La Watchtower dichiarata colpevole e condannata al risarcimento di 7 milioni di $

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Achille
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Messaggio da Achille »

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"Non abbiamo ancora finito!" - La reazione di Candace Conti alla decisione del giudice.

http://jwsurvey.org/cedars-blog/we-are- ... t-decision" onclick="window.open(this.href);return false;

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"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Francesco Franco Coladarci
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Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

La corte ha deciso che, anche se Watchtower aveva trascurato la sua responsabilità di supervisionare pedofilo noto Jonathan Kendrick nel ministero di campo, una "attività sponsorizzata-chiesa", l'organizzazione non aveva il dovere di avvertire i genitori della congregazione che un pedofilo era in mezzo a loro o denunciarlo alle autorità.
A pensar male (inerente ai giudici) si fa peccato, ma spesso ci si indovina
Franco
“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger )

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vitale
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Franco Coladarci ha scritto:
La corte ha deciso che, anche se Watchtower aveva trascurato la sua responsabilità di supervisionare pedofilo noto Jonathan Kendrick nel ministero di campo, una "attività sponsorizzata-chiesa", l'organizzazione non aveva il dovere di avvertire i genitori della congregazione che un pedofilo era in mezzo a loro o denunciarlo alle autorità.
A pensar male (inerente ai giudici) si fa peccato, ma spesso ci si indovina
Franco
Il quadro della situazione ha annullato un premio di svariati milioni dollari in danni punitivi contro l'organizzazione madre, perché basata esclusivamente sulla teoria insostenibile che la chiesa non aveva il dovere di mettere in guardia i genitori di Conti e altri membri che Kendrick era un molestatore di bambini.
Se questa è Giustizia, immaginiamoci la Giustizia sbandierata dalla Wts ad opera di un’ente extra terreno, sconosciuto.
Ribadisco un passato sintetico pensiero.
Ognuno di noi è un dio e nessuno lo è all’infuori di Noi. Pertanto, nessuna nuova novella all’orizzonte.
Pensate al miraggio dell’arcobaleno che non è quotidiano e neppure ad aspettarVi infinitamente o perpetuamente.
È iniziata la primavera, tempo di sport di casa in casa per i tdG, sempre aperti con mille e più mille occasioni anche speciali di “”pura”” verità, però, parlano sempre di >>tempo<< non di effettivo illimitato tempo dopo il limite terreno specialmente per il fedel&issimi.
Forse non si palpano/toccano dove si trovano nell’unico tempo che, banalmente come un film non ingloba altri “tempi” successivi di quello organizzato odiernamente. Vabbè! Ci sono gli eroi dei passati&nostri tempi, gli amori, il tempo delle mele e pere, indietro e avanti tutta, ovunque nel tempo e non ciò tempo, le sabbie mobili, ecc., ma quello intramontabile è il viaggio nel tempo odierno, però, s’incavolano se il tempo è instabile per cimentarsi di porta in porta. Oh no! Han trovato la soluzione per non perdere tempo e segnare egualmente il tempo di scampanellio non sempre moderato. Andare a fare shopping in comitiva non s’addice per altri motivi.

Invito Candace a fare ricorso/interpellanza all’ONU.
Forse è troppo forte quest’invito per Candace?

