"La Trinità: Una verità biblica e storica"

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Achille
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"La Trinità: Una verità biblica e storica"

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"Il saggio del Professor Nicola Paolillo, affronta, seppur brevemente e in chiave apologetica, il tema del Dio uno e Trino, con particolare attenzione alla confutazione di quanto i Testimoni di Geova affermano. Vengono riproposte, sinteticamente, le radici bibliche e teologiche del Dogma. [...] La lettura giova a chi vuole un primo e germinale approccio al tema, assolutamente inesauribile, come tentare di mettere il mare in un secchiello: risolvere l’immensità di Dio nei ragionamenti della nostra piccola mente. Il nostro Dio è il Dio della storia. Egli ha pensato la storia come storia della salvezza, per la salvezza di tante storie: le nostre."
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nardo
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Messaggio da nardo »

Fin da bambino ho sempre pensato che la trinità avesse perfettamente senso, malgrado i fratelli e sorelle sostenessero fosse una cosa senza senso e difficile da capire.
Da adulto, ho poi elaborato come la trinità fosse non solo logica, ma anche la spiegazione ultima della nostra esistenza e del paradosso che ne deriva.
La divinità che noi chiamiamo Dio è anche in parte uomo. Deve creare l'universo, la terra e l'uomo per garantire la sua esistenza stessa.
Ἐγώ εἰμι ἡ ὁδὸς καὶ ἡ ἀλήθεια καὶ ἡ ζωή· οὐδεὶς ἔρχεται πρὸς τὸν Πατέρα εἰ μὴ δι’ ἐμοῦ.
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Sembra interessante, sopratutto il fatto che sia calibrato sui TdG. Questo potrebbe essere un pregio ma anche un difetto: potrebbe darsi infatti che il libro scada nel modo di argomentare protestante e dunque faccia la guerra ai TdG sul loro stesso terreno, ossia mettersi a vedere chi può citare più versetti. Da tempo ho constatato che non è questo il nocciolo del problema quando si discute coi TdG o con chiunque altro, perché con una Bibbia alla mano, sia per la quantità del materiale sia per la varietà delle possibili traduzioni, si potranno sempre dimostrare qualsiasi tesi e anche la tesi esattamente contraddittoria. Il testo non offre cioè un'adeguata resistenza alle aggressioni della fantasia degli esegeti. Al massimo per questa via si potrà mostrare ai TdG che è possibile una lettura complessiva della Bibbia in chiave trinitaria senza nulla che vi si opponga. Ma non si potrà mai, per questa come per qualunque altra dottrina, dimostrarne la necessità tra le molte possibili. E limitarsi a discutere di quale sia la lettura più probabile, perché mette insieme più indizi, è qualcosa di troppo sottile perché possa essere afferrato dalla mente di un lettore senza una forma mentis filosofica. Questo approccio inoltre è sbagliato alla radice, perché mette al centro la Scrittura e discute sulla base di quest'ultima, decontestualizzandola e non rendendosi conto che, presa in sé e per sé, essa è solo un ramo monco privato del proprio albero.
Il punto da affrontare in qualsivoglia dibattito coi tdG sta dunque più a monte, occorre sin da subito stabilire che la Bibbia non esiste se non all'interno della Chiesa (e non esiste né come canone né come testo di qualsiasi libro), e che non è il fondamento della fede cristiana, mentre lo è il kerygma, il quale sta anche nella Scrittura. Questo vuol dire com'è noto che, se non v'è nulla nella dottrina della Chiesa contrario alla Bibbia, non è perché la Chiesa si basi sulla Bibbia, ma perché la Bibbia si basa sulla Chiesa, essendo essa la trascrizione di parte della catechesi orale degli apostoli. Senza aver affrontato questo punto preliminare, qualsiasi altro è un futile gioco da bambini, e una perdita di tempo. A me le persone che suppongono di sapere quale sia "il messaggio della Bibbia" basandosi sulla Sola Scrittura ormai fanno un misto di pena e compassione, perché costoro pensano di essere meglio di Calvino e Lutero, che la Bibbia la sapevano a memoria eppure erano giunti a conclusioni diverse dalle loro.
Qualcuno mi faccia il piacere di leggere questo libro e di farmi sapere se sia una boiata o meno.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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Ray
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La trinità a dire il vero ,è un'argomento complicato che non mi ha mai affascinato.

