La carità secondo i testimoni di Geova

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Cogitabonda
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La carità secondo i testimoni di Geova

Messaggio da Cogitabonda »

Il recente terremoto e la risposta data dalla filiale italiana dei TdG attraverso la circolare alle congregazioni hanno riportato alla ribalta il loro concetto di carità cristiana. È un argomento più volte trattato in questo forum, ma un ripasso è sempre utile, e per i nuovi lettori e utenti alcune informazioni possono costituire una novità.

Il modo più chiaro e corretto per esaminare l'argomento è attraverso le pubblicazioni stesse dell'organizzazione. Per cominciare vediamo l'interpretazione che essa dà del passo del Vangelo in cui Gesù insegna l'importanza fondamentale delle opere di misericordia (Mt 25:35-45).

Da La torre di guardia, 1 gennaio 1972:

ERRATA INTERPRETAZIONE

Solo torcendo drasticamente il contenuto di molti passi biblici questi teologi possono dare questa impressione dello scopo e dell’esempio di Gesù. Per esempio, essi si riferiscono spesso (come alla conferenza mondiale di Uppsala) alle parole di Gesù in Matteo 25:40: “In quanto l’avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”.

Essi interpretano tali parole come se volessero dire che ‘i minimi fratelli di Gesù’ siano tutte le persone del mondo che sono afflitte. E così credono che il cristiano abbia l’obbligo di dare loro cibo, bevanda, vestiti, assistenza medica, ecc. Il miglior modo di far questo, credono alcuni, è per mezzo di uno sforzo politico, aiutando i paesi in via di sviluppo e cose simili. Dicono che Gesù deve identificarsi in ogni persona bisognosa che si può incontrare, anche se tale persona afflitta è “incline a dire e fare ciò che secondo ogni norma biblica è chiaramente male”.

Ma chi dice Gesù che sono i suoi fratelli? In Matteo 12:50 egli dice: “Chiunque fa la volontà del Padre mio che è in cielo, egli mi è fratello”. I “fratelli” di Gesù, inclusi i “minimi”, sono, naturalmente, i suoi discepoli; di conseguenza sono la congregazione cristiana.


Questo cavillare su chi siano i fratelli di Gesù è degno dei peggiori legulei, quelli ad esempio che giocano sui significati di una parola nel contratto per sostenere che la compagnia di assicurazioni da loro rappresentata non è tenuta a rimborsare il sinistro di cui l'assicurato è rimasto vittima. I Vangeli insegnano chiaramente, nella parabola del buon samaritano, chi dobbiamo considerare nostro prossimo: chiunque ci capiti di incontrare. E quando il prossimo è in condizioni di estremo bisogno lo si soccorre senza far caso alla sua appartenenza a un'altra religione. Ma questa lettura onesta e generosa sarebbe, secondo quei signori, un'interpretazione distorta delle Scritture!

Un altro argomento contro l'interpretazione dei TdG, oltre alla parabola del buon samaritano, viene dai loro stessi insegnamenti. Ammettiamo per assurdo che davvero un cristiano sia tenuto a soccorrere solo i "fratelli di Cristo" intesi alla TdG maniera, come farà a riconoscerli? Essere un TdG battezzato non è sufficiente, poiché questi potrebbe essersi reso sgradito a Geova senza che noi lo sappiamo, inoltre ci possono essere (i TdG stessi lo ammettono) persone che hanno merito davanti a Dio senza aver nemmeno conosciuto l'organizzazione di Geova. Ho sentito ripetere costantemente dai TdG che Geova legge il cuore. Lui, ma noi no, quindi non possiamo sapere se stiamo negando soccorso a un "fratello di Cristo" per darlo invece a un peccatore. Nel dubbio, un cristiano non dovrebbe fare il possibile per chiunque?
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Socrate69
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Messaggio da Socrate69 »

Ciao Cogi.
Sono maestri nell'arte del travisamento.
Vorrei aggiungere una precisazione.
Secondo l'ultima interpretazione, i "fratelli di Cristo" sono solo gli "unti":
http://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/402015207#h=15" onclick="window.open(this.href);return false;
7 Oggi capiamo chiaramente la parabola delle pecore e dei capri. Sappiamo che il “Figlio dell’uomo”, o il Re, è Gesù. I “fratelli” del Re sono gli unti con lo spirito santo. Questi regneranno in cielo con Gesù (Romani 8:16, 17). “Le pecore” e “i capri” sono persone di ogni nazione che verranno giudicate verso la fine della grande tribolazione che inizierà fra poco. Sappiamo anche che Gesù giudicherà le persone in base a come avranno trattato gli unti ancora in vita sulla terra. Siamo davvero grati a Geova di come nel corso degli anni ci ha aiutato a capire questa parabola e le altre che si trovano nei capitoli 24 e 25 di Matteo.

Però, notate ora cosa dicono:
8 Nella parabola delle pecore e dei capri Gesù non usò le espressioni “predicare” o “opera di predicazione”. Allora perché possiamo dire che la parabola ci insegna che l’opera di predicazione è molto importante?
9 Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto ricordare che Gesù stava insegnando con una parabola. Non stava parlando di pecore e capri veri e propri. E non stava nemmeno dicendo che per essere giudicata pecora una persona doveva letteralmente dare cibo e vestiti agli unti, aiutarli quando si ammalavano o andare a trovarli in prigione. Quello che Gesù stava mettendo in risalto era che le pecore sono chiamate “giusti” per due motivi: riconoscono che gli unti sono fratelli di Gesù e li sostengono lealmente in questi difficili ultimi giorni (Matteo 10:40-42; 25:40, 46; 2 Timoteo 3:1-5).


