hatchiss cercò invano il termine più appropriato per definire Gesù il “Salvatore”. Il problema fu poi possibile risolverlo in parte richiamandosi ad episodi di persone salvate da un leone.
Come far comprendere agli indigeni della Nigeria l’espressione “bianco più della neve”, quando essi non hanno mai visto la neve? Per analogia i traduttori scelsero “bianco come cotone”.
Come presentare l’Agnello di Dio agli Esquimesi che non avevano mai visto altri quadrupedi oltre la renna, l’orso e il cane?
In un dialetto del Pacifico fu necessario precisare con delle note: “Il bue è un animale con un peso di circa dieci volte superiore a quello di un maiale”.
Come far comprendere ai cinesi il senso della sovranità di Cristo seduto alla destra di Dio, quando in Estremo Oriente il posto d’onore si trova a sinistra? Anche in questo caso, è stato necessario completare il testo con una piccola spiegazione.
1) Lettura fondamentalista, che si attiene alla sola “lettera”; “C’è scritto così, quindi dev’essere per forza così”. E’ una lettura terribile in cui la Bibbia diventa un repertorio di frasi per sostenere delle opinioni. San Paolo dice che la lettera uccide (II Cor 3,6). La Bibbia presa alla lettera, senza essere compresa, uccide.
2) Lettura spiritualista, dove prevale il lettore. La Bibbia interessa solo per ciò che dice a me, uno strumento per farla coincidere con il mio pensiero. Sono io che parlo a me stesso.
3) La lettura corretta viene invece definita “esegesi”. E’ termine greco e vuol dire “azione del condurre fuori, tirar fuori”. L’esegesi tiene così conto del senso del testo, e del messaggio divino in esso contenuto, nelle diverse epoche, situazioni storiche e culturali.
La Bibbia nasce in una cultura orientale, legata ad altre culture orientali. Gli autori parlano, scrivono da orientali, col loro linguaggio, col loro modo di vedere. Scrivono della creazione convinti che la terra sia piatta e che al di sopra del cielo vi siano le acque. Per poter comprendere la Bibbia nel suo reale messaggio, noi dobbiamo perciò tradurre, non solo le parole, ma quella cultura nella nostra cultura. Questo problema si evidenziò già quando, con la diffusione della Bibbia, si rese necessario tradurla in altre lingue e dialetti.
Nelle isole Figi, un traduttore incontrò difficoltà considerevoli per far comprendere termini come “pace”, “fede”, “giustizia” ad alcune tribù che, essendo costantemente in guerra, non possedevano nel loro vocabolario termini equivalenti.
In lingua Kulivin (Nuove Ebridi), credere si dice trangugiare.
In un dialetto delle Montagne Rocciose, la “corona incorruttibile” è stato possibile renderla comprensibile solo con “un cappello che non si consuma mai”.
In Angola il missionario Dr. Hatchiss cercò invano il termine più appropriato per definire Gesù il “Salvatore”. Il problema fu poi possibile risolverlo in parte richiamandosi ad episodi di persone salvate da un leone.
Come far comprendere agli indigeni della Nigeria l’espressione “bianco più della neve”, quando essi non hanno mai visto la neve? Per analogia i traduttori scelsero “bianco come cotone”.
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In un dialetto del Pacifico fu necessario precisare con delle note: “Il bue è un animale con un peso di circa dieci volte superiore a quello di un maiale”.
Come far comprendere ai cinesi il senso della sovranità di Cristo seduto alla destra di Dio, quando in Estremo Oriente il posto d’onore si trova a sinistra? Anche in questo caso, è stato necessario completare il testo con una piccola spiegazione.
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Simpatici e curiosi, gli esempi che riporti e c'è da riflettere perchè anche noi, occidentali del XXI secolo, cadiamo a volte, in errori o interpretazioni che fanno sorridere o inorridire, chi ha speso una vita nell'interpretazione della Bibbia.Vittorino da Feltre ha scritto:Su come sia più appropriato accostarsi alla lettura della Bibbia, sono stati versati fiumi d’inchiostro e di parole, esprimo perciò anche il mio pensiero. La lettura della Bibbia può, a parer mio, essere affrontata in tre modi:
1) Lettura fondamentalista, che si attiene alla sola “lettera”; “C’è scritto così, quindi dev’essere per forza così”. E’ una lettura terribile in cui la Bibbia diventa un repertorio di frasi per sostenere delle opinioni. San Paolo dice che la lettera uccide (II Cor 3,6). La Bibbia presa alla lettera, senza essere compresa, uccide.
