Ritornando sulle scritture che incoraggiano a predicare di casa in casa.

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Romagnolo
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Ritornando sulle scritture che incoraggiano a predicare di casa in casa.

Messaggio da Romagnolo »

Immagino siano state trattate diverse volte le famose frasi in cui nella bibbia si legge che i cristiani predicavano di casa in casa, quindi non credo che i più anziani nel Forum siano a digiuno dell' argomento.
Io mi ci sono addentrato giusto da alcuni giorni, e pur avendo trovato un sacco di esempi nel Nuovo Testamento che la predicazione doveva essere per lo più qualcosa di pubblico e non porta a porta come incoraggia la WT a questa spiegazione che trovo in alcune Torre di Guiardia non saprei come rispondere, riporto un esempio tra i più significativi:
TG. 15-1-1991 p.11
Il metodo apostolico
3 Gesù Cristo affidò ai suoi seguaci questo significativo incarico: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. (Matteo 28:19, 20) Il modo principale in cui quest’opera sarebbe stata compiuta divenne evidente immediatamente dopo il giorno di Pentecoste del 33 E.V. “Ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. (Atti 5:42) Circa 20 anni dopo, l’apostolo Paolo partecipava al ministero di casa in casa, poiché ricordò agli anziani cristiani della città di Efeso: “Non mi sono trattenuto dal dirvi nessuna delle cose che erano profittevoli né dall’insegnarvi pubblicamente e di casa in casa”. — Atti 20:20.
4 In Atti 5:42 l’espressione “di casa in casa” traduce il greco kat’ òikon. Qui katà è usato in senso “distributivo”. Pertanto, la predicazione dei discepoli era ‘distribuita’ da una casa all’altra. Commentando Atti 20:20, Randolph O. Yeager ha scritto che Paolo insegnava “tanto in assemblee pubbliche [demosìa] che di casa in casa ([katà] distributivo con l’accusativo). Paolo aveva trascorso tre anni a Efeso. Aveva fatto visita a ogni casa, o per lo meno predicato a tutte le persone (versetto 26). Ecco un’autorizzazione scritturale per evangelizzare di casa in casa nonché in adunanze pubbliche”.
5 Un analogo uso di katà si ha in Luca 8:1, dove leggiamo che Gesù predicava “di città in città e di villaggio in villaggio”. In Atti 20:20 Paolo usò la forma plurale kat’ òikous. Qui alcune versioni bibliche traducono “nelle vostre case”. Ma l’apostolo non si riferiva semplicemente a visite di cortesia fatte ad anziani o a visite pastorali nelle case dei compagni di fede. Le sue parole successive mostrano che parlava del ministero di casa in casa condotto fra non credenti, poiché disse: “Ma ho completamente reso testimonianza a giudei e greci intorno al pentimento verso Dio e alla fede nel nostro Signore Gesù”. (Atti 20:21) Gli altri cristiani si erano già pentiti e avevano già esercitato fede in Gesù. Perciò, tanto Atti 5:42 quanto Atti 20:20 hanno a che fare con il predicare a persone non credenti “di casa in casa”, o di porta in porta.


Come si può ribattere a questi ragionamenti?
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Messaggio da CONSAPEVOLE »

Ciao Romagnolo, ti invito a leggere questo pdf che ho trovato in rete
Allegati
Di casa in casa_.pdf
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Achille
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Messaggio da Achille »

Vedi anche qui: http://www.infotdgeova.it/dottrine/casa.php" onclick="window.open(this.href);return false;
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Vieri
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Sempre sul tema...

Messaggio da Vieri »

In un post precedente avevamo accennato come interpretassero i tdG la parola "carità" rilevando alcune notevoli incongruenze:
Andiamo allora per gradi andando a confrontare gli stessi riferimenti al Vangelo, "made in WT" con quello cattolico (CEI) trovando delle traduzioni ed interpretazioni decisamente fuorvianti che per me rappresentano alla fine il nodo del problema.
Luca 4,8 edizione CEI
Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai».
E infine Luca 4:8 dal libro "Cosa ci insegna la Bibbia?" edizione WT
8 Gesù gli rispose: “È scritto: È Geova tuo Dio che devi adorare, e a lui solo devi rendere sacro servizio’”.
Questa volta faccio allora il pignolo poichè per me fra "adorare" e rendere sacro servizio" esiste una grande differenza.
Se andiamo infatti a vedere sul vocabolario senza fare le solite pappardelle, in genere per adorare : significa alla fine "amare intensamente con tutto il cure" ma "rendere sacro servizio" ....non c'è da nessuna parte.