Dunque, ora per loro il passo di Matteo 25 si applica solo a coloro che aiutano gli unti a predicare, e non si parla più di aiuto letterale in caso di necessità.

Ma allora, cari Testimoni, dato che il passo è "simbolico", perché continuare a sostenere materialmente la vostra organizzazione ?
Perché non limitarvi soltanto a predicare ?

E quella dello "schiavo fedele e discreto" non era anch'essa una parabola, che andrebbe rivalutata con gli stessi criteri scritti nel paragrafo 9 ?
Ogni religione si fonda sulla paura dei molti e sull’astuzia dei pochi - Stendhal

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Vieri
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Cara Cogitabonda...e "fare del bene"...

Messaggio da Vieri »

Una volta con un mio caro amico del forum stavamo discutendo privatamente sul tema "fare del bene" con la sua osservazione"
Chi lo fa per semplice obbligo morale ,chi per principio ,chi per amore ,chi per simpatia, chi per ragioni etiche ecc...

Perciò tutti dobbiamo essere aperti ad imparare anche dagli altri che fanno anche loro il bene anche se in maniera diversa o con ottica diversa dalla nostra ,non dovremo giudicare ecc.
Con la mia risposta:

E' verissimo che fare del bene agli altri si può fare in tante maniere diverse ma per me ce n'è una sola valida ed è quella di FARE DEL BENE CON AMORE.

Fare del bene deve essere un gesto SPONTANEO, IMMEDIATO e NON RAGIONATO o MOTIVATO sia per motivi di interesse materiale (tornaconto) che spirituale ( per obbedire a Dio ed avere poi il premio...del paradiso )
Anche l'obbedienza a "regole" imposte da una falsa interpretazione dei Vangeli è oltremodo criticabile poiché si perde sempre la SPONTANEITA' dettata dal cuore che significa sempre amore.

Se devo essere sincero, questi comportamenti sono al pari ESECRABILI poiché non c'è amore ma solo tornaconto. (faccio il bravo perchè poi ....)

Non vorrei ripetermi ancora sulle parole di San Paolo su "fede sperza e carità" dove la più importante è la carità.
Carità tradotto in latino da charitas ma dal greco è Agape, che significa: amore fraterno, disinteressato, smisurato.....
Quindi se in tutto quello che fai non c'è amore, il resto conta poco...

Questa considerazione per me riguarda TUTTI sia credenti che non credenti poiché questo impulso se viene direttamente dal cuore (senza fare ragionamenti) è sempre AMORE.

Dato che Dio è amore, chi per me agisce in tal senso (sempre credenti o non credenti) fa sempre la volontà di Dio.
Il "BENE" non lo si deve fare per "dovere" ma "perchè deve essere così e basta ", anche se non ci è mai stato detto o imposto da nessuno.

Riprendendo poi il discorso relativo alle persone "plagiate" dal caso più semplice dei tdg a quello limite dei kamikaze islamici.

A tutti e due "qualcuno" al quale hanno dato fiducia per inesperienza o perché "colpiti" emotivamente in un periodo particolare della loro vita o che "questi" sapevano "parlare bene" gli hanno creduto ciecamente.
Gli hanno creduto poi al tal punto da prendere ogni loro parola come una "verità assoluta".
Per ignoranza (non conoscenza) o impossibilità pratica a farsi una cultura propria attingendo ad altre forme di informazione queste persone sono state poi alla fine completamente plagiate e rese succubi di una ideologia.

Il tdg , alla fine. quindi, crede fermamente in quello che gli hanno detto e regola la sua vita secondo quello che gli hanno imposto di fare ( andare alle adunanze e fare del proselitismo) in base al quale è sicuro alla fine che comportandosi "rettamente" secondo quelle regole avrà il suo "premio finale".....
Per lui il bene è questo e basta.......(sigh!) Il "prossimo" ritengo che sia inteso sempre come una entità peccaminosa dove l'unico aiuto possibile nei loro confronti è solo "la conversione a Geova" e naturalmente alla "Organizzazione"....

Altro discorso, ma per molti aspetti simile è quello del kamikaze islamico, dove l'ideologia è più ovviamente violenta ed il lavaggio del cervello più profondo ed insistente.
Alla fine questi sono per me solo delle vittime.

L'unica cosa però che mi lascia perplesso è che se è vero che "Dio ha fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza" e quindi "essenzialmente buono" ha anche coscienza di ciò che è bene e di ciò che è male.

Quindi mi rimane difficile, o meglio doloroso e tragico, capire fino a quale livello di condizionamento mentale sia portato per esempio un giovane islamico ad uccidere con il suo "sacrificio per Allah" donne e bambini in un mercato, dentro una moschea o in una qualsiasi piazza affollata senza che questa persona abbia un pensiero, un ripensamento, uno scrupolo che la sua azione delittuosa, con sangue e lacrime di innocenti.

Questo "condizionamento" martellante, costante e persistente se è così capace di annullare completamente la coscienza umana chi lo attua allora per me è Satana in persona.....e per coloro che spingono questa povera gente non vedo perdono divino....