2) Lettura spiritualista, dove prevale il lettore. La Bibbia interessa solo per ciò che dice a me, uno strumento per farla coincidere con il mio pensiero. Sono io che parlo a me stesso.
3) La lettura corretta viene invece definita “esegesi”. E’ termine greco e vuol dire “azione del condurre fuori, tirar fuori”. L’esegesi tiene così conto del senso del testo, e del messaggio divino in esso contenuto, nelle diverse epoche, situazioni storiche e culturali.
La Bibbia nasce in una cultura orientale, legata ad altre culture orientali. Gli autori parlano, scrivono da orientali, col loro linguaggio, col loro modo di vedere. Scrivono della creazione convinti che la terra sia piatta e che al di sopra del cielo vi siano le acque. Per poter comprendere la Bibbia nel suo reale messaggio, noi dobbiamo perciò tradurre, non solo le parole, ma quella cultura nella nostra cultura. Questo problema si evidenziò già quando, con la diffusione della Bibbia, si rese necessario tradurla in altre lingue e dialetti.
Nelle isole Figi, un traduttore incontrò difficoltà considerevoli per far comprendere termini come “pace”, “fede”, “giustizia” ad alcune tribù che, essendo costantemente in guerra, non possedevano nel loro vocabolario termini equivalenti.
In lingua Kulivin (Nuove Ebridi), credere si dice trangugiare.
In un dialetto delle Montagne Rocciose, la “corona incorruttibile” è stato possibile renderla comprensibile solo con “un cappello che non si consuma mai”.
In Angola il missionario Dr. Hatchiss cercò invano il termine più appropriato per definire Gesù il “Salvatore”. Il problema fu poi possibile risolverlo in parte richiamandosi ad episodi di persone salvate da un leone.
Come far comprendere agli indigeni della Nigeria l’espressione “bianco più della neve”, quando essi non hanno mai visto la neve? Per analogia i traduttori scelsero “bianco come cotone”.
Come presentare l’Agnello di Dio agli Esquimesi che non avevano mai visto altri quadrupedi oltre la renna, l’orso e il cane?
In un dialetto del Pacifico fu necessario precisare con delle note: “Il bue è un animale con un peso di circa dieci volte superiore a quello di un maiale”.
Come far comprendere ai cinesi il senso della sovranità di Cristo seduto alla destra di Dio, quando in Estremo Oriente il posto d’onore si trova a sinistra? Anche in questo caso, è stato necessario completare il testo con una piccola spiegazione.
Con la differenza che, mentre le popolazioni indigene che citi, avevano dubbi originati dall'innocenza, noi, troppo spesso, abbiamo certezze originate dalla supponenza.
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A quale passo ti riferisci? No, perchè a me è sempre stato insegnato che la Bibbia spiegava già da allora che la terra era rotonda, a dispetto della scienza del tempo..Vittorino da Feltre ha scritto: Scrivono della creazione convinti che la terra sia piatta e che al di sopra del cielo vi siano le acque.
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Ti copio/incollo parte di un link che spiega "l'equivoco"ryuzaki77 ha scritto:A quale passo ti riferisci? No, perchè a me è sempre stato insegnato che la Bibbia spiegava già da allora che la terra era rotonda, a dispetto della scienza del tempo..Vittorino da Feltre ha scritto: Scrivono della creazione convinti che la terra sia piatta e che al di sopra del cielo vi siano le acque.
«C’è Uno che dimora sul circolo della terra, i cui abitanti sono come cavallette, Colui che distende i cieli proprio come un fine velo, che li spiega come una tenda in cui dimorare» (Isaia 40:22, TNM)
I TdG così commentano queste parole: «La parola ebraica chugh, qui tradotta "circolo", può essere resa anche "sfera"» (ba p. 19). E ancora: «Isa. 40:22: "C’è Uno che dimora sul circolo della terra". Nell’antichità era opinione comune che la terra fosse piatta. Soltanto più di 200 anni dopo che questo versetto biblico era stato scritto, una scuola filosofica greca arrivò alla conclusione che la terra era sferica, e dopo circa altri 300 anni un astronomo greco calcolò la lunghezza approssimativa del raggio terrestre. Ma nemmeno allora l’idea di una terra sferica incontrò il consenso generale. Solo nel XX secolo l’uomo ha avuto la possibilità di viaggiare in aereo, di andare nello spazio e perfino di arrivare sulla luna, vedendo così con chiarezza il "circolo" dell’orizzonte terrestre» (libro "Ragioniamo", p. 57).
