Natale, scuola e TdG

Segnalazioni di giornali, riviste, trasmissioni radio-televisive che riguardino i TdG

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cattivo esempio
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Messaggio da cattivo esempio »

io sono per la scuola laica
tu per la scuola clericale

ai posteri la facile sentenza

il mio nulla è dovuto allo stantio che percepivo da certi discorsi
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

cattivo esempio ha scritto:io sono per la scuola laica
tu per la scuola clericale

ai posteri la facile sentenza

il mio nulla è dovuto allo stantio che percepivo da certi discorsi
Ma dove ho detto che sono per la scuola clericale? Ma che modo è questo?

In ogni caso cerco di tralasciare questo e altri aspetti e scendiamo in qualche aspetto più concreto: secondo la Watchtower e secondo altre credenze religiose la teoria dell'evoluzione si fonda su alcuni miti. Secondo te in una scuola laica si può insegnare la teoria dell'evoluzione (senza insegnare pure il mito del creazionismo) o il farlo costituisce violazione della libertà di alcuni singoli e di alcune minoranze?

Chi ha il diritto di stabilirlo? La maggioranza, la minoranza o questo fantomatico faro della libertà?
cattivo esempio
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Messaggio da cattivo esempio »

Giovanni64 ha scritto:
cattivo esempio ha scritto:io sono per la scuola laica
tu per la scuola clericale

ai posteri la facile sentenza

il mio nulla è dovuto allo stantio che percepivo da certi discorsi
Ma dove ho detto che sono per la scuola clericale? Ma che modo è questo?

In ogni caso cerco di tralasciare questo e altri aspetti e scendiamo in qualche aspetto più concreto: secondo la Watchtower e secondo altre credenze religiose la teoria dell'evoluzione si fonda su alcuni miti. Secondo te in una scuola laica si può insegnare la teoria dell'evoluzione (senza insegnare pure il mito del creazionismo) o il farlo costituisce violazione della libertà di alcuni singoli e di alcune minoranze?

Chi ha il diritto di stabilirlo? La maggioranza, la minoranza o questo fantomatico faro della libertà?
avere una mentalità laica capisco che per molti è complicato,
la scuola deve presentare le cose mica deve convincere nessuno
ma solo controllare che le nozioni siano state apprese
gli studenti ne faranno l'uso che vogliono

molti fatti sono controversi, un esempio:
Gavrilo Princip è un terrorista o un patriota?
la scuola presenterà i fatti nel modo più completo possibile ognuno
trarrà le personali conclusioni

la scuola insegna che gli anni si contano convenzionalmente dalla nascita di gesù
deve forse convincere gli studenti che è nato da una vergine?

quando parla di islam, deve forse convincere qualcuno
che il profeta è asceso al cielo?

la sfera religiosa deve rimanere privata,
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

cattivo esempio ha scritto:...
Io ho fatto delle domande concrete, semplici e precise. Tu l'hai buttata sul generico per non rispondere anche se poi si capisce lo stesso che di fatto sei altro che per la laicità. Io non ho niente contro la filosofia ma la tua filosofia maccheronica la trovo anche un tantino maleducata.
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

In una scuola dove è chiaramente distinto il possibile dall'impossibile, lo scientifico dal miracoloso, nessuno può aver paura che far cantare "tu scendi dalle stelle o re del cielo" ad esempio in una recita possa significare che la scuola metta sullo stesso piano la credenza che i re possano scendere dalle stelle e la teoria della gravitazione universale.

Non penso proprio che la scuola debba mettere sullo stesso piano fantasiose credenze religiose di millenni fa sulla creazione dell'uomo con la teoria dell'evoluzione, anche nell'ipotetico caso in cui tale teoria non fosse pienamente scientifica o presentasse ancora dei punti irrisolti.

Da un lato quindi la scuola deve prendersi la responsabilità di presentare dei dati oggettivi e convincenti e dall'altra non deve aver paura di risultare anche inevitabilmente legata alle emozioni, alla cultura e alle tradizioni di una comunità. Certo, tutto ha un limite. Ma la ricerca dei limiti che meglio possono adattarsi a situazioni specifiche non si risolve con dichiarazioni di principio del tipo "faro della libertà" che coniugate in maniera generica e arbitraria finiscono per significare, di fatto, l'esatto opposto.

Io non capisco poi perché, secondo un tdg, la scuola dovrebbe rispettare gli alunni facendosi guidare dal faro della libertà ed invece i genitori posso spegnere il faro della libertà e addobbare il figlio in giacca e cravatta e spedirlo a diffondere il faro della verità del corpo direttivo, verità nella quale la storia, la biologia. la scienza e la religione sono la stessa cosa. Ma un figlio non si merita il faro della libertà a prescindere?