OT: un saluto a Giuseppe Ungaretti
La famiglia, i figli, la religione, la politica, non hanno più spina dorsale
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Il quadro della situazione ha annullato un premio di svariati milioni dollari in danni punitivi contro l'organizzazione madre, perché basata esclusivamente sulla teoria insostenibile che la chiesa non aveva il dovere di mettere in guardia i genitori di Conti e altri membri che Kendrick era un molestatore di bambini.
Devo fare un piccolo coming out. Io non ritengo affatto che sia insostenibile questa teoria, semplicemente non la ritengo applicabile ai TdG. Finora infatti io ho parlato di una contraddizione tra quello che sostengono gli apologeti internettiani della WTS, e quello che invece la WTS ha sostenuto al processo. Non mi sono però minimamente pronunciato nel merito di che cosa io pensi di quello che hanno rivendicato gli avvocati della WTS, limitandomi a mostrare che esso va in rotta di collisione con quella che i TdG internettiani pensano sia la politica della loro organizzazione. I forum dei geovisti infatti ritengono che la WTS, se viene a conoscenza di un pedofilo, non lo copra. Ebbene la sentenza del caso Conti dice l'esatto contrario, e ci informa che l'assoluzione della WTS dai danni punitivi non dipende dal fatto che la WTS non copra i pedofili, bensì dipende dal fatto che è suo diritto coprirli, a causa del segreto confessionale. Nella sentenza si dice esplicitamente che esiste una politica della WTS volta a non rivelare i casi di pedofilia: "Congregation elders were following Watchtower’s policy when they kept the molestation Kendrick reported confidential !".
Dunque in questa sentenza si dice che esiste una politica della WTS volta a tenere segreti i casi di pedofilia dei quali gli anziani siano venuti a conoscenza nel loro ministero.
Che cosa pensa il sottoscritto di questo problema? Essendo cattolico, difendo l'esistenza del segreto confessionale, ritenendo che abolirlo sarebbe inutile e addirittura dannoso.
Abolire l'obbligo di segreto confessionale non salverà un solo bambino di più, in quanto, non appena fosse abolito, banalmente nessuno andrebbe più dal sacerdote a confessarsi, sapendo che andrebbe a riferire tutto alla polizia. Infatti si va a confessarsi proprio perché sai che il prete non può parlare, se invece tu sapessi che non solo può parlare, ma è obbligato a farlo, non ci andresti. La funzione del sacramento avrebbe infatti perso di significato. Meglio dunque che il segreto confessionale esista, e che questi pedofili parlino coi preti, i quali possono in questo caso fare qualcosa per convincerli a desistere dai loro atti. Spesso sono i preti stessi ad ordinare ai loro penitenti di andare a costituirsi. Se invece il segreto confessionale fosse abolito, come ripeto, non un solo bambino in più sarebbe salvato, perché se ti confidi con una persona è proprio perché sai che non parlerà, e dunque nessuno si confiderebbe con qualcuno obbligato a denunciarlo. Meglio dunque che il prete possa svolgere il suo lavoro di correzione del pedofilo, piuttosto che il pedofilo temendo la denuncia non parli neppure con lui, e continui indisturbato nei suoi crimini. Dunque il segreto confessionale cattolico deve rimanere.
Perché non credo che tutto ciò si applichi ai TdG? Forse perché il punto di partenza del mio ragionamento, cioè il fatto che un cattolico si confessa col suo prete perché sa che quest’ultimo non parlerà, non ha senso tra i TdG, i quali si vantano di non aver alcun segreto confessionale (tranne che davanti ai giudici, in quel caso lo tirano fuori). Non è cioè vero che una persona vada a parlare con un ministro geovista perché sa che quest'ultimo non parlerà, infatti i TdG non attribuiscono ai loro ministri obblighi di questo genere. Inoltre è ben diverso il generico "venire a sapere" da qualcuno che qualcun'altro è un pedofilo, e venire a sapere dal pedofilo stesso che si è colpevoli di pedofilia. Il segreto confessionale cattolico infatti si applica solo nel secondo caso, cioè allorché il pedofilo stesso viene a confessarsi dal sacerdote. Tra l’altro quello dei TdG come ci ricordava Achille non era affatto un segreto: gli anziani della congregazione di Conti avevano scritto alla WTS.
Tutto ciò per spiegare come mai io difenda il diritto al segreto confessionale, e tuttavia ritengo sia stato alquanto ipocrita da parte della WTS invocarlo al processo, visto che essi non hanno nulla di simile al sacramento cattolico della remissione dei peccati.

Comunque questa sentenza resta una vittoria di C. Conti, e una sconfitta della WTS, che ormai è segnata con un marchio di infamia che è quasi unico, e questo per i motivi che abbiamo già visto:

1)La condanna riguarda non solo una congregazione locale, come è avvenuto anche nel mondo cattolico in cui alcune diocesi hanno perso processi, ma ha lambito la WTS stessa. Si è infatti stabilito che le politiche della WTS, e non di una singola congregazione, non proteggono i minori dalla pedofilia. Questo processo ha anche stabilito che tenere occulti casi di pedofilia di cui si sia al corrente è una politica della WTS, sebbene ciò non sia illegale per via del segreto confessionale (si veda il rigo della sentenza riportato sopra). Questo segna uno scarto rispetto ai processi avvenuti in casa cattolica, infatti nessun tribunale americano tra i molti che hanno provato a tirare in ballo il Vaticano è mai giunto a una condanna. Lo scarto è qualcosa di immenso, perché è la dirigenza centrale dei TdG con le sue direttive ad essere stata condanna, mentre gli errori in casa cattolica possono solo essere imputati alle singole diocesi.
E' dunque irrilevante quanti siano i preti cattolici condannati per pedofilia: se anche per ipotesi fossero il 90% del totale dei sacerdoti, si tratterebbe sempre e solo di loro delitti personali, loro ed eventualmente delle loro diocesi, ma nulla da imputarsi a direttive della Santa Sede. Per questo scrivevo che i TdG dovrebbero strapparsi i capelli, od eventualmente anche andarsi a nascondere. La loro dirigenza è stata condannata, e gli avvocati della WTS hanno smentito i fedeli TdG internettiani su tutta la linea: la WTS ha una politica tale per cui se degli anziani vengono a sapere casi di pedofilia, non sono obbligati a rivelare a chicchessia quello che sanno.