Ma è corretto vedere in queste parole della Bibbia un'anticipazione (ispirata da Dio) delle scoperte scientifiche? O è questo solo un tentativo di strumentalizzare la Scrittura, facendole dire quello che non dice, per cercare di "dimostrarne" l'origine divina?
Vediamo innanzitutto la definizione del termine chugh (hug) data dal Theological Wordbook of the Old Testament (words.pl-word=02329&page=1>):
"HUG: circuit, circle, compass" = circolo, cerchio, compasso
Queste sono indicazioni di circolarità, non di sfericità.
http://www.infotdgeova.it/scienza/circolo.php" target="_blank
Gabriella
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Ringrazio Graziella che mi ha anticipato sulla risposta. Ad ogni modo, oltre allo specifico argomento, spaziando nel sito http://www.infotdgeova.it" target="_blank da lei indicato e cliccando in Cerca: "Scienza e TdG", potrai trovare molte altre notizie interessanti.ryuzaki77 ha scritto:A quale passo ti riferisci? No, perchè a me è sempre stato insegnato che la Bibbia spiegava già da allora che la terra era rotonda, a dispetto della scienza del tempo..Vittorino da Feltre ha scritto: Scrivono della creazione convinti che la terra sia piatta e che al di sopra del cielo vi siano le acque.
Ok, grazie. Questa cosa ancora non la sapevo..
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Anche io quando ero tdg ho sempre pensato ai gentili è cosa ovvia.Achille Lorenzi ha scritto:L'interpretazione più plausibile è quella che le "altre pecore" siano i "gentili".
Le vedute die TdG e deiMormoni richiedono acrobazie esegetiche e salti... transoceanici.
Anche quando ero TdG pensavo che se ci si limita a leggere semplicemente la Scrittura, l'intepretazione più ovvia è quella relativa ai "gentili".
Per quanto riguarda l'idea che la Bibbia non si interpreta, questo è un luogo comune abbastanza diffuso ra i TdG, i quali spesso affermano che "La Bibbia si spiega da sola". La realtà dimostra invece che la stragrande maggioranza delle peculiari credenze dei TdG sono il risultato di una particolare interpretazione tei testi sacri.
Il fatto che ogni tanto il CD pubblichi dei "nuovi intendimenti" ne è la chiara dimostrazione.
Achille
D'accordo anche sul resto, con questa luce intermittente ne hanno cambiati di intendimenti!
ciao
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
Prima di dare una risposta sulla interpretabilità della Bibbia, vorrei fare alcune considerazioni sulle oggettive difficoltà di traduzione da una lingua "primitiva"(ebraico, aramaico , intorno ai ventimila termini) ad una lingua più evoluta (greco ,latino e lingue attuali con oltre centinaia di migliaia di termini).
Escudendo la malafede, esiste dunque questo dubbio. Poi una volta accettata una traduzione , sorge l'interpretazione che invece di correggere le decisioni umane alla luce del dato biblico puro e semplice, cerca di adattare il testo biblico ai dogmi che sono stati decretati dagli uomini secoli dopo la scrittura del Sacri Testi.
Porto un esempio per chiarire (speriamo) quanto scritto sopra:
1)Secondo la chiesa cattolica, per fratelli e sorelle si dovrebbe intendere "parenti prossimi" o "cugini", perché in ebraico e aramaico (le due lingue in cui fu scritto l'Antico Testamento e che si parlavano nei luoghi e ai tempi di Gesù) esiste un solo termine per indicare "fratelli" e "cugini" o "parenti".
2)Il testo originale del Nuovo Testamento non è ebraico o aramaico, bensì greco comune (koiné); e il termine greco usato è adelfòs, che significa "fratello", e non "cugino". Gli autori neotestamentari sanno usare un termine specifico per "parente" (sunghenès: Lc 1:36.58.61, 2:44; Mc 6:4), uno per "cugino" (anepsiòs: Col 4:10) e uno per "fratello" (adelfòs: Mt 14:2; Mc 1:16.19, 3:17, 13:12, ecc.).
L'apostolo Paolo, ebreo che padroneggiava benissimo il greco, usava sunghenès per dire parente (Rm 16:11), anepsiòs per cugino (Col 4:10) e adelfòs per fratello (Gal 1:19 - e in questo caso parla proprio di Giacomo "fratello del Signore").