Mia figlia non ha avuto tutta la libertà possibile ed infatti, per esempio, parla italiano e lo parla anche con il mio accento e canta anche tu scendi dalle stelle perché lo ha fatto qualche anno fa alla recita. Ma almeno sa distinguere cosa è storia e cosa è religione.
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Messaggio da Gocciazzurra »

cattivo esempio ha scritto:la sfera religiosa deve rimanere privata,
Una breve digressione: condivido quanto sopra ed era il motivo per cui andare in predicazione era una vera tortura.
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Messaggio da cattivo esempio »

Gocciazzurra ha scritto:
cattivo esempio ha scritto:la sfera religiosa deve rimanere privata,
Una breve digressione: condivido quanto sopra ed era il motivo per cui andare in predicazione era una vera tortura.
non capisco,
in uno dei post iniziali, non sostenevi il leghista che voleva tu scendi dalle stelle in classe?
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Gocciazzurra
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Messaggio da Gocciazzurra »

cattivo esempio ha scritto:
Gocciazzurra ha scritto:
cattivo esempio ha scritto:la sfera religiosa deve rimanere privata,
Una breve digressione: condivido quanto sopra ed era il motivo per cui andare in predicazione era una vera tortura.
non capisco,
in uno dei post iniziali, non sostenevi il leghista che voleva tu scendi dalle stelle in classe?
Ho specificato che l'ultimo mio post non c'entra nulla con il tema del topic. Comunque mi riferisco al fatto che quando andavo in predicazione trovavo inopportuno, per il mio modo di essere, andare a strombazzare ai quattro venti (anche sul lavoro!) il mio credo religioso. Ritenevo fosse una cosa molto personale e intima.
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Premetto che m trovo d'accordo con tutto quello che ha scritto Giovanni.
Aggiungo che trovo preoccupante la quantità di concessioni che la nostra società, in nome della tolleranza, sta facendo agli intolleranti.
Cercherò di spiegarmi con un esempio che non provochi istintive reazioni religiose o ideologiche.
Ho un parente che soffre di celiachia, cioè intolleranza al glutine. E' stata scoperta quando era ancora bambino e ovviamente la sua famiglia si è adattata a questo fatto: in cucina si adottano le precauzioni necessarie, il ragazzo ha il suo pane e i suoi biscotti, quando si va a pranzo fuori si scelgono ristoranti che sanno provvedere anche una cucina sicura per i celiaci. Altre famiglie trovano più semplice e pratico acquistare alimenti senza glutine per tutti, o rinunciano al panettone per il timore che il figlio celiaco si senta escluso, e secondo me sbagliano. Quando una persona ha delle esigenze particolari queste si devono rispettare, ma non ha senso imporre le stesse limitazioni anche a tutti quelli che le stanno intorno. Quel mio cugino non si sente affatto escluso se mangia un dolce diverso mentre suo fratello, i genitori e la nonna mangiano il panettone, così come non mi sentivo esclusa io, da bambina, quando a tavola gli adulti bevevano vino e io no, era bastato che mi dicessero chiaramente il motivo.
I festeggiamenti legati al Natale fanno parte delle nostre tradizioni, e sono amati anche da molti non credenti, che hanno fatto di questa festa un simbolo del dono e della generosità, anche se non credono in quel Dio che dona se stesso agli uomini. Se qualcuno si ritiene offeso da queste tradizioni, mi spiace ma è un problema tutto suo. Non vedo ragioni obiettive per trovare offensivo il Natale, se qualcuno lo fa, ebbene si astenga da tutto ciò che lo offende ma non rompa le scatole agli altri!
Non vedo attentati alla libertà nel chiedere ai bambini di recitare una preghiera a scuola, purché siano lasciati liberi di non pregare, e di starsene in rispettoso silenzio, pensando ai fatti propri, mentre i loro compagni pregano. L'attentato alla libertà ci sarebbe se quelli che si astengono subissero ritorsioni di qualsiasi tipo, o dall'insegnante o dai compagni, cosa che purtroppo avveniva nelle scuole ai tempi in cui ero bambina. Il fatto che la scuola oggi sia meno cattolica non la rende più libera, almeno a giudicare da episodi come quello che ha dato origine a questa discussione.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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Messaggio da cattivo esempio »

x cogi

sono molto dispiaciuto per questo tuo commento dato che ti
consideravo il moderatore più equilibrato
e ti facevo liberale e laica

ora non ho tempo sottolineo solo un passaggio
Non vedo attentati alla libertà nel chiedere ai bambini di recitare una preghiera a scuola, purché siano lasciati liberi di non pregare, e di starsene in rispettoso silenzio, pensando ai fatti propri, mentre i loro compagni pregano.
essere obbligati ad una funzione religiosa, non è una violazione dei diritti fondamentali
di una persona?

stai scherzando?

il passo successivo: l'obbligo di presenza al comizio politico con applauso finale

per fortuna le montagne sono sempre lì
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

@ Cattivo Esempio.

