Le 2 monetine della vedova

Sezione dove porre domande sulla Bibbia e sulla sua interpretazione

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Romagnolo
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Le 2 monetine della vedova

Messaggio da Romagnolo »

Salve a tutti, questa sera all'adunanza si è nuovamente tornati a citare l'esempio della vedova elogiata da Gesù che nelle casse del tempio gettò 2 monetine di minimo valore, questa volta non riesco a tenermi dentro la riflessione che più volte mi è capitata di farmi, perciò la espongo a tutti voi qui nel sito (guai a farla con un fratello, ci sarebbe da farsi guardare male) , comunque è stato menzionato che quelle 2 monetine equivalevano ad un sessantaquattresimo di una paga giornaliera, bene facendo un po' di conti approssimativamente arrotondati riguardo alla mia paga giornaliera che suppergiù sarà poco dissimile da quella di molti altri operai, ne risulta che se fossi stato io al posto della vedova, avrei gettato la bellezza di 87 centesimi!
Bene la mia riflessione è sempre stata questa: ma quanto veramente sarà stato un "peso", una "prova di fede" , privarsi dando a Dio una così minima cifra?
Riflettiamo se tutto quello che abbiamo in tasca fossero solo 87 centesimi, ci cambierebbe qualcosa averli o non averli affatto!
Se non ricordo male Gesu disse che con due monete di minimo valore si potevano comprare due passeri, (più come ci venne insegnato ad uno studio un terzo in regalo) quindi bene che le andava la vedova poteva al massimo farci uno spuntino con quei soldi...e di sicuro la fame le restava; quindi perché non donarle a Dio nella speranza che vedendo la sua condizione e apprezzando il sacrificio, non fosse degnata della Sua benedizione?
Insomma, a me soggettivamente parlando è come se in tasca avessi giusto giusto i soldi per un Gratta e Vinci e mi dicessi vabbè proviamo, se li perdo...tanto con quelli ci facevo ugualmente poca strada, ma se sono fortunato magari mi ritrovo con un gruzzolo che mi cava dalla miseria!
Insomma....una così gran lode non gliela vedo nella storia di questa donna, senz'altro o mossa da un motivo sincero o da un azzardo ha mostrato fede O amore ,....ma ben diversa sarebbe suonata la cosa se fosse stata una benestante che si fosse privata di tutto!
Non so voi, ma che ne pensate al riguardo?
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Occhiodifalco
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Messaggio da Occhiodifalco »

Romagnolo ha scritto:Salve a tutti, questa sera all'adunanza si è nuovamente tornati a citare l'esempio della vedova elogiata da Gesù che nelle casse del tempio gettò 2 monetine di minimo valore, questa volta non riesco a tenermi dentro la riflessione che più volte mi è capitata di farmi, perciò la espongo a tutti voi qui nel sito (guai a farla con un fratello, ci sarebbe da farsi guardare male) , comunque è stato menzionato che quelle 2 monetine equivalevano ad un sessantaquattresimo di una paga giornaliera, bene facendo un po' di conti approssimativamente arrotondati riguardo alla mia paga giornaliera che suppergiù sarà poco dissimile da quella di molti altri operai, ne risulta che se fossi stato io al posto della vedova, avrei gettato la bellezza di 87 centesimi!
Bene la mia riflessione è sempre stata questa: ma quanto veramente sarà stato un "peso", una "prova di fede" , privarsi dando a Dio una così minima cifra?
Riflettiamo se tutto quello che abbiamo in tasca fossero solo 87 centesimi, ci cambierebbe qualcosa averli o non averli affatto!
Se non ricordo male Gesu disse che con due monete di minimo valore si potevano comprare due passeri, (più come ci venne insegnato ad uno studio un terzo in regalo) quindi bene che le andava la vedova poteva al massimo farci uno spuntino con quei soldi...e di sicuro la fame le restava; quindi perché non donarle a Dio nella speranza che vedendo la sua condizione e apprezzando il sacrificio, non fosse degnata della Sua benedizione?
Insomma, a me soggettivamente parlando è come se in tasca avessi giusto giusto i soldi per un Gratta e Vinci e mi dicessi vabbè proviamo, se li perdo...tanto con quelli ci facevo ugualmente poca strada, ma se sono fortunato magari mi ritrovo con un gruzzolo che mi cava dalla miseria!
Insomma....una così gran lode non gliela vedo nella storia di questa donna, senz'altro o mossa da un motivo sincero o da un azzardo ha mostrato fede O amore ,....ma ben diversa sarebbe suonata la cosa se fosse stata una benestante che si fosse privata di tutto!
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Gesù non ha mai menzionato che per la vedova fosse una prova di fede, ma fece notare che nonostante lei avesse poco in senso materiale sarebbe stata scusata se non avesse contribuito affatto, ma avendo comunque contribuito nonostante il minimo valore ,la sua contribuzione aveva più valore di tanti altri che comunque erano abbietti visto che per loro non era un sacrificio visto che avevano molto. La vedova poteva benissimo usare quel denaro per mangiare un pezzo di pane almeno non sarebbe morta di fame quel giorno, invece non lo fece. Se tu ad es. vieni pagato a giornata per ipotesi 100 euro e sai che quel giorno devi pagarci una bolletta e farci la spesa per vivere lo verseresti nelle casse delle contribuzioni? Il rapporto è lo stesso, era tutto ciò che aveva quel giorno ma non lo uso' per se stessa.
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angela
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Messaggio da angela »