Ora i Tdg ,ritengo, hanno fatto più grossolanamente ciò che in passato è stato fatto dalla Chiesa(Autodefinatasi infallibile per quanto concerne alcune affermazioni dottrinali.)
Il Corano ad esempio non è un testo "ispirato" ma ,secondo i mussulmani,"dettato" dall'Arcangelo Gabriele direttamente a Maometto (quindi senza la possibilità di interpretazione),ma, c'è sempre un ma,l'arabo è una lingua in cui i verbi non hanno coniugazioni,sono tutti all'infinito; ed ecco che nascono l'interpretazione Sunnita quella Shiita etc... etc...
Ciò che mi rattrista, è il constatare che nei secoli l'interpretazione dell'uomo ha portato a spargimenti di sangue,ghettizzazione,a mancati sviluppi; in sintesi ha giustificato e spesso veicolato comportamenti antitetici alla dottrina cristiana.
Questo sito, ad esempio, denota un, non sempre, velato rancore da parte di filo-neo-ex Tdg. Se la memoria non mi tradisce ricordo che questo sentimento rientra tra i sette peccati Capitali.
Il buon Lutero , e non solo ,soleva dire"pecca fortemente ma credi più fortemente".Speriamo che abbia ragione (anche per me)
Escudendo la malafede, esiste dunque questo dubbio. Poi una volta accettata una traduzione , sorge l'interpretazione che invece di correggere le decisioni umane alla luce del dato biblico puro e semplice, cerca di adattare il testo biblico ai dogmi che sono stati decretati dagli uomini secoli dopo la scrittura del Sacri Testi.
Porto un esempio per chiarire (speriamo) quanto scritto sopra:
1)Secondo la chiesa cattolica, per fratelli e sorelle si dovrebbe intendere "parenti prossimi" o "cugini", perché in ebraico e aramaico (le due lingue in cui fu scritto l'Antico Testamento e che si parlavano nei luoghi e ai tempi di Gesù) esiste un solo termine per indicare "fratelli" e "cugini" o "parenti".
2)Il testo originale del Nuovo Testamento non è ebraico o aramaico, bensì greco comune (koiné); e il termine greco usato è adelfòs, che significa "fratello", e non "cugino". Gli autori neotestamentari sanno usare un termine specifico per "parente" (sunghenès: Lc 1:36.58.61, 2:44; Mc 6:4), uno per "cugino" (anepsiòs: Col 4:10) e uno per "fratello" (adelfòs: Mt 14:2; Mc 1:16.19, 3:17, 13:12, ecc.).
L'apostolo Paolo, ebreo che padroneggiava benissimo il greco, usava sunghenès per dire parente (Rm 16:11), anepsiòs per cugino (Col 4:10) e adelfòs per fratello (Gal 1:19 - e in questo caso parla proprio di Giacomo "fratello del Signore").
Ora i Tdg ,ritengo, hanno fatto più grossolanamente ciò che in passato è stato fatto dalla Chiesa(Autodefinatasi infallibile per quanto concerne alcune affermazioni dottrinali.)
Il Corano ad esempio non è un testo "ispirato" ma ,secondo i mussulmani,"dettato" dall'Arcangelo Gabriele direttamente a Maometto (quindi senza la possibilità di interpretazione),ma, c'è sempre un ma,l'arabo è una lingua in cui i verbi non hanno coniugazioni,sono tutti all'infinito; ed ecco che nascono l'interpretazione Sunnita quella Shiita etc... etc...
Ciò che mi rattrista, è il constatare che nei secoli l'interpretazione dell'uomo ha portato a spargimenti di sangue,ghettizzazione,a mancati sviluppi; in sintesi ha giustificato e spesso veicolato comportamenti antitetici alla dottrina cristiana.
Questo sito, ad esempio, denota un, non sempre, velato rancore da parte di filo-neo-ex Tdg. Se la memoria non mi tradisce ricordo che questo sentimento rientra tra i sette peccati Capitali.
Il buon Lutero , e non solo ,soleva dire"pecca fortemente ma credi più fortemente".Speriamo che abbia ragione (anche per me)
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Verso chi?piergiorgio ha scritto:Questo sito, ad esempio, denota un, non sempre, velato rancore da parte di filo-neo-ex Tdg.
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Un piccolo inciso a quanto sopra riportato , a proposito di interpretazione.
Barabba in aramaico ed ebraico non è un nome proprio, ma ha il significato di Bandito.
