Testimone di Geova? No, grazie: sono nato in Italia, non in Pennsylvania...

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Amalia
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Testimone di Geova? No, grazie: sono nato in Italia, non in Pennsylvania...

Messaggio da Amalia »

Appena ho letto questo articolo, scritto con mano leggera ma sferzante, l'ho ritenuto degno di essere citato nel forum...buona lettura.
Testimone di Geova? No, grazie: sono nato in Italia, non in Pennsylvania...

Qualche anno fa, mentre stavo scrivendo un articolo su Sarah Scazzi sentii suonare alla porta. Alzai la cornetta del videocitofono e sullo schermo apparvero due donne con in mano un pacco di opuscoli. Erano testimoni di Geova che mi chiedevano cosa ne pensassi dei mali del mondo. A metà degli anni '90 abitavo accanto a una sala del regno e non furono poche le discussioni che mi vedevano contrapporre le mie idee a quelle dei testimoni che la frequentavano. Stavo per chiudere la conversazione, certo che un eventuale dialogo non sarebbe sfociato in nulla, quando mi ricordai dei tanti testimoni di Geova di Avetrana che si mostravano sugli schermi per divulgare le chiacchiere di paese e che anche la madre di Sarah era una sorella. Subito pensai che le due signore mi avrebbero potuto aiutare a capire almeno il rapporto conflittuale che Concetta Serrano doveva vivere in famiglia. Così aprii il cancello esterno e le varie porte che le dividevano da me facendole accomodare in salotto e iniziando a dialogare con loro che immediatamente si misero all'opera chiedendomi se conoscevo la verità. "Ma amiche mie - dissi - chi mai può conoscere la verità? Non credo esista al mondo nessuno in grado di poter affermare di conoscere la verità. Voi la conoscete?". La risposta lapidaria non mi lasciò di stucco perché già centinaia di volte l'avevo ascoltata: "E' scritta qui: in questi opuscoli c'è tutto ciò che deve sapere". E mi misero in mano un numero della "Torre di Guardia" e uno di "Svegliatevi". Ed ecco che come d'incanto il tempo parve essersi fermato a vent'anni prima e mi ritrovai a disquisire sullo stesso tema con le stesse argomentazioni.

- No cara la mia signora - parlai a quella che aveva all'incirca la mia età - non c'è opuscolo al mondo che sia edito da un dio. Tutti nascono dalla mente degli uomini. Non risalgono all'avvento del Salvatore, non hanno più di duemila anni e sono recenti. Lei sa in che anno fu pubblicato il primo numero degli opuscoli che mi dato? -
- Così su due piedi... - mi rispose.
- Ed allora glielo dico io: La torre di Guardia nacque nel 1879 e non era edita dai testimoni di Geova, che si chiamano così dal 1931, ma dai loro antesignani, gli "Studenti Biblici" capeggiati da un tale, che lei dovrebbe conoscere, di nome Russel, mentre la rivista "Svegliatevi" esordì nel 1919 come "L'Età dell'oro", poi si chiamò "Consolazione" e solo nel 1946 prese l'attuale nome.
- Vedo che si è informato sulla nostra storia e sul nostro fondatore - stavolta era la più giovane a parlare.
- Mi hanno informato i vostri anziani tempo fa, quando credevo che nessun italiano si facesse convincere dai predicatori americani. E mi sono informato su internet quando a scuola ho saputo che un vostro fratello non ha voluto che suo figlio di otto anni accettasse uno stupido regalo di compleanno dal suo compagno di banco. Ma chiamarla storia è un forzare il significato delle parole - le dissi girandomi verso di lei -. Chi chiamate "fondatore" era un brav'uomo confrontatosi con varie dottrine prima di predicarne una tutta sua. Ma chi lo sostituì dopo la sua morte, un giudice di nome Rutherford, era di certo un pazzo scatenato: e non lo dico io, lo dichiaravano gli innumerevoli gruppi di studenti biblici che un secolo fa si dissociarono dalla sua figura (e furono davvero tanti). Lo sapete che è stato questo signore a mandarvi porta a porta a predicare, a proibirvi di festeggiare il Natale e i compleanni? Certo è che il suo successore fece anche di peggio. Infatti fu mister Knorr (non quello del brodo), a far nascere la scuola a cui attingono i testimoni di Geova per imparare a rapportarsi agli altri e a predicare meglio, così da attirare più proseliti, come fu lui a mettere in chiaro e a decidere che Geova non ammetteva e non accettava trasfusioni di sangue. Inoltre non c'è storia che tenga, in quanto anche la parola Geova nasce da un errore di traduzione e non c'è nessun dio con quel nome. Quindi voi vi chiamate Testimoni di Geova a causa dei vostri predicatori e non seguite la Bibbia, ma quanto altri hanno creduto e credono di leggere sulla Bibbia.
- Geova è citato nella Bibbia migliaia di volte - la più grande si stava infervorando.
- Di quale Bibbia parla signora? Lei si riferisce alla Bibbia in uso a Russell e agli studenti biblici, quella tradotta e adattata all'inglese e poi riadattata all'italiano: non il massimo delle scritture, quindi.