Dato poi che questo "rendere sacro sevizio" mi puzza poi di "predicazione porta a porta", che è alla fine lo scopo finale dell'"organizzazione" atta a incrementare gli accoliti ( e le risorse finanziarie ....) noto una notevole falsificazione della verità del Vangelo.

Ulteriore falsificazione con interpretazione parziale e "interessata ai soliti fini propagandistici".
Trovo ancora su JW.org:
9 Predicare la buona notizia a persone di ogni specie nel territorio della congregazione è un modo per trovare coloro che sono bendisposti ed è una delle opere eccellenti che dimostrano che avete fede. (Atti 10:34, 35; Giacomo 2:17, 18, 26) Assistendo regolarmente alle adunanze cristiane e partecipando in misura consistente all’opera di predicazione
è dimostrate inoltre che vi siete pentiti e convertiti e che ora siete decisi a vivere in armonia con la conoscenza di Dio.
Questo commento fa riferimento a due passi quali:
Atti 10,34-35 3 4 Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, 35 ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto.
Giacomo 2 1 7 Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa.   18 Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.   2 6 Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
In breve si parla di "opere" in generale e non specificatamente alla sola "predicazione".....

Andiamo ancora avanti:
Non vorrei essere polemico ma se andiamo a vedere su JW.org alla voce:
Cosa comprendono le opere cristiane
https://wol.jw" onclick="window.open(this.href);return false; .org/it/wol/d/r6/lp-i/1978408

troviamo genericamente come ci si dovrebbe comportare sul lavoro ed in famiglia e poi....
L’ESSENZIALE OPERA DI PREDICARE
Uno dei modi migliori per aiutare i propri simili è quello di impartire loro intendimento riguardo a ciò che Dio richiede da quelli che desiderano divenire suoi servitori approvati. Anzi, i cristiani ne hanno il comando. “Andate”, disse Gesù, “e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate
Per le opere....allora tutto qui ? E la storia del buon samaritano.....l'inno alla carità di San Paolo e Matteo 25  ? 
4Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.37Allora i giusti gli risponderanno:

Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli,
Se vogliamo però essere obiettivi anche loro però fanno "opere di carità" ma con una interpretazione particolare della parola "fratelli" intesi non come tutti i bisognosi ma solo con i "compagni di fede" ( come da post precedente...)

In effetti se andiamo a vedere su JW.org:
Come aiutiamo i fratelli colpiti da una calamità?
https://www.jw.org/it/pubblicazioni/lib ... mit%C3%A0/" onclick="window.open(this.href);return false;
Quando si verifica una calamità, i Testimoni di Geova organizzano immediatamente operazioni di soccorso a favore dei fratelli che ne sono stati colpiti........

Anche oggi se veniamo a sapere che i fratelli in una parte del mondo sono in grave difficoltà inviamo denaro tramite la nostra congregazione per fornire loro il necessario in senso materiale (2 Corinti 8:13-15)........

Provvediamo aiuto pratico.
Gli anziani della zona in cui si è verificata una calamità si mettono in contatto con ogni componente della congregazione per assicurarsi che tutti stiano bene. Un comitato di soccorso coordina la distribuzione di cibo, acqua potabile e indumenti; inoltre si interessa di provvedere alloggi e assistenza medica. Molti Testimoni con delle specializzazioni utili si recano volontariamente e a proprie spese nella zona disastrata e partecipano alle operazioni di soccorso o ai lavori di riparazione di case e Sale del Regno danneggiate. L’unità che caratterizza la nostra organizzazione e l’esperienza che abbiamo acquisito nel lavorare insieme ci permettono di attivarci prontamente di fronte a un’emergenza.