E se fosse la wts a dare tutto o quello che ha a Dio, aiutando i poveri? Altro che due monetine!
Il fatto che stiano lì a sottolineare spesso questa illustrazione, dovrebbe far pensare.
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Occhiodifalco
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Messaggio da Occhiodifalco »

angela ha scritto:E se fosse la wts a dare tutto o quello che ha a Dio, aiutando i poveri? Altro che due monetine!
Il fatto che stiano lì a sottolineare spesso questa illustrazione, dovrebbe far pensare.
Io questo lo avevo gia detto in un altro tredh, invece di buttare milioni di dollari per la costruzione di worwich potrebbero usare i fondi per aiutare fratelli che sono seriamente in difficoltà economiche, che hanno perso il lavoro, mettere ad es. una cassetta delle contribuzioni per " i poveri" come suggerirono gli Apostoli ( ho usato l'espressione poveri non perchè lo siano ma perchè molti sono in difficoltà economiche pur non essendo poveri allo stato puro)
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Romagnolo
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Occhiodifalco ha scritto:
Romagnolo ha scritto:Salve a tutti, questa sera all'adunanza si è nuovamente tornati a citare l'esempio della vedova elogiata da Gesù che nelle casse del tempio gettò 2 monetine di minimo valore, questa volta non riesco a tenermi dentro la riflessione che più volte mi è capitata di farmi, perciò la espongo a tutti voi qui nel sito (guai a farla con un fratello, ci sarebbe da farsi guardare male) , comunque è stato menzionato che quelle 2 monetine equivalevano ad un sessantaquattresimo di una paga giornaliera, bene facendo un po' di conti approssimativamente arrotondati riguardo alla mia paga giornaliera che suppergiù sarà poco dissimile da quella di molti altri operai, ne risulta che se fossi stato io al posto della vedova, avrei gettato la bellezza di 87 centesimi!
Bene la mia riflessione è sempre stata questa: ma quanto veramente sarà stato un "peso", una "prova di fede" , privarsi dando a Dio una così minima cifra?
Riflettiamo se tutto quello che abbiamo in tasca fossero solo 87 centesimi, ci cambierebbe qualcosa averli o non averli affatto!
Se non ricordo male Gesu disse che con due monete di minimo valore si potevano comprare due passeri, (più come ci venne insegnato ad uno studio un terzo in regalo) quindi bene che le andava la vedova poteva al massimo farci uno spuntino con quei soldi...e di sicuro la fame le restava; quindi perché non donarle a Dio nella speranza che vedendo la sua condizione e apprezzando il sacrificio, non fosse degnata della Sua benedizione?
Insomma, a me soggettivamente parlando è come se in tasca avessi giusto giusto i soldi per un Gratta e Vinci e mi dicessi vabbè proviamo, se li perdo...tanto con quelli ci facevo ugualmente poca strada, ma se sono fortunato magari mi ritrovo con un gruzzolo che mi cava dalla miseria!
Insomma....una così gran lode non gliela vedo nella storia di questa donna, senz'altro o mossa da un motivo sincero o da un azzardo ha mostrato fede O amore ,....ma ben diversa sarebbe suonata la cosa se fosse stata una benestante che si fosse privata di tutto!
Non so voi, ma che ne pensate al riguardo?
Gesù non ha mai menzionato che per la vedova fosse una prova di fede, ma fece notare che nonostante lei avesse poco in senso materiale sarebbe stata scusata se non avesse contribuito affatto, ma avendo comunque contribuito nonostante il minimo valore ,la sua contribuzione aveva più valore di tanti altri che comunque erano abbietti visto che per loro non era un sacrificio visto che avevano molto. La vedova poteva benissimo usare quel denaro per mangiare un pezzo di pane almeno non sarebbe morta di fame quel giorno, invece non lo fece. Se tu ad es. vieni pagato a giornata per ipotesi 100 euro e sai che quel giorno devi pagarci una bolletta e farci la spesa per vivere lo verseresti nelle casse delle contribuzioni? Il rapporto è lo stesso, era tutto ciò che aveva quel giorno ma non lo uso' per se stessa.
