Alla fine però, quello che mi ha lasciato meravigliato è che questa “noia” iniziale si è tramutata in interesse poiché oltre ai fatti noti, descritti dettagliatamente, mi è venuta la curiosità di andare ad informarmi forse per la prima volta, sulla veridicità storica di questo personaggio.
In effetti come per il diluvio che i tdG descrivono come veramente universale e che quindi avrebbe sommerso completamente anche l'Egitto, non ne esiste traccia storica sui numerosi geroglifici, papiri e lapidi trovate, ….così anche per un evento particolarmente importante come le “10 piaghe d'Egitto” e l'esodo di oltre 600.000 ebrei dall'Egitto stesso ( come si legge dalla Bibbia) avrebbe dovuto trovare sicuramente una attinenza storica documentata.
Vado ad informami allora e mi trovo notizie abbastanza scarse e possibiliste ma senza documentazione storica veramente attendibile circa questo avvenimento sicuramente inusuale e decisamente importante.
Mi sono chiesto allora, come fanno molti, se la Bibbia racconti un sacco di balle o in tutto esista un deciso ridimensionamento storico di fatti probabilmente esistiti ma illustrati esclusivamente con lo scopo di fornire una serie di insegnamenti molto importanti.
Io penso che la verità alla fine stia sempre nel mezzo e mi sono fatto una mia personale interpretazione che volevo condividere con voi cercando di esporre il mio pensiero in maniera più stringata possibile.
Ho avuto modo di leggere l'articolo presente su:
http://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Risp ... ta-storica" onclick="window.open(this.href);return false;
Da dove rilevo queste parole che condivido:
-Con il Concilio Vaticano II, la Chiesa ha assunto totalmente il principio che è necessario usare tutti i criteri scientifici a disposizione per interpretare la Bibbia, considerando che essa, pur essendo ispirata da Dio, è comunque stata scritta da uomini vissuti in epoche diverse, con problematiche differenti e, soprattutto, con modalità e categorie culturali a volte molto lontane l’una dall’altra.
La Parola di Dio non è espressa in un modo «fondamentalista», per così dire, ma deve essere interpretata correttamente anche a partire dai dati della storia, dell’archeologia, della paleografia, della filologia, della papirologia, della storia delle religioni, della critica testuale e di altre ancora. -
Tuttavia, rimane fermo il contenuto religioso del testo.
Che i fatti narrati corrispondano o meno perfettamente a quanto davvero accaduto - cosa che peraltro non sapremo mai, a meno di avere una macchina del tempo- sul piano dei contenuti religiosi non cambia niente.
Per il credente non deve essere importante fare un’operazione del tipo «La Bibbia aveva ragione», tentativo estremo di usare l’archeologia per dimostrare «scientificamente» che tutto quello che vi si trova scritto è avvenuto sine glossa, ma piuttosto deve essere per lui importante capire come Dio, attraverso linguaggi e culture lontane da quelle di oggi, abbia espresso un pensiero che è oggi ancora valido.
Questi libri della Bibbia sono stati scritti, dopo la genesi per poter dare anche una spiegazione logica alla nascita del popolo ebraico con il suo ritorno in Israele dando una continuità ai fatti precedenti da Abramo, Isacco e tutti gli altri padri del popolo ebraico.
Mosé, probabilmente è un personaggio realmente esistito ma incerta la sua provenienza se ebraica o egiziana ed incerte sono le date della sua nascita e se vissuto nel regno di Ramses o antecedente di alcune decine di anni....
Akenaton regnò dal 1350 al 1333 A.C mentre Ramses dal 1291 al 1289 S.C.
Dato che alla partenza dall'Egitto sotto Ramses, Mosè aveva 80 anni, sicuramente aveva ricevuto l'influenza egiziana data dal faraone Achenaton precedente di non molti anni nello stabilire un dio unico rappresentato dal sole, e ritengo che questa esperienza fosse stata fondamentale per affermare anche nel popolo ebraico la presenza di un dio unico.
Dalla lettura di queste pagine della Bibbia pare che allora il popolo ebraico non credesse più in un unico dio come quello di Abramo ma che la presenza come Dio salvatore del popolo ebraico fosse stata ricordata da Mosé al suo popolo tramite una serie di prodigi da lui effettuati.....
Questo dio, osteggiato però dalla classe sacerdotale successiva ad Akenaton fece si, anche con la distruzione successiva di quasi tutti i suoi simboli e templi, che molti ( ebrei o egiziani che avevano abbracciato questa nuova religione) fossero stati costretti a fuggire in quel tempo dall'Egitto ( capeggiati da Mosé ?). E' pertanto prevedibile un certo esodo o fuga ma non certamente nella misura numerica descritta dalla Bibbia.
In effetti nella Bibbia per poter evidenziare e dare maggiore enfasi a certi insegnamenti molte cifre anche in altre parti siano state volutamente esagerate:
Dall'età di Noè, Matusalemme ed altri vissuti oltre 900 anni,....L'eta di 120 anni di Mosè con partenza dall'Egitto a circa 80 anni con 40 anni di privazioni nel deserto....alla cifra spropositata per quei tempi di oltre 600,000 ebrei fuggiti con i loro animali, mogli e figli …...
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37Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini adulti, senza contare i bambini. 38 Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e greggi e armenti in mandrie molto grandi. 39
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Si stima che la popolazione egizia autoctona ai tempi dei Tolomei (300 AC circa) fosse di circa 3-4 milioni di persone e che quindi è presumibile che addirittura 1000 anni prima, tale popolazione fosse decisamente inferiore e la fuga di oltre 600.000 persone sarebbe stata sicuramente storicamente provata da qualche parte....come una grande calamità. Non ne esiste invece traccia storica.
Un altro aspetto che lascia perplessi è la “liberzione degli ebrei dalla schiavitù” come si legge:
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2 Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva, ed essi furono presi da spavento di fronte agli Israeliti. 13 Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d'Israele trattandoli con durezza.14 Resero loro amara la vita mediante una dura schiavitù, costringendoli a preparare l'argilla e a fabbricare mattoni, e ad ogni sorta di lavoro nei campi; a tutti questi lavori li obbligarono con durezza.
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….mentre sempre nella Bibbia stessa gli ebrei avevano numerosi armenti di loro proprietà e che quindi fossero lavoratori e contadini (sicuramente coatti ma non propriamente degli schiavi)
Altro aspetto che lascia perplessi è poi il fatto che gli ebrei nel loro esodo ricevettero e non rubarono oggetto d'oro e preziosi dagli egiziani che li donarono volutamente pur di lasciarli andare via:
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35 Gli Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero dare dagli Egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti. 36Il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani, i quali accolsero le loro richieste. Così essi spogliarono gli Egiziani.
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Tra l'altro, resta abbastanza sibillino leggere sulla Bibbia il fatto che Dio stesso indurì il cuore del faraone per non lasciar partie gli ebrei ….(Da un lato quindi parrebbe che li contrasti e dall'altro li aiuti....)
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0Mosè e Aronne avevano fatto tutti quei prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti dalla sua terra.
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Quindi nessuna conclusione affrettata ma argomentazioni interessanti da approfondire.
Direi che potrebbe essere la fine della prima puntata ed attendo commenti.