Dal libro" Perscpicacia nello studio dell scritture"1988 vol 1 pag 903:
FEBE:"[pura;luminosa;raggiante]Cristiana della congregazione di Cencrea nel 1° secolo.Nella lettera scritta ai cristiani di Roma,Paolo"raccomanda" loro questa sorella,e chiede che le sia dato tutto l'aiuto di cui poteva avere bisogno,poichè aveva "mostrato di difendere molti,sì,me stesso".(Ro 16:1,2)Puo' darsi che Febe abbia portato a Roma la lettera di Paolo o abbia accompagnato il latore della stessa.
Paolo chiama Febe"ministro nella congregazionedi Cencrea".Questo induce a chiedersi in che senso sia usato qui il termine
diàcokonos(ministro).Alcune traduzioni gli danno un significato ufficiale e perciò lo rendono"diaconessa"(CEI,VR).Ma le Scritture non prevedono servitori di ministero donne.Altri attribuiscono al termine significato generico e lo traducono"al servizio"(Ga).Comunque Paolo si riferiva evidentemente a qualche cosa che aveva a che fare con la divulgazione della buona notizia,il ministero cristiano,
(la buona notizia del regno di Geova retto da Re Cristo e dagli Unti 144.000? mi chiedo NDR)e parlava di Febe come di una donna ministro,
associata(il colore è mio) alla congregazione di Cencrea._Cfr.At 2:17,18.
Febe aveva "mostrato di difendere molti".Questa espressione traduce il sostantivo greco
prostàtis,che fondamentalmente significa"protettrice" o "soccorritrice",e quindi non si limita al mostrare cordialità,ma comporta il venire in aiutodi altri nel bisogno.Può anche essere tradotto"patrona".Il fatto che fosse libera di viaggiare e rendere notevoli servizi nella congregazione potrebbe indicare che Febe era vedova e anche piuttosto ricca.Quindi poteva essere in grado di far valere l'influenza che aveva nella comunità a favore dei cristiani che erano accusati ingiustamente,difendendoli;(
proprio come il sottosegretario Minniti NDR)oppure poteva aver offerto loro rifugio in momenti di pericolo,proteggendoli.La Bibbia comunque non fornisce particolari in merito."
si rimanda anche alla trattazione della voce Donna a pag 725 dell stesso volume da cui estraggo:
"Benchè Febe sia definita(Ro 16:1)"ministro"(
diàkonos,senza l'articolo determinativo),è evidente che non era stata
nominata servitrice di ministero nella congregazione(il colore è mio),perchè le Scritture non prevedono niente di simile.L'apostolo non disse alla congregazione di ricevere istruzioni da lei,ma piuttosto di accoglierla bene e di "assisterla in qualunque cosa essa avesse bisognodi loro".(Ro 16:2)Definendola ministro Paolo evidentemente si riferiva all'attività di
divulgare la buona notizia che Febe svolgeva come donna ministro appartenente alla congregazione di Cencrea._Cfr At 2:17,18"
faccio rilevare l'uso "autoreferenziale" e sofistico dei termini,nonchè la sottile induzione nel lettore che le modalità ed i compiti dei componenti della Chiesa del 1° secolo ricalchino il modello organizzativo della Torre di Guardia.
Gradirei testimonianze storiche "non ispirate" per capire cosa si faceva nelle comunità cristiane primitive,oltre a "predicare la buona notizia del Regno di Gesù Re e dei 144.000".