Ciao Occhiodi Falco, scusa ma solo ora,ho il tempo di commentare la tua risposta, dunque hai fatto bene a mettere in evidenza che Gesù non la pose come modello di fede, infatti dalla mia trattazione non ho reso chiaro che non volevo riferirmi ai pensieri di Gesu e alla lezione che voleva dare approfittando di quel fatto di vita reale, bensì volevo riferirmi ai pensieri e commenti (spesso durante le adunanze) che alcuni fratelli si fanno facendo riferimento a questo episodio, mettendo per così dire questa donna su di un piedistallo per ciò che fece; anche io una volta facevo così, finché non mi sono fermato a riflettere che stavo vedendo oltre ciò a cui Gesù faceva riferimento.
Dire che gli altri erano abbietti mi sembra pero un'altra forzatura, Gesù non mi pare criticasse le loro motivazioni, non sappiamo quanto....emotivamente costava a quelle persone dare "dell'avanzo" che comunque avrebbero potuto sempre usare per se, forse non gli costava nulla sotto il profilo emotivo, passi pure, ma grosso modo siamo sempre allo stesso punto iniziale,...anche alla vedova con quel poco...poteva fare talmente poco che alla fine...quanto realmente dentro di se le costava rispetto agli altri dare ciò che aveva? :blu: :boh:
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Romagnolo ha scritto:Salve a tutti, questa sera all'adunanza si è nuovamente tornati a citare l'esempio della vedova elogiata da Gesù che nelle casse del tempio gettò 2 monetine di minimo valore, questa volta non riesco a tenermi dentro la riflessione che più volte mi è capitata di farmi, perciò la espongo a tutti voi qui nel sito (guai a farla con un fratello, ci sarebbe da farsi guardare male) , comunque è stato menzionato che quelle 2 monetine equivalevano ad un sessantaquattresimo di una paga giornaliera, bene facendo un po' di conti approssimativamente arrotondati riguardo alla mia paga giornaliera che suppergiù sarà poco dissimile da quella di molti altri operai, ne risulta che se fossi stato io al posto della vedova, avrei gettato la bellezza di 87 centesimi!
Bene la mia riflessione è sempre stata questa: ma quanto veramente sarà stato un "peso", una "prova di fede" , privarsi dando a Dio una così minima cifra?
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Se non ricordo male Gesu disse che con due monete di minimo valore si potevano comprare due passeri, (più come ci venne insegnato ad uno studio un terzo in regalo) quindi bene che le andava la vedova poteva al massimo farci uno spuntino con quei soldi...e di sicuro la fame le restava; quindi perché non donarle a Dio nella speranza che vedendo la sua condizione e apprezzando il sacrificio, non fosse degnata della Sua benedizione?
Insomma, a me soggettivamente parlando è come se in tasca avessi giusto giusto i soldi per un Gratta e Vinci e mi dicessi vabbè proviamo, se li perdo...tanto con quelli ci facevo ugualmente poca strada, ma se sono fortunato magari mi ritrovo con un gruzzolo che mi cava dalla miseria!
Insomma....una così gran lode non gliela vedo nella storia di questa donna, senz'altro o mossa da un motivo sincero o da un azzardo ha mostrato fede O amore ,....ma ben diversa sarebbe suonata la cosa se fosse stata una benestante che si fosse privata di tutto!
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Gesù non ha mai menzionato che per la vedova fosse una prova di fede, ma fece notare che nonostante lei avesse poco in senso materiale sarebbe stata scusata se non avesse contribuito affatto, ma avendo comunque contribuito nonostante il minimo valore ,la sua contribuzione aveva più valore di tanti altri che comunque erano abbietti visto che per loro non era un sacrificio visto che avevano molto. La vedova poteva benissimo usare quel denaro per mangiare un pezzo di pane almeno non sarebbe morta di fame quel giorno, invece non lo fece. Se tu ad es. vieni pagato a giornata per ipotesi 100 euro e sai che quel giorno devi pagarci una bolletta e farci la spesa per vivere lo verseresti nelle casse delle contribuzioni? Il rapporto è lo stesso, era tutto ciò che aveva quel giorno ma non lo uso' per se stessa.
