Ma la Cena Agape era la commemorazione dei primi Cristiani?

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Romagnolo
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Ma la Cena Agape era la commemorazione dei primi Cristiani?

Messaggio da Romagnolo »

Quando feci giorni fà la due precedenti ricerche legate alla Commemorazione della morte di Cristo celebrata dai Testimoni di Geova, sul finire del materiale che avevo esaminato mi imbattei in un sito, un pezzo di ciò che vi lessi mi lasciò più che basito...ovvero la "comprensione" di come le primissime comunità cristiane ( o almeno...quelle fondate da Paolo) tenessero fede alle parole di Gesù di..."fare questo in memoria di lui"!
Il sito in questione stranamente non riesco più a reperirlo in rete, tutti i browser non mi consentono più di aprire quella pagina,..fortunatamente ne avevo fatto uno screenshot che è quello che inserisco in allegato,...aggiungo anche il medesimo passo così come riportato nella bibbia edizione Paoline e in un Nuovo Testamento allegato di Famiglia Cristiana.
Sono così venuto a scoprire...quello che i Teologi Cattolici già sapevano da tempo...che l' uso di prendere il pane quale corpo di Cristo e il vino quale suo sangue erano una prassi non seguita durante qualche liturgia o evento commemorativo a parte,...bensì questa prassi veniva espletata durante comuni serate conviviali tra i credenti!!
Intanto via aggiungo il medesimo passo di 1 Corinti 11: 20-34 di alcune bibbie così magari ci ragioniamo insieme un attimo sopra.


TNM
20 Quando vi riunite in uno stesso luogo, non lo fate veramente per mangiare la Cena del Signore. 21 Infatti, quando la mangiate, ognuno consuma prima la propria cena; e uno ha fame mentre l’altro è ubriaco. 22 Non avete delle case in cui mangiare e bere? O disprezzate la congregazione di Dio e umiliate quelli che non hanno nulla? Cosa posso dirvi? Posso lodarvi? In questo non vi lodo. 23 Io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: nella notte in cui sarebbe stato tradito, il Signore Gesù prese un pane 24 e, dopo aver reso grazie a Dio, lo spezzò e disse: “Questo rappresenta il mio corpo, che dev’essere dato in vostro favore. Continuate a far questo in mio ricordo”. 25 Fece lo stesso con il calice alla conclusione della cena, dicendo: “Questo calice rappresenta il nuovo patto basato sul mio sangue. Continuate a far questo, ogni volta che ne berrete, in mio ricordo”. 26 Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete questo calice, voi proclamate la morte del Signore, finché lui non verrà. 27 Quindi chiunque mangia il pane o beve il calice del Signore in modo indegno sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 28 Un uomo prima si esamini e si accerti di essere degno e poi mangi il pane e beva il calice, 29 perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo mangia e beve un giudizio contro sé stesso. 30 È per questo che molti di voi sono deboli e malati e parecchi dormono nella morte. 31 Ma se ci esaminassimo, non saremmo giudicati. 32 Comunque, quando veniamo giudicati, veniamo disciplinati da Geova in modo da non essere condannati con il mondo. 33 Quindi, fratelli miei, quando vi riunite per questa cena, aspettatevi gli uni gli altri. 34 Se qualcuno ha fame mangi a casa, affinché quando vi riunite non sia per un giudizio. Quanto alle altre questioni, le risolverò quando verrò.

TILC
Come celebrare la cena del Signore

17Mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio. 18Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. 19È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hanno superato la prova. 20Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. 21Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l'altro è ubriaco. 22Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!
23Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. 25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. 26Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. 27Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 28Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice; 29perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. 30È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. 31Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; 32quando poi siamo giudicati dal Signore, siamo da lui ammoniti per non essere condannati insieme con il mondo.
33Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri. 34E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta.

CEI 74
....20 Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. 21Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame, l'altro è ubriaco. 22Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e far vergognare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!

23Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 26Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. 27Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. 28Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; 29perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. 30E' per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. 31Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; 32quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non esser condannati insieme con questo mondo.

33Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri. 34E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta.


