Intendo esprimere sempre solo il mio pensiero che può NON rappresentare la posizione ufficiale della religione che professo.
Che ci sia un problema di fondo nelle parole era la mia "premessa". Non a caso ho evocato Wittgenstein il quale pure diceva (non cito alla lettera) che di ciò di cui non si può parlare si deve tacere. Io sono un credente che abbraccia una teologia apofatica: non credo che il nostro linguaggio ci consente di dire chi è Dio nella sua essenza, al limite il nostro linguaggio ci consente di dire cosa NON è Dio.Mauro1971 ha scritto:Credo amico mio che ci sia un problema di fondo nelle parole.
"Possibile".
Non è possibile riavvolgere il tempo indietro, l'entropia ce lo impedisce.
In questo senso questo è effettivamente l'unico mondo possibile in quanto è impossibile cambiarlo.
Ma se fosse possibile riavvolgere gli eventi questi sarebbero diversi, impossibile il contrario.
Non ci si può staccare da terra su questi discorsi. Il possibile e l'impossibile diventano alla fine risibili, tutto o quasi è possibile anche le assurdità più insulse.
Ciò che è a mio avviso davvero fondante è invece il "probabile".
Non si può perdere tempo, se non come esercizio mentale, dietro a fantasie che hanno come unico motivo per essere ipotizzate il fatto che possono essere fantasticate.
Ti sei soffermato sul termine "possibile", io invece sul termine "migliore". Ma potremmo andare anche oltre. Per esempio quando noi credenti affermiamo che Dio è Onnipotente in realtà non sappiamo bene cosa stiamo affermando in quanto non sappiamo in cosa consiste esattamente l'onnipotenza. E se questo termine, Onnipotente, è spesso usato ed abusato da certi credenti, è altrettanto usato ed abusato da certi non credenti, che pensano che chi è Onnipotente possa agire contro logica.
Ecco perché facevo l'esempio del cerchio. Noi uomini siamo abbastanza "potenti" da disegnare un cerchio di nove centimetri di diametro, ma lo possiamo fare nell'unico modo possibile! Non possiamo disegnare cerchi di nove centimetri di diametro "migliori" di altri.
Non siamo però abbastanza potenti da poter creare un universo ma magari Colui che può creare un universo può farlo in un solo modo possibile.
Lo ritengo un evento certo.Mauro1971 ha scritto:Prendiamo atto che questa "realtà" è l'unica della quale si abbia indizio oggettivo di esistenza e si vada avanti senza svicolamenti inutili.
E se si entra finalmente nel campo del "probabile" ecco che alcune domande per me molto più interessanti di qualsiasi "Teologia giustificativa" cui si tenda in qualche modo a mantenerla "non impossible", che probabile proprio no.
Ad esempio:
Nella statistica dei "mondi" esistenti in questo universo, una Terra sarebbe stata solo probabile o per la legge dei grandi numeri un evento certo per il solo fatto di essere possibile?
Ritengo che l'emergere dell'uomo sia un evento inevitabile. E' proprio a questo che volevo arrivare. Questo universo, con le sue caratteristiche, potrebbe essere l'unico in cui l'emergere dell'essere umano sia un fatto non solo possibile ma inevitabile. Tuttavia non sono convinto che in un ipotetico "reboot" dell'universo tutto si svolgerebbe esattamente come si è svolto. In questo mi distacco molto dal determinismo di Poly. Non credo ad esempio che se l'universo venisse "riavviato" alle stesse condizioni iniziali tutto si svolgerebbe come si è svolto ed io e te nasceremmo di nuovo.Mauro1971 ha scritto:L'Uomo, o altra creatura intellettivamente equivalente, è solo una probabilità oppure un evento inevitabile nel corso della vita dell'Universo?
L'universo potrebbe essere una sorta di simulazione basata su un algoritmo genetico-evolutivo.
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Bella domanda: ci stanno lavorando da decenni! La coscienza ed il pensiero possono benissimo essere proprietà emergenti della nostra biologia. Tieni presente che ho usato un' "espressione tecnica", ovvero "proprietà emergente" che ha uno specifico significato. Non a caso sono sempre stato attratto dall'emergentismo.Mauro1971 ha scritto:Quale è la natura della "coscienza", del "pensiero"?
https://it.wikipedia.org/wiki/Emergentismo" onclick="window.open(this.href);return false;
Potebbe essere possibile anche in modi diversi.Mauro1971 ha scritto:In quali forme può esistere? E' cosa confinata solo alla chimica del carbonio o può svilupparsi anche differentemente?
In quali modi questo è "possibile"?
Non avrei nessuna difficoltà da credente a concepire lo spirito umano come proprietà emergente della materia.Mauro1971 ha scritto:Nel momento in cui ci si libera dall'errore, uno dei molti, Aristotelico del voler dividere il nosto "mondo" in due parti inconciliabili, materia e spirito, e si accetta il semplice fatto che "tutto è materia, anche lo spirito", allora la ricerca ha finalmente un senso.
Anzi mi sono sempre orientato verso questa concezione.
Tra l'altro, se non erro, è in un certo qual modo la tesi sposata anche dal teologo cattolico Vito Mancuso, mente eccelsa del cattolicesimo ma alquanto bistrattato negli ambienti "tradizionalisti".