Fratello fa causa ai capi dei Testimoni di Geova: sono stato discriminato

Segnalazioni di giornali, riviste, trasmissioni radio-televisive che riguardino i TdG

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Achille
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Fratello fa causa ai capi dei Testimoni di Geova: sono stato discriminato

Messaggio da Achille »

http://www.barinedita.it/inchieste/n109 ... scriminato" onclick="window.open(this.href);return false;

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Il BBCode [youtube2] viene disattivato in quanto non più necessario per incorporare i filmati di YouTube. URL del filmato: http://youtu.be/Euy7YLcgnxM
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Messaggio da Cogitabonda »

Dopo aver letto l'articolo mi sono resa conto una volta di più che l'organizzazione dei Testimoni di Geova è proprio unica nel suo genere ... E MENO MALE!
Vorrei proprio sapere con quali pretesti possano sostenere il concetto che esiste una base scritturale per imporre ai loro fedeli l'iscrizione a un ente giuridico.
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Messaggio da Achille »

Il Fallacara ha reso pubblici su facebook molti documenti sul suo caso.
Li potete scaricare in un file zippato cliccando sul seguente link: Caso Fallacara

Questo è il testo integrale della sentenza: Sentenza Fallacara
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Messaggio da Cogitabonda »

Ho letto la sentenza in modo piuttosto frettoloso, però mi sembra di aver capito alcune cose. Mi scuso in anticipo se cito alcune cose senza menzionarne altre, ma desidero far notare quello che mi ha colpito maggiormente.

Riassumo il caso:

Luigi Fallacara si era battezzato all’età di 15 anni, e dopo aver vissuto da TdG per diversi anni scoprì di essere iscritto, a sua insaputa, ad un ente giuridico denominato Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova. Considerando illegittima questa situazione (iscrizione senza il suo consenso, senza nemmeno informarlo e per giunta quando era minorenne) mandò una lettera di dimissioni, e queste dimissioni furono accettate. Poco tempo dopo nella sala del Regno della sua congregazione fu dato l’annuncio che Luigi Fallacara non era più Testimone di Geova, e cominciò nei suoi confronti il ben noto ostracismo.
Fallacara considerò ingiusto e illegittimo essere messo al bando in questo modo, poiché non aveva rinnegato le dottrine dell’organizzazione, aveva conservato la sua fede, non aveva commesso immoralità né compiuto alcuno di quegli atti che comportano la disassociazione. Riteneva che il semplice gesto di ritirare la propria iscrizione da un ente giuridico italiano non potesse essere motivo per essere considerato “uno che ha voltato le spalle a Geova”.
La causa da lui intentata verteva sul fatto che (secondo lui) gli anziani della congregazione non avevano il diritto di fare l’annuncio, a causa del quale aveva subito conseguenze gravi.

Il giudice ha rilevato che effettivamente lo statuto della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova non menziona affatto che si debba fare un pubblico annuncio quando un socio si dimette o viene espulso, perciò gli anziani con quel gesto erano “andati oltre il dovuto”. Però il giudice ha ritenuto di non poter stabilire in nessun modo se la “scomunica” di Fallacara fosse giusta oppure no, poiché ha ritenuto di non avere titolo a stabilire se Fallacara fosse o meno un buon TdG.

Da tutto questo una cosa è emersa, ben chiara ed evidente: per i Testimoni di Geova uscire dall’ente giuridico denominato Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova equivale a tutti gli effetti a voltare le spalle a Geova, cioè questo ente ritiene di essere uguale a Geova. Qualcuno riesce a pensare a un peccato di superbia più grande di questo?
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Ci sono tre cose interessanti di questa sentenza:

1) Nei casi di un figlio minorenne ostracizzato, non vi sono dubbi che si compia un illecito punibile penalmente, quindi tutti i figli di testimoni di Geova minorenni disassociati o dissociati che sono puniti dai loro genitori ad esempio non mangiando con loro o non svagandosi insieme a loro, potrebbero portarli in causa e vincerebbero ad occhi chiusi.
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2) il datore di lavoro testimone di Geova che licenzia il lavoratore che è stato disassociato o dissociato, può citare in giudizio il suo datore di lavoro testimone per mobbing e anche in questo caso vincerebbe tranquillamente.
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3) il giudice asserisce che la pratica ostracizzante è contro il senso comune ed è stata uno dei motivi per la quale la cctdg non ha ricevuto l'intesa, per questo motivo rimane "una semplice associazione riconosciuta "come tante altre.
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"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Messaggio da Achille »

La sentenza considera penalmente rilevante anche il comportamento di un esercente che rifiuta di servire un cliente in quanto appartenente ad una particolare categoria di persone:

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Un TdG che gestisce un esercizio pubblico che rifiutasse di servire un cliente in quanto disassociato commetterebbe quindi un illecito.
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Messaggio da Achille »

Anche un marito che maltratta la moglie non può invocare la religione come "scusante" per il suo comportamento, come ha cercato di fare un TdG:

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Messaggio da Bicchiere mezzo pieno »

Intervengo in questo topic perchè la cosa mi ha riguardato parecchio da vicino in passato, in quanto io stesso sono stato uno dei primi "alfieri dell'articolo 5" che rassegnò le dimissioni dall'ente giuridico e che fu fra i primi che fece una campagna di sensibilizzazione su questa causa.

A differenza di Fallacara che, quando nel 2006 si rivolse alla giustizia attraverso l'avvocato Cipriani, intendeva essere riconosciuto come TdG ma non più come socio aderente alla CCTG, io mi dimisi pensando di avere la possibilità di abbandonare il culto dei TdG senza subire l'odiosa emarginazione da parte dei "fratelli"; non mi consideravo affatto un TdG in quanto avevo preso le distanze dalle loro dottrine e dal loro modo di intendere la fede.

L'avvocato Cipriani, uno dei migliori avvocati della Puglia, impostò la causa però in modo tale da andare a toccare il principio della libertà religiosa, oltre che contestare l'equivalenza "dimissioni da ente giuridico = dissociazione dalla religione" (da cui l’illegittimità dell’annuncio dal podio “tizio non è più un TdG”) attuata dalla dirigenza dei TdG per rendere efficaci gli effetti dell'emarginazione anche sui dimissionari. Difatti, se leggete la sentenza, prima viene esposta la tesi dell'avvocato Cipriani e poi alla fine i ragionamenti che ha fatto il giudice per giungere alla sua conclusione. Cipriani ha presentato al giudice anche stralci e citazioni dalle riviste della Società dove viene indicata la regola comportamentale dell'emarginazione verso i fuoriusciti e ha messo in evidenza che ciò contravviene al principio della libertà religiosa, in quanto chi decide di abbandonare un culto lo deve poter fare liberamente senza subire discriminazioni.