Mi accorsi in quel momento di essere uscito dal seminato. Quelle due creature use alla predicazione porta a porta erano parte della base dei testimoni di Geova. Quindi non avvezze a sentir criticare la loro "storia" e a porsi domande complicate. Conoscevano la loro Bibbia e quanto gli indottrinatori americani avevano insegnato. Per cui dovevano parlare a memoria e non potevano permettersi di avere dubbi, dovevano accettare il verbo e predicarlo per accogliere altre sorelle o fratelli nella grande casa di un dio forse inesistente. Ed allora mi fermai e per una buona mezzora parlammo d'altro, di quanto le due donne conoscevano bene, del mali del mondo e dei peccati dell'uomo che stavano trascinando il pianeta a una brutta fine. Non accennai alle diverse date pubblicate su "La Torre di Guardia", non parlai né del 1914 né di quante volte i loro capi avessero previsto una fine del mondo e il discorso filò quasi liscio: in fondo su tanti aspetti eravamo in simbiosi. Poi mi ricordai del perché le avessi fatte entrare, ed allora chiesi il motivo per cui un figlio smette di essere tale se abbandona la loro religione. La signora della mia età mi disse che lei non avrebbe abbandonato i suoi figli, ma ammise che una simile eventualità ancora non le era capitata e che sperava non le capitasse mai perché voleva averli con sé quando il mondo terreno sarebbe tornato nelle mani di Geova. Al ché le ricordai che solo 144.000 testimoni sarebbero stati gli eletti eterni sulla Terra e che milioni di predicatori come lei non potevano sapere come sarebbe stata una vita Celeste comandata da un Dio che pretende cieca lealtà dalle sue pecore, come la pretendeva Hitler che deportò i testimoni di Geova perché li credeva diversi e non degli eletti.

Inoltre le dissi che io conoscevo ex testimoni che dopo aver smesso di predicare e credere in Geova si erano visti emarginare dagli amici e dai parenti come se avessero contratto la lebbra. "Cara signora - tornai a dirle - se lei non è come altri suoi fratelli che abbandonano i figli ne sono felice, ma non è un comportamento né umano né religioso il rinnegare chi si è frequentato per decenni solo perché cambia idea su una religione. Pare quasi che in voi aleggi lo spirito nazista che rinnegava le razze diverse. Non è che per caso siete tutti razzisti?". Certo che no, mi rispose la giovane, stavolta è lei a non essere informato. Noi predichiamo la fratellanza senza alcuna discriminazione razziale. "Come no - la incalzai - voi moderni testimoni avete l'ordine di non discriminare, è vero, ma torniamo sempre allo stesso punto: la vostra è una religione che cambia in base al vento e agli opuscoli editi dagli uomini. Lei mi ha messo in mano la rivista "Svegliatevi", che inizialmente si chiamava "Età dell'oro", e a me risulta che proprio sull'età dell'oro il giudice Rutherford scrisse che il popolo asiatico era una razza ignorante e degenerata. Sono contento quindi di vedere che i moderni testimoni rinneghino parte di quanto scritto da chi li ha obbligati a passare di porta in porta, a non festeggiare compleanni e Natale, ma allo stesso tempo mi spiace costatare che la vostra linea religiosa ha una base dirigente razzista che pretende obbedienza quando intima ai fratelli e alle sorelle di non incontrare chi si dissocia da Geova per paura che il dubbio assalga chi non si è dissociato".

