I nomi di Dio
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I nomi di Dio
Nei libri di preghiera ebraici ( i siddurìm) i nomi di Dio sono esclusivamente sei:
Eli, Elohìm: Dio
Elyòn: Altissimo
Adonay: Signore
Shaddày: Onnipotente
Tetragramma: Hashèm
Tz(e)vaòt: Dio delle Schiere (la "e" di Tzvaot si scrive ma non si pronuncia)
Una particolarità:
perché Dio delle Schiere e non Dio degli Eserciti?
Perché in Zaccaria 4,6 si legge: "Non per gli eserciti né per potenza, ma per il mio spirito, dice il Signore re delle Schiere". Amos Luzzatto fa notare che sarebbe ridicolo dire: "Non per gli eserciti... dice il re degli eserciti".
Nell’ebraismo, chiamare qualcuno per nome significa conoscere la realtà del suo essere più profondo, la sua vocazione, la sua missione, il suo destino. È come tenere la sua anima nella propria mano, avere potere su di lui. Per questa ragione il Nome di Dio, che indica la sua essenza stessa, è considerato impronunciabile. Solo il sommo sacerdote (il cohèn gadòl), nel Tempio di Gerusalemme, poteva pronunciarlo – a gran voce – durante lo Yom Kippur, quando faceva la triplice confessione dei peccati per sé, per i sacerdoti e per la comunità. A questo riguardo il Talmud dice: “Quando i sacerdoti e il popolo che stavano nell’atrio, udivano il Nome glorioso e venerato pronunciato liberamente dalla bocca del sommo sacerdote in santità e purezza, piegavano le ginocchia e si prostravano e cadevano sulla loro faccia ed esclamavano: ‘Benedetto il suo Nome glorioso e sovrano per sempre in eterno” (Trattato Yomah 6,2).
Nel Tanakh il Nome divino è espresso con quattro consonanti dette “Tetragramma sacro”, citato ben 6.828 volte. Ma la sua esatta vocalizzazione è oggi sconosciuta, anche perché nell’alfabeto ebraico le vocali furono aggiunte non prima del V-VI secolo dopo Cristo. Quindi qualsiasi vocalizzazione del Tetragramma (compresi Geova e Jahvè) è arbitraria.
Allora, quando nel Tanakh è presente il Tetragramma, come lo si usa leggere? Già da un paio di millenni nei manoscritti si trova il Tetragramma sacro con un cerchietto sopra, il Qerè Ketìv (Qerè = letto, Ketìv = scritto) che indica l’esigenza di prestare particolare attenzione, giacché il Tetragramma non va pronunciato. Durante la preghiera o lo studio della bibbia, al suo posto si legge Adonaj, oppure Hashèm, usato anche fuori della preghiera. I non ebrei, ignorando questo accorgimento della sostituzione, fin dal XVI secolo, lessero le vocali inserite nel testo consonantico.
Citando Ravasi, le vocalizzazioni del Tetragramma, oltre ad essere irriverenti, sono degli sgorbi che tuttavia si sono mantenuti fino ai giorni nostri.
Paolo De Benedetti faceva notare che l’alfabeto quadrato, così chiamato per la forma delle lettere, si è affermato progressivamente dopo il ritorno dall’esilio babilonese per attestarsi intorno al III secolo prima di Cristo. I manoscritti in nostro possesso, ritrovati nei pressi del Mar Morto, sono stati scritti con l’alfabeto quadrato. In essi compare un’eccezione estremamente significativa: il nome di Dio quadrilittero è scritto in alfabeto arcaico, segno che già nel I-II secolo prima di Cristo non veniva più pronunciato. Scriverlo in alfabeto paleoebraico era come conservare la sua originarietà.
Originariamente, per scrivere in ebraico si utilizzava un alfabeto arcaico simile al fenicio, sostituito durante l’esilio babilonese da un alfabeto “quadrato” di origine aramaica che si usa tutt’ora. L’alfabeto arcaico non è scomparso del tutto in quanto è stato conservato dai Samaritani. Tra gli Ebrei è stato utilizzato sulle monete durante le due guerre giudaiche. Si ritrova, come detto sopra, nei manoscritti di Qumran per citare il nome di Dio.
Torry con l'appoggio di Demy
Eli, Elohìm: Dio
Elyòn: Altissimo
Adonay: Signore
Shaddày: Onnipotente
Tetragramma: Hashèm
Tz(e)vaòt: Dio delle Schiere (la "e" di Tzvaot si scrive ma non si pronuncia)
Una particolarità:
perché Dio delle Schiere e non Dio degli Eserciti?
Perché in Zaccaria 4,6 si legge: "Non per gli eserciti né per potenza, ma per il mio spirito, dice il Signore re delle Schiere". Amos Luzzatto fa notare che sarebbe ridicolo dire: "Non per gli eserciti... dice il re degli eserciti".
Nell’ebraismo, chiamare qualcuno per nome significa conoscere la realtà del suo essere più profondo, la sua vocazione, la sua missione, il suo destino. È come tenere la sua anima nella propria mano, avere potere su di lui. Per questa ragione il Nome di Dio, che indica la sua essenza stessa, è considerato impronunciabile. Solo il sommo sacerdote (il cohèn gadòl), nel Tempio di Gerusalemme, poteva pronunciarlo – a gran voce – durante lo Yom Kippur, quando faceva la triplice confessione dei peccati per sé, per i sacerdoti e per la comunità. A questo riguardo il Talmud dice: “Quando i sacerdoti e il popolo che stavano nell’atrio, udivano il Nome glorioso e venerato pronunciato liberamente dalla bocca del sommo sacerdote in santità e purezza, piegavano le ginocchia e si prostravano e cadevano sulla loro faccia ed esclamavano: ‘Benedetto il suo Nome glorioso e sovrano per sempre in eterno” (Trattato Yomah 6,2).
