IL GEOVISMO E LA SCUOLA

Segnalazioni di giornali, riviste, trasmissioni radio-televisive che riguardino i TdG

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brunodb2
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IL GEOVISMO E LA SCUOLA

Messaggio da brunodb2 »

Il geovismo e la scuola

Nell’articolo 6, comma 3, della Bozza di Intesa tra la Repubblica italiana e la Congregazione cristiana dei testimoni di Geova, richiamata nel progetto di legge n°2237 attualmente all’esame della Prima Commissione permanente del Senato, tra gli impegni che lo Stato italiano assume a favore dell’Ente geovista, è stabilito che «l’ordinamento scolastico provvede a che … non siano previste forme di insegnamento religioso diffuso nello svolgimento dei programmi di altre discipline. In ogni caso non possono essere richiesti agli alunni atti di culto o pratiche religiose».
Cosa può significare la formulazione appena citata? in che senso nell’insegnamento delle materie scolastiche non deve esservi traccia di “forme di insegnamento religioso diffuso”, evidentemente contrastanti con il geovismo?
Per comprendere l’effettiva portata di questa clausola, occorre considerare che, secondo gli ideologi della Torre di Guardia, gli adolescenti di fede geovista che frequentano la scuola “devono continuamente affrontare situazioni nelle quali i compagni del mondo vogliono sapere perché … non si uniscono a loro nelle attività che svolgono… i nostri giovani devono opporre una ferma resistenza” (citazione dal bollettino geovista “Il Ministero del Regno” dell’agosto 2009, p.2); quali sono alcune delle situazioni alle quali fanciulli e adolescenti di educazione geovista devono “opporre una ferma resistenza”?
Per quanto riguarda il programma di studi, il geovismo sostiene che spetta “in particolare ai genitori decidere cosa devono imparare i figli” a scuola. Siccome i Testimoni di Geova non vogliono che i loro figli siano coinvolti in riti religiosi con persone di un’altra fede, di conseguenza, gli studenti di fede geovista non partecipano ad alcun tipo di musica o di istruzione artistica che abbia relazione con feste religiose o patriottiche; per quel che riguarda i programmi di educazione fisica, i giovani Testimoni devono astenersi dalla pratica di arti marziali, pugilato e lotta. Per giunta, “la maggioranza dei giovani Testimoni non partecipa alle attività extrascolastiche patrocinate dalla scuola” (si veda l’opuscolo geovista “I Testimoni di Geova e la scuola”, pp.22, 26-29).
Il condizionamento geovista è così penetrante da indurre i Testimoni di Geova a sopportare l’isolamento negli ambienti scolastici in occasione di comuni ricorrenze: lo studente di fede geovista non celebrerà – né in classe né altrove – il proprio compleanno né quello di altri, il fanciullo i cui genitori sono Testimoni non parteciperà a iniziative connesse al Natale, alla Pasqua, al Carnevale, alla festa del papà o a quella della mamma ecc., perché di queste celebrazioni, e delle usanze ad esse connesse, il geovismo evidenzia l’origine pagana. Pertanto gli studenti di fede geovista non prendono parte a questi festeggiamenti, sia che si tratti di cantare, suonare, recitare, sfilare in parata, fare dei disegni, assistere a festicciole, mangiare o bere qualcosa offerto per l’occasione ecc.
