Paraguay: appello dei TdG per difendere il loro diritto a rifiutare trasfusioni

Segnalazioni di giornali, riviste, trasmissioni radio-televisive che riguardino i TdG

Moderatore: Cogitabonda

Rispondi
Avatar utente
Cogitabonda
Moderatore
Messaggi: 8664
Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
Località: Nord Italia
Contatta:

Paraguay: appello dei TdG per difendere il loro diritto a rifiutare trasfusioni

Messaggio da Cogitabonda »

In Paraguay un testimone di Geova (Eduvigis Fariña) si è appellato alla Sezione Costituzionale della Corte Suprema di Giustizia perché venga dichiarata incostituzionale una decisione della Corte di Appello, che mesi fa aveva autorizzato una trasfusione su una paziente testimone di Geova (moglie dello stesso Fariña) nonostante i rifiuti che quest'ultima aveva espresso.
L'Ospedale Universitario di Asunción si era rivolto al tribunale per avere l'autorizzazione a trasfondere la paziente Linia Ayala, che nonostante la sua situazione gravissima rifiutava le trasfusioni. L'ospedale ottenne l'autorizzazione e poté procedere, ma nonostante le cure Linia Ayala morì il 12 ottobre. Ora il vedovo, assistito da un legale, si è appellato contro quella sentenza sostenendo che sarebbe stata violata la libertà di culto, e chiede che venga pertanto dichiarata incostituzionale. Un'eventuale sentenza favorevole a Fariña diventerebbe un precedente legale molto importante per futuri casi simili.

Fonte: http://www.lanacion.com.py/judiciales/2 ... de-sangre/" onclick="window.open(this.href);return false;
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Avatar utente
Vieri
Utente Gold
Messaggi: 9509
Iscritto il: 03/11/2015, 15:55
Contatta:

La costituzione italiana ed il giuramento di Ippocrate

Messaggio da Vieri »

Art. 20.
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.
Art. 32.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Il giuramento di Ippocrate - Testo Moderno

Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo,

GIURO:

di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;

di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;

di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente

di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;

di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;

di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali;

di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;

di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;

di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;

di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente;

di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;

di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato
Il Consenso Informato alla trasfusione di sangue ed emocomponenti ed alla somministrazione di emoderivati in neonatologia
Luciano Pinto1
http://www.siaip.it/upload/202.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Ottenere il consenso ad un intervento terapeutico, quale la emotrasfusione, non consiste nel far semplicemente sottoscrivere al paziente (ai genitori o al tutore nel caso di un minore) un modulo di carta prestampato:
perché il consenso sia giuridicamente valido occorre che sia stato rilasciato a fronte di una adeguata informazione
ma significa che il medico deve fornire chiare informazioni sulle condizioni cliniche del paziente, sulle indicazioni e sulle caratteristiche dell’atto medico che si vorrebbe compiere, sui rischi ad esso connessi o che potrebbero derivare dalla sua mancata attuazione, usando un linguaggio adeguato al livello culturale ed allo stato psicologico dell’interlocutore, “tenendo conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima partecipazione alle scelte decisionali e l’adesione alle proposte diagnosticoterapeutiche” (art. 33 - Codice di Deontologia Medica 2006).

Vi è, pertanto, precedente al consenso e come fattore di validità giuridica dello stesso, il dovere di informativa
del medico (con l’eventuale collaborazione del personale infermieristico) nei riguardi del paziente, a proposito del trattamento terapeutico specifico oggetto della richiesta del consenso. Si tenga ben presente peraltro che il consenso ha la sola funzione di rendere lecito l’atto sanitario, ma non solleva in alcun modo il personale sanitario da eventuali responsabilità penali e civili da comportamento colposo
Il problema nasce alla fine dal fatto che in mancanza di "disposizione di legge" il medico dovrebbe rispettare le volontà del paziente tdG a non essere trasfuso come da art.32 della Costituzione, ma a parte violare il giuramento di Ippocrate esiste un grave problema :"non solleva in alcun modo il personale sanitario da eventuali responsabilità penali e civili da comportamento colposo"
Mi domando allora se in caso di abbassamento notevole dei valori di emoglobina tali da generare un imminente pericolo di vita come nel caso di una emorragia o perdite gravi di sangue, cosa deve fare ?
Leggo ancora:
Dissenso alla trasfusione
Sul dissenso alla trasfusione, previsto dalla vigente normativa, vi è diversità di orientamento in giurisprudenza
a seconda che si consideri preminente la tutela della vita, nel cui nome è lecito superare anche il dissenso del paziente alla trasfusione, o la tutela della capacità di autodeterminazione del paziente maggiorenne, cui non sussiste un obbligo di cura da parte del medico di fronte ad un dissenso libero e consapevole del paziente.