2)Ma poi, anche volendo guardare alle singole condanne di pedofilia, e lasciando perdere il fatto che la dirigenza cattolica è processualmente immacolata mentre quella geovista colpevole, quanti sono i preti pedofili? Vorrei fare un po' di chiarezza perché da quando gira in rete il documentario Sex Crimes in Vatican molti leggono dei dati che non sanno interpretare. In particolare il caso O'Grady, di cui ci siamo occupati in questo forum già tante volte.
Potreste leggere in rete che negli Stati Uniti sono stati accusati di avere rapporti coi minori circa 4000 sacerdoti su 100.000, cioè il 4% del totale. Il problema di questo dato, che è vero, sta tutto in due parole: "accusati" e "minorenni".
In primo luogo essere accusati non vuol dire essere condannati, e la parola "minorenni" si può riferire non solo a bambini ma anche ad adolescenti. Per chi non lo sapesse ad esempio in Italia è del tutto lecito fare sesso con dei minorenni, in quanto l'età del consenso per avere rapporti sessuali è dai 14 anni in su. Diventa reato solo se li paghi, perché in quel caso si tratta di prostituzione minorile. Ma se si hanno rapporti sessuali con qualcuno che ha 17 anni, per la legge non è reato, e non è neppure appropriato parlare di pedofilia. Pedofilo è chi ha attrazione per bambini in età pre-puberale, cioè ad esempio un bambino di 8 anni, mentre il desiderio sessuale per una 17enne non rientra in questa categoria. Ma torniamo al punto principale, cioè alla differenza tra sacerdoti accusati e sacerdoti condannati. Lascio la parola a Massimo Introvigne, perché come sapete è stato di recente eletto dai TdG ad autorevolissimo sociologo di loro fiducia, il quale in un articolo chiamato "Quanti sono i preti pedofili?" ha scritto:

"Queste statistiche ci dicono che dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109.000) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni. Di questi poco più di un centinaio sono stati condannati da tribunali civili. Il basso numero di condanne da parte dello Stato deriva da diversi fattori. In alcuni casi le vere o presunte vittime hanno denunciato sacerdoti già defunti, o sono scattati i termini della prescrizione. In altri, all’accusa e anche alla condanna canonica non corrisponde la violazione di alcuna legge civile (è il caso, per esempio, in diversi Stati americani del sacerdote che abbia una relazione con una – o anche un – minorenne maggiore di sedici anni e consenziente). Tuttavia il National Review Board è stato anche criticato per non avere dedicato sufficiente spazio, nel suo commento, al fatto che ci sono stati molti casi clamorosi di sacerdoti innocenti accusati: e Jenkins ritiene che questi si siano moltiplicati negli anni 1990 quando alcuni studi legali hanno capito di poter strappare transazioni milionarie anche sulla base di semplici sospetti. Le cifre non cambiano in modo significativo aggiungendo il periodo 2002-2007, perché già lo studio del John Jay College notava il “declino notevolissimo” dei casi negli anni 2000: le nuove inchieste sono state poche, e le condanne pochissime (un effetto delle politiche di “tolleranza zero” dei vescovi americani ma certo anche delle misure più rigorose introdotte dal cardinale Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede).

Dallo studio del John Jay College si può concludere, come si legge spesso, che il quattro per cento dei sacerdoti americani sono “pedofili”? Niente affatto. Secondo lo stesso studio il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Dunque i sacerdoti accusati di pedofilia sono 958 in cinquantadue anni, diciotto all’anno. Rispettando le stesse proporzioni le condanne dovrebbero essere 24: in realtà sono di più, perché i tribunali dello Stato (giustamente) perseguono più severamente i pedofili che di chi ha rapporti con minori dopo la pubertà (un’attività, ripetiamolo ancora a rischio di sembrare noiosi, gravemente immorale e spesso anche criminale, ma che non è pedofilia). Ma anche così le condanne penali di preti (veramente) pedofili negli Stati Uniti sono state nel periodo 1950-2002 poco più di una all’anno, il che ci dice quanto seriamente vadano prese certe affermazioni televisive
"

http://www.cesnur.org/2007/mi_preti.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

Sul caso O'Grady e le notizie false che circolano su di esso, di cui ci siamo occupati anni fa, ma che ancora vengono ripetute da alcuni in rete, consiglio la lettura di questo articolo di Introvigne: http://www.cesnur.org/2007/mi_ogrady.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

Certo è molto semplice trovare in giro storie di preti pedofili. Di che ci stupiamo? E' una mera statistica: i cattolici sono più di un miliardo, i TdG sono 4 gatti. Sarebbe come se i cittadini di San Marino e quelli italiani facessero una gara a chi ha meno ladri: è ovvio che essendo enormemente di più gli italiani, ci sia più materiale, ma fare delle proporzioni aiuta a ristabilire i fatti. Nonostante i TdG siano statisticamente insignificanti, riescono a produrre i loro scandali di pedofilia come tutte le altre chiese, dimostrando che la pretesa dei TdG di essere un'oasi di puri,all'infuori della quale c'è solo Satana, sia una mera illusione. La differenza tra i tdG e le altre confessioni però, in particolare la differenza rispetto alla confessione cattolica, è che la dirigenza dei tdG è stata condannata, la dirigenza cattolica no. La dirigenza dei WTS ha sostenuto davanti ad un tribunale che sia suo diritto non rivelare i casi di pedofilia di cui è al corrente, ha detto ad una giuria sia suo diritto non adoperarsi per prevenire che i pedofili stiano a contatto coi minori. Le diocesi cattoliche non hanno mai avuto l'indecenza di sostenere cose simili.