Assumendo quest’atteggiamento, cosa sfugge ai genitori e agli alunni di fede geovista? È evidente che molte festività, una volta o l’altra, sono state messe in relazione con l’adorazione idolatrica. Un fattore da considerare è il significato che una certa festa ha nel luogo in cui si vive. Infatti, spesso il significato cambia secondo il luogo e l’epoca. Per esempio, probabilmente la festa della mamma deriva dal culto della dea Madre, diffuso nell’antichità in tutta l’Asia Minore; ma oggi sarebbe ragionevole mettere in relazione quell’antico culto con la moderna celebrazione della «regina della casa»? Forse l’usanza di fare gli auguri, i regali e una festa – con tanto di candeline accese su una torta – aveva nell’antichità lo scopo di proteggere il festeggiato dall’influsso malefico dei demoni, ma chi oggi riesumerebbe un tale significato in occasione di una festa di compleanno? Da questi esempi deduciamo che:
- una certa celebrazione può avere un particolare significato per chi la vive in un preciso tempo e in un determinato luogo, ma un significato del tutto diverso per chi la celebra in un altro posto e in altra epoca;
- un’usanza religiosa pagana può perdere il suo significato religioso arcaico (si veda pure Svegliatevi! del 22 settembre 2003, pp.23-24; e l’edizione dell’8 gennaio 2000, p.26 ss.).
In definitiva, di cosa dovrebbe interessarsi primariamente un cristiano? Non di quello che una certa festa poteva significare migliaia d’anni fa o di come potrebbe essere considerata dall’altra parte del mondo, ma di ciò che essa significa oggi per la maggioranza delle persone nel luogo in cui vive.
Inoltre, giova ricordare la condotta dei discepoli di Gesù. Gli apostoli non condannarono la celebrazione delle festività nazionali ebraiche, nonostante il fatto che Gesù avesse adempiuto la Legge mosaica (si veda la Lettera ai Colossesi 2.16-17); né l’apostolo Paolo divenne idolatra per il fatto di essersi adeguato a certe pratiche della Legge, sebbene egli stesso le considerasse superate (cfr. Atti degli Apostoli 13.14-15; 21,20-26; Lettera ai Romani 14,5-6). Per giunta, è significativo il fatto che al tempo di Gesù si celebravano anche feste non previste dalla Legge mosaica (cfr. Vangelo di Giovanni 10.22-23); per esempio, si festeggiava la Hanukkàh, festa che ricordava la ridedicazione del Tempio compiuta nel 165 a.C. dai Maccabei dopo la profanazione d’esso da parte di Antioco Epifane nel 168 a.C. (si veda anche La Torre di Guardia del 15 novembre 1998, pp.23 ss.).
Comunque, tornando agli interrogativi iniziali, dopo l’eventuale approvazione per legge della Bozza d’Intesa in discussione al Senato, cosa potrà accadere in una classe della scuola dell’infanzia o primaria in cui un insegnante proponga attività connesse alle celebrazioni invise al geovismo o accetti che altri alunni di fede non geovista festeggino il proprio compleanno con il taglio di una torta in classe? Ebbene potrebbe succedere che, invocando l’articolo 6 dell’Intesa, i genitori Testimoni si oppongano alla realizzazione di attività, comunque educative, collegate a celebrazioni invise al geovismo o al festeggiamento in classe di un compleanno, invocando il fatto che tali comportamenti si configurerebbero come “forme di insegnamento religioso diffuso”.
Purtroppo, poiché il geovismo ha i connotati di una fede integralista, non vi è settore dell’istruzione che sfugga all’àmbito religioso. Infatti, i Testimoni di Geova ritengono che ci siano implicazioni “religiose” nell’insegnamento dell’evoluzione (scienza), nella cronologia (storia) – che in certi casi è difforme da quella in cui credono loro -, nell’educazione alla salute (vaccinazione, trapianti, emotrasfusione), e così via; sicché, se approvata, l’Intesa creerebbe anche non poche difficoltà nell’individuazione di libri di testo che vadano bene per i cittadini italiani e per i Testimoni di Geova.
Su questi significativi aspetti si sono sufficientemente informati i rappresentanti del Governo incaricati dell’istruttoria, che il 13 maggio 2010 ha portato alla sottoscrizione della Bozza d’Intesa – di cui all’articolo 8 della Costituzione – con i rappresentanti della Congregazione geovista?

