Natale e Re Magi

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Roby Baggio
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Natale e Re Magi

Messaggio da Roby Baggio »

Ciao a tutti, è un po' che non quoto, sembrava tutto tranquillo, ma l'avvicinarsi del Natale e il continuare degli studi che segue mia moglie hanno posto nuovi/vecchi quesiti. Ho già letto su InfoTdG del 25/12 data di nascita di Gesù. Il problema è come argomentarlo a mio moglie che poi lo girerà alla zelante sorella.
La prima obiezione è proprio quella dei pastori, che date le escursioni termiche di Betlemme in dicembre, non passerebbero la notte con il gregge all'aperto.
Inoltre ha aggiunto il discorso sui magi, stella cometa, erode e satana ecc
Please HELP

p.s.
:slitta:
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Achille
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Messaggio da Achille »

Vedi qui: http://www.infotdgeova.it/dottrine/feste.php" target="_blank

- "È del tutto senza importanza il giorno in cui il Natale è celebrato; noi possiamo giustamente celebrarlo" - WT del 15/12/1903.
- «Anche se il giorno di Natale non è realmente l'anniversario della nascita di nostro Signore... Poiché la celebrazione della nascita di nostro Signore non è materia di decreto divino, ossia di comando, ma semplicemente un segno di rispetto per Lui, non è necessario cavillare sulla data. Possiamo quindi unirci al mondo civilizzato celebrando questo grande avvenimento nel giorno in cui la maggioranza lo celebra, il giorno di Natale» - WT del 1/12/1904.
- «Non è molto importante che il 25 dicembre non sia l'anniversario della nascita del nostro Signore, o che egli sia nato in effetti verso il 25 dicembre. Un giorno vale l'altro se si tratta di commemorare la nascita nella carne di nostro Signore» - WT del 15/12/1908.
- «Questo evento [il Natale] è così importante che è sempre appropriato richiamarlo alla mente dei credenti, indipendentemente dalla data» - WT del 15/12/1926, p.371, § 3.
- «Caro [Fratello Russell], ... augurandoti un Buon Natale e un felice e vantaggioso nuovo anno, con molto amore cristiano...» - WT del 1° febbraio 1903, pag. 51.

A proposito dei pastori all'aperto, in questo studio http://www.infotdgeova.it/dottrine/natale.php" target="_blank si osserva che

«Il fatto che vi fossero dei pastori con le loro greggi all'aperto nella notte in cui nacque Gesù[44] non è un motivo per escludere che fosse inverno; ancor oggi a Betlemme è possibile vedere ovini al pascolo nei freddi giorni natalizi[45]».

Note
[44] Lc 2,8: “C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge”.

[45] È quanto testimoniato ad esempio dal biblista Harry Mulder, che passò il Natale del 1967 a Betlemme e prestò attenzione a questo particolare, registrando la presenza di pecore ed agnelli nel villaggio, e concludendo con queste parole: “Non è impossibile che il Signore Gesù sia nato a Dicembre”. Lo scritto di Mulder è anche riportato nel commentario del Vangelo di Matteo di W. HENDRIKSEN, Exposition of the Gospel according to Matthew. New Testament Commentary, Baker Book House, 1973, vol. I, p. 182.

Achille
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Roby Baggio
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Messaggio da Roby Baggio »