Di fatto "Barabba" in termini moderni sarebbe tradotto in "Partigiano", combatteva infatti per la liberazione del popolo ebraico dal giogo romano.Per i Romani era un bandito.
Anche i tedeschi nella scorsa guerra mondiale appellavano i nostri partigiani come "Banditi"
Questo per rimarcare la difficoltà di una traduzione che oltre il lessico va inserito nel momento storico in cui il documento viene scritto.
La scelta quindi tra Gesù e Barabba non fu casuale ma,dettata da una precisa scelta politica-popolare .Il senso di tutto ciò non appare nelle traduzioni perchè forse c'era una volontà postuma di colpevolizzare un intero popolo ( il popolo deicida che aveva fatto una scelta)
Barabba in aramaico ed ebraico non è un nome proprio, ma ha il significato di Bandito.
Di fatto "Barabba" in termini moderni sarebbe tradotto in "Partigiano", combatteva infatti per la liberazione del popolo ebraico dal giogo romano.Per i Romani era un bandito.
Anche i tedeschi nella scorsa guerra mondiale appellavano i nostri partigiani come "Banditi"
Questo per rimarcare la difficoltà di una traduzione che oltre il lessico va inserito nel momento storico in cui il documento viene scritto.
La scelta quindi tra Gesù e Barabba non fu casuale ma,dettata da una precisa scelta politica-popolare .Il senso di tutto ciò non appare nelle traduzioni perchè forse c'era una volontà postuma di colpevolizzare un intero popolo ( il popolo deicida che aveva fatto una scelta)
Verso i Tdg (mi sembra ovvio) filo, neo ex tdg ( lo so che non è una espressione corretta ,volevo indicare i frequentatori in generale di questo sito,concedimi una libertà poetica)Gabriella Prosperi ha scritto:Verso chi?piergiorgio ha scritto:Questo sito, ad esempio, denota un, non sempre, velato rancore da parte di filo-neo-ex Tdg.
Gabriella
Ultima modifica di piergiorgio il 07/12/2009, 19:07, modificato 1 volta in totale.
Io al posto di "partigiano" userei "Brigante", che per noi italiani è ancora più comprensibile. Brigante indicava un bandito passato poi ad indicare le bande che nel mezzogiorno si ribellavano alla politica di conquista ed annessione dello Stato piemontese, veri partigiani che difendevano la loro indipendenza ma che da parte piemontese erano visti come "banditi".piergiorgio ha scritto:Un piccolo inciso a quanto sopra riportato , a proposito di interpretazione.
Barabba in aramaico ed ebraico non è un nome proprio, ma ha il significato di Bandito.
Di fatto "Barabba" in termini moderni sarebbe tradotto in "Partigiano", combatteva infatti per la liberazione del popolo ebraico dal giogo romano.Per i Romani era un bandito.
Anche i tedeschi nella scorsa guerra mondiale appellavano i nostri partigiani come "Banditi"
Questo per rimarcare la difficoltà di una traduzione che oltre il lessico va inserito nel momento storico in cui il documento viene scritto.
La scelta quindi tra Gesù e Barabba non fu casuale ma,dettata da una precisa scelta politica-popolare .Il senso di tutto ciò non appare nelle traduzioni perchè forse c'era una volontà postuma di colpevolizzare un intero popolo ( il popolo deicida che aveva fatto una scelta)
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Ci sono su Barabba diverse ipotesi.piergiorgio ha scritto:Un piccolo inciso a quanto sopra riportato , a proposito di interpretazione.
Barabba in aramaico ed ebraico non è un nome proprio, ma ha il significato di Bandito.
Di fatto "Barabba" in termini moderni sarebbe tradotto in "Partigiano", combatteva infatti per la liberazione del popolo ebraico dal giogo romano.Per i Romani era un bandito.
Anche i tedeschi nella scorsa guerra mondiale appellavano i nostri partigiani come "Banditi"
Questo per rimarcare la difficoltà di una traduzione che oltre il lessico va inserito nel momento storico in cui il documento viene scritto.
La scelta quindi tra Gesù e Barabba non fu casuale ma,dettata da una precisa scelta politica-popolare .Il senso di tutto ciò non appare nelle traduzioni perchè forse c'era una volontà postuma di colpevolizzare un intero popolo ( il popolo deicida che aveva fatto una scelta)
Chi attenendosi ai Vangeli lo definisce un "delinquente comune", chi lo associa agli Zeloti, nel senso da te riportato di "partigiani".