Fonte: http://www.mondoraro.org/2010/09/26/il- ... la-scuola/" target="_blank" target="_blank

:ciao:

Bruno
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

brunodb2 ha scritto:Su questi significativi aspetti si sono sufficientemente informati i rappresentanti del Governo incaricati dell’istruttoria, che il 13 maggio 2010 ha portato alla sottoscrizione della Bozza d’Intesa – di cui all’articolo 8 della Costituzione – con i rappresentanti della Congregazione geovista?
Non solo il Governo, in tutt'altre faccende affacendato, ignora queste ed altre problematiche, ma credo che i genitori di alunni non Testimoni non ne siano al corrente.
Credo che una iniziativa capillare di informazione presso insegnanti e docenti potrebbe essere illuminante.
Gabriella
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Mafalda
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Messaggio da Mafalda »

Gabriella Prosperi ha scritto:
brunodb2 ha scritto:Su questi significativi aspetti si sono sufficientemente informati i rappresentanti del Governo incaricati dell’istruttoria, che il 13 maggio 2010 ha portato alla sottoscrizione della Bozza d’Intesa – di cui all’articolo 8 della Costituzione – con i rappresentanti della Congregazione geovista?
Non solo il Governo, in tutt'altre faccende affacendato, ignora queste ed altre problematiche, ma credo che i genitori di alunni non Testimoni non ne siano al corrente.
Credo che una iniziativa capillare di informazione presso insegnanti e docenti potrebbe essere illuminante.
Gabriella
E' una faticaccia, ma da brava donchisciotte (tanto è così che mi considerano) continuo ancora a contattare personale delle scuole (dall'assessore al bidello) cercando di fare informazione. Una volta mi sono anche beccata di INTOLLERANTE e RAZZISTA da un preside che reputavo un bravo insegnante. Mi sono posta in modo educato e rispettoso (e con tanto di documentazione). Ci sono rimasta MALISSIMO.
Ho appena diffuso l'articolo di "mondoraro", ma mi sto scoraggiando. :triste:
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JackieWhite
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Messaggio da JackieWhite »

Mafalda ha scritto:Una volta mi sono anche beccata di INTOLLERANTE e RAZZISTA da un preside che reputavo un bravo insegnante. Mi sono posta in modo educato e rispettoso (e con tanto di documentazione). Ci sono rimasta MALISSIMO.
Purtroppo è quello che ho sempre sottolineato. Cercando di andare a tutti i costi criticando i tdG (e non solo la WTS in modo normale e tranquillo) si finisce dall'altra parte della sponda, ugualmente sbagliata.
La posizione, che precedentemente era fanatica in un senso, diventa fanatica nel senso opposto, e non v'è equilibrio.

E' come se un ciccione, costretto dai genitori a mangiare come un maiale, diventando obeso decida poi di dimagrire, anzichè facendo una normale dieta, smettendo di mangiare del tutto. E' ovvio che muore.

E' questo che spesso succede tra gli ex. Da 0 a 100 senza conoscere i 50.

La posizione fanatica tra i tdG sarà pure sbagliata, ma lo è pure quando si verifica negli ex in maniera speculare.
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daniela47
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Messaggio da daniela47 »

JackieWhite ha scritto:
Mafalda ha scritto:Una volta mi sono anche beccata di INTOLLERANTE e RAZZISTA da un preside che reputavo un bravo insegnante. Mi sono posta in modo educato e rispettoso (e con tanto di documentazione). Ci sono rimasta MALISSIMO.
Purtroppo è quello che ho sempre sottolineato. Cercando di andare a tutti i costi criticando i tdG (e non solo la WTS in modo normale e tranquillo) si finisce dall'altra parte della sponda, ugualmente sbagliata.
La posizione, che precedentemente era fanatica in un senso, diventa fanatica nel senso opposto, e non v'è equilibrio.

E' come se un ciccione, costretto dai genitori a mangiare come un maiale, diventando obeso decida poi di dimagrire, anzichè facendo una normale dieta, smettendo di mangiare del tutto. E' ovvio che muore.

E' questo che spesso succede tra gli ex. Da 0 a 100 senza conoscere i 50.

La posizione fanatica tra i tdG sarà pure sbagliata, ma lo è pure quando si verifica negli ex in maniera speculare.

Dal mio punto di vista il paragone che meglio può calzare, quando persone come noi hanno avuto
in famiglia grossi sfaldamenti dal geovismo, è quello che, sapendo che in fondo ad una strada c’è un precipizio, nel quale sono scivolata facendomi MALE,
mi preoccupo di informare anche altri, affinché pongano la dovuta attenzione per non caderci a loro volta.

