Solo alcuni sono "preordinati" per la vita eterna?

Sezione dove porre domande sulla Bibbia e sulla sua interpretazione

Moderatore: Achille

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peraskov
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Solo alcuni sono "preordinati" per la vita eterna?

Messaggio da peraskov »

Una difficoltà che ho sempre avuto (ne ho tantissime! sic! :triste: ), e che mi fa alternare momenti di fede ad altri di agnosticismo, è questa:
Perché si dice nella Bibbia che solo chi avrà fede sarà salvo, quando l'aver fede viene definito "una grazia"?
Significa questo che alcuni, senza merito ma per grazia, avranno fede e saranno salvi, mentre altri, dis-graziati, saranno condannati per sempre per non avere avuto fede?
Perché negli Atti degli apostoli è scritto che, a fronte della predicazione di Paolo e Barnaba "i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna?" (Atti 13,48). Ci sono alcuni preordinati per la salvezza ed altri no, come creature di serie A ed altre di serie B?
Come è possibile per un Dio di amore convivere per l'eternità con i dannati, cioè parte delle sue stesse creature, condannate al tormento eterno, senza che questo non venga considerata una sconfitta di Dio?
Non c'è una sproporzione insopportabile tra un tormento eterno ed una vita, seppure la più sbagliata possibile, che dura soltanto un soffio?
Sandro
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Prova a leggerla in questo modo: la fede è una grazia poichè a tutti è data la possibilita' d'averla.
Nessuno è preferito, anzi, la parabola del figliol prodigo ci dice proprio questo, che i prediletti son proprio quelli che se ne sono allontanati, allorchè ritornano.
Gabriella
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peraskov
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Messaggio da peraskov »

la fede è una grazia poichè a tutti è data la possibilita' d'averla.
Nessuno è preferito, anzi, la parabola del figliol prodigo ci dice proprio questo, che i prediletti son proprio quelli che se ne sono allontanati, allorchè ritornano.
Gabriella
appunto, "allorché ritornano", ma per uno che ha fede e ritorna ce ne sono tre che non lo fanno, e dieci che non sono mai stati nella casa del padre e mai ci saranno.
Inoltre, se la fede è data a tutti, almeno come possibilità, che senso hanno queste scritture:
"Perciò non potevano credere, per la ragione detta ancora da Isaia: Egli ha accecato i loro occhi e ha indurito i loro cuori, affinché non vedano con gli occhi, e non comprendano con il cuore, e non si convertano, e io non li guarisca" (Gv 12, 39-40). Da una parte c'è Saulo, che senza alcun suo merito, perché al contrario perseguitava la chiesa ed era stato d'accordo con l'uccisione di Stefano, viene gettato da cavallo, cioè Dio "entra" direttamente nella sua vita, quasi costringendolo alla fede, dall'altra ci sono invece questi che Dio volutamente "indurisce" affinché non credano e per questo non verranno guariti: non sono creature di serie A e serie B?
O anche:
"Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo" (Rom. 8, 29), molto simile a quel passo che avevo già riportato: ""i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna?" (Atti 13,48)".
Non sta qui dicendo la Scrittura che ci sono alcuni predestinati o destinati o preordinati alla vita eterna, al contrario di altri induriti e quindi non guariti?
Sandro
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

A parte che a noi non è dato sapere chi ha fede o meno poichè è scritto che le Sue vie ci sono sconosciute, a parte che coloro che Lui ha pre-conosciuti non vuol dire che li abbia pre-destinati, a parte tutto non credi che chi ha deciso di fare a meno di Dio in vita non abbia il diritto di farne a meno anche dopo?
Dio non si impone, accetta le nostre decisioni.
Gabriella
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eros&thanatos
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Messaggio da eros&thanatos »

Esatto Gabriella.. si chiama libero arbitrio.. Dio ci dona gli strumenti (intelligenza, perspicacia, la Sua parola) ma lascia a noi la cecisione di usare tali strumenti..
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peraskov
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Messaggio da peraskov »

a parte che coloro che Lui ha pre-conosciuti non vuol dire che li abbia pre-destinati, a parte tutto non credi che chi ha deciso di fare a meno di Dio in vita non abbia il diritto di farne a meno anche dopo?
Dio non si impone, accetta le nostre decisioni.
Cara Gabriella,

mi piace la tua essenzialità, ma guarda che non sono io a parlare di predestinati, ma la Bibbia stessa, nella lettera ai Romani, quando dice "Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati", mentre in Atti usa il termine "preordinati"; inoltre non sto parlando di chi "rifiuta" Dio, ma di chi non riesce a credere, non è che uno se la può auto-imporre la fede, o c'è o non c'è.
Sandro
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Vittorino
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Messaggio da Vittorino »

Vorrei innanzitutto scusarmi con tutti per le lunghe assenze, ma non riesco a venir fuori da innumerevoli problemi di ogni tipo che non mi danno la possibilità di disporre del mio tempo come meglio vorrei. Di tanto in tanto faccio qualche incursione e cerco di intervenire quando e come meglio posso.
Per quanto riguarda il tema in oggetto, Il discorso è sicuramente complesso e sembra presentare delle incongruenze solo perché riguarda un ambito più legato al divino che all’umano. Infatti l’onniscienza, ecc. di Dio sono caratteristiche talmente contrarie alla natura umana che anche con grande sforzo ci sfuggono nei loro reali significati.
Il messaggio di Dio all’uomo è stato fatto nelle più diverse epoche storiche e, pur volendo esprimere costantemente lo stesso concetto, è stato presentato in forme diverse, in quanto non dobbiamo mai dimenticare che la Bibbia è stata scritta per l’uomo.
I versetti che hai citato dall’AT e dal NT, se approfonditi alla luce delle conoscenze odierne della cultura del tempo (“la conoscenza aumenterà”), sono in sintonia con il messaggio basilare della Bibbia che è, appunto, il ritorno alla casa del Padre sulla base del nostro libero arbitrio, cioè di scelta.
Il fatto che Dio indurisca o no i cuori è una conseguenza inevitabile del senso e dell’orientamento che abbiamo liberamente dato alla nostra vita. Per fare un paragone, naturalmente con tutte le limitazioni che comporta, a fronte dell’intervento di Dio nella nostra vita (e ciò avviene sicuramente chissà quante volte nel dolore, gioie, ecc.), la nostra reazione può essere duplice: o scioglierci come cera o indurirci come argilla al sole dei suoi raggi. Anche Paolo si è trovato sicuramente nella stessa situazione; infatti deve decidere di accettare di umiliarsi e andare dal più classico dei Don Abbondio dell’epoca per recuperare la vista, e pare che abbia sofferto di una terribile congiuntivite per tutto il resto della sua vita.
Il fattore predestinazione ci è, forse, un po’ più accessibile, perché non si fa altro che asserire che Dio già preconosce, ma questo non significa che determini. È solo un ribadire che Dio sa, ma non influenza se non per chiamarci a decidere (ma solo liberamente: “Io sto alla porta e picchio, se uno ode e apre….”) di andare a Lui. Anche l’astronomo prevede il passaggio di quella o quell’altra cometa, o l’esatto momento di una qualsiasi eclisse ma, almeno per ora, non interviene in alcun modo per cambiare le cose.
:lovebibbia:
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