Grazie Achille, ma mi sembra di andare troppo sul tecnico... non so se mi spiego. Se inizio a parlare a mia moglie delle origini dei tdg mi sembra di partire col piede sbagliato e rischio di farla chiudere in se e non vorrà più ascoltare ciò che le dico.
Mi sembra di aver capito che il 25 dic come data non è da escludere, ma le tesi che lo confermano indiscutibilmente mi sembrano un po' "deboli". A prescindere dalla data (e come citato da te), poco importa il giorno, l'importante è il poter ricordare e festeggiare la nascita.
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Roby Baggio ha scritto:Grazie Achille, ma mi sembra di andare troppo sul tecnico... non so se mi spiego. Se inizio a parlare a mia moglie delle origini dei tdg mi sembra di partire col piede sbagliato e rischio di farla chiudere in se e non vorrà più ascoltare ciò che le dico.
Mi sembra di aver capito che il 25 dic come data non è da escludere, ma le tesi che lo confermano indiscutibilmente mi sembrano un po' "deboli". A prescindere dalla data (e come citato da te), poco importa il giorno, l'importante è il poter ricordare e festeggiare la nascita.
Bhe, non puoi prescindere da certe argomentazioni per spiegarne altre, capisco che ti servirebbe un discorso conciso, ma quando avrai letto tutto, sarai in grado di riassumere.
In quanto alla data, ci si può arrivare solo per approssimazione.
Se leggi vedrai tutti i passaggi che, nella storia, hanno portato alla probabilità più prossima all'accadimento.
Ti segnalo un link, già postato da Achille, che spiega i vari passaggi, più uno dedicato ai magi.
http://www.infotdgeova.it/natale.htm" target="_blank" target="_blank -
http://www.infotdgeova.it/downloads/bibbiatdg.pdf" target="_blank" target="_blank
Gabriella
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Roby Baggio
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Messaggio da Roby Baggio »

Il discorso sui magi mi sembra abbastanza chiaro e semplicemente esponibile (ho letto anche un tuo messaggio sul forum del 29/09). Perdonatemi ma sul natale rimango ancora un po' titubante. Come esporre (al di là della data) a favore del natale e sul suo festeggiamento in modo semplice, considerando anche le eventuali obiezioni della solerte sorella??
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Roby Baggio ha scritto:Il discorso sui magi mi sembra abbastanza chiaro e semplicemente esponibile (ho letto anche un tuo messaggio sul forum del 29/09). Perdonatemi ma sul natale rimango ancora un po' titubante. Come esporre (al di là della data) a favore del natale e sul suo festeggiamento in modo semplice, considerando anche le eventuali obiezioni della solerte sorella??
Puoi far presente che, per un certo periodo i Testimoni hanno festeggiato la nascita di Gesù, salvo, poi, mutare l'intendimento attribuendo tale ricorrenza alla celebrazione pagana sel sole invicto-
Ma se date possono coincidere (festa cristiana e festa pagana) non è detto che si tratti di compromesso e, ammettendo anche che ci fosse, dove sarebbe l'inganno?
Gesù è nato comunque, se proprio non va la data di dicembre, lo possono onorare in qualsiasi altro mese dell'anno. o no?
Ti verrà ribadito, citando un salmo o un proverbio (non ricordo) che vale di più la data della morte di quella della nascita, estrapolando un pensiero filosofico che non ci azzecca con l'argomento, a cui potrai rispondere se è normale che un genitore non ricordi la data di nascita del figlio, ad esempio.
Un'altra obiezione riguardo al mese, è quella che le pecore non potevano essere all'aperto in dicembre, ma nell'articolo si dimotra che non corrisponde al vero.
Gabriella
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Gabriella Prosperi ha scritto:
Roby Baggio ha scritto:Il discorso sui magi mi sembra abbastanza chiaro e semplicemente esponibile (ho letto anche un tuo messaggio sul forum del 29/09). Perdonatemi ma sul natale rimango ancora un po' titubante. Come esporre (al di là della data) a favore del natale e sul suo festeggiamento in modo semplice, considerando anche le eventuali obiezioni della solerte sorella??
Puoi far presente che, per un certo periodo i Testimoni hanno festeggiato la nascita di Gesù, salvo, poi, mutare l'intendimento attribuendo tale ricorrenza alla celebrazione pagana sel sole invicto-
Ma se date possono coincidere (festa cristiana e festa pagana) non è detto che si tratti di compromesso e, ammettendo anche che ci fosse, dove sarebbe l'inganno?
Gesù è nato comunque, se proprio non va la data di dicembre, lo possono onorare in qualsiasi altro mese dell'anno. o no?
Ti verrà ribadito, citando un salmo o un proverbio (non ricordo) che vale di più la data della morte di quella della nascita, estrapolando un pensiero filosofico che non ci azzecca con l'argomento, a cui potrai rispondere se è normale che un genitore non ricordi la data di nascita del figlio, ad esempio.
Un'altra obiezione riguardo al mese, è quella che le pecore non potevano essere all'aperto in dicembre, ma nell'articolo si dimotra che non corrisponde al vero.
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Gesu' nella Bibbia non ha detto ai suoi discepoli di festeggiare la sua nascita
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Roby Baggio
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Messaggio da Roby Baggio »