Ora proviamo a ragionare sù alcuni passaggi e se si può dire che la metodologia seguita dai TdG o dalle altre chiese rispetterebbe quanto seguito ai tempi di Paolo:
20 Quando vi riunite in uno stesso luogo, non lo fate veramente per mangiare la Cena del Signore. 21 Infatti, quando la mangiate, ognuno consuma prima la propria cena; e uno ha fame mentre l’altro è ubriaco. 22 Non avete delle case in cui mangiare e bere? ..... 33 Quindi, fratelli miei, quando vi riunite per questa cena, aspettatevi gli uni gli altri. 34 Se qualcuno ha fame mangi a casa, affinché quando vi riunite non sia per un giudizio
Domanda che mi pongo,...se il partecipare alla Cena del Signore vuol dire prendere un sorso di vino da un calice come avviene tra i TdG e mi risulta..anche nelle chiese ortodosse, come poteva un cristiano dell' epoca...ubriacarsi?
Se il prendere il pane significava consumare un pezzetto di schiacciatina, o un ostia nel caso dei i cattolici, come poteva colui che pur arrivando in tempo riusciva a prendere la sua razione...non restare affamato ugualmente a fine ritrovo?
Tutto però prende una piega sensata solo se effettivamente Paolo stava rimproverando i Corinzi per il fatto che coloro che arrivando per primi, spinti dalla fame...non aspettavano i rtitardatari e si abbuffavano fino al punto di restare ubriachi e non essere più mentalemente lucidi per valorizzare i momenti sacri di quella cena, mentre ai ritardatari...non restavano che le briciole.
Per questo prendono senso le parole di Paolo
22 Non avete delle case in cui mangiare e bere? O disprezzate la congregazione di Dio e umiliate quelli che non hanno nulla?...34 Se qualcuno ha fame mangi a casa, affinché quando vi riunite non sia per un giudizio.
Se qualcuno proprio non avesse saputo resistere ai morsi della fame,..era meglio per lui mangiare qualcosa a casa propria...almeno per stemperare l' appetito, così da lasciare più facilmente qualche pietanza ai confratelli poveri che non potevano apportare gran chè al pasto serale in comune.
Se le cose stessero realmente così ciò ci dimostra che la Commemorazione della Morte di Cristo tenuta da noi Tesstimoni di Geova non ha alcuna base scritturale, Gesù fece una cena vera e prorpia in cui ad un certo punto diede un valore nuovo ad alcune usanze già in essere come lo spezzare il pane e passare il calice, nell' ubbidire al comando di far ciò in memoria di lui...almeno dalla lettera ai Corinzi si capisce che i primi Cristiani ricalcassero letteralmente..l' intera cena di Gesù...e Paolo..mica li redarguisce per questo,...ma per il modo superficiale e poco amorevole con cui la svolgevano.
Ora se si volesse essere coerenti col modello biblico... voi ce li vedreste i Testimoni di Geova invitati a riunirsi insieme a persone del mondo per guardare gli unti seduti a tavola mentre dopo aver cenato di tutto punto...si passano gli emblemi l' un l' altro?
Qui un altro sito che darebbe lo stesso intendimento: https://www.google.com/url?sa=t&source= ... --HZlBRiqB" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Romagnolo »

Continuando a fare ricerche in merito ho trovato che pure la Treccani riconosce l' esistenza in passato di questa usanza presso i cristiani:
https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q ... _ruuKbzDnr" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Tranqui »

gli evangelici fanno l agape ma e' un pasto in comune non la cena del signore :spagh:

http://www.chiesamarsciano.com/predicat ... tentazione" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Romagnolo »

Grazie Anima dell' info. :strettamano:
Ma tu ne sai qualcosa in più?
Cioè è come un classico ritrovo tra tdg per passare un pò di tempo insieme o il loro è un pranzo gestito con una certa solennità?
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Messaggio da Tranqui »

Romagnolo ha scritto:Grazie Anima dell' info. :strettamano:
Ma tu ne sai qualcosa in più?
Cioè è come un classico ritrovo tra tdg per passare un pò di tempo insieme o il loro è un pranzo gestito con una certa solennità?
lo fatta una Domenica e' un pasto programmato Romagnolo tra protestanti,ora i TDG lo fanno con jwbroadcasting :spagh:
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Messaggio da Romagnolo »

Grazie Anima :sorriso: , spero che in quella occasione tu ti sia trovata bene.
Leggo però nel tuo link che loro fanno un Pranzo...mentre i primi cristiani facevano una Cena. :blu:
Comunque adesso posto anche la visione interpretativa della WT:
TG 15-02-2003
Alcuni non la osservavano degnamente
3 Molti cristiani di Corinto non partecipavano degnamente alla Commemorazione. Fra loro c’erano divisioni e, almeno qualche volta, alcuni portavano con sé la cena e la mangiavano prima o durante l’adunanza, spesso eccedendo nel mangiare e nel bere. Non erano desti né mentalmente né spiritualmente. Questo li rendeva ‘colpevoli rispetto al corpo e al sangue del Signore’. Quelli che non avevano cenato erano affamati e si distraevano. Sì, molti partecipavano in maniera irrispettosa e senza la piena consapevolezza della serietà dell’evento. Non sorprende che recassero un giudizio contro se stessi! — 1 Corinti 11:27-34.