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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Socrate69
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Messaggio da Socrate69 »

Volevo ringraziare Poly per le sue analisi, che ci aiutano a fare luce su questo importante risvolto, che da come ne deduco (ditemi se sbaglio), avrà altre conseguenze per tutte le altre cause in corso e avvenire.
Però ti chiedo, Poly : Se un sacerdote cattolico viene a sapere tramite la confessione che un reato passibile di condanna penale è stato commesso, ha il dovere di rivelarlo o nò ? Ho capito di nò (se letto bene), ma così facendo non viene a contrapporsi con le leggi in vigore che dicono che esiste l'obbligo di riferire ? Nel caso di reati gravi come la pedofilia, i danni sono gravissimi, e vi è grande probabilità che la persona continui impunita a praticare il suo delitto, e cosa potrà farci un "semplice" prete ? Questo andrebbe oltre le sue competenze. Non sò se mi spiego. Cosa ne pensi ?
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

Socrate69 ha scritto:ma così facendo non viene a contrapporsi con le leggi in vigore che dicono che esiste l'obbligo di riferire ??
sull'obbligo di denuncia di un semplice cittadino
http://it.wikipedia.org/wiki/Denuncia
Inoltre, l'obbligo di denuncia vige anche nei confronti del cittadino in tre ipotesi:
##ai sensi dell'art. 364 del codice penale "il cittadino che avendo avuto notizia di un delitto contro la personalità dello Stato, per il quale la legge stabilisce l'ergastolo, non ne fa immediatamente denuncia all'Autorità indicata nell'art. 361 [...]"
##chi venga a conoscenza di fatti e circostanze riguardanti il sequestro di persona a scopo di estorsione, anche solo tentato, ai sensi dell'art 630 del Codice Penale e dell'art. 3 del decreto-legge n. 8 del 15 gennaio 1991
##chi detenga, oppure venga a conoscenza, di detenzione di armi o di esplosivi da parte di persone che non possiedono l'autorizzazione della questura del luogo in cui le armi sono tenute, tranne che per le armi di cui al decreto del Ministero dell'interno n. 362 del 9 agosto 2001
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Volevo ringraziare Poly per le sue analisi, che ci aiutano a fare luce su questo importante risvolto, che da come ne deduco (ditemi se sbaglio), avrà altre conseguenze per tutte le altre cause in corso e avvenire.
E' un precedente contro la WTS, avrà certamente conseguenze.
Però ti chiedo, Poly : Se un sacerdote cattolico viene a sapere tramite la confessione che un reato passibile di condanna penale è stato commesso, ha il dovere di rivelarlo o nò ?
No, lo Stato copre le informazioni avute dal sacerdote col segreto confessionale.
Ho capito di nò (se letto bene), ma così facendo non viene a contrapporsi con le leggi in vigore che dicono che esiste l'obbligo di riferire ?
No, lo Stato tutela il segreto confessionale, quindi il sacerdote non è obbligato a riferire.
Nel caso di reati gravi come la pedofilia, i danni sono gravissimi, e vi è grande probabilità che la persona continui impunita a praticare il suo delitto, e cosa potrà farci un "semplice" prete ? Questo andrebbe oltre le sue competenze. Non sò se mi spiego. Cosa ne pensi ?
Penso che ho già risposto, basta rileggere. E ciò che non ha senso abolire il segreto confessionale perché, se il prete avesse l'obbligo di denuncia, quel pedofilo non sarebbe andato a confessarsi, e dunque nessuno saprebbe comunque del delitto.
Tu mi chiedi cosa può fare il prete. La risposta è poco, ma poco è meglio di niente. Col segreto confessionale il vigore, forse il pedofilo si confessa, e dunque c'è alcuno una persona che sa che è un pedofilo e può adoperarsi in qualche modo. Se invece il segreto confessionale viene abolito, il pedofilo non si confessa, e dunque anziché una persona al corrente dei suoi crimini avremo zero persone al corrente dei suoi crimini, il che è peggio. Non conta nulla che il prete informato possa fare poco, perché poco è meglio comunque dello zero che si avrebbe se il segreto confessionale fosse abolito e dunque nessuno sapesse che c'è un pedofilo in giro perché quest'ultimo non è andato a confessarsi.
E' giusto che un prete è inadeguato a gestire questi casi, e sarebbe meglio uno psicologo, ma ciò è irrilevante, perché l'abolizione del segreto confessionale non farebbe intervenire lo psicologo, bensì farebbe sì che né il prete né lo psicologo sappiano qualcosa. Dovendo scegliere tra il poco ed il nulla, è meglio il poco. L'abolizione del segreto confessionale creerebbe invece il nulla.

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Messaggio da polymetis »

