brisa ha scritto:Ma la WTS non è uno stato, gli piacerebbe ed infatti si comporta come uno stato nello stato, per chi riesce ad adescare o per chi ci è nato ,
ma purtroppo per lei non può emettere nessuna sentenza , (e meno male altrimenti se non era per le leggi dello stato e le leggi morali magari avrebbe pensato di mettere gli apostati a morte-si legga la Torre di Guardia del 15 novembre 2011 - La Torre di Guardia 15/1/1954 p. 62)
Ma se ti rendessi conto di quello che scrivi! Secondo il tuo contorto modo di ragionare portato avanti per 6 pagine, se la WTS fosse uno stato farebbe benissimo a mettere a morte gli apostati perchè le sue leggi glielo consentirebbero. Non solo, sempre secondo il tuo assurdo ragionamento, qualunque apostata che nello stato retto dalla WTS se ne andasse in giro a parlarne male, sarebbe pure un babbeo.
La tua logica è, come spesso, acuta, e sarei cauto a scrivere, se ti avessi a interlocutore, e non, come qui, al mio fianco. Ma vuoi proprio metterla in stile geoviano, tipo la «Svegliatevi»? “Voi cosa direste di uno Stato che persegue un ladro, che
è ladro, ma lo condanna per assassinio?” E bada bene che non è procedura aberrante, ma è il caso, per esempio, di Al Capone, condannato per evasione fiscale. Ma se non altro quella ci stava, era dimostrabile e dimostrata, mentre qui, “il reato di assassinio”, è tutto da dimostrare.
Con ciò rispondo anche a Nardo, che chiedeva, diversi post fa, chi avesse il diritto di giudicare in Kazakistan: se il Kazakistan stesso, io, lui, o Dnick. Domanda ingenua, perché non tien conto della polisemia della lingua, ovvero del fatto che una espressione linguistica possa avere piú significati. Se noi, io lui e Dnick, non avessimo il diritto di giudicare, il forum potrebbe chiudere bottega. È chiaro che il Kazakistan ha il diritto
giuridico di giudicare al suo interno, ma è altrettanto chiaro che io ho il diritto
umano di giudicare se il Kazakistan ha esercitato quel diritto in modo degno, o indegno.
Nella fattispecie, basta leggere il documento linkato sui preliminati del processo. il Kazakistan ha preso le mosse e fondato il suo buon diritto sulla
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, per poi stravolgerli, tant’è che quasi
universalmente il suo buon diritto è stato esecrato. Si è poi detto delle ambiguità che la sua
Costituzione presenta. Si è detto della procedura irregolare delle registrazioni, di cui poi si riportano le risposte, ma non le domande: se, putacaso, la domanda fosse stata: “Lo so che siete per la non violenza, lo so che non incitate all’odio religioso, ma cosa pensate, sinceramente, della teologia islamica, e dei suoi fondamenti di fede? vi sembrano fondati, o vi sembrano solo sciocchezze?” Avrebbe allora senso parlare di istigazione all’odio religioso? stando alla sola risposta?
Delle indebite ingerenze dei poteri religiosi si è detto, come pure della strana incapacità della difesa, che menziona un polipo nel retto, ma non lo documenta. Volendo assentire alle tesi di Dnick, mi domanderei: uno stato che condanni i TdG per l’ostracismo, in quanto violazione dei diritti umani, che lo condanni per il veto a trasfondersi, in quanto contrario alla sacralità della vita, che lo condanni per il rifiuto alla leva obbligatoria, in quanto ho necessità di difendermi dai vicini, o per il rifiuto del saluto alla bandiera, che in quanto Stato di cui fai parte, pretendo; è corretto? Ammetto che avrei maggior difficoltà a sostenere quanto sostengo. Ma poiché
quello stato,
queste cose le ignora, e invece preferisce manipolare i fatti, e fondare le sue accuse e condanne sulla base della pura irrazionalità, ovvero una vaga “istigazione all’odio religioso”, non posso che rigettare le sue decisioni, e i suoi moventi.
Già, i suoi moventi. Se Dnick, invece di fondare le sue pseudo-ragioni su analoga irrazionalità, sulla sua mancanza di conoscenza dei dati a supporto della questione, che pur gli ho offerto, o sul suo odio manifesto verso la WTS, che mi sembra gli annebbi la capacità di giudizio, li avrebbe pur trovati, perchè ci sono, e sono piú difficili da districare. Lo Stato kazako potrebbe oppormi: chi sei tu per giudicare: vivi in uno stato ove la tolleranza religiosa è consolidata, non vivi in uno stato ove esistono tensioni fra una maggioranza musulmana (70 %) una minoranza ortodossa (25 %) una cattolica (credo 1 e qualcosa per cento) una atea (3 %). Che cavolo ci frega a noi di 18.000 geovi scarsi, come da
Annuario 2016, che ci rompono le balle? Con che diritto pontifichi sulla nostra Costituzione, quando non ne conosci lo spirito, e la realtà storica con cui dobbiamo confrontarci?
Queste almeno sarebbero obiezioni di un certo peso, anche se non minano di un ette la manifesta intolleranza, la tendenziosità, l’illegittimità giuridica del processo istituito contro quei due poveri diavoli. Ma ancora una volta debbo essere io a rilevarle, non chi sostiene tesi aberranti e illogiche. Le ragioni storiche e strutturali hanno il loro peso, e io non le nego, e ne tengo conto. Ma constatare chi pontifica in base solo alla sua bile, mi si permetta, è spettacolo indecoroso e squallido.