Anche se aiutiamo in primo luogo “quelli che appartengono alla nostra famiglia della fede”, quando è possibile diamo una mano anche ad altri, indipendentemente dalla loro religione (Galati 6:10).
Se prendiamo però Galati 6:10
0Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.
in primis si dice verso tutti e poi anche verso i fratelli di fede dove "soprattutto" potrebbe essere interpretata "con maggiore attenzione"....
Non vorrei mettere il dito nella piaga ma secondo voi è cristiano dire: prima di tutto aiutiamo i tdG e poi se c'è tempo e voglia anche gli altri.... :triste: :cer:
:grazie:
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Grazie Consapevole, quel PDF mi ha aiutato a capire quel "secondo le case" cioè io ho capito nel senso di selezionando le case in base a chi vie era dentro....ovvero persone che avevano ascoltato favorevolmente la sua predicazione pubblica.
Del resto la cosa sarebbe sensata in base ai resoconti che troviamo nel nuovo testamento sul come predicava sia Cristo che i suoi seguaci.
Grazie Achille per il link , ricerca veramente ben sviluppata a mio dire.
Vieri grazie per il tuo intervento. :sorriso:
Una cosa però non capisco ancora...ovvero il concetto della forma distributiva l' ho afferrato...ma distributivo con l' accusativo...cioè che vorrebbe dire? a sentir nominare la parola accusativo io vado a pensare alle cause in tribunale. :ironico:
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Proverò a dare una mia spiegazione alla maccheronica maniera.

Essendo appassionato di storia, questa estate stavo vedendo su youtube un video di Alberto Angela, che da un teatro o altro luogo pubblico stava facendo un intervento sull'eruzione di Pompei ed Ercolano nel 79 D.C.
Evento ben fatto e curato, soprattutto per i particolari storici che sono stati descritti in questo evento.
Alberto Angela non si è soffermato solo sull'evento distruttivo, ma ha ricamato sulla vita sociale di Pompei e delle città vicine nel 79 D.C.

Vi riporto il link che è interessante da vedere.

[youtube][/youtube]

Ora veniamo al titolo del thread, che centra Alberto Angela con la predicazione di casa in casa?

1 - Pompei venne distrutta nel 79 D.C. quindi un periodo molto vicino alla stesura dei passi biblici.
2 - Alberto Angela ci fornisce informazioni su come funzionava il sistema postale dell'epoca e su come si poteva trovare una persona che abitava in una città più o meno grande.

Alberto dice che prima le città non avevano le vie con i numeri civici come siamo abituati oggi, ma, la città era divisa per entrate, piazze, templi, fontane, ed altri luoghi che potevano identificare un quartiere o raggruppamento di case o quartiere.

Di conseguenza, molto probabilmente, la predicazione dell'epoca si basava proprio su questi punti di riferimento.
I cristiani, nella loro opera di evangelizzazione andavano su luoghi pubblici e da li contattavano le persone.
Cosa ben diversa dal metodo "pseudo autistico capillare" utilizzato dai TDG in pieno stile di venditori porta a porta americano del XIX° secolo.

Come sempre, il corpo direttivo ha compiuto dei carotaggi biblici ed ha fatto dire alla bibbia ciò che a loro serve per promuovere la loro visione religioso-millenaristica del cristianesimo.

Considerate che la meticolosità data dal Corpo Direttivo alla predicazione, unita al senso di urgenza, è un modo per creare ansia, tensione e per far si che gli adepti di questo culto, sentendosi sempre in difetto, usino le loro energie per espandere quest'opera.

Ora, penso che all'inizio, il pastor Russell e quei primi studenti biblici potevano essere mossi da buone intenzioni basate su presupposti sbagliati, ma poi, con il passare dei decenni, la predicazione di casa in casa è stata utilizzata come mezzo di controllo del Corpo Direttivo sulla massa dei TDG.

Tempo di percorrenza del territorio, appunti e note di casa in casa accurate, registrazione delle ore di predicazione e delle persone contattate e tutto meno che quel mondo sociale e civile di 2000 anni fà.... :strettamano:
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
Johann Wolfgang von Goethe

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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Ciao Deliv. Scusami mi stavo dimenticando di ringraziarti, riflessione davvero interessante. :strettamano:
Anche a me verrebbe più naturale pensarla così. :sorriso:
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