Se poi chi non ha avuto a che fare con simili problematiche, e fa il bonista, molto di moda, può giudicare razzisti simili avvertimenti, poco male !!!.
Vorrà dire che faremo come i TDG, quando vanno a suonare i campanelli scocciando la gente, e di conseguenza si vedono richiudere la porta senza
ascoltarli, “ci scuoteremo la polvere dai calzari”.!!!!!!
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

brunodb2 ha scritto:Comunque, tornando agli interrogativi iniziali, dopo l’eventuale approvazione per legge della Bozza d’Intesa in discussione al Senato, cosa potrà accadere in una classe della scuola dell’infanzia o primaria in cui un insegnante proponga attività connesse alle celebrazioni invise al geovismo o accetti che altri alunni di fede non geovista festeggino il proprio compleanno con il taglio di una torta in classe? Ebbene potrebbe succedere che, invocando l’articolo 6 dell’Intesa, i genitori Testimoni si oppongano alla realizzazione di attività, comunque educative, collegate a celebrazioni invise al geovismo o al festeggiamento in classe di un compleanno, invocando il fatto che tali comportamenti si configurerebbero come “forme di insegnamento religioso diffuso”.
Purtroppo, poiché il geovismo ha i connotati di una fede integralista, non vi è settore dell’istruzione che sfugga all’àmbito religioso. Infatti, i Testimoni di Geova ritengono che ci siano implicazioni “religiose” nell’insegnamento dell’evoluzione (scienza), nella cronologia (storia) – che in certi casi è difforme da quella in cui credono loro -, nell’educazione alla salute (vaccinazione, trapianti, emotrasfusione), e così via; sicché, se approvata, l’Intesa creerebbe anche non poche difficoltà nell’individuazione di libri di testo che vadano bene per i cittadini italiani e per i Testimoni di Geova.
Su questi significativi aspetti si sono sufficientemente informati i rappresentanti del Governo incaricati dell’istruttoria, che il 13 maggio 2010 ha portato alla sottoscrizione della Bozza d’Intesa – di cui all’articolo 8 della Costituzione – con i rappresentanti della Congregazione geovista?

Fonte: http://www.mondoraro.org/2010/09/26/il- ... la-scuola/" target="_blank" target="_blank" target="_blank

:ciao:

Bruno
Ripropongo una parte dell'articolo citato da Bruno e chiedo a chi è genitore se il rappresentare ciò agli insegnanti dei propri figli si possa considerare come offesa ad oltranza del culto Geovista o non piuttosto una difesa per lo sviluppo della personalità e della cultura dei ragazzi.
In una scuola disastrata dal taglio dei fondi, in cui ci si propone a fatica d'integrare diverse culture d'appartenenza nel reciproco rispetto, ora,firmando una intesa scellerata, si verrebbe a varare il diritto alla disinformazione.
Gabriella
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per Jackie White

Messaggio da Mafalda »

Tengo a sottolineare che non mi sono mai mossa con spirito di "fanatismo all'incontrario", non debbo "riconvertire" a tutti i costi i TDG; se leggi attentamente l'articolo di "mondoraro" e il post di Gabriella Prosperi ti renderai conto che la mia è stata (ed è) un'opera volontaria di INFORMAZIONE (leggi VACCINAZIONE), svolta senza segnare ore per il servizio di campo e senza andare nelle scuole "a tappeto", visto che ho una vita scandita solo dai ritmi veglia-famiglia-lavoro-interessi-svaghi-sonno-ecc. e non dall'incombenza di imporre "diete forzate". Ho capito solo che la WTS vuole agguantare, coi suoi tentacoli, quanti più vantaggi può, da tutto e da tutti.
E se qualcuno si sente offeso da queste affermazioni non me ne importa proprio nulla.
Cordiali saluti.
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