Un'ultimo pensiero:
"uccidere l'anima" e la speranza di una persona a te vicina negandole il tuoi aiuto è paragonabile alla sua soppressione fisica?
:strettamano:
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Vieri, ti dimentichi del potere esercitato da una chiave di lettura sociale ed estremista, insegnata all'individuo da un movimento politico, religioso o sociale, che dopo anni o anche decenni, lo porta a vedere la vita in due colori, bianco, quello detto dalla sua fazione, nero, il resto del mondo o la societá illuminata.
A questo punto, gli esecutori finali de certi pensieri o azioni, sono quasi meri esecutori, figli di una manovia ideologica che produce separazione e prevaricazione.
La coscienza?Il libero arbitrio?
Si esistono, ma sono pesantemente condizionati dalla cultura di cui uno si circonda.
Se questa é fatta di violenza, di sentirsi superiori, di considerare gli altri come nemici, il tasso di pietá a compassione dell'individuo scenderá di conseguenza, tanto piú che la sua ideologia é dura, brutale, inflessibile e motivante.
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
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Vieri
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Messaggio da Vieri »

deliverance1979 ha scritto:Vieri, ti dimentichi del potere esercitato da una chiave di lettura sociale ed estremista, insegnata all'individuo da un movimento politico, religioso o sociale, che dopo anni o anche decenni, lo porta a vedere la vita in due colori, bianco, quello detto dalla sua fazione, nero, il resto del mondo o la societá illuminata.
A questo punto, gli esecutori finali de certi pensieri o azioni, sono quasi meri esecutori, figli di una manovia ideologica che produce separazione e prevaricazione.
La coscienza?Il libero arbitrio?
Si esistono, ma sono pesantemente condizionati dalla cultura di cui uno si circonda.
Se questa é fatta di violenza, di sentirsi superiori, di considerare gli altri come nemici, il tasso di pietá a compassione dell'individuo scenderá di conseguenza, tanto piú che la sua ideologia é dura, brutale, inflessibile e motivante.
:quoto100: Ovviamente la mia era una semplice considerazione e non avevo la pretesa di fare una trattazione del "concetto del bene".
Condivido le tue osservazioni e quando una persona fin da piccolo è completamente plagiato su certe "idee" rimane per lui difficile alla fine avere una propria coscienza.
Chi però, dopo tale pesante condizionamento spinge degli "innocenti" ad uccidere altri innocenti è Satana in persona.....ed ogni riferimento a persone o fatti NON è puramente casuale....
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domingo7
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Dare ... poco poco

Messaggio da domingo7 »

Questo cavillare su chi siano i fratelli di Gesù è degno dei peggiori legulei, quelli ad esempio che giocano sui significati di una parola nel contratto per sostenere che la compagnia di assicurazioni da loro rappresentata non è tenuta a rimborsare il sinistro di cui l'assicurato è rimasto vittima. I Vangeli insegnano chiaramente, nella parabola del buon samaritano, chi dobbiamo considerare nostro prossimo: chiunque ci capiti di incontrare. E quando il prossimo è in condizioni di estremo bisogno lo si soccorre senza far caso alla sua appartenenza a un'altra religione. Ma questa lettura onesta e generosa sarebbe, secondo quei signori, un'interpretazione distorta delle Scritture!

Un altro argomento contro l'interpretazione dei TdG, oltre alla parabola del buon samaritano, viene dai loro stessi insegnamenti. Ammettiamo per assurdo che davvero un cristiano sia tenuto a soccorrere solo i "fratelli di Cristo" intesi alla TdG maniera, come farà a riconoscerli? Essere un TdG battezzato non è sufficiente, poiché questi potrebbe essersi reso sgradito a Geova senza che noi lo sappiamo, inoltre ci possono essere (i TdG stessi lo ammettono) persone che hanno merito davanti a Dio senza aver nemmeno conosciuto l'organizzazione di Geova. Ho sentito ripetere costantemente dai TdG che Geova legge il cuore. Lui, ma noi no, quindi non possiamo sapere se stiamo negando soccorso a un "fratello di Cristo" per darlo invece a un peccatore. Nel dubbio, un cristiano non dovrebbe fare il possibile per chiunque?
I paradossi ed cavilli dei tdG sono evidentemente eccessivi e distorti

Nostro Signore comandò di amare tutti perché il buon Dio fa sorgere il sole sui buoni e sui malvagi
ma disse anche di non dare le perle ai porci perché rivoltandosi contro di noi non ci sbranino

Pertanto aiutare va bene ma, nel dubbio, oltre alla carità c'è sempre la prudenza e l'umiltà

Tra dare 100 euro ad un povero (che va a comprarci un pezzo di pane) e darli ad uno spacciatore (che ci compra erbe e polveri miracolose per avvelenare il prossimo) o a un terrorista (che ci compra esplosivi per fare saltare in aria gli innocenti) o a un dissoluto (che li usa per sfruttare povere donne) mi pare che qualche differnza ci sia.

Insomma, da buon ligure, direi:
nella certezza aiutare e in silenzio
e nel dubbio dare .... ma poco poco ....
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Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
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Vieri
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Ciao Domingo...

Messaggio da Vieri »

dici:
Insomma, da buon ligure, direi:
nella certezza aiutare e in silenzio
e nel dubbio dare .... ma poco poco ....
La mia osservazione e che dato che molti oggi sono diffidenti un po' con tutti, alla fine rimane difficile stabilire in buona fede chi meriti veramente e chi no...ovviamente se doniamo al singolo e non ad organizzazioni sicuramente riconosciute.

Dato che la "carità" significa anche "amore" (agape) per non farla troppo "pelosa" ed aver paura sempre di "dare troppo" "forse", "chiissà", "magari"...a chi non sappiamo esattamente che cosa ne farà dopo della tua "donazione", io direi di non preoccuparsi troppo ... :santo: al limite si preoccuperà lui se li dovesse spendere male.... :diablo:
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domingo7
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Carissimo Vieri

Messaggio da domingo7 »

Dato che la "carità" significa anche "amore" (agape) per non farla troppo "pelosa" ed aver paura sempre di "dare troppo" "forse", "chiissà", "magari"...a chi non sappiamo esattamente che cosa ne farà dopo della tua "donazione", io direi di non preoccuparsi troppo ... :santo: al limite si preoccuperà lui se li dovesse spendere male....
Nostro Signore disse che per il dilagare dell'iniquità si raffredderà la carità (Matteo XXIV)
Ma carità è anche dare con prudenza e con misura per evitare che gli altri siano tentati dall'iniquità
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mr-shadow