Fu in quel momento che, come mi accadeva negli anni '90 quando discutevo con altri loro fratelli, le due donne mi invitarono, per informarmi meglio, a leggere qualche libro dei testimoni di Geova. Poi, dopo aver guardato l'orologio ed essersi scusate, andarono verso la porta dicendomi che sarebbero tornate perché volevano ancora confrontarsi con me sui mali del mondo. Le salutai cordialmente, senza approfondire il discorso su Concetta Serrano e sui testimoni di Geova di Avetrana che si presentavano quotidianamente in televisione per predicare le chiacchiere di paese, ma prima di farle uscire dissi loro che mi rifiutavo di leggere i libri dei predicatori americani e di incontrarle nuovamente.

"Sono nato in Italia - fu l'ultimo mio sermone - nella patria della cultura che rifiutate senza motivo. Voi, invece, vi siete praticamente americanizzate perché predicate una dottrina nata in Pennsilvanya (bosco di Penn, nome scelto dal "Quacchero" - altra religione - William Penn), terra di tanti predicatori inglesi già dal '600. A me degli americani piacciono alcuni trhiller e qualche serie investigativa trasmessa in tivù. Da giovane guardavo i film di Robert Redford e non disdegnavo, quando ero in compagnia, quelli con Richard Gere. Ma ad essere sincero non c'è stato presidente americano che alla fine del suo mandato mi abbia convinto e mi sono scandalizzato quando ho saputo che gli americani acquistavano schiavi (manodopera a costo zero) e che non esistevano più veri pellerossa. Non mi vanno giù i predicatori, di qualsiasi stato essi siano, perché ho una mente mia e con quella osservo e ragiono su quanto accade al mondo. Quanto dicono tutti i vari predicatori per me è muffa. Muffa che si attacca solo su quelle pareti costruite con imperizia in luoghi umidi, sulla pelle di chi ha problemi. Voi continuate a predicare, è un vostro diritto e nessuno vuole togliervelo, ma non in casa mia. Se volete parlare dei mali del mondo, iniziate a pensare a quanto male fate voi per primi: ad esempio ai vostri figli quando negate loro la gioia di ricevere un regalo, di festeggiare un compleanno o il Natale. E se per voi è pagano festeggiare e far felici i figli... beh, allora io sono di religione pagana ed è meglio che mi stiate lontani, potrei contagiarvi".
http://albatros-volandocontrovento.blog ... rovento%29

P.S. qualche imprecisione dottrinale sarà pure perdonabile, condivisibile resta il contenuto e apprezzabile lo stile...

P.P.S. Sul sito da cui ho preso l'articolo sono attivi i commenti dei lettori...sbizzarritevi e imbizzarritevi...

P.P.P.S. la sottoineatura è mia, ovviamente, perchè :quoto100:
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persia
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Messaggio da persia »

bellissimo articolo!
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Brambilla Bruna
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Messaggio da Brambilla Bruna »

persia ha scritto:bellissimo articolo!