Stavo rileggendo l'articolo di Introvigne di cui ho citato prima uno spezzone, e mi sono reso conto che è così ben fatto che forse vale la pena di citarlo per intero. Mi rendo conto infatti che alcuni, poco abituati a ragionare in termini di statistica, potrebbero avere degli errori di percezione. Immaginiamo infatti che qualcuno volesse dimostrare che gli italiani sono degli assassini, e si mettesse a pubblicare una lista di centinia di casi di cronaca in cui si evidenziano degli omicidi avvenuti in italia. Potrebbe in effetti tirare fuori centinaia di casi, magari uno a settimana, ed elencarli uno dopo l'altro, tra regolamenti mafiosi e uxoricidi. Peccato che questa impressionante lista di centinaia di casi sarebbe solo fumo negli occhi, perché se la rapportiamo al totale degli italiani, che sono 60 milioni, una lista anche con centinaia di casi di assassini è statisticamente irrisoria.
Allo stesso modo è bene non cadere come degli allocchi se si vedono in rete liste di casi di pedofilia in casa cattolica. In primis perché queste liste, opera di anticlericali, non fanno alcuna distinzione tra mere accuse e verdetti di colpevolezza pur di ingrossare il numero, in secondo luogo perché, se anche per ipotesi trovassimo una lunghissima lista con mille casi questi sarebbero statisticamente insignificanti, briciole, ricordandoci che i cattolici sono più di un miliardo e il clero conta mezzo milione di aderenti oggigiorno. Se poi la lista riguarda vari anni, allora al mezzo milione del clero odierno va aggiunto il numero dei sacerdoti morti nel frattempo. Dunque, statisticamente, che è l'unica cosa che conta, quanti sono i preti pedofili? E il loro numero è maggiore statisticamente che nelle altre confessioni religiose? Citiamo da Massimo Introvigne, assolutamente da citare, una fonte che autorevole è dire poco, da comprare a scatola chiusa :risata: :
Quanti sono i preti "pedofili"?

di Massimo Introvigne

Le controversie scatenate dalla diffusione in Italia del documentario Sex Crimes and the Vatican della BBC hanno riportato alla ribalta un vecchio problema, su cui sembrava che le scienze sociali avessero fatto chiarezza: ma, pare, non in Italia. Quanti sono i preti “pedofili”? Lo storico e sociologo Philip Jenkins, in una serie di opere (la fondamentale Pedophiles and Priests. Anatomy of a Contemporary Crisis, Oxford University Press, Oxford - New York 1996; Moral Panic. Changing Concepts of the Child Molester in Modern America, Yale University Press, New Haven - Londra 1998; The New Anti-Catholicism. The Last Acceptable Prejudice, Oxford University Press, Oxford - New York 2003) ha mostrato come l’uso di statistiche folkloriche – cioè senza base scientifica, ma che passano da un talk show e da un articolo di giornale all’altro – sia alla base della costruzione di “panici morali”, cioè dell’errata percezione di problemi assolutamente reali e drammatici di cui però sono esagerate le dimensioni.

Ancora una volta, va ribadito che le statistiche non consolano le vittime: anche un solo caso di sacerdote pedofilo è un dramma per la Chiesa e giustifica pienamente le severe misure invocate da Benedetto XVI. Tuttavia, per inquadrare un problema le scienze sociali non possono fare a meno delle statistiche, soprattutto perché è lo studio delle statistiche che permette di dire qualcosa sulle cause di un fenomeno.

Come nota Jenkins – non senza un pregiudizio anticattolico – i media hanno anzitutto creato uno straordinaria confusione sulla parola “pedofilia”. La pedofilia è definita dai manuali medici (tra cui il diffuso DSM-IV) come “l’attività sessuale ricorrente [di adulti] con bambini prepuberi”. Naturalmente l’età della pubertà varia nei singoli casi, ma le stesse fonti – ai fini statistici – considerano “pedofilia” l’attività sessuale con minori di undici anni. Quando si parla di “pedofilia” per tutti i casi di rapporti sessuali di sacerdoti con minorenni si dice, semplicemente, una sciocchezza. Un sacerdote di trent’anni che scappa con una parrocchiana di sedici viola certamente la morale cattolica e secondo le leggi di molti paesi commette anche un reato, ma non è certamente un pedofilo. Né lo è, tecnicamente, chi va con una dodicenne per quanto il suo comportamento sia ripugnante e sia più che giusto sanzionarlo.

Sui paesi diversi dagli Stati Uniti non sono state raccolte statistiche scientificamente verificabili sul numero di sacerdoti coinvolti in episodi di pedofilia (anche se in alcuni sono in corso studi, e i primi risultati mostrano che le cifre sono inferiori a quelle statunitensi). Negli Stati Uniti la Conferenza Episcopale ha costituito un National Review Board for the Protection of Children and Young People, che nel 2004 ha pubblicato il rapporto A Report on the Crisis in the Catholic Church in the United States (diffuso via Internet da attivisti anti-cattolici, ma non segreto e distribuito ai giornalisti). Il documentario Sex Crimes and the Vatican ci racconta la storia del National Review Board a tinte fosche: ma si tratta di polemiche che attengono alle sue conclusioni, cioè ai commenti di questo ente (oggetto, peraltro, delle più diverse valutazioni) allo studio statistico indipendente commissionato al John Jay College of Criminal Justice della City University of New York, che non è un’università cattolica ed è unanimemente riconosciuta come la più autorevole istituzione accademica degli Stati Uniti in materia di criminologia. È giusto quindi tenere separate le statistiche fornite dal John Jay College dai commenti del National Review Board.