Messaggio da mr-shadow »

La religione rende più altruisti?
Secondo uno studio serio e recente no, anzi: l'educazione religiosa sembra scoraggiare la generosità spontanea e aumentare le tendenze punitive

Giovedì 5 novembre [2015, n.d.a.] sulla rivista scientifica Current Biology è stato pubblicato uno studio che si occupa del rapporto tra religione e prosocialità. I comportamenti prosociali sono quelli che, senza la ricerca di ricompense esterne, favoriscono le altre persone o il raggiungimento di obiettivi sociali positivi: tra le abilità prosociali ci sono l’autocontrollo, l’empatia, la comprensione degli altri, l’assistenza, la valorizzazione della diversità, la solidarietà. La ricerca si sofferma in particolare sul legame tra educazione religiosa e altruismo in quei bambini che sono cresciuti, appunto, in famiglie che si definiscono “religiose”. Le conclusioni sono tre: i genitori religiosi considerano i loro figli più empatici e sensibili alle ingiustizie (l’opinione dei genitori non religiosi sui propri figli è più moderata); le modalità di trasmissione di valori e pratiche religiose da una generazione all’altra non favoriscono il comportamento altruistico; la religiosità invece che l’altruismo aumenta le tendenze punitive.
Lo studio è innovativo per due motivi: finora le ricerche sul rapporto tra religiosità e moralità si erano concentrate su categorie sociali ben precise (persone occidentali, scolarizzate e con un buon livello economico) mentre lo studio pubblicato in questi giorni è stato condotto sui bambini di vari e differenti paesi. In secondo luogo i risultati, come hanno spiegato i ricercatori, «sfidano la tesi per cui la religione sia di vitale importanza per lo sviluppo morale, e supportano l’idea che la secolarizzazione del discorso morale non diminuirà la bontà umana ma farà esattamente il contrario». Nella presentazione dello studio si spiega: «Poiché 5,8 miliardi di esseri umani, che rappresentano l’84 per cento della popolazione mondiale, si identificano come religiosi, la religione è senza dubbio un aspetto prevalente della cultura che influenza lo sviluppo e l’espressione della prosocialità». Ma si dice anche che nonostante sia generalmente accettato che la religione formi il giudizio morale delle persone e il comportamento prosociale, la relazione tra religiosità e prosocialità è in realtà molto più controversa.
Lo studio è stato condotto da Jean Decety, del dipartimento di Psicologia dell’Università di Chicago, ed è stato finanziato dalla John Templeton Foundation, un’organizzazione di ispirazione cristiana nata nel 1987 per volontà di sir John Templeton (filantropo di confessione presbiteriana e agente di borsa) che decise di investire il suo patrimonio nella promozione di studi e ricerche sui rapporti fra religione e scienze. La Fondazione è conosciuta anche per un premio da circa un milione e mezzo di dollari che assegna ogni anno. La ricerca ha coinvolto 1.170 bambini dai 5 ai 12 anni di sei paesi diversi: Canada, Cina, Giordania, Turchia, Stati Uniti e Sudafrica.
Lo studio ha innanzitutto misurato il livello di pratica religiosa nelle famiglie dei bambini. Per motivi di semplificazione statistica, le famiglie sono state divise in tre gruppi: non religiose, cristiane, musulmane (altri culti erano sotto rappresentati nel campione). I ricercatori hanno chiesto ai genitori di valutare la capacità di empatia e la sensibilità verso l’ingiustizia dei loro figli. Cristiani e musulmani hanno fornito valutazioni più alte rispetto a quelle dei genitori non credenti.
Dopodiché a ogni bambino o bambina sono stati mostrati dei brevi video che mostravano altri bambini che si spingono e che cadono, in modo intenzionale o no, ed è stato chiesto loro di valutare il livello di “cattiveria” e quello di una possibile punizione per i trasgressori, in base a una scala graduata ma non specifica. Il risultato è che i bambini di famiglie religiose hanno mostrato in media un giudizio più severo, indipendentemente che la spinta fosse stata compiuta volontariamente o meno, e hanno proposto punizioni più severe rispetto a quelle dei bambini di famiglie non religiose. I bambini musulmani si sono dimostrati i più intransigenti.
Infine, per valutare il livello di generosità e altruismo dei bambini, i ricercatori hanno usato un adattamento del cosiddetto “gioco del dittatore”, ideato dagli economisti: fra trenta adesivi hanno proposto ai bambini di sceglierne dieci, quelli che preferivano, precisando però che non ci sarebbe stato il tempo di distribuirli a tutti nella loro scuola. A chi aveva potuto scegliere era stato chiesto se sarebbe stato disposto a cedere qualche adesivo a chi non l’aveva ricevuto. Il numero di adesivi regalati, in assenza dei ricercatori, aumentava con l’età (ma questo è un effetto dello sviluppo dell’altruismo con l’aumentare degli anni, già noto e riconosciuto). I bambini di famiglie non religiose si sono mostrati significativamente più generosi rispetto ai loro coetanei credenti: tra loro il numero dei doni era inversamente proporzionale all’intensità della pratica religiosa e questo senza alcuna significativa differenza statistica in base alla cultura, alla religione o al paese», ha precisato Jean Decety. I figli dei non credenti hanno regalato una media di 4,1 adesivi. I bambini provenienti da un contesto religioso, hanno ceduto una media di 3,3 adesivi.
I ricercatori hanno spiegato questo fenomeno facendo appello al meccanismo di “licenza morale”: la religiosità è percepita in se stessa come segno di bontà e i praticanti potrebbero consentire a loro stessi – «inconsciamente», dice Jean Decety – di essere più egoisti nella vita quotidiana. La spiegazione è stata giudicata plausibile da altri studiosi: altre ricerche hanno infatti dimostrato che la religiosità è associata a maggiori donazioni caritatevoli, ma non a un’assistenza offerta in situazioni spontane.

http://www.ilpost.it/tag/prosocialita/" onclick="window.open(this.href);return false;
Lo studio citato: http://www.cell.com/current-biology/abstract/S0960-9822(15" onclick="window.open(this.href);return false;)01167-7
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Vieri
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Caro mr.Shadow....