Nel Tanakh il Nome divino è espresso con quattro consonanti dette “Tetragramma sacro”, citato ben 6.828 volte. Ma la sua esatta vocalizzazione è oggi sconosciuta, anche perché nell’alfabeto ebraico le vocali furono aggiunte non prima del V-VI secolo dopo Cristo. Quindi qualsiasi vocalizzazione del Tetragramma (compresi Geova e Jahvè) è arbitraria.
Allora, quando nel Tanakh è presente il Tetragramma, come lo si usa leggere? Già da un paio di millenni nei manoscritti si trova il Tetragramma sacro con un cerchietto sopra, il Qerè Ketìv (Qerè = letto, Ketìv = scritto) che indica l’esigenza di prestare particolare attenzione, giacché il Tetragramma non va pronunciato. Durante la preghiera o lo studio della bibbia, al suo posto si legge Adonaj, oppure Hashèm, usato anche fuori della preghiera. I non ebrei, ignorando questo accorgimento della sostituzione, fin dal XVI secolo, lessero le vocali inserite nel testo consonantico.
Citando Ravasi, le vocalizzazioni del Tetragramma, oltre ad essere irriverenti, sono degli sgorbi che tuttavia si sono mantenuti fino ai giorni nostri.
Paolo De Benedetti faceva notare che l’alfabeto quadrato, così chiamato per la forma delle lettere, si è affermato progressivamente dopo il ritorno dall’esilio babilonese per attestarsi intorno al III secolo prima di Cristo. I manoscritti in nostro possesso, ritrovati nei pressi del Mar Morto, sono stati scritti con l’alfabeto quadrato. In essi compare un’eccezione estremamente significativa: il nome di Dio quadrilittero è scritto in alfabeto arcaico, segno che già nel I-II secolo prima di Cristo non veniva più pronunciato. Scriverlo in alfabeto paleoebraico era come conservare la sua originarietà.
Originariamente, per scrivere in ebraico si utilizzava un alfabeto arcaico simile al fenicio, sostituito durante l’esilio babilonese da un alfabeto “quadrato” di origine aramaica che si usa tutt’ora. L’alfabeto arcaico non è scomparso del tutto in quanto è stato conservato dai Samaritani. Tra gli Ebrei è stato utilizzato sulle monete durante le due guerre giudaiche. Si ritrova, come detto sopra, nei manoscritti di Qumran per citare il nome di Dio.
Torry con l'appoggio di Demy
Scusa la mia ignoranza :Tetragramma : Hashèm : puoi spiegare?Demolizioni Torri ha scritto:Nei libri di preghiera ebraici ( i siddurìm) i nomi di Dio sono esclusivamente sei:
Eli, Elohìm: Dio
Elyòn: Altissimo
Adonay: Signore
Shaddày: Onnipotente
Tetragramma: Hashèm
Tz(e)vaòt: Dio delle Schiere (la "e" di Tzvaot si scrive ma non si pronuncia)
Grazie!
Tergramma= Hashem
Hashem in ebraico significa "Il nome", ove "ha" è l'articolo determinativo, e "shem" è "nome".
Hashem in ebraico significa "Il nome", ove "ha" è l'articolo determinativo, e "shem" è "nome".
Presentazione
Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
Bastasse così poco....Proseguono bene gli studi di ebraico biblico?
Noto con piacere che hai familiarizzato ormai con la lingua ebraica!
No, non proseguono. Come sai ho scroccato un anno di lezioni di ebraico alla mia università spacciandomi per uno studente di lingue orientali, ma quest'anno non ho ripetuto la cosa, e infatti sto dimenticando quel che avevo faticosamente imparato. Prima vado in Eretz Israel a fare esercizio e meglio è....
Presentazione
Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
- Demolizioni Torri
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- Iscritto il: 23/02/2011, 22:09
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Baruch HaShem !Topsy ha scritto:Proseguono bene gli studi di ebraico biblico?polymetis ha scritto:Tergramma= Hashem
Hashem in ebraico significa "Il nome", ove "ha" è l'articolo determinativo, e "shem" è "nome".
Noto con piacere che hai familiarizzato ormai con la lingua ebraica!
Sono contento quando qualcuno studia l'ebraico biblico !
Anche se in ebraico la materia più complessa è la coniugazione dei verbi.
Shalom !
Demy
Studio Ebraico e neocatecumenali
Mio fratello che è un neocatecumenale, da tempo studia l' Ebraico sponsorizzato dalla sua congregazione. Ha frequentato anche corsi universitari in Israele, sempre grazie alla sua congr.polymetis ha scritto:Bastasse così poco....Proseguono bene gli studi di ebraico biblico?
Noto con piacere che hai familiarizzato ormai con la lingua ebraica!
No, non proseguono. Come sai ho scroccato un anno di lezioni di ebraico alla mia università spacciandomi per uno studente di lingue orientali, ma quest'anno non ho ripetuto la cosa, e infatti sto dimenticando quel che avevo faticosamente imparato. Prima vado in Eretz Israel a fare esercizio e meglio è....
ragazzi, come siete bravi, vi invidio per la vostra costanza ed impegno...
Presentazione
" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
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