Quegli humiani dei TdG...
"b — Sono stato oggetto di una puntuale stroncatura da un forum TdG."
E le loro teorie invece sono oggetto di stroncatura da parte dell'intera ecumene accademica, ergo, qual è il problema? Io delle stroncature dei TdG mi vantarei. QUello che ti ha "stroncato" è un dilettante che non ha mai dato neppure un esame universitario di greco in vita sua, ergo, fossi in te, lo lascerei cuocere nel suo brodo. E' gente disperata che strilla perché nessuno la prende in considerazione, e, del resto, come potrebbe essere diversamente? Hai a che fare con gente che crede ancora ad Adamo ed Eva, e che valuta le traduzioni della propria religione non in base ad una conoscenza antichistica ma ad un puro sentimento di simpatia aprioristica di matrice settaria.
Come sempre i TdG perdono tempo a cercare di smontare le prove che si trattasse di una croce (cioè l'unanime parere di ogni fonte dei primi 4 secoli!), ma non ne forniscono neppure una a supporto di un palo.
Il dilettante che t'ha risposto sostiene che la traduzione palo vada bene anche qualora si fosse trattato di una croce, perché dentro ogni croce c'è un palo... Inutile dire che questa spiegazione è solo una barzelletta comica, perché la traduzione "palo" dei TdG, come le loro stesse pubblicazioni specificano, non è stata scelta per includere anche la possibilità di una croce, ma proprio per escluderla.
La cosa in realtà è molto semplice: Gesù porta qualcosa, e noi sappiamo da un mucchio di fonti romane che non poteva essere il palo verticale perché quello stava già piantato in luoghi deputati per il supplizio. Quindi porta il patibulum, e infatti le fonti mettono in relazione il trasporto del patibulum e subito dopo l'essere appesi alla croce: "Patibulum ferat per urbem, deinde adfigatur cruci".
E' vero che questa citazione non dice che, dopo aver portato il patibulum, quello stesso viene fissato sulla croce, ma almeno qui è testimoniata la successione cronologica tra i due momenti del trasporto del patibulum e del successivo essere appesi alla croce.
I TdG in questo caso si comportano come il bue che dice cornuto all'asino, perché si potrebbe dunque loro chiedere parimenti dove sia attestata la prassi romana immaginata dalle loro riviste, cioè il trasporto dello stipes e il venire appesi a quello stesso palo verticale che si era appena trasportato. La risposta è che tale pratica non è attestata in nessuna fonte.
Ergo, se anche fosse vero che nessuna fonte ci dice che dopo aver portato il patibulum, questo stesso veniva poi issato sulla croce, ci sono almeno fonti che parlano di un trasporto del patibulum e poi di una crocifissione. Di fonti invece che attestino il trasporto di un palo verticale, e poi il venire inchiodati a quel medesimo, non ce n'è neppure una. Ergo, se dobbiamo confrontare quel che successe a Gesù con qualche prassi attestata, l'unica prassi documentata è che prima della crocifissione veniva portato il patibulum. E' vero che l'ipotesi che si inchiodati a questo stesso patibulum e poi si venisse issati sulla croce non è attestato esplicitamente dalla frase di Plauto, ma, come ripeto, è la testimonianza comunque del trasporto del patibulum prima della crocifissione. Mentre dunque metà dello scenario ricostruito dagli storici seri è attestato, neppure una parte dello scenario immaginato dai TdG trova riscontro nelle fonti. Si chieda loro dove hanno testimonianze chiare del trasporto del palo verticale, o anche una sola fonte che parli dei romani che perdano tempo a piantare quel palo per terra tutta le volte...
Quello che immaginano i TdG è un insulto all'intelligenza e al pragramtismo dei romani, i quali invece, proprio per non dover fare buchi di metri sottoterra ogni volta, avevano i pali del supplizio già predisposti sul luogo dell'esecuzione, come varie fonti attestano. E anche questo è un tassello che collima col quadro ricostruito dagli storici, ma non collima in alcun modo col quadro fantasticato dalla WTS in cui si parla di legionari romani che ogni volta perdono tempo a piantare pali (qui tre) nel fondo del terreno.
Si rigetti dunque in blocco la loro ipocrita richiesta di fonti in cui si direbbe che il patibulum trasportato veniva issato sulla croce, e si replichi per contro che vogliamo vedere quali sarebbero le fonti invece che attesterebbero che il palo verticale dopo essere stato trasportato viene piantato. E quando faranno scena muta, e cercheranno di darvi a bere che non essendo nessuna delle due ricostruzioni attestata, allora esse sono ugualmente probabili, si replichi loro che almeno la
successione cronologica tra trasporto del patibulum e la conseguente sospensione sulla croce è attestato, cioè uno dei pezzi della ricostruzione accademica, mentre nessun trasporto del palo verticale come precedente alla crocifissione, e neppure il successivo piantamento del medesimo palo vertciale, risulta dalle fonti, e dunque la ricostruzione dei TdG è due volte di più campata per aria. Si replichi poi che in nessun caso le due ricostruzioni sono parimenti probabili perché tutte le fonti che parlano dello stauros di Cristo dandoci dei dettagli per farci capire come intendevano la forma parlano di una croce (e i padri della Chiesa sapevano come i romani crocifiggevano, perché erano loro i romani).
E dunque, siccome tutti, ma proprio tutti, parlano di croce, non c'è nessun motivo per abbandonare questa resa a favore di un palo, attestato da nessuno. E se vi replicano che queste fonti sono tarde perché del II secolo, si replichi loro che se le nostre fonti sono tarde, le loro pro-palo invece non esistono proprio, né tarde né
antiquiores. Ergo, perché abbandonare fonti tarde, ma unanime e almeno presenti, per delle fonti inesistenti?
Ma poi cosa vuol dire tardo? Il II secolo è tardo? Persino parti del NT come 2Pt sono del II secolo.
Come ripeto dunque sia gli storici che la WTS sono d'accordo nel dire che Gesù fu appeso a ciò che trasportò, ma mentre il trasporto del patibulum è attestato, il trasporto del palo verticale non lo è, quindi l'unica soluzione che renda conto delle fonti, e che in verità non c'è alcun bisogno di mettere in dubbio perché neppure una fonte antica fornisce una versione diversa, è che Gesù sia stato appeso ad una croce.
Ridicolo poi mettersi a dire cose come: "ma è una fonte del II sec., non del I". Dilettanti che non siete altro, cosa mai è cambiato nella lingua greca, o nell'amministrazione imperiale romana, tra questi due periodi, per farci credere che dovrebbe ignorare queste fonti ed preferire ad essere i vostri muffiti libri ottocenteschi che amate citare?
Ad maiora
Nam latitudo est in eo ligno quod transversum desuper figitur...
La larghezza sta nella traversa che s'inchioda sopra la croce...