Queste statistiche ci dicono che dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109.000) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni. Di questi poco più di un centinaio sono stati condannati da tribunali civili. Il basso numero di condanne da parte dello Stato deriva da diversi fattori. In alcuni casi le vere o presunte vittime hanno denunciato sacerdoti già defunti, o sono scattati i termini della prescrizione. In altri, all’accusa e anche alla condanna canonica non corrisponde la violazione di alcuna legge civile (è il caso, per esempio, in diversi Stati americani del sacerdote che abbia una relazione con una – o anche un – minorenne maggiore di sedici anni e consenziente). Tuttavia il National Review Board è stato anche criticato per non avere dedicato sufficiente spazio, nel suo commento, al fatto che ci sono stati molti casi clamorosi di sacerdoti innocenti accusati: e Jenkins ritiene che questi si siano moltiplicati negli anni 1990 quando alcuni studi legali hanno capito di poter strappare transazioni milionarie anche sulla base di semplici sospetti. Le cifre non cambiano in modo significativo aggiungendo il periodo 2002-2007, perché già lo studio del John Jay College notava il “declino notevolissimo” dei casi negli anni 2000: le nuove inchieste sono state poche, e le condanne pochissime (un effetto delle politiche di “tolleranza zero” dei vescovi americani ma certo anche delle misure più rigorose introdotte dal cardinale Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede).

Dallo studio del John Jay College si può concludere, come si legge spesso, che il quattro per cento dei sacerdoti americani sono “pedofili”? Niente affatto. Secondo lo stesso studio il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Dunque i sacerdoti accusati di pedofilia sono 958 in cinquantadue anni, diciotto all’anno. Rispettando le stesse proporzioni le condanne dovrebbero essere 24: in realtà sono di più, perché i tribunali dello Stato (giustamente) perseguono più severamente i pedofili che di chi ha rapporti con minori dopo la pubertà (un’attività, ripetiamolo ancora a rischio di sembrare noiosi, gravemente immorale e spesso anche criminale, ma che non è pedofilia). Ma anche così le condanne penali di preti (veramente) pedofili negli Stati Uniti sono state nel periodo 1950-2002 poco più di una all’anno, il che ci dice quanto seriamente vadano prese certe affermazioni televisive.

Jenkins aggiunge un altro elemento, tutt’altro che poco importante. Per sapere se la Chiesa cattolica sia un ambiente particolarmente favorevole alla pedofilia – e il sacerdozio sia uno stato di vita “a rischio” – occorrerebbe paragonare le statistiche sui sacerdoti cattolici a quelle sui pastori protestanti, i rabbini, gli imam e i maestri delle scuole e degli asili statali. Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici; ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica. Per Jenkins questo dato smonta, tra l’altro, la tesi più volte ripetuta secondo cui è il celibato sacerdotale a essere responsabile della pedofilia. I pastori protestanti e i maestri di scuola e di asilo sono in maggioranza sposati, eppure tra loro c’è una percentuale di pedofili condannati analoga o più alta rispetto ai sacerdoti cattolici. Come ha ricordato il cardinale arcivescovo di Sydney, George Pell (e i dati di Jenkins lo confermano), il novanta per cento dei pedofili sono sposati. Semmai – per quanto non sia politicamente corretto dirlo – i dati confermano che il rischio pedofilia è maggiore tra gli omosessuali. Mentre sarebbe ingiusto e assurdo sostenere che tutti gli omosessuali sono pedofili, è un dato di fatto che molti pedofili sono omosessuali. Secondo il rapporto del John Jay College l’81% dei sacerdoti accusati di rapporti con minori nel periodo 1950-2002 avevano un orientamento omosessuale. Tuttavia quando Benedetto XVI ha raccomandato ai vescovi americani maggiore cautela prima di ordinare come sacerdoti seminaristi che manifestano un orientamento omosessuale, gli stessi media – compresa la BBC – che invocano misure durissime contro il rischio pedofilia hanno accusato il Papa di essere “omofobo”. Dov’è l’errore?
http://www.cesnur.org/2007/mi_preti.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

Forse vorreste sapere ciò che io penso di Introvigne e perché lo cito, infatti sinora altri membri di questo forum si sono pronunciati su questo sociologo e sul valore dei suoi libri con a tema i Tdg. Io non ho detto ancora nulla in questa discussione, quindi qualcuno potrebbe chiedersi se io condivida quelle posizioni che ritengono troppo morbidi i libri di Introvigne sui TdG. In effetti le condivido, e ritengo che il sociologo avrebbe potuto dire di più. Ma non è questo il punto: l'ho citato unicamente perché da alcuni anni, ed in particolar modo in questi ultimi giorni, esso è stato con nuova foga incensato dai TdG internettiani come fonte autorevolissima, e dunque è in relazione a loro, che lo ritengono tale, che mi è parso bene citare questo signore.
Quanto a me, non posso se non dire che a questo proposito di che cosa Introvigne dica non mi importa alcunché, e avrei anche potuto eliminare qualsiasi riferimento a questo personaggio e riportarvi direttamente le fonti utilizzate dal sociologo. Introvigne infatti non fa altro che citare, come sovente hanno fatto i tdG internettiani, lo studio del serissimo John Jay College secondo cui ci sono state in 50 anni 4000 accuse di rapporti con minori su 100.000 sacerdoti.Solo che solitamente chi cita questo dato lo fraintende per i motivi sopra citati, ossia scambia le accuse per le condanne, e confonde il sesso coi minori con la pedofilia. Dunque in realtà a me citare Introvigne non serve a nulla, quello che conta, e che tutti citano, è il rapporto del John Jay College, ed è quello ad essere affidabile. Solo che chi lo cita senza capirlo come fanno gli anticlericali internettiani diffonde allarmismi ingiustificati, chi invece va a leggerlo constualizza quello che c'è scritto e scopre che c'è poco più di una condanna all'anno.
Dunque la questione sull'affidabilità o meno di introvigne è irrilevante e può essere bypassata, quello che conta è restare nel merito dei dati, che sono gli stessi chiunque li citi, che sia il sottoscritto, i Tdg, o Introvigne. Solo che quando li citiamo io ed Introvigne capiamo qualcosa, quando li citano i TdG generalmente no.