Messaggio da Vieri »

La religione rende più altruisti?
Secondo uno studio serio e recente no, anzi: l'educazione religiosa sembra scoraggiare la generosità spontanea e aumentare le tendenze punitive
Per conto mio questi "studi seri e recenti" lasciano il tempo che trovano e servono solo a far vendere una notizia per gli allocchi perché non hanno per conto mio alcun valore statistico tale da poter generalizzare tali affermazioni.

Le differenze di cultura e di religione sono talmente evidenti da paese a paese e da regione a regione nonché variabili in relazione anche a specifici eventi, che rimane impossibile fornire delle certe affermazioni.

Quindi la morale, per me si sintetizza in "mera propaganda antireligiosa" da parte di atei che pretendono di essere più buoni e più bravi degli altri.

Io che sono una persona,penso democratica, non divido il mondo tra buoni (religiosi) e cattivi (atei) ma da persone che in base alla loro educazione e dal contesto nel quale vivono si comportano in maniera differente senza alcuna distinzione.
Ci possono essere atei decisamente altruisti ( ed io ne conosco uno al quale scrivo....) o cristianucci finti che passerebbero sopra il cadavere di sua madre......come viceversa dei santi di "provvidenza" come Don Bosco o Madre Teresa di Calcutta.

Poi questo signore non ha preso in considerazione il fattore "tempo" dove in certi sfortunati periodi di guerra, come nella ultima, abbiamo assistito a scene di grande umanità da persone semplici ed insospettabili come da atti di inaudita violenza da parte dei cosiddetti "timorati di Dio".....oppure viceversa come l'esempio di padre Massimiliano Kolbe che ha dato la sua vita al posto di un altro o di Salvo di Acquisto che era un carabiniere appena ventenne......

Il vero "animo" dell'uomo si vede sempre in momenti particolari ed estremamente difficili come una cartina di tornasole......

Quindi questo "studio" alla fine permettimi la mia opinione non vale niente ed è solo "fuffa".
:ciao:
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Messaggio da mr-shadow »

Poi questo signore non ha preso in considerazione il fattore "tempo" dove in certi sfortunati periodi di guerra, come nella ultima, abbiamo assistito a scene di grande umanità da persone semplici ed insospettabili come da atti di inaudita violenza da parte dei cosiddetti "timorati di Dio".....oppure viceversa come l'esempio di padre Massimiliano Kolbe che ha dato la sua vita al posto di un altro o di Salvo di Acquisto che era un carabiniere appena ventenne......
Che c'entra il tempo. Lo studio (l'ho cercato e postato appositamente) si riferisce all'attualità, e prende in considerazione situazioni sociali ed economiche ben precise.
Io che sono una persona,penso democratica, non divido il mondo tra buoni (religiosi) e cattivi (atei)
Rileggiti i vari interventi che hai postato... Hai più volte diviso il mondo in buoni (cattolici) e cattivi (tutti gli altri). :blu:
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Cerchiamo di essere obiettivi....

Messaggio da Vieri »

mr-shadow ha scritto:
Poi questo signore non ha preso in considerazione il fattore "tempo" dove in certi sfortunati periodi di guerra, come nella ultima, abbiamo assistito a scene di grande umanità da persone semplici ed insospettabili come da atti di inaudita violenza da parte dei cosiddetti "timorati di Dio".....oppure viceversa come l'esempio di padre Massimiliano Kolbe che ha dato la sua vita al posto di un altro o di Salvo di Acquisto che era un carabiniere appena ventenne......
Che c'entra il tempo. Lo studio (l'ho cercato e postato appositamente) si riferisce all'attualità, e prende in considerazione situazioni sociali ed economiche ben precise.
Io che sono una persona,penso democratica, non divido il mondo tra buoni (religiosi) e cattivi (atei)
Rileggiti i vari interventi che hai postato... Hai più volte diviso il mondo in buoni (cattolici) e cattivi (tutti gli altri). :blu:
Beh! caro Mr Shadow, dato che non sono nato ieri e conoscendo anche la tua avversione verso la "religione" , tutto l'articolo che hai postato era a favore ovviamente di chi non crede......che ovviamente anche loro sono sicuramente delle brave persone.

Tu non vuoi considerare il "fattore tempo" e basarsi sull'oggi......ma io non mi riferisco al passato ma alle situazioni particolari che possono avvenire anche oggi, vedi il terremoto ad Amatrice dove trovi una larga partecipazione di volontari accorsi da ogni parte d'italia e sicuramente non tutti vanno a messa alla domenica.....

Io volevo ribadire che questa "specie di studio" non significava assolutamente niente per i motivi edotti in precedenza ed anche perché solo quando l'uomo si trova in condizioni di estrema difficoltà (indipendentemente da essere religioso o meno) tira fuori il peggio o il meglio di sé stesso. da essere un vigliacco a salvare altre persone.....