Ma gli stessi portatori di quest'ultima teoria, sostengono anche che, con il termine boargenes, figli del tuono, Gesù identificasse due Apostoli.
Altri ancora, nel nome Barabba, leggono Bar Abba, ovvero figlio del padre.
Se si comincia a dare credito a tutto, non se ne esce.
Gabriella
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Purtroppo devo andar via seguiteremo in seguito la discussione ,ma Brigante e il participio presente di Brigare ,bandito e il participio passato di bandire hanno un significato diverso in realtà.predestinato74 ha scritto:Io al posto di "partigiano" userei "Brigante", che per noi italiani è ancora più comprensibile. Brigante indicava un bandito passato poi ad indicare le bande che nel mezzogiorno si ribellavano alla politica di conquista ed annessione dello Stato piemontese, veri partigiani che difendevano la loro indipendenza ma che da parte piemontese erano visti come "banditi".piergiorgio ha scritto:Un piccolo inciso a quanto sopra riportato , a proposito di interpretazione.
Barabba in aramaico ed ebraico non è un nome proprio, ma ha il significato di Bandito.
Di fatto "Barabba" in termini moderni sarebbe tradotto in "Partigiano", combatteva infatti per la liberazione del popolo ebraico dal giogo romano.Per i Romani era un bandito.
Anche i tedeschi nella scorsa guerra mondiale appellavano i nostri partigiani come "Banditi"
Questo per rimarcare la difficoltà di una traduzione che oltre il lessico va inserito nel momento storico in cui il documento viene scritto.
La scelta quindi tra Gesù e Barabba non fu casuale ma,dettata da una precisa scelta politica-popolare .Il senso di tutto ciò non appare nelle traduzioni perchè forse c'era una volontà postuma di colpevolizzare un intero popolo ( il popolo deicida che aveva fatto una scelta)
E' come pirata e corsaro che hanno significati completamente diversi.......ma avremo modo di approfondire( vedi quando si parla di interpretazione)
Si si,la bibbia non si interpreta,come il passo dell'Apocalisse che indica quelli che seguono l'Agnello,come vergini CHE NON SI SONO CONTAMINATI CON DONNE.Per i tdg,mica saranno tutti vergini quei giusti,ma si tratta di una verginità spirituale,mica fisica.Peccato che sia scritto in modo esplicito che queste persone NON SI SONO CONTAMINATE CON DONNE.Non so se Giovanni avesse voluto esprimere una verginità materiale,come avesse potuto essere più chiaro.Ma qui,i tdg INTERPRETANO....eccome!
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Anche in questo passo bisogna porre attenzione, infattishanina ha scritto:Si si,la bibbia non si interpreta,come il passo dell'Apocalisse che indica quelli che seguono l'Agnello,come vergini CHE NON SI SONO CONTAMINATI CON DONNE.Per i tdg,mica saranno tutti vergini quei giusti,ma si tratta di una verginità spirituale,mica fisica.Peccato che sia scritto in modo esplicito che queste persone NON SI SONO CONTAMINATE CON DONNE.Non so se Giovanni avesse voluto esprimere una verginità materiale,come avesse potuto essere più chiaro.Ma qui,i tdg INTERPRETANO....eccome!
il non essere contaminati con donne e l’essere quindi vergini non riguarda il campo della sessualità, è un’espressione simbolica per dire che questi, uomini e donne, non si sono contaminati con gli idoli, e quindi non c’è alcuna fornicazione.
Che il riferimento è all’idolatria è chiaro se si ricorda il passo in 3:4 dove si parla di contaminazione (lo stesso verbo) delle vesti.
Come vedi, non si può proprio interpretare letteralmente quanto scritto, occorre una guida sicura.
Gabriella
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Ritengo che la maggior parte di voi conosca la famosa "lettera ad Anthropos" del Prof.Ricciotti.I paradossi stimolano l'intelletto.Gabriella Prosperi ha scritto:Anche in questo passo bisogna porre attenzione, infattishanina ha scritto:Si si,la bibbia non si interpreta,come il passo dell'Apocalisse che indica quelli che seguono l'Agnello,come vergini CHE NON SI SONO CONTAMINATI CON DONNE.Per i tdg,mica saranno tutti vergini quei giusti,ma si tratta di una verginità spirituale,mica fisica.Peccato che sia scritto in modo esplicito che queste persone NON SI SONO CONTAMINATE CON DONNE.Non so se Giovanni avesse voluto esprimere una verginità materiale,come avesse potuto essere più chiaro.Ma qui,i tdg INTERPRETANO....eccome!
il non essere contaminati con donne e l’essere quindi vergini non riguarda il campo della sessualità, è un’espressione simbolica per dire che questi, uomini e donne, non si sono contaminati con gli idoli, e quindi non c’è alcuna fornicazione.