L’articolo 6, comma 3, della Bozza di Intesa tra la Repubblica italiana e la Congregazione cristiana dei testimoni di Geova, è ben più pericoloso dell'ostracismo in quanto, se questo è una pena inflitta a chi si ritrae dall'organizzazione, l'articolo 6 se approvato, costituirebbe un rischio elevato anche per coloro che il Geovismo non conoscono e non hanno intenzione di conoscere.
Fare conoscere, informare, discutere, non è allarmismo o persecuzione, e tantomeno razzismo, significa avere a cuore la libertà di scelta d'ognuno.
Gabriella
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Messaggio da vitale »

Mafalda ha scritto:
Gabriella Prosperi ha scritto:
brunodb2 ha scritto:Su questi significativi aspetti si sono sufficientemente informati i rappresentanti del Governo incaricati dell’istruttoria, che il 13 maggio 2010 ha portato alla sottoscrizione della Bozza d’Intesa – di cui all’articolo 8 della Costituzione – con i rappresentanti della Congregazione geovista?
Non solo il Governo, in tutt'altre faccende affacendato, ignora queste ed altre problematiche, ma credo che i genitori di alunni non Testimoni non ne siano al corrente.
Credo che una iniziativa capillare di informazione presso insegnanti e docenti potrebbe essere illuminante.
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E' una faticaccia, ma da brava donchisciotte (tanto è così che mi considerano) continuo ancora a contattare personale delle scuole (dall'assessore al bidello) cercando di fare informazione. Una volta mi sono anche beccata di INTOLLERANTE e RAZZISTA da un preside che reputavo un bravo insegnante. Mi sono posta in modo educato e rispettoso (e con tanto di documentazione). Ci sono rimasta MALISSIMO.
Ho appena diffuso l'articolo di "mondoraro", ma mi sto scoraggiando. :triste:
Il problema insito in se stesso, è la negazione genitoriale non religiosamente in questione, di volersi coinvolgere e starsene in disparte a “monitorare” l’avvicendarsi della vita scolastica quotidiana.
Rimane l’informazione, baluardo dove il cittadino si riserva di elaborare proprie critiche o meglio eclissarsi, a meno che il percorso di vita non lo coinvolga direttamente. L’informazione scolastica é da escludersi per non creare divergenze (nascono da sole) in seno gli studenti e collegio insegnanti. Opterei per un’informazione veicolata ad abbattere le barriere in ambito scolastico, dove lo studente non debba essere “bloccato” a causa di un’ideologia genitoriale. Naturalmente gli insegnanti debbono essere formati in tal senso.
Il Governo, logora quotidianamente sotto vari aspetti il cittadino, e, religiosamente prima o poi l’ente WTS italiana avrà l’intesa, conferendo poteri “certificatori” ad un ente essenzialmente privato.
La famiglia, i figli, la religione, la politica, non hanno più spina dorsale
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Messaggio da JackieWhite »

Gabriella Prosperi ha scritto:L’articolo 6, comma 3, della Bozza di Intesa tra la Repubblica italiana e la Congregazione cristiana dei testimoni di Geova, è ben più pericoloso dell'ostracismo in quanto, se questo è una pena inflitta a chi si ritrae dall'organizzazione, l'articolo 6 se approvato, costituirebbe un rischio elevato anche per coloro che il Geovismo non conoscono e non hanno intenzione di conoscere.
Fare conoscere, informare, discutere, non è allarmismo o persecuzione, e tantomeno razzismo, significa avere a cuore la libertà di scelta d'ognuno.
Gabriella
Dipende anche dal come, Gabriella, molto dal dal come, ma molto.

Posso dire che non mi piacciono le riviste di cucina, tanto sedendomi e spiegando le ragioni, quanto lanciandole in faccia a chi me le sta offrendo. Ma c'è differenza.

Il fine non sempre giustifica i mezzi.
E spesso i mezzi possono creare il torto.
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Messaggio da Lucio »

Secondo me Jackie va ben distinta l'informazione, sempre auspicabile e utile, dal proselitismo.
Per questo quando un religioso mette piede in una scuola ho sempre le antenne alzate: fino a che punto farò informazione o proselitismo? Vale per Tdg, musulmani, cattolici ecc... senza distinzioni.
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