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Socrate69
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Messaggio da Socrate69 »

Ma mi chiedo: Il segreto confessionale non è un vero e proprio paradosso ? Non mette un sacerdote in una posizione scabrosa, e ardua per la sua coscienza, e dal punto di vista morale ? Se ad esempio venisse a confessarsi, mettiamo, un pericoloso serial killer, come questa cosa verrebbe vissuta dal prete ? Sarebbe il caso di praticare l'omertà ?

Io non riesco a concepire che qualcuno che viene a sapere di un grave delitto punito dalla legge, non abbia l'obbligo, per il bene di tutti (dell'autore e della comunità), di farne parte alle autorità. Per me così facendo, in parte ne diventa complice. Così la penso, specie da quando sono venuto a conoscenza del problema della pedofilia nei Testimoni di Geova.
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Non mette un sacerdote in una posizione scabrosa, e ardua per la sua coscienza ? Se ad esempio venisse a confessarsi, mettiamo, un pericoloso serial killer, come questa cosa verrebbe vissuta dal prete ? Sarebbe il caso di praticare l'omertà ?

Io non riesco a concepire che qualcuno che viene a sapere di un grave delitto punito dalla legge, non abbia l'obbligo, per il bene di tutti (dell'autore e della comunità
Continui a non capire. A che cosa servirebbe l'abolizione del segreto confessionale anche nel caso dei serial killer? A niente. Perché se il segreto confessionale non ci fosse, nessun serial killer verrebbe a confessarsi, e dunque, da capo, la comunità non ne trarrebbe ugualmente alcun beneficio: un serial killer sarebbe comunque a piede libero senza che nessuno sappia niente di lui. Se invece il segreto confessionale esiste, almeno una persona sa del serial killer, e il prete può almeno tentare di persuadere l'assassino a costituirsi. Se il segreto confessionale non ci fosse stato, il serial killer non sarebbe andato dal prete a confessarsi, e dunque il sacerdote non avrebbe avuto neppure la possibilità di convincerlo a costituirsi. L'abolizione del segreto confessionale dunque non avvantaggia la collettività, ma la danneggia.
Il prete, sapendo questo, può ragionevolmente ritenere che il proprio silenzio sia una buona cosa. Sa infatti che il proprio silenzio garantirà che altri assassini in futuro vadano a confessarsi da altri preti, confidando nel loro silenzio, e dunque questi futuri preti avranno la possibilità di provare a convincere questi futuri assassini a costituirsi. Senza segreto confessionale invece, nessuno prete sarà più niente, e nessuno proverà a persuadere questi omicidi a consegnarsi alla polizia.

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Messaggio da Socrate69 »

Cerco di capire come funziona, e ho imparato nuove cose, ti ringrazio.
Se ne conoscono casi in cui il prete è riuscito a convincere un colpevole a costituirsi ?
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vitale
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Messaggio da vitale »

Quello che ha scritto Polymetis è chiaro e agghiacciante, ma così viaggia la giustizia, mentre la Wts si cimenta con la TNM per una politica antipedofilia che, per quanto incisiva, non sa quanti riesca a salvare.
Neuropsichiatra denuncia malato «È un pedofilo» http://archiviostorico.corriere.it/2007 ... 1128.shtml" onclick="window.open(this.href);return false;
Chiesa e pedofilia http://blog-micromega.blogautore.espres ... bergoglio/" onclick="window.open(this.href);return false;
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Sì ci sono, ma è irrilevante. Personalmente ho letto solo di un caso, che veniva raccontato da Rino Camilleri in una sua rubrica, ma è abbastanza ovvio che di questa materia si sappia poco, visto che i consigli del confessore può raccontarli eventualmente solo il criminale pentito, e non il confessore che è tenuto al segreto sui loro colloqui. Comunque che si sappia o meno di casi siffatti è irrilevante. Se anche non ci fossero stati preti che hanno convinto un assassino a costituirsi, resta il fatto che l'abolizione del segreto confessionale farebbe sì che nessun assassino si confessi in futuro, e dunque la comunità non ne trarrebbe comunque alcun giovamento. Dunque l'abolizione resta inutile.
Inoltre, se anche per ipotesi nessun confessore avesse ancora convinto un assassino a costituirsi, ciò non toglie che un prete potrebbe riuscirci in futuro, mentre se nessun assassino andrà più a confessarsi perché il segreto confessionale verrà abolito, allora toglieremo la possibilità a questo futuro prete di convincere un assassino a costituirsi.