Fondamentalmente, quindi al di là della questione delle dimissioni, estendendo la causa anche al discorso dell'emarginazione, Cipriani è andato a toccare proprio il punto focale che tutti gli ex-TdG lamentano a proposito della loro condizione di fuoriusciti, ed è proprio questo il punto che interessava a me e per cui mi diedi da fare. Volevo che la giurisprudenza italiana si esprimesse in relazione a questo tema.

Purtroppo, come ben sappiamo, i giudici possono ragionare e pensare alla loro maniera, dimostrando che anche se esistono precise leggi e principi giuridici scritti nella costituzione, nel codice civile e nel codice penale, molto dipende anche dal ragionamento personale che fa il giudice in merito alla causa presentata. Non mi dimenticherò mai come nell'altra causa, la causa giudiziaria fra Vito Pucci e la CCTG, in cui Vito Pucci richiese di essere reintegrato nella congregazione dei TdG, il giudice di primo grado gli diede pienamente ragione (anche su infotdgeova venne pubblicato un articolo giornalistico in cui venne messo in evidenza questa sentenza sensazionale), mentre il giudice dell'appello gli diede torto. Questo dimostra che molto dipende anche dalla mentalità del giudice. E' possibile che se sulla causa di Fallacara si fosse espresso un altro giudice, la sentenza sarebbe stata diversa.

Ad ogni modo, venendo alla sentenza del giudice, pare che la prima istanza dell'avvocato Cipriani, ossia sull’illegittimità dell’annuncio “tizio non è più TdG” quando il suo cliente si era semplicemente dimesso dall'ente giuridico sia stata respinta in quanto l’identità di una persona, in questo caso l’identità religiosa, dipende non da come la persona si sente ma da come viene percepita dalla comunità. E' cioè vero che Luigi si professa e sente di essere TdG, ma è anche vero che la comunità non lo percepiva più come tale. Quindi l’annuncio in sé, per il giudice, non è stato lesivo dei suoi diritti.

Peccato che però il giudice giunge a questa conclusione basandosi sul fatto che il Fallacara fosse critico nei confronti dell’ente giuridico, quando sappiamo che la critica all’interno di un culto non significa necessariamente aver dimostrato di non aderire più a tale culto. Ad esempio diversissimi cattolici sono critici nei confronti della CEI, che qui in Italia, è l’ente giuridico cattolico più rappresentativo, ma non per questo automaticamente diventano degli ex-cattolici.

Si può poi notare che è stata totalmente glissata la questione sul fatto che l’entrata come socio aderente dell’ente giuridico sia stata fatta all’insaputa della persona, iscrivendolo forzatamente al momento del battesimo religioso, e, per lo più, quando era ancora minorenne. Restando sul parallelo con la Chiesa Cattolica, sarebbe come se un bambino, al momento del suo battesimo, fosse iscritto automaticamente come socio aderente della CEI. Naturalmente credo che il bambino in questione, divenuto adulto, avrebbe avuto il sacrosanto diritto di dimettersi dalla CEI, dalla quale avrebbe preso le distanze, senza però avere per questo delle ripercussioni sul suo status quo di credente cattolico.

La seconda istanza, che è quella che interessa a tutti noi invece, è quella sulla libertà religiosa di chi abbandona un culto. Ebbene, non potendo determinare se l'adepto di un culto agisca per sua spontanea libertà o perchè invece plagiato (in quanto per poter fare questo bisognerebbe che esistesse il reato di plagio e che vi fossero delle regole precise o dei principi che permettano di poter chiaramente stabilire se una persona è plagiata oppure agisce liberamente), anche la presenza di frasi o regolamenti nelle pubblicazioni che incitino a togliere il saluto, giacchè la persona agisce autonomamente, non può considerarsi una violazione della libertà religiosa del singolo. Infatti la persona può decidere o meno autonomamente se vuole ascoltare o meno le disposizioni del suo culto di fede. La non esistenza quindi del reato di plagio comporta tutta questa serie di conseguenze.

Viene fatta invece tutela dalla magistratura in circostanze in cui l’osservanza del precetto religioso di emarginazione vada a confliggere contro determinati istituti tutelati dalla giurisprudenza, come nel caso in cui dei genitori vogliano cacciare via di casa il figlio minorenne per questioni di fede, in quanto viene lesionata la famiglia e lo sviluppo mentale e la crescita del figlio. Oppure nel caso di una gestione commerciale, quando il titolare dell’attività (TdG) si rifiuti di servire un cliente (ex-TdG) non dando al cliente stesso il servizio o il bene di cui ha diritto.
Nel caso però in cui non vengono lesionati precisi istituti giuridici e precisi diritti giuridici, per le sole regole di etica e di buon costume, le persone possono agire come preferiscono, a quanto pare, anche se invogliate a farlo da precise regole religiose incitate tramite pubblicazioni dalla propria organizzazione religiosa, in quanto la persona, non essendo plagiata (non esiste il reato di plagio), decide autonomamente.

Ora, per quanto effettivamente il reato di plagio non esista e quindi non si potrebbero ascrivere delle rilevanze penali nei confronti dei singoli TdG e nei confronti della stessa WTS, mi pare che il giudice sorvoli completamente sull’aspetto del “ricatto morale”, ossia sull’intenzione, rivolta verso il singolo seguace del culto, che ha l'organizzazione di espellerlo qualora decidesse di continuare a frequentare i fuoriusciti in maniera reiterata. Non ci si può quindi soffermare sul fatto che il singolo può decidere autonomamente se seguire i precetti della sua religione o meno, ma bisogna far rilievo anche sulle conseguenze a cui finirebbe nel caso non volesse seguire i dettami della sua religione. Tali conseguenze di fatto inficiano la sua libertà di scelta, e, dunque, se non ci si trova nel plagio ci si trova nella fattispecie del “ricatto morale”. A quanto pare però nella sentenza questo aspetto viene completamente tralasciato soffermandosi solo sul discorso del plagio.

A margine della sua sentenza il giudice ha però precisato che l'attuazione dell'ostracismo verso i fuoriusciti, è proprio uno dei motivi, ben noti, che non consentono di raggiungere un’Intesa con la confessione religiosa dei TdG, in quanto le loro regole devono rispettare determinati principi. Quindi, stando a quanto asserito dal giudice, qui in Italia i TdG esistono come associazione riconosciuta ma non come religione in quanto non è stata stipulata l'Intesa. E a quanto pare, dai discorsi del giudice, sarà difficile che mai verrà mai siglata.