Il problema è stato affrontato in relazione ai pazienti Testimoni di Geova e risolto, prevalentemente, con l’affermazione che anche il sanitario è tenuto a rispettare la volontà consapevole del paziente maggiorenne che, in questo caso per motivi religiosi, rifiuta la trasfusione.

Diversa è invece la situazione qualora il paziente interessato alla trasfusione sia un minorenne, il cui diritto
alla salute deve essere tutelato, eventualmente anche contro la volontà dei genitori
.
1. sussiste dissenso tra i genitori sulla opportunità di far trasfondere il figlio: come previsto dall’ art.. 4 del
D.M. 1/9/1995 del Ministero della Sanità, il consenso deve essere richiesto al giudice tutelare 2. entrambi i genitori o il tutore rifiutano di sottoporre il minore al trattamento sanitario proposto: se il neonato versa in condizioni di urgenza relativa, tale da non configurare uno stato di necessità, ai sensi dell'art. 333 del codice civile è fatto obbligo al medico di ricorrere all'Autorità Giudiziaria (Tribunale per i Minorenni ovvero al giudice tutelare), rendendola edotta del dissenso dei genitori all'intervento nonché delle ragioni che lo rendono necessario, così da ottenere l'autorizzazione a praticare le cure necessarie.
Non sarebbe questa "non somministrazione di una necessaria trasfusione" essere poi accusato di comportamento colposo ed avere responsabilità penali ?

'D'accordo che viene sempre firmata una liberatoria, ma può alla fine una firma, al limite di un parente tdG, su un pezzo di carta sopire la coscienza per aver lasciato morire una persona davanti a te sapendo di poterla salvare oltre ad andare incontro a grane giudiziarie?
Non vorrei trovarmi in una situazione analoga.... :piange:
:grazie:
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Avatar utente
Cogitabonda
Moderatore
Messaggi: 8664
Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
Località: Nord Italia
Contatta:

Messaggio da Cogitabonda »

Caro Vieri, io credo nel diritto individuale di rifiutare trattamenti medici, quindi mi trovo a dare ragione ai TdG quando cercano di affermare tale diritto, pur essendo assolutamente contraria alle loro motivazioni e ancor più ai metodi che usano per spingere all'obbedienza i loro "fratelli".
Allo stesso tempo credo che per un medico possa essere molto difficile agire in obbedienza a una norma di legge, con la quale può anche essere teoricamente d'accordo, mentre la sua coscienza di medico e il suo istinto umano gli dicono che è sbagliato. Stare a guardare l'agonia di un paziente e non poter fare nulla perché gli è vietato! Quando ciò avviene perché un TdG rifiuta le trasfusioni, è l'ennesima inutile crudeltà di quell'organizzazione verso gli esseri umani.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Testimone di Cristo
Veterano del Forum
Messaggi: 1471
Iscritto il: 12/12/2014, 12:30
Località: Caserta
Contatta:

Messaggio da Testimone di Cristo »

..i zelanti testimoni della torre di guardia, risponderanno che, anche dopo tale trasfusione imposta dal giudice, la donna è morta, " non tenendo conto della situazione grave in cui versava la donna" il tutto atto a demonizzare ancora tale pratica sanitaria salvavita.
che :triste: :triste: zza che fanno
Buona giornata a tutti voi
Presentazione
Quanto ci Ama Gesù, Egli Donò la Sua Vita per noi
Luca 23,34 Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».

1 Giovanni 4,8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
Avatar utente
Vieri
Utente Gold
Messaggi: 9509
Iscritto il: 03/11/2015, 15:55
Contatta:

Cara Cogitabonda.

Messaggio da Vieri »

Cogitabonda ha scritto:Caro Vieri, io credo nel diritto individuale di rifiutare trattamenti medici, quindi mi trovo a dare ragione ai TdG quando cercano di affermare tale diritto, pur essendo assolutamente contraria alle loro motivazioni e ancor più ai metodi che usano per spingere all'obbedienza i loro "fratelli".
Allo stesso tempo credo che per un medico possa essere molto difficile agire in obbedienza a una norma di legge, con la quale può anche essere teoricamente d'accordo, mentre la sua coscienza di medico e il suo istinto umano gli dicono che è sbagliato. Stare a guardare l'agonia di un paziente e non poter fare nulla perché gli è vietato! Quando ciò avviene perché un TdG rifiuta le trasfusioni, è l'ennesima inutile crudeltà di quell'organizzazione verso gli esseri umani.
Concordo perfettamente e non per niente avevo concluso con:

"Non vorrei trovarmi (come medico) in una situazione analoga...
:strettamano:
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Rispondi
  • Argomenti simili
    Risposte
    Visite
    Ultimo messaggio

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 24 ospiti