Ciao Occhiodi Falco, scusa ma solo ora,ho il tempo di commentare la tua risposta, dunque hai fatto bene a mettere in evidenza che Gesù non la pose come modello di fede, infatti dalla mia trattazione non ho reso chiaro che non volevo riferirmi ai pensieri di Gesu e alla lezione che voleva dare approfittando di quel fatto di vita reale, bensì volevo riferirmi ai pensieri e commenti (spesso durante le adunanze) che alcuni fratelli si fanno facendo riferimento a questo episodio, mettendo per così dire questa donna su di un piedistallo per ciò che fece; anche io una volta facevo così, finché non mi sono fermato a riflettere che stavo vedendo oltre ciò a cui Gesù faceva riferimento.
Dire che gli altri erano abbietti mi sembra pero un'altra forzatura, Gesù non mi pare criticasse le loro motivazioni, non sappiamo quanto....emotivamente costava a quelle persone dare "dell'avanzo" che comunque avrebbero potuto sempre usare per se, forse non gli costava nulla sotto il profilo emotivo, passi pure, ma grosso modo siamo sempre allo stesso punto iniziale,...anche alla vedova con quel poco...poteva fare talmente poco che alla fine...quanto realmente dentro di se le costava rispetto agli altri dare ciò che aveva? :blu: :boh:
Sicuramente a lei gli costava molto, ecco perché Gesù apprezzo maggiormente quelle due monetine, io per esempio applico quello che fece al tempo che uno può dedicare a meditare sulla Parola Di Dio, se tu hai poco tempo ma ritagli anche quella minima parte per Dio sicuramente sarà molto apprezzato.
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Vittorino
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Bene la mia riflessione è sempre stata questa: ma quanto veramente sarà stato un "peso", una "prova di fede" , privarsi dando a Dio una così minima cifra?
Riflettiamo se tutto quello che abbiamo in tasca fossero solo 87 centesimi, ci cambierebbe qualcosa averli o non averli affatto!
Se non ricordo male Gesu disse che con due monete di minimo valore si potevano comprare due passeri, (più come ci venne insegnato ad uno studio un terzo in regalo) quindi bene che le andava la vedova poteva al massimo farci uno spuntino con quei soldi...e di sicuro la fame le restava; quindi perché non donarle a Dio nella speranza che vedendo la sua condizione e apprezzando il sacrificio, non fosse degnata della Sua benedizione?
Insomma, a me soggettivamente parlando è come se in tasca avessi giusto giusto i soldi per un Gratta e Vinci e mi dicessi vabbè proviamo, se li perdo...tanto con quelli ci facevo ugualmente poca strada, ma se sono fortunato magari mi ritrovo con un gruzzolo che mi cava dalla miseria!
Insomma....una così gran lode non gliela vedo nella storia di questa donna, senz'altro o mossa da un motivo sincero o da un azzardo ha mostrato fede O amore ,....ma ben diversa sarebbe suonata la cosa se fosse stata una benestante che si fosse privata di tutto!
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Spesso noi diamo qualcosa, altre volte un po' di più, alcune volte tanto, ma è molto raro che qualcuno dia tutto.
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Nel testo a cui qui si fa riferimento, Gesù loda la donna perché questa ha donato tutto quello che aveva, per quanto questo fosse oggettivamente poca cosa, a differenza dei ricchi che hanno gettato nel tesoro il superfluo. Il messaggio che qui il Maestro voleva veicolare è molto semplice: ognuno deve spendere per Dio quello che ha a prescindere quanto questi ha da spendere. Dio non valuta il nostro spenderci per lui in senso quantitativo, ma in senso intensivo. Cioè è l'intensità con cui ci spendiamo per Dio a contare e non quanto ci spendiamo per lui. Chi ha più talenti potrà certamente spendersi per Dio in modo quantitativamente superiore a chi ha meno talenti, ma quest'ultimo potrà farlo con maggiore intensità e, pertanto, essere più gradito a Dio del primo.
Il testo ha valore parabolico, anche se l'episodio non viene presentato come una parabola in sé. Per cui i due spiccioli vanno intesi in senso iperbolico.
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Deus non deserit si non deseratur

Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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