Concludendo quindi, si può dire che questa sentenza non è stata una vittoria per Luigi Fallacara; però non è nemmeno una vittoria per la WTS visti i discorsi a margine fatti dal giudice sull'Intesa e i vari sorvolamenti della sentenza su alcuni aspetti inerenti alla stessa causa giudiziaria.

Piccola parentesi: come sarebbe stata la sentenza se invece la WTS avesse avuto l’Intesa? Sarebbe stata la stessa che è stata emanata? Lascio a voi la risposta.
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eros&thanatos
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Messaggio da eros&thanatos »

Io invece mi chiedo.. sarebbero capaci di abiurare temporneamente a questa pratica odiosa dell'ostracismo, per raggiungere l'intesa con lo stato, e poi ricominciare bellamente a far come gli pare?
"onen i-Estel Edain, u-chebin Estel anim". Elfico Quenya, da The lord of the rings
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Dario Piraino
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Bicchiere mezzo pieno ha scritto:Intervengo in questo topic perchè la cosa mi ha riguardato parecchio da vicino in passato, in quanto io stesso sono stato uno dei primi "alfieri dell'articolo 5" che rassegnò le dimissioni dall'ente giuridico e che fu fra i primi che fece una campagna di sensibilizzazione su questa causa.

A differenza di Fallacara che, quando nel 2006 si rivolse alla giustizia attraverso l'avvocato Cipriani, intendeva essere riconosciuto come TdG ma non più come socio aderente alla CCTG, io mi dimisi pensando di avere la possibilità di abbandonare il culto dei TdG senza subire l'odiosa emarginazione da parte dei "fratelli"; non mi consideravo affatto un TdG in quanto avevo preso le distanze dalle loro dottrine e dal loro modo di intendere la fede.

L'avvocato Cipriani, uno dei migliori avvocati della Puglia, impostò la causa però in modo tale da andare a toccare il principio della libertà religiosa, oltre che contestare l'equivalenza "dimissioni da ente giuridico = dissociazione dalla religione" (da cui l’illegittimità dell’annuncio dal podio “tizio non è più un TdG”) attuata dalla dirigenza dei TdG per rendere efficaci gli effetti dell'emarginazione anche sui dimissionari. Difatti, se leggete la sentenza, prima viene esposta la tesi dell'avvocato Cipriani e poi alla fine i ragionamenti che ha fatto il giudice per giungere alla sua conclusione. Cipriani ha presentato al giudice anche stralci e citazioni dalle riviste della Società dove viene indicata la regola comportamentale dell'emarginazione verso i fuoriusciti e ha messo in evidenza che ciò contravviene al principio della libertà religiosa, in quanto chi decide di abbandonare un culto lo deve poter fare liberamente senza subire discriminazioni.

Fondamentalmente, quindi al di là della questione delle dimissioni, estendendo la causa anche al discorso dell'emarginazione, Cipriani è andato a toccare proprio il punto focale che tutti gli ex-TdG lamentano a proposito della loro condizione di fuoriusciti, ed è proprio questo il punto che interessava a me e per cui mi diedi da fare. Volevo che la giurisprudenza italiana si esprimesse in relazione a questo tema.

Purtroppo, come ben sappiamo, i giudici possono ragionare e pensare alla loro maniera, dimostrando che anche se esistono precise leggi e principi giuridici scritti nella costituzione, nel codice civile e nel codice penale, molto dipende anche dal ragionamento personale che fa il giudice in merito alla causa presentata. Non mi dimenticherò mai come nell'altra causa, la causa giudiziaria fra Vito Pucci e la CCTG, in cui Vito Pucci richiese di essere reintegrato nella congregazione dei TdG, il giudice di primo grado gli diede pienamente ragione (anche su infotdgeova venne pubblicato un articolo giornalistico in cui venne messo in evidenza questa sentenza sensazionale), mentre il giudice dell'appello gli diede torto. Questo dimostra che molto dipende anche dalla mentalità del giudice. E' possibile che se sulla causa di Fallacara si fosse espresso un altro giudice, la sentenza sarebbe stata diversa.

Ad ogni modo, venendo alla sentenza del giudice, pare che la prima istanza dell'avvocato Cipriani, ossia sull’illegittimità dell’annuncio “tizio non è più TdG” quando il suo cliente si era semplicemente dimesso dall'ente giuridico sia stata respinta in quanto l’identità di una persona, in questo caso l’identità religiosa, dipende non da come la persona si sente ma da come viene percepita dalla comunità. E' cioè vero che Luigi si professa e sente di essere TdG, ma è anche vero che la comunità non lo percepiva più come tale. Quindi l’annuncio in sé, per il giudice, non è stato lesivo dei suoi diritti.

Peccato che però il giudice giunge a questa conclusione basandosi sul fatto che il Fallacara fosse critico nei confronti dell’ente giuridico, quando sappiamo che la critica all’interno di un culto non significa necessariamente aver dimostrato di non aderire più a tale culto. Ad esempio diversissimi cattolici sono critici nei confronti della CEI, che qui in Italia, è l’ente giuridico cattolico più rappresentativo, ma non per questo automaticamente diventano degli ex-cattolici.

Si può poi notare che è stata totalmente glissata la questione sul fatto che l’entrata come socio aderente dell’ente giuridico sia stata fatta all’insaputa della persona, iscrivendolo forzatamente al momento del battesimo religioso, e, per lo più, quando era ancora minorenne. Restando sul parallelo con la Chiesa Cattolica, sarebbe come se un bambino, al momento del suo battesimo, fosse iscritto automaticamente come socio aderente della CEI. Naturalmente credo che il bambino in questione, divenuto adulto, avrebbe avuto il sacrosanto diritto di dimettersi dalla CEI, dalla quale avrebbe preso le distanze, senza però avere per questo delle ripercussioni sul suo status quo di credente cattolico.

La seconda istanza, che è quella che interessa a tutti noi invece, è quella sulla libertà religiosa di chi abbandona un culto. Ebbene, non potendo determinare se l'adepto di un culto agisca per sua spontanea libertà o perchè invece plagiato (in quanto per poter fare questo bisognerebbe che esistesse il reato di plagio e che vi fossero delle regole precise o dei principi che permettano di poter chiaramente stabilire se una persona è plagiata oppure agisce liberamente), anche la presenza di frasi o regolamenti nelle pubblicazioni che incitino a togliere il saluto, giacchè la persona agisce autonomamente, non può considerarsi una violazione della libertà religiosa del singolo. Infatti la persona può decidere o meno autonomamente se vuole ascoltare o meno le disposizioni del suo culto di fede. La non esistenza quindi del reato di plagio comporta tutta questa serie di conseguenze.