Mi ricordavo che avevamo a suo tempo studiato qualcosa in merito,..finalmente l' ho trovata. :ironico:
Come si vede per la Wt l' irrispettosità dell' evento stava nel fatto che alcuni si portassero da casa il mangiare e che addirittura lo consumassero durante l' adunanza,...basta solo un minimo di riflessione per capire che se veramente la Cena del Signore fosse stata insegnata e celebrata come fanno i Testimoni di Geova,...tale pratica di portarsi cibo appresso da consumare durante la celebrazione sarebbe stato alquanto inverosimile. :blu:
Invece se solo si tenesse presente del contesto storico dell' epoca e di cosa ci rivelano le decisioni dei vari concili volti ad abolire tali cene di Agape si arriverebbe a capire quanto detto in questa conferenza:
https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q ... 2vBKutwl-9" onclick="window.open(this.href);return false;
Per chi non ha voglia di leggerselo tutto riporto di seguito alcuni stralci:

In mezzo ai banchetti
È chiaro a tutti che a Corinto la celebrazione della cena del Signore avviene durante il pasto. A Corinto, come in tutte le chiese cristiane primitive, l’agape comunitaria è il contesto all’interno del quale si celebra la cena del Signore; non esiste un rito eucaristico isolato, senza il pasto. Ci si incontra attorno a un tavolo, non davanti a un altare.

Per noi moderni la situazione può apparire assurda, dal momento che abbiamo abbandonato il pasto che a Corinto era strutturalmente legato alla celebrazione della cena del Signore. Questa prassi propria dei cristiani di Corinto si iscriveva nel più ampio contesto dei banchetti greco- romani a cui partecipavano anche i cristiani.

Il banchetto agapico dei cristiani di Corinto si inserisce dunque come nuovo modello aggregativo nel mondo greco e romano dell’epoca con la sua propria originalità.

Il sinodo di Laodicea (tra il 342-381) stabilirà, con il canone 28, il divieto di tenere le agapi nelle chiese[3]. Da questo momento le agapi dei cristiani non fanno più parte del contesto liturgico in cui si celebra la cena del Signore ma vengono confinate nello spazio caritativo/diaconale della chiesa.

Dopo la benedizione del pane eucaristico segue il pasto comune con le varie vivande portate dagli ospiti. Alla fine- “dopo aver cenato” -c’è la benedizione del calice eucaristico. È al momento del pasto comune che avvengono le divisioni. I pochi cristiani benestanti e di alto rango consumano fra loro le ricche vivande che hanno portato, mentre “quelli che non hanno niente” soffrono la fame e si trovano a disagio”[4]. Questa cornice più che verosimile ci aiuta a capire la reazione dell’apostolo che biasima duramente il comportamento anti-comunitario, anti-ecclesiale dei corinzi, che così facendo, spezzano la dimensione di comunione fraterna e, con essa, la comunione con il Signore della mensa.

L’avverbio anaxios che le nostre bibbie rendono con “in modo indegno”, “indegnamente”, non indica le persone bensì il modo di partecipazione; l’indegnità consiste nel fatto che alcuni mangiano “la propria cena” senza più scorgere il legame di solidarietà che li lega alla comunità. Chi si comporta in quel modo si rende “colpevole (enoxos) verso il corpo e il sangue del Signore” (v. 27) perché non riconosce il vincolo della comunione ecclesiale che fa sì che quel mangiare e quel bere siano realmente la cena del Signore.

Di fatto, i corinzi, senza rendersene conto, hanno creato un nuovo rituale che “disprezza la chiesa e umilia coloro che non hanno nulla” (v.22b), un rituale che ha smarrito la dimensione dell’agape comunitaria e lo ha trasformato in un pasto che non è più “mangiare la cena del Signore” ma un consumare egoisticamente dei cibi che non si situano più sotto la benedizione del Signore perché sono stati portati per sé e non per essere condivisi con i fratelli e le sorelle.

Fabris sostiene che: “nel contesto del discorso di Paolo chi non riconosce il corpo equivale a chi “mangia il pane o beve il calice del Signore in modo indegno”, così come chi “mangia e beve la propria condanna” coincide con chi “dovrà rispondere del corpo e del sangue del Signore”. Allora il corpo che non viene riconosciuto è l’unico corpo formato dai partecipanti all’unico pane (I Cor.10,17). È la “Chiesa di Dio” che viene disprezzata perché i poveri sono umiliati”[7]. Dovrebbe essere chiaro dunque che il “corpo” da discernere, da riconoscere, è vivente nella relazione intersoggettiva dei diversi membri della comunità, che devono essere rispettati e non disprezzati e offesi.
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Romagnolo ha scritto:Grazie Anima :sorriso: , spero che in quella occasione tu ti sia trovata bene.
Leggo però nel tuo link che loro fanno un Pranzo...mentre i primi cristiani facevano una Cena. :blu:

[/b]
mi son trovata bene,pasto e cena basta pasteggiare insieme :salame:
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Messaggio da Romagnolo »

Mi è sovvenuta una riflessione secondaria, se accettiamo il punto di vista della Watchtower che il consumo degli emblemi spetta solo agli unti ne consegue che quando Paolo dice queste parole:
33Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri., ciò comporta che a dispetto della fissa dell' Organizzazione per il rispetto della puntualita circa l' orario di inizio delle adunanze, se in una data congregazione vi sono degli Unti,...la Commemorazione non può iniziare fintanto che i ...diretti interessati non siano tutti presenti! :blu:
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