Ha detto invece di non festeggiarla?
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Barfedio
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Messaggio da Barfedio »

Per quanto riguarda le pecore all'aperto nelle notti di dicembre, posso azzardare un'ipotesi basata sul ciclo delle macchie solari.
Le macchie solari hanno un ciclo massimo/minimo undecennale.
Tra il 1645 ed il 1715 non é stata osservata alcuna macchia sul Sole. Questo periodo coincide con quella che é conosciuta come "Piccola Era Glaciale", chiamato Minimo di Maunder.
Viceversa, un massimo di macchie solari, oltre la media, produce l'effetto contrario.
Ovviamente non vi sono osservazioni regolari precedenti al 1609-1610 (Galileo inventò il cannocchiale ed iniziò a scrutare il cielo).
Ripeto, é solo un'ipotesi, ma la nascita di Gesù potrebbe essersi verificata in concomitanza di un massimo di macchie solari.
Alle macchie solari sono associati i brillamenti i quali sono responsabili delle aurore boreali.
Un picco di macchie solari e relativi brillamenti, produce aurore boreali superiori alla norma. A metà del 1800 furono osservate anche a latitudini estremamente basse.
E' possibile che le popolazioni mediorientali le abbiano chiamate "stella cometa" non sapendo com'altro chiamarle?
Un possibile risconto di un periodo caldo superiore alla norma si può trovare solo analizzando gli anelli di accrescimento delle piante, ma non sono riuscito a trovare una ricerca specifica al riguardo.
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Vincy
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Messaggio da Vincy »