Poi carissimo:
Rileggiti i vari interventi che hai postato... Hai più volte diviso il mondo in buoni (cattolici) e cattivi (tutti gli altri).
Non ti offendere ma questa mi sembra una tua paranoia poichè non mi sembra di aver mai diviso il mondo in buoni (credenti) e cattivi (atei).......tutt'altro.......
Buona giornata
:strettamano:
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Messaggio da Quixote »

Vieri ha scritto:
Non ti offendere ma questa mi sembra una tua paranoia poichè non mi sembra di aver mai diviso il mondo in buoni (credenti) e cattivi (atei).......tutt'altro.......
Buona giornata
:strettamano:
Direi che è vero, o quantomeno, se Vieri lo avesse creduto, o lo creda tuttora, si rende conto che non è cosí facile dimostrarlo. Io, personalmente, non noto in lui alcuna particolare prevenzione nei miei confronti, che pure sono dichiaratamente agnostico. La noto invece in Mr-shadow nei suoi. E questo sia detto del tutto spassionatamente, e con idea di andar oltre alle polemiche. Credo che occorrerebbe una maggior comprensione dell’interlocutore, che può non starci bene, ma il forum non dovrebbe basarsi piú di tanto su antipatie personali. Di Vieri ho colto la difficoltà a inserirsi; per lo piú non condivido le sue idee, ma ne apprezzo la sincerità e spontaneità, e il mettersi in gioco. Anche se è terribilmente prolisso :risata: :risata: :risata:
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Quixote......

Messaggio da Vieri »

Quixote ha scritto:
Vieri ha scritto:
Non ti offendere ma questa mi sembra una tua paranoia poichè non mi sembra di aver mai diviso il mondo in buoni (credenti) e cattivi (atei).......tutt'altro.......
Buona giornata
:strettamano:
Direi che è vero, o quantomeno, se Vieri lo avesse creduto, o lo creda tuttora, si rende conto che non è cosí facile dimostrarlo. Io, personalmente, non noto in lui alcuna particolare prevenzione nei miei confronti, che pure sono dichiaratamente agnostico. La noto invece in Mr-shadow nei suoi. E questo sia detto del tutto spassionatamente, e con idea di andar oltre alle polemiche. Credo che occorrerebbe una maggior comprensione dell’interlocutore, che può non starci bene, ma il forum non dovrebbe basarsi piú di tanto su antipatie personali. Di Vieri ho colto la difficoltà a inserirsi; per lo piú non condivido le sue idee, ma ne apprezzo la sincerità e spontaneità, e il mettersi in gioco. Anche se è terribilmente prolisso :risata: :risata: :risata:
E' vero che ho avuto difficoltà di "inserimento" ed ho ammesso anche le mie "colpe".....
E' vero che ho le mie idee spesso non condivise ma questo è anche il bello del dialogo poiché in caso contrario il tutto sarebbe di una noia pazzesca.
E' vero che non divido il mondo in categorie di buoni e di cattivi secondo il loro "credo" o "non credo"...
E' vero che a volte sono anche un po' prolisso e cercherò di migliorare.... :risata:

PS. Rinnovo la mia stima per mr.Shadow per la sua opera (particolarmente difficile) di volontariato.
... Grazie poi per l'apprezzamento di sincerità..... :sorriso:
:strettamano:
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Messaggio da mr-shadow »

Vieri ha scritto: ... non sono nato ieri e conoscendo anche la tua avversione verso la "religione"...
Io non sono avverso alla religione in quanto tale ma a chi (come te) ne fa una bandiera ideologica. A chi (come te, e qui riprendo le parole di Valentino), continua a mescolare lo stato con una religione che per fortuna di stato non lo è più.
Ciò premesso ti segnalo questo esempio di carità cristiana...

http://voxnews.info/2015/09/09/vescovo- ... -profughi/" onclick="window.open(this.href);return false;

commento ripreso da

http://www.marsicalive.it/?p=62346" onclick="window.open(this.href);return false;

A parte la forzatura di mettere in bocca al vescovo parole che non sembra abbia detto ("prendo solo profughi") mi chiedo anche io se il suo viaggio è durato quattro anni o se, come maliziosamente scrive voxnews, non gli garba di prendersi in casa uno spiantato che non viene mantenuto a 35 euro (nostri) al giorno.
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Caro mr. Shadow

Messaggio da Vieri »

mr-shadow ha scritto:
Vieri ha scritto: ... non sono nato ieri e conoscendo anche la tua avversione verso la "religione"...
Io non sono avverso alla religione in quanto tale ma a chi (come te) ne fa una bandiera ideologica. A chi (come te, e qui riprendo le parole di Valentino), continua a mescolare lo stato con una religione che per fortuna di stato non lo è più.
Ciò premesso ti segnalo questo esempio di carità cristiana...
http://voxnews.info/2015/09/09/vescovo- ... -profughi/" onclick="window.open(this.href);return false;
commento ripreso da
http://www.marsicalive.it/?p=62346" onclick="window.open(this.href);return false;
A parte la forzatura di mettere in bocca al vescovo parole che non sembra abbia detto ("prendo solo profughi") mi chiedo anche io se il suo viaggio è durato quattro anni o se, come maliziosamente scrive voxnews, non gli garba di prendersi in casa uno spiantato che non viene mantenuto a 35 euro (nostri) al giorno.
Ciao mr. Shadow, mi devi spiegare e senza polemizzare, cosa tu voglia intendere con queste parole:
"ma a chi (come te) ne fa una bandiera ideologica."
Ma scusami, non pensi che una persona non possa avere il diritto e direi a questo punto anche il coraggio di affermare le proprie idee ? E' certo che Gesù Cristo ed i suoi insegnamenti rappresentano per me la mia "bandiera ideologica" ma ovviamente NON PRETENDO che lo siano anche per te. poichè in un dibattito rispetto le tue idee anche se spesso non le condivido.

