Adamo : tra Mito e Realtà

Sezione dove porre domande sulla Bibbia e sulla sua interpretazione

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araldo73
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Adamo : tra Mito e Realtà

Messaggio da araldo73 »

Adamo è una figura che fino all'avvicinarsi dell'era cristiana non ha avuto gran risalto, dopo è invece un susseguirsi di speculazioni puù disparate.

Si va da Adamo ed Eva di origine battista, a indagini filosofiche (Vedi Filone) a scritto gnostici (l'Apocalisse di Adamo).

In Genesi è innegabile che Adamo è utilizzato come nome proprio anche se il suo significato è "uomo".

Ora i TdG intendono Adamo come persona fisica realmente esistita.
Posso sapere voi che ne pensate?

Mi sembra di aver letto che per molti cattolici sia "figura d'uomo" quindi non realmente esistito.
Però come intenderla così alla luce delle Lettera ai Romani di Paolo?
Per Paolo mi sembra evidente che Adamo sia realmente esistito infatti "come per un solo uomo (Adamo)..così per un solo uomo (Gesù)".
Per Paolo Gesù è il secondo o nuovo Adamo.

Insomma voi che idea avete?

Pax
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Il problema è che tu leggi Paolo come se lui fosse un tuo contemporaneo. E' ovvio che, probabilmente, Paolo pensava che fosse esistita una sola coppia progenitrice del genere umano, ma questo non obbliga noi a pensarla alla stessa maniera. Il fatto che Paolo abbia parlato di Adamo come di un solo uomo, infatti, è frutto della cultura in cui questi viveva e non ha nulla a che vedere con la Rivelazione che il suo scritto ci trasmette. Tutto sta a riuscire a mettere d'accordo il poligenismo con la dottrina (infallibilmente definita dalla chiesa) del peccato originale. Su questo tema c'è un grande dibattito teologico in corso e diverse proposte interessanti avanzate al fine di tentare di risolverlo. Personalmente, la mia simpatia va alla teoria cosiddetta "sociologica", anche se credo che pure alcune altre posizioni siano degne di attenzione (anche perché tendo a dare alla succitata teoria un'intepretazione di tipo spiccatamente metafisico). Ci sono poi dei cattolici, ma sono sempre di meno, che ritengono che il monogenismo sia l'unica interpretazione compatibile con il dogma definito, per cui ritengono che, in effetti, all'origine del genere umano vi sia un'unica coppia o gruppo di progenitori (i quali, complessivamente, commisero il peccato originale originante).
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araldo73
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Messaggio da araldo73 »

Trianello ha scritto:Il problema è che tu leggi Paolo come se lui fosse un tuo contemporaneo. E' ovvio che, probabilmente, Paolo pensava che fosse esistita una sola coppia progenitrice del genere umano, ma questo non obbliga noi a pensarla alla stessa maniera. Il fatto che Paolo abbia parlato di Adamo come di un solo uomo, infatti, è frutto della cultura in cui questi viveva e non ha nulla a che vedere con la Rivelazione che il suo scritto ci trasmette. Tutto sta a riuscire a mettere d'accordo il poligenismo con la dottrina (infallibilmente definita dalla chiesa) del peccato originale. Su questo tema c'è un grande dibattito teologico in corso e diverse proposte interessanti avanzate al fine di tentare di risolverlo. Personalmente, la mia simpatia va alla teoria cosiddetta "sociologica", anche se credo che pure alcune altre posizioni siano degne di attenzione (anche perché tendo a dare alla succitata teoria un'intepretazione di tipo spiccatamente metafisico). Ci sono poi dei cattolici, ma sono sempre di meno, che ritengono che il monogenismo sia l'unica interpretazione compatibile con il dogma definito, per cui ritengono che, in effetti, all'origine del genere umano vi sia un'unica coppia o gruppo di progenitori (i quali, complessivamente, commisero il peccato originale originante).
Grazie per la spiegazione,
anche se devo ammettere di aver difficoltà ad "inquadrare" la dottrina del peccato originale fuori dal monogenismo.

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abuonconsiglio
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adamo reale o immaginario?

Messaggio da abuonconsiglio »

Alcuni credono che Adamo sia esistito. Pertanto il racconto di Genesi ha un fondamento di verità. Altri credono che sia una allegoria. Eppure probabilmente hanno tutti fede in Gesù. Sembra un paradosso, ma non lo é perché sicuramente il racconto di Genesi non é proprio letterale.
Infatti Adamo viene condannato a mangiare “con il sudore mangerai il pane”. Pertanto si presuppone che Adamo era agricoltore e panettiere, altrimenti questa parola pane era un non senso. Poco dopo Adamo ed Eva sono cacciati e non possono rientrare perché c'era una roteante spada fiammeggiante (altro oggetto incomprensibile per un uomo nato in un contesto perfetto).
Lo stesso racconto che Eva fu creata da una costola di Adamo suscita perplessità.
Il serpente indica ad Eva l'albero sbagliato. (Mangia prima l'albero della vita e poi quello della conoscenza e vedrai che risultato...). Non si capisce perché dopo il peccato si vergognavano a mostrare i loro attributi. E che dire di Abele? Uno che sceglie il mestiere di pastore ma non può mangiare carne per divieto divino non poteva essere un tipo molto normale.

Per questi motivi il racconto di Genesi contiene tanti elementi allegorici da poter affermare che credere in Adamo é un atto di fede personale.
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Sal80
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Messaggio da Sal80 »

Il mito di Adamo è, secondo me, quello che lui fece. La realtá di Adamo la definirei pensando al concetto di Dio. Cioè, Adamo fu il primo essere che credeva in Dio. Per gli atei forse suonerebbe meglio affermando: Il primo uomo che "inventò" Dio. Poi ,dall`idea di Dio, al primo peccato verso di Lui, non passa molto. Ed ecco che tutto compacia: Adamo, il primo credente e peccatore...
Ci sono due errori che si possono fare lungo la via verso la verità...non andare fino in fondo, e non iniziare.
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Citocromo
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Messaggio da Citocromo »

I primi tre capitoli della Genesi non possono essere letti come un libro di storia. E' questo l'errore che fanno i fondamentalisti. Per quanto riguarda il mono- o poligenismo, oggi si parla di monofiletismo (discendenza dell'umanità da un unico gruppo) anche se dal punto di vista scientifico non si può escludere il monogenismo. Si tratta di un discorso molto complesso.
:grazie: :ciao:
Le verità della fede sono una collana di perle preziose, tenute insieme da un filo che è la divinità di Cristo. Tagliato il filo perdete tutta la collana. (padre A. Gasparino)
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