:quoto100: :quoto100: :appl: :appl: :appl: ....brava Amalia :appl: :appl: :ok: :fiori e bacio: :fiori: :bacio:
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

Dal punto di vista dello "studio razionale" ci sono ragioni solidissime per non credere. Tuttavia guardando la faccenda da un punto di vista più "umano" ci sono anche ragioni per lasciarsi andare "all'istinto" eventuale che in noi ha posto la nostra storia e la nostra cultura.

Quello che risulta veramente fuori da ogni logica è liquidare duemila anni di storia per mettersi a studiare "razionalmente" le elucubrazioni partorite da un pincopallino qualsiasi della Pennsylvania. Qui non si tratta quindi di credere a cose già di per sé incredibili. Si tratta di negare l'esistenza di topolino dicendo che in reltà ad esistere veramente è paperino e quello che sembra topolino è in realtà paperino travestito da topolino. Siamo cioè proprio all'assurdo elevato all'ennesima potenza.
Io veramente non mi capacito, non riesco a comprendere perché le persone a arrivano fino a questi livelli...
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

un esperto della storia della wts :appl:
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Quello che risulta veramente fuori da ogni logica è liquidare duemila anni di storia per mettersi a studiare "razionalmente" le elucubrazioni partorite da un pincopallino qualsiasi della Pennsylvania.
Questa non è una critica sensata, probabilmente molti farisei pensavano la stessa cosa dei seguaci di Gesù e Paolo, cioè di coloro che seguivano questa nuova setta. La verità dipende dalla sua corrispondenza con la realtà, non da chi la pronuncia.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Muscoril-Matisse
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Messaggio da Muscoril-Matisse »

polymetis ha scritto:
Quello che risulta veramente fuori da ogni logica è liquidare duemila anni di storia per mettersi a studiare "razionalmente" le elucubrazioni partorite da un pincopallino qualsiasi della Pennsylvania.
Questa non è una critica sensata, probabilmente molti farisei pensavano la stessa cosa dei seguaci di Gesù e Paolo, cioè di coloro che seguivano questa nuova setta. La verità dipende dalla sua corrispondenza con la realtà, non da chi la pronuncia.
Carissimo,

Posso essere solo d'accordo.

Un caro saluto
Matisse
La verita' non danneggia mai una giusta causa. M. K. GANDHI
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

polymetis ha scritto:
Quello che risulta veramente fuori da ogni logica è liquidare duemila anni di storia per mettersi a studiare "razionalmente" le elucubrazioni partorite da un pincopallino qualsiasi della Pennsylvania.
Questa non è una critica sensata, probabilmente molti farisei pensavano la stessa cosa dei seguaci di Gesù e Paolo, cioè di coloro che seguivano questa nuova setta. La verità dipende dalla sua corrispondenza con la realtà, non da chi la pronuncia.
In linea di principio sono d'accordo con te. Dal punto di vista pratico però è anche naturale e necessario fare una cernita delle innumerevoli verità che ci vengono proposte, scartandone la maggior parte a priori sulla base di indizi che ci sembrano inequivocabili.

Per quanto riguarda Gesù non penso che sarebbe stato preso in considerazione dalla Storia se si fosse proposto come studente di scritture sacre. Si è presentato (o è stato presentato) in maniera di gran lunga più "forte" e se e è assunto la responsabilità. Almeno stando a come ci vengono raccontate le cose. Per rivoluzionare una tradizione, una storia, una cultura, Gesù si è dovuto presentare come Dio, non come studentello biblico che vuole aprire una attività editoriale.
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

In linea di principio sono d'accordo con te. Dal punto di vista pratico però è anche naturale e necessario fare una cernita delle innumerevoli verità che ci vengono proposte, scartandone la maggior parte a priori sulla base di indizi che ci sembrano inequivocabili.
Sono d'accordo con te, infatti nella pratica del discernimento dobbiamo basarci su alcuni indizi, che, sebbene non probanti al 100%, solitamente azzeccano.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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