Che il riferimento è all’idolatria è chiaro se si ricorda il passo in 3:4 dove si parla di contaminazione (lo stesso verbo) delle vesti.
Come vedi, non si può proprio interpretare letteralmente quanto scritto, occorre una guida sicura.
Gabriella
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Per chi non la conosce, ecco il linkpiergiorgio ha scritto:Ritengo che la maggior parte di voi conosca la famosa "lettera ad Anthropos" del Prof.Ricciotti.I paradossi stimolano l'intelletto.
http://www.christianismus.it/modules.php?name=News." target="_blank. target="_blank. -
Attenzione però, se il paradosso è applicabile alle traduzioni e conseguenti interpretazioni della Bibbia, anche se studiate su diversi manoscritti e da studiosi esperti, a maggior ragione ( se si può dire d'un paradosso) è applicabile alla TNM nella sua traduzione dall'inglese in italiano e ancor di più dall'interpretazione del canale del CD.
Gabriella
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4 - Ecco come si svolgeranno le cose. Nel prossimo futuro, tra brevissimo tempo, , la battaglia di Armaghedon porrà fine all'attuale sistema di cose malvagio. Saranno distrutti in un bagno di sangue tutti i non-appartenenti ai TdG.
I tdG assisteranno in tripudio all'immane carneficina.
Compiuta la strage per opera di Cristo e dei suoi agenti celesti e terrestri, vi sarà la nuova umanità, dove finalmente si potrà beneficiare di un governo giusto, benevolo, provvido verso i suoi sudditi: è il regno millenario di Cristo.
5 - Diamo uno sguardo a questa nuova umanità:
a) - I superstiti terrestri saranno solo le altre pecore, perché i fortunati rimanenti dei 144.000 verranno trasferiti in cielo per regnare con Cristo.
Ai superstiti terrestri si aggiungeranno i morti risuscitati: i cimiteri si svuoteranno, le tombe daranno i loro morti. Nel 1975 il Corpo direttivo assicurava che "miliardi ora morti presto torneranno in vita". Non tutti però in una sola volta, bensì a scaglioni, a misura che saranno pronti i servizi logistici, perché l'uomo vive anche di pane!
Tuttavia il Corpo direttivo, ossia il canale infallibile della mente di Geova, è del parere che non tutti i morti risorgeranno, ma solo quelli di cui Dio si ricorda. Di alcuni, infatti, Dio, cioè Geova, non può ricordarsi perché sulla loro tomba non vi è nessun segno che aiuti la memoria di Geova.
Non sembra, comunque, che Gesù cristo la pensasse allo stesso modo (cfr. Giovanni 5, 28-29); Matteo 25, 32), e anche san Paolo era di parere diverso (cfr. Atti 24, 25), e come lui la pensava anche san Giovanni (cfr. Apocalisse 20, 12-13).
Tuttavia è da premettere che Gesù disse anche:
36 “In quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno sa, né gli angeli dei cieli né il Figlio, ma solo il Padre. 37 Poiché come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. 38 Poiché come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini si sposavano e le donne erano date in matrimonio, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39 e non si avvidero di nulla finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. 40 Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro abbandonato; 41 due donne macineranno al mulino a mano: una sarà presa e l’altra abbandonata. 42 Siate vigilanti, dunque, perché non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore.
I tdG assisteranno in tripudio all'immane carneficina.
Compiuta la strage per opera di Cristo e dei suoi agenti celesti e terrestri, vi sarà la nuova umanità, dove finalmente si potrà beneficiare di un governo giusto, benevolo, provvido verso i suoi sudditi: è il regno millenario di Cristo.
5 - Diamo uno sguardo a questa nuova umanità:
a) - I superstiti terrestri saranno solo le altre pecore, perché i fortunati rimanenti dei 144.000 verranno trasferiti in cielo per regnare con Cristo.