Messaggio da Ray »

perché con una Bibbia alla mano, sia per la quantità del materiale sia per la varietà delle possibili traduzioni, si potranno sempre dimostrare qualsiasi tesi e anche la tesi esattamente contraddittoria. Il testo non offre cioè un'adeguata resistenza alle aggressioni della fantasia degli esegeti.
:ok:
Ho sempre pensato e sostenuto questa tesi ,cioè ad una dottrina dei tdg estrapolata dalla bibbia si può dimostrare
Il contrario sempre con versetti della stessa , i tdg possono dimostrare quello che vogliono ,ma non si rendono conto che sono dottrine
che sono state masticate e rimasticate da altri .

E come il cane che morde la coda .

Poly ,hai dato una spiegazione più esauriente, ampliando questa critica come fa di solito .:occhiol:
:addio:
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Panacca
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Messaggio da Panacca »

Anche nell'universo c'è una Trinità

Essendo basato su Massa-Tempo-Spazio
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lo stesso per Protoni e Neutroni formate da Tre Quark particelle che singolarmente non possono esistere
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Ci sono due tipi di sciocchi:
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e chi non li vede da nessuna parte
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Vera Icona
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Messaggio da Vera Icona »

polymetis ha scritto:Sembra interessante, sopratutto il fatto che sia calibrato sui TdG. Questo potrebbe essere un pregio ma anche un difetto: potrebbe darsi infatti che il libro scada nel modo di argomentare protestante e dunque faccia la guerra ai TdG sul loro stesso terreno, ossia mettersi a vedere chi può citare più versetti. Da tempo ho constatato che non è questo il nocciolo del problema quando si discute coi TdG o con chiunque altro, perché con una Bibbia alla mano, sia per la quantità del materiale sia per la varietà delle possibili traduzioni, si potranno sempre dimostrare qualsiasi tesi e anche la tesi esattamente contraddittoria. Il testo non offre cioè un'adeguata resistenza alle aggressioni della fantasia degli esegeti. Al massimo per questa via si potrà mostrare ai TdG che è possibile una lettura complessiva della Bibbia in chiave trinitaria senza nulla che vi si opponga. Ma non si potrà mai, per questa come per qualunque altra dottrina, dimostrarne la necessità tra le molte possibili. E limitarsi a discutere di quale sia la lettura più probabile, perché mette insieme più indizi, è qualcosa di troppo sottile perché possa essere afferrato dalla mente di un lettore senza una forma mentis filosofica. Questo approccio inoltre è sbagliato alla radice, perché mette al centro la Scrittura e discute sulla base di quest'ultima, decontestualizzandola e non rendendosi conto che, presa in sé e per sé, essa è solo un ramo monco privato del proprio albero.
Il punto da affrontare in qualsivoglia dibattito coi tdG sta dunque più a monte, occorre sin da subito stabilire che la Bibbia non esiste se non all'interno della Chiesa (e non esiste né come canone né come testo di qualsiasi libro), e che non è il fondamento della fede cristiana, mentre lo è il kerygma, il quale sta anche nella Scrittura. Questo vuol dire com'è noto che, se non v'è nulla nella dottrina della Chiesa contrario alla Bibbia, non è perché la Chiesa si basi sulla Bibbia, ma perché la Bibbia si basa sulla Chiesa, essendo essa la trascrizione di parte della catechesi orale degli apostoli. Senza aver affrontato questo punto preliminare, qualsiasi altro è un futile gioco da bambini, e una perdita di tempo. A me le persone che suppongono di sapere quale sia "il messaggio della Bibbia" basandosi sulla Sola Scrittura ormai fanno un misto di pena e compassione, perché costoro pensano di essere meglio di Calvino e Lutero, che la Bibbia la sapevano a memoria eppure erano giunti a conclusioni diverse dalle loro.
Qualcuno mi faccia il piacere di leggere questo libro e di farmi sapere se sia una boiata o meno.
Confermo.
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Una recensione del libro:

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Ho inserito la segnalazione di questo libro nel sito: https://www.infotdgeova.it/libri.php" onclick="window.open(this.href);return false;
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