Mi dici poi:
A chi (come te, e qui riprendo le parole di Valentino), continua a mescolare lo stato con una religione che per fortuna di stato non lo è più.
Ho sempre presenti le parole del Vangelo. "date a Cesare quel che è di Cesare ed a Dio quel che è di Dio" e quindi vivendo in uno stato democratico e dove non vige la "Sharia" accetto le leggi italiane votate dalla maggioranza degli italiani ma come italiano che paga interamente le tasse ho anche il diritto di esprimere liberamente le mie opinioni.

Del resto se "mescolassi uno stato con una religione" non accetterei il divorzio (che condivido) non accetterei l'aborto (che non condivido), non accetterei le unioni civili (che invece condivido nella forma attuale)......quindi cosa mi vai a dire?

:pace:
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Messaggio da mr-shadow »

Vieri ha scritto: come italiano che paga interamente le tasse ho anche il diritto di esprimere liberamente le mie opinioni.
Razzismo e discriminazione non sono opinioni. Razzismo e discriminazione sono la tua bandiera ideologica, ergo (come del resto è previsto nel nostro ordinamento) non ti riconosco il diritto di esprimere tali idee. Se fosse per voi si tornerebbe indietro di cento e più anni, come ben testimonia questo articolo del 2013 ripreso da un sito a tutti gli effetti cattolico... Del resto tu stesso hai scritto apertis verbis che vale la pena di colpire i bambini per punire i genitori che non si conformano alle vostre idee.

"Mai più figli divisi in categorie di serie A e di serie B. Da oggi esistono solo figli senza aggettivi. Finiscono i drammi umani che ci sono stati nel passato. Non esistono più aggettivi vicino alla parola figlio, ma figli e basta. È un fattore di civiltà". Questo il commento del premier Enrico Letta in una conferenza stampa tenuta il 12 luglio per presentare “un decreto legislativo di revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione che modifica la normativa al fine di eliminare ogni residua discriminazione rimasta nel nostro ordinamento tra i figli nati nel e fuori dal matrimonio, così garantendo la completa eguaglianza giuridica degli stessi”, come si legge in una nota del Consiglio dei Ministri.
In realtà questo decreto legge porta semplicemente a compimento ciò che era già stato disposto con la recente legge 219 del 10 dicembre del 2012 la quale, rivoluzionando completamente la materia della filiazione naturale così come era stata disciplinata nel codice civile, aveva già in quel testo soppresso le duplice espressione “figlio naturale-figlio legittimo” sostituendola semplicemente con la parola “figlio”, dato che – come si legge nel modificato art. 315 c.c. – “Tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico”.
La legge 219, nel solco di precedenti interventi legislativi analoghi, riconosceva ai figli naturali – nati fuori cioè dal matrimonio – alcuni diritti propri dei figli legittimi – concepiti cioè in costanza di matrimonio. Inoltre questa legge delegava il Governo ad eliminare entro sei mesi ogni differenza sostanziale e formale tra figli naturali e legittimi in qualsiasi disposizione normativa che non era stata ancora toccata dall’intervento dei legislatori passati. E così il governo Letta ha fatto, equiparando in toto i figli naturali con quelli legittimi. Da oggi in merito ad alimenti, mantenimento, successione, donazioni etc. figli naturali e non pari sono.
Tutti ovviamente plaudono a questa modifica del diritto di famiglia, ma in realtà si tratta di un ulteriore vulnus alla famiglia fondata sul matrimonio. Perché il legislatore che redasse il codice civile volle inserire questa distinzione tra figli naturali riconosciuti e figli legittimi? Per il semplice motivo che il principio di uguaglianza predica che situazioni uguali devono essere disciplinate in modo identico, e situazioni differenti in modo diverso.
Come ha scritto Mario Palmaro nell’articolo “Incesto legale, ultima frontiera” (Il Timone, Gennaio 2013) è di lapalissiana evidenza che “di fronte a situazioni di fatto differenti, segue un legittimo trattamento giuridico differente, anche quando queste ‘diversità’ non siano ‘imputabili’ ai diretti interessati. Del resto, anche i figli dei divorziati e dei separati non hanno colpa della scelta dei loro genitori: perché nessuno prova a limitare il diritto al divorzio nell’interesse della prole?”. Non si possono dunque riconoscere diritti propri del vincolo matrimoniale a soggetti che non vivono nella realtà matrimoniale.
Un atto discriminatorio dunque? No, per nulla. Infatti ai figli nati fuori dal matrimonio da sempre sono stati riconosciuti i diritti fondamentali: vita, salute, educazione, libertà, etc. Per lo Stato italiano non ci sono quindi figli di serie A e serie B (eccezion fatta per il figlio abortito e quello nato in provetta). Ma è una contraddizione assegnare ai figli di genitori non sposati, che non si sono assunti nessun particolare obbligo giuridico, quei diritti che sono frutto invece di un impegno reciproco delle coppie coniugate. Vero dunque che tutti i figli sono uguali, ma non sono uguali tutte le relazioni da cui vengono ad esistenza i figli.
Qualcuno potrebbe obiettare che questo trattamento a doppio binario faceva pagare ai figli le scelte personali dei padri. L’obiezione non fa una grinza. Infatti i genitori devono essere responsabili delle proprie scelte anche nei confronti dei figli. Se due conviventi non si vogliono sposare, sappiano che questa decisione inciderà anche sui figli. Se Tizio sceglie di emulare le gesta di Don Giovanni e ci scappa il bebè, si assuma poi le responsabilità del suo gesto e non chieda che lo Stato metta una toppa al suo posto. I figli giustamente vengono considerati creature innocenti e quindi spetta ai genitori tutelarli, creando quelle condizioni di vita che garantiscano loro una esistenza serena.
Non si chieda allo Stato di fare quello che è compito dei padri e delle madri. Lo Stato non è nostra mamma. Se lo si fa, i genitori vengono ancor di più deresponsabilizzati.
Il nostro ordinamento giuridico conservava uno status giuridico differente tra figli naturali e non proprio perché voleva educare i cittadini alla consapevolezza che l’unico luogo adatto per mettere al mondo i propri figli è il matrimonio. La distinzione operata era a favore del matrimonio ed insieme rappresentava un deterrente per le unioni libere. Era insomma uno dei modi attraverso cui il legislatore invitava a realizzare una situazione di vita stabile e non precaria, situazione che andava a vantaggio di tutti: genitori, figli, società civile e Stato.
Ora invece questa ulteriore modifica legislativa farà nuovamente da sponda alle convivenze e andrà a detrimento del matrimonio, vero soggetto discriminato dall’iniziativa del governo Letta. Infatti se i figli dei conviventi avranno gli stessi ed identici diritti dei figli nati nel matrimonio perché sposarsi? Da una parte quindi viene meno un altro sprone che poteva orientare i conviventi verso il matrimonio. Dall’altra in punta di diritto la convivenza assomiglia sempre di più all’istituto matrimoniale, dato che quest’ultimo viene svuotato dall’interno dei suoi diritti peculiari che vengono regalati a chi non si è assunto nessun onere particolare. Se i figli naturali e legittimi pari sono, così anche conviventi e coniugi.
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Caro mr. Shadow,....