Viene fatta invece tutela dalla magistratura in circostanze in cui l’osservanza del precetto religioso di emarginazione vada a confliggere contro determinati istituti tutelati dalla giurisprudenza, come nel caso in cui dei genitori vogliano cacciare via di casa il figlio minorenne per questioni di fede, in quanto viene lesionata la famiglia e lo sviluppo mentale e la crescita del figlio. Oppure nel caso di una gestione commerciale, quando il titolare dell’attività (TdG) si rifiuti di servire un cliente (ex-TdG) non dando al cliente stesso il servizio o il bene di cui ha diritto.
Nel caso però in cui non vengono lesionati precisi istituti giuridici e precisi diritti giuridici, per le sole regole di etica e di buon costume, le persone possono agire come preferiscono, a quanto pare, anche se invogliate a farlo da precise regole religiose incitate tramite pubblicazioni dalla propria organizzazione religiosa, in quanto la persona, non essendo plagiata (non esiste il reato di plagio), decide autonomamente.

Ora, per quanto effettivamente il reato di plagio non esista e quindi non si potrebbero ascrivere delle rilevanze penali nei confronti dei singoli TdG e nei confronti della stessa WTS, mi pare che il giudice sorvoli completamente sull’aspetto del “ricatto morale”, ossia sull’intenzione, rivolta verso il singolo seguace del culto, che ha l'organizzazione di espellerlo qualora decidesse di continuare a frequentare i fuoriusciti in maniera reiterata. Non ci si può quindi soffermare sul fatto che il singolo può decidere autonomamente se seguire i precetti della sua religione o meno, ma bisogna far rilievo anche sulle conseguenze a cui finirebbe nel caso non volesse seguire i dettami della sua religione. Tali conseguenze di fatto inficiano la sua libertà di scelta, e, dunque, se non ci si trova nel plagio ci si trova nella fattispecie del “ricatto morale”. A quanto pare però nella sentenza questo aspetto viene completamente tralasciato soffermandosi solo sul discorso del plagio.

A margine della sua sentenza il giudice ha però precisato che l'attuazione dell'ostracismo verso i fuoriusciti, è proprio uno dei motivi, ben noti, che non consentono di raggiungere un’Intesa con la confessione religiosa dei TdG, in quanto le loro regole devono rispettare determinati principi. Quindi, stando a quanto asserito dal giudice, qui in Italia i TdG esistono come associazione riconosciuta ma non come religione in quanto non è stata stipulata l'Intesa. E a quanto pare, dai discorsi del giudice, sarà difficile che mai verrà mai siglata.

Concludendo quindi, si può dire che questa sentenza non è stata una vittoria per Luigi Fallacara; però non è nemmeno una vittoria per la WTS visti i discorsi a margine fatti dal giudice sull'Intesa e i vari sorvolamenti della sentenza su alcuni aspetti inerenti alla stessa causa giudiziaria.

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Finalmente un'analisi completa, obbiettiva e sensata della causa Di Luigi, senza strumentalizzazioni e forzature per partito preso.
Ai miei tempi la fine era più vicina!!!


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Messaggio da Bicchiere mezzo pieno »

Ti ringrazio, ma ci tengo a sottolineare che quella proposta è la mia analisi sulla sentenza, cercando di essere il più obiettivo possibile e senza alcuna traccia di acredine nei confronti dei TdG e della loro organizzazione. Sta a chi legge valutare se trovarla condivisibile o meno.

Io dal mio canto mi sento a posto con la mia coscienza, avendo fatto ciò che era necessario in passato per dare forma alle parole e ai discorsi fatti con azioni pratiche e concrete, evitando di essere uno "solo chiacchiere e distintivo". A prescindere dal risultato, non mi pento per nulla di ciò che ho fatto.
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Messaggio da Achille »

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Altri file sul caso: Memorie difensive Fallacara e controparte
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Messaggio da schirone »

Leggo con interesse gli approfonditi commenti e le analisi sulla sentenza Fallacara. Nel preparare l'intervista ho letto e riletto tutti i documenti e mi sono reso conto dei numerosi spunti giurisprudenziali. Ma mi sono attenuto rigorosamente alla storia e alla sua valenza giornalistica. Serebbe comunque bello e visile a più persone se qualche commento potesse essere inserito direttamente il calce all'articolo per allargare il discorso e aprire una discussione pubblica. Grazie per l'attenzione.
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Messaggio da Mario70 »

schirone ha scritto:Leggo con interesse gli approfonditi commenti e le analisi sulla sentenza Fallacara. Nel preparare l'intervista ho letto e riletto tutti i documenti e mi sono reso conto de numerosi spunti giurisprudenziali. Ma mi sono attenuto rigorosamente alla storia e alla sua valenza giornalistica. Serebbe comunque bello e visile a più persone se qualche commento potesse essere inserito direttamente il calce all'articolo per allargare il discorso e aprire una discussione pubblica. Grazie per l'attenzione.
Ciao Salvatore, intanto benvenuto e complimenti per l'intervista...
Il problema nel riportare i commenti sul tuo sito sta nell'inserire le immagini in jpg o pdf che abbiamo allegato qui, credo che solo tu possa farlo, se vuoi puoi riportare i miei commenti nel tuo sito con i pezzi che ho inserito qui, usando il mio nome, se vuoi ti do anche il cognome non ho affatto problemi. .
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Messaggio da schirone »

Grazie Mario. Non posso inserire le immagini nemmeno io. Se vuoi puoi mettere una sintesi della tua argomentazione e i passi più salienti della sentenza. .. vedi tu. Magari altri potranni che intervenire per completare o confutare...
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La causa andrà avanti

Messaggio da Mario70 »

Faccio i miei complimenti a questo ragazzo che ha dimostrato di avere tanto coraggio e soprattutto dimostra di non avere paura del gigante WT, che sia di esempio a tutti quegli ex che si lamentano tanto ma che quando c'è da fare qualcosa non fanno nulla, personalmente alcune cose riguardo la causa le avrei impostate diversamente, ma teniamo presente che se dovesse vincere, la questione ostracismo salirà alla ribalta e noi ex avremmo la strada spianata per far valere le nostre ragioni e chissà se la WT sarà costretta a rivedere la questione, ma anche se questo non dovesse accadere, la cosa importante sarà l'avere portato di fronte all'opinione pubblica questo lato nascosto della medaglia:
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Messaggio da Bicchiere mezzo pieno »