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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Bene allora ipotizziamo che il famoso prete sappia del serial Killer e immaginiamo che quest'ultimo nel frattempo attui altri delitti, come si dovrebbe sentire il parroco sapendo che il suo silenzio ha permesso la continuazione di un crimine?
Mettiamo che il killer uccida qualcuno a me caro, se saltasse fuori tutta la storia prova ad immaginare che gli faccio io al confessore !! :mods:
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Messaggio da Ray »

Come ho scritto precedentemente non vedo similitudini fra la confessione del "prete"
e quella fatta ad un tdg.

Quella fatta al prete o ad un qualunque ministro della chiesa è risaputo che rimarrà
segreta,ma quella fatta ad un'anziano non rimarrà mai segreta.

Primo :saranno informati o come sempre saranno presenti anche altri anziani.

E di già questo non è più un segreto fra il confessore e il fedele.

Secondo: a discrezione dell'anziano la confessione, se può arrecare
disordine o disturbo alla congregazione stessa,di sicuro sarà portata ai piani alti .

Terzo :per non parlare del segreto di pulcinella che diventerebbe o "diventa" quando
si confessa qualcosa all'anziano,..l'anzianessa sarebbe la prima a saperlo e non solo lei. :occhiol:

Ma queste sono questioni marginali,che in un processo conterebbero poco, sarebbero solo
chiacchiere,dicerie ,mentre noi tutti ex e tdg compresi, sappiamo che risponde a verità.
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

La tua obiezione Romagnolo non ha senso, perché se il segreto confessionale venisse abolito il confessore non saprebbe nulla del serial killer, in quanto l'assassino non andrebbe a confessarsi, e dunque il tuo parente morirebbe in ogni caso.
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Wts e fedeli

Messaggio da vitale »

..California courts have consistently held that religious organizations do not have a special relationship with their congregation members, including minors, merely by virtue of their membership in the religion. ..
http://www.jdsupra.com/legalnews/in-chi ... orn-19456/" onclick="window.open(this.href);return false;.
traduzione online:
..I tribunali della California hanno sostenuto coerente che le organizzazioni religiose non hanno una relazione speciale con i membri della congregazione, compresi i minori, solo in virtù della loro appartenenza alla religione. ..
---------------------
La Wts è o non è il canale "speciale" per la coevoluzione con i fedeli?
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Messaggio da Achille »

La WTS si è appellata alla Corte Suprema della California:

http://appellatecases.courtinfo.ca.gov/ ... Watchtower" onclick="window.open(this.href);return false;

Se ne parla anche nel forum americano:

http://www.jehovahs-witness.com/topic/3 ... se-s226656" onclick="window.open(this.href);return false;

Trad. automatica:

https://translate.google.it/translate?s ... edit-text=" onclick="window.open(this.href);return false;

Cito un commento: «La Corte ha 60 giorni di tempo per decidere se accettare o meno. La Corte Suprema della California accetta meno del 5% degli appelli».
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Messaggio da Achille »

Interessante articolo sul caso:

http://cnyvision.com/why-many-still-ser ... heir-lies/" onclick="window.open(this.href);return false;

Traduzione: https://translate.google.it/translate?s ... edit-text=" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da Romagnolo »

Quindi dovranno risarcirle solo i 2,8 milioni di dollari ho capito giusto?
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" onclick="window.open(this.href);return false;
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Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Il caso è chiuso. Raggiunto un accordo fra la WTS, la congregazione di Freemont e la vittima: Candace Conti riceverà un risarcimento per gli abusi di cui è stata vittima

http://appellatecases.courtinfo.ca.gov/ ... no=S226656" onclick="window.open(this.href);return false;

L'ultima riga: letter dated June 22, 2015, notifying the court that petitioners, Watchtower and Fremont Congregation have reached a settlement with respondent, Conti.
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Messaggio da Socrate69 »

Achille Lorenzi ha scritto:Il caso è chiuso. Raggiunto un accordo fra la WTS, la congregazione di Freemont e la vittima: Candace Conti riceverà un risarcimento per gli abusi di cui è stata vittima

http://appellatecases.courtinfo.ca.gov/ ... no=S226656" onclick="window.open(this.href);return false;

L'ultima riga: letter dated June 22, 2015, notifying the court that petitioners, Watchtower and Fremont Congregation have reached a settlement with respondent, Conti.
Tale "accordo" dev'essere stato raggiunto, con molte probabilità, grazie a un ingente somma di denaro, per evitare un processo in appello che sanno di essere già perso e che sarebbe stato molto più oneroso.
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Socrate69 ha scritto:
Achille Lorenzi ha scritto:Il caso è chiuso. Raggiunto un accordo fra la WTS, la congregazione di Freemont e la vittima: Candace Conti riceverà un risarcimento per gli abusi di cui è stata vittima

http://appellatecases.courtinfo.ca.gov/ ... no=S226656" onclick="window.open(this.href);return false;

L'ultima riga: letter dated June 22, 2015, notifying the court that petitioners, Watchtower and Fremont Congregation have reached a settlement with respondent, Conti.
Tale "accordo" dev'essere stato raggiunto, con molte probabilità, grazie a un ingente somma di denaro, per evitare un processo in appello che sanno di essere già perso e che sarebbe stato molto più oneroso.
Gli errori dei governanti oltre che la vittima, li paga anche il fedele.
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