Gesù,Stefano e l' adultera

Sezione dove porre domande sulla Bibbia e sulla sua interpretazione

Moderatore: Achille

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nico70
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Gesù,Stefano e l' adultera

Messaggio da nico70 »

Salve a tutti, vorrei parlarvi di un mio dubbio e chiedere il vostro parere su tre " casi di condanna a morte " che troviamo nel nuovo testamento.
Nel caso dell' adultera di Gv .capitolo 8 scribi e farisei presentano a Gesù una donna e dicono:" Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come queste...." e dal racconto biblico , sembrano già tutti pronti con i sassi in mano per passare all' azione.
Nel caso di Stefano in Atti 7 :" lo trascinarono fuori dalla città e si misero a lapidarlo. " che sembra un linciaggio.
Nel caso di Gesù invece,( che già viene arrestato di notte diciamo segretamente) per decidere di condannarlo a morte non basta il giudizio ( questa volta, no quello della folla) del sinedrio che in Mt 26,65-66 dice:"...ha bestemmiato,è reo di morte ", ma è NECESSARIO ricorrere a Pilato il quale nel racconto di Luca addirittura non vuole assumersi la responsabilità e lo manda da Erode.
Della serie, la legge è uguale per tutti? Cioè il sinedrio rispettava sempre la giurisdizione romana? Oppure( io penso), il sinedrio temeva una reazione/insurrezione dei discepoli ? O anche.... ,vorrei qualche vostro parere. Grazie
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Nel caso di Gesù era Pasqua, Gerusalemme era piena, Gesù aveva un seguito, e i sinedriti temevano disordini, quindi hanno fatto le cose seguendo le regole.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
nico70
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Messaggio da nico70 »

Sicuramente, grazie poly.
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Paxuxu
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Messaggio da Paxuxu »

Ma è stata eliminata la lapidazione anche dai cristiani dopo od è tuttora in vigore?


:boh:


Paxuxu
nico70
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Messaggio da nico70 »

Ciao paxuxu, il mio dubbio non era sul modo di eseguire la condanna, ma se ogni volta bisognava chiedere, il permesso a Cesare.
Comunque sembra che gli ebrei praticassero la lapidazione, ma dopo la deportazione del 70 d.C. penso che oltre ad aver perso cose fondamentali per la loro fede cioè sapere l'appartenenza alle varie tribù e particolarmente quella Davidica e quella sacerdotale ,la perdita dei sacrifici nel tempio; abbiano perso anche quelle usanze barbare.
|cocco|
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Messaggio da |cocco| »

E' da dire poi che il brano dell'adultera dei primi versi del capitolo 8 di Giovanni (l'unico dei vangeli che riporta questo avvenimento) è tardo. E' un'aggiunta che risale a diversi secoli dopo il periodo apostolico.
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Francesco Franco Coladarci
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Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

In effetti il racconto è più simile ai sinottici, si pensa che sia di Luca, anche se non propriamente sua ma inserita, come a sua volta è inserita in Giovanni, si hanno tracce di questa adultera o grande peccatrice già verso il 125 d.c. tale racconto è stata una spina nel fianco delle comunità, si cercava di non menzionarla mai, sant'Agostino era allergico a tale racconto, in quanto sembrerebbe perdonare tale peccato con "Và e non peccare più", una misericordia che per quell'epoca era inconcepibile sia agli ebrei sia agli ebrei-cristiani.

Fatto e degno di nota che tale frase giovannea fu ripresa nei vari secoli per via della questione dei "Digami", il Concilio di Nicea del 325, cercò di risolvere la questione grazie al problema dei novaziani, ma mentre l'oriente continuò a seguire le norme del concilio in occidente si stabilirono norme diverse.

E come ebbe a dire un noto presentatore " e non finisce qui", questo versetto continua a procurare ancora problemi (evidentemente per alcuni)
“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger )

skype: el_condor4
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