Esatto! La causa va avanti! Ecco quanto emerge dall'articolo del giornale.
Io non posso fare a meno di avere stima e ammirazione per il coraggio e la forza di volontà ammirevole di questo ragazzo.
Naturalmente, nei limiti del possibile, lo aiuterò come feci anche per il primo grado.
I principi giuridici, le leggi costituzionali, gli articoli del codice di procedura civile, ci sono. Basta trovare un giudice che non decida di lavarsene le mani alla Ponzio Pilato come è già successo.
chissà se la WT sarà costretta a rivedere la questione
Già! Sarebbe fantastico se si giungesse a questo risultato. :sorriso:
Me lo auguro di cuore.
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Achille
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La Cassazione si è espressa. Il caso è chiuso:
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobil ... id=AEUuMs4" onclick="window.open(this.href);return false;
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Achille ha scritto:La Cassazione si è espressa. Il caso è chiuso:
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobil ... id=AEUuMs4" onclick="window.open(this.href);return false;
Leggo questo:
" La Cassazione precisa infatti che nello statuto dei testimoni è previsto che all'annuncio pubblico delle “dimissioni” da parte dell'adepto, a questo viene tolto anche il saluto. "

Mi sono riletto lo statuto, in nessuna parte c'è questa cosa del saluto, o mi sono perso qualcosa?

Interessante inoltre il fatto che in Italia quando una comunità intera ti ostracizza trattandoti come se fossi morto, questo non è ledere i diritti umani:

"la Cassazione ritiene che l'ostracismo che ha colpito l'ex testimone per quanto “riprovevole” sul piano sociale non è “sindacabile sotto il profilo della liceità, in quanto frutto di libere scelte, sebbene condizionate da una convinzione di tipo religioso”.

"L'intervento della magistratura, spiega il verdetto, scatta solo per la tutela dei diritti fondamentali della persona «di certo non intaccati dalla libera scelta di alcuni soggetti, o anche di una categoria di soggetti, di non avere o interrompere dei rapporti sul piano personale, privi di tutela sul piano giuridico».

"libera scelta" é bellissimo! prendiamone nota, chissà se alla corte europea dei diritti dell'uomo la penseranno alla stessa maniera.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Mario70 ha scritto:
Achille ha scritto:La Cassazione si è espressa. Il caso è chiuso:
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobil ... id=AEUuMs4" onclick="window.open(this.href);return false;
Leggo questo:
" La Cassazione precisa infatti che nello statuto dei testimoni è previsto che all'annuncio pubblico delle “dimissioni” da parte dell'adepto, a questo viene tolto anche il saluto. "

Mi sono riletto lo statuto, in nessuna parte c'è questa cosa del saluto, o mi sono perso qualcosa?
Credo vada inteso che lo statuto prevede l'annuncio in pubblico, ed inoltre oltre a ciò che prevede lo statuto a questo viene tolto anche il saluto.
Interessante inoltre il fatto che in Italia quando una comunità intera ti ostracizza trattandoti come se fossi morto, questo non è ledere i diritti umani:

"la Cassazione ritiene che l'ostracismo che ha colpito l'ex testimone per quanto “riprovevole” sul piano sociale non è “sindacabile sotto il profilo della liceità, in quanto frutto di libere scelte, sebbene condizionate da una convinzione di tipo religioso”.
Qui credo entri un certo gioco di fino fatto dal CD, difatti non viene mai detto che è un dovere o che è un obblico ostracizzare il fuoriuscito, ma lo indicano come scelta personale da parte degli altri TdG, per quanto sia la condotta consigliata. Questo, credo, pone l'ostracismo quale scelta dei singoli.
La cosa è molto subdola.
"L'intervento della magistratura, spiega il verdetto, scatta solo per la tutela dei diritti fondamentali della persona «di certo non intaccati dalla libera scelta di alcuni soggetti, o anche di una categoria di soggetti, di non avere o interrompere dei rapporti sul piano personale, privi di tutela sul piano giuridico».

"libera scelta" é bellissimo! prendiamone nota, chissà se alla corte europea dei diritti dell'uomo la penseranno alla stessa maniera.
Essendo la posizione del CD sul dilo del rasoio credo ci possa essere spazio a diverse interpretazioni, per cui si potrebbe assistere a verdetti molto diversi sullo stesso argomento.
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«.. i giudici precisano però che non esiste un diritto in tal senso, pur essendo l'atteggiamento dei testimoni di Geova “socialmente riprovevole" ... i giudici di merito avevano escluso “qualsiasi profilo discriminatorio” nella decisione degli appartenenti alla Congregazione di Bari, all'interno della quale è avvenuta questa vicenda, di evitare ogni frequentazione dell'ex testimone dal momento che si trattava solo della “violazione di norme di condotta civile e di buona educazione” che non avevano ripercussioni dal punto di vista penale o civilistico. ..la Cassazione ritiene che l'ostracismo che ha colpito l'ex testimone per quanto “riprovevole” sul piano sociale..»

Trovo interessanti queste precisazioni: i TdG possono essere considerati incivili e maleducati, secondo la Cassazione, ma tale inciviltà e maleducazione non può essere perseguita legalmente.
Penso che il risultato maggiore ottenuto da questo caso sia questo "riconoscimento" ("violazione di norme di condotta civile e maleducazione", comportamento "socialmente riprovevole") che contribuisce a far conoscere ancora di più lo spirito "cristiano" che permea questa organizzazione.
Interessante anche il fatto che "Il Sole 24 ore" abbia usato un'immagine tratta dal film "La ragazza del mondo".
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La causa è stata impostata in maniera sbagliata. Non si può far causa per costringere qualcuno a salutarti. Bisognava invece dire che i TdG violano la libertà religiosa perché con questo ricatto della regola dell'ostracismo impediscono alle persone che volessero lasciare la setta di andarsene, dunque la libertà religiosa degli adepti viene tenuta sotto un minaccioso ricatto, quello di perdere la propria famiglia.
Tuttavia, siccome non si può costringere la gente a salutare i disassociati, mi chiedo cosa potrebbe mai ordinare un tribunale.