Non ritengo che chiedere a dei bambini di starsene fermi e zitti per un minuto mentre alcuni compagni pregano equivalga a "obbligarli a una funzione religiosa". Credo invece che sia educativo insegnare loro a rispettare i momenti religiosi dei loro compagni, anche quando quella religione è loro estranea. Sarei contraria se si parlasse di sottrarre ore intere o anche mezz'ore alle attività scolastiche per dedicarle ad attività religiose, ma qui stiamo parlando di momenti che non durano più del classico minuto di silenzio negli stadi o nei teatri.

Credo di avere un'impostazione liberale nel mio sistema di pensiero, ma "laica" non tanto. Di sicuro non così tanto da considerare come "disvalore" tutto ciò che ha a che fare con le religioni. Credo nella libertà di religione e nel fatto che fede e religione appartengano alla sfera privata, ma "privato" non deve significare "da praticarsi in segreto".
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Tu scendi dalle stelle è quasi divertente, anche se in realtà è una lagna, ma si sopporta per un minuto, cosi come si sopporta una marcia demente nel circo degli elefanti bianchi feriti sul filo di una ragnatela :risata:
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Giovanni64
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Messaggio da Giovanni64 »

cattivo esempio ha scritto:la sfera religiosa deve rimanere privata,
Le fantasie religiose di tanti personaggi biblici, tanto per fare qualche esempio un po' meno generico, sarebbero dovute restare nella loro sfera privata. Ciò non è accaduto, purtroppo, anzi tali fantasie sono state spesso utilizzate per soggiogare una intera etnia e per metterla in feroce contrapposizione con le altre. Se ora una persona condivide quelle stesse fantasie religiose, magari rimasticate a proprio uso e consumo, non vuol dire che quelle fantasie devono uscire dalla sfera privata di questa persona e pretendere di essere messe dalla scuola sullo stesso piano di "cose" o fatti come minimo molto ma molto più oggettivi.
(Lasciamo anche stare il fatto che la persona che mostra di credere a fantasie di millenni fa poi critica gli altri tirando in ballo lo stantio).

Un altro punto è questo: tu (per quello che traspare) da un lato vuoi che si restringa a dismisura il campo della oggettività in maniera da rendere fatto controverso (sempre tanto per fare un esempio) persino la possibilità che vi sia stato un diluvio universale e dall'altro pretendi che via sia, ad esempio, un solo livello e un solo modo di essere liberale (peraltro preciso in teoria ma molto vagamente espresso) rispetto al quale affibbiare in maniera quasi ingiuriosa etichette di iliberalità o di clericalità.

E' oggettivamente molto più controverso il concetto di "liberale", soprattuto quando si tratta di calarlo nel pratico, rispetto alla possibilità che vi sia stato un fantomatico diluvio universale.

Inoltre, tanto per esprimere o ribadire in forma un po' sparsa alcuni concetti, io posso anche essere d'accordo a non dedicare dieci minuti per festeggiare in classe il compleanno di un compagno o a non imparare in classe nessuna poesia per la festa del papà e della mamma, magari per rispetto a chi non ha uno o entrambi i genitori (sempre tanto per fare alcuni esempi) oppure, invece, di farlo, per esempio, con le accortezze di cui parlava Cogitabonda.
Insomma secondo me né tu né il potere morale e culturale corrente in un certo contesto democratico potete pretendere di bollare moralmente in senso fortemente negativo scelte che possono essere diverse e che possono essere lasciate anche all'arbitrio della maggioranza: dov'è lo scandalo? A quale altro arbitrio vorresti lasciarle?

I fari poi, e quindi anche il faro della libertà, non si reggono perché stanno in piedi per miracolo o per bontà umana ma perché vari interessi li tirano (anche) da parti opposte. Per esempio e semplificando molto, la Costituzione Italiana, secondo me è così buona non perché cattolici e comunisti erano troppo buoni ma perché diversi e talvolta contrapposti interessi ne hanno limitato i rispettivi eccessi. Di questa bontà, fortunatamente, trae beneficio, anche il tdg e non perché i fari della libertà crescono spontaneamente nei prati della retorica o delle frasi fatte.
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