Ai superstiti terrestri si aggiungeranno i morti risuscitati: i cimiteri si svuoteranno, le tombe daranno i loro morti. Nel 1975 il Corpo direttivo assicurava che "miliardi ora morti presto torneranno in vita". Non tutti però in una sola volta, bensì a scaglioni, a misura che saranno pronti i servizi logistici, perché l'uomo vive anche di pane!
Tuttavia il Corpo direttivo, ossia il canale infallibile della mente di Geova, è del parere che non tutti i morti risorgeranno, ma solo quelli di cui Dio si ricorda. Di alcuni, infatti, Dio, cioè Geova, non può ricordarsi perché sulla loro tomba non vi è nessun segno che aiuti la memoria di Geova.
Non sembra, comunque, che Gesù cristo la pensasse allo stesso modo (cfr. Giovanni 5, 28-29); Matteo 25, 32), e anche san Paolo era di parere diverso (cfr. Atti 24, 25), e come lui la pensava anche san Giovanni (cfr. Apocalisse 20, 12-13).
Tuttavia è da premettere che Gesù disse anche:
36 “In quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno sa, né gli angeli dei cieli né il Figlio, ma solo il Padre. 37 Poiché come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. 38 Poiché come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini si sposavano e le donne erano date in matrimonio, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39 e non si avvidero di nulla finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. 40 Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro abbandonato; 41 due donne macineranno al mulino a mano: una sarà presa e l’altra abbandonata. 42 Siate vigilanti, dunque, perché non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore.
11 Cessate di parlare gli uni contro gli altri, fratelli. Chi parla contro un fratello o giudica il proprio fratello parla contro la legge e giudica la legge.
"peppe"4 - Ecco come si svolgeranno le cose. Nel prossimo futuro, tra brevissimo tempo, , la battaglia di Armaghedon porrà fine all'attuale sistema di cose malvagio. Saranno distrutti in un bagno di sangue tutti i non-appartenenti ai TdG.
I tdG assisteranno in tripudio all'immane carneficina.
Compiuta la strage per opera di Cristo e dei suoi agenti celesti e terrestri, vi sarà la nuova umanità, dove finalmente si potrà beneficiare di un governo giusto, benevolo, provvido verso i suoi sudditi: è il regno millenario di Cristo.
La mia reazione istintiva a queste affermazioni non è certo quella che si può definire "politically correct". In termini da strada direi a questo signore < cambia pusher e cerca di usare sostanze più raffinate>
Ho spesso ripetuto ai miei cari che sulla mia lapide dovrà essere riportato:< Qui giace Piergiorgio T. suo malgrado> Sarà sufficente come promemoria per Dio?? Mi accontenterei anche dell'ultimo scaglione..........beati gli ultimi .....se i primi saranno onesti :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:5 - Diamo uno sguardo a questa nuova umanità:
a) - I superstiti terrestri saranno solo le altre pecore, perché i fortunati rimanenti dei 144.000 verranno trasferiti in cielo per regnare con Cristo.
Ai superstiti terrestri si aggiungeranno i morti risuscitati: i cimiteri si svuoteranno, le tombe daranno i loro morti. Nel 1975 il Corpo direttivo assicurava che "miliardi ora morti presto torneranno in vita". Non tutti però in una sola volta, bensì a scaglioni, a misura che saranno pronti i servizi logistici, perché l'uomo vive anche di pane!
Tuttavia il Corpo direttivo, ossia il canale infallibile della mente di Geova, è del parere che non tutti i morti risorgeranno, ma solo quelli di cui Dio si ricorda. Di alcuni, infatti, Dio, cioè Geova, non può ricordarsi perché sulla loro tomba non vi è nessun segno che aiuti la memoria di Geova.
Albert Einstein ha affermato:< Non so con quali armi sarà combattuta la terza guerra mondiale,ma con certezza so che la quarta sarà combattuta con archi e frecce>
sarà mica un profeta??
Bisognerà avvisare l' ONU e le protezioni civili mondiali .Per un piano di costruzione di servizi logistici a livello mondiale, se non ci da una mano Geova,nutro qualche dubbio sulla riuscita.Però finalmente ci sarà una Persona specchiata nel controllo delle gare di appalto.peppe ha scritto:
Nel 1975 il Corpo direttivo assicurava che "miliardi ora morti presto torneranno in vita". Non tutti però in una sola volta, bensì a scaglioni, a misura che saranno pronti i servizi logistici, perché l'uomo vive anche di pane!
"Non è tanto importante quello che ci accade,
quanto il modo con cui vi reagiamo".
Hans Selye (1907-1982
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