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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Achille ha scritto:«.. i giudici precisano però che non esiste un diritto in tal senso, pur essendo l'atteggiamento dei testimoni di Geova “socialmente riprovevole" ... i giudici di merito avevano escluso “qualsiasi profilo discriminatorio” nella decisione degli appartenenti alla Congregazione di Bari, all'interno della quale è avvenuta questa vicenda, di evitare ogni frequentazione dell'ex testimone dal momento che si trattava solo della “violazione di norme di condotta civile e di buona educazione” che non avevano ripercussioni dal punto di vista penale o civilistico. ..la Cassazione ritiene che l'ostracismo che ha colpito l'ex testimone per quanto “riprovevole” sul piano sociale..»

Trovo interessanti queste precisazioni: i TdG possono essere considerati incivili e maleducati, secondo la Cassazione, ma tale inciviltà e maleducazione non può essere perseguita legalmente.
Penso che il risultato maggiore ottenuto da questo caso sia questo "riconoscimento" ("violazione di norme di condotta civile e maleducazione", comportamento "socialmente riprovevole") che contribuisce a far conoscere ancora di più lo spirito "cristiano" che permea questa organizzazione.
Interessante anche il fatto che "Il Sole 24 ore" abbia usato un'immagine tratta dal film "La ragazza del mondo".
In effetti almeno questo: adesso c'è il placet della Cassazione per dire che i TdG adottano regole socialmente riprovevoli in maniera di trattamento dei fuoriusciti.

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"libera scelta" é bellissimo! prendiamone nota, chissà se alla corte europea dei diritti dell'uomo la penseranno alla stessa maniera.
Non vi auguro di fare come nel movimento LGBT, in cui ci sono voluti 30 anni di battaglie processuali perse prima di cominciare a vincere vedendosi riconosciuto il diritto al matrimonio. Comunque consolatevi della piccola vittoria: non tutte le cose riprovevoli moralmente sono anche illegali, ma almeno qui abbiamo una sentenza che definisce immorali queste pratiche, e potrebbe servire in futuro.
Il mio pensiero va a quelle persone che vengono anche oggi ostracizzate, e che non sono qui in questo forum a cercare il nostro supporto, ma silenziosamente subiscono questa terribile ed immorale disciplina che le priva dei loro familiari solo perché hanno voluto libere.
La terribile disciplina dell'ostracismo viene applicata a chicchessia, indipendentemente da cosa abbia fatto, purché venga ritenuto degno di disassociazione.

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polymetis ha scritto:La causa è stata impostata in maniera sbagliata. Non si può far causa per costringere qualcuno a salutarti. Bisognava invece dire che i TdG violano la libertà religiosa perché con questo ricatto della regola dell'ostracismo impediscono alle persone che volessero lasciare la setta di andarsene, dunque la libertà religiosa degli adepti viene tenuta sotto un minaccioso ricatto, quello di perdere la propria famiglia.
Tuttavia, siccome non si può costringere la gente a salutare i disassociati, mi chiedo cosa potrebbe mai ordinare un tribunale.

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polymetis ha scritto:
Achille ha scritto:«.. i giudici precisano però che non esiste un diritto in tal senso, pur essendo l'atteggiamento dei testimoni di Geova “socialmente riprovevole" ... i giudici di merito avevano escluso “qualsiasi profilo discriminatorio” nella decisione degli appartenenti alla Congregazione di Bari, all'interno della quale è avvenuta questa vicenda, di evitare ogni frequentazione dell'ex testimone dal momento che si trattava solo della “violazione di norme di condotta civile e di buona educazione” che non avevano ripercussioni dal punto di vista penale o civilistico. ..la Cassazione ritiene che l'ostracismo che ha colpito l'ex testimone per quanto “riprovevole” sul piano sociale..»

Trovo interessanti queste precisazioni: i TdG possono essere considerati incivili e maleducati, secondo la Cassazione, ma tale inciviltà e maleducazione non può essere perseguita legalmente.
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In effetti almeno questo: adesso c'è il placet della Cassazione per dire che i TdG adottano regole socialmente riprovevoli in maniera di trattamento dei fuoriusciti.

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Credo che se questa pratica aberrante non esistesse nei tdwts, da tempo il loro numero fosse ridotto all'osso, proprio perchè sono tanti i siti, forum, blog di dissidenti tdg, che si confrontano e non possono fuggire da tale org. proprio perchè ognuno è costretto a restare a malavoglia per non perdere gli affetti più cari..
:ciao:
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Io non credo che sia solo l'ostracismo a tenere nella setta i TdG, penso si tratti anche dell'ideale che viene proposto, del fatto che viene data una ragione di vita a costoro. Ritrovo nei TdG molti degli elementi descritti a suo tempo da N. Cohn nel suo studio sui gruppi millenaristi: lo studioso doveva spiegare come fu possibile a Thomas Müntzer convincere i contadini tedeschi a ribellarsi ai principi nel 1525 o a Giovanni di Leida diventare il re messianico di Münster nel 1535 creando una "nuova Gerusalemme" degli orrori in terra tedesca. Il motivo è presto detto: questa vita fa schifo e se qualcuno ti promette il "millennio felice" è meglio crepare sperando in una menzogna che vivere in un mondo disilluso, disincantato e nichilista. Come insegna Nietzsche sono in ben pochi coloro che sono in grado di reggere il peso della morte di Dio, bere tutto il mare salato contenuto in questa rivelazione, e accettare l'irredimibile tragicità della vita.
Così si creano dei gruppi, millenaristi, che credono ad un capo carismatico che ha promesso loro la vita eterna sulla terra. Ma vi sono altre idee che possono fare da surrogato: l'idea di nazione, la squadra di calcio del cuore. Chiunque ha bisogno di qualcosa per cui esaltarsi ed in cui riversare le proprie energie. I tdG hanno riversato la loro energia in questa religione, e sarebbe veramente troppo per loro concepire che hanno buttato decenni della propria vita nello sciacquone, motivo per cui si difenderanno con le unghie e coi denti contro coloro che vogliono strapparli da questa illusione. La prima cosa che fanno i gruppi millenaristici, imbevuti della fiducia messianica nel loro condottiero, è separare loro stessi dal mondo, e badare che nessuno possa andarsene (perché se qualcuno se ne andasse, sarebbe come ammettere che esiste qualcosa di degno d'essere vissuto là fuori, oltre le logiche interne alla setta).
E come si ottiene ciò? Innanzitutto si crea lo stereotipo di un nemico, caricato di tutte le malvagità, che attenta dall'interno la setta. Hitler descrisse gli ebrei tedeschi come coloro che avevano causato la disfatta tedesca della Prima Guerra Mondiale, i giudei erano coloro che, in combutta coi bolscevichi, lavoravano alla disfatta di ogni popolo, compreso quello tedesco. Si creò un'immagine caricaturale dell'ebreo, perennemente visto come il distruttore. Mi pare che nel caso del Corpo Direttivo si attui un processo simile verso i fuoriusciti, sebbene su tutt'altra scala, visto che i TdG non dominano alcuno stato e dunque non possono attuare le misure che gli antichi israeliti riservavano agli apostati. Scrive la Torre di Guardia:
"Oggi i servitori di Geova non ricorrono alla forza per combattere gli oppositori della pura adorazione. “La vendetta è mia”, dice Dio. (Ebr. 10:30) Ma per eliminare dalla congregazione influenze potenzialmente corruttrici, gli anziani possono dover agire con un coraggio simile a quello di Ieu. (1 Cor. 5:9-13) Inoltre tutti i componenti della congregazione devono essere decisi a evitare la compagnia di persone disassociate. — 2 Giov. 9-11”. (La Torre di Guardia 15/11/2011 pp. 4-5)
Tuttavia leggendo alcune pubblicazioni dei TdG sembra quasi che l'unico motivo per cui essi non applicano le misure che essi stessi rimproverano alle gerarchie cattoliche medievali è che questo gruppo non ha alcun potere. Leggendo questo brano si ha però l'impressione che uno stato gestito da soli TdG cederebbe ad una logica totalitaria:

“Noi oggi non viviamo fra nazioni teocratiche in cui i membri della nostra famiglia carnale potrebbero essere sterminati da Dio e dalla sua organizzazione teocratica per apostasia, come era possibile ed era ordinato di fare nella nazione d’Israele, nel deserto del Sinai e nella terra di Palestina. … Essendo circoscritti dalle leggi delle nazioni in cui viviamo ed anche dalle leggi di Dio mediante Gesù Cristo, possiamo agire contro gli apostati soltanto fino ad un certo punto, vale a dire, conformandoci alle due serie di leggi. La legge della stato e la legge di Dio mediante Cristo ci proibiscono di uccidere gli apostati, anche se sono membri della nostra stessa famiglia carnale”.
(La Torre di Guardia 15/1/1954 p. 62)

Sebbene in nessuna pubblicazione il Corpo Direttivo abbia incitato a fare della violenza fisica contro gli apostati, in questo brano sembra quasi che a loro dispiaccia. Questo è il motivo inquietante per cui non tollero prediche dai TdG sull'inquisizione. Semplicemente i TdG non hanno mai contato nulla, non hanno mai avuto alcun potere, e dunque non hanno mai avuto la possibilità di essere messi alla prova. Posso solo dire che se scrivevano cose simili nel 1954, quando il magistero cattolico non si sarebbe sognano neppure di notte di scrivere una cosa simile, allora non oso pensare cosa avrebbero potuto fare due secoli prima se avessero avuto il potere in uno stato.
Come dicevo si procede alla creazione di uno stereotipo in cui si fa del nemico una potenza demoniaca, al fine di poterlo detestare meglio, e costruire una logica del "noi contro loro". Come tutti gli stereotipi si tratta di deformazioni senza alcuna base statistica, un po' come durante il nazismo il fatto che alcuni ebrei fossero banchieri aveva magicamente trasformato tutti gli ebrei in agenti della finanza internazionale ed esponenti del complotto giudaico-plutocratico. In particolare il nemico viene descritto come animato da un pervicace odio verso il proprio gruppo: come l'ebreo voleva distruggere la Germania, così l'apostata vuole rovinare la congregazione di Dio. Esso viene descritto in maniera caricaturale e come se si trattasse di un cane rabbioso pronto solo a mordere:

"[Gli apostati] sembrano dei forsennati, come se fosse stato inoculato loro il virus dell’idrofobia satanica. Alcuni di loro ci percuotono e poi asseriscono che siamo stati noi a colpirli. Sono pronti a dire e a scrivere vergognose falsità e ad abbassarsi a compiere le peggiori indegnità” (Torre di Guardia 1/7/1994 pag. 12)

Notate questa pittoresca immagine dell'apostata schiumante di rabbia come un cane idrofobo! Deliziosa vero?
Questa descrizione serve ai TdG anche per convincersi che il loro ostracismo verso i fuoriusciti è giustificato, perché appunto, sono come cani che mordono, e ciascun TdG può ben riportare alla propria mente dei casi in cui ha litigato con un'apostata. Anche questa però è una deformazione percettiva: la nostra mente sistematicamente cerca conferme delle nostre credenze, e le evidenzia, e scarta invece o sottovaluta le cose che mettono in crisi le nostre certezze. In psicologia si chiama confirmation bias: quel fenomeno cognitivo umano che porta ad ingigantire le cose che tornano con le nostre credenze, e a minimizzare quelle che non tornano (ed è anche il motivo per cui nella lettura di un oroscopo ci sorprendono di più le cose che l'oroscopista ha azzeccato rispetto a quelle che ha sbagliato).
Siccome c'è un modello nella propria mente da confermare (ossia quello dell'apostata cane idrofobo), il TdG assolutizza i casi che possano confermare questo suo modello. Ma è facile distruggere questa sua illusione, che gli serve per giustificare il diniego del saluto agli apostati. In primis non si rendono conto che forse è proprio a causa della politica dell'ostracismo che alcuni sono diventati quegli odiatori dei TdG e delle religioni in generale che essi lamentano. Gente s'è vista portare via la famiglia: come stupirsi che reagiscano con rabbia?
Inoltre, non si capisce bene perché, se alcuni ex TdG giustamente arrabbiati con le regole della congregazione se la prendono coi propri ex-correligionari, allora questa divenga la scusa dell'ostracismo verso qualunque disassociato. Non si vede come l'atteggiamento dell'esigua minoranza di ex-TdG che scrivono in rete abbia qualcosa a che fare con l'ostracismo imposto a qualunque disassociato, magari ad uno che è stato espulso per immoralità perché beccato a fumare o magari omosessuale non intenzionato a reprimersi, o, per l'appunto, semplicemente una persona che voglia cambiar fede ma non ce l'ha coi suoi ex-confratelli. Non è chiaro perché se una persona voglia convertirsi al buddismo, anche qualora non passi la vita ad analizzare criticamente i tdG su internet, debba essere ostracizzato, e per farlo si usi come scusa chi invece su internet si scaglia contro i tdG animato da giusto risentimento per l'ostracismo che ha subito. In conclusione la pratica dei TdG, se anche non fosse illegale, è immorale e costrittiva della libertà altrui a cambiare religione, e trovare la giustificazione del proprio indiscriminato atteggiamento senza cuore in cosa fa una percentuale di fuoriusciti su internet (giustificatamente o meno), è una scappatoia priva di logica.