Messaggio da Vieri »

Razzismo e discriminazione non sono opinioni. Razzismo e discriminazione sono la tua bandiera ideologica, ergo (come del resto è previsto nel nostro ordinamento) non ti riconosco il diritto di esprimere tali idee. Se fosse per voi si tornerebbe indietro di cento e più anni, come ben testimonia questo articolo del 2013 ripreso da un sito a tutti gli effetti cattolico... Del resto tu stesso hai scritto apertis verbis che vale la pena di colpire i bambini per punire i genitori che non si conformano alle vostre idee.
Caro mr. Shadow,
nonostante le mie manifestazioni di stima ed apprezzamento per la tua opera di volontariato, e le notevoli e ripetute precisazioni circa il mio pensiero relativamente alla condivisione della legge Cirinnà nella sua stesura attuale (approvata del resto,dalla maggioranza del Parlamento) continui imperterrito a pensare che il sottoscritto possa essere un novello Torquemada con idee razziste di 100 anni fa e tali da non avere, come scrivi, nemmeno il diritto di esprimere le proprie idee (alla faccia del diritto di opinione).

Non riesco a capire poi, che discutendo serenamente su un tema quale "la carità secondo i testimoni di Geova", debba necessariamente andare a estrapolare fantasiosamente miei giudizi circa la abominevole pratica dell'utero in affitto con una mercificazione della donna e l'acquisto di "bambini a catalogo" come se fossero dei bambolotti e non esseri umani.
leggi:
https://it.zenit.org/articles/crepet-lu ... e-nazista/" onclick="window.open(this.href);return false;

Qui non si tratta di colpire i bambini per colpire i genitori ma di salvare i bambini da genitori che per egoismo e per soldi hanno scelto una pratica abominevole.

Concordo perfettamente che un bambino da qualsiasi "tecnica genetica" provenga, se "classica" o "tecnologica" debba avere sempre gli stessi diritti civili, e ci mancherebbe altro.....ma questa parità di diritti NON sarà mai, secondo la mia opinione, una parità a livello psicologico.


Quando questo bambino sarà grande e come tutti i bambini o i ragazzi della loro età vorrà un giorno chiedersi chi sia la sua mamma e cosa gli verrà risposto?

La tua mamma è una signora straniera, anzi no, è "una", trovata e pagata in una clinica...che ti ha tenuto e nutrito per 9 mesi alla quale hanno impiantato due provette delle quali una era mia o dell'altro tuo papà ed un'altra non so di chi fosse,...(sigh!)
Poi alla fine, quando "questa", ti ha partorito, e dopo avere regolarmente pagato il conto ti ho preso e portato in Italia.....

Ma allora quante mamme ho, potrebbe rispondere questo povero figliolo....
.....ricevendo poi una risposta di questo tipo: "forse due ma non saprei......poichè l'ovulo era di "una" che non so di chi fosse ma chi ti ha poi partorito è stata poi un'altra"....... :piange:

Tutto questo indipendentemente da ogni credo o religione è una cosa moralmente accettabile, normale, naturale, o frutto di un egoismo inimmaginabile ?

La festa della mamma è una ricorrenza civile in moltissimi paesi del mondo, celebrata in onore della figura di madre, della maternità e dell'influenza sociale delle madri...
https://it.wikipedia.org/wiki/Festa_della_mamma" onclick="window.open(this.href);return false;

.....e questo povero ragazzo chi dovrà festeggiare ?

Questa pratica è vietata.
L’art. 12 della legge n. 40 del 2004 afferma che il ricorso a pratiche di surrogazione di maternità è un reato punito con la reclusione fino a due anni e con la multa fino ad un milione di euro.
http://www.lastampa.it/2016/03/01/itali ... agina.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Posso capire che sull'argomento estremamente dibattuto, possano esistere pareri discordanti, ma certamente chi fosse contrario alla "stepchild adoption" come attualmente non previsto dalla legge, debba essere tacciato di razzismo, mi sembra una opinione decisamente fuori luogo..

Il vero razzismo e scegliere da catalogo un figlio biondo o moro da madre di razza conosciuta, e con accertate caratteristiche genetiche .........

http://archivio.panorama.it/archivio/Vo ... o-perfetto" onclick="window.open(this.href);return false;

Buona giornata.

:pace:
:strettamano:
Presentazione
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