A causa delle pratiche idolatriche legate alle festività romane, i primi cristiani non partecipavano ad esse. Per questa ragione i pagani del III secolo rimproveravano ai cristiani di ‘non visitare le mostre, di non interessarsi delle manifestazioni pubbliche, di rifuggire dai banchetti pubblici e di aborrire le gare sacre’. In quanto a loro, i pagani si vantavano di ‘adorare gli dèi con allegria, con banchetti, canti e giochi’.
Verso la metà del IV secolo le proteste dei pagani si attenuarono. Una precisa politica dei cristiani era quella di appropriarsi delle tradizionali feste pagane care al popolo e attribuire loro un significato cristiano. Il desiderio dei "cristiani" di adottare le feste pagane li rese più graditi alla collettività. Dopo non molto i cristiani finirono per avere tante feste annuali quante ne avevano i pagani. Non sorprende che una delle principali fosse proprio il Natale.
Man mano che il tipo di cristianesimo dominante si diffondeva in tutta l’Europa, si diffondeva con esso anche il Natale. La Chiesa Cattolica adottò il punto di vista che era appropriato perpetuare una festa gioiosa per festeggiare la nascita di Gesù. Di conseguenza, nel 567 E.V., il Concilio di Tours “proclamò che i 12 giorni che vanno dal Natale all’Epifania erano un periodo sacro e festivo”. — The Catholic Encyclopedia for School and Home.
Ben presto il Natale assimilò numerose caratteristiche delle festività agricole pagane dell’Europa settentrionale. I festeggiamenti continuarono a prevalere sulla religiosità. Nel 601 E.V. papa Gregorio I scrisse a Mellito, da lui inviato come missionario in Inghilterra, di “non impedire queste antiche feste pagane, ma di adattarle ai riti della Chiesa, limitandosi a cambiare lo scopo della celebrazione, da pagano a cristiano”. Così spiegava Arthur Weigall, un tempo ispettore generale delle antichità del governo egiziano.
Nei primi tempi, nel IV e nel V secolo, la gente continuò a essere attaccata al culto del sole e alle sue usanze, tanto che “Sant”’Agostino (354-430) si sentì in dovere di esortare i compagni di fede a non celebrare il 25 dicembre come facevano i pagani in onore del sole.
L’Osservatore Romano (20-21 dicembre 2004), ha fatto osservazioni molto interessanti. Per quanto riguarda la data in cui si celebra il Natale, il quotidiano cattolico ha scritto: “La vera data della nascita di Gesù è tutta, storicamente, sotto un velo di incertezza sia in relazione alla storia romana e al censimento imperiale di quell’epoca, che alle ricerche dei secoli successivi. . . . La data del 25 dicembre, com’è noto, è stata scelta dalla Chiesa di Roma fin dal IV secolo d.C. Questa data, nella Roma pagana, era dedicata al dio Sole . . . Anche se a Roma, per l’editto di Costantino, era già affermato il cristianesimo, era ancora diffuso, specialmente tra i soldati romani, il mito di Mitra . . . Le suddette festività, con al centro il 25 dicembre, erano molto radicate nelle tradizioni popolari e quindi la Chiesa di Roma pensò di dare alla data un senso religioso cristiano sostituendo al dio Sole, il vero Sole di Giustizia Gesù Cristo, quale giorno della Sua nascita”.
La New Catholic Encyclopedia: “Non si conosce la data della nascita di Gesù. I vangeli non indicano né la data né il mese . . . Secondo l’ipotesi avanzata da H. Usener . . . e accettata dalla maggioranza degli studiosi odierni, la nascita di Cristo fu abbinata alla data del solstizio invernale (25 dicembre nel calendario giuliano, 6 gennaio in quello egiziano), perché quel giorno, mentre il sole cominciava a tornare nei cieli settentrionali, i fedeli pagani di Mitra celebravano il dies natalis Solis Invicti (genetliaco del sole invitto). Il 25 dic. 274 Aureliano aveva proclamato il dio sole principale patrono dell’impero e gli aveva dedicato un tempio nel Campo Marzio. Il Natale ebbe origine in un tempo in cui a Roma il culto del sole era particolarmente forte”.
Dizionario Ecclesiastico, UTET, vol. II, p. 1102: “Riguardo al giorno e al mese di questa nascita [di Gesù] i Vangeli sono muti . . . L’introduz[ione] nella liturgia del 25/12 come festa della Natività di Cristo non sarebbe avvenuta che in vista di opporre una festa cristiana alla festa pagana della nascita di Mitra (solis invicti) celebrata il 25/12 nel paganesimo del sec. III e IV”.
Encyclopædia Universalis, Parigi, 1968, vol. 19, p. 1375: “Il Natale è celebrato il 25 dicembre in tutte le chiese cristiane dal IV secolo. Questa all’epoca era la data della festa pagana del solstizio d’inverno chiamata ‘nascita (latino: natale) del sole’, dato che il sole sembra rinascere quando le giornate tornano ad allungarsi. A Roma la Chiesa adottò questa usanza estremamente popolare . . . dandole un nuovo significato”.
La Grande Enciclopedia GE 20 (De Agostini, 1971-1989): “Si celebrava [presso i romani] anche il n. [natale] di certe divinità di cui era significativa la ‘nascita’ (p. es. del Sole Invitto e di Mithra). Per quest’ultimo dio il n. era celebrato il 25 dicembre e costituiva un’importante festa solstiziale, ereditata poi dal cristianesimo come n. di Cristo. I primi n. cristiani datano dall’inizio del sec. IV. Alla scelta del 25 dicembre contribuì anche il simbolismo naturale: festeggiare, cioè, nei giorni in cui la luce comincia a ricrescere, dopo il solstizio d’inverno, il n. di Cristo ‘sole di giustizia e di verità’, che dissipa le tenebre del mondo”. — Vol. XIII, p. 420.
L’Osservatore Romano, 23 dicembre 1993. Papa Giovanni Paolo II, riguardo alla data del 25 dicembre ha ammesso: “Nell’antichità pagana si festeggiava in quel giorno la nascita del ‘Sole Invitto’, in coincidenza col solstizio d’inverno. ..Ai cristiani apparve logico e naturale sostituire quella festa con la celebrazione dell’unico e vero Sole, Gesù Cristo”.
"La mente che rinuncia, una volta per tutte, ad una speranza inutile, riceve come ricompensa una serenità crescente." - Raymond Victor FRANZ.
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