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Messaggio da Romagnolo »

Poly 100 e lode per la tua esposizione che condivido pienamente.
Anche io sarei molto più benevolo verso la Wt se fossi libero di lasciare serenamente questo culto.
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Ti credo caro Romagnolo, ma vorrei precisare che non ho alcun bisogno di crederti o di darti fiducia, noi filosofi metafisici infatti abbiamo orrore della concretezza e della carnalità dei singoli, delle loro storie, in quanto, come insegna Aristotele “del particolare non si dà scienza”. Io non costruisco le mie accuse alla WTS su questa o quell’esperienza particolare: i TdG sono 8 milioni, come potrei avere un campione statistico decente di conoscenti? Ho così deciso di scavalcare il problema e di rivolgermi direttamente all’universale, cioè alle pubblicazioni della WTS, esattamente come se dovessi valutare come vivono i gay in Russia non mi metterei ad intervistare dei russi, se non come conferma, ma andrei a leggermi cosa dice la legge russa. Ebbene è dalle pubblicazioni dei TdG che ho tratto tutti gli elementi che mi fanno apparire i tdG come una setta ed il risentimento dei cosiddetti fuoriusciti giustificabile, perché davvero mi chiedo quale persona non totalmente obnubilata potrebbe rimanere in un culto che proclami cose simili. È dalle pubblicazioni dei TdG che traggo l’idea di una loro separatezza dal mondo ostentata, di una demonizzazione di ciò che è fuori, di un radicale pessimismo verso l’umanità insufflato negli adepti, di sfiducia verso la scienza ufficiale che, come tra i migliori complottisti, mentirebbe su tutta l’archeologia e la biologia ove questa contraddica la Bibbia. Ma soprattutto è dalle pubblicazioni dei TdG che traggo l’informazione che ostracizzano i familiari, quale che sia la loro colpa, mandando addirittura in onda osceni filmini in cui i genitori non rispondono ai telefoni ai propri figli, pellicole che secondo me andrebbero vietate ai minori e che considero più nefaste della pornografia. È dalle loro pubblicazioni che traggo l’idea che a quanto pare per la WTS non si possa voler cambiare religione senza per forza essere un cane rabbioso schiumante di rabbia che si accanisce contro i propri ex confratelli, ma soprattutto è dalle medesime pubblicazioni che traggo l’informazione che chi lascia il culto, fosse anche perché vuole farsi le canne in santa pace e non s’è mai sognato di iscriversi a questo forum, va ostracizzato. Dunque ribadisco che, poiché stando ai documenti i TdG prescrivono un ostracismo indiscriminato verso gli ex adepti, fosse anche perché sono stati colti a comprare dei dildo in un sexy shop, è del tutto insensato voler giustificare l’ostracismo verso gli ex sulla base del fatto che sarebbero gli ex a voler attaccare i TdG in modo rabbioso. L’unica soluzione sensata da proporre a mio avviso, se davvero si ritenesse che l’ostracismo serve per cautelarsi dai cani rabbiosi, è di valutare caso per caso se il disassociato in questione sia uno di costoro e non semplicemente, che so, uno beccato ad andare al gay pride. Ma non è questo che si legge nelle pubblicazioni dei TdG, né nei loro meravigliosi “filmini”, come quello della povera Sonia, prima mobbizzata perché lasciasse la casa e poi ignorata dai suoi genitori che si rifiutavano di parlarle. Quindi ribadisco che la pratica dell’ostracismo è inumana, e che poiché sono le pubblicazioni stesse della WTS a dire che essa va estesa a qualsiasi tipo di disassociato, non si può utilizzare le presunte smanie critiche di alcuni ex TdG per giustificarla.
Comunque le idee che i TdG hanno sugli apostati sono insostenibili anche per la maggior parte di loro: ho già spiegato ai miei amici TdG che se fosse vero quello che loro dicono sugli apostati non solo io non dovrei parlare con loro, in quanto ex cattolici, ma anche il 90% di quello che i Tdg italiani dicono sulla chiesa cattolica, in quanto proveniente da apostati del cattolicesimo, dovrebbe essere rigettato. Per questo mi sono sempre rifiutato di discutere di questa o quella storia, come quando il mio amico TdG mi parlava male dei preti del monastero vicino a casa sua, perché, come dicevo “del particolare non si dà scienza”, e rapidamente riportavo la discussione sui decreti del Concilio di Trento o di questo o quest’altra decretale medievale. Infatti io stesso ho conosciuto in sala dei Testimoni di Geova felici e realizzati: ma che cosa contava? In quella sala non stavo vedendo gli assenti, cioè coloro che avevano smesso di frequentare o addirittura erano stati espulsi, e non sapevo che percentuale fossero rispetto al totale. E, quanto a quelli rimasti dentro, sapendo cosa comportava la critica della setta, come potevo aspettarmi dichiarazioni sincere se la pena per queste sarebbe stata l’ostracismo e la perdita dei rapporti familiari? Chiunque di costoro poteva sfoggiare un falso sorriso per paura di perdere la compagnia di amici e genitori. La prima domanda che occorre farsi quando accetti una testimonianza è: questa persona è davvero libera di parlare o avrebbe delle conseguenze se mi dicesse qualcosa di diverso? Si torni dunque ai testi, che sono più che eloquenti e sufficienti.
Posso solo dire che per farsi delle idee sugli ex TdG, e confermare o smentire la propria idea di partenza sul fatto che apostati siano tutti critici, non ha molto senso leggere un forum come il nostro che recita come sottotitolo “Lo scopo di questo sito è principalmente quello di analizzare gli insegnamenti dei Testimoni di Geova in chiave critica”. Sarebbe come se uno avesse l’idea che tutte le lesbiche siano vegane, e per confermare o smentire questa tesi leggesse spasmodicamente un forum che si intitola “lesbiche vegane”. Trovare commenti favorevoli al veganesimo in quest’ambito sarebbe tanto ovvio quanto insignificante. Si esca invece e si faccia una chiacchierata col primo apostata che si incontra per strada, e che nulla sa del nostro sito. Ma, dimenticavo, i TdG dicono che non si può fare, come del resto non si può neppure leggere questo forum. Ma visto che trasgrediscono le loro regole leggendo questo forum, cosa costa loro trasgredirle anche parlando per strada con qualche disassociato?
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